(da Corriere della Sera - 2 giugno '20 - di Fabio Paravisi)
I riflessi d'oro dell'arte di Christo
sull'economia del Lago d'Iseo
A distanza di quattro anni, quella lunga scia color oro rosso che poggiava sulla superficie del lago
manda ancora riflessi dorati su tutto il Sebino. L'addio a Christo Yavachev (morto domenica scorsa)
nei giorni in cui il turismo cerca un modo per ripartire, consente di tracciare un bilancio dell'accele-
razione portata dai suoi Floating Piers all'economia di tutto il lago. Basterebbe pensare che dal 2016
i pernottamenti annui sono circa 700 mila, stabilmente 100 mila in più dell'era avanti Christo. Le case vacanze sono passate da una media di 3-4
i pernottamenti annui sono circa 700 mila, stabilmente 100 mila in più dell'era avanti Christo. Le case vacanze sono passate da una media di 3-4
a Comune alle attuali 45: a Sarnico da 10 a 46 (B&b compresi), a Lovere addirittura da 4 a 72. "In quel periodo si affittava di tutto, scantinati compresi (racconta Anna Ferlinghetti di Visit Lake Iseo).
Il boom è rimasto, anche se con tante aperture e chiusure, perchè molti non si rendono conto che
non basta aprire l'attività, serve la qualità e anche saperla mettere sul mercato".
Seconda conseguenza. In molti hanno saputo dell'esistenza del Sebino proprio grazie alla passerella.
Secondo uno studio dell' Università di Bergamo sul milione e 200 mila visitatori, 504 mila erano ar-
rivati sul lago per la prima volta. E il 71% erano stranieri: in tutto 359 mila persone venute sul Sebi-
Il boom è rimasto, anche se con tante aperture e chiusure, perchè molti non si rendono conto che
non basta aprire l'attività, serve la qualità e anche saperla mettere sul mercato".
Seconda conseguenza. In molti hanno saputo dell'esistenza del Sebino proprio grazie alla passerella.
Secondo uno studio dell' Università di Bergamo sul milione e 200 mila visitatori, 504 mila erano ar-
rivati sul lago per la prima volta. E il 71% erano stranieri: in tutto 359 mila persone venute sul Sebi-
no espressamente per l'opera di Christo spendendo in media 142 euro ciascuno contro i 75 degli ita-
liani (arrivando a un totale di 283 milioni di euro di valore aggiunto). Tanto che l'associazione degli
hotel 4 stelle di tutto il lago, nata dopo quell'esperienza, ha accolto negli anni successivi svizzeri,
russi, estoni e lettoni che prima non si erano mai visti. In questo l'aeroporto ha giocato una grossa
parte: il 40% dei visitatori era arrivato in Bergamasca con l'aereo. E tanti stranieri che hanno pas-
seggiato sull'acqua sono ritornati. "Sono rimasti colpiti dal paesaggio al quale hanno dato un vo-
to di 9.4 su 10 e hanno voluto completare la visita", spiega Andrea Zandonai dell'ufficio turistico
di Lovere, che aveva visto gli ingressi aumentare da 24.400 a 31.571 in un anno e i pernottamenti
in paese da 46 mila a una media ormai stabile di 53 mila, con la vetta di 56 mila l'anno scorso.
A innamorarsi del paesaggio sono soprattutto tedeschi (in quel periodo cresciuti del 182%), olan-
desi, belgi e francesi, tanto che a Lovere dal 2018 le presenze straniere hanno superato quelle
italiane mentre a Sarnico sono sul 50 e 50.
italiane mentre a Sarnico sono sul 50 e 50.
"Hanno scoperto un turismo meno affollato e più calmo rispetto al Garda - spiega il sindaco di Lovere
Alex Pennacchio - e questo ha coinciso con il lavoro che facevamo sulle qualità del borgo. Per anni,
visto che avevamo la Lucchini, non si pensava di valorizzare altre fonti di reddito come il turismo".
Si calcola che siano state 400 le persone in tutto il mondo che quell'anno abbiamo visto immagini
del lago con la striscia dorata: "E' stato un valore di diffusione di conoscenza impagabile", commenta
Riccardo Venchiarutti di Visit Lake Iseo.
"E Floating Piers è stata anche l'opera d'arte più fotografata del mondo in quell'anno - aggiunge il sin-
daco di Sarnico Paolo Bertazzoli - oltre alla dimostrazione che la cultura e gli eventi possono avere
un grandissimo valore anche economico. Negli anni successivi abbiamo visto che molti hanno spo-
stato i loro investimenti dal lago di Garda al nostro".
La genesi dell'opera era stata molto complessa ed era durata un anno, durante il quale Bertazzoli ha
potuto conoscere da vicino Christo: "Gli ho fatto firmare il mio libro di storia dell'arte delle superio-
ri, e gli ho detto: io la studiavo quando avevo 14 anni. Era una persona molto umile e disponibile ma
con le idee chiare, ma quando era necessario tirava fuori il carattere. Ricordo l'affetto col quale si ri-
feriva alla moglie scomparsa pochi anni prima e parlava sempre al plurale, diceva: io e Jeanne-
Claude. Raccontava che erano passati da qui trent'anni prima e aveva pensato all'opera, e quello
era rimasto uno dei desideri da realizzare dopo la morte della moglie".
Lucianone
Claude. Raccontava che erano passati da qui trent'anni prima e aveva pensato all'opera, e quello
era rimasto uno dei desideri da realizzare dopo la morte della moglie".
Lucianone
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