giovedì 30 luglio 2020

SPORT - calcio / Serie A - 36^ e 37^ giornata - 2019/20 con classifica e analisi

30 luglio '20 - giovedì                                    30th July / Thursday                        visione post - 6

Risultati delle partite

36^ giornata
Milan      1     Brescia   1     Genoa   0     Napoli      2     Bologna   3     Cagliari   0     Roma          2
Atalanta   1      Parma    2      Inter     3     Sassuolo   0     Lecce       2     Udinese   1     Fiorentina   1

Spal       1     H. Verona   1     Juventus       2
Torino   1      Lazio         5      Sampdoria   0

La Juventus si aggiudica lo scudetto 2019/20, a due giornate dalla conclusione del campionato

37^ giornata
Parma      1     Inter       2     Lazio      2     Sampdoria   1     Sassuolo   5     Udinese   1
Atalanta   2      Napoli   0     Brescia   0      Milan          4     Genoa       0     Lecce      2

H. Verona   3     Cagliari    2     Fiorentina   4     Torino   2
Spal            0     Juventus   0     Bologna      0     Roma    3

CLASSIFICA

JUVENTUS   83  /   Inter   79  /   Atalanta, Lazio   78  /   Roma   67  /   Milan   63  /   Napoli   59  /
Sassuolo   51  /   H. Verona   49  /   Fiorentina, Parma, Bologna   46  /   Cagliari   45  /   Udinese   42  /
Sampdoria   41  /   Torino   39  /   Genoa   36  /   Lecce   35  /   Brescia   24  /   Spal   20

L'analisi -
La Juve è la squadra campione d'Italia 2019/20, e con questo sono nove scudetti di fila. E li ha
conquistati con tre allenatori diversi: Conte, Allegri e Sarri. Se ne deduce - ma non è del tutto
una novità - che al di là del valore dei tecnici che si sono succeduti alla guida della "Signora",
il valore aggiuntivo e preponderante che alza il livello del team bianconero è la Società, è l'A-
zienda Juve che a livello organizzativo, a livello di competenza e insomma di serietà totale è
al di sopra di tutte le altre società di almeno due spanne buone. Ecco perchè sarà molto duro
batterla in futuro da parte delle altre squadre più o meno titolate. La Juve, al di là dei suoi al-
ti e bassi che si sono evidenziati soprattutto nella parte finale del campionato attuale, è una
fortezza molto poco espugnabile, in quanto alle spalle  c'è molta sostanza organizzativa, di
gruppo e di sistema collaudato di autostima e quindi di intro-empatia tra giocatori e società.
L'Inter di Conte e la Lazio di Simone Inzaghi sono state le due squadre che più di tutte le fa-
vorite iniziali indiziate a tener testa al gruppo bianconero di Torino, sono riuscite a dare del
filo da torcere, almeno fino alle prime partite del dopo lockdown, alla Zebra di mister Sarri.
Poi si sono via via sciolte, la Lazio quasi evaporata, l'Inter con freno a mano non ha saputo
approfittare dei vistosi ultimi capitomboli della Juve dalla difesa sempre più sbandata.
Atalanta, non una sorpresa ormai, e Milan, sorpresa ma forse non troppo con un Ibrahimovic
in più, sono state le due squadre che hanno vinto di più nel girone di ritorno del dopo Lock-
down, ed è stato naturale il loro pareggio  nell'incontro diretto della 36^ giornata.
Il definitivo responso per la retrocessione nella B, riguarda ormai solo Lecce e Genoa - visto
che Brescia e Spal sono già scese nella serie cadetta - che sono divise da appena un punto. 
E al Verona e al Parma si dovranno appellare pugliesi e liguri per ottenere un solo 'pass'  di 
permanenza nella massima serie.
- Luciano Finesso -

L' Opinione del Giovedì - Ma finita l'epoca della mascherina fissa e alla portata, dovremo mantenere quella mentale della -psichica della distanza (?)

30 luglio '20 - giovedì                               30th July / Thursday                           visione post - 4

HO ASPETTATO un bel pò di giorni (18 per la precisione), prima di cominciare a sviluppare questo 
post. Nel frattempo mi sono documentato, ho letto, ho seguito le notizie in tv e alla radio più o meno
come tutti. Soprattutto ho comprato libri che affrontano  la terribile questione della pandemia da co-
ronavirus, e della loro lettura ne scriverò dopo. E comunque sono libri che mi hanno aperto gli occhi
e la mente, dunque fatto riflettere. - Ma per rimanere al titolo, per ora, di questo post  -  l' argomento
della mascherina, e magari aggiungo quello del distanziamento direttamente connesso  -  , mi chiedo
e vi chiedo quante persone in Italia (poi si può affrontare anche lo stesso problema in Europa e fuori
i confini europei, in primis la Cina dove il coronavirus ha avuto origine) sono state salvate dall'uso
della mascherina. Risposta pressochè naturale: tantissime, una miriade. Questo perchè si era capito
già negli ospedali cinesi di Wuhan che il contagio del virus via aerea colpiva bocca e naso attraver-
so i quali si introducevano le goccioline contenenti quel malefico virus, e allora l'uso sistematico
delle mascherine, insieme alla distanza necessaria dalle altre persone, poteva evitare in buona parte
il diffondersi del male, che provocava polmonite acuta con alveoli bruciati e soffocamento respira-
torio, i meccanismi e i passaggi attraverso cui agisce questo coronavirus.
Anche nell'Ospedale di Alzano Lombardo, quando si capì che quei ricoveri da polmonite doppia
erano conseguenze da coronavirus, a fine febbraio e primi di marzo cominciarono a comparire le
mascherine sulle facce dei dottori e delle infermiere per la prima volta, e i parenti dei pazienti  e
i pazienti stessi sui lettini sbarrarono gli occhi. Ma furono quelle protezioni che da lì in avanti si
dovettero incominciare a indossare da parte di tutti una volta dichiarata ufficiale la pandemia. E
la mascherina è diventata ormai un obbligo, magari da tenere a portata di mano o di braccio o
in tasca (come gli occhiali da sole) anche all'aperto finchè non si troverà il vaccino o i vaccini
definitivi che possano guarire - si spera anche far sparire - questo virus curandolo come si fa
con l'influenza invernale normale.
Ma oltre alla mascherina medica protettrice, l'altro elemento di difesa dal Covid19 è stato quello
della distanza da mantenere con il prossimo per non essere contagiati. distanza di circa due me-
tri all'inizio, poi ridotta sempre più fino ad arrivare al limite di un metro a tutt'oggi.



CONTINUA...
to be continued...


