martedì 31 gennaio 2017

SPORT - calcio / Serie B - 23^ giornata 2016/17

31 gennaio '17 - martedì                 31st January / Tuesday

RISULTATI delle partite
Frosinone   1     Avellino   2     Bari        0     Benevento   3     Cesena   2     Novara   1
Brescia        0      Entella    2     Perugia   0     Carpi          0     Ascoli     2     Pisa         1

Pro Vercelli   1     Ternana      1     Vicenza   1     Verona H.      2     Spezia   3
Trapani         3      Cittadella   0     Spal         1     Salernitana   0     Latina   2

CLASSIFICA
VERONA H.   44  /   Frosinone   41  /   Spal   40  /   Benevento   39  /   Cittadella   37  /
Carpi, Entella   33  /   Perugia   32  /   Spezia   31  /   Bari   30  /   Novara   29  /   Ascoli  28  /
Brescia, Salernitana, Vicenza   27  /   Latina   26  /   Avellino, Pisa   25  /   
Cesena, Pro Vercelli   24  /   Ternana   23  /   Trapani   19





COMMENTO...


sabato 28 gennaio 2017

SPORT - calcio / Serie A - 21^ giornata 2016/17

28 gennaio '17 - sabato                  28th January / Saturday                   visione post - 15

RISULTATI delle partite
Chievo        0     Milan     1     Juventus   2     Bologna   2     Empoli    1     Genoa      2
Fiorentina   3      Napoli   2      Lazio        0     Torino      0     Udinese   0     Crotone   2

Palermo   0     Pescara     1     Atalanta       1     Roma      1
Inter         1     Sassuolo   3     Sampdoria   0     Cagliari   0

CLASSIFICA
Juventus   45  /   Roma, Napoli   44  /   Lazio   40  /   Milan   37  /   Inter   36  /   Atalanta   35  /
Fiorentina   33  /   Torino   30  /   Cagliari   26  /   Chievo, Udinese   25  /   Sampdoria   24  /
Bologna, Genoa   23  /   Sassuolo   21  /   Empoli   18  /   Palermo   10  /   Crotone, Pescara   9  /

Continua... to be continued...

giovedì 26 gennaio 2017

Musica / personaggio - Il punk francese Christophe Chassol

26 gennaio '17 - giovedì               26th January / Thursday             visione post - 11


(da la Repubblica - 26 ottobre '16 - Giuseppe Videtti / Palermo)
Ogni rumore è musica, colonna sonora del momento, frammento di vita, sound track
del big bang rimasto intrappolato nel cosmo. l'alfabeto armonico di Christophe Chas-
sol sconfina dal pentagramma, spazia nelle metropoli e nelle giungle, cataloga i versi 
degli animali, le lingue e i dialetti.  Il musicista francese di origini martiricane, che il 
4 novembre presenta  lo spettacolo Big Sun  al Romaeuropa Festival - un tour che si  
concluderà il 13 novembre  alla Philharmonie di Parigi  in occasione dello Steve Rei-
ch's Anniversary - non si fa incastrare dalle etichette.  Per soddisfare la morbosità 
dei critici ne ha inventata una, "ultrascore".  "Una definizione scherzosa: una sor-
ta di musica per armonizzare il reale che si serve di tutti gli elementi di una colon-
na sonora", spiega dopo la performance al Teatro Massimo di Palermo.
Big Sun che lo vede in scena con le sue tastiere insieme a un percussionista, è un blog
di suoni su proiezioni di immagini girate in Martinica  (dopo analoghe esperienze in
India e a New Orleans); un caos sonoro che a tratti fa pensare al Miles Davis di Bitches
Brew e alle reiterazioni dei maestri del minimalismo. "E' stata un'idea folgorante arri-
vata dopo l'ascesa di You-Tube, che mi ha consentito l'accesso a milioni di video", spie-
ga Chassol, che ha collaborato con Sèbastien Tellier  e  Laurie Anderson  (con la quale
ha in cantiere un progetto per la sonorizzazione di una mostra su Leonard Cohen che
si terrà l'anno prossimo). "All'epoca avevo composto dozzine di colonne sonore, ma a
quel punto mi sono trovato davanti a un milione di possibilità; in una incisione ho uti-
lizzato la voce di Obama, il suo potente discorso di rielezione. Ne è rimasto colpito an-
che Frank Ocean: colui che ha spalancato  nuove frontiere all'hip hop  l'ha chiamato
per una collaborazione.
A New Orleans Chassol arrivò dopo il disastro dell'uragano Katrina. Nello stesso anno,
il 2005, perse entrambi i genitori in un incidente aereo in Venezuela. "Non ce l'avrei fat-
ta a superare lo choc se non fossi stato testimone della resilienza di quella gente  di fron-
te alla morte", racconta. Ora, dopo un'esperienza parecchio formativa nella città sacra 
di Varanasi, in India, esplora con Big Sun suoni e ritmi della Martinica, un ritorno alle
origini,  una rivelazione per l'artista, che non aveva mai pertecipato al carnevale  nella
terra dei suoi genitori. "Più entusiasmante di quello di Rio", commenta, mentre super-
visiona le immagini sulle quali innesta la musica dal vivo. Sembra di ascoltare una mo-
derna trascrizione del Catalogue d'oiseaux di Olivier  Messiaen quando Chassol accor-
da il pianoforte sul melodioso richiamo degli uccelli, ma fa anche pensare a Chick Co-
rea quando accelera in un funk l'incedere di un rapper di strada. "Il punto di parten-
za è stato la musica concreta di Pierre Henry e éPierre Schaeffer, una loro composizio-
ne degli anni Cinquanta, Symphonie pour un homme seul, ha cambiato le mie prospet-
tive, per me fu come guardare un film, ascoltavo e davanti ai miei occhi scorrevano im-
magini.


