(da la Repubblica - 18 luglio '20 - L'Amaca / Michele Serra)
Segni della fine del mondo
L'immagine di Donald Trump che pubblicizza fagioli seduto alla sua scrivania (la scrivania del
presidente degli Stati Uniti) ha qualcosa di folle. credo che folle sia il termine più preciso. Nessu-
na valutazione politica è possibile, nessun metro etico, o ideologico, è in grado di misurare un ge-
sto che sarebbe stato perfetto per la vecchia rubrica di Cuore "Segni della fine del mondo".
Ovviamente c'è un pregresso "politico" della vicenda, un commerciante di fagioli ispanico che
sostiene Trump, l'opposizione che invita a boicottarlo perchè Trump ha detto, a più riprese, cose
orribili sugli ispanici, infine il presidente che replica al boicottaggio costruendo sulla sua scriva-
nia un altarino di fagioli in scatola. Ma l'immagine dell'uomo di turno alla Casa Bianca che in-
neggia ai legumi (e anche la figlia, a pochi metri, yeah!) è talmente potente, nella sua devastante
rinuncia a ogni decoro istituzionale, a ogni gravità del potere, da far pensare che la politica sia,
oltre che una scienza impropria, una scienza del passato. Un disperato tentativo di lettura razio-
nale dell'accaduto suggerisce che "la fantasia al potere", slogan nato in anni di delirante libertà,
sia infine inverato dalla destra più spregiudicata. ma bisogna essere molto ottimisti per sperare
che alla Casa Bianca sieda un dadaista. Più probabile l'ipotesi del progressivo deragliamento
psichico dell' Occidente. Segni della fine del mondo, appunto.
Lucianone
Nessun commento:
Posta un commento