giovedì 27 ottobre 2016

SPORT - calcio / Serie B - 11^ giornata 2016/17

28 ottobre '16 - venerdì               28th October / Friday                   visione post - 19

RISULTATI delle partite
Spezia        1    Ascoli           0    Avellino   1     Brescia    2    Cesena   0   Frosinone   2
Cittadella   1     Salernitana   0   Ternana   0      Vicenza   1     Entella   1   Spal            1

Novara   1     Perugia   0     Pisa           0      Pro Vercelli   1     Trapani       1
Bari        0     Carpi      2     H. Verona   0      Latina            1    Benevento   0

CLASSIFICA
Hellas Verona   24  /   Cittadella, Entella, Carpi   19  /   Frosinone   18  /  Spezia   17   /
Perugia   16  /   Benevento, Brescia, Spal   15  /   Pisa, Novara   14  /   Bari, Pro Vercelli  13  /  
Salernitana, Avellino   12  /   Ascoli   11   /   Cesena, Latina, Vicenza   10  /   
Ternana, Trapani   9
 Lucianone

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

27 ottobre '16 - giovedì             27th October / Thursday                   visione post - 16

ITALIA  -  Emergenza terremoto
Nelle Marche e nel Centro Italia la terra continua a tremare
Oltre 500 repliche tra Marche e Umbria
Lo sciame sismico ha tenuto con il fiato sospeso le popolazioni dei paesi
della dorsale appenninica. Ci sono circa 5mila sfollati. La conta dei danni:
a Visso tutte le case sono inagibili. Danneggiati i monumenti. Amatrice: crolla
il palazzo rosso. Stanziati dal governo 40 milioni. Renzi: "Nessuna tendopoli"
Tre nuove scosse (le ultime giovedì sera di magnitudo 4.2 e 3.4 hanno interrotto una riunione tra i sindaci della zona) e prime stime dei danni. Dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia, la terra continua a tremare nelle zone colpite nelle Marche e in Umbria. I primi sopralluoghi rivelano che a Visso, uno dei paesi (da un migliaio di abitanti) epicentro del sisma in provincia di Macerata, tutte le case sono inagibili. Solo nelle Marche gli sfollati sono 4mila e nei luoghi del terremoto si attende un brusco calo delle temperature. Per questo viene esclusa la possibilità di sistemarli nelle tende della Protezione Civile. Molto colpito anche il patrimonio artistico e culturale della zona.
I feriti e i danni
Il bilancio ufficiale è di 4 feriti lievi. «Molto ingenti i danni» secondo l’assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti. Nella zona di Macerata oltre a Visso, dove praticamente il 100% degli edifici è inagibile, sono tantissimi gli edifici lesionati anche a Ussita. Nella «zona rossa» di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) si segnalano peggioramenti delle condizioni delle abitazioni già gravemente lesionate nel sisma del 24 agosto. In tutti gli edifici scolastici del centro Italia sono in corso verifiche, ha reso noto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.

STATI UNITI  -  Presidenziali Usa
Gli intrecci d'affari di Bill e Hillary: donatori, carità e guadagni privati
Le email rubate da Wikileaks parlano del denaro inviato da sette Paesi (tra cui Qatar e Arabia Saudita) alla Fondazione Clinton e sui conti personali: in cambio di che cosa?
«Prendi i soldi!». L’invito, perentorio, compare in una mail di Jennifer Palmieri, la responsabile per la comunicazione dello staff di Hillary Clinton. Il destinatario, in questo caso, è Robby Mook, il manager della campagna. Ma, stando a quello che si legge nelle mail rivelate da Wikileaks, potrebbe essere lo slogan ombra del clan Clinton.
I miliardi dei sostenitori
Soldi donati da sette Paesi alla Fondazione Clinton mentre Hillary era Segretario di Stato. Soldi sui conti personali di Bill. Soldi, soprattutto, per la competizione elettorale dell’ex First Lady. In cambio di che cosa? Hillary Clinton ha raccolto 1,14 miliardi di dollari per pagare la corsa alla Casa Bianca: un quinto proviene da 100 ricchissimi donatori e lobbisti. Nella lista compaiono, tra gli altri, Donald Sussman che appartiene alla nuova élite della finanza americana formata dai gestori di hedge fund: 20,7 milioni di dollari per Hillary. Poi ecco Jay Robert Pritzker, 51 anni, cofondatore del più grande gruppo di venture capital del Midwest: 16,7 milioni. E ancora: Haim Saban, presidente di Univision, 11,9 milioni; George Soros, forse il più noto finanziere americano: 9,9 milioni di dollari e infine Daniel Abraham, proprietario della società SlimFast: 9,7 milioni.

