sabato 28 febbraio 2015

Sport - calcio / Serie A - 24^ giornata - 2014/15

28 febbraio '15 - sabato          28th February / Saturday

Risultati delle partite

Juventus   2     Empoli   3     Verona H.   1     Lazio        2     Milan     2     Parma
Atalanta    1     Chievo   0     Roma          1     Palermo   1     Cesena   0    Udinese  (rinv.)

Fiorentina   1     Napoli       2     Cagliari   1     Sampdoria   1
Torino         1     Sassuolo   0      Inter       2     Genoa          1

Classifica
JUVENTUS   57  /   Roma   48  /   Napoli   45  /   Lazio   40  /   Fiorentina   39  /
Genoa, Sampdoria   36  /   Inter   35  /   Milan, Torino, Palermo   33  /   Sassuolo   29  /
Udinese   28  /   Empoli   27  /   Verona H.   25  /   Chievo   24  /   Atalanta   23  /
Cagliari   20  /   Cesena   16  /   Parma   10



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venerdì 27 febbraio 2015

SCIENZE - Norvegia / Cacciatori di aurore boreali

27 febbraio '15 - venerdì               27th February / Friday               visione post - 12

Quei cacciatori di Aurore Boreali
che regalano sogni al Circolo polare.
Ogni notte a Tromso, in Norvegia, vanno alla ricerca della 'danza di luci'

(da la Repubblica - 30 gennaio 2015 / R2 - Il reportage / di Paolo G. Brera)
Tromso
"Ecco, questo è il posto giusto", dice Anita, la cacciatrice di aurore boreali. Bloccato 
il fuoristrada nel nulla surgelato, sparisce nel buio di una baia da poesia. Cento metri 
a piedi affondando nella neve fresca  verso le rive del fiordo, ed eccola là accanto al
led rosso della macchina fotografica.  Naso all'insù, aspetta alla posta come si fa con 
le beccacce sulle marcite del Po. Spiana treppiedi e obiettivo, poi si sdraia sulla neve 
infagottata in una tuta polare. Immobile, implora il cielo di farlo di nuovo. 
Sono almeno una decina  i giovani cacciatori italiani  di aurore boreali  sguinzagliati 
ogni notte intorno a Tromso, alta Norvegia, 350 chilometri a nord del Circolo polare.
Fiutano il buio assoluto come segugi, poi attendono per ore sospesi nella lunga notte 
diaccia e silenziosa dell'Artico. Le rincorrono in grosse auto dalle ruote chiodate, co-
steggiando i fiordi e attraversando la tundra innevata.    Percorrono decine, "spesso 
centinaia di chilometri" per esaudire  il sogno dei turisti  in arrivo da tutto il mondo:
urlare di stupore e meraviglia per quella incredibile danza di luci colorate che illumi-
na la notte all'improvviso, una magia che affascina il genere umano da millenni.
Dev'essere un destino, dopotutto: se la prima vita umana a vederle  e a scriverne fu,
2.600 anni prima di Cristo, Fu-Pao, mamma dell'Imperatore giallo Hsuanyuan; ma il
nome a quell'incredibile fenomeno che sconvolgeva i cieli di colore e luce glielo diede
un italiano, Galileo Galilei, nel 1619: "Aurora borealis", l'alba del Nord. Ne fraintese
un pò l'origine, supponendola un gioco di riflessi della luce solare,m ma mica poi trop-
po: è proprio dal sole che il fenomenon nasce. Sono fotoni impazziti al contatto  con il
campo magnetico terrestre, figli dell'incontro  tra il vento solare e la magnetosfera.
Termometro a meno dieci, mani intirizzite per manovrare interruttori e inquadrature,
adesso sono proprio gli italiani come Sara Lupini o Francesco Galbiati - che ha addi-
rittura fondato una compagnia di cercatori d'aurora, la NorthernShots Tours - a gui-
dare in prima fila la caccia alle "Northern lights", come le chiamano oggi i popoli del
Nord.  -  "Abbiamo a che fare con i sogni di persone che hanno fatto migliaia di chilo-
metri per vederle. e ci implorano di garantirgli che gliele troveremo", dice Alessandro
Belleli, antropologo artico laureato in Groenlandia e da qualche anno cacciatore  di au-
rore a Tromso, dove sta terminando il secondo master.  "Fino a pochi anni fa - raccon-
ta Simone Tomassini, 33enne organizzatore di cacce per Arctic guide service - non c'era
nessuno che organizzava espressamente questi tour, e i turisti il più delle volte tornava-
no a mani vuote.
Le condizioni fondamentali per vedere le aurore boreali sono tre: l'oscurità, cosa che 
implica allontanarsi dalla città, dai villaggi e dalle case sparse, su strade difficili  e in
piena notte; l'attività solare intensa che potrebbe generarle, e che viene misurata; e 
infine il cielo perfettamente limpido.  "La fortuna di Tromso è che èpossiamo sceglie-
re molte aree  climaticamente molto differenti per trovare il luogo giusto, dalla costa 
oceanica alle montagne delle Lyngen Alps verso la Finlandia", dice Simone.
"Non  glielo puoi  distruggere  quel sogno - dice Anita Fabellini, 34 anni, arrivata sei 
mesi fadalla provincia di Rieti ed entusiasta della sua nuova vita in alta Norvegia, do-
ve il sole sparisce per mesi d'inverno e poi ti tortura l'intero giorno d'estate - ma non
puoi mai avere certezze: Arriverà? Sarà intensa? Non verrà nascosta  da nuvole im-
previste?".    -  Ma quando il cielo gioca con la tavolozza dei colori e le luci s'attorci-
gliano e si rincorrono... "Corona! Eccola, questo è il massimo, che fortuna", dice Ani-
ta sdraiata sulla neve puntando diton e obiettivo a un'incredibile corona di luce verda-
stra che fiammeggia. Sembra disegnata da Disney. Nella baia, per ore, solo lo sbuffo
di una famiglia di balene vicine alla riva. "La mia aurora più bella? Il 23 dicembre - 
dice Alessandro - la montagna è diventata fucsia, con riflessi verdi alla base. Ero con
un gruppo di turisti italiani, urlavano come bambini".


Lucianone

sabato 21 febbraio 2015

Riflessioni - Dillo in italiano / Comunità poco evoluta

21 febbraio '15 - sabato             21st February / Saturday                      visione post - 20

   Questo quadratino di carta aderisce con entusiasmo alla campagna "dillo in italiano",
appoggiata sull'Internazionale da Anna Maria Testa e sulla Stampa da Massimo Gra-
mellini. Per leggere la petizione, e firmarla, i riferimenti sono Change.org e #dilloinita-
liano. Di mio vorrei aggiungere questo: che alla corrosione "esterna" della nostra lin-
gua da parte  di un simil-inglese  spesso non necessario, e pigramente imitativo, si ag-
giunge una aggressione "interna" più subdola e forse ancora più pericolosa. Parlo del
ripiegamento dialettale e vernacolare (specialmente romanesco) nettamente percepi-
bile perfino nei palinsesti Rai, un tempo autentico baluardo della dizione corretta. 
Il friulano di Pasolini o il romano di Trilussa o il gradese di Biagio Marin avevano di-
gnità di lingue.; lo sciatto italiano "local" che funesta molta televisione e molta radio
è invece un ripiegamento ciabattone che mortificala lingua  che ci ha resi (tra gli ulti-
mi in Europa) liberi e moderni.    "Dirlo in italiano" ha significato per generazioni di
connazionali usciti dall'ignoranza e dalla subalternità, conquistare dignità culturale e
identità nazionale. Ora che "la politica", in Rai, è spesso pronunciata "'a bolidiga",
detta come la dicono (anzi, "'a digono"), le macchiette quiriti, è tempo di rivalutare
forma e sostanza dell'italiano.
(da 'la Repubblica' - 20/02/'15  -  L'AMACA /  Michele Serra)

