Sara Richter: "Studio le cellule latenti per
trovare in fretta un nuovo farmaco contro l'Aids".
Europa e Stati Uniti hanno investito sul lavoro della
dottoressa dell'Università di Padova che ora guida un team
(da 'Il Corriere della Sera' - 22/06/2014 - Barbara Millucci)
Una corsa contro il tempo. Per combattere la morte. E rendere omaggio alla vita.
L'Aids ha ripreso ad uccidere. Oggi come ieri. Non solo omosessuali. Nuovi ceppi
e batteri Hiv sconosciuti fino a poco tempo fa, sono in grado di trapassare le pillo-
le curative in commercio, vanificando i progressi medici e la massiccia prevenzione
anni 80. Il virus torna prepotentemente alla ribalta. Non solo sullo schermo. "The
Normal Heart", il film di Ryan Murphy tratto dall'omonima opera teatrale di Lar-
ry Kramer, attivista gay, sieropositivo e fondatore della più grande associazione
che sostiene i malati di Aids nel mondo, incolla milioni di americani alla tv. Che
tornano ad avere paura. E a cercare risposte.
La scienza, che non ha mai smesso di testare antidoti in grado di debellare defini-
tivamente i batteri, confida ora le proprie speranze nei risultati di laboratorio di
una giovane ricercatrice dell'ateneo di Padova, Sara Richter, che ha scoperto una
nuova cura. "I farmaci in commercio colpiscono il morbo che viene prodotto, ma
non il materiale genetico del virus nella cellula latentemente infettata che rimane
del tutto invisibile alle medicine esistenti", racconta la studiosa. "Questa cellula
latente, eludendo la terapia antivirale, può in realtà produrre il virus in un secon-
do momento" impedendo la guarigione. Il team di ricercatori sta dimostrando al-
la comunità scientifica mondiale che esiste un pezzo del materiale genetico virale
che può essere riconosciuto da farmaci in grado "di colpire non solo le cellule at-
tive, ma anche quelle latentemente infettate", aggiunge la dottoressa.
Europa ed America hanno investito sulla Richter la bellezza di 5 milioni di euro.
"Ho vinto un finanziamento europeo di 2 milioni di euro per progetti scientifici
d'eccellenza per il 2014 - 2018", racconta. (Arrivando prima su circa 4 mila con-
correnti). "A questi si aggiungono altri due milioni da un altro bando sempre
della ue per giovani ricercatori ed una borsa di studio di 1 milione della fonda-
zione di Bill Gates che finanzia idee innovative. Con questi fondi ho acquistato
strumenti per il laboratorio, come i robot che sveltiscono il lavoro di base per
processare i campioni, e pago il mio tema di giovani ricercatori all'Università",
aggiunge la virologa che, dopo un dottorato a Padova, si è specializzata in Usa.
Bisogna fare in fretta. Perchè molte vite rischiano di spegnersi nei prossimi an-
ni. Gli scienziati prevedono una nuova pandemia Hiv entro i prossimi 20 anni.
Si parla di 150 mila persone malate, spesso a loro insaputa. Solo in Italia si re-
gistrano 4 mila nuovi contagi. Circa unterzo degli infetti si trova in Lombardia
(27%), Lazio (14%), Emilia-Romagna (10%). "Solo a Milano ci sono 3 infezio-
ni al giorno", afferma il Presidente di Anlaids (Associazione nazionale per la lot-
ta contro l'Aids), Mauro Moroni. Dall'Aids d'altronde non si guarisce, ma ci si
cura. Certamente più di prima, ma non per sempre. "Si può vivere con l'Hiv
prendendo ogni giorno cocktail di nedicine, che aiutano sicuramente ad andare
avanti, ma alla lunga non producono più effetti. Con il tempo, anche il virus può
resistere a questi rimedi e continuare a danneggiare il sistema immunitario",
prosegue il medico. "Non so se riuscirò ad ottenere i risultati che l'Europa si
attende da me. Mi piacerebbe aprire una società in Italia o vendere i diritti
della scoperta a ditte farmaceutiche. In America funziona così...."
Lucianone