ITALIA  -  Gorino (Ferrara) / Contro gli immigrati
Gorino e il cartello choc in chiesa: "Tornatevene nel vostro califfato"
Il manifesto è stato scoperto sia dentro che fuori dall'edificio religioso.
"Visto che noi per voi siamo infedeli tornate in Irak dal califfo El Bagdadi".
Il sindaco: "Ennesima tegola, sono esterrefatto, non ne sapevo nulla".
FERRARA — Dopo le barricate all’ingresso del Paese, il cartello choc affisso in chiesa. Gorino, la frazione del Ferrarese dove lunedì sera sono state cacciate 12 donne migranti, continua a far parlare di sè. Nell’unica chiesa del paese è comparso un cartello, sia dentro che fuori con l’invito «Tornatevene nel vostro califfato».
LA «N» ARABA — «Visto che noi siamo, per voi, infedeli - recita il cartello -: ma perché non ve ne andate nel vostro califfato di Iraq con il santo Califfo El Bagdadi, il quale vive di armi e uccide a tutto spiano coloro che non sono sunniti?». Una frase in linea con gli avvenimenti degli ultimi giorni ma non con lo spirito di accoglienza che ci si aspetterebbe di trovare in una chiesa. Sul cartello, inoltre, sopra la scritta contro i musulmani campeggia un simbolo arabo, la ‘N’, e sotto una didascalia spiega: «Questa rappresenta la ‘N’ araba e significa ‘Nazzareno’, termine con cui il Corano indica i seguaci di Gesù di Nazareth. Questo segno è stato posto sulle case dei cristiani del califfato di Iraq, i quali sono stati costretti ad andarsene di casa, sono stati uccisi, costretti a cambiar fede, le donne rese schiave vendute e stuprate e violentate da quelli assassini. Noi siamo “orgogliosamente” dei ‘Nassarah».
Il parroco della chiesa è don Paolo Paccagnella, da oltre 25 anni alla guida della parrocchia , che però non ha voluto spiegare la ragione della presenza del cartello. Intanto il sindaco di Goro, di cui fa parte la frazione di Gorino Ferrarese, Diego Viviani, indaffarato a ricostruire la reputazione del suo Comune, parlandone con l’Adnkronos, si dice «esterrefatto, non ne sapevo nulla. È stata l’ennesima tegola in testa», dice riferendosi alla presenza del manifesto sulla Chiesa. Il primo cittadino è stato avvertito dalle forze dell’ordine che hanno annunciato l’intenzione di farlo rimuovere. Viviani è deciso ad affrontare il parroco don Paolo Paccagnella per chiedergli di toglierlo: «un cartello del genere non trasmette certo un insegnamento di accoglienza degli altri popoli e di fratellanza», osserva.
Lucianone







SOCIETA' / Tempi di guerra - Ricordi di Sarajevo, e Sarajevo oggi (con commento)

27 ottobre '16 - giovedì                27th October / Thursday                 visione post - 5

