16 febbraio '16 - martedì 16th February / Tuesday visione post - 6
Risultati delle partite
Lazio 5 Carpi 1 Empoli 1 Chievo 1 Juventus 1 Milan 2
Verona H. 2 Roma 3 Frosinone 2 Sassuolo 1 Napoli 0 Genoa 1
Palermo 1 Sampdoria 0 Udinese 0 Fiorentina 2
Torino 3 Atalanta 0 Bologna 1 Inter 1
CLASSIFICA
Napoli 56 / Juventus 54 / Roma 47 / Fiorentina 46 / Inter 45 / Milan 40 /
Lazio 36 / Sassuolo, Empoli 34 / Chievo, Bologna 30 / Torino, Atalanta 28 /
Udinese 27 / Palermo 26 / Genoa 25 / Sampdoria 24 / Carpi, Frosinone 19 /
Verona H. 15
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martedì 16 febbraio 2016
Lavoro / rapporto-economia - Immigrati imprenditori in Italia
16 febbraio '16 - martedì 16th February / Tuesday visione post - 21
Sono oltre 600.000 gli immigrati imprenditori
in Italia e non conoscono crisi.
La fondazione Moressa fotografa un settore in crescita.
Nell'ultimo anno aumento del 3,8%. E Lombardia prima.
(da la Repubblica - 12/03/'15 - / Vladimiro Polchi)
Vive in Lombardia, fa soldi con il commercio e le costruzioni, viene dal Marocco o
dalla Cina. Eccolo l'identikit dell'immigrato che fa impresa. Sì, perchè tra i 5 milioni
di "nuovi italiani" cresce un esercito di imprenditori: ben 630mila, il 21,3% in più ne-
gli ultimi cinque anni. Insomma le aziende straniere, pur non essendo impermeabili
alla crisi, paiono resistere meglio alla tempesta. A mappare l'imprenditoria immigra-
ta in Italia è la fondazione Leone Moressa. Dalla'analisi emerge il suo peso crescente:
una scjera giunta a contare tra le sue fila 630mila membri nel 2014, pari all'8,3% de-
gli imprenditori totali. Nell'ultimo anno, in particolare, il numero di stranieri titolari
di imprese registrate presso le Camere di commercio è aumentato del 3,8%. Ancora
più impressionante il adto relativo agli ultimi 5 anni: mentre gli imprenditori nati in
Italia sono diminuiti del 6,9%, i nati all'estero hanno fatto un balzo avanti del 21,3%.
"Le opportunità dell'imprenditoria straniera per il nostro Paese sono molteplici -
scrivono i ricercatori della Moressa - basti pensare all'occupazione creata, alla nasci-
ta di nuovi servizi rivolti prima ai connazionali e poi anche agli autoctoni e alla possi-
bilità di costruire ponti con i Paesi d'origine".
Cosa producono le imprese straniere? I principali settori d'attività sono il commercio
(34,5%), le costruzioni (22,2%) e i servizi alle imprese (15,6%). Osservando la varia-
zione nel periodo 2009-2014, spicca il 30% in più di imprenditori del commercio e il
36% di crescita nella ristorazione. Da dove provengono? Le prime tre nazionalità de-
gli imprenditori stranieri sono Marocco (10,8%), Cina (9,9%) e Romania (9,6%).
La frammentarietà dell'immigrazione in Italia si ritrova anche nell'imprenditoria,
con oltre 200 nazionalità presenti. Tuttavia, le prime dieci rappresentano oltre il 60%
del totale: tra queste ben 5 nazionalità sono di Paesi europei (Romania, Germania,
Francia e Svizzera), tre africane (Marocco, Egitto e Senegal) e due asiatiche (Cina e
Bangladesh). I loro affari si concentrano per lo più nel centro-nord. A livello territo-
riale, infatti, oltre un quinto degli imprenditori stranieri lavora in Lombardia (20,8%).