STORIE / personaggio - Anna Maria: la custode dei segreti delle rose

30 luglio '20 - giovedì                            30th July / Thursday                              visione post - 4

(da la Repubblica - 19 luglio '20 - di Brunella Giovara)

Cervarese Santa Croce (Padova)
La signora delle rose ha le mani rovinate dal lavoro, infatti si definisce "una contadina", invece della
signora che è.  Fosse tutto normale, adesso sarebbe nel campo a innestare, perchè questo è un la-
voro che si fa nella settimana più calda dell'estate. Adesso, ad esempio. Ma il campo è vuoto, Anna Maria Sgarabottolo ha rinunciato alla sua missione, un pò anche alla sua vita. Per 30 anni ha coltiva-
to, solo rose, e solo rose antiche, è diventata il riferimento dei collezionisti di tutta Europa, poi ha 
detto basta.
Una volta un cliente è arrivato qui nel vivaio, un posto famoso, anche se perso nella campagna tra le
province di Padova e Vicenza, e le ha detto: "Dàme un rosaro". Un rosaio qualunque, detto in dialet-
to, ma il problema non era la lingua, il problema era che alla gente  importa di comprare  "qualcosa
che copra e fiorisca tanto", cosa sia poi, non importa.  Invece è una questione di cultura, che passa
attraverso la fatica di chi studia, preserva, mantiene vive le specie introvabili. Al vivaio La Campa-
nella arrivavano signore da Torino e Milano, da Roma e dall'Inghilterra, dedite al giardinaggio co-
me religione, compravano varietà speciali, oppure trovavano Anna Maria la castello di Masino, in
Piemonte, dove c'erano rassegne importanti, e così la Crépuscule, rampicante e vigorosa, rustica,
rifiorente e facile da coltivare, viaggiava nei giardini con i suoi fiori doppi color albicocca, o la Fé-
licité Parmentier, categoria "Alba", anno 1934, una delle più vecchie quindi, "un colore meraviglio-
so, rosa pallido, e un profumo di testa che sale al cervello", e Anna Maria fa il gesto, così, "su per
il naso", una cosa che inebria, "nessuna rosa moderna ha quei profumi".
Sia chiaro: si è signori nell'anima, anche se non nel portafoglio, se si sa apprezzare una Rose du
Maitre d'E'cole, dal color magenta (e bisogna sapere quale è, il colore magenta), anno 1840, fio-
ri piatti e quartati, tra i più grandi di tutte le Gallica. Sapere anche che si pensava fosse dedicata 
a un maestro di scuola, invece il nome arriva da un villaggio vicino ad Angers. "Ho sempre stu-
diato, ricercato, coltivato", Anna Maria lo dice nella casa vecchia, "in questa cucina  io ci sono 
nata", poi è andata alla scuola agraria di Padova e ha trovato "il mio maestro giardiniere, Egidio
Cristofanon. Lui mi ha insegnato a potare le rose, a fare una collezione di storiche". 
C'è stato anche dell'altro, "era morto di leucemia mio fratello più piccolo, ero in crisi, poi un giorno
so no passata su una strada, in questa campagna, c'erano dei cespugli di rosa canina... ".  
Da allora, "ho lavorato tanto, ma tanto", perchè ha sempre fatto la produzione, e la vendita. Altri in-
vece "comprano e rivendono". E' un mestiere diverso, "per me  il commerciale  non esiste. Io sono 
una vera collezionista, ma sono anche una semplice contadina, e mi sono stancata. Ho la mia storia,
però finisce qui".  Molti clienti (3 mila tra Italia, Francia, Germania. Svezia, Svizzera...) hanno pian-
to e scritto sulla pagina Facebook (7 mila fan), pensando che la collezione di 1400 rose tra Gallica, Centifolia e Damasco, vada dispersa (peraltro finisce in parte in un nuovo vivaio tenuto dall'allieva
Cristina). Chi resta a tenere alto il livello, una volta chiusa La Campanella?  "In Italia, Sergio Scu-
du, del vivaio S'Orrosa ad Ardea, fa rose tè e cinesi. E il belga Lens, rose antiche e anche botaniche".
 Intanto si può passeggiare nel grande roseto, che resterà visitabile ai veri appassionati. E passare attraverso il tunnel delle sarmentose, la fioritura è quasi tutta finita, resistono nel caldo alcune ca-
nine, e penduline, intanto lei racconta la storia di Joséphine De Beauharnais, poi imperatrice, che
assunse alla Malmaison ibridatori e botanici, giardinieri come il Bonpland, e ne ottenne "rose dop-
pie e stradoppie". Spiega che un tempo non esistevano rose rosse o gialle, ma solo bianche o rosa,
poi arrivò in Europa  la Foetida persiana  a metà Ottocento (gialla), e la Chinensis mutabilis, nel
1873, "che porta il fiore rosso". A chi interessano queste cose? Beh, a molti.  "Ad esempio a Pia
Pera, che ho molto ammirato e purtroppo è morta", sicuramente sapeva apprezzare le Charles de
Mills (1786), cremisi-porpora, così ricca di petali da sembrare una peonia. A quelli che partono
da una pianta presa al supermercato, poi comincia una storia diversa, e si va a caccia di rarità.
"Bisogna volergli bene, alle rose. Anche perchè ognuna ha il suo carattere"., dice Anna Maria.
Romano Levi, "grappaiolo angelico" di Nèive, l'avrebbe definita una donna selvatica, per rac-
contarne il carattere brusco ma anche gentile, una donna in maglietta stinta e pantaloni corti,
corti anche i capelli, con le mani vuote perchè non ha più granchè da fare. Però sapiente, "io
riconosco le rose dalle spine", non è da tutti.

Lucianone

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mercoledì 29 luglio 2020

SPORT - calcio / Serie A - 34^ e 35^ giornata - 2019/20

29 luglio '20 - mercoledì                               29th July / Wednesday                   visione post - 2

Risultati delle partite

34^ giornata
H. Verona   1     Cagliari     1     Milan       5     Parma          2     Brescia   2     Fiorentina   2
Atalanta       1      Sassuolo   1     Bologna   1     Sampdoria   3     Spal        1     Torino         0

Genoa   2     Napoli      2     Roma   2     Juventus   2     
Lecce    1     Udinese   1      Inter    2      Lazio       1

35^ giornata
Atalanta   1   Sassuolo   1     Parma   2     Inter            0     Lecce     3     Spal      1     Sampdoria   1
Bologna    0    Milan        2     Napoli   1     Fiorentina   0     Brescia   1     Roma   6      Genoa         2

Torino         1     Udinese    2     Lazio      2
H. Verona   1     Juventus   1     Cagliari   1

Lucianone

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Società / Usa - Il ritorno della "questione razzismo": sviluppi e sbocchi della protesta dopo la morte di Floyd

