giovedì 15 agosto 2013

Sport - Mosca / Mondiali di atletica

15 agosto '13  -  giovedì           15th August / Thursday                  visioni post - 16

SALTO IN ALTO

Bondarenko oro super: vola a 2,41 
Poi prova il record a 2,46 e lo fallisce ma di pochissimo. 
L’ucraino manca di pochissimo il 2,46 
che sarebbe valso il primato. Protagonista di una gara memorabile.

E quando salta chiede il silenzio.

Bohdan Bondarenko


(da La Stampa - Sport / Giulia Zonca da Mosca)
L’ultima volta che Bohdan Bondarenko ha corteggiato il record del mondo, giusto un mese fa, ha chiesto l’asticella a 2,47, ben due cm sopra una misura già assurda. Ha tentato la fortuna: 247 è la combinazione della serratura di casa sua. Qui però siamo a un Mondiale e stavolta, dopo l’oro da vertigine vinto con classe, è più razionale. Tenta di scassinare il 2,46 che vale un posto nella storia, non ci riesce ma dopo la gara di stasera è di certo lui che ha in mano il codice del cielo. Deve solo provarci ancora. 
C’è una macchia di pubblico gialla e blu che fa il tifo per lui, l’Ucraina si è disposta in curva: formazione a bandiera e l’obiettivo è di urlare più dei russi, di fare più baccano di quello che c’era per Yelena Isinbayeva. Ma Bondarenko è l’opposto della zarina, è uno che improvvisa, non segue copioni e infatti zittisce il pubblico a ogni turno: lui vuole il silenzio quando salta. 

Si presenta in finale con le scarpe bicolori (una gialla e una rossa), entra in gara a 2,29, ancora in tuta e passa il turno successivo perché sa di voler esagerare: deve conservare le energie. Azzarda, inventa ed emoziona perché a 2,35 salta tanto in alto da dare l’idea che il record sia davvero possibile. Qui non si parla di un primato normale, il limite dell’alto è un miraggio. Datato 1993 e fissato dal cubano Javier Sotomayor, un artista della disciplina, a 2,45, una misura che ormai sembrava impossibile. Bondarenko l’ha avvicinata a Losanna, in luglio, quando è salito fino a 2,41, una quota che nessuno toccava più dal 1994. A Mosca fa il bis e oltrepassa l’asticella fissata a 2,41 con un solo errore sulle spalle: è il salto che vale l’oro. Barshim (Qat) e Drouin (Can) lo hanno seguito sino a lì e si sono già dovuti arrampicare per riuscirci. In un tentativo disperato Barshim salta un giro e chiede i 2 metri e 44, prova a forzare. Troppo.  

L’ucraino, 23 anni, arriva a questo successo dopo una strana carriera che stava per finire nel 2009 per colpa di un infortunio. Doveva operarsi al piede di stacco, affare delicato, uno di quei problemi che possono farti smettere anche quando puoi permetterti le migliori cure e lui non se ne poteva permettere nessuna. I soldi li ha messi il suo manager, ha investito nel talento e ora si trova un atleta che vale oro. 

Bondarenko avvicina il suo mito, Vladimir Jaščenko, uno capace di fissare un record del mondo (2,33 nel 1977) a 18 anni e ancora con il salto ventrale. Era un altro fuori dal coro, negli Anni dell’Unione Sovietica e dell’atletica militare portava i capelli lunghi e stava per i fatti suoi: “Un idolo vero, mi hanno così tanto parlato di lui che solo l’idea di essere accostato al suo nome mi emoziona”. Ora non è solo un paragone suggestivo, è vero legame. Una successione ereditaria tra i re del salto in alto. 

RISULTATI 
Alto M.: 1.Bondarenko (Ukr) 2,41, 2.Barshim (Qat) 2,38, Drouin (Can) 2,38. 
Triplo F.: 1.Ibarguen (Col) 14,85, 2.Koneva (Rus) 14,81, Saladuha (Ukr) 14,65. 
3000 siepi M.: 1.Kemboi (Ken) 8’06”01, 2.Kipruto (Ken) 8’06”37, Mekhissi (Fra) 8’07”86. 
400hs F.: 1.Hejnova (Cze) 52”83, 2.Muhammad (Usa) 54”09, 3.Demus (Usa) 54”27. 
400hs M.: 1.Gordon (Tri) 47”69, 2.Tinsley (Usa) 47”70, 3.Bekric (Srb) 48”05 


