lunedì 31 agosto 2015

Sport / calcio - Serie A - 2^ giornata - 2015/16

31 agosto '15 - lunedì              31st August / Monday                      Visione post - 8

Risultati delle partite
Bologna   0     Milan     2     ROMA          2     Atalanta     2     Carpi   1     Chievo   4
Sassuolo   1     Empoli   1     JUVENTUS  1     Frosinone   0     Inter    2    Lazio      0

Genoa    2     Napoli         2     Torino        3     Udinese    0
Verona   0    Sampdoria   2     Fiorentina  1     Palermo   1

Classifica
Chievo, Torino, Inter, Sassuolo, Palermo   6   /   
Sampdoria, Roma   4   /
Atalanta, Genoa, Fiorentina, Udinese, Milan, Lazio   3   / 
Napoli, Verona   1   /   
Bologna, Juventus, Empoli, Frosinone, Carpi   0   / 




 Continua... to be continued...



domenica 30 agosto 2015

SPORT / MotoGP - Motomondiale GP Gran Bretagna: podio tutto italiano e Valentino al vertice

30 agosto '15 - domenica              30 August / Sunday                     visione post -20

MotoGP a Silverstone (GB): VALENTINO ROSSI show
Il pesarese vince sul bagnato precedendo le Ducati di Petrucci e Dovizioso:
solo tricolore sul podio, come avvenuto in Qatar.
Lorenzo annaspa e perde terreno in classifica, mentre Marquez cade e dà
l'addio alle speranze mondiali.
Podio e trionfo tricolore a Silverstone con Rossi, Petrucci e Dovizioso. Epa

Black Rain. Pioggia sporca. Come il film. Il 'ciak' va in onda a Silverstone, dove Rossi vince in modo magistrale una gara bagnata, allungando in classifica su Lorenzo, solo 4° e ora a -12, e togliendosi di torno Marquez, caduto ancora una volta. L'arrivo è un tripudio di tricolore, con Petrucci meraviglioso 2°, al primo podio in carriera, e Dovizioso 3° con una Ducati che fa festa. Ai box c’è Brad Pitt, non l’interprete della pellicola Michael Douglas, mentre in pista i piloti sono gli attori protagonisti di una sceneggiatura complessa. L'Oscar va a lui, Valentino, che ringrazia la pioggia e approfitta al meglio delle condizioni difficili: quarto successo stagionale e allungo importante nel mondiale su Lorenzo, frenato da quell’acqua cui continua, da Assen 2013, a essere piuttosto allergico. Se Lorenzo affonda, Marquez affoga: la sua scivolata al 13° giro, quando era negli scarichi di Rossi lo mette ormai di fatto fuori gioco, a 77 punti di distanza, dalla partita iridata.
PRODIGIO — Le basi per il prodigio, vittoria 112 in carriera, Rossi le mette nel warm up in cui aveva dimostrato di non soffrire di reumatismi e di poter aspirare a un grande piazzamento. Migliore, non solo del 4° posto in griglia, ma anche di quanto aveva fatto vedere in tutto un week end in cui aveva sempre inseguito la coppia Marquez-Lorenzo. Condotta aggressiva, quella di Rossi, giustificata dalla voglia di approfittare di circostanze a lui favorevoli. La pioggia tanto attesa, e da tanti invocata come possibile trappola per le ruote allergiche all’umido di Lorenzo, è arrivata e ha sortito l’effetto sperato. Da Valentino e il suo clan. Ha scompaginato in modo massiccio la classifica e spiegazzato i valori di un week end che, se si fosse corso su asciutto, difficilmente sarebbe uscito dai binari di un duello Marquez-Lorenzo per la vittoria. Rossi fa un colpaccio, vince su una delle tre piste dell’attuale mondiale su cui non aveva mai trionfato – ora gli restano solo Austin e Aragon – e rifila una martellata pesantissima alle ambizioni di Lorenzo, miracolato per essere stato colpito da Pol Espargaro al 4° giro ed essere riuscito a proseguire, e in crisi ancora una volta con il casco, che aveva la visiera completamente appannata all'arrivo. 
Rossi e Marquez sembrano quelli che si giocheranno la vittoria. Epa
Rossi e Marquez  sembrano quelli che si giocheranno
la vittoria

Questa era la pista di Lorenzo, e  lo sarebbe stata senza la pioggia, e batterlo qui, spingendolo a –12 in classifica e alla vigilia di Misano, casa-Rossi, dà un abbrivio eccezionale al pesarese. Si è presentata un'occasione, Valentino l'ha sfruttata. Come solo i fuoriclasse sanno fare.