29 luglio '20 - mercoledì                                 29th July / Wednesday                      visione post - 5

(da la Repubblica - 5 giugno '20 - di Michael Walzer)
Che cosa manca alla protesta
- Perchè la rabbia esplosa in America non riuscirà a ottenere
il cambiamento? Il problema da risolvere resta il razzismo -
Scrivo nel settimo giorno delle proteste provocate dall'uccisione di George Floyd da parte della polizia. Quelle che protestano sono persone responsabili, buoni cittadini (più qualcun altro). Esprimono una rabbia moralmente necessaria, ma dubito che riescano a ottenere quei cambiamen-
ti in cui sperano (e io con loro).
Il razzismo è profondamente radicato nella vita americana, è istituzionalizzato tanto a livello nazio-
nale che locale. Non sarà vinto dalle odierne versioni  della politica liberale  e  di sinistra.  Il movi-
mento per i diritti civili degli anni Sessanta ottenne delle vittorie importanti perchè sia i predicatori
battisti che gli studenti che parteciparono ai sit-in di protesta capirono che c'era bisogno di una po-
litica di coalizione.  I leader religiosi che marciarono a Selma rappresentavano organizzazioni pro-
testanti, cattoliche ed ebraiche che potevano contare su un gran numero di attivisti. Alle marce si 
unirono anche leader sindacali come Walter Reuther. I giovani del nord  che fecero picchettaggio
davanti ai negozi  Woolworth (io ero uno di loro) erano uniti nel Northern Support Movement.
Martin Luther King e i suoi collaboratori parlavano una lingua che sapeva arrivare al cuore e coin-
volgere americani di ogni ceto.
Negli anni seguenti, le cose sono state molto diverse. I nazionalisti neri della fine degli anni Sessan-
ta andavano avanti per conto proprio; la loro era una politica orgogliosa ma senza prospettive. Il lin-
guaggio dei loro leader non cercava mai di attrarre chi non fosse nero. Non riuscì ad attrarre nemme-
no tanti neri, del resto. Nelle coalizioni razziali e di classe che elessero quattro presidenti democrati-
ci, Johnson, Carter, Clinton e Obama, e che ispirarono il Medicare, la riforma dell'immigrazione e 
l'Affordable Care Act (la riforma sanitaria Obamacare, ndt), si contò sui neri americani, che fecero
sentire il loro peso e furono sempre presenti.  Nessuna politica liberale  o  di sinistra  era possibile
senza di loro. - I bianchi americani, invece, non si sono uniti in una coalizione finalizzata a contra-
stare il razzismo in modo coerente e attivo.  Siamo scesi in piazza ogni volta che c'erano delle ma-
nifestazioni, ma non abbiamo saputo creare una presenza organizzativa. Il vecchio movimento per
i diritti civili degli anni Sessanta è andato poi incontro a una strana dissoluzione, in gran parte po-
co studiata.  Prendiamo la più celebre organizzazione per i diritti civili dell'ultimo decennio: Black
Lives Matter. Se si considerano gli omicidi compiuti dalla polizia attualmente oggetto  delle prote-
ste, Blm non sembra avere un grande successo; è stata molto ammirata, ma è praticamente inutile.
Perchè? Blm era fiera di non avere leader e decentralizzata - molto simile, in questo, a Occupy Wall
Street, a sua volta e per le stesse ragioni, politicamente inefficace. Ma questa è solo una parte della storia. Molti bianchi, giovani e anziani, si sono uniti alle manifestazioni promosse da Blm, ma non
si sono organizzati, nè hanno cercato di dare vita a proprie organizzazioni di riferimento: a una Hi-
spanic Lives Matter, o a una Native American Lives Matter, o perfino a una White Lives Matter.
Il gruppo numericamente più grande di americani uccisi dalla polizia è costituito da uomini bian-
chi di mezza età (vedi Frank Zimring, Who Police Kill).  Senza dubbio sarebbe difficile organiz-
zarli, ma provarci sarebbe sicuramente utile.  Blm non vincerà mai da sola; le minoranze hanno
bisogno di amici, anche se è difficile chiedere l'amicizia. In realtà, se si tiene conto  della storia
americana, non dovrebbe essere necessario chiederla; gli amici dovrebbero farsi avanti da soli.
Sì, Blm dovrebbe reclutare  degli alleati con cui organizzarsi; ma la cosa più importante, però,
è che ognuno di noi si offra come volontario.
Oggi il movimento dei lavoratori in generale  e i rappresentanti sindacali in particolare dovrebbero
chiedere ai sindacati di polizia di schierarsi con i lavoratori bianchi e neri contro il razzismo. E' po-
co probabile a breve termine, ma dovrebbe essere  compito dei sindacati  creare questa coalizione,
contribuendo anche ad avvicinare  gli attivisti per i diritti civili  e quelli per i diritti sindacali. Leg-
gendo il New York Times e guardando la televisione, non ho sentito un solo leader sindacale espri-
mersi sull'uccisione di Floyd.   -   Una sera, in televisione, ho visto una scritta su un muro: "Salva 
una vita; uccidi un poliziotto". L'autore ha espresso con la bomboletta la propria sconfitta; la sua
è di nuovo una politica che non porta a nulla. Gli altri manifestanti dovrebbero protestare contro
questo slogan perverso. Tuttavia, ci deve essere un impegno organizzato in ambito liberale  e  di 
sinistra per cambiare il comportamento della polizia prima di denunciare a qualsiasi autorità i mi-
litanti che chiamano "porci" i poliziotti e lanciano minacce di morte.
Costruire una coalizione di bianchi e di neri contro il razzismo richiede anche di saper interpretare 
meglio la violenza e i saccheggi. Secondo testimoni attendibili (Arthur Waskow li cita nel suo Rap-
porto Shalom del primo giugno), gran parte dei saccheggi di Minneapolis -St, Paul sono stati opera
di "acceleratori" di destra, fascisti bianchi che vogliono affrettare  quella che pensano sia una guer-
ra razziale inevitabile.  Sono facili da condannare, ma ci sono anche i nostri stessi teppisti, che agi-
scono accanto ai manifestanti o che marciano dietro di loro.  L'atteggiamento più comune della si-
nistra nei loro confronti è inadeguato e potremmo riassumerlo così: "Certo che sono contro il sac-
cheggio, ma dobbiamo sempre ricordare che il saccheggio su larga scala dell'America è opera dei
capitalisti predatori". Sì, va bene, ricordiamocelo sempre. E i capitalisti predatori non saranno pro- 
babilmente nostri alleati  nella lotta  contro il razzismo, ma gli immigrati che hanno un negozio, i
proprietari di piccole imprese, persino i direttori  e  i commessi  delle catene di negozi, sarebbero probabilmente pronti a manifestare contro la brutalità della polizia, se non fossero impegnati a di-
fendere i loro mezzi di sussistenza.   Nella  lotta  contro  il razzismo, anche la piccola borghesia, 
spesso disprezzata  a sinistra, è un'alleata necessaria.
Ciò che le proteste  hanno mostrato finora  è un movimento impressionante, ma radicalmente di-
sorganizzato o, meglio, privo di organizzazione , generoso, moralmente giusto, ma senza la gam-
ma sociale, l'organizzazione, o l'unità necessaria per vincere. Sarebbe un grave errore continuare
le proteste e rifiutarsi di parlare di ciò che manca.

