domenica 23 maggio 2021

SPORT - calcio / Serie A - 37^ giornata 2020/21

 23 maggio '21 - domenica                               23rd May / Sunday                             visione post - 10

Risultati delle partite

Genoa - Atalanta   3 - 4  /  Spezia - Torino   4 - 1
Juventus - Inter   3 - 2  /  Roma - Lazio   2 - 0
Fiorentina - Napoli   0 - 2  /  Parma - Sassuolo   1 - 3
Udinese - Sampdoria   0 - 1  
Benevento - Crotone   1 - 1
Milan - Cagliari   0 - 0  /  H. Verona - Bologna   2 - 2

CLASSIFICA  
INTER   88  /  Atalanta   78  /  Milan, Napoli   76  /  Juventus   75  /  Lazio   68
Roma   61  /  Sassuolo   59  /  Sampdoria   52  
H. Verona   44  /  Genoa   42
Bologna   41  /  Fiorentina, Udinese   40  
Spezia   38  /  Cagliari   37   
Torino   36  /  Benevento   32  /  Crotone   23  /  Parma   20

I VERDETTI
Inter  -  campione d'Italia
Atalanta  -  in Champions League
Lazio  -  in Europa League
Benevento, Crotone e Parma  -  in Serie B

Commento 

Le sentenze o verdetti sono quasi al completo: c'è solo da stabilire quali due tra 
Milan, Juventus e Napoli entreranno nella Champions League, quali squadre
faranno parte della nuova Conference League e chi occuperà il secondo gradino
della classifica: o l'Atalanta o il Milan, si vedrà, ma intanto la Dea ha avuto la
certezza della Champions League e questo è già tanta roba, cioè terzo anno di fila! 
Intanto si possono dare in via definitiva gli ultimi giudizi su
questo campionato giocato sotto la cappa della pandemia.
L'ambiente: si è giocato in stadi senza pubblico, senza tifo, con l'eco delle urla
dalle panchine di allenatori e accompagnatori, riserve comprese, delle grida
dei giocatori in campo che davano o chiedevano palla, degli arbitri stessi con
fischietti pure amplificati. Non era un bel sentire, come vedere se stessi che
si parla e grida davanti lo specchio. Soprattutto è mancato il calore, l'entu-
siasmo, la carica e insomma la vicinanza del proprio pubblico, dei propri
tifosi. Insomma alla fine: il gioco dello spettacolo l'ha vinto la pandemia
che ha ridotto la visione televisiva, e non solo, a un videogioco rumoroso.
Il gioco: c'è stato a tratti, più nel girone di ritorno e l'ultima parte in particolare
quando si dovevano decidere le posizioni di classifica importanti per titolo
nazionale (scudetto), per accedere a posti delle varie Champions e poi  per
non retrocedere in B, anche se almeno due squadre avevano già salutato
con parecchio anticipo la massima serie.
I gol: tanti quest'anno, con attacchi atomici, vedi l'Atalanta e in parte l'Inter
 a cui s'è accodato talvolta il Milan. Quindi difese molto deboli, in
particolare di alcune squadre di provincia che hanno aumentato il
divario tecnico e atletico con i grandi club, ad esclusione della già
citata Atalanta, poi Verona Hellas, Sassuolo e Sampdoria (nell'ultima
parte del campionato), e per le quali sarà tutto da vedere se sapranno 
ripetersi nel prossimo campionato.
 - di Luciano Finesso -

Lucianone 

Commenti - I vaccini ai Paesi poveri (e... la catena/diseguaglianza del freddo)

 23 maggio '21 - domenica                               23rd May / Sunday                            visione post - 7

(da la Repubblica - 6 maggio '21 - di Linda Laura Sabbadini)

