29 dicembre '14 - lunedì 29th December / Monday visione post - 19
(da 'la Repubblica' - 05/12/'14 - LettereCommenti&Idee - Tito Boeri)
Occupiamoci delle case
Forse Matteo Salvini ha posato per Oggi credendo di avere indosso i nuovi abiti del
sindaco. La sua strategia è ormai chiara: prepara la candidatura scatenando guerre
fra disperati. Non ci risulta che quando era capogruppo in Comune o adesso da se-
gretario federale della Lega, abbia fatto alcunchè per spingere le maggioranze di cui
faceva parte in città e in Regione ad ampliare l'offerta di alloggi popolari e a ristruttu-
rare il patrimonio di edilizia abitativa pubblica.
Eppure, fin quando ci sarà una sproporzione così forte fra domanda e offerta di allog-
gi popolari, il problema rimarrà ingestibile. In Italia ci sono 700mila famiglie in attesa
di assegnazione a fronte di 45mila alloggi di edilizia residenziale pubblica disponibili
ogni anno. Come dire che una famiglia su 15 viene accontentata ogni anno con liste
d'attesa che durano quanto un terzo della vita lavorativa. Più di un quarto degli italiani
che dormono per strada o nei centri di assistenza a Milano e Roma hanno fatto doman-
da per una casa popolare e, nonostante debbano avre priorità, sono mediamente in atte-
sa da 6 anni. Molte case popolari sono degradate, fino a un terzo quelle sfitte. Renderle
disponibili ridurrebbe lo squilibrio fra domanda e offerta, ma le agenzie territoriali che
le gestiscono (l'Aler a Milano e l'Ater a Roma) non hanno i soldi per ristrutturare gli al-
loggi sfitti. Hanno fatto investimenti sbagliati e non riescono a riscuotere gli affitti, do-
po che la crisi ha fatto lievitare tassi di morosità già elevati in partenza e i canoni sono
bassi (in media meno di 100 euro al mese). In questo contesto, le occupazioni abusive
sono spesso l'unico modo per avere una casa in tempo utile e chi occupa può sperare di
rimanere a lungo nell'alloggio. A roma, ad esempio, ci sono mediamente 300 sgomberi
all'anno su circa 5mila alloggi abusivi, come dire che si può aspirare a rimanere fino a
16 anni in una casa abusiva.
Mentre la popolazione degli immigrati aumentava avvicinandosi alla media europea, il
nostro Paese ha ridotto lo stock di case popolari. Dapprima ha destinato i fondi della
Gescal, edilizia residenziale pubblica, al pagamento delle pensioni. Poi ha proceduto a
vendere gli alloggi pubblici, mediamente 20mila alloggi alienati ogni anno per pochi sol-
di (in media 23mila euro l'uno). Svenduti senza ristrutturarli. Lo Sblocca Italia continua
su questa linea, incentivando le dismissioni. Abbiamo, nel frattempo, smesso di costrui-
re nuove case popolari, quando nel Regno Unito e in Francia, in previsione degli effetti
della crisi, si facevano massicci investimenti in nuove case popolari. Certo, avevamo
vincoli di bilancio stringenti, ma anche quando i fondi erano disponibili, come nel caso
dei piani per l'Expo a Milano, si è scelto di ignorare l'edilizia popolare. E il risultato è
che l'Expo rischia di aprirsi con le barricate in strada. Vedremo se i piani per l'Olimpia-
de a Roma che Renzi vuole rilanciare contempleranno interventi a Tor Sapienza. Fatto
sta che il nostro Paeseha un patrimonio di edilizia residenziale pubblica fatiscente e in
diminuzione mentre lo stock del cosiddetto social housing (che comprende gli alloggi
di edilizia popolare o convenzionata forniti in cooperazione con il privato) è, in rappor-
to alla popolazione, il più basso d'Europa, ad eccezione di Ungheria, Grecia ed Estonia.
Paradossalmente le colpe di questo stato di cose sono proprio di chi oggi ne ottiene un
tornaconto elettorale. Il deterioramento delle case popolari , l'ampliarsi del divario fra
domanda ed offerta, hanno coinciso con la regionalizzazione dell'edilizia residenziale a-
bitativa. Le agenzie regionali non sono all'altezza e men che meno le società municipa-
li (come Metropolitana milanese) che ne rilevano quote pur non avendo la struttura
per riscuotere gli affitti e ristrutturare le case. Bisognerebbe revocare funzioni e patri-
monio di edilizia residenziale pubblica agli enti locali che hanno dimostrato di non sa-
perli gestire, invocando i "poteri sostitutivi" previsti dall'art. 120 della Costituzione.
Gestendo questo patrimonio centralmente, si potrebbe meglio resistere alle pressioni
delle lobby locali che hanno impedito che le case andassero ai più bisognosi. Sarà an-
che possibile beneficiare dei fondi europei per fare gli investimenti nella ristrutturazio-
ne delle case sfitte che possono, in tempi brevi, ridurre il divario fra domanda ed offer-
ta. Perchè una cosa è certa: se vogliamo continuare a puntare sull'immigrazione per
tappare i buchi del nostro stato sociale nell'assitere i minori e gli anziani non autosuf-
ficienti, se vogliamo attrarre immigrati più istruiti e che possano integrarsi nel nostro
tessuto sociale, non possiamo ignorare il problema di chi una casa non ce l'ha, non ha
i mezzi per comprarsela e, almeno in una fase iniziale, non riesce a pagarsi gli affitti
nelle aree metropolitane in cui il lavoro è concentrato.
Se invece non vogliamo investire in nuove case popolari e avere chi se ne occupa
veramente, non rimane che essere espliciti sui criteri di razionamento. La Lega ne
propone uno che è già stato in gran parte attuato: escludere gli immigrati dall'ac-
cesso alle case popolari. I non italiani sono nettamente sottorappresentati quando
si tenga conto del loro livello di reddito. Siamo uno dei paesi Ocse in cui il gap fra
immigrati e autoctoni nell'accesso a case popolari o con fitti convenzionali è più
forte. Escludendoli dalle nuove assegnazioni ridurrebbe solo marginalmente la lun-
ghezza della lista d'attesa per gli altri. La criminalità organizzata raziona i beneficia-
ri di occupazioni abusive in base ai servizi che le vengono forniti da chi cerca casa.
A Roma un fantomatico Comitato di Lotta per la Casa si faceva pagare dagli occu-
panti abusivi estorcendo da loro servizi in cambio di protezione. I centri sociali han-
no criteri di razionamento basati sulla cooptazione e la militanza.
Se si vuole ripristinare la legalità, lo Stato deve proporre un criterio di razionamento
e metterlo in atto. Oggi non è così. Sulla carta conta il reddito, ma il 15% di chi allog-
gia in case popolari è al di sopra della linea della povertà, mentre in Paesi in cui ci so-
no molte più case popolari ai non-poveri non va più del 2-3%, una percentuale che
probabilmente corrisponde a persone che sono da poco uscite dallo stato di bisogno.
Lucianone
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lunedì 29 dicembre 2014
domenica 28 dicembre 2014
Sport - calcio / Serie A - 16^ giornata - 2014/15
28 dicembre '14 - domenica 28th December / Sunday visione post - 5
Risultati delle partite
Cagliari 1 Napoli 3 Sassuolo 1 Roma 0 Verona H. 0 Atalanta 3
Juventus 3 Parma 0 Cesena 1 Milan 0 Chievo 1 Palermo 3
Fiorentina 1 Sampdoria 2 Torino 2 Inter 2
Palermo 1 Udinese 2 Genoa 1 Lazio 2
CLASSIFICA
Juventus 39 / Roma 36 / Lazio, Napoli, Sampdoria 27 / Genoa 26 / Milan 25 /
Fiorentina 24 / Udinese, Palermo 22 / Inter 21 / Sassuolo 20 / Empoli, Torino,
Verona H. 17 / Chievo 16 / Atalanta 15 / Cagliari 12 / Cesena 9 / Parma 6
Lucianone
Risultati delle partite
Cagliari 1 Napoli 3 Sassuolo 1 Roma 0 Verona H. 0 Atalanta 3
Juventus 3 Parma 0 Cesena 1 Milan 0 Chievo 1 Palermo 3
Fiorentina 1 Sampdoria 2 Torino 2 Inter 2
Palermo 1 Udinese 2 Genoa 1 Lazio 2
CLASSIFICA
Juventus 39 / Roma 36 / Lazio, Napoli, Sampdoria 27 / Genoa 26 / Milan 25 /
Fiorentina 24 / Udinese, Palermo 22 / Inter 21 / Sassuolo 20 / Empoli, Torino,
Verona H. 17 / Chievo 16 / Atalanta 15 / Cagliari 12 / Cesena 9 / Parma 6
Lucianone
venerdì 26 dicembre 2014
RIFLESSIONI - Venezia, Galan e il pacchetto Mose
26 dicembre '14 - venerdì 26th December / Friday visione post - 11
Come è normale che sia, nelle conversazioni sulla retata veneziana la parte del leone
la fa, anche per la sua solenne rotondità, quel milione all'anno di "vitalizio" che, secon-
do l'accusa, spetterebbe all'ex governatore Galan. La cifra è cinque volte il reddito an-
nuale di un professionista di successo, circa 10 volte lo stipendio di un dirigente d'azien-
da e circa 40 volte il salario di un operaio (un milione di euro equivalgono, in pratica, a
una vita operaia). Che tutti quei quattrini - se la circostanza sarà provata - siano refur-
tiva è ovviamente l'aspetto sostanziale della vicenda. Ma quand'anche quella somma,
e tutte le altre del pacchetto Mose, fossero il frutto di transazioni lecite, è inevitabile
domandarsi quando e come si è perduto ogni nesso (nesso etico, ma anche nesso logi-
co) tra il denaro e il lavoro; e dove e quando sarà possibile, quel nesso, recuperarlo o
rinnovarlo. La sempre detestabile demagogia non c'entra. C'entra lo sgomento più as-
soluto di fronte allo spaventoso scardinamento del rapporto tra il merito degli individui,
la loro fatica, e il frutto di quel merito e di quella fatica. Il socialismo metteva l'accento
sui bisogni, il capitalismo lo ha messo sul merito, e per questa ragione ha vinto.
Ora, rinnegando il merito, il capitalismo ha ucciso se stesso.
(da 'la Repubblica' - 6 giugno 2014 / da L'AMACA - Michele Serra)
Riflessioni personali
Italia: la seconda nazione più corrotta d'Europa.
Corruzioni in serie in un solo anno, il 2014 che sta per finire: a Venezia, con il Mose;
a Milano, con l'Expo; a Roma, con Mafia Capitale. Senza quasi soluzione di continuità.
Poi quando si va alle elezioni, ogni volta i politici corrotti fino all'osso ci richiedono i
voti (per le loro porcherie... ormai è l'ora di chiamare le cose come stanno!). E con qua-
le faccia ce li chiedono? Con quella della sfacciataggine più cruda. E poi, come nel re-
cente caso di Mafia Capitale, la politica e i politici si sono bellamente sottomessi, inta-
scando fior di euro (chiaramente pure riciclati dalla mafia/camorra/ndrangheta), a de-
linquenti comuni, oltretutto liberi come uccelli di bosco, che essendo segnalati dalle
varie questure e vari commissariati (per la pericolosità dei personaggi) ugualmente ven-
gono da quest'ultimi ignorati. Tutti sanno, tutti tacciono. Liberi di corrompere e di
delinquere: i vari Carminati, Buzzi eccetera, eccetera.
Povera, poverissima Italia! E, soprattutto, poveri noi comuni cittadini italiani!
L u c i a n o n e
Come è normale che sia, nelle conversazioni sulla retata veneziana la parte del leone
la fa, anche per la sua solenne rotondità, quel milione all'anno di "vitalizio" che, secon-
do l'accusa, spetterebbe all'ex governatore Galan. La cifra è cinque volte il reddito an-
nuale di un professionista di successo, circa 10 volte lo stipendio di un dirigente d'azien-
da e circa 40 volte il salario di un operaio (un milione di euro equivalgono, in pratica, a
una vita operaia). Che tutti quei quattrini - se la circostanza sarà provata - siano refur-
tiva è ovviamente l'aspetto sostanziale della vicenda. Ma quand'anche quella somma,
e tutte le altre del pacchetto Mose, fossero il frutto di transazioni lecite, è inevitabile
domandarsi quando e come si è perduto ogni nesso (nesso etico, ma anche nesso logi-
co) tra il denaro e il lavoro; e dove e quando sarà possibile, quel nesso, recuperarlo o
rinnovarlo. La sempre detestabile demagogia non c'entra. C'entra lo sgomento più as-
soluto di fronte allo spaventoso scardinamento del rapporto tra il merito degli individui,
la loro fatica, e il frutto di quel merito e di quella fatica. Il socialismo metteva l'accento
sui bisogni, il capitalismo lo ha messo sul merito, e per questa ragione ha vinto.
