mercoledì 3 novembre 2021

SPORT - calcio / Serie A - 11^ giornata 2021/22

 3 novembre '21 - mercoledì                          3rd November / Wednesday                   visone psot - 7

Risultati delle partite 
Atalanta - Lazio  2 - 2  /  H. Verona - Juventus  2 - 1
Torino Sampdoria  3 - 0  /  Inter - Udinese  2 - 0
Fiorentina - Spezia  3 - 0  /  Genoa - Venezia  0 - 0
Sassuolo - Empoli  1 - 2  / Salernitana  - Napoli 0 - 1
Roma - Milan  1 - 2  /  Bologna - Cagliari  2 - 0

CLASSIFICA

NAPOLI, MILAN   31  /  Inter   24  /  Roma, Atalanta   19  /  Lazio, Fiorentina   18
H. Verona, Juventus, Bologna, Empoli   15  /  Torino, Sassuolo   14  /  Udinese   11
Sampdoria, Venezia   9  /  Genoa, Spezia   8  /  Salernitana   7  /  Cagliari   6

Roma - Milan   1 - 2
Hellas VERONA - JUVENTUS   2 - 1

Marcatori
Immobile   9  /   Simeone, Vlahovic   8  /  Dzeko   7  /  Destro, Joao Pedro, Zapata   6
Criscito, Martinez, Osimhen, Pellegrini   5

COMMENTO

Continua... to be continued...
 

Cultura - Lo scrittore tedesco Bernhard Schlink / con intervista

 3 novembre '21 - mercoledì                          3rd November / Wednesday                   visione post - 7

(da la Repubblica - 10 settembre '21 -  di Raffaella De Santis / inviata a Mantova)

"Amo i mostri che racconto "
L'autore tedesco Bernhard Schlink si confessa al Festival di Mantova
E' la prima volta che Bernhard Schlink partecipa al Festivalletteratura di Mantova.  Tornato da una
visita al castello, scruta le persone che tra le vie ciottolose del centro storico animano , nonostante le
misure di sicurezza imposte dalla pandemia, la manifestazione. Il suo incontro a Palazzo San Seba-
stiano ieri sera ha chiuso in bellezza la giornata.   Lo scrittore tedesco , che nella sua compostezza
coniuga perfettamente il passato da giudice e accademico al presente da scrittore, è un signore del-
la generazione del dopoguerra, figlio di un teologo che perse la cattedra durante il nazismo,.
Il romanzo  The reader (Il lettore), storia d'amore  tra un ragazzo  e  una donna  che è stata kapò
in un lager nazista, è uno dei più grandi bestseller della letteratura tedesca, reso ancora più cele-
bre dal film con Kate Winslet, Oscar nel 2009. E proprio ieri è stato pubblicato da Neri Pozza il 
nuovo libro I colori dell'addio, una raccolta di racconti straordinari che ruotano intorno alla pa-
radossalità dell'esistenza e all'imprevedibilità dei sentimenti.
- Niente è semplice nella vita dei protagonisti, l'amore soprattutto  è una questione ingarbu-
gliata. Si tradisce, si compiono atti di cui poi ci si vergogna, si scelgono persone sbagliate, si 
fanno molti errori.
B. Schlink: "Inseguo nella scrittura la complessità. Quello che tento di fare, come scrittore e co-
me uomo,  è non accontentarmi delle vie facili e mi auguro di riuscire a diventare in questo sem-
pre più inclusivo".
- In una ipotetica sua lista di buoni propositi, metterebbe la capacità di comprendere gli errori?
B. Schlink: "Sicuramente mi esercito ad accettarli, a non rimuovere le difficoltà. L'altro è un de-
siderio impossibile: prendermi più tempo libero, imparare a essere meno produttivo.  Mi piace-
rebbe svegliarmi senza l'assillo dell'impegno".
- E' molto severo con se stesso?
B. Schlink: "Non vivo la scrittura come un dovere. Mi metto a scrivere senza pensare. Lo devi 
fare". So bene che sto facendo esattamente quello che voglio, ma a volte vorrei non volerlo. 
Vorrei liberarmi della stessa libera volontà. Come vede, vivo nel dissidio, che è poi l'unico mo-
do per vivere".
- Per questo l'amore nei suoi libri è sempre complicato?
B. Schlink: "Esistono amori che filano lisci secondo lei? (sorride).  Spesso scopriamo solo nel
tempo chi è la persona che abbiamo  a fianco, come succede al protagonista di The reader.
Michael all'inizio non sa che la misteriosa Hanna era stata in passato  nelle SS. Lo scoprirà più
tardi, durante il processo che la porterà in carcere. Nonostante il turbamento, cercherà comun-
que di starle vicino, continuando a nutrire un profondo affetto nei suoi confronti".
- Può convivere questa forma di comprensione con la memoria del male?
B. Schlink: "Non riesco a scrivere dei miei personaggi, anche di quelli mostruosi, senza una sor-
ta di amore nei loro confronti. Sono indulgente verso di loro  come può esserlo una madre verso
un figlio diverso dalle proprie aspettative. Se poi vuole sapere se penso sia possibile amare dei
mostri, le rispondo di sì: può accadere di amare persone che hanno commesso atti mostruosi".
- A lei è successo?
B. Schlink: "E' il problema della mia generazione. Molti di noi hanno scoperto crescendo di avere
avuto una madre, un padre, un insegnante che avevano compiuto nefandezze durante il nazismo.
Fu uno shock quando ero giovane scoprire che il mio bravo insegnante di inglese era stato un na-
zista. Fu un mio compagno di classe  a raccontarmi il suo segreto.  Ho continuato a considerarlo  
un ottimo professore e ho dovuto imparare a convivere con la tensione che mi procurava la nuo-
va scoperta".
- Si può perdonare l'errore?
B. Schlink: "Non possiamo perdonare cose non commesse nei nostri confronti, non sta a noi farlo.
Possiamo solo tentare di capire, che non vuol dire cancellare ma vivere dentro una insanabile con-
traddizione".
- E quando non ci saranno più testimoni viventi, padri, madri e nonni, vittime o carnefici, come si
farà ad alimentare la memoria?
B. Schlink: "Non accadrà. Ci sarà sempre un insegnante, un film, un amico che ricorderà quello che
è successo anche ai più distratti".
- L'impressione però è che si vada indebolendo la consapevolezza della storia. Non trova incredibi-
le che in Germania un partito di estrema destra come Afd raccolga tanti consensi?
B. Schlink: "C'è un'incapacità a convivere con la complessità del mondo contemporaneo. Gli estre-
mismi in fondo sono risposte semplicistiche alle difficoltà del presente.  L'Occidente appare a mol-
ti confuso e le istituzioni europee vengono percepite come imperscrutabili, comunque non in grado 
di dare risposte adeguate ai problemi più urgenti, soprattutto all'immigrazione. Si scelgono scorcia-
toie perchè è più comodo pensare che la colpa sia dell'Europa piuttosto che cercare di capire la na-
tura dei conflitti contemporanei, sviluppando un pensiero critico". 
- Il cerchio si chiude quindi da dove siamo partiti. Se dovesse pensare di suggerire ai delusi un
buon proposito per il futuro?
B. Schlink - Non esistono soluzioni facili a problemi complessi. Le questioni legate ai migranti, 
all'ambiente, alla pandemia non si affrontano affidandosi a risposte frettolose che appaiono chia-
re e veloci. Se dovessi indicare che cosa mi ha insegnato la letteratura direi: ad accettare le con-
traddizioni, a non scansare la tensione inevitabile della vita. E' questo il mio auspicio".

Lucianone