martedì 22 settembre 2015

Istruzione / Scuola - La tecnologia aiuta gli alunni disabili

22 settembre '15 - martedì            22nd September / Tuesday                visione post - 13

(da la Repubblica - 19/ 09/ '15  -  Tiziana De Giorgio)
Dal robot al tablet: la tecnologia
che aiuta gli alunni disabili
C'è il piccolo robot Nao che chiama i bambini per nome, sa imitare i loro movimenti
e può essere usato nelle classi per aiutare gli alunni autistici.  Ci sono  le maestre  che 
hanno trovato nelle applicazioni del tablet un nuovo modo per comunicare con i picco-
li che hanno un handicap e stanno sperimentando nuove strade per abbattere le diversità.
I libri di testo multitouch, i comandi vocali che permettono ai non udenti di proiettare una
ricerca o una tesina in aula come tutti gli altri compagni. All'Università Cattolica si apre il
primo convegno internazionale in Italia sulle frontiere high tech per la disabilità. Una gior-
nata di studio in cui professori che lavorano negli istituti di ogni ordine, pedagogisti, esper-
ti del mondo dell'istruzione, ma anche informatici, mettono a confronto le proprie esperien-
ze sul campo per mostrare come le nuove tecnologie possano essere usate dagli insegnanti
di sostegno per superare le barriere in classe. "La multimedialità non può di certo esaurire
tutte le competenze che deve avere un docente che ha a che fare con gli alunni disabili -
spiega Luigi D'Alonzo, direttore del Cedisma, il Centro studi su disabilità  e  marginalità
della Cattolica - ma gli insegnanti di sostegno ormai non possono più prescinderne; sono strumenti di inclusione fondamentali, forse ancora più utili che per tutti gli altri alunni".
Un tema particolarmente caldo, in questi giorni, quello del sostegno: l'anno scolastico si è aperto con un buco gigantesco  negli organioci delle scuole milanesi  e  lombarde, dove
mancano all'appello  migliaia di insegnanti  specializzati nell'assistenza ai portatori di handicap. Nelle scuole di città e provincia i presidi sono alla ricerca di più di 1600 sup-
plenti.  La maggior parte  di quelli   che entreranno   in classe, però, non avrà  alcuna specializzazione:  per anni i corsi ad hoc sono stati bloccati e il risualtato è che in tutta
Italia  i docenti di sostegno sono pochissimi.  "Per questo motivo  il Ministero quest'an-
no ci ha chiesto  di formare  il doppio  degli insegnanti  dello scorso anno - sottolinea
D'Alonzo - e corsi con 400 iscritti contro i 200 dello scorso anno. E all'interno di questi
percorsi puntiamo tantissimo sulla multimedialità e le nuove tecnologie".

Lucianone

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