giovedì 4 dicembre 2014

Riflessioni - Su ceto medio, rabbia, sinistra e sindacati

6 dicembre '14 - sabato          6th December / Saturday                      visione post - 13

"Ceto medio impoverito": è in quel magma di dolore e risentimento che si giocano i
 destini del Paese. Fa paura, quel magma, nel quale nuotano come pesci ultras di cal-
cio  e  fascisti  (termini spesso sinonimi), e nel quale  si fanno le ossa  capi e capetti 
poco cristallini. Faceva sorridere in un tigì, questa dichiarazione del capo dei Forconi
siculi:  "Potrei dire che ci daremo fuoco a migliaia davanti alle Prefetture, ma potrei
anche dire che vogliamo ragionare sul da farsi".     Anche i rivoltosi, in Italia, hanno 
qualcosa di democristiano. 
Il vero problema è che quando  non ci si sente  più rappresentati  (dal sindacato, dai
partiti) l'animo si avvelena. Aumenta il panico, aumenta la rabbia. E la coperta della rappresentanza politica, in Italia, è sempre più corta. Sinistra e sindacati hanno mol-
tissime domande da farsi, in proposito.  La prima è: da quanto tempo non siamo più
capaci  di dare voce ai nuovi ultimi della nostra società, che sono i precari, i disoccu-
pati, gli esodati, i piccolissimi imprenditori?  La seconda domanda è: come mai, pur 
sapendolo, non siamo  ancora  riusciti a fare, a dire, a pensare niente di nuovo  e di 
utile, sul fronte delle povertà non rappresentate, dunque difese da nessuno, e in ba-
lia del primo demagogo o fanatico di passaggio?
(da la Repubblica - 11 dicembre 2013 -  L'AMACA / Michele Serra)

Lucianone