28 luglio '23 - sabato 28th July / Saturday visione post - 18
di
Luciano Finesso
Quando si insediò il governo di Giorgia Meloni, circa dieci mesi orsono, quasi la maggioranza degli
italiani pensò, e tanti lo dissero esplicitamente a parole, "finalmente una donna al governo, non era
mai successo e adesso ce l'abbiamo anche noi, evviva!". - Ma certamente un'altra certa quantità di
italiani disse, e pensò pure: "Oh! Guarda, la prima donna al governo italiano è proprio lei, la donna
di destra che non volevamo. Ahi, adesso saranno cavoli amari!". Comunque, al di là del fatto che
alle elezioni di dieci mesi fà una bella quantità di cittadini si astenne, Meloni vinse, ma appunto non
stravinse, su una sinistra e centrosinistra divisi e a pezzi. Tanti hanno però cominciato a contare sul-
la premier Giorgia, non solo i suoi diretti sostenitori del centro-destra. Chissà, hanno pensato, che
non sia lei la nuova lady di "ferro" (ricordiamo la Tatcher inglese) che sistema il Paese Italia, una
volta per tutte? Ma è anche vero che l'Italia di oggi (ma anche di ieri) non è certo l'Inghilterra dei
periodi (quasi eroici, visti in prospettiva odierna) della lady di ferro di allora. La Meloni si porta
dietro il sovranismo, messo ultimamente e furbescamente in sordina, allora la Tatcher si portava
dietro un certo Reagan (che pure col libero mercato iniziò a far danni economici mondiali) che l'A-
merica quasi intera adorava - dopo il tempo kennediano - e la coppia Tatcher-Reagan durò un bel
pò. - La lady "di ferro", così veniva allora, anni settanta, chiamata la Tatcher per la durezza del
carattere di tipo maschile e la rigidità delle sue idee incrollabili sul neo-capitalismo.che mise a frut-
to avendo appunto dietro l'appoggio anche più conservatore di parte dei liberal. E aveva soprattutto
quel grande tratto carismatico che le aveva fatto vincere per ben due volte le elezioni. Era insomma
una conservatrice "democratica" che sapeva usare i tasti e toni giusti per incantare la gran parte del-
la popolaione britannica. - Ma qui mi urge precisare proprio il carattere conservatore della Tatcher
- e insieme dell'indole e spirito bitannico - che in quegli anni '80/ 90 (e in certa parte rimasti anche
oggi) regnava nell'isola britannica, e del resto rimasta ancora oggi il simbolo nonchè la culla della
democrazia (parlamentare e rappresentativa).
E allora arriviamo ora al confronto con la Meloni, prima donna italiana a reggere e guidare le sorti
del suolo italico, come la Tatcher fu la prima a superare il confronto con i colleghi maschi e metter-
si alla guida della terra-isola di Albione. La Tatcher aveva alle spalle la tradizione democratica e
anti-fascista di Wiston Churchill, la Tatcher sapeva benissimo che conservatorismo non è sinonimo
di fascismo (così come si può dire del contrario). Sono due cose, due valori anzi, ben distinte e di-
stinti.. Giorgia Meloni ha alle spalle un partito che ha ancora il simbolo della fiamma e che non ha
mai veramente preso le distanze dall'originale matrice mussoliniana, almeno in parecchi dei suoi a-
derenti e sostenitori. Al di là che la premier insista sulla sua età anagrafica che la pone fuori da quel
periodo, le sue simpatie, frequentazioni e infine adesioni sono sempre state nell'ambito di quella sto-
ria e non di un puro stato conservatore neutro, tanto che alla richiesta di togliere la fiamma dalla
bandiera del suo partito si è sempre opposta. Una donna tenace dalla politica ferrea anche la Melo-
ni, certo, ma sempre in un'area di appoggio ai suoi, uomini e donne, di dichiarata fede oltranzista
para-fascista che non permette loro di dialogare nè di avere alcuna sia pur minima convergenza con
l'opposizione, cioè un essere prevenuti (in anticipo) su tutto ciò che le opposizioni propongono, sia
pure obiettando con alcune ragioni pratiche. Ma la tecnica della "lady" italiana è spesso quella di fa-
re la gnorri e di affidarsi sempre più spesso ai suoi video privati e pubblici più che altro propagan-
distici. E quando, come successo a Cutro dove più di 50 migranti sono stati lasciati andare alla de-
riva senza che fossero prestati i soccorsi nonostante gli avvisi, avvengono tragedie che potevano
essere evitate - 53 migranti lasciati morire in mare - la presidente gira la testa da un'altra parte e non
si presenta sul luogo dell'accaduto, ma tiene conferenze stampa senza capo nè coda, allora ecco che
si svela l'incapacità, voluta e programmata, di affrontare il tema migranti, a suo tempo affrontato
a parole con il fumoso "blocco navale". E quando si presenta, tardi, alla conferenza stampa si trova
ad affronatre i giornalisti con inaudita difficoltà. E come bloccata, perchè sa di essere in difetto, do-
veva farsi viva prima e adesso ci mette una pezza mostrando che ha fretta, che ha anche latre incom-
benze. Del resto, lei avrebbe preferito il 'blocco navale', si sa. Ma adesso che è al governo così tan-tyi morti e dispersi (cioè altri morti) in mare pesano molto su di lei e la sua leadership..
Così Giorgia Meloni da allora si dedica quasi del tutto per un pò alla politica estera, a farsi cioè ap-
prezzare come leader europea e iniziano i suoi tour all'estero. E viene giustamente apprezzata.
E quando torna in Italia per condurre il Paese, alterna frasi sprezanti contro l'opposiziome a lunghi
silenzi quando i suoi ministri e sottoministri la mettono in difficoltà (vedi il csso Santanchè in pri-
mis). Quindi pensa bene di eliminare, un po' alla volta, il diritto di cittadinanza che il governo pre-
cedente aveva introdotto per aiutare nuclei più poveri e in difficolà.
Continua...
to be continued...