Seguono il Lazio (11,7%) e l'Emilia Romagna (9,2%). Oltre la metà degli imprenditori
stranieri si concentra nelle prime quattro regioni (la quarta è la Toscana).
La loro crescita costante è confermata anche nell'ultimo anno da alcuni picchi improv-
visi. A livello locale, la regione con l'aumento più forte è la Campania (+8,6%), seguita
da Lazio (+7,9%) e Calabria (+5,5%). Per quanto riguarda le nazionalità, il Bangladesh
registra un aumento da record: 19,2 in più, che conferma il trend degli ultimi 5 anni, va-
le a dire +121,3%. Anche Senegal (+7,3%) ed Egitto (+6,2%) possono vantare una cre-
scita consistente nell'ultimo anno.
Continua... to be continued...
Sono oltre 600.000 gli immigrati imprenditori
in Italia e non conoscono crisi.
La fondazione Moressa fotografa un settore in crescita.
Nell'ultimo anno aumento del 3,8%. E Lombardia prima.
(da la Repubblica - 12/03/'15 - / Vladimiro Polchi)
Vive in Lombardia, fa soldi con il commercio e le costruzioni, viene dal Marocco o
dalla Cina. Eccolo l'identikit dell'immigrato che fa impresa. Sì, perchè tra i 5 milioni
di "nuovi italiani" cresce un esercito di imprenditori: ben 630mila, il 21,3% in più ne-
gli ultimi cinque anni. Insomma le aziende straniere, pur non essendo impermeabili
alla crisi, paiono resistere meglio alla tempesta. A mappare l'imprenditoria immigra-
ta in Italia è la fondazione Leone Moressa. Dalla'analisi emerge il suo peso crescente:
una scjera giunta a contare tra le sue fila 630mila membri nel 2014, pari all'8,3% de-
gli imprenditori totali. Nell'ultimo anno, in particolare, il numero di stranieri titolari
di imprese registrate presso le Camere di commercio è aumentato del 3,8%. Ancora
più impressionante il adto relativo agli ultimi 5 anni: mentre gli imprenditori nati in
Italia sono diminuiti del 6,9%, i nati all'estero hanno fatto un balzo avanti del 21,3%.
"Le opportunità dell'imprenditoria straniera per il nostro Paese sono molteplici -
scrivono i ricercatori della Moressa - basti pensare all'occupazione creata, alla nasci-
ta di nuovi servizi rivolti prima ai connazionali e poi anche agli autoctoni e alla possi-
bilità di costruire ponti con i Paesi d'origine".
Cosa producono le imprese straniere? I principali settori d'attività sono il commercio
(34,5%), le costruzioni (22,2%) e i servizi alle imprese (15,6%). Osservando la varia-
zione nel periodo 2009-2014, spicca il 30% in più di imprenditori del commercio e il
36% di crescita nella ristorazione. Da dove provengono? Le prime tre nazionalità de-
gli imprenditori stranieri sono Marocco (10,8%), Cina (9,9%) e Romania (9,6%).
La frammentarietà dell'immigrazione in Italia si ritrova anche nell'imprenditoria,
con oltre 200 nazionalità presenti. Tuttavia, le prime dieci rappresentano oltre il 60%
del totale: tra queste ben 5 nazionalità sono di Paesi europei (Romania, Germania,
Francia e Svizzera), tre africane (Marocco, Egitto e Senegal) e due asiatiche (Cina e
Bangladesh). I loro affari si concentrano per lo più nel centro-nord. A livello territo-
riale, infatti, oltre un quinto degli imprenditori stranieri lavora in Lombardia (20,8%).
Seguono il Lazio (11,7%) e l'Emilia Romagna (9,2%). Oltre la metà degli imprenditori
stranieri si concentra nelle prime quattro regioni (la quarta è la Toscana).