(dalla rivista-settimanale "Grazia" - 17 agosto '16 / di Annalena Benini)
LE ROSE  DI  SARAJEVO
A SARAJEVO, PER LE STRADE, NELLE PIAZZE, lungo il fiume, al mercato,
si sente un gran rumore di futuro. Vita che freme, ragazze dalle gambe infinite che
vanno sicure incontro al mondo, donne completamente velate  che camminano ac-
canto, cariche di figli, e caffè a ogni angolo, tantissime cose da raccontarsi, lunghe
notti festose, negozi aperti sempre, anche la sera tardi, botteghe di anziani turchi
che lavorano il rame  e  hanno voglia di parlare del passato, e intanto il muezzin 
canta la sua ora, e suonano le campane della chiesa, e poco più in là la sinagoga,
e la scuola islamica, tutto a pochi metri, tutto mescolato insieme. Sarajevo è rimasta
una città aperta, nonostante tutto. Con il fiume e le colline così vicine, da cui solo 20
anni fa i cecchini sparavano sulle persone, nella strada dove ora  c'è il McDonald's,  
e soprattutto c'è il monumento ai bambini morti durante la guerra. 
Ci sono i loro nomi, le date di nascita e di morte, uno accanto all'altro, bambini nati 
nel 1992 e morti nel 1994, ragazzini di 12 anni colpiti in nome di un'immenza insen-
satezza che fatico a spiegare ai miei figli. Loro leggono quei nomi, gridano: "Era co-
me me!", non possono credere che sia accaduto davvero. lì dove adesso loro saltella-
no e corrono e chiedono souvenir e guardano gli altri bambini in bicicletta, identici
a loro, con la stessa bellissima voglia di abbracciare il mondo e fidarsi di tutto.
Milleseicento bambini morti in mezzo alle 12 mila persone rimaste uccise nei quat-
tro anni dell'inferno di Sarajevo, quattro anni così vicini che hanno lasciato sui pa-
lazzi i buchi delle bombe, le rose di Sarajevo le chiamano, e sui ponti le lapidi degli
studenti uccisi, e il ricordo di quando i tram sulle rotaie passavano lentissimi, qua-
si fermi per proteggere le persone che stavano lì dietro, che cercavano di portare a 
casa un pò d'acqua, o di andare a rassicurare i parenti. Dove le bellissime ragazze
bosniache adesso siedono nei bar, ci sono i segni sul pavimento  di quel che è acca-
duto, c'è il rumore del passato che si mescola a quello delle risate e della voglia di 
vivere.  "E perchè nessuno veniva a salvarli?", chiedono i miei figli mentre conta-
no i palazzi rattoppati. Non so rispondere. C'è un altro monumento, un uomo di 
bronzo in piedi che urla con le mani intorno alla bocca, sembra che gridi aiuto.
E' rivolto verso l'Europa. Com'è possibile che abbiamo permesso, muti, che per
quattro anni quei bambini non avessero il pane, le medicine, la libertà?  Com'è
possibile che ci abituiamo così in fretta al massacro? Sarajevo ce l'ha fatta, con
i segni addosso, negli occhi e nel cuore. Noi dobbiamo riuscire  a non diventare
mai più ciechi e sordi, indifferenti alle grida di aiuto, così vicine a noi.

COMMENTO  personale

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martedì 25 ottobre 2016

SPORT / calcio - Nel Verona Hellas che vola in B: Bessa e Ganz, due giovani gioielli

25 ottobre '16 - martedì                25th October / Tuesday                 visione post - 15

  Ventitrè anni, l'età giusta per consacrarsi, tardi se si pensa che nel settore giovanile
si trattava di due gioielli che sembravano già pronti al grande salto, magari a 19 anni.
Invece è servita la gavetta anche a loro, Daniel Bessa e Simone Andrea Ganz, per ar- 
rivare al grande palcoscenico e magari riconquistarsi la fiducia in una big di A.
DESTINI PARALLELI -  Nel Verona che vola con Pazzini (capocannoniere della B
con 11 gol), nell'avvio di stagione sono emersi anche loro.  L'italo-brasiliano Bessa
dopo le esperienze agrodolci all'Olhanense, Bologna e Sparta Rotterdam, finalmen-
te ritorna il gioiello lanciato da Stramaccioni nell'Inter che ha conquistato la Next 
Generation Series. Ora i nerazzurri sognano il ritorno tra i big dopo un ottimo pre 
campionato col Mancio. Ganz è invece passato dalla Lega Pro al Como, dove si è ri-
lanciato. Ma tardi ormai per il Milan che lo ha perso alla scadenza, e a trarne van-
taggio è stato proprio l'Hellas Verona. A ridere poi è anche la Juve, che dal prestito 
in Veneto sta trovando un giocatore nuovo, aumentato anche di valore.
(Spunti da www. gazzettamercato.it - Luca Pessina)

Lucianone

SPORT - calcio / Serie A - 10^ giornata 2016/17

25 ottobre '16 - martedì                   25th October / Tuesday                 visione post - 39

RISULTATI delle partite
Genoa   3     Chievo     1     Fiorentina   1     Inter      2      Juventus      4    Lazio       4
Milan     0     Bologna   1     Crotone       1     Torino   1      Sampdoria   1    Cagliari   1

Napoli    2     Pescara    0     Sassuolo   1      Palermo    1
Empoli   0     Atalanta   1      Roma        3      Udinese    3 

CLASSIFICA
Juventus   24  /  Roma   22  /  Napoli   20  /  Milan   19  /  Lazio   18  /  Atalanta   16  /
Chievo, Genoa, Torino   15  /  Inter   14  /  Fiorentina, Bologna, Sassuolo, Cagliari, 
Udinese   13  /   Sampdoria   11  /  Pescara   7  /  Empoli, Palermo   6  /  Crotone   2 



Lucianone

lunedì 24 ottobre 2016

SPORT - calcio / Serie B - 10^ giornata 2016/17

24 ottobre '16 - lunedì                  24th October / Monday                   visione post - 7

RISULTATI delle partite
Cittadella   0     Spezia    2     Bari         3     Benevento   0     H. Verona      3     Latina   1  
Ascoli           1    Brescia   0     Trapani   0     Perugia       0      Pro Vercelli   0     Pisa       1

Novara    1     Salernitana   1     Spal     3     Ternana   1     Vicenza       1
Avellino   0     Entella          1     Carpi   1     Cesena     1     Frosinone   1








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venerdì 21 ottobre 2016

SOCIETA' / attualità - Giusto il Nobel della Letteratura al musicista Bob Dylan?