C'è un'intervista  ('Repubblica Tv')  a un  giovane panettiere  di Torino   che spiega
meglio di cento studi sociologici perchè abbiamo poche speranze di diventare una 
comunità evoluta. Uscito in strada assieme ad altri negozianti della zona per pro-
testare contro i vigili che multavano le auto in doppia fila, il ragazzo ha avuto una
discussione con loro; richiesto di mostrare i documenti si è rifiutato; è stato con-
dotto al posto di polizia più vicino. 
Dall'intervista , rilasciata il giorno dopo, risulta evidente che il ragazzo è un bravo
ragazzo, si esprime educatamente, non è un bullo nè un emarginato, ma un lavora-
tore come tanti.   Proprio per questo è terribile constatare come non abbia alcuna 
percezione, neanche vaga, di avere torto: perchè i vigili  hanno  non solo il diritto,  
ma il dovere di multare le auto in doppia fila; perchè non è lecito ostacolarli men-
tre lo fanno: perchè è corretto da parte loro chiedere i documenti, mentre è grave-
mente scorretto  (un reato) non volerglieli mostrare. Quel bravo, bravissimo ragaz-
zo  ha capito solamente, della vicenda, che quelle multe disturbavano la sua attivi-
tà e i suoi interessi. Ed è questa la sola ragione che può davvero indignare e mobi-
litare la maggioranza degli italiani. Che sono quasi tutti brava gente: ma di regole 
e di doveri non capiscono proprio l'essenza, che raramente  coincide  con i propri
comodi.
(da 'la Repubblica' -  14/11/'14 - L'AMACA - Michele Serra)

Lucianone

Istruzione - Francia / La scuola ribelle dei computer

21 febbraio '15 - sabato            21st February / Saturday                 visione post - 17

Aperta 24 ore, niente curriculum nè nozioni 
"Insegniamo ai ragazzi a diventare geni"
La scuola, fondata da Xavier Niel, ex prodigio dell'informatica,
è la "42" di Parigi, e muta gli studenti in talenti della programmazione.

(da 'Corriere della Sera' - 11 gennaio 2015 - LA LETTURA / Orizzonti,
di Stefano Montefiori - da Parigi)
La distesa  di iMac  fa impressione, più del prevedibile spazio  per i videogiochi, della 
musica a tutto volume negli ascensori o dei ragazzi che arrivano in skateboard e felpa,
fedeli all'iconografia da Silicon Valley. La scuola 42 di parigi è per i giovani dai 18  ai
28 anni born to code, nati per programmare, e in questo palazzone  su tre piani  vicino
al périphérique (la tangenziale) più che  un clima totalizzante  da campus californiano
alla The Circle di Dave Eggers  c'è la voglia  di imparare subito tutto il possibile, per
poi uscire in fretta e scegliere una delle tante offerte di lavoro già pronte, o creare la
propria impresa.
La scuola 42 (citazione dalla saga di Douglas Adams) è un'invenzione di Xavier Niel,
che assieme al direttore Nicolas Sadirac, accoglie "La Lettura" nei locali del boulevard
Bessières, nel XVII arrondissement di Parigi, per un bilancio a un anno dall'inaugurazio-
ne.  -     Xavier Niel è un imprenditore felice in Francia, condizione rara nel Paese della
tassa al 75% (poi ritirata)  e delle critiche continue di tanti industriali. Invece Niel, 47 an-
ni, nessun diploma  e  molto successo, alle lamentele  preferisce l'invenzione, da quando
quattordicenne ebbe in regalo da suo padre un Sinclair ZX81, il suo primo computer. Co-
minciò a esplorare le potenzialità del Minitel, il proto-internet francese degli anni Ottan-
ta, lanciando il primo elenco telefonico al contrario (dal numero all'abbonato)   e le chat
rosa. Poi il primo internet provider francese, WorldNet, e nel 2002 la prima "box", scato-
la oggi presente in ogni casa di Francia: internet, canali tv  e  telefono fisso illimitato per
un (basso) forfait mensile. Tre anni fa, con Free, l'ngresso nella telefonia mobile: prezzi
abbattuti e mercato rivoluzionato.    Secondo la rivista " Challenges" l'autodidatta Niel,
origini modeste, è la nona fortuna di Francia (8,5 miliardi di euro nel 2014).
Coproprietario di "Le Monde" e dell'"Obs" ("Nouvel Observateur") assieme a Matthieu
Pigasse e Pierre Bergè, Niel rappresenta uno straordinario caso di self made man nel
Paese del capitalismo familiare. La scuola 42 rispecchia la sua personalità.
-  Quali sono i requisiti per entrare?
"Una carta di identità ed età compresa tra i 18 e i 28 anni.  Nessun curriculum, non vo-
gliamo sapere niente del passato del candidato. Arrivano circa 70 mila domande, faccia-
mo una prima selezione con dei giochi online, poi buttiamo tre mila ragazzi nella "piscina"
dove per un mese lavoreranno per 450 ore a ritmo molto sostenuto.     I migliori mille, in 
grado di nuotare, saranno finalmente gli allievi della scuola 42, dove insegniamo loro, mi 
correggo..., diamo loro gli strumenti necessari per cavarsela nel mestiere della program-
mazione informatica".
-  Come funziona la scuola?
"E' aperta 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno. I ragazzi vengono quando vogliono all'ora
che vogliono, hanno un certo numero di progetti da consegnare, una volta che hanno finito
il loro progetto fanno uno stage in azienda. E' molto intensivo, ma vanno alla velocità che
viogliono.  Abbiamo  un sistema di valutazione  peer to peer, cioè il lavoro viene valutato 
dai compagni, allo stesso livello, l'allievo non si sente dominato da chi emette il giudizio".
-  Chi finanzia?
"E' tutto a mio carico. Sono io che ho messo 70 milioni di euro. Abbiamo comprato il pa_
lazzo e lo abbiamo adattato ai nostri bisogni.".
-  Perchè?
"Ho avuto l'occasione di guadagnare molto bene qui in Francia. Quindi si pone la questio-
ne: che fare di tutti questi soldi? O decido di darli ai miei figli, che è un buon modello, ma
non il mio preferito, oppure cerco di fare delle cose intelligenti per il mio Paese, grazie al
quale, partendo da origini molto modeste, sono riuscito a fare parecchio.
-  Questo genere di iniziative sono comuni negli Stati Uniti, meno in Europa
"E' perchè abbiamo un vecchio capitalismo, legato all'eredità dei patrimoni. Non è stato
il mio caso".
-  A un anno dalla fondazione della scuola quali sono i risultati?
"Formiamo solo dei geni, cioè dopo un anno questi ragazzi hanno conoscenze equivalenti
a gente che ha alle spalle molti anni di studi. Chi è andato in stage aveva lo stesso livello
di ingegneri con lunghi anni di esperienza". 
Passa una ragazza, avrà vent'anni,, dice a Niel: "scusi, quando ha un secondo avrei da
chiederle una cosa". Lui risponde "subito"; allora lei dice: "Non avrebbe mica dei con-
tatti alla Pixar". "Perchè vuoi andare a lavorare alla Pixar? Fonda tu una nuova Pixar 2".
Lei sorride e dice: "Sì, mas avrei delle idee su come migliorare un software: certo è già
eccesionale, ma si può sempre migliorare qualcosa, no?". "Su questo hai ragione, buona
fortuna".  Nicolas Sadirac le dà il contatto con un direttore tecnico che conosce alla Pixar.
Riprendiamo la conversazione.
 -  Quali sono i principali pilastri della formazione alla scuola 42?
"Imparare a cavarsela. Non insegnamo delle nozioni, dei saperi formali, ma il metodo",
Nicolas Sadirac aggiunge:  "La fiducia in se stessi, la collaborazione, trovare sempre
qualcuno con cui potere lavorare...".
-  Il messaggio contemporaneo di solito è competizione, non collaborazione.
"Qui è il contrario. Per avanzare si è obbligati a collaborare, a lavorare insieme".
-  Il fatto di seguire il proprio ritmo responsabilizza gli allievi?
"Pensi se tutti i bambini del mondo dovessero imparare a leggere la stessa parola, lo
stesso giorno alla stessa ora...".
-  Questo è il modello della scuola centralista francese.
"Esatto, il nostro è un altro. La libertà e la motivazione personale".
-  C'è un profilo tipo dell'allievo della scuola 42?
"Gente creativa, che ha iniziativa. Alcuni sono reduci da un fallimento scolastico. Vengono
qui persone che un giorno hanno deciso di prendersi carico di se stesse, e di riuscire nella 
vita grazie esclusivamente ai propri sforzi".
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lunedì 16 febbraio 2015