Chassol veniva dal conservatorio, dove già a quattro anni frequentava corsi di piano-
forte, poi una borsa di studio  al Berklee College of Music, a Boston, una noia infinita
per uno spirito libero, "anche se a quell'età un poò di disciplina non guasta".  E avevo
accesso alla biblioteca più fornita del mondo, il mio paradiso. In realtà già in quegli an-
ni avevo un sogno preciso: diventare Ennio Morricone. La sua musica aveva attirato la
mia attenzione fin da bambino. E' geniale perchè usa accordi semplici combinati in un
sistema armonico complesso, elegante e sofisticato".   Si accende l'ennesima sigaretta:
"Per la verità non ho mai smesso di pensare a me stesso come a un punk. Ho avuto un'a- dorazione per i Clash, Robert Smith dei Cure è stato il mio primo idolo; gli altri, Morri-
cone, Miles Davis, Igor Stravinsky e, tra i classici, Debussy, Ravel e Fauré. Sono un arti-
sta sul filo el rasoio - tra classica, jazz e punk. I miei dicevano di frenare gli entusiasmi,
ma dovevo essere  fedele ai miei principi. Ho sempre pensato che l'artista è un uomo che
può permettersi il lusso a fare le cose in cui crede. senza limitazioni. Eccomi, finalmente
sono un artista di lusso".




Lucianone

mercoledì 25 gennaio 2017

sport - calcio / Serie B - 22^ giornata 2016/17

25 gennaio '17 - mercoledì                 25th January / Wednesday               visione post - 11

RISULTATI delle partite
Brescia   0     Carpi        0    Cittadella    2     Latina    2     Pisa         1    Spal             2
Avellino   2     Vicenza   0     Bari            0     Verona   0     Ternana   0     Benevento   0

Trapani   2     Entella        2     Salernitana   1     Perugia   3     Ascoli

Novara    1     Frosinone   1     Spezia            0     Cesena    3     Pro Vercelli   (rinviata)

CLASSIFICA
VeronaH.   41  /   Spal   39  /   Frosinone   38  /   Cittadella   37  /   Benevento   36  /
Carpi   33  /   Entella   32  /   Perugia   31  /   Bari   29  /   Novara, Spezia   28  /
Ascoli, Brescia, Salernitana   27  /   Latina, Vicenza   26  /   Avellino, Pisa, Pro Vercelli   24  /
Cesena   23  /   Ternana   20  /   Trapani   16

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mercoledì 18 gennaio 2017

ULTIME NOTIZIE >>> dall'ITALIA / Latest news

20 gennaio '17 - venerdì                     20th January / Friday                   visione post - 11

ABRUZZO - Hotel Rigopiano

Slavina sull'hotel: dieci sopravvissuti, fra cui 4 bambini / Cinque persone ancora da
estrarre / Le ricerche proseguono in condizioni estreme, per il timore di crolli o di 
nuove slavine / Riconosciute le due vittime
Ci sono almeno dieci sopravvissuti al disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola, travolto da una slavina di neve e detriti mercoledì. Lo conferma quando cala il buio, dopo ore in cui le cifre sono state più volte annunciate e smentite, il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio: «Giornata complicata ma non priva di elementi positivi. Cinque persone estratte dall’Hotel Rigopiano, una donna e 4 bambini, 5 le altre persone individuate da estrarre». Hanno resistito a freddo e paura per oltre due giorni, protetti da un solaio nella zona dove c’erano il bar e la sala biliardo. Tra i sopravvissuti, ancora in trappola, ci sarebbero Gianpaolo Matrone (33 anni) Vincenzo Forti (25 anni), Giorgia Galassi (22 anni), Francesca Bronzi (25 anni) e Stefano Feniello (28 anni).  


La famiglia salva  

Trasportati all’ospedale di Pescara, Adriana Vranceau e Gianfilippo Parete, moglie e figlio di Giampiero Parete, uno dei due sopravvissuti insieme al tecnico Fabio Salzetta che si trovava nel piazzale al momento del crollo e ha dato l’allarme. Li ha riabbracciati fra le lacrime. Sono stati loro i primi due a essere tirati fuori dai soccorritori. Salva anche l’altra figlia di Parente, Ludovica: i vigili del fuoco hanno annunciato con un tweet di avere recuperato lei e gli altri due bambini che risultavano fra i dispersi, Samuel Di Michelangelo, 7 anni, e Edoardo Di Carlo, 10 anni. «Le condizioni fortunate che hanno permesso ai superstiti di restare vivi sono state l’avere a disposizione abbigliamento pesante e non essere stati a contatto con la neve perché la struttura, seppur parzialmente crollata, li ha protetti» ha detto Tullio Spina, il primario della rianimazione dell’ospedale di Pescara. 


“Salvi grazie agli abiti pesanti”  

«Le condizioni fortunate che hanno permesso ai superstiti di restare vivi sono state l’avere a disposizione abbigliamento pesante, da neve, e il poter restare in zone comunque chiuse nonostante i danni alla struttura, dunque non all’aperto. Ciò ha permesso che non si raffreddassero troppo», hanno detto i medici dell’ospedale di Pescara, in un punto stampa sulle condizioni mediche dei primi superstiti dell’Hotel Rigopiano. «Queste persone sono sotto osservazione - prosegue lo staff medico - e oltre al trattamento medico e ai monitoraggi sono seguite dai nostri psicologi. Il tempo del ricovero ce lo dirà l’andamento dello stato clinico dei pazienti».  
Per trovarli, i soccorritori hanno provato e provato. Hanno urlato. Hanno sguinzagliato i cani, ma la risposta era il silenzio. La neve attutiva suoni e rumori. Secondo Bini, i sopravvissuti sapevano che qualcuno li cercava, ma non riuscivano a farsi sentire. E’ stato anche osservato del fumo, ma non è chiaro se avessero acceso un fuoco o se fosse un principio di incendio, osservato anche in altri settori del Rigopiano. In ogni caso, il vice brigadiere spiega che con le fiamme si rischia di esaurire velocemente l’ossigeno, in una bolla d’aria simile. Difficilmente, poi, questo fuoco avrebbe scaldato. Epperò, continua a spiegare Bini, paradossalmente la neve - con un effetto igloo - aiuta a mantenere un ambiente relativamente caldo, a patto di creare una “sacca d’aria”. “In passato abbiamo salvato persone vittime di una slavina senza macerie, che erano all’interno di una sacca e vi erano rimasti per tre ore”, dice. 

