mercoledì 18 gennaio 2012

Società / Politica - La politica in Lombardia: no ai "suoi" tagli

18 gennaio 2012  -  mercoledì / Wednesday                        visualizzazioni totali   5319

                                               L' ECO DI BERGAMO
                        La politica  dice no ai "suoi" tagli
La Regione Lombardia boccia la riduzione del 50% di indennità e diaria dei consiglieri


Poteva essere l'occasione almeno per parlarne. Invece si è negata pure
la discussione. In Consiglio regionale, ieri, Pdl e Lega si sono espressi
contro la presa in esame del progetto di legge di iniziativa popolare per
cancellare alcuni privilegi della Casta. 
In particolare il progetto - presentato con oltre 12mila firme - prevedeva
il taglio del 50% delle indennità e della diaria dei consiglieri, il rimborso
non più forfettario ma solo con la fattura delle spese sostenute, abolizione
di vitalizio e indennità di fine mandato.  Questi ultimi due punti, in realtà,
già abrogati dalla legge regionale approvata a dicembre, che aveva anche
ridotto del 10% le indennità dei consiglieri provinciali.
Pd. Sel. Idv, Udc e Partito pensionati hanno votato a favore almeno della
discussione. Da parte del Pdl e della Lega, invece, è arrivato lo stop.
Quindi il Consiglio regionale lombardo ha respinto il progetto di legge di
iniziativa popolare sui tagli ai costi della politica, votando il non passaggio
agli articoli. In pratica l'aula consigliare non ha analizzato il provvedimento,
come richiesto dal relatore e capogruppo Pdl, Paolo Valentini. 
Il progetto di legge di iniziativa popolare non può essere emendato, 
ovvero va accettato in toto o va respinto.      Con questa ragione, oltre 
al fatto che sull'argomento è stata approvata una legge il mese scorso,
Valentini ha motivato il suo no.  
Franco Mirabelli, PD, ha invece motivato il voto contrario del suo gruppo
alla richiesta di non passaggio agli articoli di Valentini spiegando che "è
utile che l'aula continui a discutere sui costi della politica". Perchè anche
se non si è d'accordo con tutte le misure del  progetto di legge, in futuro
"ci possono essere  ulteriori e positivi aggiustamenti" rispetto alla legge 
votata a dicembre, come ad esempio l'innalzamento    "a 65 anni dell'età 
per percepire il vitalizio" o il "contributo di solidarietà richiesto a quanti 
percepiscono il vitalizio".     Secondo Mirabelli è opportuno "evitare che
con questo voto si dia il segnale che per noi la discussione sui tagli è chiusa".
E il segretario-consigliere regionale del PD, Maurizio Martina, ha rincarato
la dose spiegando che "era un'occasione per tornare sul testo approvato a
dicembre, migliorandone alcuni aspetti. Un'occasione persa, nonostante  ci .
fosse la spinta di oltre dodicimila firme di cittadini".  


Lucianone

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Lucianone