mercoledì 5 settembre 2012

Sport - Us Open Tennis / Continua la favola Errani & Vinci

5 settembre 2012 - mercoledì     5th September / Wednesday       visioni post - 7
                                                                                                          
Il derby nei quarti di finale degli Us Open a New York
delle due italiane - Sara Errani è ora la n. 8 al mondo.

Prepararsi i fazzoletti. Oggi due amiche (due che stanno vivendo una
sconfinata e inattesa giovinezza tennistica, unendo nel doppio le loro
diverse qualità)  dovranno  picchiarsi, darsele, farsi insomma male, e
far finta (addirittura) di non conoscersi, immaginare che dall'altra parte
della rete ci sia un'altra. E' ciò che vuole lo sport.
Sara Errani vs Roberta Vinci: le sorelle in armi, prime in classifica
nel doppio, oggi dovranno dire: "o me o te". Sara lotta per il Masters
di Istanbul (virtualmente n. 8). Roberta non è mai stata  tanto alta  in
clasifica (virtualmente n. 15). -   Ora c'è solo il problema di capire chi
avrò più stomaco per schiacciare la compagna d'avventura.
Sara ha battuto la tedesca Kerber (7-6 6-3). S'è capito quale sia la
diffrenza fra una tennista in fiducia e una più traballante, schiaccia-
ta dal sospetto (del tutto legittimo) di trovarsi di fronte un muro in-
sormontabile, una macchina spara palline, tipo Nadal prima maniera.
Roberta aveva davanti la Radwanska, la n. 2 del mondo. Era un'im-
presa. Ma ha giocato da principessa, non lasciando alla polacca nem-
meno la speranza di avvicinarsi: due set spietati, il primo di eccellen-
za assoluta, in cui Roberta, capace di soffrire anche quando s'è sen-
tita stanca, non ha sbagliato quasi niente.  Alla fine 6-1,  6-4 il risul-
tato.
Ora l'emozione giocherà un ruolo decisivo. Sara non s'è fermata
alla delusione della finale persa a Parigi  contro la Sharapova.
Roberta sa che non ha nulla da perdere. Gioca meglio. Sara è
più conservativa, meno bella a vedersi.  Sarà un o spettacolo,
bello e doloroso. Una resta, l'altra s'adatterà a sognare per il
doppio (insieme come sempre). E avremo comunque un'italia-
na in semifinale. Probabilmente contro Serena.

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New York - Us Open
Il match-sfida Errani-Vinci si è concluso
con la vittoria di Sara Errani, che vola
in semifinale.
La Vinci s'arrende 6-2, 6-4

La sfida fra le due amiche si risolve col successo della favorita, in semifinale 82 anni dopo l'ultima azzurra. Troverà la vincente tra Serene Williams e Ana Ivanovic. Roberta: "Stasera la cena la paga Sara, con tutti i soldi che ha guadagnato..."


Il derby tra Sara Errani e Roberta Vinci finisce con lo scontato successo della romagnola che centra il prestigioso traguardo delle semifinali agli Us Open battendo la tarantina per 6-2 6-4 in un'ora e 12 minuti. Come la quasi totalità delle sfide tra le sorelle Williams, anche il match tra le amiche del cuore non riesce a produrre un tennis all'altezza della situazione e dell'elevata posta in palio. Sara e Roberta si vogliono talmente bene che è mancata la cattiveria, è mancato lo stimolo per affrontare l'incontro con la massima concentrazione; perché dell'altra parte della rete hanno trovato un pezzo di loro stesse.
LA PARTITA — Roberta perde il servizio d'apertura del match, va sotto 2-0, senza pathos. Sulle gradinate ci sono appena 7-800 persone, il cielo è completamente coperto dalle nuvole. Sul 4-2 la Vinci perde ancora la battuta e Sarita chiude agile per 6-2. La romagnola si muove meglio, ha più armi dal fondo, Roberta invece è più fallosa del solito e quando va a rete è spesso passata. Il secondo set inizia come il primo, 2-0 Sara, poi 3-1; qui si sveglia Roberta che gioca due game finalmente buoni ritornando in partita sul 3 pari. Ma è solo un guizzo isolato. Sul 4 pari la Vinci perde la battuta con Sara che tiene arrivando, senza nemmeno esultare, ad una storica semifinale.


