27 dicembre '15 - domenica 27th December / Sunday
ITALIA - Emergenza inquinamento
Scontro politico sullo smog: il governo convoca i sindaci / Prima neve alla Befana
Milano: pm10 ancora oltre i limiti alla vigilia del blocco. Targhe alterne a Roma.
Grillo: "68mila morti in più". Mercoledì vertice di governo.
IRAQ - La guerra all'Isis
L'esercito iraqeno riprende Ramadi / Miliziani di Isis in fuga
Le truppe di Bagdad nella zona controllata dai miliziani da sette mesi.
Controffensiva partita a novembre: l'avanzata iniziata martedì. L'attacco con camion bomba.
LOCRI - Italia / Sport e intimidazione
Le minacce alle ragazze del calcio a cinque di Locri / Il prefetto assicura: "Più protezione"
Malagò (Coni): "Al vostro fianco; intollerabili gesti".
«Quando le minacce sono indirizzate ai bambini è arrivato il momento di mollare tutto». Ferdinando Armeni presidente dello «Sporting Locri», squadra della serie A femminile di calcio a 5, è deluso e amareggiato e ha deciso di gettare la spugna dopo l’ennesimo «pizzino» che gli imponeva la chiusura della società. «Non ci sono più le condizioni — dice —. Ho costruito con sacrifici questa squadra, un vanto per Locri e per l’intera regione. L’anno scorso siamo arrivati secondi in campionato e quest’anno siamo quarti. Non so chi c’è dietro queste minacce e non capisco cosa si voglia ottenere con la chiusura della società».
Il primo biglietto d’intimidazione porta la data del 7 dicembre. Sul parabrezza dell’auto di Armeni un foglio bianco con scritto: «Devi chiudere lo Sporting Locri». Una richiesta che Armeni ha considerato un banale scherzo. Poi ne sono seguite altre tre, sempre lasciate sul parabrezza dell’auto, con la stessa richiesta. A due giorni dal Natale la frase più drammatica, perché mirava agli affetti familiari: «Forse non l’hai ancora capito che devi chiudere lo Sporting Locri se non vuoi avere danni. Sappiamo chi solitamente si siede in questo posto». L’allusione era chiara. Il «pizzino» era stato lasciato sul finestrino anteriore dell’auto di Armeni, dove solitamente è sistemato il seggiolino del figlio di tre anni. Questa minaccia ha preoccupato il presidente della squadra che in una nota ufficiale ieri ha reso noto di «voler interrompere l’attività agonistica».
Lucianone