Ora, rinnegando il merito, il capitalismo ha ucciso se stesso.
(da 'la Repubblica' - 6 giugno 2014 / da L'AMACA - Michele Serra)
Riflessioni personali
Italia: la seconda nazione più corrotta d'Europa.
Corruzioni in serie in un solo anno, il 2014 che sta per finire: a Venezia, con il Mose;
a Milano, con l'Expo; a Roma, con Mafia Capitale. Senza quasi soluzione di continuità.
Poi quando si va alle elezioni, ogni volta i politici corrotti fino all'osso ci richiedono i
voti (per le loro porcherie... ormai è l'ora di chiamare le cose come stanno!). E con qua-
le faccia ce li chiedono? Con quella della sfacciataggine più cruda. E poi, come nel re-
cente caso di Mafia Capitale, la politica e i politici si sono bellamente sottomessi, inta-
scando fior di euro (chiaramente pure riciclati dalla mafia/camorra/ndrangheta), a de-
linquenti comuni, oltretutto liberi come uccelli di bosco, che essendo segnalati dalle
varie questure e vari commissariati (per la pericolosità dei personaggi) ugualmente ven-
gono da quest'ultimi ignorati. Tutti sanno, tutti tacciono. Liberi di corrompere e di
delinquere: i vari Carminati, Buzzi eccetera, eccetera.
Povera, poverissima Italia! E, soprattutto, poveri noi comuni cittadini italiani!
L u c i a n o n e
giovedì 25 dicembre 2014
Calcio - Serie B / 20^ giornata - 2014/15
25 dicembre '14 - giovedì 25th December / Thursday visione post - 10
Risultati delle partite
Carpi 4 Cittadella 3 Bologna 3 Vicenza 0 Brescia 2 Ternana 1
Perugia 0 Catania 2 Pro Vercelli 0 Livorno 0 Bari 1 Modena 0
Spezia 3 Trapani 4 Crotone 2
V. Lanciano 3 Avellino 1 Frosinone 0
Classifica
CARPI 40 / Frosinone, Livorno, Bologna 31 / Lanciano, Spezia, Trapani 30 /
Avellino 29 / Pro Vercelli, Vicenza 27 / Modena, Perugia 26 / Pescara, Ternana,
Bari 26 / Brescia, Virtus Entella 23 / Catania 21 / Crotone 20 / Cittadella,
Latina, Varese 19
Risultati delle partite
Carpi 4 Cittadella 3 Bologna 3 Vicenza 0 Brescia 2 Ternana 1
Perugia 0 Catania 2 Pro Vercelli 0 Livorno 0 Bari 1 Modena 0
Spezia 3 Trapani 4 Crotone 2
V. Lanciano 3 Avellino 1 Frosinone 0
Classifica
CARPI 40 / Frosinone, Livorno, Bologna 31 / Lanciano, Spezia, Trapani 30 /
Avellino 29 / Pro Vercelli, Vicenza 27 / Modena, Perugia 26 / Pescara, Ternana,
Bari 26 / Brescia, Virtus Entella 23 / Catania 21 / Crotone 20 / Cittadella,
Latina, Varese 19
Lucianone
Personaggio / L'avventuroso Messner
25 dicembre '14 - giovedì 25th December / Thursday visione post - 7
La carica dei giovani per l'alpinismo
ma è una realtà che vale per pochi
(da 'La Gazzetta dello Sport' - 22/09/2014 / di Reinhold Messner)
Su "Repubblica" Michele Serra nei giorni scorsi mi ha dedicato uno degli appuntamenti
della sua rubrica quotidiana. Lo ringrazio. Mi ha paragonato a Giorgio Gaber per la frase:
"Il mio alpinismo ha fallito". L'ho pronunciata in una delle tante interviste in occasione
dei miei 70 anni. Serra sostiene che ci sono migliaia di giovani che ripercorrono i passi di
Bonatti e miei con lo stesso spirito di chi rilegge un classico. So che quanto afferma Serra
è vero, perfino alla lettera.
Amici mi hanno raccontato che un giovane siciliano, Igor D'India, ha disceso lo Yukon in
canoa, come fece Bonatti nel suo primo viaggio ufficiale per la rivista Epoca, nel 1965 su-
bito dopo aver abbandonato l'alpinismo estremo. E so che ci sono fortissimi scalatori che
portano avanti l'alpinismo tradizionale. Hansjoerg Auer, David Lama e Peter Ortner han-
no tentato la Nord del Masherbrum, accettando il rischio della sconfitta. Due sudcoreani,
An Chi Young e Seong Nakjong, hanno appena realizzato la prima salita dell'inviola-
to Gasherbrum V (7147 m) dal versante Sud-Est, tre giorni in stile alpino. E i Ragni di
Lecco, che hanno una tradizione enorme e che non andrà perduta, mi hanno segnalato
quanto realizzato in Groenlandia da Matteo Della Bordella, accompagnato da Christian
Ledergeber e Silvan Schupbach. Hanno salito una nuova via sulla strapiombante parete
Nord-Est dello Shark's Tooth, raggiunto dopo giorni di navigazione in kayak e una lunga
marcia di avvicinamento: completamente isolati. Bellissimo.
Ma è una realtà che vale per una minima parte di chi va in montagna. La maggioranza o
pratica un bellissimo sport "in palestra" o fa turismo in quota.
Continua... to be continued...
La carica dei giovani per l'alpinismo
ma è una realtà che vale per pochi
(da 'La Gazzetta dello Sport' - 22/09/2014 / di Reinhold Messner)
Su "Repubblica" Michele Serra nei giorni scorsi mi ha dedicato uno degli appuntamenti
della sua rubrica quotidiana. Lo ringrazio. Mi ha paragonato a Giorgio Gaber per la frase:
"Il mio alpinismo ha fallito". L'ho pronunciata in una delle tante interviste in occasione
dei miei 70 anni. Serra sostiene che ci sono migliaia di giovani che ripercorrono i passi di
Bonatti e miei con lo stesso spirito di chi rilegge un classico. So che quanto afferma Serra
è vero, perfino alla lettera.
Amici mi hanno raccontato che un giovane siciliano, Igor D'India, ha disceso lo Yukon in
canoa, come fece Bonatti nel suo primo viaggio ufficiale per la rivista Epoca, nel 1965 su-
bito dopo aver abbandonato l'alpinismo estremo. E so che ci sono fortissimi scalatori che
portano avanti l'alpinismo tradizionale. Hansjoerg Auer, David Lama e Peter Ortner han-
no tentato la Nord del Masherbrum, accettando il rischio della sconfitta. Due sudcoreani,
An Chi Young e Seong Nakjong, hanno appena realizzato la prima salita dell'inviola-
to Gasherbrum V (7147 m) dal versante Sud-Est, tre giorni in stile alpino. E i Ragni di
Lecco, che hanno una tradizione enorme e che non andrà perduta, mi hanno segnalato
quanto realizzato in Groenlandia da Matteo Della Bordella, accompagnato da Christian
Ledergeber e Silvan Schupbach. Hanno salito una nuova via sulla strapiombante parete
Nord-Est dello Shark's Tooth, raggiunto dopo giorni di navigazione in kayak e una lunga
marcia di avvicinamento: completamente isolati. Bellissimo.
Ma è una realtà che vale per una minima parte di chi va in montagna. La maggioranza o
pratica un bellissimo sport "in palestra" o fa turismo in quota.
Continua... to be continued...
lunedì 22 dicembre 2014
Calcio - Serie B / 19^ giornata - 2014/15
22 dicembre '14 - lunedì 22nd December / Monday visione post - 4
Risultati delle partite
Virtus Entella 1 Pro Vercelli 2 Varese 1 Lanciano 1 Avellino 1
Livorno 1 Ternana 1 Crotone 0 Carpi 1 Bologna 0
Bari 1 Catania 2 Frosinone 1 Modena 2 Perugia 2 Vicenza 1
Latina 0 Brescia 2 Cittadella 1 Trapani 1 Pescara 2 Spezia 0
Lucianone
Risultati delle partite
Virtus Entella 1 Pro Vercelli 2 Varese 1 Lanciano 1 Avellino 1
Livorno 1 Ternana 1 Crotone 0 Carpi 1 Bologna 0
Bari 1 Catania 2 Frosinone 1 Modena 2 Perugia 2 Vicenza 1
Latina 0 Brescia 2 Cittadella 1 Trapani 1 Pescara 2 Spezia 0
Lucianone
Cibo / turismo - Lago d'Iseo e ottima cucina
22 dicembre '14 - lunedì 22nd December / Monday
Buon cibo e grande cura che ben valgono
una sosta lungo il Lago d'Iseo
(da 'il venerdì di Repubblica' - agosto 2014 / MANGIA E BEVI di
Gianni e Paola Mura)
Ancora non c'è un numero di telefono fisso per prenotare, e prenotare conviene visto
che i tavoli sono sette in tutto. In compenso ci sono molti buoni motivi per una sosta
in quest'angolo del Lago d'Iseo con imbarcadero e bella vista su Montisola.
In poche parole, si mangia bene in una serena atmosfera fatta di piccole attenzioni: il
buon pane di casa, il preantipasto, il predessert e naturalmente una cucina di tutto ri-
spetto. Merito dei due fratelli Garbin, che hanno aperto nel marzo 2013 dopo un'espe-
rienza a Orzinuovi. I Garbin sono bresciani, di Roncadelle, ma il cognome denuncia
le radici venete (il bisnonno era di Thiene). Davide, lo chef, era analista finanziario.
Andrea, più giovane, tra sala e cantina, ha chiuso a due esami dalla laurea in Filoso-
fia perchè sperava di fare il giornalista. Sogno infranto. La realtà, peraltro, invita a
non rimpiangere i cosiddetti pezzi di carta. Davide, autodidatta di talento, dice di
dovere molto agli insegnamenti di Oscar Elena a Gargnano. Andrea già coltivava
passioni enoiche (Borgogna e Piemonte in primis), come testimonia una ricca e sen-
sata carta dei vini, con ricarichi più che corretti. Nei festivi, può capitare che dia una
mano in sala Riccardo, il padre, e la madre Denise in cucina.
La linea non è definibile con poche parole. C'è il pesce del lago, quando arriva diret-
tamente da l pescatore, e quello del mare. Ci sono svariate carni: faraona, coniglio,
manzo, maiale. Il menù cambia spesso e si basa su 4/5 piatti per ogni voce. Che de-
nota una certa fantasia nella ricerca degli accostamenti, vedi il salmone selvaggio
marinato al tamarindo, l'onilletrot (tortellino al contrario, farcito con fondente di
Parmigiano su spuma al prosciutto e salvia fritta), il sorbetto al calamansi, agrume
ibrido di Citrofortunella, un sapore intenso e singolare tra lime e mandarino.
Qualche altro piatto: millefoglie di coregone, mombolino (nome bresciano dell'invol-
tino) di persico, seppie abbrustolite, lasagnetta di cereali con ragù di mare, anguilla
allo spiedo, Mc Garbin's (hamburger-maison), galletto arrostito, torta di rose, brioche
al lemon grass e zenzero, torta al cioccolato. Da assaggiare, garbato, il digestivo fat-
to in casa.
Continua... to be continued...
Buon cibo e grande cura che ben valgono
una sosta lungo il Lago d'Iseo
(da 'il venerdì di Repubblica' - agosto 2014 / MANGIA E BEVI di
Gianni e Paola Mura)
Ancora non c'è un numero di telefono fisso per prenotare, e prenotare conviene visto
che i tavoli sono sette in tutto. In compenso ci sono molti buoni motivi per una sosta
in quest'angolo del Lago d'Iseo con imbarcadero e bella vista su Montisola.
In poche parole, si mangia bene in una serena atmosfera fatta di piccole attenzioni: il
buon pane di casa, il preantipasto, il predessert e naturalmente una cucina di tutto ri-
spetto. Merito dei due fratelli Garbin, che hanno aperto nel marzo 2013 dopo un'espe-
rienza a Orzinuovi. I Garbin sono bresciani, di Roncadelle, ma il cognome denuncia
le radici venete (il bisnonno era di Thiene). Davide, lo chef, era analista finanziario.
Andrea, più giovane, tra sala e cantina, ha chiuso a due esami dalla laurea in Filoso-
fia perchè sperava di fare il giornalista. Sogno infranto. La realtà, peraltro, invita a
non rimpiangere i cosiddetti pezzi di carta. Davide, autodidatta di talento, dice di
dovere molto agli insegnamenti di Oscar Elena a Gargnano. Andrea già coltivava
passioni enoiche (Borgogna e Piemonte in primis), come testimonia una ricca e sen-
sata carta dei vini, con ricarichi più che corretti. Nei festivi, può capitare che dia una
mano in sala Riccardo, il padre, e la madre Denise in cucina.
