domenica 3 febbraio 2013

Sport - calcio / Serie A - 23^ giornata 2012/13

3 febbraio '13 - domenica     3rd February / Sunday

Milan-Udinese 2-1: doppietta di Balotelli,
ma il rigore al 93' non c'è. Presa l'Inter
I rossoneri vincono 2-1 con doppietta di SuperMario: nerazzurri raggiunti al quarto posto. I friulani furiosi a fine gara per il penalty che non c'è.
Doveva essere la notte di Balotelli, e così è stata. Ma al 93' a rendere perfetto l'esordio di SuperMario c'ha pensato anche l'arbitro Valeri che ha concesso al Milan un rigore che la moviola ha dimostrato non esserci. E così il Milano di Balo raggiunge l'Inter al quarto posto a 40 punti e vede il terzo posto occupato dalla Lazio a 43. E forse anche qualcosa in più.
Mario Balotelli, in gol dopo 25 minuti. Ansa
Mario Balotelli in gol dopo 25 minuti del primo tempo


38 SECONDI — Trentotto secondi erano bastati a Balotelli per scatenare la fantasia dei tifosi: tocco di Niang, finta di Mario, penetrazione in area e diagonale che sfiora il palo alla destra di Padelli. Uno sballo. Una scintilla che scatena il Milan nel più bel primo tempo rossonero visto in stagione.

Risultati delle partite della Serie A - 23^ giornata
Roma  -  Cagliari          2  -  4          Genoa  -  Lazio              3  -  2
Torino  -  Sampdoria     0  -  0           Palermo  -  Atalanta      1  -  2
Napoli  -  Catania          2  -  0           Pescara  -  Bologna       2  -  3
Chievo  -  Juventus        1  -  2           Siena  -  Inter                 3  -  1
Fiorentina  -  Parma       2  -  0           Milan  -  Udinese           2  -  1

CLASSIFICA
Juventus  52  /  Napoli  49  /  Lazio  43  /  Milan, Inter  40  /  Fiorentina  39
Catania  35  /  Roma  34  /  Udinese  33  /  Parma  31  /  Torino, Chievo, Atalanta  28
Bologna, Sampdoria  25  /  Cagliari  24  /  Genoa  21  /  Pescara  20  /  Siena, Palermo  17
Continua...to be continued...

Istruzione - Francia / Compiti soltanto a scuola... e non solo

3 febbraio '13 - domenica       3rd February / Sunday                     visioni post  -  5

La  Francia di Hollande
vuole eliminare le differenze sociali
nella scuola, e aiutare gli alunni che studiano senza i genitori

(da 'la Repubblica' - 17/10/2012 - Giampiero Martinotti)
Parigi -
Niente  compiti  a casa, riforma degli orari, rifiuto delle bocciature, scuole
materne aperte anche a chi ha meno di tre anni: Francois Hollamde, come
ogni presidente della Repubblica, vuole dare la sua impronta. E sceglie na-
turalmente la scuola, vera ossessione francese, oggetto di riforme a ripeti-
zione, specchio di una società segnata più di altre dalle diseguaglianze.
Il capo dello Stato (Hollande) lo aveva detto in campagna elettorale e lo ha ripetuto
la settimana scorsa: l'istruzione è la sua principale preoccupazione , la prioritò as-
soluta. Non è il primo e non sarà l'ultimo a dirlo.
In tutti i Paesi occidentali  il destino della scuola, e dunque delle generazioni future,
è fonte di preoccupazione, ma Oltralpe si sfiora la paranoia: ogni nuovo governo, po-
chi mesi dopo la conquista del potere, vuol friformare la scuola. Hollande non fa ec-
cezione, anche se preferisce parlare di rifondazione e di un progetto che richiederà 
tempo.  Nell'immediato i provvedimenti riguarderanno i più piccoli e i più giovani,
cioè materne, elementari e primo biennio delle medie inferiori.  Hollande ha detto
di voler meno bocciature, non sempre utili, e soprattutto un cambiamento degli ora-
ri.  -  Sarkozy aveva creato la settimana di 4 giorni, il socialista la riporta a 4 giorni
e mezzo. In Francia si va a scuola mattina e pomeriggio e ogni sette-otto settimane
c'è una lunga pausa di 15 giorni. Ma i ritmi sono oggetto di polemiche a non finire.
Adesso si tornerà  a 4 giornate e mezzo:  le lezioni finiranno alle tre e mezzo. cioè
con un 'ora di anticipo rispetto a oggi, ma i bambini reteranno a scuola per fare i
compiti. Nelle intenzioni del governo si tratta di un principio egualitario: aiutare
tutti a fare i compiti vuol dire, in teoria, sopprimere la differenza tra le famiglie
che possono o non possono dare una mano ai bambini.
Questa scelta, tuttavia, suscita già molte critiche nel mondo delle associazioni fa-
miliari: a parte il fatto che i compiti, in teoria, sono banditi da una legge del 1956
mai rispettata, i genitori vogliono aiutare i figli , perchè trovano che è il solo mo-
do per mantenere un contatto con il lavoro scolastico. "Naturalmente - ha detto
il ministro  della  Pubblica Itruzione, Vincent Peillon - nessuno potrà  impedire a
madri e padri di far lavorare i piccoli a casa", il che finirà per riprodurre le stes-
se diseguaglianze odierne. - Il capo dello Stato ha anche chiesto di facilitare l'in-
gresso alla materna  dei bambini  che hanno  meno  di  tre anni, soprattutto nei 
quartieri con una forte  popolazione immigrata, anche se la proposta si scontra
con una serie di ostacoli pratici.
Infine, il presidente ha dato il suo consenso all'introduzione di un nuovo insegna-
mento, dalla materna alla maturità e con tanto di voti: la morale laica.   Un'idea
del ministro della Pubblica istruzione molto contestata: secondo alcuni potrebbe
assomigliare a una specie di indottrinamento.   Del resto, i suoi contorni restano
ancora vaghi  e  tre esperti sono stati incaricati di dare un contenuto  a un'idea
molto  francese  e  molto  ottocentesca, ispirata ai lavori di Ferdinend Buisson,
uno dei padri della laicità sotto la III Repubblica, su cui Peillon ha scritto un li-
bro.
Come si comportano gli altri Paesi
Germania  -  In alcuni land l'orario scolastico è di 44 ore.
                       Ancora troppi i compiti a casa.
Svezia  -  Si va a scuola dalle 8 alle 16. Le strutture sono
                attrezzate per tutto e i compiti si fanno a scuola.
Spagna  -  Compiti a casa vietati per legge fino a 11 anni,
                   ma i maestri continuano a darli: proteste.
Stati Uniti  -  Vige la regola dei "dieci minuti" al giorno
                         per i compiti: di anno in anno sono 10 in più. 
Italia  -  Polemiche per i troppi compiti a casa: il governo
               ha proposto di alleggerirli per il prossimo marzo.

Lucianone