Lucianone

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Riflessioni - La famigliaTrump pubblicizza fagioli: i veri segnali della fine del mondo

29 luglio '20 - mercoledì                             29th July / Wednesday                          visione post - 2

(da la Repubblica - 18 luglio '20 - L'Amaca / Michele Serra) 
Segni della fine del mondo
L'immagine di Donald Trump che pubblicizza fagioli seduto alla sua scrivania  (la scrivania del
presidente degli Stati Uniti) ha qualcosa di folle. credo che folle sia il termine più preciso. Nessu-
na valutazione politica è possibile, nessun metro etico, o ideologico, è in grado di misurare un ge-
sto che sarebbe stato perfetto per la vecchia rubrica di Cuore "Segni della fine del mondo". 
Ovviamente  c'è un pregresso "politico"  della vicenda, un commerciante di fagioli ispanico che 
sostiene Trump, l'opposizione che invita a boicottarlo perchè Trump ha detto, a più riprese, cose
orribili sugli ispanici, infine il presidente che replica al boicottaggio costruendo sulla sua scriva-
nia un altarino di fagioli in scatola.  Ma l'immagine dell'uomo di turno alla Casa Bianca  che in-
neggia ai legumi (e anche la figlia, a pochi metri, yeah!) è talmente potente, nella sua devastante
rinuncia a ogni decoro istituzionale, a ogni gravità del potere, da far pensare  che  la politica sia,
oltre che una scienza impropria, una scienza del passato.  Un disperato tentativo di lettura razio-
nale dell'accaduto suggerisce che "la fantasia al potere", slogan nato in anni di delirante libertà,
sia infine inverato dalla destra più spregiudicata. ma bisogna essere molto ottimisti per sperare
che alla Casa Bianca sieda un dadaista. Più probabile  l'ipotesi  del progressivo  deragliamento
psichico dell' Occidente. Segni della fine del mondo, appunto.

Lucianone

venerdì 24 luglio 2020

SPORT - calcio / Serie A - 33^ giornata 2019/20

24 luglio '20 - venerdì                                     24th July / Friday                        visione post - 2

Risultati delle partite
Atalanta   6     Bologna   1     Milan    3     Sampdoria   3     Lecce          1      Roma         2
Brescia     2      Napoli     1      Parma   1     Cagliari       0     Fiorentina   3      H. Verona   1

Sassuolo   3     Udinese   0     Torino   3     Spal   0
Juventus   3     Lazio       0     Genoa   0     Inter   4

Lucianone

Cultura / Il saggio - "Difendersi. Una filosofia della violenza" di Elsa Dorlin, con intervista

24 luglio '20 - venerdì                               24th July / Friday                              visione post - 3

(da la Repubblica - 5 giugno 2020 - di Clotilde Veltri)
"Le minoranze hanno il diritto di difendersi"
C'e un filo rosso che lega i linciaggi degli afroamericani da parte dei bianchi nel periodo tra la fine del XIX secolo e la metà del XX e la reazione brutale della polizia negli ultimi decenni: tutte queste morti
arbitrarie non sono altro che  l'espressione  di discriminazioni razziali  di tipo sociale, economico, am- 
bientale, culturale".
 Elsa Dorin è una filosofa militante femminista francese il sui ultimo corposo saggio Difendersi. Una filosofia della violenza uscito in Italia per Fandango, affronta temi resi stringenti dall'attualità e quan-
to mai spinosi: dal razzismo della società americana alla violenza perpetrata dallo Stato contro alcu-
ne categorie di cittadini considerati meno cittadini degli altri, al diritto alla ribellione da parte di chi, non solo non è difeso dallo Stato, ma non è neanche considerato difendibile. - Il saggio oltre a incar-
dinare teoricamente il concetto di autodifesa, ha l'ambizione di ricostruire, su una mole no indifferente di fonti e documenti, il percorso di autodifesa affrontato da tre "gruppi resistenti" in mo-
menti storici e condizioni molto diverse.  Il movimento del Black Power, la resistenza degli operai
ebrei russi e polacchi (Bund) nel ghetto di Varsavia e le femministe del Woman's Social and Politi-
cal Union di inizio secolo.
INTERVISTA -
Clotilde Veltri - Il reverendo Jesse Jackson, commentando i fatti di Minneapolis, ha detto che la
violenza è parte della storia americana. Tesi condivisa anche dal "Progetto 1619" con il quale il
New York Times si è aggiudicato l'ultimo Pulitzer.
Elsa Dorin: "La storia degli Stati Uniti è quella della schiavitù, della colonizzazione, della segre-
tazione, cinque secoli di razzismo non sono pochi. Fino alla fine degli anni Sessanta in America
migliaia di neri sono stati linciati e milioni di donne nere hanno subito violenza. Il linciaggio non
 è stato solo un fenomeno circoscritto a piccoli gruppi razzisti, ma ha fatto aprte della cultura po-
polare: le esecuzioni di innocenti erano annunciate sui giornali, gli abitanti vi assistevano con le
famiglie, le foto dei cadaveri dei neri erano utilizzate  sulle cartoline postali per i turisti. Oggi il
tasso della povertà, la disoccupazione, il tasso di incarcerazione, persino le cifre sui decessi da
Covid dimostrano che gli afroamericani sono sempre le principali vittime di un sistema razzista".
C. V. - Lei sostiene che l'unico modo per contrastare la violenza razzista è l'autodifesa. Che dif-
ferenza c'è tra questa e la legittima difesa? 
E. D.: "In determinate situazioni lo Stato ci concede un diritto limitato a usare la violenza difen-
siva, controllando il possesso e la circolazione di armi sul suo territorio. Tuttavia, questa legisla-
zione sulla legittima difesa fa riferimento a una storia giuridica e politica che, negli Stati Uniti,
ma anche in Europa e in particolare in Francia, definisce chi è legittimato a difendersi e quindi 
chi è legittimo a essere difeso.  Ricostruendo la storia  di queste leggi, ho dimostrato che sono 
tutte legate al colonialismo: negli Stati Uniti, la legittima difesa e il diritto di armare il cittadi-
no sono fondativi della giovane nazione americana formata da una minoranza di coloni bianchi,
che si autoproclamano proprietari di una terra  e si danno tutti i mezzi  per conquistarla  e farla
prosperare per il loro profitto. Da questa storia  nasce  il mito dei pionieri americani: contadini 
bianchi, buoni cristiani, buoni padri di famiglia che, con la Bibbia in una mano, una pistola nel-
l'altra, hanno costruito gli Stati Uniti. E' così che i loro eredi continuano a rappresentare sè stes-
si - Donald Trump ne è la perfetta incarnazione - facendo finta  di non sapere  su cosa  si basa 
questo mito".
C. V. - Non è pericoloso legittimare  l'uso della forza  da parte  delle minoranze disarmate? So-
prattutto in democrazia come gli Stati Uniti o la Francia non si mette a rischio lo Stato di diritto?
E. D.: "Di fronte alla storia oscura della legittima difesa, le minoranza disarmate non hanno altra
scelta che difendersi. All'interno dei movimenti di resistenza troviamo un corpus teorico estrema-
mente ricco che ha riflettuto molto sulla violenza. Nei testi sulla rivoluzione haitiana fino ai Dan-
nati della terra di Franz Fanon, passando per gli scritti di Ida Wells e William Edward Burghardt
Du Bois, James Baldwin, non si pone la questione della legittimità o dell'illegittimità dell'uso del-
la violenza, perchè questa domanda è un lusso se non devi salvare la tua vita. La violenza è innan-
zitutto quella di una società che traccia una linea tra vite che vale la pena difendere e vite indegne
di difesa".
C. V. - Che cosa significa che l'autodifesa è anche una forma di cura?
E. D.: "L'autodifesa è l'ultima risorsa rimasta quando non si hanno diritti. E' una forza vitale perchè
si riferisce a una miriade di pratiche di cura che ripristinano il potere di agire. Spesso cito l'esempio
del Black Panthers Party for Selfdefense: nel 1966, il manifesto definiva l'autodifesa come un'etica
valida per gli attivisti - che così potevano recuperare il proprio corpo, la dignità, l'educazione -, ma
anche come una politica per creare trasporti pubblici, organizzare corsi serali per adulti, tutoraggio,
colazioni in modo che i bambini neri dei ghetti non andassero a scuola a stomaco vuoto...".