La linea non è definibile con poche parole. C'è il pesce del lago, quando arriva diret-
tamente da l pescatore, e quello del mare. Ci sono svariate carni: faraona, coniglio,
manzo, maiale. Il menù cambia spesso e si basa su 4/5 piatti per ogni voce. Che de-
nota una certa fantasia nella ricerca degli accostamenti, vedi il salmone selvaggio
marinato al tamarindo, l'onilletrot (tortellino al contrario, farcito con fondente di
Parmigiano su spuma al prosciutto e salvia fritta), il sorbetto al calamansi, agrume
ibrido di Citrofortunella, un sapore intenso e singolare tra lime e mandarino.
Qualche altro piatto: millefoglie di coregone, mombolino (nome bresciano dell'invol-
tino) di persico, seppie abbrustolite, lasagnetta di cereali con ragù di mare, anguilla
allo spiedo, Mc Garbin's (hamburger-maison), galletto arrostito, torta di rose, brioche
al lemon grass e zenzero, torta al cioccolato. Da assaggiare, garbato, il digestivo fat-
to in casa.
Continua... to be continued...
domenica 21 dicembre 2014
Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news
21 dicembre '14 / domenica 21st December / Sunday
IL SONDAGGIO
Più fiducia nel governo / Renzi e il Pd tengono / Boom di Salvini
L'esecutivo guadagna 3 punti
Nella rilevazione Demos l'esecutivo guadagna 3 punti rispetto
al mese scorso. Il premier quasi stabile al 50% dei consensi e
solo il leader del Carroccio gli sta dietro. Continua il calo di
Forza Italia, i 5Stelle al 19%.
Mentre l’anno volge alla fine, il calo di popolarità del governo, osservato dopo l’estate, si arresta. Anzi, secondo il recente sondaggio dell’Atlante Politico di Demos, si assiste a una — per quanto limitata — inversione di tendenza. Anche la fiducia nei confronti del premier, Matteo Renzi, resiste. Mentre il consenso elettorale del PD cresce, seppur di poco. Malgrado tutto. Nonostante i problemi e le tensioni di questa fase. Scandita dalle proteste sindacali e operaie, dalle prospettive oscure dei mercati e del mercato del lavoro. Scossa, nelle ultime settimane, dallo scandalo di Mafia Capitale, ultimo, clamoroso, atto della storia di corruzione che inquina il rapporto fra politica e società in Italia.
New York
Uccide due poliziotti / "Voglio vendicare i neri" / Poi si suicida
Il sindaco di N.Y. De Blasio piange, ma la polizia gli volta le spalle.
Lucianone
IL SONDAGGIO
Più fiducia nel governo / Renzi e il Pd tengono / Boom di Salvini
L'esecutivo guadagna 3 punti
Nella rilevazione Demos l'esecutivo guadagna 3 punti rispetto
al mese scorso. Il premier quasi stabile al 50% dei consensi e
solo il leader del Carroccio gli sta dietro. Continua il calo di
Forza Italia, i 5Stelle al 19%.
Mentre l’anno volge alla fine, il calo di popolarità del governo, osservato dopo l’estate, si arresta. Anzi, secondo il recente sondaggio dell’Atlante Politico di Demos, si assiste a una — per quanto limitata — inversione di tendenza. Anche la fiducia nei confronti del premier, Matteo Renzi, resiste. Mentre il consenso elettorale del PD cresce, seppur di poco. Malgrado tutto. Nonostante i problemi e le tensioni di questa fase. Scandita dalle proteste sindacali e operaie, dalle prospettive oscure dei mercati e del mercato del lavoro. Scossa, nelle ultime settimane, dallo scandalo di Mafia Capitale, ultimo, clamoroso, atto della storia di corruzione che inquina il rapporto fra politica e società in Italia.
New York
Uccide due poliziotti / "Voglio vendicare i neri" / Poi si suicida
Il sindaco di N.Y. De Blasio piange, ma la polizia gli volta le spalle.
Lucianone
domenica 14 dicembre 2014
Sport - calcio / Serie B - 18^ giornata - 2014/15
15 dicembre '14 - lunedì 15th December / Monday visione post - 14
Risultati delle partite
Trapani 2 Bologna 2 Brescia 0 Carpi 1 Cittadella 0 Latina 1
Perugia 2 Frosinone 2 Spezia 1 Modena 0 Bari 1 Varese 0
Crotone 0 Livorno 4 Pescara 0 Ternana 0 Entella 2
Pro Vercelli 1 Catania 2 Avellino 0 Lanciano 1 Vicenza 1
Classifica
CARPI 37 / Frosinone 30 / Livorno, Spezia, Avellino 29 / Bologna, Lanciano 28 -
Trapani 27 / Perugia 25 / Pro Vercelli 24 / Modena 23, Vicenza 23 / Ternana, Bari 22 -
Pescara, Entella 21 / Catania 20 / Brescia 19 / Latina 18 / Crotone 17 /
Varese 16 / Cittadella 15
.
Risultati delle partite
Trapani 2 Bologna 2 Brescia 0 Carpi 1 Cittadella 0 Latina 1
Perugia 2 Frosinone 2 Spezia 1 Modena 0 Bari 1 Varese 0
Crotone 0 Livorno 4 Pescara 0 Ternana 0 Entella 2
Pro Vercelli 1 Catania 2 Avellino 0 Lanciano 1 Vicenza 1
Classifica
CARPI 37 / Frosinone 30 / Livorno, Spezia, Avellino 29 / Bologna, Lanciano 28 -
Trapani 27 / Perugia 25 / Pro Vercelli 24 / Modena 23, Vicenza 23 / Ternana, Bari 22 -
Pescara, Entella 21 / Catania 20 / Brescia 19 / Latina 18 / Crotone 17 /
Varese 16 / Cittadella 15
martedì 9 dicembre 2014
Sport - calcio / Serie A - 14^ giornata - 2014/15
Risultati delle partite
Fiorentina 0 Roma 2 Torino 2 Napoli 2 Atalanta 3 Genoa 1
Juventus 0 Sassuolo 2 Palermo 2 Empoli 2 Cesena 2 Milan 0
Parma 1 Inter 1 Cagliari 0 Verona H. 1
Lazio 2 Udinese 2 Chievo 2 Sampdoria 3
Classifica
Juventus 35 / Roma 32 / Genoa 26 / Sampdoria 25 / Napoli 24 / Lazio 23 /
Milan, Udinese 21 / Fiorentina 20 / Sassuolo 19 / Palermo 18 / Inter 17 /
Empoli 15 / Atalanta, Verona H. 14 / Chievo, Torino 13 / Cagliari 11 /
Cesena 8 / Parma 5
Lucianone
domenica 7 dicembre 2014
Sport - calcio / Serie B - 17^ giornata - 2014/15
7 dicembre '14 - domenica 7th December / Sunday
Risultati delle partite
Frosinone 0 Avellino 1 Bari 0 Catania 2 Lanciano 2 Perugia 0
Ternana 1 Crotone 2 Carpi 1 Bologna 2 Trapani 2 Latina 0
Pro Vercelli 0 Spezia 0 Varese 2 Modena 0 Vicenza
Pescara 4 Cittadella 0 Entella 2 Livorno 0 Brescia
(Lunedì 9/12 ore 17.30)
Lucianone
Risultati delle partite
Frosinone 0 Avellino 1 Bari 0 Catania 2 Lanciano 2 Perugia 0
Ternana 1 Crotone 2 Carpi 1 Bologna 2 Trapani 2 Latina 0
Pro Vercelli 0 Spezia 0 Varese 2 Modena 0 Vicenza
Pescara 4 Cittadella 0 Entella 2 Livorno 0 Brescia
(Lunedì 9/12 ore 17.30)
Lucianone
giovedì 4 dicembre 2014
Riflessioni - Su ceto medio, rabbia, sinistra e sindacati
6 dicembre '14 - sabato 6th December / Saturday visione post - 13
"Ceto medio impoverito": è in quel magma di dolore e risentimento che si giocano i
destini del Paese. Fa paura, quel magma, nel quale nuotano come pesci ultras di cal-
cio e fascisti (termini spesso sinonimi), e nel quale si fanno le ossa capi e capetti
poco cristallini. Faceva sorridere in un tigì, questa dichiarazione del capo dei Forconi
siculi: "Potrei dire che ci daremo fuoco a migliaia davanti alle Prefetture, ma potrei
anche dire che vogliamo ragionare sul da farsi". Anche i rivoltosi, in Italia, hanno
qualcosa di democristiano.
Il vero problema è che quando non ci si sente più rappresentati (dal sindacato, dai
partiti) l'animo si avvelena. Aumenta il panico, aumenta la rabbia. E la coperta della rappresentanza politica, in Italia, è sempre più corta. Sinistra e sindacati hanno mol-
tissime domande da farsi, in proposito. La prima è: da quanto tempo non siamo più
capaci di dare voce ai nuovi ultimi della nostra società, che sono i precari, i disoccu-
pati, gli esodati, i piccolissimi imprenditori? La seconda domanda è: come mai, pur
sapendolo, non siamo ancora riusciti a fare, a dire, a pensare niente di nuovo e di
utile, sul fronte delle povertà non rappresentate, dunque difese da nessuno, e in ba-
lia del primo demagogo o fanatico di passaggio?
(da la Repubblica - 11 dicembre 2013 - L'AMACA / Michele Serra)
Lucianone
"Ceto medio impoverito": è in quel magma di dolore e risentimento che si giocano i
destini del Paese. Fa paura, quel magma, nel quale nuotano come pesci ultras di cal-
cio e fascisti (termini spesso sinonimi), e nel quale si fanno le ossa capi e capetti
poco cristallini. Faceva sorridere in un tigì, questa dichiarazione del capo dei Forconi
siculi: "Potrei dire che ci daremo fuoco a migliaia davanti alle Prefetture, ma potrei
anche dire che vogliamo ragionare sul da farsi". Anche i rivoltosi, in Italia, hanno
qualcosa di democristiano.
Il vero problema è che quando non ci si sente più rappresentati (dal sindacato, dai
partiti) l'animo si avvelena. Aumenta il panico, aumenta la rabbia. E la coperta della rappresentanza politica, in Italia, è sempre più corta. Sinistra e sindacati hanno mol-
tissime domande da farsi, in proposito. La prima è: da quanto tempo non siamo più
capaci di dare voce ai nuovi ultimi della nostra società, che sono i precari, i disoccu-
pati, gli esodati, i piccolissimi imprenditori? La seconda domanda è: come mai, pur
sapendolo, non siamo ancora riusciti a fare, a dire, a pensare niente di nuovo e di
utile, sul fronte delle povertà non rappresentate, dunque difese da nessuno, e in ba-
lia del primo demagogo o fanatico di passaggio?
(da la Repubblica - 11 dicembre 2013 - L'AMACA / Michele Serra)
Lucianone
mercoledì 3 dicembre 2014
Istruzione / Scuola - Studio delle lingue straniere: la difficoltà è nella fonetica
7 dicembre '14 - domenica 7th December / Sunday visione post - 28
Quando manca un'educazione specifica ai S U O N I,
la conoscenza fonetica resta quella delle medie.
E si migliora solo in grammatica.
PERCHE' IMPARARE LE LINGUE A SCUOLA E' COSI' DIFFICILE
(da il 'il venerdì di Repubblica' - agosto 2014 / di Giuliano Aluffi)
Do you speak English? Perfino gli italiani al quinto anno di lingue all'Università
dovrebbero pensarci bene prima di rispondere, perchè la loro conoscenza fonetica
dell'inglese è pressochè identica a quella di uno studente di terza media.
Lo dice uno studio pubblicato su 'Frontiers in Human Neuroscience'. "Abbiamo trovato la
prima prova neurofisiologica del fatto che molti studenti del primo e del quinto anno
della Facoltà di Lingue non riconoscono i fonemi dell'inglese in quanto tali, ma li assi-
milano a quelli italiani. Proprio come fa chi ha studiato inglese solo fino alla terza media:
lo studio prolungato di una lingua straniera in età adulta nel contesto scolastico non pro-
duce nessun miglioramento rispetto alla capacità di discriminazione fonetica, anche se
può dare un'ottima conoscenza grammaticale", spiega Elvira Brattico, neuroscienziata
all'Università di Helsinki (Finlandia). "Abbiamo sottoposto a encefalogramma gli stu-
denti mentre ascoltavano fonemi inglesi pronunciati da un madrelingua, e abbiamo ri-
scontrato, misurando l'attività elettrica del cervello, che le loro cortecce uditive elabo-
ravano i suoni dell'inglese assimilandoli ai fonemi italiani". "Studi comportamentali
precedenti su tedeschi, finlandesi, giapponesi, e turchi che apprendono l'inglese sug-
geriscono che l'ambiente scolastico è ovunque un contesto povero per l'apprendimento
fonetico-fonologico. La quantità e la qualità degli stimoli ricevuti dagli studenti non so-
no sufficienti per formare accurate rappresentazioni neuronali dei suoni inglesi" ag-
giunge Mirko Grimaldi, direttore del Centro di Ricerca Interdisciplinare sul Linguaggio
dell'Università del Salento e coautore dello studio. In che modo questa confusione tra
fonemi ci ostacola? "Se non siamo in grado di discriminare i suoni non nativi, l'unica
strategia possibile per il nostro cervello è quella di ricondurre il fonema non nativo a
una o più categorie della lingua nativa che gli assomigliano. Per esempio, mentre l'ita-
liano ha una sola "i" l'inglese distingue la "i" di leave (lasciare, partire) da quella di
live (vivere, abitare). Un italiano, quando inizia a studiare l'inglese, non può far altro
che ricondurre precettivamente le due vocali dell'inglese alla sua unica "i", e quindi
non sarà in grado di discriminare leave da live" osserva Grimaldi.