21 ottobre '16 - venerdì                 21st October / Friday                 visione post - 6


(da 'la Repubblica' - 14 ottobre '16 - di Vittorio Zucconi)
In questi giorni tristi nei quali l'America politica mostra al mondo il proprio volto
peggiore, un Nobel strappa dalla penombra del tempo il suo volto migliore, quello
della poetica e del sound che Bob Dylan incarna e di quell'America che avevamo
tanto amato.  -  Ci sono senz'altro scrittori e poeti altrettanto, se non più, merite-
voli del Nobel per la letteratura e già i critici si azzuffano come tanti si inalbera-
rono per il premio a Dario Fo, "il Giullare" scomparso proprio nel giorno del ri-
conoscimento a Robert Allen Zimmerman, in arte Bob Dylan. Ma nessuno, nep-
pure il grande Philip Roth ancora una volta ignorato, è stato come lui, con i suoi
"doggerell", le sue strofe popolari e dispettose, con la sua armonica da bivacco
di mandriani alla Frontiera, con la sua voce strozzata e rugginosa, con il suo cor-
po scontroso, la metrica di un tempo che cambiava.    E il pegno di un'America 
non ancora banalmente pop, ma di popolo.
Il Nobel al vecchio e  sempre più rinsecchito ragazzino ebreo del Minnesota poi
convertito al cattolicesimo, nato 75 anni or sono in una quaòlsiasi casetta di pae-
se nel "Grande Ovunque" americano perduto tra Charlie Brown  e  il Giovane
Holden, è un premio alla nostalgia. E' un riconoscimento  che l'Accademia Sve-
dese ha voluto assegnare, essendo certamente avvertita dei rischi che l'America 
civile sta correndo  con l'avvento possibile alla Casa Bianca  di un personaggio
torvo e prosaico come Donald Trump, alla nobiltà popolare, alla generosità cul-
turale di una storiaJ Dylan è stato gli anni Sessanta, anche se lui, nelle sue po-
che e brusche interviste, ha sempre respinto ogni tentativo di essere chiamato 
"un simbolo". Furono la concventrazione di eventi, la frana di "rolling stones",
di massi che franavano giù dalle colline delle certezze sgretolate dall'omicidio 
di John F. Kennedy, a fare di lui, della sua omologa femminile Joan Baez, del-
la chitarra elettrica di Jimi Hendrix a Woodstock, l'espressione del suo tempo.
Sullo sfondo della guerra in Vietnam, nell'eco dei colpi che in casa  colpivano 
JFK, Bob Kennedy, i volontari  per i diritti civili  in Mississippi, Malcolm X,
Martin Luther King, gli studenti della Kent State University, il governatore
razzista dell'Alabama Wallace, quella vocetta querula, a mala pena intonata, 
che domandava al vento quante volte si sarebbe dovuto morire, prima di po-
ter riposare nella sabbia, era la voce di una nazione sbigottita.
L'agitazione pelvica di Elvis Presley, che aveva segnalato ai genitori esterre-
fatti l'avvento  di una nuova morale  nei figli del "baby boom" postguerra,
sarebbe diventata con Dylan l'inquietudine dei figli verso l'eredità dei pro-
pri genitori. Non un appello alla ribellione, ma un ritorno, anche quello no-
stalgico e tenero, alla poetica dei cantastorie, dei "balladeer" alla Arlo Gu-
thrie, alla musica dei lunghi treni sulle rotaie infinite della Grande Prateria 
del Nord da dove lui, figlio di immigrati dalla Grande Steppa ukraina, veni-
va. La poesia della libertà non soltanto politica, ma creativa, che ora l'Acca-
demia svedese premia. -     Cinquant'anni dopo il suo massimo momento di 
creatività, che poteva sembrare circoscritta  al contesto  degli anni '60, del
mondo "beat", dei "ribelli senza una causa", i pezzi di Bob Dylan  ancora 
"crepitano di rilevanza", come scrisse la New York Sunday Review tre an-
ni or sono lanciando per prima l'ipotesi di una sua scandalosa candidatura.
Ma non sono stati i suoi ultimi lavori, la fatica della sua ultima tournèe sen-
za fine chiamata "Never Ending Tour" e non accompagnata dalle folle im-
mense che accolgono Bruce "The Boss" Springsteen. - Sono state, di nuovo,
le circostanze politiche e civili a ricordare la rilevanza di uno scrittore di no-
te e di parole che sembrava  avere chiuso la parabola   della  propria fatica
con l'elezione di un uomo di sangue misto alla Casa Bianca.  E invece si ri-
trova, a 75 anni, a guardare un'America incarognita e rabbiosa, assediata
dal rigurgito della propria storia peggiore.  Come l'ultimo Nobel per la let-
teratura assegnato a un americano , alla scrittrice afro Toni Morrison ven-
titrè anni or sono, fu letto come uno "statement", come una dichiarazione
che andava oltre  i suoi  pur grandi meriti artistici, così i 900 mila  dollari 
del Nobel a Dylan pagano il tributo a un'America che potrebbe tradire le
speranze suscitate da Obama, che pro prio a Dylan consegnò la "Medaglia
Presidenziale per la Libertà", la più alta decorazione civile.

