giovedì 2 luglio 2015

L'opinione del Giovedì - La guerra economica tra gli stati europei è iniziata con il Referendum greco. Altro che Unione Europea!

2 luglio '15 - giovedì                2nd July / Thursday                        visione post - 14

Cerchiamo di raccontarcela giusta, per piacere! E dire chiaro e tondo che l'idea 
dell'Europa Unita, o Unione Europea come si preferisce, sta fallendo per motivi
semplici: si vuol far prevalere l'aspetto economico su quello politico-sociale, l'a-
petto egoistico - autoritario su quello unitario - solidale. Gli Stati Uniti Europei 
sono lungi dal realizzarsi proprio perchè un solo Stato e una sola Banca vogliono
comandare tutti gli altri Stati e questo si è realizzato pienamente con l'introdu-
zione della moneta unica, detta Euro, ma poteva anche avere altri nomi (Dedra,
Misura o Quadrato), questo poco importa. La cosa che aveva più importanza
era di costruire un parlamento centrale vero, una politica dell'Unione vera su
basi politiche e sociali di sostegno e aiuto reciproco, di comprensione dei biso-
gni e necessità dell'Altro. Questo non è stato fatto, non è stato costruito.
Quel che è peggio, è che avendo voluto costruire un'Europa unitaria senz'anima,
ma solo con un Euro in comune e quindi basata unicamente su un fattore pura-
mente economico, chi si avvantaggia è solo il capitale forte, quindi la parte ricca
e in questo senso potente (essendo le società attuali europee/mondiali basate su
mentalità capitale=ricchezza=potenza, con l'anima venduta al diavolo...) dell'Eu-
ropa, lasciando i Paesi - Stati meno ricchi (Sud Europa per precisione) subire  le 
vessazioni e le regole imposte da quella parte (nordica) che non vuole sostenere
più di tanto partner considerati inferiori. E non per niente tutti i poteri forti eco-
nomici si trovano lassù: Bruxelles (Bce), Berlino (banche tedesche della Merkel )
e via dicendo. Dunque, questa cosiddetta Unione Europea si è costruita e continua
a svilupparsi attraverso veri conflitti economici, che stanno assumendo con la posi-
zione anti -Merkel della Grecia e di Tsipras/Varoufakis l'aspetto di una vera e pro-
pria guerra economica.  La sovranità degli Stati, che una volta era intoccabile, in
quanto indice massimo di democrazia, oggi è stata sostituita da governi fantoccio
guidati appunto dalla parte dell'Europa Nordica che fa capo alla Merkel e ai suoi
cari amici a capo della banche e finanze più importanti, ma anche con l'appoggio
esterno ma sempre più influente del Fondo Monetario Internazionale di guida sta-
tunitense. Insomma gli Stati democratici stanno lentamente scomparendo per la-
sciare il posto alla finanza, all'economia imperante e all'autoritarismo supercapi-
talista.  E si arriverà (se non si è già appunto arrivati) alle guerre economiche tra
ricchi e poveri ma anche tra ricchi e stessi ricchi.  Scontro tra democrazie, scontro
tra economie, e tutto per l'egemonia e non per l'unione, la fratellanza, la compren-
sione. Su tutto regna il Dio Denaro, che vuole i suoi calcoli, le sue regole, le sue
leggi e infine le sue giuste sanzioni e in definitiva piunizioni. Altro che Europa Unita,
altro che Europa federale o federata! Povero originario Manifesto di Ventotene!
(Lucianone)

Lucianone  

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / The latest news

2 luglio '15 - giovedì              2nd July / Thursday                         visione post - 37

GRECIA  -  Alexis Tsipras
«Domenica non decidiamo semplicemente di stare in Europa, decidiamo di stare in Europa con dignità». Il premier greco Alexis Tsipras rivolge in una piazza Syntagma stracolma di sostenitori il suo ultimo appello a sostegno del «no», prima della pausa di silenzio pre-elettorale: «Abbiamo detto no ai ricatti della Ue. Ora facciamo nuovamente la storia nel luogo in cui è nata la democrazia». E ancora: «Il popolo greco ha provato diverse volte nella storia che sa rispondere agli ultimatum. Gli ultimatum a volte diventano un boomerang. Vi invito un’altra volta a scrivere la storia. Vi invito un’altra volta a dire no agli ultimatum». Ma anche il fronte del sì si è espresso, con un intervento televisivo del capo dell’opposizione Antonis Samaras.



Sale l'attesa per il referendum di domenica: equlibrio tra il 'si' e il 'no'.
Varoufakis attacca: "creditori terroristi".
Ultimi sondaggi: voto sul filo / Grecia spaccata alla vigilia del voto

Pochi decimi separano le percentuali di votanti dei due schieramenti. Intanto il ministro delle Finanze replica al Financial Times: «Prelievo forzoso? È rumor maligno»


Grecia, il fronte del 'Sì' e del 'No' riempiono le piazze ad Atene. Tsipras: "Oggi è una festa della democrazia"

Scontri poco prima dell'inizio della manifestazione in piazza Syntagma
ATENE - Migliaia di persone sono scese in piazza ad Atene per partecipare alle due manifestazioni contrapposte una a favore del 'No' e una a favore del 'Sì' per il referendum di domenica, in cui i greci sono chiamati a esprimersi sulla proposta di accordo presentata dai creditori internazionali. Il fronte del 'No'(OXI) si è dato appuntamento a piazza Syntagma, per ascoltare il discorso del premier Alexis Tsipras, mentre i manifestanti che difendono il 'Sì' (NAI) hanno scelto lo stadio Kallimarmaro , che ospitò le prime olimpiadi moderne. Circa 40.000 manifestanti si sono più o meno equamente divisi tra i due cortei.