“Un disastro indescrivibile con due scenari diversi: la valanga, che affrontiamo sempre, e una catastrofe naturale come un terremoto”. A descrivere l’orrore è Walter Milan, portavoce del Soccorso alpino e dalle prime ore sul campo per coordinare i soccorsi. Sguardo preoccupato, racconta il tipo di delicato intervento sostenuto dal Cnsas: “Noi come Soccorso alpino interveniamo in questo contesto molto difficile in cui ci vogliono tante persone e tanto tempo per esaminare in maniera metodica la valanga - ha spiegato - Noi dobbiamo controllare centimetro per centimetro, dividiamo la valanga in porzioni molto piccole con spaghi e paletti e sondiamo per essere certi che in quel punto non c’è nessuno”. Lo scenario trovato nei pressi del resort di lusso, d’altronde, era dal punto vista ’fisico’ assai complesso: “La valanga è molto importante e ha un fronte di oltre 30 metri: scivolando verso valle ha creato degli accumuli, con ’onde’ alte fino a 5 metri”.  

(da www.lastampa.it)


 I SOCCORRITORI

Lucianone

STORIE / società >> Olanda - Giovani e anziani: l'ottima integrazione

18 gennaio '17 - mercoledì                18th January / Wednesday                visione post - 6


(da la Repubblica - 11 gennaio '17 - Pietro Del Re / Deventer - Olanda) 
La stanza di Jurrien Mentink è simile a quella di un qualsiasi campus universitario
olandese, salvo che il più giovane dei suoi vicini di corridoio sta per compiere 86 an-
ni. Infatti, sebbene lui ne abbia solo 23 di anni, da quando ha cominciato a studiare 
architettura questo ragazzo di bell'aspetto e con gli occhiali firmati vive in una casa
di riposo per anziani.  Accade a Deventer, cittadina a due ore di treno da Amsterdam,
dove i gestori del centro Humanitas hanno deciso  di offrire un alloggio  a una mezza
dozzina di studenti squattrinati, ai quali in cambio viene chiesto di trascorrere parte 
del loro tempo con gli ospiti del ricovero. "E' un modo per risparmiare i soldi dell'af-
fitto, e con i residenti ho imparato a divertirmi", dice Jurrien, che studia alla Saxion
University di Deventer e che da quasi quattro anni vive circondato da coinquilini che
potrebbero avere l'età dei suoi bisnonni.  "Non mi è stato chiesto di diventare amico
loro, ma di comportarmi come farebbe un buon vicino di casa. E visto che siamo nel-
la libertaria Olanda, posso anche portarmi le ragazze in camera.  Senza contare che
per studiare è il posto ideale perchè tranquillissimo". 
Gli studenti dedicano agli anziani dell'ospizio 30 ore al mese insegnando loro a scri-
vere le mail o a usare Skype, chiacchierando al capezzale di chi non può camminare
o partecipando alla festa di compleanno di chi non ha più nessuno con cui celebrar-
lo.  Per gli anziani, questi giovani sono spesso il solo prezioso legame  con il mondo 
Perciò, quando uno di loro rientra da una lezione, da una festa, da un concerto o da
un viaggio all'estero è ovvio che chi non s'è mosso dal centro gli chieda di condivide-
re le sue esperienze.  Secondo i geriatri che seguono gli ospiti di Deventer, la sola vi-
cinanza con gli studenti può nascondere virtù terapeutiche perchè in grado di conte-
nere l'arteriosclerosi, di allontanare la depressione o di abbassare la pressione arte-
riosa quand'è troppo alta.  La ricerca ha anche dimostrato che esiste un legame tra 
il declino mentale e la morta,lità e che le interazioni sociali con parenti o conoscenti 
sono essenziali per la salute di chi è avanti negli anni: un semplice saluto, una stret-
ta di mano o una battuta scambiata con uno studente del centro può rivelarsi addi-
rittura salvifica. tanto più quando diventa un'abitudine quotidiana.
L'idea di infondere un linfa di gioventù agli anziani di Humanitas è nata nel 2012, 
quando il governo olandese decise di diminuire i fondi per questo tipo di struttre, 
che furono costrette a licenziare parecchio personale. Il taglio del welfare riguarda-
va soprattutto gli ottantenni che erano ancora auto-sufficienti, e per i quali fino al-
l'epoca erano ancora previsti contributi a centri simili a questo. "Volevamo creare  
la più confortevole delle case di riposo, dove tutti avrebbero voluto stare", dice Pe-
ter Daniels, operatore sanitario di Humanitas  con una lunga coda di cavallo  e  lo 
sguardo dolce.  "Direi che ci siamo riusciti, perchè con gli studenti la vita degli an-
ziani è molto migliorata. Oggi, riceviamo richieste da giovani di tutto il mondo ma
possiamo accettare solo gli olandesi, perchè molti anziani non parlano neanche l'in-
glese. I ragazzi rimangono  mediamente 3 anni e siamo già alla seconda generazio-
ne: quelli che si sono appena laureati e ci hanno lasciato, anche se spesso tornano
da volontari".  -  Qui risiedono 160 anziani, i quali hanno tutti più di 85 anni, per-
chè è questa l'età minima per accedere al centro. Il decano ne ha 105. Ma Huma-
nitas è un ospizio modello a prescindere dagli studenti  che ospita.   Lo è  perchè
conta un barbiere , due negozi, una palestra, un pedicure, un centro fisioterapico
e uno per lo yoga, perchè vedi ovunque mensole cariche di libri, comode poltrone
e macchinette per il caffè e perchè vi lavorano 150 persone aiutate da 200 volonta-
ri. "Qui, quello che conta di più è il benessere individuale", aggiunge Daniels.
Per questo mtivo, quello che doveva essere un inedito esperimento intergenerazio-
nale è diventato un caso da manuale, o meglio, un esempio virtuoso che ha già fat-
to emuli:  altre  due strutture analoghe  hanno aperto  in Olanda, una a Lione, in
Francia, e una quarta a Cleveland, Ohio. A sentire il giovane Jurrien, per lui e per
gli altri studenti i benefici trascendono il guadagno economico. Un loro sorriso può
valere oro per un anziano in sedia a rotelle  ma ciò che offrono  gli ospiti del centro
può essere per i ragazzi altrettanto importante.  -  Dice lo studente: "Se non vivessi 
qui non sarei diventato l'uomo che sono. Una volta, quando salivo sull'autobus e ve-
devo un vecchio andavo a sedermi il più lontano possibile. Oggi invece gli vado vici-
no e cerco di attaccarci bottone, perchè so che il più delle volte ha molto da insegnar-
mi".