MERAVIGLIA ITALIANA — Meravigliosa la gara degli altri alfieri italiani: Petrucci è risalito dal 18° posto in griglia fino al 2°, impensierendo quasi Valentino nel finale dopo una gara di grandissimo spessore; Dovizioso, ottimo terzo da 12° al via ha recuperato alla grande, cancellando, forse, qualche screzio con la casa di Borgo Panigale espresso in modo fin troppo esplicito. Gioia per la Ducati, che aveva avuto dei contrattempi tecnici al sabato, ma che sull'umido conferma le sua grandi doti anfibie. Podio tutto tricolore, come era già successo quest'anno a Losail, in Qatar, con la vittoria di Rossi davanti a Dovizioso e Iannone. L'abruzzese qui chiude opaco 8°, alle spalle pure di Pedrosa, Redding e Smith. Buon punto per De Angelis, 15°.
LA CORSA — Giove Pluvio è un folletto dispettoso nel cielo sopra Silverstone al momento del via della MotoGP: in griglia i piloti hanno tutti le slick, ma nel giro di formazione inizia a piovere e tutti tornano ai box a prendere le moto con gomme da bagnato. Avvio in corsia modello mucchio selvaggio Sachsenring 2014? No. tutto azzerato, si riparte da zero con una nuova procedura con start slittato di 25'. Al via scatta bene Lorenzo, seguito da Marquez, Pol Espargaro e Rossi, che in due giri scavalca tutti e va al comando. Lorenzo perde terreno e posizioni, mentre Miller fa harakiri (-1 sulla licenza) centrando l'incolpevole compagno Crutchlow e gettando via punti preziosissimi che i due stavano conquistando. Disperazione al box Cecchinello. Con un Pedrosa anonimo, Petrucci e Dovizioso esaltano la Ducati passando Lorenzo e dando una mano tricolore ai progetti iridati di Rossi, con Marquez che prova il pressing su Valentino. Gli va male: al 13° giro scivola e dà addio a corsa e mondiale. Le Desmosedici di Petrucci e Dovizioso cercano la rimonta impossibile su Rossi: lo avvicinano, ma senza riuscire a impensierirlo. È il giorno di Vale. Uno di quelli più pesanti per ipotecare la decima.
(da www.gazzetta.it)
Bellissimo il duello tra Petrucci, strepitoso sul bagnato con la Ducati Pramac,  e e la Ducati ufficiale di Dovizioso. Epa

Gran duello tra Petrucci, con la Ducati Pramac, e Dovizioso 
con la sua Ducati ufficiale

Rossi è strepitoso fino alla fine e vince il GP: ora ha 12 punti di vantaggio su Lorenzo, quarto al traguardo. Epa
Rossi è strepitoso fino alla fine e vince il GP di Silverstone.
Ora è a +12 punti su Lorenzo. quarto al traguardo.

La gioia di Rossi sul podio di Silverstone. Reuters
La gioia di V. Rossi sul podio



Lucianone

sabato 29 agosto 2015

Ambiente - L'Umanità post agricola

29 agosto '15 - sabato                 29th August / Saturday                     visione post - 10

