Il mausoleo-valigia di Vuitton sulla Piazza Rossa è per caso una profanazione?
Non più di quanto lo sarebbe in qualunque altra piazza del mondo. Non è il fan-
tasma di Lenin, a subire l'onta. E' il passante qualunque, il cittadino della polis
che se la vede invasa, per il lungo e per il largo, da quella immane carabattola
di tranta metri. Si sa, del resto, che tra il lusso e l'eleganza non sempre corre
buon sangue: il lusso è spesso cafonissimo e non ha, dell'eleganza, la leggerez-
za e il sottotono. - Elegantissimo, in questo senso, fu l'atterraggio su quella
piazza del Cessna monomotore di Mathias Rust, nel maggio del 1987, dopo
un mirabile volo dalla Finlandia, sfuggendo ai caccia sovietici e ai radar come
un pettirosso alle doppiette. Rust era un ragazzo tedesco nato nel 1968. Ave-
va 19 anni. Voleva portare, in piena guerra fredda, un messaggio di pace. Fu
accolto dai passanti, sbigottiti, che gli offrirono pane e sale, il gesto russo di
benvenuto. Un'ora dopo arrivò la polizia politica. - Rust scontò 432 giorni di
prigione, appena di meno delle Pussy Riot (la galera facile, in Russia, è una
vecchia tradizione).
L'aeroplano del ragazzo Mathias era lungo un decimo del valigione di Vuitton.
La sua mole, un centesimo. Il suo peso, quello di un pettirosso
(da 'la Repubblica' - 28/11/2013 / L'AMACA - Michele Serra)
Lucianone