PAGA LEI — "Non credo - racconta Sara Errani - che abbiamo giocato con il freno a mano tirato. Non ha mai detto "vamos" per rispetto alla mia avversaria, ma dentro avevo voglia e desideravo vincere più di ogni altra cosa. Noi ci conosciamo talmente bene che le nostre partite sono sempre molto tattiche. E' sicuramente la migliore stagione della mia carriera. Non ho mai giocato sul centrale, venerdì sarà la mia prima assoluta". "Oggi - ha raccontato la Vinci in conferenza stampa - ho giocato male, ma guardando quello che ho fatto nel torneo sono molto contenta. Lei forse era più concentrata di me, non ha sbagliato nulla. Non è stato facile giocare contro di lei, ero molto nervosa e questo stress mi ha stancata più del solito. Ho subito troppo il suo gioco, avrei voluto giocare più libera, senza troppi condizionamenti. Un quarto di finale di uno slam non capita tutti i giorni, ma sono felice perché domani giochiamo la semifinale in doppio". Poi una battuta: "Stasera la cena la paga lei (Errani, ndr). Con tutti i soldi che ha guadagnato...". ù
I numeri — Rispettano quanto visto sul campo: Sara 14 vincenti e 15 errori non provocati, Roberta 21 vincenti e 37 errori non provocati, a rete Sara 7 punti su 10, Roberta 13 su 22. Le palle break, 5 su 6 per Sara, 2 su 4 per Roberta. Alla fine 61 punti per la romagnola e 46 per la tarantina. Con questo risultato Sara Errani è virtualmente numero 7 del mondo e ora attende in semifinale la vincente tra Serena Williams e Ana Ivanovic. Sara è la prima italiana di nascita a raggiungere le semifinali agli Us Open. Nel 1930 Maud Levi Rosenbaum, nativa di Chicago ma italiana per matrimonio, fu tra le prime quattro ai Campionati internazionali degli Stati Uniti.

SHARAPOVA RIMONTA — Dall'altra parte del tabellone, intanto, si ritrovano in semifinale Victoria Azarenka e Maria Sharapova. La bielorussa, regina della classifica Wta, ha eliminato la campionessa uscente Samantha Stosur spuntandola al tie-break nel terzo parziale mentre la bella siberiana, vincitrice nel 2006 ma da allora mai andata oltre il quarto turno, ribalta la sfida con
Marion Bartoli e si impone per 3-6 6-3 6-4.

Lucianone
Continua...to be continued...

Riflessioni - Colloquio con Enzo Bianchi

5 agosto 2012 - mercoledì      5th August / Wednesday            visioni post - 12  

Ho trovato, durante le mie ricerche  su argomenti un pò profondi
che potessero essere inseriti nel mio blog e allo stesso tempo in-
teressare   i lettori/navigatori  di ogni fede  o senza fede, questo
lungo pezzo su "Panorama", di Stefania Berbenni, che in un dialogo
esclusivo  (da me ribattezzato colloquio) con Enzo Bianchi ha tratta-
to del problema del male nei suoi diversi aspetti, come vengono vi-
sti nella Bibbia, e riferiti soprattutto al mondo moderno/attuale.   (Lucianone)

Enzo Bianchi, monaco che da quasi 50 anni  accoglie
nella   sua comunità di Bose   uomini e donne d'ogni
fede, spiega cos'è il Male, oggi.

