27 novembre '14 - giovedì 27th November - Thursday visione post - 6
Cosa accade se ignoriamo i segnali del corpo
In ufficio stress e fatica vengono mascherati dalle ambizioni
(da "Corriere della Sera" - 18/11/'14 - Elena Tebano)
Quando ancora gareggiava, Umberto Pelizzari ha stabilito un record per ogni disciplina
dell'apnea. Sarà per questo che ora non ha dubbi: "Senza il desiderio di superare i limiti,
saremmo ancora a saltare da un albero all'altro". Tutt'altra risposta ha dato domenica
Lilli Gruber, intervistata a Che tempo che fa , su Rai3: "Sto molto bene, ho solo abusato
un pò troppo della mia forza fisica, noi che amiamo il nostro lavoro amiamo strafare, noi
donne super woman... poi superiamo i nostri limiti.", ha spiegato con un sorriso a Fabio
Fazio che le chiede,va della sua salute, dopo il malore che l'ha tenuta lontano dallo scher-
mo per alcune settimane. "E' stata anche una bella lezione : ogni tanto bisogna darsi un
pò di tregua". - Colpisce che l'ammissione esca dalla sua bocca: una professionista to-
stissima, che tanti traguardi (e limiti) ha superato nella sua carriera. Ci hanno cresciuti
con l'idea che "volere e potere" , che se la mente si pone il giusto obiettivo, il corpo non
può che seguire, che comunque per fare carriera bisogna saper funzionare sotto pressio-
ne. E se non fosse così?
A volte qualcosa fa cilecca, il corpo si ribella e fa arrivare la sua "lezione": " E' come
inciampare: ci accorgiamo che corriamo solo quando facciamo un passo falso - dice Li-
dia Rota Vender, responsabile del Centro di prevenzione cardiovascolare dell'istituto
milanese Human itas - , Invece è fondamentale ascoltare i segnali di stress: il sonno
disturbato, la tendenza a scattare su cose banali, i disturbi dell'appetito. Se non siamo
noi a prenderci una tregua è il corpo che ci costringe a farlo, ammalandosi".
Le donne sono quelle che sanno farlo peggio: "Hanno una maggiore capacità di tolle-
ranza allo stress ripetuto, perchè sono allenate al multitasking e a gestire diversi fron-
ti: lavoro, famiglia, impegni - conferma Rota Vender - . Finiscono così per avere una
soglia più alta, una resistenza che poi le tradisce: il crollo arriva all'improvviso".
L'illusione maggiore è proprio il successo: "Può diventare una trappola - avverte Luigi
Grassi, professore di Psichiatria all'università di Ferrara -: spinge a voler raggiungere
obiettivi in maniera eccessiva e a non accorgersi che si sta toccando la soglia ultima"
La scalata diventa una vertigine infinita: un susseguirsi senza freni di cose, attività,
esperienze. A volte anche la forma fisica diventa ossessione di prestazione. Come se
coccolarsi, o prendersi cura di se stessi fosse una forma di debolezza. Invece è la ra-
dice di ogni genuino superare se stessi: "La costanza e la determinazione nel taggiun-
gere nuovi obiettivi funzionano solo se si tiene conto dei propri bisogni, se attecchisco-
nella vita emotiva e nel piacere", avverte Claudio Mencacci, psichiatra e direttore del
del dipartimento di Neuroscienze al Fatebenefratelli di Milano.
Il sacrificio, da solo, non porta da nessuna parte. E' anche il segreto del campione Pe-
lizzari: " Tutti pensano che per l'apnea le qualità fisiche più importanti siano i muscoli
o i litri di capacità polmonare. Invece è conoscere il proprio corpo e riconoscere i suoi
segnali: quando puoi andare avanti e quando no".
Continua... to be continued...
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