1 giugno 2022 - martedì 1st June / Tuesday visione post - 4
(da la Repubblica - 3 aprile '22 / l'Amaca / di Michele Serra)
Quando finirà
la guerra
la guerra
A leggere le lenzuolate di numeri (miliardi e miliardi di euro) sotto la voce "spese militari
nel mondo", ci si domanda come sia possibile che l'umanità, con tutti i problemi che ha,
possa spendere una così smisurata montagna di denaro in armamenti. A sciogliere l'enigma
può aiutarci questa considerazione. Laddove qualcuno spende, cìè qualcuno che incassa.
E dunque la dicitura "spese militari" è parecchio fuorviante. Se li chiamassimo "guadagni
militari", oppure, facendo una media del dare e dell'avere, economia militare", comincerem-
mo a capire meglio perchè, ogni anno, circa duemila miliardi di euro vengono stanziati dai
governi per comperare armamenti. Mica finiscono nel nulla. Fanno la fortuna di molte aziende
(con il vasto indotto dei commercianti e dei mediatori), incrementano bilanci, ingrassano azio-
nisti e investitori (anche investitori inconsapevoli, che non conoscono nel dettaglio la destina-
zione dei loro risparmi), e addirittura tornano in parte, sotto forma di tasse, agli Stati che acqui-
stano gli armamenti. Per non dire del ritorno economico degli Stati nel caso che le aziende che
producono armi siano statali o parastatali.
Nulla si crea, nulla si distrugge (a parte le città bombardate e i campi bruciati). La sbalorditiva
circolazione di quattrini attorno alla guerra - o alla difesa , se amate gli eufemismi - ha una sua
ricaduta molto vitale sull'economia mondiale. - In termini economici non è uno spreco, e anzi
può essere un ottimo investimento. Non lo dico per fare la morale (a chi, poi?) ma per dare una
forma più leggibile a quanto accade, è accaduto, accadrà. la guerra è (anche) un grande business.
Il giorno che non lo fosse più, la guerra finirebbe.
Lucianone