(da il venerdì di Repubblica - 31 luglio '15 / Miti d'oggi - Marino Niola)
Benvenuti nell'era fertile dell'umanità post agricola
Siamo entrati nell'era del post-agricolo. fasse suprema del post-moderno. E nuova 
frontiera della sperimentazione sociale. A dirlo è Vincenzo Padiglione, antropologo 
della Sapienza e direttore della rivista Antropologis museale, il cui ultimo numero è 
dedicato appunto alle trasformazioni culturali, etiche  ed  economiche che stanno ri-
voluzionando l'idea stessa di agricoltura. Riportando il paesaggio agrario al centro
di nuove dinamiche, locali e globali. Una sfida per gli antropologi, abituati da sempre
a studiare il mondo contadino e a custodirne la memoria. e che ora provano invece a
interpretare in tempo reale l'esperienza della green humanity, che ha deciso di torna-
re a lavorare la campagna con atteggiamenti, strumenti e filosofie inedite.
I più noti antropologi italiani - da Pietro Clemente a Berardino Palumbo, da Cristina 
Papa a Pier Paolo Viazzo, da Cristina Bindi ad Adriano Favole - hanno raccolto il
guanto e si sono messi a pensare nuove categorie per raccontare e spiegare questo
modo di abitare sostenibilmente la terra. Lontano anni luce dalla tradizionale imma-
gine della condizione campesina come scia ritardataria di una storia postuma.  Ma,
al contrario, terreno sociale dove si sperimentano nuove ricette di cittadinanza atti-
va. Ne è nato un prezioso glossario, fatto di sessantadue voci d'autore. Da agrituri-
smo a transfrontaliero, da condivisione a dieta mediterranea, da vignaiole a campa-
gne digitali. E' il ritratto dell'umanità post-agricola come macchina economico-pro-
duttiva. Ma soprattutto come fabbrica di valori, come laboratorio politico. Area di
connessione tra un passato da ricordare e un futuro da costruire.

Lucianone

Sport / Atletica - Il nostro SuperBolt, infinito giamaicano d'oro

29 agosto '15 - sabato              29th August / Saturday                     visione post - 4

Usain Bolt: volata da mago sui 100 e brucia l'americano Gatlin
Lo strabiliante giamaicano ribalta il pronostico, e in finale è perfetto sin dalla partenza
spiazzando il rivale, che sul traguardo si scompone. E' l'oro del cuore e dell'orgoglio.

Usain è musica,
Justin non ha orecchio
La musica ha fatto la differenza. In tribuna i giamaicani avevano intonato "One Love"
di Bob Marley prima della partenza dei 100. Tutti ordinati con la maglia della nazionale:
""Let's get together and feel all right". La corsa di Bolt è musica, è vita. A sorpresa,
mentre gli atleti erano già schierati, c'è stato un attimo imprevisto di pausa. In campo
è entrato Lang Lang, pianista di rango, icona cinese, che ha suonato un accordo sulla
pianola come introduzione al dramma veloce. Quelle note elettriche hanno risvegliato
l'orgoglio di Usain. Aveva nascosto gliocchi con le mani, poi le aveva aperte  per mo-
strarli brillanti, decisi, ma con un'ombra di dubbio. Sapeva di avere una cartuccia da
sparare e la musica aveva riacceso il suo motore, che in semifinale aveva conosciuto
uno strano singulto. O era stata una commedia perfetta?  No, solo la messa a punto 
dello spartito per l'ultima esecuzione, quella che ha intontito Gatlin, strafavorito, ma
che è sordo agli accordi musicali. Anche noi siamo stati presi in contropiede dalla bel-
lezza e grandezza della risposta umana. Lo sport non è fatto solo di cifre, ma anche di
musica, basta avere l'orecchio.
(da "La Gazzetta dello Sport" - 24 agosto '15  /  La Puntura, di Gianni Merlo)

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Riflessioni - Il caporalato e gli sfruttati stagionali / Sul crollo delle Borse

29 agosto '15 -  sabato                29th August / Saturday                     visione post - 7 

LA MORTE (per fatica e per caldo) di qualcuno di loro ci porta, occasionalmente, a
"scoprire" che in Italia lavorano nei campi, per un salario offensivo, circa 400 mila
stagionali, in buona parte stranieri, reclutati e taglieggiati dai cosiddetti caporali.
definirla economia sommersa  è  abbastanza ipocrita, poichè emerge con la prepo-
tenza delle abitudini consolidate e del malaffare incallito.
Facile, in materia, fare del moralismo, più difficile intervenire data l'entità del feno-
meno, la disperazione (degli sfruttati) e la tracotante impunità (degli sfruttatori).
Ma vale la pena considerare  con quale facilità  e  frequenza scenari ottocenteschi, di
sfruttamento disumano, trovino ampio spazio in un'epoca che ama dedicare quasi ogni
sforzo di analisi alla società immateriale, alle nuove tecnologie, all'economia in rete, e
si imbambola al computer convinta che il lavoro materiale non sia più necessario, non
più strutturale; ma può farlo solamente perchè la povera gente ancora crepa nei campi
con la schiena piegata, e spesso anche nelle fabbriche, Il lavoro materiale è quello che 
ci dà da mangiare, da abitare, da viaggiare. Avere smesso di  considerarlo  centrale  è 
stato un errore politico e un abbaglio culturale. Noi fighetti che passiamo la giornata al
computer siamo sfamati, letteralmente, dai braccianti dei quali ci occupiamo solo quan-
do schiattano sotto il sole.
(da la Repubblica - 23 agosto '15 - L'AMACA / Michele Serra)