La loro crescita costante è confermata anche nell'ultimo anno da alcuni picchi improv-
visi. A livello locale, la regione con l'aumento più forte è la Campania (+8,6%), seguita
da Lazio (+7,9%) e Calabria (+5,5%). Per quanto riguarda le nazionalità, il Bangladesh
registra un aumento da record: 19,2 in più, che conferma il trend degli ultimi 5 anni, va-
le a dire +121,3%. Anche Senegal (+7,3%) ed Egitto (+6,2%) possono vantare una cre-
scita consistente nell'ultimo anno.
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Istruzione / Università - Test già al liceo: per la scelta del futuro
16 febbraio '16 - martedì 16th February / Tuesday visione post - 10
- "La scelta del futuro non si può improvvisare" -
Test per l'università al quarto anno di liceo.
(da la Repubblica - 12/03/'15 - Corrado Zunino)
Il quarto anno di scuola superiore diventa il più importante dell'intero ciclo
scolastico. Ai diciassettenni di liceo, di tecnico e di professionale ora si chiede
di decidere in quel periodo, e non oltre, del proprio futuro universitario, di
immaginare con concretezza e consapevolezza un domani di studio e lavoro
aderente alla propria personalità, alle capacità. Diversi atenei stanno scegliendo
di posizionare nella prima metà del quarto anno superiore il test d'ingresso per
i propri dipartimenti a numero chiuso, ormai la metà di quelli esistenti. L'ultimo
annuncio è stato dell'università Bocconi di Milano. - Il test per entrare si chiama
"Scopri il tuo talento" e potrà essere affrontato alla fine dell'anno scolastico, dal
24 al 26 giugno. Tre giorni di orientamento per spiegare i corsi e descrivere la vi-
ta di campus e, quindi, offrire ai partecipanti la possibilità di eseguire la prova
che darà l'ingresso a Economia e commercio per il 2016-'17. L'ateneo commer-
ciale mantiene alto lo standard: per accedere alla prova serve la media dell'8
nell'anno precedente, il terzo. Il rettore (della Bocconi) Andrea Sironi ha scelto
di rivolgersi direttamente ai "quartini" comprendendo la difficoltà, per un ra-
gazzo di quinta, di gestire insieme Maturità e prova universitaria. Già succede
con i test nazionali: Medicina e Architettura. Da sempre, poi, la Bocconi si mi-
sura con una erie di università internazionali - la London School, l'Essec Busi-
ness School, la Hec di Parigi, che hanno un calendario d'ingresso virato sui
primi sei mesi dell'anno. Restano aperte le date delle prove di febbraio e mag-
gio, queste rivolte agli iscritti alla quinta. "La tendenza per tutti gli studenti
è muoversi prima possibile per pianificare il futuro", spiega Antonella Carù,
direttore della scuola universitaria.
La "Buona scuola" di governo nel 2014 ha messo al centro dell'attenzione
l'orientamento individuando nel quarto anno la stagione delle scelte, così co-
me al quarto anno la riforma chiede di far partire gli stage in azienda per
tecnici e professionali: alternanza scuola-lavoro. Il Politecnico di Milano ha
anticipato tutti: offre il test d'ìngresso per Ingegneria dal 2005, dieci stagio-
ni fa. L'intuizione è stata premiata: i quaranta iscritti iniziali sono diventati
1.190 nel 2010 e 3.840 l'anno scorso. - Nel 2014 al Politecnico ci sono stati
10,342 iscritti totali alla prova d'accesso (per 6.455 posti disponibili): i quasi
4.000 "anticipati del quarto anno" si sono giocati la carta dell'ammissione
subito. Il Politecnico di Milano ha fissato, per il test di quarta, ventun sessio-
ni comprese tra il 10 marzo e il 10 luglio. Il test on line, detto appunto Tol,
al PoliMi prevede 65 domande a risposta multipla: si deve rispondere in
un'ora e 50 minuti. A Milano dalla Statale alla Bicocca, atenei pubblici, di-
versi test orientativi sono stati anticipati alla primavera pur restando per le
quinte classi: "Vogliamo ridurre il numero di abbandoni e quelli dei fuori
corso", è la logica, "tutti gli studi dicono che il fenomeno dipende da scelte
scarsamente consapevoli".