Lucianone

sabato 14 gennaio 2017

Lettere - Argomenti: il vicequestore Rocco Schiavone e il dittatore Fidel Castro

14 gennaio '17 - sabato                  14th January / Saturday                   visione post - 9  

(da 'l'Espresso' - 4 dicembre 2016 - Risponde Stefania Rossini)
SCHIAVONE, il mio Dostoevskij 
Cara Rossini, chiedo scusa se parlo di una mia passione televisiva, cioè di Schiavone,
ma io sono per Rocco, confortato dal fatto che la serie di cui è protagonista viene ap-
prezzata dalla stampa. Schiavone non è edificante, ma nasce dalla penna di uno scrit-
tore che indaga la realtà, che si commuove per i pensionati che truffano sulla pensione
perchè non hanno altro. Rocco non dice che questo è giusto, ma afferma che purtroppo
accade. Prende a pugni lo stupratore di bambine, perchè la legge non riesce a fermarlo.
Perdona la moglie angariata da un marito violento, per far punire il marito. E quando
scopre che non è il consorte l'assassino, distrugge le prove pur di denunciarlo per omi-
cidio. Lui scava nella realtà per la verità, quella realtà che commuove e chiede giustizia.
Anche Simenon è tentato di fare del suo commissario un giudice, che talora ha la simpa-
tia dei suoi criminali. Non amare Schiavone sarebbe come non apprezzare Dostoevskij
perchè ci fa vivere l'animo demoniaco dei suoi assassini.
                                                                                                   Luciano Ferrari

Risposta di Stefania Rossini
La miniserie "Rocco Schiavone", trasmessa su Rai2 e ispirata ai romanzi di Antonio
Manzini, ha avuto certamente il successo che si deve a un prodotto ben fatto e ben in-
terpretato. Ma c'è stato un clamore in più che la dice lunga sull'assuefazione al peggio
dello spettatore delle reti pubbliche.  Schiavone si è fatto largo  tra i tanti Don Matteo
perchè è un poliziotto tormentato e scorretto, perchè fuma spinelli (scandalizzando Ga-
sparri) e perchè è pure colto, dato che cita Hegel. E ha bucato il piccolo schermo come
se lì sopra non avessero lasciato traccia (eppure ci sono passati) non solo i Marlowe in-
terpretati da Bogart e da Mitchum, ma neanche i noir francesi  con Lino Ventura o le
serie americane di base. Motivo di più per proporre, come già annunciato, una secon-
da stagione di questo vicequestore trasteverino  privo di certezze morali  e  di fiducia 
nella giustizia. Con l'augurio però che venga tenuta lontana quella che Riccardo Boc-
ca, nostra guida indiscussa lungo i sentieri televisivi, ci ha prontamente segnalato co-
me un'intrusa non invitata: la noia.

Fidel, un dittatore
E' inutile voler oggi voler far quadrare il cerchio.   Fidel Castro era un dittatore, e
infatti il potere come nelle monarchie è passato al fratello giovane, paradosso della 
storia. Alla sinistra degli anni Sessanta è parso il romantico Davide contro il Golia
imperialista, ma la verità vera era che fu un feroce dittatore, piaccia o non piaccia.
Come Mussolini, Hitler, Hoxha, Mao... Portò scuola e sanità al suo popolo affama-
to dalla dittatura di destra di Fulgencio Batista? Sì, vero, ma a che prezzo?
                                                                                                                 Fabrizio C.

Lucianone

giovedì 12 gennaio 2017

SOCIETA' / Italia - No alla politica dei forconi

12 gennaio '17 - giovedì                      12th January / Thursday             visione post - 12

(da la Repubblica - 15 dicembre '16 - di Sebastiano Messina)
LA POLITICA DEI FORCONI
Nel rapporto della polizia si parla di "manifestazione non autorizzata" - semplice
contravvenzione, male che vada sono 103 euro di ammenda - ma la pagliacciata del-
l'arresto autogestito "in nome del popolo italiano"  dell'ex deputato berlusconiano
Osvaldo Napoli non può essere liquidata con un clic o con un sorriso, come se fosse
una scenetta delle Iene o una boutade goliardica.    Per il luogo scelto, per le parole 
usate e per i gesti compiuti  questo episodio ci segnala che un gruppo di cittadini - 
"la ggente" - ha deciso di prendere alla lettera le esortazioni del coro populista a
ribellarsi contro il Palazzo  e  ha cominciato a varcare  quel confine (tranne loro,
si  capisce).    
La scelta del bersaglio, l'onorevole Napoli, è stata casuale. Lui stesso ha raccontato
di essere stato individuato  come "politico"  solo perchè stava rispondendo alle do-
mande della troupe di Striscia la notizia.   Ma il fatto che non ce l'avessero con lui,
invece di sminuire l'episodio, lo rende ancora più inquietante: perchè quegli scal-
manati che si autodefiniscono "Movimento dei forconi" cercavano un rappresen-
tante della Casta, uno qualunque, e lui ha avuto solo la sfortuna di essere il primo
che hanno trovato. Contano, però, dicevamo, altre cose: il luogo, le parole e i gesti.
Il luogo, innanzitutto: davanti  alla  Camera dei deputati, che dovrebbe  essere  il 
tempio invioòlabile della democrazia. Su una piazza dove il cittadino presume che
nessun reato possa essere commesso, perchè le forze di polizia la presidiano  e  la
sorvegliano  notte  e  giorno (tutti ricordiamo l'eroismo  del brigadiere Giuseppe 
Giangrande, finito sulla sedia a rotelle per fermare quel folle che voleva uccidere
i ministri del governo Letta).  -  Poi ci sono le parole usate da quegli undici esalta-
ti per fermare l'ex parlamentare: "Siamo un gruppo di cittadini e dobbiamo noti-
ficarle un atto. In base all'articolo 278 del codice penale...". Lui sorrideva, creden-
do che fosse uno scherzo, ma quelli  non  scherzavano affatto.    "...Che punisce 
'chiunque usurpa un potere politico, o persiste nell'esercitarlo indebitamente, e
in base all'articolo 294, primo comma..."."
A quel punto è arrivato il gesto finale, un atto mai visto. Il gruppo ha circondato 
Napoli, due persone lo hanno afferrato per le braccia e il capo-forcone, un omo-
ne con gli occhiali sui capelli lunghi, ha gridato: "In nome del popolo italiano la
dichiariamo in arresto". Poi ha chiamato addirittura "il maresciallo!", come se
lui avesse davvero il potere di mandare in carcere il malcapitato, che per fortu-
na è riuscito a divincolarsi e a fuggire.   E così, davanti al Parlamento della Re-
pubblica, un politico scelto (male) a caso è stato "arrestato", in quanto rappre-
sentante di una classe politica accusata di star usurpando il potere democratico.
Nessuno si aspettava un episodio del genere. Ma forse bisognava prevederlo, che
a furia di assistere ai comizi volanti dell'arringapopolo Di Battista contro "que-
sta gentaglia, questi truffatori della democrazia, questi squallidi malfattori", a
furia di sentirgli ripetere che "c'è la mafia in Parlamento" a furia di ascoltarlo
mentre dice che "là dentro hanno usurpato le loro poltrone", qualcuno decides-
se di fare il passo successivo. Per ora simbolicamente, domani purtroppo chissà.

