martedì 11 dicembre 2012

Stampa/giornali - Ieri e oggi / con approfondimenti

11 dicembre '12 - martedì    11th December / Tuesday           visione post  -  7

Ieri  -  lunedì 10 dicembre

La crisi di governo
MONTI: 'Ecco perchè mi dimetto'
Il primo ministro Mario Monti ha deciso di dimettersi per la sfiducia
data al suo governo dal Pdl. Non sa se si candiderà.
Sui mercati è tornata la paura per l'Italia - Per il presidente del parlamento
Europeo, Schulz, Berlusconi minaccia la stabilità Ue.
Il premier Monti spiega meglio:
"Sono preoccupato ma a questo punto non potevo evitarlo".
Il giorno dopo (la decisione di dimettersi era stata presa sabatsera) ì senza
amarezza, ma con molte preoccupazioni:    "Sono convinto di aver fatto la
cosa giusta - spiega Mario Monti - e in ogni caso non potevo farne a meno
dopo quel che è successo. Ma sono preoccupato, naturalmente non per me,
ma per quel che vedo".
Quel che il presidente del consiglio vede, lo si osserva anche dall'estero, e
la preoccupazione per la deriva politica, istituzionale, finanziaria dell'Ita-
lia è ancora maggiore. A Monti, alla sua persona e alla sua politica, è lega-
to il recupero di credibiltà faticosamente riconquistato dall'Italia in questi
13 mesi, dopo il baratro di fiducia e di consenso in cui era precipitato il no-
stro Paese nei mesi   di agonia del governo Berlusconi, prima della caduta
del Cavaliere nel novembre di un anno fa.   E questo clima internazionale
di incertezza sul futuro dell'Italia  e  sulle capacità del Paese di rimanere
ancorato all'Europa con una politica autonoma di responsabilità, si som-
ma all'apprensione per le mosse di Berlusconi.
(Questo è l'editoriale in prima pagina di Ezio Mauro su la Repubblica che
poi continua all'interno del quotidiano...) - Per tutta la giornata Monti (e
Napolitano dal Quirinale) hanno dovuto pendere atto di questo allarme
internazionale, che può innescare una nuova spirale di sfiducia nei con-
fronti dell'Italia, allargandosi dalle cancellerie europee agli Stati Uniti,
ai mercati. - "Ho avuto molte telefonate dall'estero", dice ancora Monti.
Telefonate per capire cos'era successo e che cosa può sussedere adesso,
in un Paese che non ha ancora compiuto il suo risanamento, e permane
in una situazione difficile, complicata.
Monti:  "La mia decisione di dimissioni non  ha avuto bisogno di un
confronto politico. Mi sono confrontato solo con il Capo dello Stato.
Ho pensato, inevitabilmente, a cosa rappresentò per l'Italia quel G8
di Cannes jn cui il governo fu messo alle strette.    Ho preferito che
l'annuncio cadesse a mercati chiusi per riassorbire un eventuale
colpo.  La dichiarazione fatta da Alfano l'ho interpretata veramente
come un attestato di sfiducia anche se non espressa in modo formale.
Tutto così era ormai chiaro. Il mio futuro? Non lo so, non lo so pro-
prio. Oggi sono preoccupato.  E non mi riferisco solo a quella parte
politica da cui è venuto questo epilogo. E' una generale preoccupa-
zione".
Gli appuntamenti 
La cerimonia del Nobel a Oslo (Norvegia)  -
Oggi Monti sarà a Oslo per partecipare alla cerimonia di consegna
del Nobel per la pace all'Unione europea. Sarà anche l'occasione
per incontrare i vertice della Ue e i leader europei, tra i quali la
Merkel, Hollande e Mariano Rajoy.
La legge di stabilità  -
Appena rientrato a Roma, Monti si occuperà della legge di stabilità,
 indispensabile per evitare al Paese l'esercizio provvisorio.
Monti prevede di dimettersi dopo il varo definitivo della legge da parte
 del Parlamento.
I vertici europei  -
Si apre una settimana decisiva  per i negoziati europei e il futuro
dell'eurozona.   Giovedì 13 e venerdì 14 sono previsti a Bruxelles
l'atteso Eurogruppo straordinario sulla crisi della Grecia e il ver-
tice Ue.
I mercati
Ore di tensione in tutta Europa in attesa della riapertura dei mercati,
mentre il presidente della Bce Mario Draghi è a Oslo m secondo fonti
economiche torna oggi a Francoforte  per fronteggiare di persona la
giornata. Come regiranno Borse, operatori, spread al ritorno di quel-
lo che la 'Sueddeutsche Zeitung' definisce "lo spirito maligno di Ro-
ma": la questione aperta sconvolge tutti.