"L'acquisizione della lingua straniera avviene quasi sempre in un ambiente in cui pre-
domina la prima lingua, e dove la lingua straniera è poco usta in classe e mai fuori.
Inoltre, l'istruzione formale privilegia il lessico e la sintassi, trascurando l'addestra-
mento intensivo alla percezione e produzione dei suoni.". E invece la pratica, in
questo caso, vale più della grammatica. Sottolinea Brattico: "Il cervello di un bam-
bino, una volta che ha appreso in modo naturale a discriminare e produrre i suoni
della lingua nativa, perde progressivamente l'abilità a discriminare e produrre
i suoni non nativi. Per riattivare questa abilità gli studenti dovrebbero ricevere una
una quantità di stimoli di alta qualità da parte di insegnanti madrelingua, ed essere
sottoposti a training acustici mirati".
Lucianone
Quando manca un'educazione specifica ai S U O N I,
la conoscenza fonetica resta quella delle medie.
E si migliora solo in grammatica.
PERCHE' IMPARARE LE LINGUE A SCUOLA E' COSI' DIFFICILE
(da il 'il venerdì di Repubblica' - agosto 2014 / di Giuliano Aluffi)
Do you speak English? Perfino gli italiani al quinto anno di lingue all'Università
dovrebbero pensarci bene prima di rispondere, perchè la loro conoscenza fonetica
dell'inglese è pressochè identica a quella di uno studente di terza media.
Lo dice uno studio pubblicato su 'Frontiers in Human Neuroscience'. "Abbiamo trovato la
prima prova neurofisiologica del fatto che molti studenti del primo e del quinto anno
della Facoltà di Lingue non riconoscono i fonemi dell'inglese in quanto tali, ma li assi-
milano a quelli italiani. Proprio come fa chi ha studiato inglese solo fino alla terza media:
lo studio prolungato di una lingua straniera in età adulta nel contesto scolastico non pro-
duce nessun miglioramento rispetto alla capacità di discriminazione fonetica, anche se
può dare un'ottima conoscenza grammaticale", spiega Elvira Brattico, neuroscienziata
all'Università di Helsinki (Finlandia). "Abbiamo sottoposto a encefalogramma gli stu-
denti mentre ascoltavano fonemi inglesi pronunciati da un madrelingua, e abbiamo ri-
scontrato, misurando l'attività elettrica del cervello, che le loro cortecce uditive elabo-
ravano i suoni dell'inglese assimilandoli ai fonemi italiani". "Studi comportamentali
precedenti su tedeschi, finlandesi, giapponesi, e turchi che apprendono l'inglese sug-
geriscono che l'ambiente scolastico è ovunque un contesto povero per l'apprendimento
fonetico-fonologico. La quantità e la qualità degli stimoli ricevuti dagli studenti non so-
no sufficienti per formare accurate rappresentazioni neuronali dei suoni inglesi" ag-
giunge Mirko Grimaldi, direttore del Centro di Ricerca Interdisciplinare sul Linguaggio
dell'Università del Salento e coautore dello studio. In che modo questa confusione tra
fonemi ci ostacola? "Se non siamo in grado di discriminare i suoni non nativi, l'unica
strategia possibile per il nostro cervello è quella di ricondurre il fonema non nativo a
una o più categorie della lingua nativa che gli assomigliano. Per esempio, mentre l'ita-
liano ha una sola "i" l'inglese distingue la "i" di leave (lasciare, partire) da quella di
live (vivere, abitare). Un italiano, quando inizia a studiare l'inglese, non può far altro
che ricondurre precettivamente le due vocali dell'inglese alla sua unica "i", e quindi
non sarà in grado di discriminare leave da live" osserva Grimaldi.
"L'acquisizione della lingua straniera avviene quasi sempre in un ambiente in cui pre-
domina la prima lingua, e dove la lingua straniera è poco usta in classe e mai fuori.
Inoltre, l'istruzione formale privilegia il lessico e la sintassi, trascurando l'addestra-
mento intensivo alla percezione e produzione dei suoni.". E invece la pratica, in
questo caso, vale più della grammatica. Sottolinea Brattico: "Il cervello di un bam-
bino, una volta che ha appreso in modo naturale a discriminare e produrre i suoni
della lingua nativa, perde progressivamente l'abilità a discriminare e produrre
i suoni non nativi. Per riattivare questa abilità gli studenti dovrebbero ricevere una
una quantità di stimoli di alta qualità da parte di insegnanti madrelingua, ed essere
sottoposti a training acustici mirati".
Sport - Serie A / 13^ giornata - 2014/15
3 dicembre '14 - mercoledì 3rd December / Wednesday visione post - 13
Risultati delle partite
Sassuolo 2 Chievo 0 Cagliari 0 Cesena 0 Empoli 0 Milan 2
Verona H. 1 Lazio 0 Fiorentina 4 Genoa 3 Atalanta 0 Udinese 0
Palermo 2 Juventus 2 Roma 4 Sampdoria 1
Parma 1 Torino 1 Inter 2 Napoli 1
Continua... to be continued...
Risultati delle partite
Sassuolo 2 Chievo 0 Cagliari 0 Cesena 0 Empoli 0 Milan 2
Verona H. 1 Lazio 0 Fiorentina 4 Genoa 3 Atalanta 0 Udinese 0
Palermo 2 Juventus 2 Roma 4 Sampdoria 1
Parma 1 Torino 1 Inter 2 Napoli 1
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domenica 30 novembre 2014
Scienze / Ultime ricerche - Il talento nello sport, nella musica, nell'arte...
30 novembre '14 - domenica 30th November - Sunday visione post - 9
Ultimo verdetto della scienza:
fuoriclasse si nasce
Una ricerca Usa mette fine all'eterna sfida tra talento
e fatica. Vince il primo, che nella ricetta del successo
conta quattro volte di più.
(da la Repubblica - 21 luglio 2014 - Enrico Franceschini, Londra)
"La pratica rende perfetti", afferma un vecchio detto. Più ti alleni, più avrai successo,
è l'opinione dominante, che a pronunciarla sia la prof di matematica o il nuovo allena-
tore del Manchester United. Ma un nuovo studio sull'argomento sembra ribaltare
l'eterna questione: se sia più il talento innato o l'esperienza a determinare l'abilità in
un mestiere, un'arte, una disciplina sportiva. Secondo una ricerca pubblicata dalla
rivista 'Psychological Science', l'esercizio fa non più del 20-25 per cento della differen-
za in campi come la musica, lo sport o gli scacchi, e ancora di meno (appena il 4 per
cento) negli studi accademici. In altre parole la pratica aiuta, questo è inequivocabile,
ma "non" rende perfetti, perlomeno non da sola, senza essere applicata a un talento
naturale. - E' un'affermazione che contraddice teorie date per certe da almeno ven-
t'anni, per l'esattezza da quando nel 1993 un team di ricercatori della Florida State
University, diretto dal professor Anders Ericsson, stabilì che l'esercizio ha un rilievo
enorme nelle prestazioni di professionisti di élite o anche di dilettanti di grande impe-
gno: collocando intorno all' 80 per cento il valore dell'allenamento in qualunque cam-
po umano. Quel concetto è stato popolarizzato più di recente da un guru, saggista e
giornalista del settimanale New Yorker, l'americano Malcom Gladwell, che in uno
dei suoi libri più famosi, Outliers (il titolo italiano è Storia naturale del successo),
aveva addirittura coniato una formula: la "regola delle 10 mila ore", vale a dire
che chiunque si impegni per 10 mila ore in qualcosa riuscirà a farla con estrema
abilità e risultati eccellenti. Diecimila ore di pratica e sarai perfetto. proprio come
sostiene il proverbio.
Il nuovo studio, opera di tre psicologi, Zach Hambrick della Michigan State University,
Brooke Macnamara della Case Western University e Frederick Oswald della Rice
Università, analizza i risultati di 88 ricerche sul tema esaminando un ampio raggio di
discipline per giungere alla conclusione contraria. La pratica aiuta, ma non è sufficien-
te per raggiungere il successo. Possiamo allenarci 10 mila ore a tennis, o anche 100
mila, ma non diventeremo tutti Federer. Il mondo della psicologia, riferisce il New York
Times, si divide tra i due campi: "Il pendolo oscilla perennemente tra pratica e talento,
siamo solo di fronte a un dibattito che non permetterà conclusioni definitive", osserva
il quotidiano newyorchese.
Gli esperti della materia indicano che ci sono comunque altri fattori da considerare
che non dipendono nè dalla genetica (l'innato talento) nè dalla quantità di ore ( la
pratica) per determinare il successo. Uno è l'età a cui ci si applica: un conto è studia-
re il violino a 5 anni, un altro a 50, e vale anche per il basket o per le lingue (specie
se uno impara queste ultime fin dalla nascita, come nel caso del bilinguismo).
Un secondo fattore è il livello dell'allenamento: tra campioni di scacchi con abilità si-
mili, il numero di ore dedicate all'esercizio varia notevolmente da, da 3 mila a 25 mila.
I più forti magari si sono allenati meno ore, ma hanno affrontato i tornei più impegna-
tivi e hanno imparato a giocare sotto pressione. Un terzo fattore è il modo in cui ci
si esercita: vari studi sembrano indicare che studiare da soli dà risultati migliori, che
cambiare il luogo e l'orario dell'allenamento è meglio che farlo sempre nello stesso
luogo alla stessa ora, che mescolare vari esercizi in una singola sessione (materiale
vecchio e nuovo, oppure stile libero e dorso) è più utile che concentrarsi su un solo
esercizio.
Lucianone
Ultimo verdetto della scienza:
fuoriclasse si nasce
Una ricerca Usa mette fine all'eterna sfida tra talento
e fatica. Vince il primo, che nella ricetta del successo
conta quattro volte di più.
(da la Repubblica - 21 luglio 2014 - Enrico Franceschini, Londra)
"La pratica rende perfetti", afferma un vecchio detto. Più ti alleni, più avrai successo,
è l'opinione dominante, che a pronunciarla sia la prof di matematica o il nuovo allena-
tore del Manchester United. Ma un nuovo studio sull'argomento sembra ribaltare
l'eterna questione: se sia più il talento innato o l'esperienza a determinare l'abilità in
un mestiere, un'arte, una disciplina sportiva. Secondo una ricerca pubblicata dalla
rivista 'Psychological Science', l'esercizio fa non più del 20-25 per cento della differen-
za in campi come la musica, lo sport o gli scacchi, e ancora di meno (appena il 4 per
cento) negli studi accademici. In altre parole la pratica aiuta, questo è inequivocabile,
ma "non" rende perfetti, perlomeno non da sola, senza essere applicata a un talento
naturale. - E' un'affermazione che contraddice teorie date per certe da almeno ven-
t'anni, per l'esattezza da quando nel 1993 un team di ricercatori della Florida State
University, diretto dal professor Anders Ericsson, stabilì che l'esercizio ha un rilievo
enorme nelle prestazioni di professionisti di élite o anche di dilettanti di grande impe-
gno: collocando intorno all' 80 per cento il valore dell'allenamento in qualunque cam-
po umano. Quel concetto è stato popolarizzato più di recente da un guru, saggista e
giornalista del settimanale New Yorker, l'americano Malcom Gladwell, che in uno
dei suoi libri più famosi, Outliers (il titolo italiano è Storia naturale del successo),
aveva addirittura coniato una formula: la "regola delle 10 mila ore", vale a dire
che chiunque si impegni per 10 mila ore in qualcosa riuscirà a farla con estrema
abilità e risultati eccellenti. Diecimila ore di pratica e sarai perfetto. proprio come
sostiene il proverbio.