La diseguaglianza del freddo 
Vaccini per tutti. Un diritto fondamentale è l'accessibilità. Ma sono garantiti veramente a tutti?
E' una questione profonda di giustizia. L'articolo 32 della nostra Costituzione tutela la salute come
diritto per ogni individuo, un diritto fondamentale. E sottolinea come la salute sia un bene comune,
interesse della collettività. Il nostro servizio sanitario nazionale, varato nel 1978, si ispira al diritto
costituzionale. Noi, Paese avanzato, democratico, garantiamo il vaccino per tutti. In questo caso
contro il Sars-CoV-2, ma anche in altri casi. Ci voleva una pandemia  come quella  che abbiamo
vissuto direttamente per capire profondamente il valore dei vaccini.
Morti a non finire, dolore di chi rimane, uno tsunami economico e sociale.  Esplosione della po-
vertà. C'erano state avvisaglie. Una ecina di virus hanno bussato alla nostra porta in 20 anni. Ma
ci sembravano lontani. Eravamo tutti più o meno convinti  che la cosa  non ci riguardasse più di
tanto.  E invece è arrivata anche da noi. E abbiamo potuto sperimentare come i vaccini siano vei-
colo e garanzia di libertà di vivere. Libertà di muoversi. Libertà di studiare e lavorare. Libertà di
relazionarsi. Libertà di abbracciare e baciare i propri cari. I propri amici.  Lo  hanno  dimostrato 
per primi iaraele e il Regno Unito. E dovremmo propagandarlo di più agli indecisi.  La vaccina-
zione di massa ha fatto crollare i casi gravi e ha azzerato le morti. 
Ma è dappertutto così? Purtroppo no. Le diseguaglianze tra Paesi sono enormi. E anche all'in-
terno di ciascun Paese. Abbiamo il "privilegio" della nostra democrazia che ci tutela. Ma pro-
prio per questo, noi e gli altri Paesi democratici dovremmo fare qualcosa per chi questo dirit-
to non lo ha. E no n può accedere al vaccino. Così come lo dovrebbe fare chi ha le possibilità
economiche mettendo in campo le sue risorse per una causa giusta. Abbiamo potuto sperimen-
tare come l'investimento in ricerca sia fondamentale. Ma esiste un problema  nella produzione
e distribuzione dei vaccini che crea una grande diseguaglianza tra Paesi e tra zone diverse al-
l'interno degli stessi Paesi. La catena del freddo. Pensate alle popolazioni che vivono in Afri-
ca o in Asia in zone con l'elettricità a singhiozzo o addirittura senza. Come fanno a conservare
i vaccini a temperature così alte? <Come fanno a trasportarli senza che si rovinino? Le donne
sono costrette a caricarsi i loro bambini  e a spostarsi per chilometri, senza mezzi di trasporto
adeguati per vaccinarli. E quanti non si vaccinano? -  E allora perchè non si producono vacci-
ni termostabili e magari autosomministrati?  Non solo  per il Sars-CoV-2  ma per tutto quello
che serve. Sarebbe una vera rivoluzione se si investisse nella ricerca per produrre vaccini che
possano essere spediti e conservati anche a temperature elevate.
Hanno posto apertamente il problema  Ilaria Capua direttrice del One health Center dell'Uni-
versità della Florida e Carlo Giaquinto sulla preestigiosa rivista scientifica Lancet. La ricerca
 non si è mai sviluppata in questa direzione perchè il problema è che i Paesi avanzati non ne
hanno bisogno. Ma non investendo nella ricerca sui vaccini innovativi e accessibili intere zo-
ne del mondo saranno escluse dalla libertà di vivere. Non potranno combattere la diffusione 
dei virus. E il mondo più avanzato ne riceverà ricadute negative, come già stiamo vedendo, 
perchè siamo ormai tutti interconnessi.  investire su questo adesso salverà tante vite umane 
dalla morte. Sarà un atto di giustizia, Un servizio all'umanità intera. Possiamo  farlo ora  o
aspettare la prossima pandemia.
Linda Laura Sabbadini è direttore centrale Istat. 
Le opinioni qui espresse sono esclusiva responsabilità dell'autrice e non impegnano l'Istat.  

Lucianone