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- "La scelta del futuro non si può improvvisare" -
Test per l'università al quarto anno di liceo.
(da la Repubblica - 12/03/'15 - Corrado Zunino)
Il quarto anno di scuola superiore diventa il più importante dell'intero ciclo
scolastico. Ai diciassettenni di liceo, di tecnico e di professionale ora si chiede
di decidere in quel periodo, e non oltre, del proprio futuro universitario, di
immaginare con concretezza e consapevolezza un domani di studio e lavoro
aderente alla propria personalità, alle capacità. Diversi atenei stanno scegliendo
di posizionare nella prima metà del quarto anno superiore il test d'ingresso per
i propri dipartimenti a numero chiuso, ormai la metà di quelli esistenti. L'ultimo
annuncio è stato dell'università Bocconi di Milano. - Il test per entrare si chiama
"Scopri il tuo talento" e potrà essere affrontato alla fine dell'anno scolastico, dal
24 al 26 giugno. Tre giorni di orientamento per spiegare i corsi e descrivere la vi-
ta di campus e, quindi, offrire ai partecipanti la possibilità di eseguire la prova
che darà l'ingresso a Economia e commercio per il 2016-'17. L'ateneo commer-
ciale mantiene alto lo standard: per accedere alla prova serve la media dell'8
nell'anno precedente, il terzo. Il rettore (della Bocconi) Andrea Sironi ha scelto
di rivolgersi direttamente ai "quartini" comprendendo la difficoltà, per un ra-
gazzo di quinta, di gestire insieme Maturità e prova universitaria. Già succede
con i test nazionali: Medicina e Architettura. Da sempre, poi, la Bocconi si mi-
sura con una erie di università internazionali - la London School, l'Essec Busi-
ness School, la Hec di Parigi, che hanno un calendario d'ingresso virato sui
primi sei mesi dell'anno. Restano aperte le date delle prove di febbraio e mag-
gio, queste rivolte agli iscritti alla quinta. "La tendenza per tutti gli studenti
è muoversi prima possibile per pianificare il futuro", spiega Antonella Carù,
direttore della scuola universitaria.
La "Buona scuola" di governo nel 2014 ha messo al centro dell'attenzione
l'orientamento individuando nel quarto anno la stagione delle scelte, così co-
me al quarto anno la riforma chiede di far partire gli stage in azienda per
tecnici e professionali: alternanza scuola-lavoro. Il Politecnico di Milano ha
anticipato tutti: offre il test d'ìngresso per Ingegneria dal 2005, dieci stagio-
ni fa. L'intuizione è stata premiata: i quaranta iscritti iniziali sono diventati
1.190 nel 2010 e 3.840 l'anno scorso. - Nel 2014 al Politecnico ci sono stati
10,342 iscritti totali alla prova d'accesso (per 6.455 posti disponibili): i quasi
4.000 "anticipati del quarto anno" si sono giocati la carta dell'ammissione
subito. Il Politecnico di Milano ha fissato, per il test di quarta, ventun sessio-
ni comprese tra il 10 marzo e il 10 luglio. Il test on line, detto appunto Tol,
al PoliMi prevede 65 domande a risposta multipla: si deve rispondere in
un'ora e 50 minuti. A Milano dalla Statale alla Bicocca, atenei pubblici, di-
versi test orientativi sono stati anticipati alla primavera pur restando per le
quinte classi: "Vogliamo ridurre il numero di abbandoni e quelli dei fuori
corso", è la logica, "tutti gli studi dicono che il fenomeno dipende da scelte
scarsamente consapevoli".
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