Il nuovo studio, opera di tre psicologi, Zach Hambrick della Michigan State University,
Brooke Macnamara della Case Western University e Frederick Oswald della Rice
Università, analizza i risultati di 88 ricerche sul tema esaminando un ampio raggio di
discipline per giungere alla conclusione contraria. La pratica aiuta, ma non è sufficien-
te per raggiungere il successo. Possiamo allenarci 10 mila ore a tennis, o anche 100
mila, ma non diventeremo tutti Federer. Il mondo della psicologia, riferisce il New York
Times, si divide tra i due campi: "Il pendolo oscilla perennemente tra pratica e talento,
siamo solo di fronte a un dibattito che non permetterà conclusioni definitive", osserva
il quotidiano newyorchese.
che non dipendono nè dalla genetica (l'innato talento) nè dalla quantità di ore ( la
pratica) per determinare il successo. Uno è l'età a cui ci si applica: un conto è studia-
re il violino a 5 anni, un altro a 50, e vale anche per il basket o per le lingue (specie
se uno impara queste ultime fin dalla nascita, come nel caso del bilinguismo).
Un secondo fattore è il livello dell'allenamento: tra campioni di scacchi con abilità si-
mili, il numero di ore dedicate all'esercizio varia notevolmente da, da 3 mila a 25 mila.
I più forti magari si sono allenati meno ore, ma hanno affrontato i tornei più impegna-
tivi e hanno imparato a giocare sotto pressione. Un terzo fattore è il modo in cui ci
si esercita: vari studi sembrano indicare che studiare da soli dà risultati migliori, che
cambiare il luogo e l'orario dell'allenamento è meglio che farlo sempre nello stesso
luogo alla stessa ora, che mescolare vari esercizi in una singola sessione (materiale
vecchio e nuovo, oppure stile libero e dorso) è più utile che concentrarsi su un solo
esercizio.
Lucianone
Lavoro / Trovolavoro - Meccanica hi-tech
30 novembre '14 - domenica 30th November / Sunday
(da 'Corriere della Sera' - 18/11/'14 - Laura Bonani)
Meccanica hi tech:
si cercano più di 150 talenti
Nella meccanica di precisione lavorano giovani curiosi, esigenti e sempre aggiornati. E
in azienda chi è 'al comando' convive con la nuova generazione. O con la vecchia. Come
Gervasoni Group. E' passata dalla minuteria per contachilometri e calcolatrici prodotta
negli anni '60 in una cantina, a uno stabilimento dove regnano esperti al controllo numeri-
co che producono 300 mila componenti al giorno. "Per l'automotive, in primis - spiega
l'amministratore delegato Graziano Gervasoni - E abbiamo 30enni come responsabili pro-
duzione/logistica/uffici tecnico-acquisti. Oggi, poi, grazie al know how dei nostri addetti,
siamo spesso partner oltre che fornitori dei clienti". Nei prossimi 18 mesi è previsto il recruiting (assunzione) di 30 ingegneri/periti.
Componenti per automotive/elettrodomestici
Poi Zannini, un gruppo di famiglia in crescita, che conosce il lavoro non stop. La seconda
generazione è venuta su trascorrendo le estati in officina durante le scuole medie e le su-
periori. Su commessa cliente, realizza componenti per automotive/elettrodomestici,
Cerca 20 periti/ingegneri (per le sedi Italia/estero) abili
con gli strumenti di misura.
Valvole a sfera in Puglia
La O.M.P., in Puglia, che produce valvole a sfera per oleodotti e impianti eolici,
recluta 10 profili. Lo sviluppo dell'azienda è spiegato dal fondatore Gildo
Carlone: "Abbiamo sempre investito in impianti e formazione. Oggi, però. ho bisogno
di tecnici capaci di dialogare in inglese/tedesco coi committenti oltralpe: giovani con-
sapevoli che la flessibilità negli orari e negli spostamenti sono diventati prerequisiti".
Lucianone
(da 'Corriere della Sera' - 18/11/'14 - Laura Bonani)
Meccanica hi tech:
si cercano più di 150 talenti
Nella meccanica di precisione lavorano giovani curiosi, esigenti e sempre aggiornati. E
in azienda chi è 'al comando' convive con la nuova generazione. O con la vecchia. Come
Gervasoni Group. E' passata dalla minuteria per contachilometri e calcolatrici prodotta
negli anni '60 in una cantina, a uno stabilimento dove regnano esperti al controllo numeri-
co che producono 300 mila componenti al giorno. "Per l'automotive, in primis - spiega
l'amministratore delegato Graziano Gervasoni - E abbiamo 30enni come responsabili pro-
duzione/logistica/uffici tecnico-acquisti. Oggi, poi, grazie al know how dei nostri addetti,
siamo spesso partner oltre che fornitori dei clienti". Nei prossimi 18 mesi è previsto il recruiting (assunzione) di 30 ingegneri/periti.
Componenti per automotive/elettrodomestici
Poi Zannini, un gruppo di famiglia in crescita, che conosce il lavoro non stop. La seconda
generazione è venuta su trascorrendo le estati in officina durante le scuole medie e le su-
periori. Su commessa cliente, realizza componenti per automotive/elettrodomestici,
Cerca 20 periti/ingegneri (per le sedi Italia/estero) abili
con gli strumenti di misura.
Valvole a sfera in Puglia
La O.M.P., in Puglia, che produce valvole a sfera per oleodotti e impianti eolici,
recluta 10 profili. Lo sviluppo dell'azienda è spiegato dal fondatore Gildo
Carlone: "Abbiamo sempre investito in impianti e formazione. Oggi, però. ho bisogno
di tecnici capaci di dialogare in inglese/tedesco coi committenti oltralpe: giovani con-
sapevoli che la flessibilità negli orari e negli spostamenti sono diventati prerequisiti".
Lucianone
sabato 29 novembre 2014
Sport - calcio / Serie A - 12^ giornata - 2014/15
28 novembre '13 - sabato 28th November / Saturday
Risultati delle partite
Atalanta 1 Lazio 0 Torino 0 Cesena 1 Verona H. 1
Roma 2 Juventus 3 Sassuolo 1 Sampdoria 1 Fiorentina 2
Napoli 3 Parma 2 Udinese 1 Milan 1 Genoa 1
Cagliari 3 Empoli 0 Chievo 1 Inter 1 Palermo 1
Classifica
Juventus 31 / Roma 28 / Napoli 22 / Sampdoria 21 / Genoa 20 / Lazio 19 /
Milan, Udinese 18 / Inter 17 / Fiorentina 16 / Sassuolo 15 / Verona H., >>>>
Palermo 14 / Empoli 13 / Torino 12 / Cagliari 11 / Atalanta 10 / Chievo 9
Cesena 8 / Parma 6
Lucianone
Risultati delle partite
Atalanta 1 Lazio 0 Torino 0 Cesena 1 Verona H. 1
Roma 2 Juventus 3 Sassuolo 1 Sampdoria 1 Fiorentina 2
Napoli 3 Parma 2 Udinese 1 Milan 1 Genoa 1
Cagliari 3 Empoli 0 Chievo 1 Inter 1 Palermo 1
Classifica
Juventus 31 / Roma 28 / Napoli 22 / Sampdoria 21 / Genoa 20 / Lazio 19 /
Milan, Udinese 18 / Inter 17 / Fiorentina 16 / Sassuolo 15 / Verona H., >>>>
Palermo 14 / Empoli 13 / Torino 12 / Cagliari 11 / Atalanta 10 / Chievo 9
Cesena 8 / Parma 6
Lucianone
venerdì 28 novembre 2014
Sport - calcio / Serie B - 15^ giornata - 2014/15
28 novembre '14 - venerdì 28th November / Friday visione post - 5
Risultati delle partite
Frosinone 5 Avellino 0 Bari 2 Brescia 3 Modena 2 Catania 1
Livorno 1 Varese 0 Trapani 1 Carpi 3 Pescara 0 Latina 0
Perugia 2 Pro Vercelli 2 Spezia 1 Vicenza 1 Lanciano 1
Ternana 2 Entella 0 Bologna 1 Cittadella 1 Crotone 1
Classifica
Carpi 29 / Frosinone 28 / Spezia 25 / Livorno, Avellino, Lanciano 24 /
Bologna 23 / Perugia, Trapani 22 / Pro Vercelli 20 / Catania, Bari 19 /
Modena, Brescia 18 / Varese, Vicenza, Pescara 17 / Ternana 16 /
Entella 15 / Crotone 14 / Cittadella, Latina 13
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Risultati delle partite
Frosinone 5 Avellino 0 Bari 2 Brescia 3 Modena 2 Catania 1
Livorno 1 Varese 0 Trapani 1 Carpi 3 Pescara 0 Latina 0
Perugia 2 Pro Vercelli 2 Spezia 1 Vicenza 1 Lanciano 1
Ternana 2 Entella 0 Bologna 1 Cittadella 1 Crotone 1
Classifica
Carpi 29 / Frosinone 28 / Spezia 25 / Livorno, Avellino, Lanciano 24 /
Bologna 23 / Perugia, Trapani 22 / Pro Vercelli 20 / Catania, Bari 19 /
Modena, Brescia 18 / Varese, Vicenza, Pescara 17 / Ternana 16 /
Entella 15 / Crotone 14 / Cittadella, Latina 13
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giovedì 27 novembre 2014
Salute / psicologia - Accorgersi del proprio limite
27 novembre '14 - giovedì 27th November - Thursday visione post - 6
Cosa accade se ignoriamo i segnali del corpo
In ufficio stress e fatica vengono mascherati dalle ambizioni
(da "Corriere della Sera" - 18/11/'14 - Elena Tebano)
Quando ancora gareggiava, Umberto Pelizzari ha stabilito un record per ogni disciplina
dell'apnea. Sarà per questo che ora non ha dubbi: "Senza il desiderio di superare i limiti,
saremmo ancora a saltare da un albero all'altro". Tutt'altra risposta ha dato domenica
Lilli Gruber, intervistata a Che tempo che fa , su Rai3: "Sto molto bene, ho solo abusato
un pò troppo della mia forza fisica, noi che amiamo il nostro lavoro amiamo strafare, noi
donne super woman... poi superiamo i nostri limiti.", ha spiegato con un sorriso a Fabio
Fazio che le chiede,va della sua salute, dopo il malore che l'ha tenuta lontano dallo scher-
mo per alcune settimane. "E' stata anche una bella lezione : ogni tanto bisogna darsi un
pò di tregua". - Colpisce che l'ammissione esca dalla sua bocca: una professionista to-
stissima, che tanti traguardi (e limiti) ha superato nella sua carriera. Ci hanno cresciuti
con l'idea che "volere e potere" , che se la mente si pone il giusto obiettivo, il corpo non
può che seguire, che comunque per fare carriera bisogna saper funzionare sotto pressio-
ne. E se non fosse così?
A volte qualcosa fa cilecca, il corpo si ribella e fa arrivare la sua "lezione": " E' come
inciampare: ci accorgiamo che corriamo solo quando facciamo un passo falso - dice Li-
dia Rota Vender, responsabile del Centro di prevenzione cardiovascolare dell'istituto
milanese Human itas - , Invece è fondamentale ascoltare i segnali di stress: il sonno
disturbato, la tendenza a scattare su cose banali, i disturbi dell'appetito. Se non siamo
noi a prenderci una tregua è il corpo che ci costringe a farlo, ammalandosi".
Le donne sono quelle che sanno farlo peggio: "Hanno una maggiore capacità di tolle-
ranza allo stress ripetuto, perchè sono allenate al multitasking e a gestire diversi fron-
ti: lavoro, famiglia, impegni - conferma Rota Vender - . Finiscono così per avere una
soglia più alta, una resistenza che poi le tradisce: il crollo arriva all'improvviso".
L'illusione maggiore è proprio il successo: "Può diventare una trappola - avverte Luigi
Grassi, professore di Psichiatria all'università di Ferrara -: spinge a voler raggiungere
obiettivi in maniera eccessiva e a non accorgersi che si sta toccando la soglia ultima"
La scalata diventa una vertigine infinita: un susseguirsi senza freni di cose, attività,
esperienze. A volte anche la forma fisica diventa ossessione di prestazione. Come se
coccolarsi, o prendersi cura di se stessi fosse una forma di debolezza. Invece è la ra-
dice di ogni genuino superare se stessi: "La costanza e la determinazione nel taggiun-
gere nuovi obiettivi funzionano solo se si tiene conto dei propri bisogni, se attecchisco-
nella vita emotiva e nel piacere", avverte Claudio Mencacci, psichiatra e direttore del
del dipartimento di Neuroscienze al Fatebenefratelli di Milano.
Il sacrificio, da solo, non porta da nessuna parte. E' anche il segreto del campione Pe-
lizzari: " Tutti pensano che per l'apnea le qualità fisiche più importanti siano i muscoli
o i litri di capacità polmonare. Invece è conoscere il proprio corpo e riconoscere i suoi
segnali: quando puoi andare avanti e quando no".