Alessia Trost  si prende la finale del salto in alto
La 20enne azzurra prepara l’assalto
a una medaglia: «Resta qualcosa 
da sistemare, ma posso farcela»

Alessia Trost aveva detto che bisognava evitare gli errori e si è qualificata alla finale dell’alto con un percorso netto.  
“Tutto tranquillo: mi sentivo bene e avevo sensazioni diverse rispetto alle ultime gare, soprattutto di testa, non sono andata in gara con pressioni e ho ridotto al minimo quella interna: ho domato le ansie. Vediamo di continuare così”. 
Alessia Trost ha vinto l'oro europeo under 23 

Lucianone


ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

15 agosto '13 - giovedì            15th August / Thursday

EGITTO  -  Crisi egiziana
Barricate pro Morsi, assalto al governatore di Giza. Almeno
638 i morti accertati. Si temono nuove stragi.
Gli Usa annullano esercitazioni militari comuni.

Il Cairo - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce stanotte per discutere la situazione in Egitto. Scontri fra dimostranti pro-Morsi e polizia ad Alessandria. Centinaia di sostenitori dei Fratelli musulmani hanno assaltato e dato fuoco al palazzo del governatorato a Giza. Almeno 3.000 Fratelli musulmani hanno eretto nuove barricate a Ebeid Street, a Il Cairo. Aumenta la pressione sulla Casa Bianca, il NYT invita Obama a prendere le distanze dai generali egiziani. E il presidente rilascia una dichiarazione da Martha’s Vineyard, Massachusetts. Obama prende posizione e condanna le violenze. Cadaveri ammassati nella moschea

 Convocato l'ambasciatore egiziano a Roma
Bonino: in Egitto repressione brutale e inaccettabile.
Lo stato di emergenza in Egitto deve cessare al più presto e ci vuole il massimo autocontrollo da parte delle forze di sicurezza. Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino all'ambasciatore egiziano Amr Mostafa Kamal Helmy, convocato oggi alla Farnesina.

Vaticano
Il Papa prega per l'Egitto
Castel Gandolfo
"Preghiamo insieme per la pace, il dialogo e la riconciliazione in quella cara terra e nel mondo intero". Così il Papa prima dell'Angelus da Castelgandolfo


ROMA
Grillo: Napolitano si dimetta e si torni al voto
"Rideremo come bambini quando ci sarà la nuova liberazione, come i nostri nonni in un lontano 25 aprile"
"Questa lunga agonia non è più tollerabile. Napolitano, il garante dello status quo, si dimetta, si elegga un nuovo presidente della Repubblica e si vada alle elezioni". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. "Rideremo come bambini quando ci sarà la nuova liberazione, come i nostri nonni in un lontano 25 aprile". Scrive Grillo: "Siamo a Ferragosto. Il sole brilla, ma il cielo ci appare plumbeo, grigio, spento come nei pomeriggi di smog d'inverno in città. Cosa sono quelle facce? Quelle smorfie da depressi? Non fate così. Non buttatevi giù. Cambiare si può. Siamo dentro un incubo, ma dagli incubi ci si sveglia al mattino. Dopo la notte arriva sempre l'alba, Queste maschere di cartone che popolano la nostra vita sono destinate a sbiadirsi, a scomparire persino nel ricordo. ''Berlusconi chi? Letta chi? Finocchiaro chi? Brunetta chi?'' ci chiederemo tra pochi anni

Roma  -  Bilancio di ferragosto del Viminale
Alfano: Lampedusa è frontiera europea
Omicidi: il 30% delle vittime è donna
"Non si può considerare la questione dell'immigrazione a Lampedusa come una questione nazionale. La gestione di quella frontiera deve essere comune all'Europa". Questo l'appello all'Unione europea lanciato dal ministro dell'Interno Angelino Alfano nella conferenza stampa di Ferragosto.