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giovedì 20 ottobre 2016

L'Opinione del Giovedì - ITALIA: Paese dove tutto è possibile, nel bene e nel male

20 ottobre '16 - giovedì                 20th October / Thursday

SPORT / Calcio - Serie A - 8^ giornata 2016/17

20 ottobre '16 - giovedì                 29th October / Thursday                  visione post - 12

RISULTATI delle partite
Napoli   1     Pescara          1     Juventus   2     Fiorentina   0     Genoa    0     Inter         1
Roma     3     Sampdoria    1      Udinese     1     Atalanta      0     Empoli   0     Cagliari   2

Lazio        1     Sassuolo   2     Chievo   1     Palermo   1
Bologna   1      Crotone    1      Milan     3     Torino      4

CLASSIFICA
Juventus   21   /   Roma, Milan   16   /   Torino, Napoli, Lazio   14   /   Chievo, Cagliari   13  /
Genoa, Sassuolo   12   /   Inter, Bologna   11   /   Atalanta   10   /   Fiorentina   9
Sampdoria   8   /   Pescara, udinese   7   /   Palermo   6   /   Empoli   5   /   Crotone   1



Lucianone

ISTRUZIONE Italia / Storie del futuro prossimo - La scuola condivisa

20 ottobre '16 - giovedì                  20th October / Thursday              visione post - 7

Nasce in Toscana la possibile scuola del futuro:
niente zaini nè cattedre nè voti e libri condivisi

Fauglia, provincia di Pisa, è il comune toscano che ha lanciato un metodo
che è diventato realtà in 15 anni per 20 mila studenti di 100 istituti

(da la Repubblica - 11 settembre '16 - Maria Novella De Luca / Fauglia, Pisa)
I banchi sono tavoli scomponibili e la cattedra semplicemente non c'è. Nessuno ha
l'astuccio perchè  le matite  sono di tutti, così come i colori, la scatola delle parole,
le penne con l'impugnatura facile e gli "xilofoni" di legno per imparare a contare.
Non ci sono pesi nè voti nella "Scuola senza zaino", metodo didattico all'avanguar-
dia che sta conquistando l'Italia, niente libri e quadernoni da trascinare sulle spalle
avanti e indietro, ogni cosa resta in classe, e le pareti, in questa primaria di Fauglia,
a pochi chilometri  da Pisa, dove l'esperimento è cominciato, sono fatte  di vetro  e
mattoni rossi. Il fuori e il dentro che comunicano. "Le luci, i colori, le architetture
sono fondamentali nelle nostre scuole, chi ha detto che lo studio debba spezzare le
schiene o deprimere i bambini in aule spoglie e disadorne, imparare può essere un
percorso collettivo di gioia e leggerezza, lo hanno scritto i più grandi pedagogisti,
noi con 'Senza zaino' stiamo cercando di realizzarlo".
Un'avventura iniziata 15 anni fa, e che Daniela Pampaloni, dirigente scolastica del-
l'istituto comprensivo 'Giovanni Mariti'  di Fauglia  e  tra gli ideatori  del metodo 
'Senza zaino', descrive con orgoglio e passione.  "Il nome deriva  da un saggio del
fondatore, Marco Orsi, un modo simbolico per raccontare una scuola che libera i
ragazzi dal "peso" di quei libri portati avanti e indietro sulle spalle, in solitudine, 
e propone invece un modo di apprendere collettivo, dove si studia in tavoli comu-
ni, i bambini si aiutano, gli insegnanti non hanno la cattedr a, il sapere insomma
non cade dall'alto in basso, spesso non ci sono libri, perchè ytutto il materiale vie-
ne auto-prodotto insieme, in classe, tra insegnanti e allievi".   I quaderni, ad esem-
pio, con righe e quadretti particolari per aiutare la scrittura e l'ordine. I contato-
ri della matematica, inventati dai maestri stessi  e  poi codificati.  L'attenzione al
corsivo, perchè aiuta lo sviluppo del pensiero. La tecnica è quella  del  "problem
solving": i bambini imparano risolvendo ogni volta dei quesiti, come assembla-
re quella parola ad esempio, o come contare mille cannucce, scoprendo  così  le
decine. E poi autocorreggendosi, con i materiali appositi.  - Ricorda la maestra
Silvia Coppedè: "Avevo comprato mille cannucce e durante la lezione di mate-
matica le ho rovesciate  tutte  sul tavolo collettivo, chiedendo ai bambini della 
prima di trovare un modo di contarle: autonomamente le hanno divise in grup-
petti da dieci,,,".   -         Partito nel 2002 da questo pezzo di Toscana chiamato 
"Valdera", il metodo "senza Zaino", ispirato soprattutto, dice Daniela Pampa-
loni, "a Maria Montessori e agli studi dei pedagogisti Célestine Freinet e John
Dewey, ma anche alla filosofia della non violenza di Danilo Dolci", è oggi diffu-
so in più di cento istituti e seguito da quasi ventimila bambini e ragazzi. 