A ogni crollo delle Borse, per capire un poco meglio quello che accade in quell'universo
sospeso tra economia e alchimia bisognerebbe domandarsi  quanto le Borse avevano
guadagnato prima, giorno dopo giorno.  La differenza è che il "meno"  è  traumatico,  
veloce e viene urlato nei titoli di giornale: bruciati migliaia di miliardi. Il "più", invece,
era stato progressivo e silenzioso. Sempre migliaia di miliardi, però annunciati da nes-
suna fanfara.
Provate anche voi a fare qualche conto della serva. Cercate su internet un grafico di
lungo periodo el Down Jones (indice di Wall Street), ce ne sono tanti. Cinque anni fa
il Down Jones  viaggiava intorno  ai diecimila punti, riemergendo dal tonfo  del 2008
che lo aveva  portato  sotto  quella quota simbolica.  Pochi giorni fa era arrivato alla 
vetta stratosferica dei diciottomila punti, al termine di una delle stagioni  più lunghe
e costanti di crescita mondiale del mercato azionario.    Oggi, dopo il colpo cinese, è
sceso quasi a sedicimila punti, con un bel tonfo. Ma la quota rimane comunque altis-
sima, come ben sanno i gestori di fondi  e i singoli risparmiatori che nell'ultimo paio
d'anni hanno guadagnato in Borsa, una montagna di quattrini. Un altro suggerimento:
se la Borsa va male, abbiate o non abbiate azioni, andate nell'orto e consolatevi con-
tando le patate e i pomodori. Se non avete un orto, chiedete a un amico se vi fa vede-
re il suo.
(da la Repubblica - 25 agosto '15 - L'AMACA - Michele Serra)

Lucianone.

giovedì 27 agosto 2015

Ultime notizie - dall'italia e dal Mondo / Latest news

27 agosto '15 - giovedì                  27th August / Thursday                        visione post - 8

MIGRANTI
Migranti morti nel Tir / orrore in Austria
Altri due naufragi  / orrore senza fine: almeno cento morti in mare
Nuova tragedia al largo della Libia / Arrivata a Palermo la nave con i 52 cadaveri nella stiva
I siriani in Svezia: qui casa e lavoro

ROMA - Mafia Capitale
Il governo scioglie per mafia il decimo municipio di Ostia.
Il sindaco Marino finisce "sotto tutela" / superpoteri a Gabrielli

CALCIO - Champions League
La Juve pesca Manchester City e Siviglia ( La Roma nel girone del Barcellona
   
ESTERI -
LIBIA - La mediazione Onu è (quasi) fallita
USA - In America nel 2015 una strage al giorno / Obama: "E' peggio del terrorismo"

ITALIA - Politica
D'Alema, attacco a Renzi: "Persi 2 milioni di voti, presto saremo a un bivio"
Renzi apre al mondo cattolico: sempre più vicina l'intesa sulle unioni civili

Lucianone

L'Opinione del Giovedì - A ruota libera su Immigrazione/profughi

27 agosto '15 - giovedì              27th August / Thursday                   visione post -11

Immigrazione / profughi
con problema più ampio che include: 
Immigrazione - Clandestini - Migranti - Profughi 
_________________________
Luciano Finesso