Continua... to be continued...
Cosa accade se ignoriamo i segnali del corpo
In ufficio stress e fatica vengono mascherati dalle ambizioni
(da "Corriere della Sera" - 18/11/'14 - Elena Tebano)
Quando ancora gareggiava, Umberto Pelizzari ha stabilito un record per ogni disciplina
dell'apnea. Sarà per questo che ora non ha dubbi: "Senza il desiderio di superare i limiti,
saremmo ancora a saltare da un albero all'altro". Tutt'altra risposta ha dato domenica
Lilli Gruber, intervistata a Che tempo che fa , su Rai3: "Sto molto bene, ho solo abusato
un pò troppo della mia forza fisica, noi che amiamo il nostro lavoro amiamo strafare, noi
donne super woman... poi superiamo i nostri limiti.", ha spiegato con un sorriso a Fabio
Fazio che le chiede,va della sua salute, dopo il malore che l'ha tenuta lontano dallo scher-
mo per alcune settimane. "E' stata anche una bella lezione : ogni tanto bisogna darsi un
pò di tregua". - Colpisce che l'ammissione esca dalla sua bocca: una professionista to-
stissima, che tanti traguardi (e limiti) ha superato nella sua carriera. Ci hanno cresciuti
con l'idea che "volere e potere" , che se la mente si pone il giusto obiettivo, il corpo non
può che seguire, che comunque per fare carriera bisogna saper funzionare sotto pressio-
ne. E se non fosse così?
A volte qualcosa fa cilecca, il corpo si ribella e fa arrivare la sua "lezione": " E' come
inciampare: ci accorgiamo che corriamo solo quando facciamo un passo falso - dice Li-
dia Rota Vender, responsabile del Centro di prevenzione cardiovascolare dell'istituto
milanese Human itas - , Invece è fondamentale ascoltare i segnali di stress: il sonno
disturbato, la tendenza a scattare su cose banali, i disturbi dell'appetito. Se non siamo
noi a prenderci una tregua è il corpo che ci costringe a farlo, ammalandosi".
Le donne sono quelle che sanno farlo peggio: "Hanno una maggiore capacità di tolle-
ranza allo stress ripetuto, perchè sono allenate al multitasking e a gestire diversi fron-
ti: lavoro, famiglia, impegni - conferma Rota Vender - . Finiscono così per avere una
soglia più alta, una resistenza che poi le tradisce: il crollo arriva all'improvviso".
L'illusione maggiore è proprio il successo: "Può diventare una trappola - avverte Luigi
Grassi, professore di Psichiatria all'università di Ferrara -: spinge a voler raggiungere
obiettivi in maniera eccessiva e a non accorgersi che si sta toccando la soglia ultima"
La scalata diventa una vertigine infinita: un susseguirsi senza freni di cose, attività,
esperienze. A volte anche la forma fisica diventa ossessione di prestazione. Come se
coccolarsi, o prendersi cura di se stessi fosse una forma di debolezza. Invece è la ra-
dice di ogni genuino superare se stessi: "La costanza e la determinazione nel taggiun-
gere nuovi obiettivi funzionano solo se si tiene conto dei propri bisogni, se attecchisco-
nella vita emotiva e nel piacere", avverte Claudio Mencacci, psichiatra e direttore del
del dipartimento di Neuroscienze al Fatebenefratelli di Milano.
Il sacrificio, da solo, non porta da nessuna parte. E' anche il segreto del campione Pe-
lizzari: " Tutti pensano che per l'apnea le qualità fisiche più importanti siano i muscoli
o i litri di capacità polmonare. Invece è conoscere il proprio corpo e riconoscere i suoi
segnali: quando puoi andare avanti e quando no".
Continua... to be continued...
lunedì 20 ottobre 2014
Sport - calcio / Serie A - 7^ giornata - 2014/15
20 ottobre '14 - lunedì 20th October / Monday visione post - 14
Risultati delle partite
Verona H. 1 Cagliari 2 Torino 1 Atalanta 1 Palermo 2
Milan 3 Sampdoria 2 Udinese 0 Parma 0 Cesena 1
Fiorentina 0 Sassuolo 1 Roma 3 Inter 2 Genoa 1
Lazio 2 Juventus 1 Chievo 0 Napoli 2 Empoli 1
Classifica
Juventus 19 / Roma 18 / Sampdoria 15 / Milan 14 / Udinese 13 /
Lazio 12 / Napoli, Verona 11 / Inter, Genoa, Fiorentina 9 / Torino 8 /
Empoli, Atalanta 7 / Cesena, Palermo 6 / Cagliari 5 / Chievo, Sassuolo 4 /
Parma 3
Autogol da suicidio di Rafael Marquez... e il Verona H.
capitola in poco tempo. Così non si può! Mandorlini è
nero e ha tutte le sacrosante ragioni.
Verona da rivedere... e non
ricadere ad aiutare le già grandi squadre/club tipo Milan.
Lucianone
Risultati delle partite
Verona H. 1 Cagliari 2 Torino 1 Atalanta 1 Palermo 2
Milan 3 Sampdoria 2 Udinese 0 Parma 0 Cesena 1
Fiorentina 0 Sassuolo 1 Roma 3 Inter 2 Genoa 1
Lazio 2 Juventus 1 Chievo 0 Napoli 2 Empoli 1
Classifica
Juventus 19 / Roma 18 / Sampdoria 15 / Milan 14 / Udinese 13 /
Lazio 12 / Napoli, Verona 11 / Inter, Genoa, Fiorentina 9 / Torino 8 /
Empoli, Atalanta 7 / Cesena, Palermo 6 / Cagliari 5 / Chievo, Sassuolo 4 /
Parma 3
Autogol da suicidio di Rafael Marquez... e il Verona H.
capitola in poco tempo. Così non si può! Mandorlini è
nero e ha tutte le sacrosante ragioni.
Verona da rivedere... e non
ricadere ad aiutare le già grandi squadre/club tipo Milan.
Lucianone
Sport - calcio / Serie B - 9^ giornata - 2014/15
20 ottobre '14 - lunedì 20th October / Monday visione post - 11
Risultati delle partite
Vicenza 2 Bologna 3 Brescia 2 Carpi 2 Frosinone 2 Lanciano 1
Pescara 1 Varese 0 Pro Vercelli 1 Latina 1 Modena 0 Perugia 1
Spezia 3 Ternana 0 Trapani 3 Bari 4 Cittadella 0
Catania 0 Livorno 4 Crotone 1 Avellino 2 Virtus Entella 1
Classifica
Frosinone 18 / Livorno, Bologna 17 / Bari, Carpi, Perugia, Avellino, Trapani 15
Lanciano 14 / Pro Vercelli, Spezia 13 / Modena 11 / Ternana, Brescia, Vicenza 10
Pescara 9 / Virtus Entella, Cittadella, Varese 8 / Latina 7 / Catania, Crotone 6
Lucianone
Risultati delle partite
Vicenza 2 Bologna 3 Brescia 2 Carpi 2 Frosinone 2 Lanciano 1
Pescara 1 Varese 0 Pro Vercelli 1 Latina 1 Modena 0 Perugia 1
Spezia 3 Ternana 0 Trapani 3 Bari 4 Cittadella 0
Catania 0 Livorno 4 Crotone 1 Avellino 2 Virtus Entella 1
Classifica
Frosinone 18 / Livorno, Bologna 17 / Bari, Carpi, Perugia, Avellino, Trapani 15
Lanciano 14 / Pro Vercelli, Spezia 13 / Modena 11 / Ternana, Brescia, Vicenza 10
Pescara 9 / Virtus Entella, Cittadella, Varese 8 / Latina 7 / Catania, Crotone 6
Lucianone
domenica 12 ottobre 2014
Scienze - Il segreto del cervello / Le colpe dell'orecchio
12 ottobre '14 - domenica 12th October / Sunday visione post - 17
CERVELLO
CHI DORME è più sveglio: stabilito per gli over 55
Se le ore di sonno sono 7 a notte,
il cervello declina più lentamente.
Dopo i 55 anni dormire va di pari passo con il benessere della mente. Lo dice uno
studio condotto da ricercatori della Duke-Nus Graduate Medical School di Singa-
pore pubblicato sulla rivista "Sleep". Per 10 anni il gruppo ha analizzato, attraver-
so la risonanza magnetica, il cervello di un gruppo di 66 persone di oltre 55 anni:
l'obiettivo era misurarne il volume e fare valutazioni sulla funzionalità cognitiva in
correlazione con il sonno notturno. E' emerso che, fra i volontari, coloro che più
soffrivano di insonnia presentavano un allargamento dei ventricoli cerebrali, situa-
zione considerata spia di declino cognitivo e di malattie neurodegenerative come
l'Alzheimer. Per queste persone era stimato anche un rischio più alto di malattie
cardiache e diabete. Al contrario, nelle persone che dormivano più a lungo sono
state riscontrate le minori variazioni della forma del cervello e i risultati migliori
nei test di brain training.
"I nostri risultati" dice June Lo, autrice principale dello studio, "suggeriscono che
sette ore di sonno al giorno per gli adulti possano essere l'ideale per prestazioni
ottimali, almeno nei test cognitivi computerizzati".
(da 'il venerdì di Repubblica' - 3 ottobre 2014 n. 1385 / di Simone Porrovecchio)
ORECCHIO
Problemi di gravità? Tutta colpa dell'orecchio
Uno dei problemi delle missioni Apollo furono le cadute degli astronauti mentre
camminavano sulla Luna. E' vero che si portavano dietro 90 chili di tuta, ma la
ridotta gravità, facendo sentire solo un sesto di quel peso, avrebbe dovuto evita-
re sbilanciamenti. Perchè allora gli astronauti cadevano? In vista delle future mis-
sioni su Luna, asteroidi e Marte, Laurence Harris e Michael Jenkin, della York
University, hanno indagato la ragione dei capitomboli lunari: hanno fatto disten-
dere delle persone al buio in una capsula dentro una centrifuga, facendole poi gi-
rare a velocità variabili, in modo da simulare campi gravitazionali di diversa in-
tensità. E' risultato che quando la gravità scendeva sotto al 15 per cento di quel-
la terrestre (tipo quella lunare) il volontario aveva difficoltà a capire come fosse
orientato il suo corpo rispetto a un'immagine che appariva sopra di lui. Questo
spiega i capitomboli: il labirinto dell'orecchio interno degli astronauti non riusci-
va a mantenerli bene in equilibrio, perchè la gravità era troppo bassa per farlo
funzionare. In future missioni su Luna e asteroidi questo sarà un problema.
Ma non su Marte, dove la gravità è quasi il 40 per cento di quella terrestre.
(da 'il venerdì di Repubblica' - 3/10/'14 - Alessandro Longo)
Lucianone
CERVELLO
CHI DORME è più sveglio: stabilito per gli over 55
Se le ore di sonno sono 7 a notte,
il cervello declina più lentamente.
Dopo i 55 anni dormire va di pari passo con il benessere della mente. Lo dice uno
studio condotto da ricercatori della Duke-Nus Graduate Medical School di Singa-
pore pubblicato sulla rivista "Sleep". Per 10 anni il gruppo ha analizzato, attraver-
so la risonanza magnetica, il cervello di un gruppo di 66 persone di oltre 55 anni:
l'obiettivo era misurarne il volume e fare valutazioni sulla funzionalità cognitiva in
correlazione con il sonno notturno. E' emerso che, fra i volontari, coloro che più
soffrivano di insonnia presentavano un allargamento dei ventricoli cerebrali, situa-
zione considerata spia di declino cognitivo e di malattie neurodegenerative come
l'Alzheimer. Per queste persone era stimato anche un rischio più alto di malattie
cardiache e diabete. Al contrario, nelle persone che dormivano più a lungo sono
state riscontrate le minori variazioni della forma del cervello e i risultati migliori
nei test di brain training.
"I nostri risultati" dice June Lo, autrice principale dello studio, "suggeriscono che
sette ore di sonno al giorno per gli adulti possano essere l'ideale per prestazioni
ottimali, almeno nei test cognitivi computerizzati".
