lunedì 8 agosto 2011

Musica - Oslo chiama il rock

La Norvegia rilancia il suo mega-festival rock con ospiti
illustri : dal 9 al 13 agosto si terrà al Parco Medievale di
Oslo e si riempirà di note e di voci per vincere la paura.


Si è deciso di non sospendere per lutto la rassegna dopo
le stragi del 22 luglio.
Duecento gruppi, quattro palchi all'aperto, circa trenta club
coinvolti e cinque giorni di concerti per superare l'orrore
e riportare in vita la vecchia Oslo.
Gli organizzatori  della più importante rassegna musicale
estiva della capitale norvegese, l'"Oyafestivalen", hanno
deciso di  confermare l'edizione imminente " nonostante
il pesante clima   di tensione e di sofferenze in cui versa
ancora la città"
Evviva la Norvegia!


ciao,  Lucianone

Società - Norvegia: ricordo strage del 22 luglio 2011

Ho letto e riletto meglio il lungo articolo sulle pagine del "Corriere
della Sera" (Primo Piano)  di lunedì 25 luglio,     che riguardava  la 
strage di Oslo e Utoya compiuta da uno psicopatico. Mi sono con=
centrato soprattutto su quei punti  dell'articolo   che parlavano del 
dolore composto della gente, del modo dignitoso , non freddo come
noi siamo abituati a considerare il temperamento delle genti nordi=
che ma partecipe e  ripeto molto dignitoso.  "Il dolore composto di
una nazione unita", questo il titolo che mi ha preso subito all'aper=
tura della pagina 5,   e poi più sotto   Le lacrime del re durante la
messa e L'omelia del vescovo che dice:      "No a una società più
chiusa".  E poi ancora  il vescovo di Oslo   Ole Christian Kvarme 
afferma: "L'odio non può trionfare sull'amore, ecco perchè ci ab=
bracciamo l'uno con l'altro".   Kvarme ha poi lodato l'esempio  di
"unità" dato dalla classe politica norvegese    di fronte a un fatto
"incomprensibile", che "va contro tutto quello su cui abbiamo co=
struito la nostra comunità".  Il vescovo si è anche detto certo che
la strage "non condurrà a una società più chiusa..., ma dovrà raf=
forzare i valori di apertura e tolleranza". 
 Altre parole che mi hanno colpito non poco nella lettura di questa 
pagina sono state quelle di Andreas Halse, economista  e giovane
consigliere comunale socialdemocratico di Oslo:     
"Sono stato a Utoya per 15 anni di seguito, Quest'anno per la pri=
ma volta avevo un impegno e non ci sono andato.    E' assurdo, io 
conoscevo molti dei ragazzi uccisi".  Ma neppure lui ha rinunciato
ragionare, e continua dicendo  "oggi siamo sconvolti e dovremo
passare attraverso  un processo difficile, nel quale c'è anche spa=
zio per la rabbia.  Chi ha commesso questo crimine sarà un pazzo,
ma la sua pazzia non cresce nel nulla. Ci sono idee e tendenze pe=
ricolose, che abbiamo visto anche altrove in Europa. Non chiude=
remo gli occhi. Ma non permetteremo che vinca la paura",  e poi
termina così: "la Norvegia dovrà restare la Norvegia".


COSI' PER BATTERE LA PAURA _ OSLO CHIAMA IL ROCK
vedere  il  prossimo  post  per capire  meglio!!!


Ciao,  
Lucianone