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

17 febbraio '15 - martedì             17th  > February > Tuesday                 Visione post - 9

ROMA -  Palazzi e Potere
Affittopoli Roma: 8 milioni di evasione sui canoni / E il Comune vara task force

Italia / Roma - Parlamento

Milleproroghe: resta sconto a Rai-Mediaset e minimi Iva / Prolungato blocco sfratti
Nessun intervento in commissioni Bilancio e Affari Costituzionali alla Camera in materia di frequenze tv. Scongiurata la scure che per i berlusconiani era la prova tangibile della fine del Patto del Nazareno. Dl in Aula nel pomeriggio: governo orientato a mettere la fiducia.
Proroghe per sfratti e vecchio regime dei minimi Iva. Ma nessun cambiamento in materia di frequenze tv.
Detto del mantenimento del vecchio regime dei minimi Iva (che coesisterà cl nuovo per il 2015) e di quello relativo alle norme, e soprattutto alle competenze, in materia di frequenze tv, da sottolineare invece il provvedimento in arrivo sul tema dell’emergenza casa. Si tratta di una sorta di ‘mini-proroga’ per 4 mesi del blocco degli sfratti. In pratica, la riformulazione di diversi emendamenti al Milleproroghe prevede che i giudice possa “disporre la sospensione dell’esecuzione” dello sfratto “fino al centoventesimo giorno dall’entrata in vigore della legge di conversione“, per consentire il “passaggio da casa a casa”.

Italia / Milano - Politica
Salvini: "I padani sono vittime di una pulizia etnica coordinata dall'Europa"

LIBIA  -  
Milizie di Misurata liberano Sirte dall'Is / L'Occidente: "Urge soluzione politica"
Le brigate che sostengono il governo 'parallelo' di Tripoli sottraggono la città ai jihadisti. Egitto chiede intervento internazionale. Ma nota congiunta Usa-Ue: "La guerra aiuta i terroristi. Sì a governo di unità nazionale". Da Viminale ok a impiego di 4.800 militari per vigilanza siti. Iraq, in 45 arsi vivi dal Califfato

TRIPOLI - Hanno ripreso il controllo di Sirte, sottraendo la città a un Califfato che in Libia si muove da est a ovest. Mentre il caos esploso nel Paese del nord Africa agita le diplomazie internazionali, le brigate di Misurata  (che sostengono il governo 'parallelo' di Tripoli) hanno liberato la città in cui nacque Gheddafi togliendola ai jihadisti dell'Is: in poche ore di combattimenti, il battaglione 166 dell'esercito proveniente dal centro che si affaccia sul Mediterraneo e che si trova proprio a metà strada fra Sirte e Tripoli è riuscito ad avanzare nel pomeriggio e a circondare completamente l'abitato. Dopo essere entrati in molti quartieri, gli uomini di Misurata hanno ripreso le postazioni (le radio, l'ufficio postale, gli ospedali) che erano state occupate dai combattenti dello Stato islamico. Il timore, tuttavia, è che ci possano essere ancora svariati kamikaze rintanati e pronti ad agire all'interno dei palazzi.
(Ansa)

Intanto, l'ira egiziana esplosa dopo la decapitazione dei 21 cristiano-copti da parte dell'Is (fra i boia forse anche una donna) ha spinto il governo del Cairo a lanciare una consistente offensiva aerea contro le postazioni del califfato in Libia, offensiva che procede anche in queste ore ed è destinata a continuare dopo la notizia, diffusa dal Lybia Herald, del rapimento di altri 35 egiziani (in prevalenza contadini) prelevati in diverse aree della Libia dai miliziani dell'Is o da gruppi legati allo Stato islamico. E si fa sempre più strada l'ipotesi di un intervento nel Paese nordafricano sotto l'egida dell'Onu. 


GRECIA  -
Il negoziato e le richieste di Tsipras / "Schaeuble nazi" è un caso
Tsipras: vertice dei capi di Stato

Syriza ritrae uno Schaeuble nazista
La notizia arriva dopo una giornata di tensioni generate (anche) dalla decisione di pubblicare sull’organo di stampa ufficiale di Syriza, il partito del premier, il ritratto del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble vestito da nazista. Il ministro Schaeuble «ha perso le staffe» ha confessato il premier greco Alexis Tsipras, ribadendo che la vignetta pubblicata sul giornale di partito di Syriza è stata «infelice». Una scelta quella di Syriza che non ha certo contribuito a rasserenare il clima delle trattative tra l’Europa e il governo di Atene che dice comunque di non avere fretta e dunque non accetterà compromessi con l’Unione europea. La Grecia «non firmerà un’estensione del programma di aiuti nemmeno con una pistola puntata alla tempia» ha spiegato il portavoce del governo greco. E Tsipras rincara la dose: «L’ultima dichiarazione dell’Eurogruppo è una provocazione, in ogni caso l’austerity è morta». Il premier greco ha però aggiunto di essere «ottimista» sulle possibilità di arrivare ad un accordo. Saranno i leader politici europei e non dei tecnocrati a trovare una soluzione alla questione del debito greco sostiene il premier greco. «Il negoziato non dipende dai tecnocrati ma dai leader politici europei» dice Tsipras, secondo il quale una soluzione si può trovare, malgrado la rottura di lunedì all’Eurogruppo che vede però un’ultimo round di negoziati previsto per venerdì.