(da 'il venerdì di Repubblica' - 3 ottobre 2014 n. 1385 / di Simone Porrovecchio)
ORECCHIO
Problemi di gravità? Tutta colpa dell'orecchio
Uno dei problemi delle missioni Apollo furono le cadute degli astronauti mentre
camminavano sulla Luna. E' vero che si portavano dietro 90 chili di tuta, ma la
ridotta gravità, facendo sentire solo un sesto di quel peso, avrebbe dovuto evita-
re sbilanciamenti. Perchè allora gli astronauti cadevano? In vista delle future mis-
sioni su Luna, asteroidi e Marte, Laurence Harris e Michael Jenkin, della York
University, hanno indagato la ragione dei capitomboli lunari: hanno fatto disten-
dere delle persone al buio in una capsula dentro una centrifuga, facendole poi gi-
rare a velocità variabili, in modo da simulare campi gravitazionali di diversa in-
tensità. E' risultato che quando la gravità scendeva sotto al 15 per cento di quel-
la terrestre (tipo quella lunare) il volontario aveva difficoltà a capire come fosse
orientato il suo corpo rispetto a un'immagine che appariva sopra di lui. Questo
spiega i capitomboli: il labirinto dell'orecchio interno degli astronauti non riusci-
va a mantenerli bene in equilibrio, perchè la gravità era troppo bassa per farlo
funzionare. In future missioni su Luna e asteroidi questo sarà un problema.
Ma non su Marte, dove la gravità è quasi il 40 per cento di quella terrestre.
(da 'il venerdì di Repubblica' - 3/10/'14 - Alessandro Longo)
Lucianone
Sport - pallavolo-Mondiale / Il team femminile di volley fallisce accesso alla finale ma lotta fino al termine con una Cina stratosferica / Adesso per il terzo posto col Brasile
12 ottobre '14 - domenica 12th October / Sunday visione post - 10
Le nostre formidabili donne del volley
non riescono a superare la Cina: 'muraglia' insormontabile!
VolleyMondiale ad Assago (Mi)
ITALIA - CINA 1 - 3
Asiatiche in finale contro gli Usa, che avevano messo sotto il Brasile
Totale delusione azzurra dopo la sconfitta amara con le cinesi in semifinale
Per il bronzo del terzo podio
Al Forum di Assago è in pieno svolgimento l'incontro
fra Italia e Brasile di pallavolo. Le azzurre sotto di un
set già all'inizio. Sarà molto dura, visto anche che le
nostre hanno alle spalle la fatica della gara giocata
appena ieri sera.
L'Italia adesso è sotto di 2 set, ma nel terzo è cominciata
la rimonta delle azzurre che stanno distanziando le bra-
siliane di parecchi punti. Speriamo bene, che la rimonta
continui fino ai 25 punti finali. Bene, bene! Le nostre
si sono prese il terzo set. Adesso il punteggio è 2 - 1 per
il Brasile. Vediamo un pò, speriamo nella grinta della
Diouf e compagne. Questo Brasile non è la Cina, e si
può battere: avanti azzurre, siete le più forti, dai!
Sì, il set è nostro, abbiamo raggiunto il pareggio,
Adesso sul 2- 2 ce la giochiamo tutta. Grandi le
azzurre, grande Del Core, Lo Bianco, Diouf e tutte,
vada come vada, sono grandissime di cuore, caratte-
re, determinazione: gioco fantastico.
E' finita, purtroppo l'Italia femminile è solo quarta:
l'ultimo set è andato alle ragazze carioca. Ma questa
Italia ci ha fatto gioire lo stesso, per il gioco e l'entu-
siasmo e la tenacia che hanno dimostrato tutte le no-
tre ragazze. Hanno tenuto testa a grandi squadre, e
hanno battuto gli Stati Uniti.
Lucianone
Le nostre formidabili donne del volley
non riescono a superare la Cina: 'muraglia' insormontabile!
VolleyMondiale ad Assago (Mi)
ITALIA - CINA 1 - 3
Asiatiche in finale contro gli Usa, che avevano messo sotto il Brasile
Semifinale amara per le azzurre che vanno sotto due set a zero, vincono il terzo ma non riescono a completare la rimonta. Domani contro il Brasile per la medaglia di bronzo.
Per il bronzo del terzo podio
Al Forum di Assago è in pieno svolgimento l'incontro
fra Italia e Brasile di pallavolo. Le azzurre sotto di un
set già all'inizio. Sarà molto dura, visto anche che le
nostre hanno alle spalle la fatica della gara giocata
appena ieri sera.
L'Italia adesso è sotto di 2 set, ma nel terzo è cominciata
la rimonta delle azzurre che stanno distanziando le bra-
siliane di parecchi punti. Speriamo bene, che la rimonta
continui fino ai 25 punti finali. Bene, bene! Le nostre
si sono prese il terzo set. Adesso il punteggio è 2 - 1 per
il Brasile. Vediamo un pò, speriamo nella grinta della
Diouf e compagne. Questo Brasile non è la Cina, e si
può battere: avanti azzurre, siete le più forti, dai!
Sì, il set è nostro, abbiamo raggiunto il pareggio,
Adesso sul 2- 2 ce la giochiamo tutta. Grandi le
azzurre, grande Del Core, Lo Bianco, Diouf e tutte,
vada come vada, sono grandissime di cuore, caratte-
re, determinazione: gioco fantastico.
E' finita, purtroppo l'Italia femminile è solo quarta:
l'ultimo set è andato alle ragazze carioca. Ma questa
Italia ci ha fatto gioire lo stesso, per il gioco e l'entu-
siasmo e la tenacia che hanno dimostrato tutte le no-
tre ragazze. Hanno tenuto testa a grandi squadre, e
hanno battuto gli Stati Uniti.
Lucianone
domenica 5 ottobre 2014
Cultura - Libro / "Visioni democratiche": Walt Whitman e l'America
5 ottobre '14 - domenica 5th October / Sunday visione post - 24
L'America di Walt Whitman
nel suo pamphlet riapparso nelle librerie
in edizione rinnovata
(da 'la Repubblica' - 27/02/'14 - R2Cultura / Nadia Fusini)
Così Whitman costruì l'America
Nella traduzione di Mariolina Meliadò Freeth questo pamphlet di Walt Whitman
era apparso per i tipi del Melangolo circa vent'anni fa col titolo Prospettive Demo-
cratiche, con una bella prefazione di Franco Ferrucci, oggi introvabile. Ora rinasce
come Visioni Democratiche, per Piano B, stessa traduzione, nuova introduzione di
Alessandro Miliotti. In effetti il titolo originale Democratic Vistas si offre all'ambi-
guità, evocando un'area semantica in cui il senso fondamentale di vista, veduta, pro-
spettiva, fluttua fino a significare visioni del futuro o del divenire. Ed è questo che
ha in mente il poeta americano: il futuro dell'America.
"Canto me stesso, e celebro me stesso" apriva "Foglie d'erba" con piglio personalistico,
anche se subito dopo il poeta si riconosceva tra i figli anonimi della lingua, della terra,
dell'aria americana, "nato da genitori nati qui e così i loro padri e così i padri dei padri".
Ora con lo stesso orgoglio ed empito dantesco, Whitman alza la voce per difendere la pa-
tria. - Difenderla da chi? Da un articolo virulento di Thomas Carlyle, saggista e filoso-
fo del Vecchio Mondo, che con acuti vibrati alla Nietzsche attacca l'idea di democrazia
e il valore del suffragio universale, in nome della difesa di un ideale eroico, che nella de-
mocrazia realizzata finirebbe per deperire, a favore della comparsa di un tipo d'uomo-
massa (di cui Edgar Allan Poe in quegli anni anticipava i tratti nel sinistro racconto
dell'uomo della folla). Anti-democratico e anti-borghese è l'attacco di Carlyle. E come
tutti i ragionamenti di quel tipo prevede uno sbocco autoritario.
Con insofferenza Whitman legge quell'analisi spietata e con risentimento la contesta.
Di qui l'appassionata orazione che leggiamo. Siamo nel 1867: la guerra civile america-
na è finita da sei anni. Sono anni emozionanti, ora di pace, ma una pace complicata
perchè gli stati d'America sono usciti, sì, dal conflitto, ma con il sentimento di aver
perduto per sempre l'innocenza, avendo incontrato non solo la realtà della violenza,
ma la verità di un male interno alla loro società. Come comprendere la realtà della
schiavitù nel disegno palingenetico dei Padri Pellegrini? Come commisurare la volon-
tà di potenza redentiva dei coloni, che dal Vecchio Mondo erano giunti al Nuovo per
creare una Nuova Gerusalemme, con quel che di fatto è lo Stato dell'Unione? I conti
non tornano.
Con rara generosità Whitman assume le critiche "reazionarie" di Carlyle, ne ricono-
sce in parte la giustezza, ma con piglio democratico ancora più esaltato difende il
"sogno americano": non si è ancora realizzato, ma lieviterà nel futuro. Nella since-
rità del ragionamento passa da essere il più radicale dei critici a farsi il più appassio-
nato difensore dell'esperimento democratico. Riconosce prima di tutto la verità so-
stanziale, etica, più che politica, che non si potrà parlare di Nuovo Mondo, laddove
non si assista alla nascita di una "nuova razza umana". E questa, che è la vera chan-
ce, non si è realizzata."
Il catalogo della corruzione che infetta la società degli Stati è spietato: ipocrisia, ar-
roganza dei politici, depravazione della classe commerciale, amministrazione pubbli-
ca satura di corruzione, venalità, falsità, incapacità: nel mondo degli affari unico o-
biettivo è il guadagno. In pagine straordinarie per potenza profetica, Whitman fissa
con coraggio lo sguardo sul cancro che corrode il "sogno". "A un occhio severo che
usi il microscopio morale sull'umanità", come può sfuggire l'infezione? Come non ve-
dere il "piatto e sterile Sahara", ove sopravvivono creature "insignificanti, impudenti,
frivole, forme malaticce, maschi e femmine dipinti"? Ecco dunque la verità terribile:
"Io dico che la nostra democrazia del Nuovo Mondo è un fallimento". L'America è
"un corpo vasto, a cui è rimasto solo un poco, o niente affatto anima". In un paese
"dove tutti sanno leggere e scrivere e godono del diritto di voto", le cose essenziali
mancano. Perchè tutto manca, laddove manca la coscienza morale, e cioè "la spina
dorsale dello Stato", a fornire la quale non servono i politici. Qui ci vogliono i poeti,
perchè sono i poeti i veri legislatori dell'umanità. In Europa è il sogno di Shelley,
Schegel, Nietzsche, che i poeti possano salvare il mondo".
Forse la democrazia non è un valore assoluto, ma divenire uomini liberi, eguali tra
eguali - questo è qualcosa: "Democrazia è una grande parola", la cui storia è tutta
da scrivere, laq cui realtà è tutta da vivere. L'ottimismo profetico di Whitman vira
verdso l'utopia di una società nè di massa, nè di eroi, ma di esseri singolari, "singo-
le anime solitarie" che compongono un panorama - ecco il senso di vistas - vario e
variopinto di personalità ognuna diversa dall'altra. Questa la "curiosa razza ameri-
cana che politicamente dovrà esprimersi non nei partiti, ma in un "elettorato fluido",
perchè alla fine conta l'individuo, giudice e signore della propria vita.
Lucianone
L'America di Walt Whitman
nel suo pamphlet riapparso nelle librerie
in edizione rinnovata
(da 'la Repubblica' - 27/02/'14 - R2Cultura / Nadia Fusini)
Così Whitman costruì l'America
Nella traduzione di Mariolina Meliadò Freeth questo pamphlet di Walt Whitman
era apparso per i tipi del Melangolo circa vent'anni fa col titolo Prospettive Demo-
cratiche, con una bella prefazione di Franco Ferrucci, oggi introvabile. Ora rinasce
come Visioni Democratiche, per Piano B, stessa traduzione, nuova introduzione di
Alessandro Miliotti. In effetti il titolo originale Democratic Vistas si offre all'ambi-
guità, evocando un'area semantica in cui il senso fondamentale di vista, veduta, pro-
spettiva, fluttua fino a significare visioni del futuro o del divenire. Ed è questo che
ha in mente il poeta americano: il futuro dell'America.
"Canto me stesso, e celebro me stesso" apriva "Foglie d'erba" con piglio personalistico,
anche se subito dopo il poeta si riconosceva tra i figli anonimi della lingua, della terra,
dell'aria americana, "nato da genitori nati qui e così i loro padri e così i padri dei padri".
Ora con lo stesso orgoglio ed empito dantesco, Whitman alza la voce per difendere la pa-
tria. - Difenderla da chi? Da un articolo virulento di Thomas Carlyle, saggista e filoso-
fo del Vecchio Mondo, che con acuti vibrati alla Nietzsche attacca l'idea di democrazia
e il valore del suffragio universale, in nome della difesa di un ideale eroico, che nella de-
mocrazia realizzata finirebbe per deperire, a favore della comparsa di un tipo d'uomo-
massa (di cui Edgar Allan Poe in quegli anni anticipava i tratti nel sinistro racconto
dell'uomo della folla). Anti-democratico e anti-borghese è l'attacco di Carlyle. E come
tutti i ragionamenti di quel tipo prevede uno sbocco autoritario.
Con insofferenza Whitman legge quell'analisi spietata e con risentimento la contesta.