(da 'Panorama' del 1 agosto 2012 - di Stefania Berbenni)
Il padre, stagnino, promise alla madre che non avrebbe mai portato con sè sui
tetti l'unico figlio, ad aggiustare grondaie.   Era però scritto che Enzo Bianchi
salisse in alto, in piena umiltà, e rischiasse  del suo per gli altri, e ascendesse
per poi discendere, le mani sporche di cosa buona. -    E' quello che viene da
pensare trovandoselo di fronte, la voce che già racconta chi è l'uomo: calda,
profonda, autorevole, con una raschiatura sul fondo, costante. Enzo Bianchi
è un gigante con il volto da elfo. E quando l'elfo parla , il silenzio ovunque si
fa grato, perchè questo dottore in misericordia, con la laurea di economia in
tasca e  Dio nell'anima, è un intellettuale finissimo, un religioso puro, priore
della comunità monastica di Bose (Biella) da lui fondata nel '65, aperta a uo-
mini  e  donne, protestanti, ortodossi, cattolici: qualcosa  di rivoluzionario in
tempi di integralismi antirazziali.   Scrive libri, pareri; raramente si concede
per festival e tv, quasi mai per interviste.
Fra le parole a lui più care c'è "parresia", dal greco, il coraggio di parlare,
la libertà di dire. - Bianchi ammette fatiche ("La cella all'inizio è una prigione,
con la sua solitudine"); ricorda ferite inferte ("Mio padre era un anticlericale,
si sentì tradito dalla mia scelta. Mia madre, morta quando avevo 8 anni, era
molto credente, invece"); si misura col dubbio (<3Si fanno domande a Dio e
da giovani si sentivano subito le risposte"); e, senza paura, guarda in faccia
i volti del male. E dice: "Il problema del male resta un'enigma per uomini e
cristiani: da dove viene? - La stessa Bibbia non dà una spiegazione. se non
queste specifiche: il male è una cosa che Dio non ha voluto; secondo: il male
era presente fin dall'inizio della storia, provocato sia dalla natura, sia dall'uo-
mo. E' l'uomo che percepisce il male A partire da questo, il Giudaismo e per
estensione la Chiesa cattolica  hanno dato  come spiegazione un Oppositore
(Satana in ebraico), un Divisore (il diavolo), un Demone, cioè una forza. -
Neanche la Chiesa cattolica  spiega  da dove viene, dice solo che Dio è più
forte".
S. Berbenni: "Dio è un padre amorevole che però distribuisce mali ovunque.
Molte persone di fede entrano in crisi proprio perchè non sanno come conci-
liare l'idea del tanto amore divino col tanto orrore terreno".
Enzo Bianchi - "Bisogna fare un salto nella comprensione di Dio che magari
permette queste cose a fin di bene. Da ragazzo, in campagna, quando moriva
un bambino piccolo, si diceva: "Dio se l'è portato con sè perchè non voleva
restare senza di lui". Dio non può vincere la morte se non nell'aldilà, per la
vita eterna. L'onnipotenza di Dio rispetta l'uomo nella sua autonomia e nella
sua libertà fino ad apparire impotenza".
S. Berbenni: "Mi perdoni, ma suona un pò blasfemo".
E. Bianchi: "Dio è onnipotente nell'amore, ma non ha onnipotenza di fronte
all'uomo. L'uomo può bestemmiarlo, iognorarlo, dirgli di no, e avere una vita
felice. Dio ha fatto tutto con amore e libertà. E noi dobbiamo fare lo stesso.
S. Berbenni: "Quando ha voluto, però, Dio ha sconfitto il male terreno: i mi-
racoli".
E. Bianchi: "Gesù non ha guarito tutti i ciechi, gli handicappati, i muti. I miracoli
sono come frecce_ capiamo quello che sarà nell'aldilà".
S. Berbenni: "Budda, Allah, Jahvè...".
E. Bianchi:"Per noi cristiani, Dio è quello che è stato narrato da Gesù. Gli altri
certamente sono schiamati Dio ma il nostro Dio è quello degli ebrei, il padre di
Gesù".
S. Berbenni: "Ma non è che il male sia sempre lo stesso? Fra gli eccidi dell'an-
tichità e la bomba atomica cambia solo il mezzo".
E. Bianchi: "Il male nella storia si manifesta con 3 volti. Avere tutto e subito.
Accumulare ricchezze. Avere potere. Sono le tre epifanie del male, le tre tenta-
zioni di Gesù nel deserto: il diavolo dice: 'Ti do il pane, ti do tutte le ricchezze,
buttati giù dal pinnacolo, puoi fare tutto'. Sono le tre libido di Sigmund Freud,
la libido erotica (mangiare l'altro), la possidendi e la dominandi".
S. Berbenni: "Il Papa ha indicato nella finanza e nei mass media i nuovi volti
del male".
E. Bianchi: "Anche nel Medioevo c'era la 'finanza', si chiamava usura".
S. Berbenni. "I mercanti nel tempio sono in giacca e cravatta davanti al com-
puter: sta dicendo questo?".
E. Bianchi: "Sentiamo di più il potere della finanza. Nell'Ottocento il nemico
era il capitale, a fine Settecento i possidenti-padroni".
S, Berbenni: "E dei mass media cosa pensa?"
E. Bianchi: "Nell'Impero romano c'erano gli strilloni nelle piazze che se la
pigliavano col nemico e incitavano alla guerra, alle torture... Piuttosto. per-
chè nessuno ha chiamato guerra l'intervento umanitario in Libia? Questa sì
che è una responsabilità-"
S. Berbenni: "Quali allora i nuovi volti del male?"
E. Bianchi: "Siamo una società bugiarda.   Negli ultimi 20 anni c'è stata una
crescita generalizzata: si dice una cosa e se ne pensa un'altra, si mente allo
Stato nella dichiarazione dei redditi, si rilascia falza testimonianza in tribu-
nale. E' il male dominante la menzogna, fino alla calunnia"
S, Berbenni: "La calunnia?"
E. Bianchi: "La calunnia e la menzogna sono diventate metodo anche fra
cristiani".
stato

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