sabato 9 gennaio 2021

SOCIETA' - Hong Kong / Attivista Joshua Wong: la voce della nuova Cina

9 gennaio '20 - sabato                                9th January / Saturday                                visione post - 5

(da LA STAMPA - 31 dicembre '20 - di Carlo Pizzati)


Dalla piazza contro "l'imperatore Xi" al carcere: è
la voce della nuova Cina - L'attivista Joshua Wong sta
scontando in carcere una condanna inflitta da Pechino fino
al 2022
"Al momento sono in prigione. Questo account è gestito da amici".   Sulla pagina Twitter di Joshua
Wong troverete questo messaggio perchè il ragazzo più famoso di Hong Kong si è preso 13 mesi e
mezzo di carcere per assembramento illecito  assieme ad altre presunte violazioni  che la Cina, fa- 
cendo pressioni su Hong Kong, gli imputa. Tutto per cercare fermare quello che gli amici chiama-
no "il robot", perchè è capace di lavorare dall'alba a notte inoltrata senza mai fermarsi. Grande ora-
tore , ottimo organizzatore  e trascinatore di masse giovanili, Wong è stato nominato  per il Nobel
nel 2018 e si è affermato come portavoce internazionale della protesta di Hong Kong contro il lea-
der cinese che Wong chiama "l'imperatore Xi".  -  
A vederlo, con zainetto, pantaloni sformati, t-shirt e camicie sempre larghe per un corpo che sembra
aver fatto poco sport, non si capisce subito quanto coraggio e forza ci sia dentro questo militante na-
to il 13 ottobre del 1996, otto mesi dopo che la Gran Bretagna  ha abbandonato  la colonia  di Hong 
Kong con la promessa che pechino non l'avrebbe annessa fino al 2047, quando Joshua avrà 50 anni.
E' cresciuto in una famiglia di borghesi luterani molto credenti. Papaà Roger (ingegnere informatico
in pensione) con l'aiuto di mamma Grace esorta il piccolo Joshua a combattere  il "demonio del Co-
munismo". Vanno d'accordo su tutto tranne un tema: papà si batte per far approvare una legge anti-
gay, il figlio difende i diritti LGBTQIA.  Ma Joshua è abituato a sfidare l'autorità paterna o governa-
tiva che sia. Non gli fa paura. Il primo ostacolo è stato capire cosa dicevano le lettere sulla pagina.
Era dislessico, con forti difficoltà a leggere e scrivere. Con mamma Grace, forza di volontà e disci-
plina, si è messo lì, duro e ostinato, e ce l'ha fatta. Ha capito subito l'importanza del testo. E dei li-
bri di testo.  La sua prima battaglia politica la fa nel 2010, a 13 anni, contro il progetto di un treno
ad alta velocità che unisce la sua città alla terraferma cinese. A 14 anni fond con Ivan Lam "Scho-
larism" per combattere la propaganda di Pechino nei libri di scuola. Il governo  vuole imporre un 
corso obbligatorio  per inneggiare  al Partito Comunista cinese.  "Lavaggio del cervello", dice Jo-
shua. Nella sua prima intervista balbetta. Ma impara presto. Organizza volantinaggi e picchetti. Il
movimento cresce fino a quando Wong si ritrova a guidare una ribellione pacifica  che si propaga
in tutta la città. Gli studenti fanno lo sciopero della fame  e  occupano il quartier generale del go-
verno e, dopo un sit-in di dieci giorni, il governo cede e blocca la riforma.
E' qui che Wong comprende come la protesta può cambiare il mondo e fermare  ciò che appare ine-
vitabile. La secobnda opportunità arriva nel 2014. I ragazzi chiedono che a Hong Kong si possa vo-
tare senza ingerenze da Pechino.  Nasce il famoso Movimento degli Ombrelli (usati per difendersi 
dai lacrimogeni).  Joshua diventa uno dei leader più influenti del movimento pro-democrazia. Arri-
va la fama internazionale. Pechino lo accusa di essere un agente americano. Viene incarcerato con
il pretesto dell'assembramento non autorizzato. -  Appena uscito dice: "Se non facciamo niente, le
cose peggioreranno. Stanno già vincendo, quindi non abbiamo niente da pardere. Per questo dicia-
mo: se bruceremo, bruceranno con noi". Inizia un tour mondiale. Va in America per convincere il
Congresso a passare una legge di tutela alla libertà di Hong Kong. Poi in Europa e in Asia. In Tai-
landia viene arrestato  e rispedito a Hong Kong su richiesta dei cinesi. In Malesia lo bloccano alla
frontiera per paura di irritare la Cina. Lo costringono a sciogliere "Scholarism".  Lui  si allea  con 
altri militanti e si unisce a "Demosisto", nuova e importante associazione pro-democrazia. 
Tra scioperi della fame e arresti, si trasforma nel vero volto della protesta di Hong Kong. Fino al-
l'anno caldo del 2019.  -  Jousha è in prigione a scontare una pena di due mesi quando la protesta
comincia  a riempire le strade  ogni weekend, da primavera ad autunno. Appena uscito, si unisce 
alla battaglia. Ma questo movimento è diverso. Non vuole leader, vuol restare fluido come l'acqua,
per evitare scontri interni come quelli che divisero il Movimento degli Ombrelli. Così Wong si tra-
sforma in portavoce internazionale della rivolta. Npn sembra turbato dal ridimensionamento, vi si
adatta in fretta. Rilascia dichiarazioni e interviste ai giornalisti stranieri. Scende anche in strada, si
fa prendere a bastonate e spray al peperoncino, conserva un ruolo strategico. E finisce di nuovo a-
gli arresti. Ormai è troppo noto. Il nemico lo vuole in prigione. "Finchè Xi Jinping comanda in Ci-
na, nn vedremo il finale di questa partita. E' la nostra guerra infinita".  Se ne riparla  all'inizio  del
2022 quando Joshua, salvo sorprese, uscirà dal carcere. Avrà appena 26 anni e una vita di battaglie
non solo dietro le spalle, ma, c'è da scommeterci, anche davanti a sè. -

Lucianone

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