Lucianone

lunedì 9 gennaio 2017

SPORT - calcio / Serie A - 19^ giornata 2016/17

9 gennaio '17 - lunedì                    9th January / Monday                    visione post - 19

RISULTATI delle partite
Empoli    1     Napoli          2     Udinese   1     Chievo      1     Genoa   0     Lazio        1
Palermo   0     Sampdoria   1     Inter        2      Atalanta   4      Roma    1     Crotone    0

Sassuolo   0     Milan       1     Juventus   3     Pescara

Torino       0     Cagliari   0      Bologna    0     Fiorentina    1 febbraio '17

CLASSIFICA
Juventus   45  /   Roma   41  / Napoli   38  /   Lazio   37  /   Milan   36  /   Atalanta   35  / 
Inter   33  /   Torino   29  /   Fiorentina   27  /   Chievo, Udinese   25  /   Cagliari, Genoa,
Sampdoria   23  /   Bologna   20  /   Sassuolo   18  /   Empoli   17  /   Palermo   10  /
Crotone, Pescara   9  

Classifica MARCATORI
Icardi (Inter)  -  14  /  Belotti (Torino), Dzeko (Roma)  -  13  /  Higuain (Juventus)  -  12  /
Mertens (Napoli)  -  11  /  Immobile (Lazio)  - 10  /  Bernardeschi (Fiorentina)  -  9  /
Salah (Roma), Kalinic (Fiorentina), Thereau (Udinese)  8  






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venerdì 6 gennaio 2017

Riflessioni - Parlando di 'disagio sociale' / Quelli che sanno come difendersi dal nemico Islam

6 gennaio '17 - venerdì                      6th January / Friday                  visione post - 18

Poichè il disagio sociale è indicato come il mandante di ogni intemperanza o sussulto
di umore, di ogni perdita di prestigio della politica, di ogni trasmissione televisiva do-
ve si erigono forche (per ora solo metaforiche, ma prima o poi vedrete che il format
evolve), diventa molto importante misurarlo davvero, il disagio sociale.  In segno di
rispetto per chi, appunto, del disagio è vittima e dal disagio è posseduto, ed è dunque
il comprensibile attore di insorgenze politiche.
Pe esempio. la decina di ossessi che vicino al Parlamento "hanno tratto in arresto"
un onorevole, strattonandolo quanto basta per far capire che sanno usare le mani,
il tutto ovviamente "nel nome del popolo", che cosa hanno davvero a che fare, con 
il disagio sociale? Quanti tra loro sono i poveri, quanti gli affamati, gli esclusi, i li-
cenziati, gli sfruttati, e quanti erano lì solamente  per dare aria alle tonsille  e  per
passare il tempo con gli amici?  Poichè il disagio sociale esiste, e anche in Italia ci
sono i poveri, gli esclusi, i licenziati, gli sfruttati e perfino gli affamati, un eventua-
le abuso del ruolo sarebbe abbastanza spregevole. Si può essere incazzati perchè
il mondo è ingiusto, si può essere incazzati  perchè  si è ingiusti in proprio, e non
è davvero la stessa cosa. Uno sfruttato e un fanatico sono figure a volte sovrappo-
nibili, ma molto più spesso no. Va negato ai fanatici l'alibi di incarnare il disagio
sociale.
(Da la Repubblica - 16/12/'16 - L'Amaca - Michele Serra)

Comincia a diventare stucchevole, dopo ogni carneficina jihadista, il coretto dei
duri e puri che spiegano all'Europa mollacciona come si fa, a difendersi per dav-
vero. Per esempio dichiarando l'Islam nel suo complesso  (più di un miliardo di 
persone) "nostro nemico"; che è esattamente il sogno, fin qui abortito, del Calif-
fo e del suo esercito assassino.  O maledicendo lo Stato di diritto  e  le  sue  leggi 
"permissive"; che è la maniera più diretta per fare rassomigliare  in tempi bre-
vi le nostre comunità a quelle satrapie sanguinarie.  O rispomdemdo all'intolle- 
ranza religiosa islamista con pari intolleranza (occhio per occhio dente per den-
te: concetto tribale prima biblico e poi coranico), riavvolgendo all'indietro i se-
coli che abbiamo speso per strappare al nostro bellicoso fondamentalismo una
luminosa e tardiva tolleranza.
Non so se esista il plurale di Clint Eastwood (Clints?), ma è pieno di Clint Eastwood,
in giro, che danno del cacasotto a Merkel e ai governi democratici d'Europa, nonchè 
al popolo sofferente e resiliente (e vincente) che accende lumini per i morti, scrive poe-
sie leziose sui foglietti, canta le canzoncine peace and love che fanno imbufalire i Clint,
e tutto questo per non perdere se stesso, per non cedere, per rimanere Europa. Chi de-
testa l'Europa, all'unisono, sono i nostri crociati da caffè, in cerca di saracini, e i sara-
cini in cerca di crociati.
(Da la Repubblica - 23/12/'16 - L'Amaca - Michele Serra)

Lucianone

Ultime notizie ->>> dall'Italia e dal mondo / Latest news

6 gennaio '17 - venerdì                      6th January / Friday                  visione post - 13