Lucianone

mercoledì 15 luglio 2020

Ultime notizie - dall'Italia / Latest news

15 luglio '20 - mercoledì                             15th July / Wednesday                       visione post - 3

PALERMO - Bomba d'acqua
Auto sommerse nelle strade di Palermo / Automobilisti in fuga a nuoto / Forse due vittime
in un'auto sommersa.
Non pioveva così a luglio a palermo dal 1797, con 79,4 milimetri di acqua caduti in poche ore.
Due le vittime, un uomo e una donna, annegati nella propria macchina dentro il sottopassaggio
di via Leonardo da Vinci, appena fuori dal centro residenziale della città. Lui aveva tentato di
uscire ed è stato travolto dall'acqua, lei è rimasta nell'auto bianca completamente sommersa.
Alle nove di sera i pompieri erano ancora al lavoro per tirare fuori i corpi e identificarli, intor-
no un tappeto di macchine a galleggiare.  Due fratellini, uno dei quali di nove mesi, sono stati 
ricoverati (sempre a Palermo) per un inizio di ipotermia dopo essere rimasti intrappolati nella
macchina in un sottopassaggio allagato.
In tutta la città scene di panico: strade trasformate in fiumi in piena, automobili sommerse e
trascinate dalla corrente, vigili del fuoco sui canotti, gente a nuoto per salvarsi e per salvare
altri in difficoltà, bambini portati in spalla, passeggeri in preda al panico sugli autobus.
"Ho salvato un uomo che era nella sua auto sommersa dall'acqua. Mia figlia sotto shock"
ULTIM' ORA - 
I sommozzatori dei vigili del fuoco: "Nessuna vittima trovata e accertata"
A segnalare che c'erano due dispersi è stato un camionista che ha raccontato a forze dell'ordine
e vigili del fuoco di avere visto un uomo e una donna travolti dall'acqua sotto al ponte di piaz-
zale Einstein, all'incrocio con via Leonardo da Vinci.  I sommozzatori dei vigili del fuoco  si
sono messi subito al lavoro e hanno raggiunto sotto oltre tre metri di acqua quattro macchine
ma erano tutte vuote. Restano alcune auto da controllare. Una, in particolare è coperta dal fan-
go e per i sommozzatori sembrerebbe essere molto complicato riuscire a raggiungerla. L'auto
segnalata dal testimone sarebbe di colore bianco. Ma nè carabinieri nè polizia hanno ricevuto
denunce di scomparsa o comunque segnalazioni in merito a parenti non rientrati a casa. Iniziato
un tavolo d'emergenza in prefettura.

Roma - Coronavirus
Ministro della Sanità Speranza: "Stop agli ingressi in Italia anche da Serbia, Montenegro e Kosovo"
Il ministro ha aggiornato con un'ordinanza la lista dei Paesi a rischio. Lo ha annunciato su Fb.
"Nel mondo - spiega - l'epidemia è nella fase più dura. Serve la massima prudenza per difendere i
progressi che abbiamo fatto finora.
A chi è stato negli ultimi 14 giorni in questi territori è imposto il divieto di ingresso e transito in
Italia.

Lucianone

martedì 14 luglio 2020

SPORT - calcio / Serie A - 32^ giornata con classifica - 2019/20

14 luglio '20 - martedì                               14th July / Tuesday                       visione post - 6

Risultati delle partite
Lazio        1     Brescia   0     Juventus   2     Genoa   2     Cagliari   0     Fiorentina   1
Sassuolo   2     Roma     3     Atalanta    2     Spal      0      Lecce      0    H. Verona   1

Parma       2     Udinese        1     Napoli   2     Inter      3
Bologna    2     Sampdoria   3      Milan    2     Torino   1

CLASSIFICA
Juventus   76  /   Inter, Lazio   68  /   Atalanta   67  /   Roma   54  /  Napoli   52  /   Milan   50  /
Sassuolo   46  /   H. Verona   44  /   Bologna   42  /   Cagliari   41  /   Parma   40  /   Fiorentina   36  /
Sampdoria, Udinese   35  /   Torino   34  /   Genoa   30  /   Lecce   29  /   Brescia   21  /   Spal   19  /

Commento

Continua...
to be continued...