Lucianone


domenica 16 ottobre 2016

Riflessioni - Sms promozionali e annunci pubblicitari / Quelle immagini fuori controllo

16 ottobre '16 - domenica             16th October / Sunday                    visione post - 19

L'impianto d'allarme di casa mi manda un sacco di sms promozionali. Mi ha anche fatto
gli auguri per l'otto marzo. Avete mai ricevuto  gli auguri di buon otto marzo  dal vostro
impianto di allarme? Io sì.  Ma se ve lo racconto non è per vantarmi. E' per segnalare un piccolo episodio della mia e vostra vita elettronica che rivela - mi pare - questioni molto
ma molto più rilevanti.
Non nomino la compagnia telefonica perchè voglio parlare del peccato e non del peccatore.
Ho telefonato parecchie volte per chiedere  se potevano disattivare  dalla sim del mio allar-
me la funzione "sms promozionali": oltre a importunarmi, la sim consumava tutto il credi-
to per mandarmi annunci pubblicitari e dunque l'impianto di allarme non funzionava più.
Un pò come se uno pagasse un taxista che invece di portarlo a casa parcheggia la macchina 
e gli racconta una barzelletta.  E qui viene il bello.  La compagnia ( per bocca di più addetti, 
tutti gentilissimi)  mi ha suggerito   di cambiare sim, aggiungendo però che anche  la nuova
sim, probabilmente, mi avrebbe tempestato di messaggini promozionali  e dunque si sareb-
be scaricata; e che loro non potevano in alcun modo disinnescare quella funzione. Credo fos-
sero sinceri.  Mi stavano dicendo, in sostanza, che neppure loro sono in grado di controllare
i processi che hanno innescato. Non c'è nessun Grande Vecchio, nessun Mangiafuoco. Il mer-
cato agisce da sè solo, come il mostro di Frankenstein. Le sim parlano in autonomia dai loro
creatori, come il cervellone di "Odissea nello spazio". E il fatto che dicano cazzate ("Voglia- 
mo premiare la tua fiducia con un regalo!") non è l'aspetto più grave della vicenda.
(da
 'la Repubblica' - 9 settembre '16 - L'AMACA / Michele Serra)

Quando qualcuno riprende e posta in rete scene che non è elegante riprendere e postare
in rete (per esempio: una coppia in overdose di eroina che stramazza per la strada negli
Usa), sono una moltitudine i media, in tutto il mondo, che rilanciano quelle immagini, ge-
neralmente con un severo commento nei confronti di chi le ha riprese e postate in rete. 
In altre parole: ora vi facciamo vedere qualcosa che secondo noi è veramente sbagliato
far vedere. Questo mi ricorda una vecchia gag dell'avanspettacolo.  Un signore vede un 
omone che prende a schiaffi un bambino. Affronta l'omone e gli dice: "Riprovaci, se hai 
il coraggio". L'omone assesta un altro ceffone al bambino. Il signore ripete: "Riprovaci, 
se hai il coraggio". E quello schiaffeggia ancora il bambino. Allora il ragazzino dice al
signore: "La smetta, per piacere, se no questo mi fa una faccia così".
Più la nostra vita diventa mediatica, moltiplicando a dismisura parole e immagini, più
aumenta l'urgenza di scegliere: soprattutto noi pubblico, perchè spesso il primo a clic-
care le immagini "che non si dovrebbero mostrare" sono io. Ma le dita e gli occhi sono 
troppo veloci per il cervello. La compulsività non lascia tempo alle decisioni: decidere 
è un costo che non possiamo più permetterci?
(da
'la Repubblica' - 7 ottobre '16 - L'AMACA / Michele Serra)