Lucianone

Società - Italia / Papa Francesco, i migranti e i due volti di Lampedusa

15 agosto '13  -  giovedì              15th August / Thursday                 visioni post - 7

Prima della Via Crucis in Brasile, dove Papa Francesco era andato
accolto da una marea di giovani a Rio e sulle spiagge di Capocabana,
il pontefice argentino si era recato, come prima visita importante al-
l'isola di Lampedusa, e qui aveva rivolto le sue preghiere ai tanti mi-
granti travolti dalle onde del mare nelle loro traversate e poco prima
o durante gli sbarchi sulle coste calabresi e siciliane.
Ho recuperato al riguardo un articolo interessante che affronta questo 
tema tanto attuale e con tutti i problemi ancora irrisolti che implica.
(Lucianone)

(da 'Correiere della Sera - Sette' - 19/07/2013 / dalla Rubrica
"Italia sì, Italia no"  -  Aldo Cazzullo)
I due volti di Lampedusa
Papa Francesco fa bene a piangere i morti e a scuotere le nostre
coscienze. Ma noi facciamo bene a fermare il traffico di esseri umani.
Sì, ma -
Non era difficile prevedere che Francesco sarebbe stato un Papa dolce e insieme
duro, esigente. Conservatore in dottrina, scontenterà la sinistra. Rivoluzionario
nell'approccio con i simboli e con il potere, ha già scontentato la destra. C'era
bisogno di un Papa che non arrivasse in Mercedes scortato da porporati in Mer-
cedes, che non assistesse ai concerti assiso sul trono circondato da cortigiani,
che riavvicinasse la Chiesa al suo popolo.
La scelta di cominciare da Lampedusa il lungo viaggio nel mondo è dirompente.
Ci mette di fronte al nostro cinismo. Francesco ha ragione: i morti di Lampedu-
sa non fanno più notizia, e per rendercene conto non occorre telefonare a qual-
che poveraccio leghista in cerca di visibilità, basta interpellare le nostre coscien-
ze.  La tragedia dei poveri  che bussano  alla porta della nostra ricchezza  non è 
inferiore alla commedia di noi che abbiamo casa, riscaldamento, macchina e te-
lefonino e piangiamo miseria. Insomma questo Papa mi piace moltissimo, anzi
sempre di più. Proprio per questo, mi sento libero di fare alcune considerazioni.
Non condivido le critiche al suo viaggio a Lampedusa, nè quelle miserabili, ti-
po "pensi piuttosto ai poveri italiani", nè quelle argomentate. Ma criticare  un
Papa non è lesa maestà. In una società libera e democratica non esistono auto-
rità al di sopra della pubblica opinione, e quindi non esposte a critica.   Nella
gerarchia ecclesiastica il Pontefice è sovrano assoluto, ma nella vita pubblica
può essere elogiato o criticato.
Per quanto riguarda Lampedusa, il Papa fa bene a piangere i morti e a scuo-
terci. Allo stesso modo, nel suo campo, Mimmo Paladino ha fatto bene a scol-
pire la porta d'Europa. - Ma va detto con altrettanta forza che il divario  tra
Nord e Sud del mondo non si colma salendo su un barcone, mettendo la pro-
pria vita e quella dei propri cari nelle mani degli scafisti, cioè di abietti mer-
canti di carne umana, e affidandosi ai capricci del caso e ai cavilli del dirit-
to, per cui approdare in un lembo di terra vicino alle coste africane dà dirit-
to all'ingresso nel mondo che va dalla Sicilia al Polo Nord. Un mondo che
è certo infinitamente più ricco dei deserti africani da cui vengono molti im-
migrati, ma che in questo momento non ha bisogno di manodopera (anzi ha
un eccesso di manodopera), e che spesso destina  i disperati  di Lampedusa
al ruolo di manovali della malavita o del lavoro nero.  -  Un conto sono la
carità e l'amore, un altro la legge e la dignità. I lampedusani già riescono
a parlare entrambe le lingue. Vediamo di riuscirci anche noi.

Parole ritrovate 
Tutto cambia, speriamo anche per i migranti
'Omnia migrant', scriveva il poeta Lucrezio. Cioè 'Tutto cambia'.
Sì, perchè il verbo latino migrare aveva anche questo tra i suoi
significati: cambiare. Posto, casa, vita: cambiare, a ogni costo.
Perchè non se ne può fare a meno. La recente visita del Papa a
Lampedusa  è  un'ottima occasione  per  immaginare  un nuovo
punto di vista. Per diventare, insomma, anche noi un pò migranti.
(da 'Corriere della Sera - Sette  /  19/07/'13  -  Alessandro Masi)

Lucianone