ARTE / economia - Floating Piers: l'arte di Christo sull'economia del Lago d' Iseo

14 luglio '20 - martedì                                14th July / Tuesday                         visione post - 6

(da Corriere della Sera - 2 giugno '20 - di Fabio Paravisi)
I riflessi d'oro dell'arte di Christo
sull'economia del Lago d'Iseo
A distanza di quattro anni, quella lunga scia color oro rosso che poggiava sulla superficie del lago
manda ancora riflessi dorati su tutto il Sebino. L'addio a Christo Yavachev (morto domenica scorsa)
nei giorni in cui il turismo cerca un modo per ripartire, consente di tracciare un bilancio dell'accele-
razione portata dai suoi Floating Piers all'economia di tutto il lago. Basterebbe pensare che dal 2016
i pernottamenti annui sono circa 700 mila, stabilmente 100 mila in più dell'era avanti Christo. Le case vacanze sono passate da una media di 3-4
a Comune alle attuali 45: a Sarnico da 10 a 46 (B&b compresi), a Lovere addirittura da 4 a 72.  "In quel periodo si affittava di tutto, scantinati compresi (racconta Anna Ferlinghetti di Visit Lake Iseo).
Il boom è rimasto, anche se con tante aperture e chiusure, perchè molti non si rendono conto che
non basta aprire l'attività, serve la qualità e anche saperla mettere sul mercato".
Seconda conseguenza. In molti hanno saputo dell'esistenza del Sebino proprio grazie alla passerella.
Secondo uno studio dell' Università di Bergamo sul milione e 200 mila visitatori, 504 mila erano ar-
rivati sul lago per la prima volta. E il 71% erano stranieri: in tutto 359 mila persone venute sul Sebi-
no espressamente per l'opera di Christo spendendo in media 142 euro ciascuno contro i 75 degli ita-
liani (arrivando a un totale di 283 milioni di euro di valore aggiunto). Tanto che l'associazione degli 
hotel 4 stelle di tutto il lago, nata dopo quell'esperienza, ha accolto  negli anni successivi  svizzeri,
russi, estoni e lettoni che prima non si erano mai visti. In questo l'aeroporto ha giocato una grossa
parte: il 40% dei visitatori era arrivato in Bergamasca con l'aereo. E tanti stranieri che hanno pas-
seggiato sull'acqua sono ritornati.  "Sono rimasti colpiti dal paesaggio al quale hanno dato un vo-
to di 9.4 su 10 e hanno voluto completare la visita", spiega Andrea Zandonai dell'ufficio turistico
di Lovere, che aveva visto gli ingressi aumentare da 24.400 a 31.571 in un anno e i pernottamenti 
in paese da 46 mila a una media ormai stabile di 53 mila, con la vetta di 56 mila l'anno scorso.
A innamorarsi del paesaggio sono soprattutto tedeschi (in quel periodo cresciuti del 182%), olan-
desi, belgi e francesi, tanto che a Lovere dal 2018 le presenze straniere  hanno superato  quelle
italiane mentre a Sarnico sono sul 50 e 50.

"Hanno scoperto un turismo meno affollato e più calmo rispetto al Garda - spiega il sindaco di Lovere
Alex Pennacchio - e questo ha coinciso con il lavoro che facevamo sulle qualità del borgo. Per anni,
visto che avevamo la Lucchini, non si pensava di valorizzare altre fonti di reddito come il turismo".
Si calcola che siano state 400 le persone in tutto il mondo che quell'anno abbiamo visto immagini
del lago con la striscia dorata: "E' stato un valore di diffusione di conoscenza impagabile", commenta
Riccardo Venchiarutti di Visit Lake Iseo.
"E Floating Piers è stata anche l'opera d'arte più fotografata del mondo in quell'anno - aggiunge il sin-
daco di Sarnico Paolo Bertazzoli - oltre alla dimostrazione che la cultura e gli eventi possono avere
un grandissimo valore anche economico. Negli anni successivi abbiamo visto che molti hanno spo-
stato i loro investimenti dal lago di Garda al nostro".
La genesi dell'opera era stata molto complessa ed era durata un anno, durante il quale Bertazzoli ha
potuto conoscere da vicino Christo: "Gli ho fatto firmare il mio libro di storia dell'arte delle superio-
ri, e gli ho detto: io la studiavo quando avevo 14 anni. Era una persona molto umile e disponibile ma
con le idee chiare, ma quando era necessario tirava fuori il carattere. Ricordo l'affetto col quale si ri-
feriva alla moglie scomparsa pochi anni prima e parlava sempre al plurale, diceva: io  e  Jeanne-
Claude. Raccontava che erano passati da qui trent'anni prima e aveva pensato all'opera, e quello
era rimasto uno dei desideri da realizzare dopo la morte della moglie".

Lucianone

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lunedì 13 luglio 2020

SPORT - calcio / Serie A - 30^ e 31^ giornata - 2019/20

13 luglio '20 - lunedì                           13th July / Monday                          visione post - 4

30^ giornata
RISULTATI
Juventus   4     Sassuolo   4     Lazio    0     Inter         1     Brescia       2     Cagliari   0
Torino        1      Lecce        2     Milan   3     Bologna   2     H. Verona   0     Atalanta   1

Parma          1     Sampdoria   3     Udinese   2     Napoli   2
Fiorentina   2      Spal             0     Genoa     2      Roma    1

31^ giornata
RISULTATI
Lecce   2     Milan         4     Fiorentina   0     Genoa    1    Atalanta       2     Bologna    1
Lazio    1      Juventus   2     Cagliari       0     Napoli   2     Sampdoria   0     Sassuolo   2

Roma    2     Torino    3     Spal         0     H. Verona   2
Parma   1     Brescia   1     Udinese   3     Inter           2

Lucianone

venerdì 10 luglio 2020

SOCIETA' / Stati Uniti - America down: l'ultima battaglia di Trump

10 luglio '20 - venerdì                             10th July / Friday                         visione post - 4