LEGGO  E RILEGGO alcuni titoli principali e altri titolini e sottotitoli 
di alcuni quotidiani e riviste,
e li RIPORTO, RISCRIVO tali e quali qui di seguito, in ordine sparso sia 
del passato che più recenti:
Dai barconi libici alla Macedonia la grande ondata dei migranti. LA FLOTTA INFINITA
L'emergenza:  Sos dal Mediterraneo
                      salvi tremila migranti, battaglia in Macedonia
In un solo giorno soccorsi 23 barconi alla deriva. Scafisti arrestati: si facevano pagare
per aprire le stive.
Quell'esodo senza fine che travolge i confini d'Europa.
Crescono i luoghi a cui non si farà più ritorno, non illudiamoci di arginare il mare.
Quei bambini che piangono al di là del filo spinato in fuga dalla tragedia siriana.
La Macedonia apre le frontiere, in Italia 4.400 arrivi.
Gas e granate sui profughi 
ma la frontiera di Skopje cede alla marea umana
Centinaia sui treni e intanto da Bruxelles arriva una promessa di intervento,
anche attraverso l'Unhcr.
La polemica e l'intervento
Il presidente della Commissione Ue critica il populismo degli Stati:                 
"Questa gente fugge dalla guerra e dalla disperazione".
Juncker: l'Europa in cui voglio vivere non è quella dei
muri contro i profughi 
Esseri umani -
Quando parliamo di migrazioni parliamo di esseri umani.
Solo che queste persone non possono vivere come noi
perchè non hanno avuto la fortuna di nascere in una
delle regioni più ricche del mondo.
Le idee - Nessuno Stato può farcela da solo
25 agosto -
Il vertice  -  Migranti, Merkel pressa Italia e Grecia: "Aprite subito i centri di registrazione"
La cancelliera tedesca incontra il presidente francese Hollande:
"Basta ritardi. Legislazione unica in tutta la Ue" -
La storia - L'odissea di Merhani, il profugo bambino:
                         "Non lasciatemi solo" / Dall'Eritrea, in 10 mesi ha attraversato
fiumi e deserti. "Per la paura non dormivo. Ho lasciato la mia famiglia, di loro non so più nulla".
Merhani, bambino profugo di 12 anni, è sbarcato ieri al porto di Palermo insieme ad altri 45 minori
"non accompagnati".


CONTINUA... to be continued...
                                             


CULTURA-Cibo / Libro - "Ti ho visto che ridevi": quando la Calabria invase le Langhe

27 agosto '15 - giovedì              27th August - Thursday                  visione post - 5

Il collettivo LOU PALANCA ricostruisce la storia
di un incontro cruciale per la cucina italiana

(da il venerdì di Repubblica - 31 luglio '15 - cultura / di Giuliano Santoro)
Come la Calabria invase le Langhe, a tutto slow food
Dietro al miracolo gastronomico delle Langhe, patria di Slow Food e terra d'elezione
del cibo di qualità, ci sono decenni di lavoro silenzioso e culture popolari che vengono
da centinaia di chilometri più a Sud. Ci sono donne meridionali, provenienti soprattut-
to dall'entroterra calabrese, che accettarono di trasferirsi in Piemonte, per trovare ma-
rito e mettere su famiglia  con uomini rimasti soli  nelle terre narrate  da Fenoglio  e 
Pavese. Se ne accorse Nuto Revelli, scrittore e storico dei "vinti", che diede voce alle
donne calabresi di Piemonte in "L'anello forte". Quella storia diventa adesso la trama 
di "Ti ho visto che ridevi" (Rubbettino), romanzo firmato da Lou Palanca, sigla dietro 
la quale si nasconde un gruppo di autori.
Le storie di Lou Palanca sono spiazzanti  come i gol  da calcio d'angolo  di Massimo 
Palanca, bomber del Catanzaro degli anni 80, cui lo pseudonimo  rende tributo.  Il
viaggio di "Ti ho visto che ridevi" comincia quando Luigi, giornalista quarantenne, 
scopre che la donna che lo ha cresciuto non è la madre biologica. Colei che lo ha ge-
nerato si chiama Dora  e  vive per l'appunto nelle Langhe, dove ha dovuto riparare 
per aver dato alla luce il figlio illegittimo. Dora si sposta da una campagna all'altra
sempre a "spartire la fame con la fatica".  In Calabria  aveva preso parte  alle lotte 
contadine stroncate dai latifondisti.
La madre che si dilegua verso le asprezze piemontesi è metafora di un Sud la cui
identità è ormai mescolata a quella del Nord.  La donna abbandona la sua terra
per sbarcare nelle Langhe, dove regnano silenzi e diffidenze. Luoghi e sapori del 
Nord e del Sud trovano forme inconsuete. Le Langhe appaiono sotto una luce di-
versa dalla terra da cartolina dei feticci culinari. E la forza misteriosa che spinge
il protagonista sulle tracce della madre descrive una Calabria dolente e rassegna-
ta, affascinante perchè spaesata. Si viaggia seguendo itinerari piemontesi e calabri,
le ricette di tartufo e il suino nero, bevendo Dolcetto e Magliocco, risalendo i sentie-
ri di un Paese che ha bisogno di riprendere il filo con il passato rimosso. 