"Oggi è la festa della democrazia, che ritorna in Europa. Tutti gli occhi dell'Europa sono sul popolo greco. Festeggiamo la vittoria della democrazia ha detto -  Tsipras nel suo discorso - . Oggi festeggiamo e cantiamo per superare la paura e i ricatti. Oggi tutta l'Europa guarda voi, il popolo greco. Abbiamo una grande occasione: far ritornare la democrazia in Europa". Tsipras ha dichiarato che i greci sono determinati a riprendere i problemi nelle loro mani" e dicono 'No' agli ultimatum. "Domenica non decidiamo semplicemente di stare in Europa, decidiamo di stare in Europa con dignità. La ragione è dalla nostra parte, vinceremo", ha aggiunto.

Poco prima dell'inizio dei cortei scontri sono scoppiati fra la polizia e gruppi di manifestanti. Gli agenti hanno lanciato granate stordenti. Secondo alcuni testimoni, un gruppo di circa 300 persone con il volto coperto dai passamontagna ha cercato di forzare un cordone di poliziotti posto all'inizio di via Ermou, che si immette nella centralissima piazza Syntagma dove è incominciata poco dopo la manifestazione a favore dei "No" al referendum. La polizia ha bloccato gli aggressori esplodendo candelotti lacrimogeni.

URNE APERTE PER IL REFERENDUM
Dieci milioni al voto, file ai seggi / Applausi a Tsipras_ "Ha vinto il popolo"
Atene, 5 luglio 2015 - Si sono aperti puntualmente alle 7 locali (le 6 in Italia) i seggi in cui 10.837.118 greci decideranno del loro futuro (e forse dell'Eurozona) votando al referendum improvvisamente indetto il 26 giugno da Alexis Tsipras su quella che era l'ultima proposta dei creditori, Bce-Ue-Fmi e Esms di altri 15,5 miliardi di aiuti prolungati fino a novembre. Offerta che il premier ed il suo ministro delle finanze Yanis Varoufakis hanno voluto, bollando l'offerta, alternativamente, come "un insulto" o "un ricatto" al popolo greco (ieri addirittura si è parlato di "terrorismo"), salvo poi provare a rilanciare trovandosi di fronte al rifiuto della maggioranza dei partner, Angela Merkel in testa. I seggi si chiuderanno alle 19 locali e primi risultati - non gli exit poll - si conosceranno tra le 20 e le 21 secondo il ministero dell'Interno. Intanto Renzi, che ieri ha rassicurato gli italiani ("non devono avere paura"), oggi lancia un appello: "Qualunque sia il risultato del referendum greco, da domani si dovrà tornare a parlare e la prima a saperlo è proprio Angela Merkel". Dopo la discussione greca, ha aggiunto, "ci occuperemo di crescita e investimenti in Europa". 

BRESCIA  -  Marcheno
Uomo ritrovato senza vita / La sua auto in bilico su un dirupo
Marcheno (Brescia), 5 luglio 2015 - Sabato pomeriggio i tecnici della V Delegazione Bresciana - Stazione di Valle Trompia sono stati allertati per un intervento di ricerca a Cesovo, una zona montuosa situata nel territorio del Comune di Marcheno in provincia di Brescia.
Il sopralluogo ha portato al ritrovamento dell’auto du un uomo disperso, M.U., 74enne di Cenate Sotto, in bilico su un dirupo. L'uomo era uscito di casa venerdì facendo perdere le sue tracce. Il corpo senza vita è stato trovato poco dopo a circa 150 metri di distanza e il decesso è stato accertato dal medico giunto sul posto.
L’uomo è stato recuperato per mezzo della barella Kong da parte dei tecnici di soccorso alpino e in seguito trasportato nella camera mortuaria del centro abitato di Cesovo. Sul posto anche i carabinieri, la polizia provinciale di Brescia, l’eliambulanza, la protezione civile di Marcheno e Sarezzo e i vigili del fuoco.

ROMA   -  Farmaci
Farmaci, vendita online: è già tam-tam in rete
Roma, 3 luglio 2015 - Via libera alla vendita online dei farmaci da banco a partire dal primo luglio: in rete è già boom. Numerose, però, sono le domande che gli utenti hanno cominciato a porsi e a porre. E' quanto rileva Picoweb, il sistema di monitoraggio web e social di Data Web (Gruppo Data Stampa), che ha seguito e analizzato il tam tam generatosi su internet intorno alla notizia. Il web "istituzionale" traina la stragrande maggioranza delle condivisioni social. Scarsi e poco virali i contenuti pertinenti nati in modo autonomo su Facebook e Twitter, ma già ricchi di quesiti ed espressione di tendenze emergenti.

MILANO  -  da Usa  ad Expo 2015
Arriva videomessaggio dalla Casa Bianca in occasione dell'Independence Day / Obama:
"Ciao e congratulazioni all'Italia e a Expo Milano"
Milano, 4 luglio 2015 - Un videomessaggio rivolto a Milano e a Expoin occasione dell'Indipendence DayArriva dalla Casa Bianca, protagonista l'inquilino più illustre: Barack Obama. «Ciao, e congratulazioni all'Italia e a Expo Milano per il tema che porta e per come lo affronta». Il presidente degli Stati Uniti si è rivolto all'Italia e a Expo nella clip trasmessa in occasione della cerimonia ufficiale d'apertura dell'Indipendence Day. «Entro il 2050 la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi di persone. Tutti noi, tutti i nove miliardi - ha detto Obama nel suo videomessaggio -. Ognuno di noi ha diritto di mettere in tavola cibo buono, sicuro e sano. Mano a mano che la popolazione cresce, dobbiamo lavorare insieme per creare un sistema alimentare sostenibile e per migliorare  la salute delle persone di tutto il mondo». 

LUCIANONE