(da il manifesto - 5 luglio '20 - Fabrizio Tonello)
Donald Trump alla battaglia della memoria
- Sul feticcio del nazionalismo bianco -
"Questo monumento non sarà mai sconsacrato, questi eroi non saranno mai sfigurati!" ha
tuonato Donald Trump nella telegenica cornice del monte Rushmore in South Dakota a be-
neficio dei suoi sostenitori, tutti rigorosamente bianchi e senza mascherine, anch'esse di-
ventate un simbolo della guerra culturale in corso attorno al peccato originale degli Stati
Uniti: la schiavitù.
Trump non ha parlato del Coronavirus, che ha ucciso finora più di 132.000 americani e sembra
contagiare ogni giorno altre migliaia di cittadini, ma la folla non sembrava preoccuparsi.
Le quattro immense facce realizzate dallo scultore Gutzon Borglum sulla montagna rappresen-
tano George Washington, Thomas Jefferson, Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt e natural-
mente Trump sa benissimo che fino ad oggi nessuno ha proposto  di cancellare  la memoria  di 
questi quattro presidenti dalla storia americana, benchè i primi due fossero proprietari di schia-
vi (senza stati d'animo Washington, con molte contraddizioni Jefferson).
Il meeting di Donald Trump offre però l'occasione di riflettere su cosa accadde  dopo la guerra
di Secessione e su come il Sud perse la guerra ma vinse non solo la pace (le élite razziste torna-
rono al potere per cent'anni dopo la resa di Robert Lee) ma anche la battaglia della memoria.
I due film più celebri e di successo della prima metà del XX secolo furono Nascita di una na-
zione, di David W. Griffith (un'esaltazione del Ku Klux Klan) e Via col Vento di Victor Fle-
ming, la celebre storia d'amore e guerra che creò il mio della "nobile causa" sudista.
La battaglia della memoria è tutt'altro che folcloristica: a Richmond la statua del generale ri-
belle Robert Lee rimane al suo posto (difeso dai proprietari del vicinato  che temono  un de-
prezzamento delle loro case se fosse rimossa) mentre altre centinaia di monumenti a generali
sudisti rimangono al loro posto.  155 anni  dopo  la fine della guerra, lo stato del Mississippi 
ha deciso di rimuovere i simboli della Confederazione dalla sua bandiera.
La storia del monte Rushmore (familiare ai cinefili italiani attraverso le immagini del film di
Hitchcock Intrigo internazionale) è particolarmente istruttiva.  Furono  le United Daugthers
of the Confederacy, un'associazione nata per celebrare i "valori" del Sud a cercare lo scultore 
Gutzon Borglum per un monumento ai generali confederati sulla Stone Mountain in Georgia,
nel 1915.  Il gigantesco bassorilievo, alto quasi 600 metri, è ancora lì, a pochi chilometri da
Atlanta. Subito dopo Borglum, molto legato all'organizzazione razzista e antisemita Ku Klux
Klan, ricevette l'incarico per il monumento del monte Rushmore, a cui si dedicò dal 1927 fi-
no al 1941. -  Da allora i quattro presidenti scolpiti nella roccia sono diventati un feticcio del
nazionalismo bianco, nonostante le proteste  dei nativi americani che protestano per il furto
delle loro terre  in South Dakota: le Black Hills erano state concesse "in perpetuità" ai Sioux
da un trattato del 1868, trattato violato pochi anni dopo quando fu scoperto l'oro nella zona.
Più che offensivo per gli afroamericani, quindi, Rushmore è un simbolo dello sterminio de-
gli indiani d'America. -  Se Trump ha organizzato il suo secondo meeting della campagna 
elettorale proprio lì  non è per difendere  la memoria  di Washington, Jefferson, Lincoln e 
Roosevelt, che non ne hanno affatto bisogno: l'arrogante affermazione "Non cancelleremo 
nulla della nostra storia" ha il solo scopo  di ricompattare  la sua base elettorale di maschi 
bianchi, che dopo quattro anni di fallimenti e promesse mancate comincia a dubitare di lui.
Si tratta di usare la guerra culturale avviata dopo i ripetuti episodi di violenza poliziesca,
razzismo, ingiustizia e disuguaglianza per far dimenticare la disastrosa gestione dell'epide-
mia e, soprattutto, le incredibili dimensioni prese dalla disocupazione, che in soli tre mesi
ha coinvolto oltre 40 milioni di americani.
 Come ha scritto Enzo traverso - ne 'il manifesto' - molti americani (e molti italiani) "sono
abbastanza orgogliosi delle statue dei generali confederati, dei mercanti di schiavi, dei re
genocidi, degli architetti legali della supremazia bianca e dei propagandisti del coloniali-
smo fascista che costituiscono l'eredità patrimoniale delle società occidentali". Approfit-
tando del distorto e antidemocratico  sistema elettorale  degli stati Uniti, Trump spera in
una mobilitazione degli elettori repubblicani sufficiente per rubare un'altra vittoria di mi-
noranza come quella del 2016. Per il momento, i sondaggi lo danno largamente perdente
contro il candidato democratico Joe Biden, che sarebbe in vantaggio con il 50% contro 
il 36% ma le elezioni presidenziali in questo paese sono aperte ad ogni sorpresa  fino a
che l'ultima scheda non è stata contata, e anche dopo, se guardiamo ai conteggi in Flo-
rida nel 2000 che diedero la presidenza a George W. Bush.

Lucianone

mercoledì 8 luglio 2020

SPORT - calcio / Serie A - 29^ giornata 2019/20

8 luglio '20 - giovedì                              8th July / Thursday                                 visione post - 3

Risultati delle partite
Torino   1     Genoa       1     Bologna   1     Inter        6     Fiorentina   1     Lecce           1
Lazio      2     Juventus   3      Cagliari   1     Brescia   0      Sassuolo     3     Sampdoria   2

Spal      2     H. Verona   3     Atalanta   2     Roma       0
Milan   2      Parma        2     Napoli      0     Udinese   2

Lucianone



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CIBO - Mangiare biologico: la semina del futuro

8 luglio '20 - mercoledì                             8th July / Wednesday                      visione post - 6

(da Corriere della Sera - 14 ottobre '19 - Eleonora Lanzetti)
"Torniamo in campagna
per conoscere il cibo"