Lucianone

Sport - calcio / Serie A - 23^ giornata - 2014/15

16 febbraio '15 - lunedì        16th February / Monday                   visione post - 10

Risultati delle partite
Sassuolo      1     Palermo   3     Milan      1     Atalanta   1     Genoa     5     Roma    0  
Fiorentina     3    Napoli       1     Empoli   1     Inter         4     Verona   2      Parma   0

Torino      1     Udinese   0     Chievo          2     Cesena      2
Cagliari    1     Lazio       1     Sampdoria    1     Juventus   2

Classifica
JUVENTUS   54  /   Roma   47  /   Napoli   42  /   Fiorentina   38  /   Lazio   37  /
Genoa, Sampdoria   35  /   Palermo   33  /   Inter, Torino   32  /   Milan   30  /   
Sassuolo   29  /   Udinese   28  /   Empoli, Chievo, Verona H.   24  /   Atalanta   23  /
Cagliari   20  /   Cesena   16  /   Parma   10

Classifica marcatori   
Tevez C.  (Juventus)    14  /   Icardi M.  (Inter)   13  /  
Higuain G.  (Napoli), Menez J,  (Milan)   12  /   Dybala P.  (Palermo)   11  /
Gabbiadini M.  (Napoli)   10  /  Callejon J.  (Napoli), Di Natale A.  (Udinese), 
Quagliarella F.  (Torino), Toni L.  (Verona H.)   9  


   - 
Lucianone

Sport - calcio / Serie B - 26^ giornata - 2014/15

16 febbraio '15 - lunedì         16th February / Monday                   visioni post - 5

Risultati delle partite
Perugia    2     Avellino      3     Bari          0     Bologna   0     Carpi     0     Latina     2
Modena   0     Frosinone   0      Vicenza   1      Ternana   0     Spezia   0     Pescara   0

Pro Vercelli   0     Varese     0     Entella    1     Lanciano   2     Catania   1
Cittadella      1      Livorno   1     Trapani   1     Brescia      0     Crotone   1

Classifica
CARPI   51  /   Bologna   44  /   Livorno   43  /   Avellino   42  /   Vicenza   40  /
Frosinone   38  /   Lanciano   37  /   Spezia   36  /   Ternana   35  /   Pescara, Perugia,
Pro Vercelli   33  /   Trapani   32  /   Modena, Cittadella, Bari   30  /   Brescia, Entella   29 /
Catania   28  /   Latina, Varese   27  /   Crotone   25




Lucianone

Appuntamenti - Mostre ed eventi

16 febbraio '15 - lunedì         16th February / Monday                   visione post - 30


BOLDINI  -  Lo spettacolo della modernità
La più grande mostra sull'opera del maestro
FORLI' . Musei San Domenico
1 Febbraio  -  14 Giugno  2015
Orario di visita - da martedì a venerdì   9.30 - 19.00.
                             sabato, domenica   9.30 - 20.00 e giorni festivi;
                             lunedì - chiuso
Informazioni e prenotazioni mostra: tel.  199 15 11 34

Lawrence Carroll. GHOST HOUSE
a cura di Gianfranco Marianello
BOLOGNA, Mambo
Museo d'Arte Moderna di Bologna
Fino al 6 aprile '15
(Info - Tel 051 64 96 637. www.mambo-bologna.org)

L'evento
La mostra di Ai Weiwei
Il giardino incantato
Mantova, a Palazzo Te
dal 7 marzo al 6 giugno '15
Insieme con 46 opere inedite dell'artista cinese
verranno presentati lavori di Meng Huang  e
Li Zhanyang,che da anni collaborano con Ai.

Palma il Vecchio  -  lo sguardo della bellezza 
Bergamo - via San Tomaso 53
GAMeC
13 marzo - 21 giugno 2015

SAN SEBASTIANO
Bellezza e integrità nell'arte
Castello di Miradolo / San Secondo di Pinerolo ( TORINO )
5 ottobre 2014  -  8 marzo 2015

L'evento
TEATRO  -  'Divine parole'
Una nuova produzione di Damiano Michieletto
Al Piccolo di MILANO
Dal 25 marzo '15  

"CREATTIVA"  -  La Fiera delle arti manuali
XIV edizione  - Bergamo, via Lunga
Da giovedì 5 marzo a domenica 8 marzo '15

Ciaspolando sotto le stelle
Castione della Presolana (Bg) - Monte Pora / h. 17.30
5 - 8 marzo / Bergamo
Escursione con le ciaspole
Valbondione  -  h. 21 // Località Lizzola
Escursione guidata e cena tipica al rifugio.
Iscrizioni obbligatorie - Info: 349.2514495

FIERA DEL LIBRO
Calusco d'Adda (Bg) - Centro Civico - San Fedele (ex Chiesa)
Fino al 15 marzo
Al via la nona edizione della "Fiera del Libro dell'Isola Bergamasca",
organizzata dall'Associazione Promoisola. Dal 7 al 15 marzo 9 giorni
dedicati ai libri tra incontri.

ARTE / Pittura

La mostra:
Il Bel Paese. Dal Risorgimento alla Grande Guerra, dai 
Macchiaioli ai Futuristi
Al Museo d'Arte della Città di Ravenna (Mar)
Fino al 14 Giugno
Il Museo d'Arte della Città di Ravenna si trova nel complesso monumentale
della Loggetta Lombardesca, il monastero cinquecentesco  dell'adiacente 
Abbazia di Santa Maria in Porta. Dell'edificio cinquecentesco che, a partire
dal periodo delle soppressioni napoleoniche, ha subito numerose riconver-
sioni d'uso, rimane il chiostro dalle proporzioni rinascimentali, l'impianto
degli spazi e l'elegante loggia a cinque archi.
Il Museo inoltre ospita tre collezioni permanenti.

Fotografia
L'occhio di David Bailey
Al Pac  di Milano
Fino al 2 giugno

Lucianone
                                                       

sabato 14 febbraio 2015

Istruzione / Università - Ateneo di Padova: polemica per "il 6 politico ai prof"

14 febbraio '15 - sabato          14th February/ Saturday                   visione post - 17

Pagella sui  corsi

Fa discutere la decisione dell'università padovana di "ritoccare" da quest'anno
la valutazione dei questionari compilati on line e allargare la platea dei docenti promossi.