STATI UNITI - Washington
Annunciata la Women March: 160 mila donne pronte a marciare contro Trump,
dopo lo sfogo su Facebook di Teresa Shook
Tutto è nato dallo sfogo di una pensionata su Facebook. Ma ora la Women March del 21 gennaio si prepara a diventare la maggiore manifestazione contro Donald Trump, all’indomani dell’insediamento del presidente eletto. L’idea è stata di Teresa Shook, nonna ed ex avvocato, che si è ritirata alle Hawaii. Quando la vittoria di Trump è apparsa chiara, l’anziana signora ha scritto su Facebook: «Che cosa succederebbe se le donne marciassero in massa a Washington il giorno dell’Inaugurazione?». La Shook ha ricevuto subito 40 adesioni, poi è andata a dormire. Al risveglio le adesioni erano 10mila. E oggi sono 160mila le donne che hanno assicurato su Fb la loro presenza. Sono stati organizzati mille autobus per raggiungere Washington e diverse associazioni - come l’organizzazione per la pianificazione familiare Planned Parenthood e il gruppo pacifista Code Pink - sono registrate come partner.  
La “Se non ora quando” degli Usa  
Manifestazione femminista per i diritti delle donne, contro un presidente che ha sconfitto la prima donna candidata, usando attacchi personali e misogini, la marcia è diventata un punto di riferimento per chi si oppone a Trump. Un po’ come accadde in Italia nel febbraio 2011 con l’iniziativa «Se non ora quando» contro Berlusconi. «L’elezione di Donald Trump ha spinto molte donne a sentirsi più coinvolte di quanto sarebbero state, il che è ironico dato che molti pensavano che sarebbe stata una presidenza Hillary Clinton a motivare le donne», commenta Dana Brown, direttore del Pennsylvania Center for Women in Politics della Chatham University.  

Stati Uniti / Florida
Sparatoria all'aeroporto di Lauderdale: cinque morti, diversi feriti
Fermato il Killer: un americano. Aveva la pistola nella valigia imbarcata nella stiva.
L’uomo che ha sparato, Esteban Santiago, un militare americano di origine ispanica, è stato catturato dalla polizia. Aveva avuto un’accesa discussione con altri passeggeri a bordo del volo.
Un uomo ha aperto il fuoco all’aeroporto internazionale di Fort Lauderdale vicino Miami in Florida nel Terminal 2 dello scalo nella zona ritiro bagagli. I morti sono cinque e otto i feriti secondo l’ufficio dello sceriffo. L’uomo che ha sparato, Esteban Santiago, 29 anni, un ex militare americano di origine ispanica nato in New Jersey, è stato catturato dalla polizia. È illeso, è sotto interrogatorio e si è arreso una volta finite le munizioni. La polizia commentando la sparatoria ha affermato che “è troppo presto per dire se è terrorismo”. La Cnn, citando fonti tra gli inquirenti, ha riferito che aveva problemi mentali ed era stato ammesso nei mesi scorsi in un ospedale psichiatrico. Nel novembre 2016 Esteban sarebbe andato all’ufficio dell’Fbi di Anchorage, in Alaska, affermando che era costretto a combattere per l’Isis. Secondo alcune fonti della Cbs nel 2011 o nel 2012 era stato indagato per pedopornografia, ma le autorità non avevano ottenuto prove sufficienti per poterlo denunciare.  

ITALIA - Meteo
Neve in tutto il centro Sud / Ghiaccio e gelo al Nord / Quattro morti al Sud


Epifania all’insegna del sole e delle temperature polari al Nord
 (fino a -10° in pianura e fino a -28 sulle Alpi) e di forte vento,
 neve e ghiaccio al Centro Sud, dove si registrano i disagi maggiori: 
strade chiuse, incidenti e accumuli importanti (fino a un metro
 sulle zone collinari e appenniniche, 20-30cm lungo le coste 
adriatiche). Qui il tempo inizierà a migliorare da Domenica, 
anche se la neve potrebbe ancora cadere su Abruzzo, Molise
 e Puglia e non si alzeranno le temperature. Sta per arrivare 
infatti il nucleo più gelido dell’aria artica continentale
 in discesa dalla Finlandia e dal Nord della Russia. Le prossime
potrebbero rivelarsi per il Centro-Sud le più gelide e ventose
 degli ultimi due decenni. Per le intense precipitazioni 
sull’intera dorsale adriatica, anche a quote basse, filtraggi 
ai caselli delle autostrade A14 e A25 per evitare l’afflusso 
dei mezzi pesanti e di tutti i restanti veicoli sprovvisti 
di pneumatici invernali o catene a bordo. Tanti i disagi 
sulle strade del Centro Sud, ritardi sulle linee ferroviarie,
 traghetti fermi.  
   NEVE SUI SASSI DI MATERA

Lucianone

SCIENZE / Il personaggio - Gihan Kamel: la ricercatrice egiziana che unirà il Medioriente

6 gennaio '17 - venerdì                 6th January / Friday                         visione post - 12