Lucianone

mercoledì 26 agosto 2015

Istruzione / salute - Non studiare nuoce alla salute

26 agosto '15 - mercoledì                  26th August / Wednesday

Una ricerca americana dice che diplomati e laureati
sono più longevi, soprattutto perchè vivono meglio

(da il venerdì di Repubblica - 31 luglio 2015 / Scienze - di Elena Dusi)
Non studiare nuoce alla salute, come le sigarette
Tutti sappiamo quanto sia dannoso fumare. Ma ora, cifre alla mano, uno studio
dell'Università del Colorado mostra che smettere di studiare è letale come le si-
garette. E non solo perchè un basso titolo di studio  e  il tabagismo sono spesso
legati, ma anche perchè l'educazione va più facilmente a braccetto con uno stile
di vita corretto per quanto riguarda alimentazione ed esercizio fisico, con un la-
ro meno usurante per il corpo, uno stipendio più alto e una psiche più equilibrata.
Tutti fattori che allungano la vita.
Trattandosi di statistiche, è facile farsi venire in mente esempi che smentiscono 
la regola.  E c'è  anche da dire che l'Italia, campione di longevità in Europa, è il
fanalino di coda per numero di laureati (22,4 per cento su una media del 38 per
cento) e abbandoni scolastici  (17 per cento  contro la media europea  dell'11,9
per cento. Ma da noi la dieta mediterranea spariglia le statistiche e4 rende im-
possibile il confronto, per esempio, con una realtà come quella statunitense.
I ricercatori di Denver, comunque, sono risaliti fino al 1925 prendendo un cam-
pione di un milione di americani. E sono arrivati alla conclusione che, negli Stati
Uniti, 110 mila persone morte nel 2010 avrebbero potuto vivere  più a lungo  se
non avessero abbandonato anzitempo l'università, 145 mila se avessero comple-
tato la scuola secondaria fino alla maturità  e  addirittura 545 mila se avessero
raggiunto uno dei massimi livelli di educazione nei Paesi anglosassoni - il bacca-
laureato.  -  Questi numeri sono confrontabili con quelli dei fumatori che non sa-
rebbero morti se non avessero mai acceso la prima sigaretta.    "Consideriamo
sempre dieta, fumo e alcol come fattori di rischio. Ma un intervento della politi-
ca per favorire l'accesso all'educazione potrebbe migliorare significativamente
la situazione" scrivono gli autori della ricerca, pubblicata da Plos One.
L'ignoranza uccide soprattutto attraverso le malattie cardiovascolari, mentre i
dati della mortalità per cancro sono distribuiti più uniformemente secondo i tito-
li di studio. E l'effetto benefico dei libri si fa sentire equamente fra donne e uo-
mini, bianchi e afroamericani.
I dati italiani sono in parte sovrapponibili a quelli americani per quanto riguarda
istruzione e fumo. Nel 2013 nella fascia d'età tra 25 e 44 anni, informa l'Istat ad
avere il vizio della sigaretta erano il 16,1 per cento delle persone con un titolo di 
studio basso. La proporzione si inverte però fra i più anziani. Gli over 65 che han-
no diploma e laurea fumano  in proporzione  più che doppia  rispetto a chi ha una
semplice licenza media.(12 contro 5,4 per cento).
L'effetto benefico dei libri, confermano i ricercatori, si è fatto sentire soprattutto
sull'aumento dell'aspettativa di vita degli ultimi decenni.