(da la Repubblica - 31 /10/ '14  - Jenner Meletti)
Padova.  C'era una volta - correva l'anno 1968 - il "18 politico". C'era pure l'esame di
gruppo,  così anche se non dicevi una parola tornavi a casa con un voto in più sul li-
bretto universitario. Per i ragazzi dei licei c'era il "6 politico". Anni lontani. Polemiche 
quasi dimenticate che a volte ritornano. Stavolta, a decidere che un cinque e mezzo di-
venta un sei - in sintesi: invece di essere bocciato sei promosso - sono coloro che sta-
vano e stanno dall'altra parte della cattedra: i docenti.  
Succede a Padova, nel grande ateneo dove <concetto Marchesi fu rettore e già nel 1943, 
nella città occupata dai tedeschi, disse che compito dell'università è soprattutto "discu-
tere e sperimentare cosa sia la libertà". Forse non era compresa la libertà di cambiare 
le regole.    "Per alzare il numero dei docenti "promossi" - protestano gli studenti del-
l'Udu, Unione degli universitari - hanno abbassato la soglia di valutazione. Questa de-
cisione , fuorviante e inaccettabile, promuove il demerito e alimenta l'inerzia".
I voti per valutare  i docenti del Bo, come nella scuola elementare, vanno dall'1 al 10. 
A decidere è il "Presidio di ateneo per la quaòlità della didattica e della formazione". 
Fino all'anno scorso la sufficienza si otteneva ovviamente con il 6. Nella graduatoria
non venivano annunciati i risultati precisi. Il professore veniva inserito nella "fascia
bassa", in quella "intermedia" oppure in quella "alta". Si è scoperto che il 5,5 è di-
ventato un 6 solo quando  la graduatoria  per l'anno accademico 2013-2014  è stata
pubblicata sul sito dell'ateneo. E' stata cambiata anche la soglia minima per la fascia
alta, portata da 7 a 7,5.  "Tutto questo - raccontano Anna Azzolin e Pietro Bean, stu-
denti dell'Udu - è inaccettabile. Qui davvero si incentiva chi non si dà da fare, chi non
si impegna a migliorare la propria didattica. E c'è anche un problema in più. Sono in-
seriti  nella stessa fascia media  i prof  che hanno preso 5,5  e  anche quelli  che han-
no raggiunto un 7,4.   Come può, una graduatoria come questa, aiutare  lo  studente 
nella scelta dei corsi da frequentare? Dobbiamo sapere se i docenti sono bravi o no
a fare il loro mestiere".
Perchè lo sconto?  "Alcuni colleghi - ha dichiarato Ettore Felisatti, delegato del ret-
tore per la valutazione della didattica - risultavano insufficienti pur avendo preso 5,8
o 5,9.  Abbiamo deciso di arrotondare per rispondere a una logica di riconoscimento".
Quale sia questa logica, non è facile comprendere.    "Ieri mattina - dice invece Paolo
Guiotto, docente di matematica - ho aperto la mia lezione con un annuncio: sarete pro-
mossi con 16,5. Hanno capito lo scherzo, si sono messi a ridere".
ça mutazione da insufficienza a promozione appare strana in questa università statale
che con 63.000 studenti  e  2,200 docenti riceve comunque un gradimento alto: 7,5 per
la soddisfazione complessiva, 7,9 per gli aspetti organizzativi, 7,8 per la didattica. 
I questionari si fanno da più di 15 anni ed hanno dato risultati. Nel 2013, ad esempio, 
due docenti a contratto di Economia, accusati dagli studenti di assenteismo, sono stati
rimossi dall'incarico. "Anche quei contratti non rinnovati - dice il rettore, Giuseppe 
Zaccaria - hanno fatto clamore ma in realtà sono stati una tempesta in un bicchiere
d'acqua. Io ho fatto il preside a Scienze politiche per nove anni  e  i contratti saltati,
per i docenti non di ruolo, sono stati decine. Ma allora non c'era Facebook dove tut-
to viene drammatizzato.  Bastano un paio di associazioni di studenti e otto o diesi do-
centi per fare scoppiare un caso che - anche in questo caso - è la classica tempesta 
nel bicchiere".  Il Magnifico appare sicuro.  "Noi, questi voti in graduatoria, non li 
abbiamo mai pensati come rigide pagelle. Servono soprattutto a capire quali siano
le aspettative degli studenti e a fare emergere i problemi. Servono anche a decide-
re gli incentivi per i docenti, soprattutto per spingerli  verso il miglioramento. Non 
ci piace una lista che deprezzi il nostro corpo insegnante".
Il rettore annuncia una novità: "Da circa due anni stiamo lavorando perchè i docenti,
come succede nelle migliori università europee, valutino da soli il proprio lavoro". Al-
meno in questo caso, si spera, senza cambiare i cinque e mezzo in sei. 

I differenti casi

VENEZIA  -  Alla Ca'Foscari gli studenti valutano i professori alla fine di ogni 
                   corso: i tre docenti migliori ricevono un bonus di 4.000 euro.
GENOVA  -  Dall'anno scorso la valutazione degli studenti influenza lo stipendio
                   dei docenti attraverso gli scatti di anzianità.  
FIRENZE  -  L'ateneo fiorentino  è stato  il primo  nel 1998  a sperimentare  la
                   valutazione della didattica. Gli studenti compilano i test dal 2012.  

Lucianone

giovedì 12 febbraio 2015

L'Opinione del giovedì - Sulla Terra, quanta sofferenza! Meglio là nello spazio, con Samantha?

12 febbraio '15 - giovedì           12th February / Thursday             visione post - 10




IMMAGINARE
che qualcosa possa cambiare sul nostro pianeta malato cronico
IMMAGINARE
che il tempo si fermi là nello spazio per tornare indietro nel tempo
e IMMAGINARE
di poter rimediare per poter ripartire senza ripetere gli errori che
hanno portato a guerre, devastazioni, scontri secolari, catastrofi ambientali
ma IMMAGINARE
anche che per il futuro  vi sia l'unione perfetta tra Spazio e Terra,
tra Razionalutà-irrazionalità, tra Violenza-pace, tra  opposti  inconciliabili
e infine 
IMMAGINARE 
che tuttò ciò non è - purtroppo? - possibile.
Tutto questo immaginare è dovuto alla condizione disperata in cui si trova
oggi questo mondo, ben diverso da quello degli anni '60 in cui si era spera-
to, immaginandolo appunto, un mondo-pianeta diverso in cui potesse trion-
fare la fratellanza, l'unione di tutti i popoli, di tutte le razze - ma poi, lo sap-
piamo, sono arrivate le brigate rosse e nere, è arrivato il Vietnam, sono ve-
nuti i regimi fascisti (appoggiati dalla Cia Usa) del Cile e di altri Paesi del-
Sud America.   E dalle speranze del 1° maggio francese  e  del '68 europeo
che potessero cambiare veramente il mondo dopo le carneficine delle due
guerre mondiali, si è tornati alla normalità di un mondo cinico, egoista  e
sfruttatore dove ormai la distanza tra le due fasce di popolazione ricca /
povera è divenuta abissale.  E lì in mezzo si è posizionata oggi la nuova
formazione  terrorista/islamica  che fa capo all'Isis e fa concorrenza in ef-
ferratezze, ma superandola, ad Al Qaeda.     La cosa che fa poi pensare
non poco è che  tanti giovani europei  hanno sposato  la causa dell'Isis  e
del cosiddetto 'califfato'.
Morte, rovine, stragi, eliminazione di ogni libertà: come pensano quei
giovani di costruire un mondo futuro diverso, migliore su quei presup-
posti? Non lo capisco proprio, e sfido chiunque abbia una mente normale
a capirlo.
(Lucianone)



Lucianone

mercoledì 11 febbraio 2015

Sport - Serie B / 25^ giornata - 2014/15

11 febbraio '15 . mercoledì            11th February / Wednesday             visione post - 9

Risultati delle partite
Trapani    0    Avellino   1      Crotone   0     Frosinone   2     Livorno   5      Pescara     1
Carpi        0    Latina      0     Bologna   2     Lanciano    1     Bari        2      Cittadella   1

Varese          1     Vicenza   3     Entella   2     Ternana    2     Modena  >   Rinviata
Pro Vercelli   1      Perugia    1    Spezia    0      Brescia   1     Catania

Classifica
CARPI   50   /  Bologna   44   /  Livorno   40  /   Avellino   39  /   Frosinone   38  /
Vicenza  37  /   Spezia   35  /   Lanciano, Ternana   34  /  Pescara, Pro Vercelli, Perugia   33  /   Trapani   31  /   Modena, Bari   30  /  Brescia   29  /   Entella   28  /   Catania, Cittadella,
Varese   27  /   Latina, Crotone   24





Lucianone

domenica 8 febbraio 2015

Politica - Birmania / Aung San Suu Kyi fuori gioco

8 febbraio '15 - domenica          8th February / Sunday                   visione post - 6

San Suu Kyi non sarà candidata alle elezioni presidenziali di novembre.
Per colpa di una legge contra personam. E di un regime che non cambia.

