Balotelli non va, Immobile non viene servito quasi mai dai compagni e non punge,
Italia poco offensiva nel primo tempo, ancora cambi poco comprensibili del ct Pran-
delli e gli azzurri rimasti in dieci nel secondo tempo, naufragano dopo il gol dell'Uru-
guay. Inutile arrembaggio nel finale.
Prandelli e il presidente Abete si dimettono. E adesso Balotelli diventa il facile bersaglio
su cui scaricare ogni colpa... Adesso si viene a sapere che la vecchia guardia (De Rossi
e Buffon) covavano ruggine verso Balotelli, soprattutto, cioè il rappresentante dei giovani divi/calciatori che a tutto pensa (twittare e proposte di matrimonio eccetera...) meno che
al calcio nei momenti che contano e in campo magari si nota. E se Balo poteva essere deci-
sivo senza gli errori contro il Costa Rica, almeno con l'Uruguay ci si aspettava il riscatto.
Giustissimo comunque il mea culpa di Cesare perchè il ct ha capito (tardi purtroppo) di
avere investito male con l'estrema fiducia a Balotelli. Forse, dico forse, ha pensato col
senno di poi a quell'amichevole col Fluminense, dove la coppia Insigne-Immobile aveva
centrato tre volte la porta avversaria nel giro di neppure 4 minuti. Non si è capito perchè
quella coppia non l'abbia mai voluta provare, magari anche con l'aggiunta di Cerci per l'in-
tero arco di partita. Forse quelli erano i cambi giusti, lasciando riposare un Balotelli incon-
cludente e abulico, insomma non ancora campione maturo decisivo come si era sperato.
(Lucianone)
Italia - Uruguay ADDIO MONDIALE !!
0 1
Decide un gol di Godin nel finale di partita.
Un rosso a Marchisio e un morso di Suarez a Chiellini non
punito dall'arbitro Moreno (un altro dopo quello della Corea)
falsano la partita, che comunque l'Italia non è mai riuscita a
sbloccare (pur con un Uruguay debole e evanescente) per la
solita mancanza di coraggio nell'attaccare e per un Balotelli
inconcludente e un Immobile piuttosto isolato. Italia senza
capo nè coda, al di là degli episodi negativi del 2° tempo.
( L.)
Un tifoso azzurro disperato al termine del match Italia - Uruguay 0 - 1
Finisce a Natal il Mondiale dell’Italia. A giocare gli ottavi di finale, a Rio de Janeiro, ci andrà l’Uruguay. Ci sono uomini segnati dal destino: Diego Godin è uno di questi. E’ la sua stagione. Ha deciso la Liga, stava per diventare il match-winner di Champions League, oggi porta avanti la Celeste. Sempre alla stessa maniera, nel modo in cui può farlo un difensore centrale: con le incornate sui calci da fermo. La Nazionale di Prandelli torna a casa, sconfitta da un avversario che non si è certo mostrato inarrivabile, punita da un’espulsione che farà discutere e messa al tappeto da un calcio d’angolo a una manciata di minuti dalla fine.
AVVIO NERVOSO — Allo stadio Das Dunas, fino all’intervallo è una partita bloccata dalla paura, o magari dalla prudenza, per usare un termine più gentile. L’Italia non ha interesse a forzare i ritmi, l’Uruguay sa che un gol potrà trovarlo in qualsiasi momento della gara, mentre due sarebbero impresa troppo complicata. D’accordo, ci sono là davanti Cavani e Suarez, ma dietro c’è un centrocampo di pedalatori, non in grado di dare palloni decenti ai due mostri in attacco. La difesa juventina schierata da Prandelli ha gioco facile per tutto il primo tempo, l’unico rischio vero arriva poco oltre la mezz’ora, quando Lodeiro ha un guizzo isolato e indovina il duetto con Suarez: Buffon è bravo in uscita prima sul Pistolero e poi sul trequartista del Botafogo.
VERRATTI PERFETTO — Il brivido arriva proprio nel momento migliore per gli azzurri, trascinati da un Verratti tutto dribbling e personalità, forse aiutato dal riposo con la Costa Rica. Clamoroso il suo 100% di passaggi completati in 45 minuti: 31 su 31. Arrivano un paio di tiri rimpallati di Marchisio e addirittura Barzagli, che fanno seguito a una punizione di Pirlo contenuta in qualche modo da Muslera. E Balotelli? Male, come un Immobile piuttosto timido. La coppia inedita non funziona granché, anche perché Mario mostra il lato peggiore del repertorio: un’ammonizione evitabile (gli sarebbe costata la squalifica agli ottavi) lo condiziona e porta in regalo all’Italia un paio di stop mancati e un tiraccio inguardabile. Dagli spogliatoi passerà direttamente alla panchina, dentro Parolo.
ROSSO A MARCHISIO — Nella ripresa, Tabarez smonta subito l’assetto che aveva proposto a sorpresa (con difesa a tre Gimenez-Godin-Caceres), inserendo il laterale destro Maxi Pereira al posto di Lodeiro. Ne nasce un 3-5-2 che ricalca quello azzurro del primo tempo, ma noi abbiamo già cambiato pelle, con Parolo che si posiziona con Verratti in appoggio a Immobile. Al 13’, un “dai e vai” Rodriguez-Suarez quasi costa carissimo, col “Cebolla” che grazia Buffon. Un istante dopo, ecco l’episodio che spacca la partita. E arriva inatteso, dal nulla. Rosso a Marchisio, che in un contrasto con Arevalo Rios affonda troppo il colpo e viene punito severamente dall’arbitro Rodriguez. Da lì cambia tutto. Da lì è apnea.
SUPER GIGI — Dentro Stuani, l’Uruguay passa a tre punte. Miracolo di Buffon mentre ancora ci stiamo risistemando: il capitano vola a terra in un micro-secondo e nega il gol a Suarez, che aveva trovato inserimento e zampata. Intanto, i nostri amati giovani cadono come mosche: si arrende prima Immobile (entra Cassano), poi un polpaccio blocca Verratti e tocca a Thiago Motta. L’Uruguay assalta con tutto quello che ha, l’Italia stringe i denti ma li stringe anche Suarez, che rispolvera la versione vampiro (ricordate il caso con Ivanovic?) e dà a Chiellini quello che ha tutta l’aria di essere un morso.
ANCORA GODIN — Giorgione mostra la spalla, ma sarà Godin, al minuto 81, a usare la sua. E a mandarci fuori dal Mondiale. Il centrale della Celeste prende posizione su un corner, indovina la torsione aerea e manda il pallone dove non può arrivare nemmeno il super Buffon di oggi. Non c’è modo di rimediare, nonostante lo sforzo finale in inferiorità numerica, con Gigi che gioca fuori dalla porta tutto l’ultimo minuto. Il Mondiale azzurro finisce qui. Ma così fa male.
80' di gioco: durante un contrasto di gioco Suarez morde la spalla di Chiellini.
Qui doveva scattare l'espulsione diretta del giocatore uruguagio, e con le
due squadre in 10, poteva cambiare il corso della partita...
Lucianone