Oggi  -  martedì 11 dicembre

L'addio di Monti fa scendere le Borse - Cade Milano
Spread a quota 351:  tre miliardi l'anno in più per lo
Stato  -  Il premier: basta populismo


Lucianone

Spettacoli - TV / Il meglio che si è visto

11 dicembre '12  -  martedì     11th December / Thursday                  visioni post - 9

 - Petrucciani
 - Il conflitto in Siria
Andata in onda su Rai 5 domenica scorsa alle 21.15, 
l'avventura di un piccolo gigante chiamato Michel Petrucciani.
La sua vita e la sua carriera  sono state  raccontate in Michel 
Petrucciani - Body & Soul, il documentario di Michael Radford
(regista al quale  Il postino fece guadagnare una nomination al-
l'Oscar).    Un ritratto dell'artista scomparso a soli 39 anni nel
1999, dal primo concerto da professionista a soli 13 anni al mi-
lione e mezzo di album venduti, alle centinaia di esibizioni sui
più importanti palcoscenici del mondo. -
Un desiderio insaziabile di vita. Una volontà di ferro, un talento
straordinario: Michel Petrucciani è stato questo e molto di più,
un ragazzino diventato un gigante nonostante l'handicap che lo
costrinse a rimanere piccolo. Lui e il pianoforte. Nel documenta-
rio si sono susseguiti materiali d'archivio e interviste, la musica,
la carriera e le passioni-donne, arte, viaggi - di un uomo sorretto
da una certezza: "Non è necessario essere alti un metro e ottan-
ta, quello che conta è nella testa e nel corpo, e soprattutto nella
propria anima".

Uno smartphone per raccontare la guerra  è lo slogan di quelli de
"La storia siamo noi" per il reportage 'Siria 2.0 - La battaglia di
Aleppo', passato su RaiDue nella seconda serata di martedì.
Che le immagini da smartphone siano ormai decisive nel materiale
visivo-news non è una novità: diverso il caso nel continuare a cercare
modo e modi da parte della tv per non farsi soverchiare. A La storia
ci provano      (qui il reportage è di Amedeo Ricucci, rimasto in Siria 
20 giorni nello scorso ottobre), sceneggiano tutto con flash dalla re-
dazione, i collegamenti Skype con l'inviato, la dialettica interna.
Va da sè che l'ambizione di ridefinire il concetto di inviato di guerra
con i mezzi attuali è impegnativa assai. Il rischio rimane quello della
preponderanza dell'effetto visivo, a discapito del racconto spiegato
a tutti. Ma è molto difficile, ed è anche vero che oggi alle prese con
tutte le crisi in corso il pubblico rinuncia volentieri a scoprire davve-
ro quale pericolo possano costituire i Salafiti.
(da la Repubblica  - 6 dicembre '12 /Canal Grande/ di Antonio Cipollina)

Lucianone

Sport - calcio / Serie A - 16^ giornata

11 dicembre '12  -  martedì     11th December / Tuesday

I risultati delle partite di serie A
Atalanta - Parma           3 - 1        Sampdoria -Udinese    0 - 2 
Roma - Fiorentina         4 - 2         Bologna - Lazio            0 - 0
Cagliari - Chievo            0 - 2
Palermo - Juventus      0 - 1
Pescara - Genoa           2 - 0
Siena - Catania              1 - 3
Torino -Milan                 2 - 4
Inter - Napoli                  2 - 1

Classifica  (del campionato di serie A / 16^ giornata) 
Juventus  38  /  Inter  34  /  Napoli  33  /  Lazio 30  /  Fiorentina, Roma  29
Milan  24  /  Catania, Udinese  22  /  Atalanta  21  /  Parma  20  /  Chievo  18
Sampdoria  17  /  Cagliari  16  /  Bologna, Torino  15  /  Palermo, Pescara  14
Genoa  12  Siena  11

Continua...to be continued...