(da 'D laRepubblica' -  07/02/'15  -  di Raimondo Bultrini)
Ogni giorno che passa  si assottigliano  le speranze  di vedere  Aung San Suu Kyi
 - la Nelson Mandela birmana, leader non violenta  vittoriosa  agli occhi del mondo
su un regime durato più di mezzo secolo - candidata alle prossime elezioni presiden-
ziali di novembre.
A nulla sembra servire il supporto di un Occidente che da 4 anni ha tolto l'embargo
al Paese, proprio grazie alla liberazione della Lady dopo 24 anni agli arresti. Prima
la commissione parlamentare per le riforme ha bloccato la discussione del cambio
all'articolo 59 della Costituzione (che impedisce l'accesso alle massime cariche pub-
bliche a chi sposa uno straniero, come Suu Kyi). Poi il governo ha reso nota una let-
tera jnviata al Parlamento dal presidente Thein Sein in cui il 'volto buono' del regime
toglie ogni speranza di cambiamento.  -   Scrive Sein che "le eventuaki riforme della
Costituzione e delle leggi sono da effettuare attraverso l' Hluttaw (l'Assemblea nazio-
nale che vede il 25% di posti assegnati ai soldati e un altro 70% al partito di maggio-
ranza filo-militare, ndr) e con l'approvazione di un referendum".    E si noti l'uso del
termine "eventuali".
Va aggiunto che quando il comitato parlamentare tornerà a riunirsi, i punti controver-
si - per esempio i diritti di milioni di membri delle minoranze etniche - saranno così
tanti da lasciare poco spazio a quell'articolo 59 che riguarda di fatto solo Aung.
Insomma, prima che sia candidabile, un altro siederà sulla poltrona più ambita. Se è
facile immaginare lo sdegno occidentale, il dubbio qui è su come reagirà la Lega na-
zionale per la democrazia e il popolo, il partito espropriato  del diritto di eleggere la
propria paladina. Molti spingono per un boicottaggio delle urne, altri per appoggiare
un candidato moderato del passato regime per non tagliare fuori la Lady da una futu-
ra corsa al vertice. Per tutti, comunque, un triste risveglio da un'illusione: che la giun-
ta militare avesse perso sia il pelo che il vizio.

Lucianone
.

sabato 7 febbraio 2015

Cultura / libro - L'impareggiabile Dorothy Parker

7 febbraio '15 - sabato            7th February / Saturday                      visione post - 7

Nel libro "Dal diario di una signora di New York"
della scrittrice americana Dorothy Parker
pagine da leggere come musica.

(da 'Corriere della Sera" - 28/01/2015 - di Antonio Debenedetti)
Avete letto e riletto Colline come elefanti bianchi ripetendovi ogni volta  'ecco
il più bel racconto di Hemingway? Siete tornati a scusarvi con Salinger non sa-
pendo se preferire Un giorno ideale per i pesci banana  o  Per Esmè: con amore 
e squallore?
Rimanendo a quei racconti, che prima parlano alle viscere poi stregano il cervello, 
è capitato anche a voi di venir folgorati da quel meraviglioso pasticcio della "sen-
timentalgia" che è Una bellissima bambina di Truman Capote? Se avete risposto
sì a questi tre punti interrogativi allora  Dorothy Parker  è la scrittrice  che fa per
voi. Lei ha raccontato con irripetibile originalità, in pagine narrative superbamen-
te sofisticate, un certo tipo di donne americane degli anni trenta e quaranta. Le eterne
innamorate ipersensibili e perse nella solitudine della metropoli, i cuori infranti, le di-
vine mondane danno vita nelle sue pagine a una galleria di personaggi mai visti prima.
Accanto a loro  ecco  farsi avanti, in genere di riflesso, i loro signor niente.   Fidanzati,
mariti o sfruttatori che siano. Il ritmo e la velocità sono il segreto della prosa di Doro-
thy P., un certo inconsapevole manierismo  la protegge  dai rischi d'una fuorviante ri-
cerca della profondità.  -    Lei dice tutto al volo, d'impeto, senza tornarci sopra cinci-
schiando e rielaborando. Il risultato? Quasi sempre ottimo.  -     Qualche esempio? Il
racconto , che apre la raccolta adesso pubblicata con un titolo più che mai eloquente
Dal diario di una signora di New York (Astoria), può definirsi un monologo fatto per
la pagina e non per il teatro.   Ogni battuta, ogni ripetizione, ogni scheggia del dialo-
gare della protagonista con se stessa e con il destino ha il pregio dell'insostituibilità.
E' una donna  innamorata  che parla, una donna che aspetta  tormentosamente  la 
chiamata telefonica del suo lui. Perchè? Che cosa c'è dietro tanta ansia?  Il lettore
se lo chiede  e  le sue domande si trasformano nel fantasma d'un destino che sarà 
tanto più inquietante proprio perchè rimarrà sconosciuto nel suo non esplicitarsi 
in banali e grigi , desolati dettagli. La donna prega, conta i secondi, è pronta a af-
ferrare la cornetta. I minuti passano  e  l'attesa di quello squillo  si fa sempre più 
tormentosa.

toContinua... to be continued...

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

7 febbraio '15 - sabato         7th > February > Saturday                      visione post - 17

Italia -  Meteo
Addio 'Big Snow': arriva il gelo del Burian e neve al  Centrosud;
continua il freddo al nord con gelate notturne
Al Nord e su gran parte del Centro splenderà il sole, ma entro sera l'arrivo di aria gelida direttamente dalle steppe russe, il Burian, riporterà nubi e piogge su Marche meridionali, Abruzzo, Molise, Puglia e resto del Sud. La neve inizierà a scendere a quote via via più basse e dalla notte fino a lunedì raggiungerà le coste e le pianure di Abruzzo, Molise, 
Gran gelo al Nord, specie di notte con valori notturni abbondantemente sotto zero. Venti impetuosi e forti da Nord/nordest sull'Adriatico, di burrasca sullo Ionio. 
Antonio Sanò, direttore del sito www.iLMeteo.it avvisa che le temperature notturne fino a martedì saranno molto basse e toccheranno anche i -5/-6° in pianura al Nord. Da martedì poi l'alta pressione delle Azzorre conquisterà il nostro Paese riportando il bel tempo ed un clima decisamente più mite per molti giorni.

