lunedì 13 dicembre 2021

SPORT - calcio / Serie A - 16^ giornata 2021/22

 13 dicembre '21 - lunedì                          13th December / Monday                          visione post - 5

Risultati delle partite
Milan - Salernitana   2 - 0  /  Roma - Inter   0 - 3
Napoli - Atalanta  2 - 3  /  Bologna - Fiorentina  2 - 3
Spezia - Sassuolo  2 - 2  /  Venezia - H. Verona  3 - 4
Sampdoria - Lazio  1 - 3  /  Juventua - Genoa  2 - 0
Empoli - Udinese  3 - 1  /  Cagliari - Torino   1 - 1



Commento
Milan batte Salernitana, pressochè scontato; Juventus batte Genoa, quasi scontato;
Roma battuta in casa dall'Inter, non del tutto prevedibile, soprattutto con tre gol a
zero. Poi Lazio che vince con Samp ci può stare, ma a Genova è sempre un pò sor-
presa. Pareggi di Spezia (in casa) con Sassuolo e Cagliari (in casa) con Torino pote-
vano pure andare alla vigilia. Mentre per squadre come Atalanta, Verona, Fiorentina
ed Empoli non si poteva pensare preventivamente a loro vittoria sicura, ma che avreb-
bero dato l'anima per non uscire sconfitte e neppure contentarsi del pari, questo sì!!
Queste quattro squadre hanno un gioco piuttosto nordico: incisivo, cinico, veloce e
soprattutto di squadre compatte, su e giù per il campo in continuazione, difese alte
e attacchi in contropiede molto veloci e penetranti. Ecco le squadre di quest'anno
che a me, personalmente, piacciono di più, escludendo chiaramente Inter innanzi
tutto e un pò la coppia Milan-Napoli penalizzate nelle ultime gare da infortuni vari.
- Luciano Finesso -
  

Commenti - Società italiana / Pandemia e nuovi poveri con diseguaglianze

 13 dicembre '21 - lunedì                           13th December / Monday                        visione post - 24

(da la Repubblica - 17 giugno '21 - di Chiara Saraceno)

Diseguaglianze
I nuovi poveri della pandemia
Come avevano già anticipato a marzo le stime provvisorie dell'Istat, l'impatto della pandemia è
stato fortissimo in termini di aumento della povertà assoluta, nonostante i diversi provvedimenti 
messi in campo dal governo per sostenere il venir meno del reddito siano stati consistenti. Senza 
di essi l'impatto sarebbe stato più severo sia in termini di incidenza sia in termini di intensità del-
la povertà. Del resto, era difficile aspettarsi che le cose andassero diversamente.
Tra lavoratori/lavoratrici in cassa integrazione, lavoratori/lavoratrici che hanno perso il lavoro no-
nostante il blocco dei licenziamenti, attività che hanno dovuto chiudere, molte famiglie hanno per-
so, o si sono viste ridurre, l'unico reddito disponibile, o hanno perso uno dei percettori di reddito.
La piccola diminuzione nella incidenza della povertà assoluta registrata nel 2019 dopo anni di co-
stante aumento si è rovesciata in un aumento di oltre un punto per le famiglie e quasi due punti 
per gli individui.  Si tratta rispettivamente di 330 mila circa di famiglie e un milione di persone 
più dell'anno prima. Sio può discutere se, in un periodo eccezionale  quale quello  che abbiamo 
attraversato, in cui tutti abbiamo forzatamente diminuiti i consumi, l'indicatore della povertà as-
soluta costituito dal valore complessivo del paniere dei beni essenziali (alimentazione, spese con-
nesse all'abitazione, abbigliamento e poco altro) non debba essere "spacchettato", stante che 
alcune spese, come ad esempio l'abbigliamento, possono non essere state fatte non per mancanza 
di risorse, ma per mancanza di necessità, vista la mobilità e socialità ridotta cui tutti sono stati co-
stretti. Ma con lo stesso ragionamento si potrebbe sostenere che alcuni beni, non compresi nel pa-
niere, si sono rivelati viceversa essenziali e la loro mancanza ha costituito un elemento di povertà 
aggiuntiva. Si pensi agli strumenti informatici come un computer o un tablet e a giga sufficienti
per seguire la didattica a distanza, la cui mancanza ha allargato ulteriormente le disuguaglianze
tra bambine/i e adolescenti in termini di opportunità di apprendimento.   Analogamente il venir
,eno di alcuni servizi, quali la mensa scolastica, durante il lungo lockdown, ha ridotto la possibi-
lità di bambine/i poveri di avere un psto giornaliero nutrizionalmente adeguato.
Anche senza considerare questi aspetti, bambine/i e adolescenti si confermano i soggetti più vul-
nerabili alla povertà, balzando al 13,5%  oltre 5 punti  percentuali sopra la media.  Con le loro fa-
miglie sperimentano anche una maggiore intensità della povertà rispetto alla media. Sono inoltre
i bambini/e  che hanno  fratelli e sorelle, specie più di uno, e le loro famiglie, a sperimentare più
più frequentemente la condizione di povertà assoluta rispetto a chi non ha fratelli o sorelle, o so-
lo uno. Prima di preoccuparci dei tassi di natalità dovremmo preoccuparci delle condizioni di de-
privazione e mancanza di opportunità in cui lasciamo  cresca oltre un milione di bambini/e e ado-
lescenti in un Paese che fa parte dei 7 più sviluppati al mondo.
Proprio perchè l'aumento della povertà assoluta è un effetto diretto delle misure prese per contra-
stare la pandemia, non deve stupire che l'aumento maggiore sia avvenuto nelle regioni settentrio-
nali, sia perchè lo scorso anno  sono state colpite  prima  e più a lungo dal lockdown, sia perchè 
hanno una maggiore concentrazione di imprese e attività che hanno dovuto chiudere o rallentare,
anche se il Mezzogiorno continua a essere l'area con la più alta incidenza di povertà. Il gap Nord-
Sud, quindi, si è ridotto non per un miglioramento della situazione nel secondo, ma per un allar-
gamento dell'area della vulnerabilità anche a regioni e gruppi sociali che ne sembravano più pro-
tetti. -   Infine, nonostante la stragrande maggioranza delle famiglie in povertà assoluta sia com-
posta solo da italiani, l'incidenza è molto più alta nelle famiglie in cui vi è almeno uno straniero
(residente regolarmente in Italia), ove riguarda una famiglia su quattro, a differenza del 6% del-
le famiglie di soli italiane. Tra gli stranieri, infatti, si concentrano i lavoratori poveri, spesso sen-
za o con scarse coperture previdenziali e assistenziali.  Questi dati dovrebbero rimnere sul tavo-
lo di chi gestirà il Pnrr, perchè la ripresa che speriamo arrivi non lasci indietro chi già ha subito
pesantemente gli effetti della pandemia, per evitare che le diseguaglianze e vulnerabilità di vario 
tipo di cui sono espressione non si cristallizzino ulteriormente.

Lucianone