Lucianone

SPORT - calcio / Serie B - 9^ giornata 2016/17

16 ottobre '16 - domenica                 16th October / Sunday               visione post - 17

RISULTATI delle partite
Cesena   1     Ascoli        1     Avellino    1     Brescia         1     Carpi    2     Perugia      2
Spal         1    H. Verona   4     Spezia      0     Salernitana   1     Latina   0     Cittadella   0

Pisa        0     Entella         3     Frosinone   3     Frosinone       3     Pro Vercelli     2  
Vicenza   1     Benevento   2     Bari            1     Bari                1     Novara           1

Trapani
Ternana   (lunedì 17/10 - 20,30)

CLASSIFICA
Verona H.   20   /   Cittadella   18   /   Carpi   16   /   Perugia, Entella   15   /
Benevento, Frosinone   14   /   Spezia   13   /   Brescia, Spal, Pisa, Pro Vercelli   12   /
Salernitana, Bari   10   /   Cesena, Avellino, Vicenza   9   /   Latina, Novara   8   /
Ternana, Ascoli   7   /   Trapani   5

Trapani e Ternana hanno una partita in meno





IL  COMMENTO

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mercoledì 5 ottobre 2016

SPORT - calcio / Serie B - 7^ giornata 2016/17

5 ottobre '16 - mercoledì                5th October / Wednesday              visione post - 20

RISULTATI delle partite
Brescia   1     Avellino         3    Benevento   1     Frosinone   1     Spal              3
Bari         1     Pro Vercelli   2     Novara         0    Perugia       2     Salernitana   2

Ternana      0     Trapani       0     Entella    4     Cesena   2     Ascoli    0     Carpi   1
H. Verona   3      Cittadella   2     Vicenza   1     Latina   2      Spezia   2     Pisa      1

CLASSIFICA
Cittadella   18   /   H. Verona   16   /   Benevento   14   /   Spezia   13   /   Pisa   12   /
Entella 11   /   Brescia, Carpi   10   /   Perugia, Bari   9   /   Spal, Frosinone   8   /
Ascoli, Cesena, Ternana   7   /   Salernitana, Avellino, Pro Vercelli   6   /
Latina, Novara, Trapani, Vicenza   5





IL COMMENTO  

(da L'analisi, di Nicola Binda - "La Gazzetta Sportiva" di domenica 2 ottobre)
Nel bene e nel male, c'è il Veneto al centro di tutto. I giorni della vendemmia stanno
per finire e il raccolto di Cittadella e Verona fa pensare a un'annata prestigiosa. I ca-
lici sono pronti, le botti si stanno riempiendo e la fermentazione è sempre più accatti-
vante. Rischiano di sapere di tappo invece le bottiglie di Vicenza, dove oggi potrebbe 
saltare la prima panchina: come se tutta la colpa fosse soltanto di chi raccoglie l'uva...
La concorrenza in vetta sembra arrivare solo dai vigneti del Sannio, che ha una varietà ec-
cellente di prodotti e una squadra all'altezza: il Benevento è imbattuto (come solo lo Spe-
zia che gioca oggi) non perde ormai dal 20 dicembre (25 gare utili), ha un passo deciso,
una rosa importante e un tecnico preparato. Il Veneto dunque è avvisato.
Speriamo che non sia merito di un bicchiere di troppo, ma gli attaccanti hanno rotto
gli indugi e dato una bella scossa al torpore del campionato. Dall'eterno cracciolo al-
le novità Verde e La Mantia, dal ritrovato Antenucci alla coppia Donnarumma-Coda,
fino ai soliti Ardemagni, Caputo, Di Carmine, Dionisi e Litteri, per non parlare del ri-
gorista Pazzini, adesso capocannoniere. Tutti insieme per una sbornia di gol che ha la-
sciato il segno: il massimo di 30 in una giornata può essere battuto (siamo a 26 e man-
cano 3 gare) e i primati di torneo con più pareggi (31, ma solo 3 nelle ultime 2 giorna-
te) e meno vittorie in trasferta (12, ma 3 in questo turno) sono finalmente a rischio.
L'unico primato da conservare è quello dei cartellini rossi: solo 18, il minimo nella B 
a 22. Bravi, continuate così.

