lunedì 5 marzo 2018

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7 marzo '18 - mercoledì                      7th March / Wednesday                visione post - 25

ITALIA - Il dopo Elezioni
Orfini dal Pd: "Renzi si è dimesso formalmente, ho convocato l'assemblea. No a ipotesi creative" - Renzi: "Governino Lega e M5S" - Orlando: "Il 90% del Pd contro il governo
con M5S o centrodestra" - Calenda: "Se accade lascio il partito".
«Continuare a discutere di un fatto ormai avvenuto, le dimissioni del segretario, come se non vi fossero state non ha molto senso. Come non lo ha disquisire del percorso conseguente le dimissioni che è chiaramente definito dal nostro statuto e che non consente margini interpretativi né soluzioni creative». Lo rileva in una nota il presidente del Pd Matteo Orfini. «Matteo Renzi - sottolinea Orfini - si è formalmente dimesso lunedì. Come da lui richiesto nella lettera di dimissioni, e come previsto dallo statuto, ho immediatamente annunciato la convocazione dell’assemblea nazionale per gli adempimenti conseguenti. Contestualmente ho convocato la direzione nazionale che sarà aperta dalla relazione del vicesegretario Martina. Nella direzione discutereno le scelte politiche che il Pd dovrà assumere nelle prossime settimane». 
Orlando: “Il 90% del Pd contro governo con M5S o centrodestra”  
«L’area Orlando, così come la maggioranza del Pd ha escluso la possibilità di un governo con i 5 stelle, così come con il Centrodestra. In modo chiaro per questa prospettiva si è pronunciato Michele Emiliano che ha ottenuto al congresso il 10%. Il 90% del gruppo dirigente del Pd è contrario ad un’alleanza con il M5S». Andrea Orlando ne è convinto e ribadisce che il referendum nel Pd non serve perché «il referendum sul Pd c’è già stato. Siamo al 18%. Un solo punto sopra la lega di Salvini» aggiunge. Nella direzione Pd di lunedì è necessaria un’analisi della sconfitta e che Matteo Renzi renda le sue dimissioni «vere, operative ed effettive, in maniera inequivocabile». È la linea che emerge dalla riunione dell’area Orlando. Per la gestione del partito nella fase post voto di formazione del governo e nella preparazione del congresso, l’area di minoranza chiede una gestione «collegiale», con una delegazione «pluralista» alle consultazioni che si faranno al Quirinale.  
Calenda: “L’anti-Renzi non sono io”  
Intanto nel Pd continua il dibattito sul futuro. «Presa di coscienza sul futuro del Pd non resa dei conti su passato. Ho sempre parlato chiaro con Renzi ma mi rifiuto di partecipare ora alla rimozione collettiva di un percorso che ha avuto anche tantissimi elementi positivi. Se cercano anti-Renzi non sono io» scrive su Twitter Carlo Calenda. Il ministro dello Sviluppo economico continua a esporsi, sempre attraverso il social, in un dialogo intenso con i follower«Se il Pd si allea con il M5S il mio sarà il tesseramento più breve della storia dei partiti politici» risponde a chi lo implora di non appoggiare i pentastellati.  
E poi ancora: «Si può ripartire solo se lo si fa insieme. Ultima cosa di cui abbiamo bisogno è arrocco da un lato e desiderio di resa dei conti dall’altro. Ridefinire il nostro messaggio al paese, riaprire iscrizioni e tenersi lontano da M5S. Il Leader c’è e fa il presidente del Consiglio». 
Superata la buriana delle dimissioni congelate di Renzi, che ha tracciato un solco nella geografia del Pd, con mezzo governo offeso e schierato contro il segretario, nel partito è l’ora dei pompieri. Tranne Renzi, si son messi al lavoro di ago e filo in tanti: Delrio, Martina, Franceschini, Orlando, a partire da ieri mattina, hanno provato a ricucire la tela dilaniata che avvolge i piani alti. «Bisogna star calmi», andava predicando ieri mattina Luca Lotti nelle sue telefonate, «dobbiamo far passare il momento di delirio dentro il Pd e poi sistemiamo le varie questioni, a partire dalle cariche istituzionali». È sull’atteggiamento che deve tenere il Pd sulla formazione di un governo che pare siano d’accordo tutti o quasi sulla linea del leader. 

Risultati Elezioni italiane all'estero
Non solo Torino e Milano, c’è un altro posto dove il Pd ha vinto, mentre il M5S
non sfonda: il risultato positivo arriva dall’assegnazione dei 18 seggi del voto estero. Dei  12 in palio alla Camera, 5 vanno al Pd, 3 al centrodestra e uno rispettivamente a M5s, Maie, Usei e +Europa. Dei 6 al Senato, il Pd e il centrodestra ne conquistano 2. Nessun seggio ai Cinquestelle mentre ne prendono uno ciascuno Maie e Usei. Si tratta, precisa il Viminale, di uno scrutinio non definitivo in quanto mancano alcuni verbali che sono stati trasmessi, come previsto dalla legge, alla corte d’appello. 

LA POòLEMICA post elezioni
Salvini brinda ai nemici e Roberto Saviano replica citando Gomorra 
e l'urina dei boss.
«Biv Matte’, famm’ capì si me pozz’ fida’ `e te!»: Roberto Saviano replica così su Facebook, citando Gomorra, al brindisi con vino bianco postato ieri da Matteo Salvini su Instagram, alla sua salute e a quella di Fabio Fazio, Oliviero Toscani, Vauro, 99 Posse, Gad Lerner e Saverio Tommasi. La frase è quella del boss Pietro Savastano. La pronunciava mentre imponeva al suo sottoposto Ciro l’Immortale di bere un bicchiere di urina per dargli prova della sua fedeltà

AUSTRIA  - Vienna
Tre persone accoltellate in strada a Vienna: sono gravi / L'aggressore ancora in fuga

GRAN BRETAGNA - Salisbury
L'ex spia russa Sergei Skripal e la figlia avvelenati col gas nervino
Gli investigatori inglesi ritengono che l’ex agente segreto russo Sergei Skripal e sua figlia siano stati avvelenati con un agente nervino. Lo afferma il quotidiano The Guardian. Le condizioni delle due vittime, colpite da un’azione «ritenuta deliberata» e ricoverate a Salisbury, vengono definite critiche. I risultati degli esami chimici e medici, così come gli effetti sulle vittime, indicano un agente nervino: i più noti, ricorda The Guardian, sono il VX e il sarin.  

Italia - SPORT / calcio
Juventus - Tottenham  2 - 1
Juve ai quarti di champions / Higuain e Dybala firmano l'impresa, il 
Tottenham ko / Il tecnico della Juve, Allegri: "Vogliamo arrivare fino in fondo".

Lucianone