Bereguardo (Pavia)
"Il prossimo anno veniamo a vedere il raccolto, così scopriremo se oggi siamo stati bcravi a seminare".
Il desiderio dei piccoli agricoltori  che ieri si sono radunati a Bereguardo  per il grande abbraccio alla terra di Cascine Orsine
sarà esaudito: i 400 chili di frumento che con entusiasmo e passione hanno sparso nei terreni dell'azienda biodinamica pavese
del'ecosistema NaturaSì, cresceranno e saranno pronti per la mietitura fissata sul calendario a luglio 2020.
A pochi chilometri da Milano e dal fiume Ticino, si è tenuta la nona edizione di "Seminare il futuro", la semina collettiva degli
amanti del biologico che ha coinvolto in contemporanea venticinque aziende italiane. A Bereguardo 400 persone hanno vestito 
i panni degli agricoltori per un giorno. Tanti i bambini - oltre 200, dai tre ai dodici anni - che, con il berretto rosso d'ordinanaza, 
stivali e sacchetti colmi di semi tra le mani, hanno posto le basi per il cibo del domani.  "La gente deve tornare nelle campagne
per conoscere la natura e soprattutto ciò che si mangia ogni giorno", afferma Giulia Maria Crespi, presidente onorario del Fai, 
Fondo Ambiente Italiano (nonchè fondatrice delle Cascine Orsine).   "Per questo motivo, ancora una volta, abbiamo aperto
l'azienda al pubblico e a tutte le famiglie che vogliono imparare  dai nostri agricoltori cosa significa mangiare cibo sano che
fa bene sia alla terra, che alle persone".
Cosa arriva sulla nostra tavola è una domanda fondamentale, che tutti dovremmo porci. Oggi una buona parte degli agricoltori
biologici è costretta ad utilizzare semi che provengono da varietà studiate per l'agricoltura convenzionale: si tratta di sementi
adattate all'uso di concimi chimici. L'attività di ricerca e di sperimentazione sulle sementi non ibride è portata avanti sopratut-
to dal mondo del biologo e del biodinamico (disciplina basata sull'interconnessione tra terreno e cielo: la fattoria è un organismo
in cui le relazioni  tra gli elementi  che la compongono  ne permettono la sopravvivenza reciproca, da aziende che, come piccoli
microcosmi agricoli, coltivano, scambiano e preservano questi semi.  "Stiamo in vestendo  affinchè  un'azienda agricola diventi
sempre più autosufficiente, producendo il concime, coltivando piante da sementi riproducibili, riducendo il più possibile  gli ap-
porti esterni - spiega Fausto Iori, amministratore delegato di EcorNaturaSì. -  Il biodinamico non è una moda, è nato cento anni 
fa. E' una tecnica agronomica, ma soprattutto una filosofia e uno stile di vita anti spreco. Già da bambini è fondamentale capire
come senza semi non si mangerebbe nulla".

Lucianone

lunedì 6 luglio 2020

Ultime notizie - dall'italia e dal mondo / Latest news

6 luglio '20 - lunedì                                6th July / Monday                           visione post - 3

ROMA - Coronavirus
Scattano i controlli a Fiumicino: 14 positivi
Sul volo proveniente da Dacca (Bangladesh) sono stati fatti 225 tamponi. Il 6,2 per cento dei
passeggeri è stato messo in isolamento. Oggi è stata inaugurata l'unità di crisi anti-Covid.

Il volo proveniente da Dacca rimette indietro le lancette della paura. Oggi su 225 passeggeri
provenienti dal Paese asiatico e sottoposti al test secondo i protocolli sanitari previsti dalla
nuova ordinanza emanata  dal presidente  della regione Lazio, Nicola Zingaretti, il 6,2 per
cento è stato bloccato nella sala controlli dell'aeroporto. i passeggeri risultati positivi sono
naturalmente stati messi tutti in isolamento.

Covid19 nel Mondo
Negli Stati Uniti 130mila morti / India terzo Paese per contagi
Per la prima volta in cento anni l'Australia sbarra le frontiere fra due dei suoi Stati.
L'appello di 239 esperti all'Oms per inasprire raccomandazioni. In Francia riapre
il Louvre, ma il virus torna a far paura in Austria e Svizzera.

Australia - Lockdown
A Melbourne lockdown per 5 milioni di persone.
Il premier dello stato australiano: "Non c'è alternativa". I cittadini di Melbourne dovranno
restare nelle proprie abitazioni a partire da giovedì. Secondo quanto riporta la Bbc il blocco
durerà per sei settimane.  La seconda città più grande dell'Australia  ha visto  un'impennata 
dei casi nelle ultime settimane. Ha registrato 191 nuove infezioni nella sola giornata di oggi.

ITALIA - Cuneo
"Sei negra e donna, non hai diritti": gli insulti razzisti del calciatore del Mongreale (Mondovi)
Un calciatore del Mongreale, Marco Rossi, 19 anni, ha postato sul social un video contro
un'influencer di colore di Milano: "Sei negra e donna, non hai diritti". Ma la giovane non 
ha lasciato che la vicenda passasse sotto silenzio e ha scatenato contro il ragazzo i social.
La scuola che il ragazzo frequenta ha preso le distanze.

Lucianone
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sabato 4 luglio 2020

SPORT - calcio / Serie A - 28^ giornata 2019/20

4 luglio '20 - sabato                                   4th July / Saturday                       visione post - 2

Risultati delle partite
Juventus   4     Brescia   2     Cagliari   4     Lazio          2     Milan   2     Napoli   3
Lecce        0     Genoa    2      Torino     2     Fiorentina   1     Roma   0     Spal      1

Sampdoria   1     Sassuolo     3     Udinese    2     Parma   1
Bologna      2      H, Verona   3     Atalanta   3      Inter     2

Lucianone




venerdì 3 luglio 2020

Riflessioni - Razzisti del passato: asintomatici

3 luglio '20 - venerdì                                    3rd july / Friday                          visione post - 2

(da la Repubblica - 14 giugno '20 - L'amaca / Michele Serra)
Razzisti asintomatici
L'elenco dei razzisti del passato è immenso, anche perchè la maggior parte di loro non sapeva
di esserlo (erano razzisti asintomatici). Cose che oggi ci paiono obbrobriose ieri erano la norma,
secondo la legge e secondo la morale. La Conquista spagnola dubitava della natura umana dei
nativi americani: ed eravamo già in quella che gli storici chiamano Epoca Moderna.  La guerra
di Secessione americana, rivolta degli Stati schiavisti del Sud contro il Nord abrogazionista, ini-
zia nel 1861. E' la data di nascita di mio bisnonno, appena quattro generazioni fa. Ed è lo stesso
anno in cui la Russia zarista abolì la servitù della gleba. Quanto all'idea che la donna abbia gli
stessi diritti degli uomini, è recentissima. In Italia le donne  hanno avuto il diritto di voto  solo
dopo la caduta del fascismo: la novità riguarda, dunque, i nostri genitori. Questa, a pensarci be-
ne, è una buona notizia. Significa che i criteri che buona parte delle società umane si è data, in
termini di parità dei diritti e dignità della persona, sono molto recenti.  In buona parte sono fi-
gli dell'Illuminismo, del Liberalismo e del socialismo: diavolerie moderne. Sognifics che sia-
mo nuovi alla libertà, inesperti di libertà. Significa, anche, che i nostri avi (e le nostre statue)
vanno giudicati con intelligenza, e una certa magnanimità. Se il monumento al negriero, o al
capo militare genocida (sto parlando, perchè non ci siano equivoci, del maresciallo Graziani)
suscitano ripugnanza, l'oltraggio a Churchill risulta invece settario e ingeneroso. Noi siamo
nativi della democrazia e dell'uguaglianza, i nostri avi no. Questo ci suggerisce, nei giudizi,
prudenza.

Lucianone