 Lucianone

Storie / del nostro tempo - Omran, Alan e gli altri: quei bambini, icone di una guerra infinita

5 ottobre '16 / mercoledì             5th October / Wednesday                   visione post - 22

Salvato dopo l'ennesimo raid in Siria,
Omran ha cinque anni: la sua immagine sul web
 è diventata virale

(da 'la Repubblica' - venerdì 19 agosto '16 - Francesca Caferri)
Nelle immagini siede da solo, quasi immobile, sullo sfondo della sedia arancione dell'ambulanza.
Ha i capelli spettinati, i piedi che sporgono senza raggiungere terra e non parla. Guarda in silenzio
il caos di fronte a sè, come se non capisse  dove si trova  e cosa sta accadendo. La metà del viso è
coperta di sangue, il corpo di polvere bianca.  Omran Daqneesh ha 5 anni e dalla notte di mercole-
dì è l'ultimo volto della tragedia della Siria. Il bambino si trovava nel suo appartamento nella zona
di Qaterji, quartiere di Aleppo in mano alle forze ribelli, quando un bombardamento, forse russo,
forse dell'aviazione siriana, ha colpito la casa.  Nel raid  sono morte 8 persone, tra cui 5 bambini,
ma probabilmente sarebbe stato solo un'altra nota a margine della giornata se le foto  del salvatag-
gio di Omran, riprese dagli attivisti dell'Aleppo media center, non avessero fatto il giro del mondo.
Nel filmato si vede il bimbo trasportato nell'ambulanza. Un uomo lo adagia sul sedile arancione e
immediatamente torna indietro, verso il cumulo di macerie da cui lo ha estratto.
Omran resta solo. Non piange, non parla. Si passa la mano sul viso, come fanno i bambini appena svegli. Ma capisce che c'è qualcosa di strano: è il sangue che gli scende dalla testa. Lo guarda, ma
neanche allora piange.  Rimane in silenzio, smarrito, fino a quando nell'ambulanza  arrivano altri
due bambini e un uomo in barella.
Da mercoledì  notte queste immagini sono state viste da migliaia di persone. Come Alan Kurdi un
anno fa. Omran Daqueesh sembra  aver risvegliato oggi  la coscienza del mondo.  Come per Alan
un anno fa, c'è già chi teme che  dopo questa ondata  di emotività  la storia verrà  dimenticata.  E
Aleppo con essa.  Ha raccontato all'Ap Mahmoud Raslan, un fotografo che si trovava sulla scena,
che insieme a Omran sono stati estratti dalle macerie i suoi fratelli di uno e 3 anni e sua sorella di
11. Poi la mamma e il papà. Tutti feriti, ma nessuno è in gravi condizioni.
Poco ore dopo la prima, una seconda foto di Omran è stata diffusa in Rete. Il bimbo ha la testa
fasciata e lo sguardo ancora smarrito. A salvargli la vita sono stati un gruppo di uomini con l'el-
metto bianco. Si chiamano The White Helmets e sono volontari che negli ultimi anni hanno sal-
vato migliaia di persone dalle macerie. Pochi giorni fa sono stati nominati per il Premio Nobel
per la Pace.  Il simbolo di una Siria che, nonostante tutto, non si arrende.

Lucianone

domenica 2 ottobre 2016

Appuntamenti . Cinema, arte e mostre

2 ottobre '16 - domenica               2nd October / Sunday                      visione post - 7

Da non perdere -
Lunedì 3 ottobre: film "Fuocoammare", candidato per l'Oscar,
                               in tv, Rai3 - ora serale, 8.30

Mercanteinfiera Autunno
Mostra mercato di arte, antiquariato e collezionismo vintage
Alle Fiere di Parma - dal 1° al 9 ottobre '16
Oltre mille espositori, uno spazio di 45mila metri quadrati, 
centinaia di buyer. Arrivata alla 35^ edizione, è un appuntamento
da non perdere per chi è a caccia del pezzo unico.

Arte
Dalì. Il sogno del classico
PISA, Palazzo Blu - fino al 5 febbraio 2017
A cura di Montse Aguer.  Organizzazione: Ministerio de Cultura,
Gobierno de Espana, Fondazione Palazzo Blu

Continua... to be continued...