lunedì 27 dicembre 2021

SPORT - calcio / Serie A - 19^ giornata 2021/22 - Ultima girone di andata

 27 dicembre '21 - lunedì                             27th December / Monday                        visione post - 9

Risultati delle partite
Genoa - Atalanta   0 - 0  /  Juventus - Cagliari  2 - 0
Sassuolo - Bologna   0 - 3  /  Venezia - Lazio   1 - 3
Inter - Torino   1 - 0  /  Roma - Sampdoria   1 - 1
H. Verona - Fiorentina  1 - 1  /  Empoli - Milan  2 - 4
Napoli - Spezia   0 - 1  /  
Udinese - Salernitana   Non disputata

CLASSIFICA

INTER   46  /  Milan   42  /  Napoli   39  /  Atalanta   38  /  Juventus   34  /  Fiorentina, Roma   32
Lazio   31  /  Bologna, Empoli   27  /  Torino   35  /  Sassuolo, H. Verona   24  /  Sampdoria,
Udinese   20  /  Venezia   17  /  Spezia   16  /  Genoa   11  /  Cagliari   10  /  Salernitana   8

Inter - Torino  1 - 0


Napoli - Spezia  0 - 1

Lucianone

Sport / personaggio - ROBERTO BAGGIO, uomo di pace; nella biografia di Claudio Moretti

27 dicembre '21 - lunedì                              27th December / Monday                         visione post - 5 

Il film "Il Divin Codino" con protagonista il grande Roberto Baggio è ancora oggi disponibile
su Netflix. Naturalmente vi consiglio di andarlo a vedere (personalmente, già visto!)

da Alias/manifesto - 19 giugno '21 - di Nicola Sellitti)
IL LIBRO
Claudio Moretti scrive la biografia del "Divin Codino" dentro e fuori dal campo
Un genio del calcio. Uomo schivo, ombroso, dal talento reazionario. Poco meno di 20 anni di gol,
assist. Roberto Baggio, basta il nome. A pochi giorni dall'uscita del film, su Netflix, sulla vita del
fantasista-attaccante vicentino, ecco Claudio Moretti e la biografia: Roberto Baggio, il Divin Codino,
La storia di un Campione dentro e fuori dal campo (NewtonCompton Editori). Una serie di capitoli-
pillole sui passaggi più significativi della vicenda umana e professionale di uno dei primi cinque cal-
ciatori della storia del calcio italiano. Amato, temuto, capito solo dal pubblico, dai tifosi, dagli appas-
sionati di ogni fede calcistica.  L'artista della rinascita, della caduta, della sconfitta, tre eliminazioni 
ai mondiali ai rigori in altrettanti partecipazioni, di quel rigore alle stelle contro il Brasile nel torneo
di Pasadena.
Il 1993
Baggio, il fenomeno che ha quasi sempre perso ma solo per le statistiche, che non sempre fanno pari
con la memoria collettiva dello sport. Anche i sorrisi della sua carriera, da Pallone d'Oro nel 1993 al-
la Coppa Uefa, conquistata nello stesso anno, a uno scudetto con la Juventus, vengono dopo.  Prima
viene Roberto Baggio. -   La biografia custodisce un flusso di emozioni, date, ricordi del tempo che
ne hanno reso immortale il percorso. Dai primi visi fatti girare di scatto sui campetti di Vicenza, alla
sequenza infinita di infortuni, operazioni, rotture, lacerazioni, che hanno scritto un parte decisiva nel-
la sua straordinaria carriera. E poi, gli amici di Beggio (pochi), gli ammiratori (tanti) e chi ha deciso
di piazzarsi, come nelle vicissitudini dei più grandi dello sport, dall'altro lato della Luna, indossando 
i panni dei nemici per rendere più gustosa poi la vittoria all'eroe. Sì, Baggio è un eroe. Lo è per gli
esteti del calcio, lo è per chi è caduto più volte e in apparenza è rimasto senza forze per rialzarsi.
I NEMICI
E dunque, tra gli oppositori ecco Giovanni Trapattoni, alla Juventus che poi Baggio ha trascinato 
al successo finale nella Coppa Uefa del 1993, antipasto del Pallone d'Oro e poi in Nazionale, per 
i Mondiali del 2002 prima promessi poi svaniti Baggio per recuperare dalla rottura dei legamenti
a un ginocchio impiegò appena 77 giorni. Un miracolo 20 anni fa, senza la tecnologia e le tecni-
che ci recupero che oggi rendono gli atleti un pò marziani. Il Trap, che gli aveva promesso la con- 
vocazione, si smentì.  E poi, nel conto dei nemici, Marcello Lippi, la nemesi di Baggio all'Inter.
Un'antipatia naturale che poi divenne altro. Anche se Baggio, come con Trapattoni, provvide a
salvargli la panchina, con una doppietta in uno spareggio con il Parma per un posto in Champions League.  Perchè il Codino, soprannome-feticcio per il retrociuffo che asai poco piaceva all'Avvo-
cato Agnelli (come Moretti delinea chiaramente nella biografia), era solito risolvere la tenzone con 
il tecnico di turno con gol, assist, magie.  Era il suo repertorio, il calcio. la sua comfort zone, così
come le battute di caccia  con il papà Florindo (poco citato nel testo)  nei dintorni di Caldogno (il
suo paese natale) e in Argentina, dove si rifugiava in estate, dopo una stagione di calci subiti e gem-
me regalate. E sempre il calcio è stato lo strumento per trovare un filo, dopo mesi di incomprensio-
ni e un mezzo sciopero da parte di Baggio che rifiutò una panchina , con Renzo Ulivieri al Bologna
nel 1998, anno dei Mondiali francesi poi negati. Ventidue gol, il massimo in serie A, Bologna in pa-
radiso e il codino ai Mondiali, come vice Del Piero con delega di far sognare. 
 E poi c'è Arrigo Sacchi, forse l'emblema dei nemici di campo di Baggio, non pe incompatibilità 
umana ma perchè voce fuori dal coro nello spartito.  Un jazzista, Chet Baker, nel suo calcio col-
lettivo e mnemonico. Uno fuori posto, anche se il tecnico di Fusignano ha creduto nel suo talento
anche nella fase in disgrazia alla Juventus di Trapattoni, incassando i dividendi ai Mondiali ame-
ricani.

I MAGHI
Ma nella saga-Baggio saltano fuori anche personaggi seterminanti e meno conosciuti come Carlo
Vittori, il mago dei muscoli di Pietro Mennea, che prese a lavorare su quadricipiti e articolazioni
del giovane Roberto, dopo l'infortunio di Vicenza , prima di germogliare alla Fiorentina. 

CONTINUA...
to be continued...