Di qui l'appassionata orazione che leggiamo. Siamo nel 1867: la guerra civile america-
na è finita da sei anni. Sono anni emozionanti, ora di pace, ma una pace complicata
perchè gli stati d'America sono usciti, sì, dal conflitto, ma con il sentimento di aver
perduto per sempre l'innocenza, avendo incontrato non solo la realtà della violenza,
ma la verità di un male interno alla loro società. Come comprendere la realtà della
schiavitù nel disegno palingenetico dei Padri Pellegrini? Come commisurare la volon-
tà di potenza redentiva dei coloni, che dal Vecchio Mondo erano giunti al Nuovo per
creare una Nuova Gerusalemme, con quel che di fatto è lo Stato dell'Unione? I conti
non tornano.
Con rara generosità Whitman assume le critiche "reazionarie" di Carlyle, ne ricono-
sce in parte la giustezza, ma con piglio democratico ancora più esaltato difende il
"sogno americano": non si è ancora realizzato, ma lieviterà nel futuro. Nella since-
rità del ragionamento passa da essere il più radicale dei critici a farsi il più appassio-
nato difensore dell'esperimento democratico. Riconosce prima di tutto la verità so-
stanziale, etica, più che politica, che non si potrà parlare di Nuovo Mondo, laddove
non si assista alla nascita di una "nuova razza umana". E questa, che è la vera chan-
ce, non si è realizzata."
Il catalogo della corruzione che infetta la società degli Stati è spietato: ipocrisia, ar-
roganza dei politici, depravazione della classe commerciale, amministrazione pubbli-
ca satura di corruzione, venalità, falsità, incapacità: nel mondo degli affari unico o-
biettivo è il guadagno. In pagine straordinarie per potenza profetica, Whitman fissa
con coraggio lo sguardo sul cancro che corrode il "sogno". "A un occhio severo che
usi il microscopio morale sull'umanità", come può sfuggire l'infezione? Come non ve-
dere il "piatto e sterile Sahara", ove sopravvivono creature "insignificanti, impudenti,
frivole, forme malaticce, maschi e femmine dipinti"? Ecco dunque la verità terribile:
"Io dico che la nostra democrazia del Nuovo Mondo è un fallimento". L'America è
"un corpo vasto, a cui è rimasto solo un poco, o niente affatto anima". In un paese
"dove tutti sanno leggere e scrivere e godono del diritto di voto", le cose essenziali
mancano. Perchè tutto manca, laddove manca la coscienza morale, e cioè "la spina
dorsale dello Stato", a fornire la quale non servono i politici. Qui ci vogliono i poeti,
perchè sono i poeti i veri legislatori dell'umanità. In Europa è il sogno di Shelley,
Schegel, Nietzsche, che i poeti possano salvare il mondo".
Forse la democrazia non è un valore assoluto, ma divenire uomini liberi, eguali tra
eguali - questo è qualcosa: "Democrazia è una grande parola", la cui storia è tutta
da scrivere, laq cui realtà è tutta da vivere. L'ottimismo profetico di Whitman vira
verdso l'utopia di una società nè di massa, nè di eroi, ma di esseri singolari, "singo-
le anime solitarie" che compongono un panorama - ecco il senso di vistas - vario e
variopinto di personalità ognuna diversa dall'altra. Questa la "curiosa razza ameri-
cana che politicamente dovrà esprimersi non nei partiti, ma in un "elettorato fluido",
perchè alla fine conta l'individuo, giudice e signore della propria vita.
Lucianone
Sport - calcio / Serie A - 6^ giornata / 2014/15
5 ottobre '14 - domenica 5th October / Sunday visione post - 16
Risultati delle partite
(in attesa di Juventus - Roma / Fiorentina - Inter / Napoli - Torino)
Verona 1 Milan 2 Empoli 3 Lazio 3 Parma 1 Sampdoria 1
Cagliari 0 Chievo 0 Palermo 0 Sassuolo 2 Genoa 2 Atalanta 0
Udinese 1 JUVENTUS 3 FIORENTINA 3 NAPOLI 2
Cesena 1 ROMA 2 INTER 0 TORINO 1
Hellas meglio di un anno fa / E le Nazionali ne vogliono 7
VERONA. Il Verona di oggi corre più forte di quello di ieri. La vittoria contro il Cagliari e gli 11 punti in classifica sono un inizio ancora migliore dell'avvio dell'Hellas nella passata stagione, che partì con 10 punti nelle prime sei giornate con le vittorie contro Milan, Sassuolo e Livorno, oltre al pari di Torino. Il Verona venne sconfitto in casa di Roma e Juventus. Meglio l'ultimo Hellas con i successi contro Palermo, Torino e Cagliari più i pareggi con Atalanta e Genoa.
Sette i giocatori del Verona convocati dalle varie selezioni nazionali, cinque dei quali impegnati in gare di qualificazione ad Euro 2016. Moras, Tachtsidis e Christodoulopoulos saranno con la Grecia per le partite in Finlandia, ad Helsinki, e ad Atene con l'Irlanda del Nord in programma rispettivamente sabato 11 e martedì 14 ottobre. Venerdì e lunedì prossimo in campo Emil Hallfredsson con l'Islanda, di scena prima a Riga con la Lettonia e poi a Reykjavik contro l'Olanda. Domenica prossima Artur Ionita sarà a Mosca per affrontare la Russia con la sua Moldavia. L'Italia Under 20 ha chiamato Pierluigi Gollini per il torneo “Quattro Nazioni” per l'incontro di giovedì a Lublin con la Polonia. Con l'Under 21 danese Frederik Sorensen, convocato per le partite di venerdì 10 e martedì 14 ottobre nella doppia sfida con l'Islanda per i playoff di qualificazione ad Euro 2015. L'andata ad Aalborg, il ritorno a Reykjavik.
(da www.larena.it / Alessandro De Pietro)
Classifica
Juventus 18 / Roma 15 / Sampdoria 14 / Udinese 13
Milan, Verona H. 11 / Napoli 10 / Lazio, Fiorentina 9 / Inter, Genoa 8
Empoli, Cesena 6 / Torino 5 / Cagliari, Chievo, Atalanta 4 / Parma, >>
Palermo, Sassuolo 3
Lucianone
Risultati delle partite
(in attesa di Juventus - Roma / Fiorentina - Inter / Napoli - Torino)
Verona 1 Milan 2 Empoli 3 Lazio 3 Parma 1 Sampdoria 1
Cagliari 0 Chievo 0 Palermo 0 Sassuolo 2 Genoa 2 Atalanta 0
Udinese 1 JUVENTUS 3 FIORENTINA 3 NAPOLI 2
Cesena 1 ROMA 2 INTER 0 TORINO 1
Hellas meglio di un anno fa / E le Nazionali ne vogliono 7
VERONA. Il Verona di oggi corre più forte di quello di ieri. La vittoria contro il Cagliari e gli 11 punti in classifica sono un inizio ancora migliore dell'avvio dell'Hellas nella passata stagione, che partì con 10 punti nelle prime sei giornate con le vittorie contro Milan, Sassuolo e Livorno, oltre al pari di Torino. Il Verona venne sconfitto in casa di Roma e Juventus. Meglio l'ultimo Hellas con i successi contro Palermo, Torino e Cagliari più i pareggi con Atalanta e Genoa.
Sette i giocatori del Verona convocati dalle varie selezioni nazionali, cinque dei quali impegnati in gare di qualificazione ad Euro 2016. Moras, Tachtsidis e Christodoulopoulos saranno con la Grecia per le partite in Finlandia, ad Helsinki, e ad Atene con l'Irlanda del Nord in programma rispettivamente sabato 11 e martedì 14 ottobre. Venerdì e lunedì prossimo in campo Emil Hallfredsson con l'Islanda, di scena prima a Riga con la Lettonia e poi a Reykjavik contro l'Olanda. Domenica prossima Artur Ionita sarà a Mosca per affrontare la Russia con la sua Moldavia. L'Italia Under 20 ha chiamato Pierluigi Gollini per il torneo “Quattro Nazioni” per l'incontro di giovedì a Lublin con la Polonia. Con l'Under 21 danese Frederik Sorensen, convocato per le partite di venerdì 10 e martedì 14 ottobre nella doppia sfida con l'Islanda per i playoff di qualificazione ad Euro 2015. L'andata ad Aalborg, il ritorno a Reykjavik.
(da www.larena.it / Alessandro De Pietro)
Juventus 18 / Roma 15 / Sampdoria 14 / Udinese 13
Milan, Verona H. 11 / Napoli 10 / Lazio, Fiorentina 9 / Inter, Genoa 8
Empoli, Cesena 6 / Torino 5 / Cagliari, Chievo, Atalanta 4 / Parma, >>
Palermo, Sassuolo 3
Lucianone
Sport - calcio / Serie B - 7^ giornata - 2014/25
5 ottobre '14 - domenica 5th October / Sunday visione post - 7
Risultati delle partite
Vicenza 0 Brescia 1 Trapani 1 Pescara 4 Vicenza 0 Bari 1
Bologna 0 Varese 1 Latina 0 V. Entella 0 Bologna 0 Modena 1
Frosinone 1 Brescia 1 Carpi 1 Cittadella 2 Livorno 1
Catania 0 Varese 1 Pro Vercelli 0 V. Lanciano 3 Crotone 0
Classifica
Perugia 14 / Frosinone, Carpi, Trapani 12 / Avellino, Bologna, Livorno 11 /
Pro Vercelli, Modena, Spezia, Lanciano 10 / Ternana, Bari 9 / Cittadella, >>
Latina, Vicenza, Varese 7 / Pescara, Catabia, Crotone, Brescia 6 / V. Entella 5
Continua... to be continued...
Risultati delle partite
Vicenza 0 Brescia 1 Trapani 1 Pescara 4 Vicenza 0 Bari 1
Bologna 0 Varese 1 Latina 0 V. Entella 0 Bologna 0 Modena 1
Frosinone 1 Brescia 1 Carpi 1 Cittadella 2 Livorno 1
Catania 0 Varese 1 Pro Vercelli 0 V. Lanciano 3 Crotone 0
Classifica
Perugia 14 / Frosinone, Carpi, Trapani 12 / Avellino, Bologna, Livorno 11 /
Pro Vercelli, Modena, Spezia, Lanciano 10 / Ternana, Bari 9 / Cittadella, >>
Latina, Vicenza, Varese 7 / Pescara, Catabia, Crotone, Brescia 6 / V. Entella 5
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Scienze / neuroscienza/arte - Arcobaleno e confusione dei sensi
5 ottobre '14 - domenica 5th October / Sunday
martedì 30 settembre 2014
Sport - calcio / Serie A - 5^ giornata 2014/15
30 settembre '14 - martedì 30th September / Tuesday
Risultati delle partite
Roma 2 Atalanta 0 Sassuolo 0 Cesena 1 Chievo 1 Inter 1
Verona 0 Juventus 3 Napoli 1 Milan 1 Empoli 1 Cagliari 4
Torino 1 Genoa 0 Udinese 4 Palermo 0
Fiorentina 1 Sampdoria 1 Parma 2 Lazio 4
Classifica
Juventus, Roma 15 / Udinese 12 / Sampdoria 11 / Inter, Milan, >>
Verona H. 8 / Napoli 7 / Lazio, Fiorentina 6 / Genoa, Torino, Cesena 5 /
Cagliari, Chievo, Atalanta 4 / Empoli, Parma, Palermo, Sassuolo 3
Il commento
(di Lucianone)
Le magnifiche DUE sono ormai lanciate: Juve e Roma tengono botta a tutti
per adesso, e solo alla sesta giornata (prossima domenica sera) si saprà se
ci sarà una regina. A meno di un pareggio, ma (secondo me) poco probabile.
Altre squadre non male, che per ora tengono duro, sono l'Udinese e la Samp.
Continua... to be continued...
Risultati delle partite
Roma 2 Atalanta 0 Sassuolo 0 Cesena 1 Chievo 1 Inter 1
Verona 0 Juventus 3 Napoli 1 Milan 1 Empoli 1 Cagliari 4
Torino 1 Genoa 0 Udinese 4 Palermo 0
Fiorentina 1 Sampdoria 1 Parma 2 Lazio 4
Classifica
Juventus, Roma 15 / Udinese 12 / Sampdoria 11 / Inter, Milan, >>
Verona H. 8 / Napoli 7 / Lazio, Fiorentina 6 / Genoa, Torino, Cesena 5 /
Cagliari, Chievo, Atalanta 4 / Empoli, Parma, Palermo, Sassuolo 3
Il commento
(di Lucianone)
Le magnifiche DUE sono ormai lanciate: Juve e Roma tengono botta a tutti
per adesso, e solo alla sesta giornata (prossima domenica sera) si saprà se
ci sarà una regina. A meno di un pareggio, ma (secondo me) poco probabile.
Altre squadre non male, che per ora tengono duro, sono l'Udinese e la Samp.
Continua... to be continued...
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