ITALIA  -  Vicenza
Ponte di Nanto (Vi) - Il benzinaio vicentino 'eroe' per aver ucciso 
rapinatore: "Non usatemi"

Il questore lo ha messo sotto scorta, i politici lo difendono e c’è già che lo vede al Parlamento. Ma Graziano Stacchio insiste: «Non sono un divo, lasciatemi al mio lavoro».

Lo esaltano, lo cercano, lo chiamano. Prima i compaesani, poi i politici, di destra, di sinistra, di centro. L’ardente sindaco di Albettone, Joe Formaggio, l’ha pure stampato su una t-shirt, «Io sto con Stacchio», facendone un’icona di generosità e ardimento. E lui, il sessantacinquenne benzinaio Graziano Stacchio di Ponte di Nanto (Vicenza) che per difendere la commessa della vicina gioielleria dall’assalto armato di una banda criminale ha ucciso senza volerlo un bandito, cosa ne pensa? «Non vorrei sembrare poco gentile con queste persone che parlano di me e fanno tante cose belle. Li ringrazio molto ma io sono in uno stato di confusione totale e di malessere e vorrei solo tornare a fare il mio lavoro…».
L’improvvisa ribalta mediatica nazionale sta disorientando il benzinaio di Nanto che cerca di tornare alla sua pace misurando le parole, per non offendere nessuno. «È giusto che tutti dicano quel che pensano e se quel che fanno servirà a portare più sicurezza nei paesini come il mio, ben vengano anche le parole e le iniziative. Il fatto è che io non sono un divo, non sono un politico, non voglio essere troppo un esempio e non vorrei essere strumentalizzato. Non è la mia vita questa».
Ma i fatti sono quelli: c’è stata una tentata rapina violentissima, c’era Genny che aveva chiuso la porta della gioielleria ed era terrorizzata, c’erano i rapinatori che tentavano di entrare armati davanti agli occhi spaventati della gente che non poteva fare nulla. E c’era Stacchio che di fronte a quell’assalto indisturbato decise di intervenire prendendo il suo fucile per sparare in aria nel tentativo di allontanare i malviventi. Uno ha risposto al fuoco e Nanto si è trasformata nella Durango del Vecchio West, con il bandito che si avvicina, lo punta e Stacchio che preme il grilletto e gli scarica sulla gamba una pallottola diventata letale, avendo disgraziatamente beccato l’arteria femorale. Un fatto straordinario che ha inevitabilmente proiettato il benzinaio di paese su un’altra dimensione. «Una dimensione di disperazione, di angoscia, di confusione. A volte mi dico che ho fatto la cosa giusta, altre volte mi sento male, poi torno tranquillo e poi mi riprende lo sconforto». Il segretario della Lega Matteo Salvini non ha esitato: «Sto con lui». Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha usato un piedistallo: «É un eroe». Per Antonio De Poli dell’Udc «ha tutta la nostra solidarietà», mentre Alessandra Moretti del Pd parla di «reazione comprensibile». Qualcuno lo vede già sindaco, altri parlamentare. Stacchio anticipa tutti: «Spero abbiano rispetto della mia persona e non mi espongano».

ESTERI  -  Guerra al terrore
Gli Stati Uniti valutano attacco a Mosul / Giordania: nuovi
attacchi aerei sui Jihadisti

La Giordania ha lanciato raid aerei contro postazioni dell'Isis, nel terzo giorno dall'inizio dell'operazione «Martyr Muath», la rappresaglia contro lo Stato islamico per la barbara esecuzione del pilota giordano. Lo riferisce l'Esercito giordano in un comunicato. 

Il nostro obiettivo è «annientare completamente» l'Isis, ha reso noto il ministro dell'Interno giordano Hussein al-Majali al giornale al-Rai. La Giordania fa parte della coalizione internazionale contro l'Isis, ma dopo l'uccisione di un suo pilota da parte dei miliziani, ha annunciato di volere aumentare i raid. Al-Majali ha riferito al giornale che il suo Paese stanerà i miliziani «ovunque essi si trovino».

Gli Usa valutano attacco a Mosul. I responsabili militari Usa «stanno raccogliendo più informazioni possibili di intelligence sulle difese Isis a Mosul per decidere se raccomandare l'invio di truppe sul terreno per coadiuvare l'esercito iracheno nella riconquista» della "capitale del Califfato": lo affermano responsabili dello Us Central Command alla Cnn.


Ultima ora  (di domenica 8 febbraio)
EGITTO  -  Il Cairo
Scontri tra ultrà e polizia allo stadio del Cairo: almeno 20 morti
Venti morti e 34 feriti alo stadio del Cairo, dove stasera si affrontano Zamalek e Enppi. 
Gli ultrà si sono scontrati con la polizia: per ora si tratta del bilancio più grave in ambito sportivo dopo la strage di Port Said, 3 anni fa, quando i morti furono oltre 70.
La partita sarebbe in corso, con all'interno dello stadio circa 5.000 tifosi. Solo uno dei giocatori dello Zamalek, Omar Gaber, si è rifiutato di giocare, secondo quanto riferiscono i tifosi sui social network. Gli ultrà entrati nello stadio, alla notizia delle vittime negli scontri, si sono girati mostrando la schiena al campo da gioco.
Un momento degli scontri tra polizia e tifosi egiziani

lucianone

mercoledì 4 febbraio 2015

Sport - calcio / Serie A - 21^ giornata - 2014/15

4 febbraio '15 - mercoledì           3th February / Wednesday               visione post - 13

Risultati delle partite
Genoa         1     Roma     1    Sassuolo   3     Atalanta   2     Cesena   2    Chievo   1 
Fiorentina   1     Empoli   1     Inter         1     Cagliari    1     Lazio     1     Napoli    2

Palermo      2     Torino          5     Udinese     0     Milan    3
Verona H.   1     Sampdoria   1      Juventus   0     Parma   1

Classifica
JUVENTUS   50  /   Roma   43  /   Napoli   39  /   Lazio, Sampdoria   34  /   Fiorentina  32  /
Palermo   30  /   Milan, Genoa   29  /   Torino, Sassuolo, Udinese   28  /   Inter   26  /
Verona H.   24  /   Atalanta   23  /   Empoli   20  /   Cagliari   19  /  Chievo   18  /
Cesena   15  /   Parma   9



Lucianone

Riflessioni / ricerche - SUI REGIMI AUTORITARI, partendo da due ottimi film

4 febbraio '15 - mercoledì         4th February / Wednesday                    visione post - 8