Personaggio - Martin Luther King / la sua storia e la nostra epopea

11 dicembre 2012 - martedì    11th December / Thuesday                visioni post  -  3

In un'intervista del 21 dicembre 1960
registrata su un nastro inedito (per un libro mai scritto)
M. Luther King  parla  dell'importanza  del movimento per
i diritti civili e dell'Africa.  King inoltre anticipa le conqui-
ste dei neri. Tre anni dopo arriverà "I have a dream".

Martin Luther King aveva un sogno:  rimasto più di mezzo secolo  in soffitta.
Il discorso è stato scovato  da Stephen Tull  tra le carte del padre nella casa
di Chattanooga:  "Intervista al Dr. King, 21 dicembre 1960"  c'era scritto sul
nastro realizzato per un libro che non si fece mai.
Per gli storici è una scoperta eccezionale: tre anni prima di "I Have a Dream",
otto anni prima che il sogno  fosse ucciso a Memphis, il reverendo racconta i
legami tra il movimento di liberazione in America e la sua Africa.   E 50 anni
prima  che un nero salisse  alla Casa Bianca profetizza: 'dobbiamo risolvere
l'ingiustizia razziale se vogliamo restare leader nel mondo'. .
(da  'la Repubblica' - 23 agosto 2012 - Angelo Aquaro)

di  Martin Luther 
Sono convinto che quando, un domani, si scriveranno i libri di storia, gli
storici  dovranno  registrare  il movimento  dei sit in  come una delle più
grandi epopee della nostra tradizione.    Io credo che questo movimento
rappresenti la sua potenza ai livelli più alti di dignità e di disciplina.
Nessun uomo di buona volontà potrebbe  non essere d'accordo con gli
scopi del movimento dei sit in: con l'obiettivo di abbattere tutte le bar-
riere basate sulla razza o sul colore. Ma la cosa che più mi colpisce di
questo movimento  è  il fatto  che la gente   abbia fatto propri  i metodi
sviluppati nel solco  della più alta tradizione  della non violenza e dei
mezzi pacifici.  E penso anzi  che questa sia  la cosa che  rende questo
movimento unico e lo renda uno dei più significativi sviluppi dell'inte-
ra lotta per l'emancipazione razziale.
Penso che una delle cose più interessanti è che non si tratti soltanto di
un nobile movimento, coni suoi propri mezzi e i suoi propri fini. Pen-
so che una delle cose più interessanti sia il fatto che questo movimento
sta ottenendo qualcosa di concreto. E'per il risultato dei movimenti dei
sit in che in più di 112 città, oggi, è stato detto  basta alla segregazione
ai banconi dei ristoranti negli stati di confine e negli stati del Sud.
Insomma, abbiamo finalmente sotto gli occhi le conquiste tangibili otte-
nute grazie a questo imponente e magnifico movimento, che ha trascina-
to gli uomini del Sud e ha elettrificato non solo la nostra nazione ma  il
mondo intero. Un movimento che cerca di ottenere un obiettivo morale,
direi, attraverso mezzi morali. E tutto questo emerge dal pieno concetto
di amore: perchè se una persona è  davvero una persona non violenta al-
lora vuol dire che è intrisa di spirito amorevole,  (allora vuol dire) che
rifiuta di fare del male al suo avversario perchè ama il suo avversario.
(Anche per questo) in Africa c'è grande interesse e preoccupazione per
per la situazione negli Stati Uniti.
I leader africani in genere e la gente africana in particolare  seguono con
grande preoccupazione la nostra lotta - e conoscono beme quello che sta
succedendo.   Ho avuto l'opportunità di parlare con la maggior parte dei
leader più importanti dei paesi africani che hanno appena acquisito l'in-
dipendenza, ma anche  con i leader dei paesi  che sulla via dell'indipen-
denza si stanno incamminando adesso.

Continua...to be continued...