(da la Repubblica - 16/12/2016 - Elena Dusi / Roma)
Il velo sui capelli che ne esalta il sorriso e la forma degli occhi. Un look colorato e brillante,
come il suo modo di parlare.  Gihan Kamel, 40 anni, fisica egiziana, è l'unica donna dello
staff scientifico di Sesamo. "Ma solo per ora" ci tiene a precisare. Da un anno e mezzo la-
vora al laboratorio scientifico  a 35 chilometri da Amman  che al suo interno  fa circolare
particelle e propositi di pace. "Ancora poche settimane, poi tutto sarà prnnto per il via uf-
ficiale" dice di un progetto  nato  in Medio Oriente  nel lontano 1997.  Il sogno allora era
quello  di sfruttare la scienza  per appianare i conflitti, come il Cern di Ginevra  fece per
l' Europa uscita dalla seconda guerra mondiale.  Oggi a Sesamo (il cui nome per esteso
è "Synchrotron light for experimental science and applications in the Middle  East) parte-
cipano nove paesi  spaccati fra loro  da più di una faglia sismica: Israele, Autorità Pale-
stinese, Giordania, Egitto, Turchia, Cipro, Pakistan, Iran e Bahrein:  A guidarli, come
direttore scientifico, c'è il fisico italiano Giorgio Paolucci, anche in virtù del ruolo che
il nostro Istituto nazionale di fisica nucleare ha giocato nel promuovere questo strumen-
to chiamato sincrotrone: un acceleratore di elettroni che genera una "luce" utile per stu-
diare molecole e materiali come sotto a un microscopio potentissimo.  -  Per ora, dopo
tanti anni di ricerche, di fondi e di strumenti, lo shock di due scienziati iraniani  uccisi
da due autobombe (nel 2009 e nel 2010), una nevicata record per questa regione che ha
fatto crollare il tetto del laboratorio (2013), ci si accontenta di far partire gli esperimen-
ti. Per la pace, si vedrà.
Cos'è esattamente Sesamo?
Gihan Kemal: "Un laboratorio scientifico, prima di tutto. Ma anche molto di più. Sul
fronte della scienza ci permetterà di studiare la struttura di molecole utili in medicina,
di penetrare nei segreti dei materiali, di sottoporre a test molto accurati i reperti archeo-
logici.  Poi c'è la sfida di lavorare insieme a persone che provengono da paesi e culture
diverse, e che spesso sono coinvolte in conflitti storici.  Da questo punto di vista, Sesa-
mo è una realtà unica".
Come è arrivata a Sesamo? 
G. Kemal: "Mi sono laureata in fisica  all'università di Helwan, al Cairo.  Poi ho fatto
un dottorato di ricerca a Roma, alla Sapienza. Studiavo la struttura di alcune nanopar-
ticelle, in particolare come si legavano  a determinate proteine  del nostro organismo
per mettere a punto nuovi farmaci. Ho proseguito il lavoro, in forma più avanzata, per
un altro anno, dal 2014, ai laboratori dell'Infn di Frascati. Poi sono stata chiamata a Se-
samo.  Il mio campo si chiama biofisica, è a cavallo fra la fisica  e  la medicina.  E an-
ch'io mi sento a cavallo fra vari mondi. Prima per esempio portavo sempre con me una
bandiera egiziana. Da quando lavoro a Sesamo non lo faccio più. La sfida qui è cancel-
lare ogni etichetta sia essa la nazionalità o il fatto di essere donna".
Quanto è comune per le ragazze nel suo paese studiare a livelli così alti?
G. Kemal: "Troppo poco. E io devo molto, ma davvero molto, alla mia famiglia. Arri-
vare alla laurea è abbastanza comune, ma per gli ambienti più religiosi  o  tradizionali
mandare una figlia all'estero  a specializzarsi  è spesso un tabù. In questo Sesamo può
essere un grande aiuto. Permetterà a molte ragazze di fare ricerca avanzata, in un cer-
to senso, andare  davvero  all'estero.   La Giordania, rispetto ad altri paesi, per molte
scienziate arabe è abbastanza di casa. Non è un caso che fra le nuove domande di la-
voro che Sesamo  ha ricevuto  l'80% provenga da donne. Non sono  esattamente  do-
mande per impieghi fissi, ma proposte per condurre esperimenti usando la macchina
per un certo periodo di tempo. Potremo finalmente dimostrare che anche le scienziate
arabe sono molto preparate. E sono capaci di lavorare duro, quando è necessario".
Ad Amman avete un campus oppure ognuno vive per conto suo?
G. Kemal: "Non c'è un campus, abbiamo sistemazioni autonome".
Parlate spesso di politica?
G. Kemal: "A volte si chiacchiera su quel che ci sta accadendo intorno, A volte no,
preferiamo evitare, perchè ci rendiamo perfettamente conto  che potrebbero nascere
rancori o divisioni fra noi".
Com'è il rapporto con gli scienziati israeliani?
G. Kemal: "In questo momento non ce ne sono. Li incontriamo in occasione dell'as
semblea annuale degli scienziati che fanno esperimenti con Sesamo. E in quelle oc-
casioni il colpo d'occhio dei ricercatori provenienti da tutti i paesi, membri e osser-
vatori, è davvero incredibile".
E' vero che non avete nemmeno una caffetteria, il luogo dove in genere  avven-
gono gli scambi di idee?. 
G. Kemal: "E' vero, ma non è un problema. Non ci mancano gli spazi dove confron-
tarci. Ma preferiamo parlare di scienza.   E' il nostro lavoro, il motivo per cui siamo
qui".

Lucianone

martedì 3 gennaio 2017

SPORT - calcio / Serie B - 21^ giornata 2016/17

3 gennaio '17 - martedì                 3rd January / Tuesday                   visione post - 26

RISULTATI delle partite
Spezia    0     Bari   1     Salernitana    2     Novara   2     Benevento   1     Cittadella   2
Vicenza   0     Spal   1     Perugia         1      Carpi     1     Pisa            0     Entella       1

Verona H.   3     Latina      0     Pro Vercelli   2     Ternana     0     Trapani    0
Cesena       0     Avellino   0     Frosinone     0      Ascoli       1     Brescia    0

CLASSIFICA
Verona Hellas   41  /   Frosinone   38  /   Benevento, Spal   36  /   Cittadella   34  /
Carpi   32  /   Perugia   30  /   Bari, Entella   29  /   Spezia, Novara   28  /   
Ascoli, Brescia   27  /   Vicenza   25  /   Salernitana, Pro Vercelli   24  /   Latina   23  /
Cesena   22  /   Avellino, Pisa   21  /   Ternana   20  /   Trapani   13

Al termine del Girone d'andata della serie B 
la squadra del Verona Hellas è CAMPIONE D'INVERNO



Lucianone


domenica 1 gennaio 2017

Ultime notizie - Flash dall'Italia e dal Mondo

3 gennaio 2017 - lunedì                   3rd January / Monday                visione post - 8

ROMA - Migranti
Accordo al Viminale: migranti, rimpatri e piano anti rivolte
Le nuove disposizioni del capo della polizia Gabrielli. Modifiche al reato di clandestinità
per rimpatri più veloci. La vita difficile di chi è costretto a vivere per mesi nei centri di
accoglienza

M5S - Grillo
Sì al Nuovo codice etico: "Con avviso di garanzia dimissioni facoltative"
Grillo: balle da giornali e tv / Addirittura proposta Giuria popolare contro
le 'balle' di giornali e tv

TURCHIA - Istanbul / Attentato di Capodanno
"Il killer è kirghizo", anzi no: nel caos l'inchiesta sulla strage
L'unica certezza è che l'attentatore è un miliziano addestrato, forse arrivato dalla
Siria. Rilasciato l'uomo che assomigliava alla foto diffusa il primo giorno.