Il finto liberalismo dei regimi autoritari

(da 'la Repubblica' -  8/11/'14 -  di Ian Buruma)
L'epoca in cui viviamo viene spesso riflessa con particolare chiarezza dallo specchio
dell'arte. Molto si è scritto sulla Russia e la Cina post-comunista, ma due recenti film: 
Il tocco del peccato di Jia Zhangke (Cina, 2013) e Leviathan di Andrey Zvyagintsev
(Russia, 2014), fotografano il panorama sociale  e  politico di questi Paesi  meglio
di qualsiasi scritto che mi sia capitato di leggere.
Il film di Jia è suddiviso in episodi ispirati per lo più a recenti fatti di cronaca. 
Leviathan ha come protagonista un brav'uomo che vede la propria esistenza devastata
dal sindaco della città, spalleggiato dalla chiesa ortodossa russa e da una magistratura 
corrotta.
Le due opere sono inoltre accomunate dal ruolo che in esse giocano la casa e il mercato
immobiliare.  In questa nuova Cina, dove il Partito comunista cinese  (Ccp)  continua a
governare ma le idee di Karl Marx sono morte e sepolte quanto lo sono in Russia, tutto
è in vendita: persino i simboli del passato maoista. Non è una coincidenza che case e im-
mobili rivestono un ruolo importante in entrambi i film. -   Nelle società mafiose la pro-
prietà, l'edificazione e i terreni rappresentano una moneta diffusa nello scambio di pote-
ri. - Il fatto che, a differenza del Ccp, il partito di Putin (Russia Unita) non rivendichi al-
cuna ideologia marxista  è  irrilevante: i due governi operano infatti  secondo  modalità
analoghe.
Il partito di Putin è stato eletto in Russia, così come il Partito per la giustizia e lo sviluppo
del presidente Recep Tayyip Erdogan è stato eletto in Turchia, quello del primo ministro
Viktor Orbàn - il Fidesz - in Ungheria e il regime militare del presidente Abdel Fattah el-
Sisi è stato eletto in Egitto. Il Ccp non fu mai eletto, ma anche q uesto particolare è per lo
più irrilevante. Tutti questi governi sono accomunati dalla fusione tra impresa capitalisti-
ca e autoritarismo politico. - Tale modello politico oggi è considerato, forse a ragione, un
serio rivale delle democrazie liberali di stile americano. Tuttavia durante la Guerra fredda
il capitalismo autoritario che di solito accompagnava i regimi militari era anti-comunista 
e si schierava decisamente dalla parte dell'America. Il dittatore sudcoreano Park Chung-
hee, padre dell'attuale presidente Park Geun-bye, fu per molti aspetti un pioniere del tipo
di società che oggi vediamo in Cina e in Russia. E altrettanto si potrebbe dire del generale
cileno Augusto Pinochet. 
Poichè nei client state dell'America la fine delle dittature ha coinciso più o meno con la fi-
ne della Guerra Fredda, quando sono state sostituite da democrazie liberali, molti si sono
lasciati cullare dalla rassicurante convinzione che democrazia liberale e capitalismo avreb-
bero finito per confluire spontaneamente  (inevitabilmente, persino) ovunque.  La libertà
politica fa bene agli affari, e viceversa. 
Questo grande mito del ventesimo secolo è stato ormai infranto. All'inizio dell'anno Orbàn
ha affermato che la democrazia liberale non rappresenta più un modello attuabile, e ha ci-
tato Cina e Russia come Paesi di maggior successo - non per motivi ideologici, bensì perchè
egli ritiene che nel mondo di oggi siano più competitivi.  Esistono naturalmente motivi per
dubitarne.  L'economia russa dipende troppo dal petrolio  e  da altre risorse naturali, e in
una crisi economica la legittimità del sistema monopartitico cinese potrebbe venire rapida-
mente meno. Inoltre, la consuetudine con cui  i regimi illiberali  piegano la legge ai propri
fini non ispirerà la fiducia degli investitori - per lo meno non nel lungo periodo.
Eppure le società che Leviathan e Il Tocco del peccato descrivono così aspramente conti-
nuano per ora ad apparire un modello valido per molti di coloro che si dicono delusi dal-
la stagnazione economica europea e la disfunzionalità politica americana. Gli uomini d'af- 
fare, gli artisti  e gli architetti occidentali, così come altri  che  hanno  bisogno  di  grandi 
quantità di denaro per realizzare progetti costosi, amano lavorare per i regimi autoritari 
che "realizzano fatti concreti".  E i pensatori illiberali, tanto dell'estrema destra  che del-
l'estrema sinistra, ammirano i dittatori in grado di tener testa all'America.  
I governanti della Cina sono forse meno sicuri rispetto a Putin. O forse Putin è semplice-
mente più astuto.     E' improbabile che i suoi seguaci in Russia vadano a vedere, e ancor
meno siano influenzati. da un'opera così indipendente, mentre questo spaccato di libera
espressione russa  potrebbe convincere  gli stranieri che nella democrazia autoritaria di 
Putin sopravvive un pò di liberalismo. Almeno sino a quando anche questa illusione non
sarà infranta. 
 (Traduzione di Marzia Porta)

 Lucianone

domenica 1 febbraio 2015

ARTE - Sull'arte messicana del '900

1 febbraio '15 - domenica                1st February / Sunday                    visione post - 33

IN PRINCIPIO C' ERA LA TRINITA':  Rivera, Siqueiros, Orozco

(da 'Lo Specchio' della Stampa - 15 marzo 1997 / Maria Giulia Minetti) 
Anche se c'è un prima e, naturalmente, un dopo, il discorso sull'arte messicana del Novecento
deve per forza incominciare dal centro, dalla trinità dei muralistas: Diego Rivera, David Siqueiros
e Josè Orozco. I tre stanno all'arte del Messico come la Rivoluzione sta alla sua storia: la rinnovano,
la individuano, la nobilitano, la fecondano.    "Il movimento muralista fu prima di tutto una scoperta
del passato e del presente del Messico (...) attuata per mezzo dell'arte moderna occidentale. Senza
la lezione di Parigi, il pittore Diego Rivera  non sarebbe stato capace  di "guardare" l'arte indigena.
Ma non era un mondo ridotto a museo, una collezione d'oggetti morti, quello sotto gli occhi di Ri-
vera, bensì una presenza viva. E ciò che infondeva vita a questa presenza era la rivoluzione"...
Se andate a vedere  i murales di Rivera  nel Palazzo nazionale di Città del Messico  capirete  con facilità che cosa ha voluto dire Octavio Paz nel brano appena citato. Dalla rappresentazione della
vita nel Messico precolombiano agli orrori della conquista e della cristianizzazionew forzata, dal-
lo sfruttamento degli indios e dei contadini fino all'insurrezione del popolo guidato  dai capi della
Rivoluzione, il Paese che Rivera dipinge ha una continuità, una coerenza interna  che solo la pro-
spettiva rivoluzionaria può creare.  Eppure un racconto così esplicito, narrato con immagini com-
prensibili a ogni campesino analfabeta, non è affatto naif: nel linguaggio  dei murales  Rivera ha
portato  tutta  la sua esperienza europea, la sua frequentazione delle avanguardie parigine, l'inna-
moramento per Picasso e il cubismo e li ha fusi con le suggestioni dell'arte locale. La pittura mu-
ralista, così (quella di Rivera, ma anche di Siqueiros e di Orozco) riassume il passato e illumina
il futuro, fondando, di fatto, l'originalità dell'arte messicana. Un'arte che poi ha camminato sulle
sue gambe, anche rinnegando l'eloquenza enfatica, la retorica interminabile dei padri, ma che tut-
tavia, da Rufino Tamayo in avanti, si articola dentro una "tradizione" riconoscibile anche nei pit-
tori astratti.


                                                    Diego Rivera  -  Autoritratto


           D. Rivera -  Los viejos


















D. Rivera -  La noche de los pobres

Lucianone