SPAGNA - Barcellona / Lo studente scomparso
Ritrovato lo studente di Albisola scomparso a Barcellona
Era ricoverato in un ospedale della città spagnola. Ha riabbracciato il fratello e la madre.
"Adesso torniamo a casa" le sue prime parole. Avrebbe subito un'aggressione nella
notte di Capodanno.

Lucianone

sport - calcio / Serie B - 20^ giornata 2016/17

1 gennaio 2017 - domenica              1st January / Sunday                     visione post - 23

RISULTATI delle partite
Pisa      0     Ascoli   1     Avellino        3     Brescia          2    Carpi          1      Cesena    3
Spezia   0     Bari      1     Salernitana   2     Pro Vercelli   1     Verona H.   1      Trapani   1

Frosinone    3    Perugia   1     Spal         4    Vicenza       2    Entella   4
Benevento   2     Latina    1      Ternana   0     Cittadella   0     Novara   1

Il commento
Era prevedibile: le squadre che si alterneranno alla vetta del campionato saranno
le due pronosticate dall'inizio le più papabili per la conquista dei posti a disposi-
zione per la Serie A, cioè HellasVerona e Frosinone. E per loro si tratterebbe di 
una risalita alla massima serie.   Dunque sembra tutto calcolato: ai momenti di 
rilassatezza del team di Pecchia, fanno subito seguito e riscontro gli scatti imme-
diati della squadra laziale. E così si alternano al comando. Fino alla fine? Con
tutta probabilità, sì. 
Le altre squadre che sembrano  più attrezzate  per ambire al terzo posto sono, a
mio giudizio, solo tre: Carpi, Spal, Perugia. E tra queste vedo molto bene per il 
rush finale dei play off, la squadra ferrarese che per ora è anche molto motivata.
Ma c'è ancora tutto il percorso di ritorno... Intanto vediamo come termina l'andata!
Dimenticavo: grandi complimenti vanno fatti a questo Vicenza che è risalito dal fon-
do classifica in neppure un mese, oltretutto vincendo anche i due derby (veneti) e to-
gliendosi dunque una bella soddisfazione. Sembrava spacciato poche settimane fa, e
guarda adesso che balzo in questa pazza classifica, dove il Cittadella stesso sta invece
perdendo posizioni su posizioni.  Per la stessa classifica VEDERE il prossimo post de-
dicato alla serie B.
 - Luciano Finesso -

Lucianone

Spettacoli / CINEMA - "Le regole del mercato": nel vortice della crisi

1 gennaio 2017 - domenica              1st January / Sunday                     visione post - 14


(da la Repubblica - 29 ottobre 2015 - Al cinema / Roberto Nepoti)
La crisi economica e le sue ricadute sulla vita delle persone sono state affrontate nei
film con un approccio, a dir poco, timido.   In Italia, generalmente, si è preferita la 
forma della commedia, inventandosi soluzioni più o meno improbabili e consolato-
rie. Anche il cinema di lingua francese  ha preso tempo  prima di rappresentare la 
crisi, la disoccupazione, le umiliazioni quotidiane che oggi infestano il mondo del
lavoro: quando lo ha fatto, però, ha prodotto  alcuni  titoli importanti  come Due
giorni, una notte  dei fratelli Dardenne, Tutti i nostri desideri  di Philippe Lioret e
ora questo magnifico La legge del mercato, in concorso al Festival di Cannes dove
Vincent Lindon ha vinto una sacrosanta Palma come miglior attore protagonista.
Cinquantenne disoccupato con responsabilità familiari (il figlio ha un handicap 
fisico) Thierry dura a trovare un impiego.   Da mesi sostiene colloqui via Skype,
talvolta umilianti e sottomessi a regole indecifrabili; ma senza risultato. Frattan-
to si vede costretto a mettere in vendita, per poche migliaia di euro, la casetta mo-
bile di famiglia; neppure questo, però, è facile: anche i potenziali acquirenti sono
poveri  e  contrattano fino all'ultimo soldo. Per rilassarsi, frequenta  un corso di 
danza e balla, a casa, con la moglie e il loro ragazzo. Tuttavia il viso di Lindon è
loquace nell'esprimere la frustrazione e lo scoramento del personaggio.  Che, a 
un certo punto, ritroviamo - giacca e cravatta - come sorvegliante in un ipermer- 
cato. Qui sembra che Thierry abbia risolto il problema (può chiedere una picco-
la somma alla banca, che ora gliela concede, ha di nuovo un suo nuovo status so- 
ciale...); e invece, è proprio ora che comincia il peggio.
Costretto a occuparsi dei poveracci che rubacchiano (teppistelli, ma anche vec-
chietti smarriti che non arrivano alla fine del mese), si trova  quasi subito  alle
prese con un dilemma morale. Tanto più, e tanto peggio, perchè sa che le picco-
le trasgressioni riguardano meno il pubblico che il personale alle casse. La pro-
prietà, infatti, vuole tagliare teste, per aggirare le regole, spia i dipendenti con 
le stesse telecamere di sorveglianza non aspettando altro che un passo falso di 
quella povera gente (buoni spesa non gettati, tessera-punti usata a proprio fa-
vore...) per poterla licenziare. E' il caso, tra gli altri, di una matura cassiera di
lungo corso.   -  Senza esagerazioni nè sottolineature melodrammatiche, Brizè
racconta un'amarissima storia di declassamento sociale che tocca temi sensibi-
li attraverso un personaggio immaginario, però rappresentato in modo da sem-
brare perfettamente plausibile.  Un pò  come la Sandra  del citato  Due giorni, 
una notte, alla quale rimanda la scelta finale di Thierry, presa all'insegna della
dignità e del rispetto di sè. Il cinema dei Dardenne è evocato non solo nei conte-
nuti, ma anche nello stile della regia di Brizè: lunghi piani-sequenza, inquadra-
ture ravvicinate, riprese in semi-soggettiva. Per rendere il tutto più verosimile,
e crudele, il cineasta è ricorso alla macchina da presa di uno specialista del do-
cumentario, Eric Dumont, e ha circondato Lindon di un coro di attori non pro-
fessionisti che interpretano più o meno se stessi.


Lucianone