Lucianone

martedì 25 agosto 2015

Sport - calcio / Serie A - 1^ giornata - 2015/2016

25 agosto '15 - martedì                  25th August / Tuesday                     visione post - 12

Risultati delle partite
Verona    1     Lazio       2      Empoli   1      Fiorentina   3      Frosinone  1       Inter        1
Roma       1     Bologna   1      Chievo   3      Milan          0      Torino        2      Atalanta   0

Juventus   0       Palermo   1      Sampdoria   5      Sassuolo   2
Udinese    1       Genoa      0      Carpi            2      Napoli      1

Classifica

Sampdoria - Chievo - Fiorentina - Lazio - Sassuolo . Torino - Inter - Palermo - Udinese   3  /
Roma - Verona   1  /  
Bologna - Frosinone - Napoli - Atalanta - Genoa - Juventus - Empoli - Milan - Carpi   0  

La prima delusione arriva dalla Roma che non va oltre il pareggio con l'Hellas,
anche se gli scaligeri non sono poi gli ultimi arrivati, visto che a Toni si è aggiunto
quest'anno Pazzini, comunque vedremo... Le altre delusioni vengono da Juventus
e Milan, ma soprattutto i bianconeri che a Torino si fanno infilare dall'Udinese. Le
sorprese vengono dal Sassuolo e dalla Sampdoria. Ma il campionato è solo all'inizio
e c'è ancora il calcio mercato in corso.    
(Lucianone).  

Prima delusione aspettando l'antiJuve
(da  la Repubblica . Sport  /  23-08-'15 / Maurizio Crosetti)
La Roma cammina e sbaglia anche i passaggi da, anche perchè dieci centimetri: di sicuro 
la Juve non si raggiunge passeggiando. Invece la Lazio è più tecnica, anche perchè si è
preparata per la Champions e mercoledì si giocherà tutto nella città dell'aspirina.
I primi flash del campionato sono più che altro dei fermo immagine, e i più fermi di tutti
sono i giallorossi.  Li circonda uno strano torpore, forse il 22 agosto è troppo presto per
essere svegli, ma quel vento di novità di cui si è chiacchierato per settimane è caduto di
colpo, una bonaccia clamorosa.  Togli Iturbe  e  metti Salah, levi Totti e piazzi Dzeko  e
niente cambia, è il solito ricamo appiccicoso. E chissà perchè nel finale, col pari da schio-
dare, entra Ibarbo e non il capitano: se non allora, quando? il primo gol del campionato 
si è fatto attendere a lungo, ed è stato un buco difensivo. Il secondo, una papera del por-
tiere. Poco d'altro al Bentegodi, se non l'enorme numero di svirgolate ed errori di misura.


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lunedì 24 agosto 2015

Società / Politica - La crisi europea e la problematica degli Stati centro-europei

24 agosto '15 - lunedì                  24th August / Monday                     visione post - 10

(da la Repubblica - 08 /08 /'15  - LettereCommenti&Idee / di Christian Salmon)

IL LEVIATANO CHE MINACCIA L'EUROPA
La crisi greca ci costringe, ancora una volta, a rispondere a una domanda:     "Qual è
la nostra idea di Europa?". Nel 1986 Milan Kundera aveva risposto così: "E' europeo 
chi ha nostalgia dell'Europa". Oggi come allora sembra che l'Europa possa essere solo
un sentimento passato.  Oggi come allora: Kundera pensava all'Est, noi pensiamo alla
Grecia. Nell'autunno 1956, quando l'Armata rossa entrò a Budapest, pochi minuti prima 
che il suo ufficio  fosse sventrato  dal fuoco  dell'artiglieria, il direttore  dell'agenzia  di
stampa ungherese inviò al mondo intero un telex disperato, che si chiudeva con le parole:
"Qui si muore per l'Ungheria e per l'Europa.".  Quest'episodio dell'insurrezione magiara
 mi è tornato in mente il 3 luglio scorso ad Atene, tre giorni prima del referendum greco,
nell'ufficio del direttore dell'emittente radiofonica Sto Kokkino. Ovviamente la sede della 
radio non era accrechiata da carri armati (le banche hanno sostituito i blindati in quest'oc-
cupazione di nuovo genere); ma nel 2015 il suo direttore, Kostas Arvanitis, parlava lo stes-
so linguaggio  del suo collega  di Budapest nel 1956. Non menzionò il debito e neppure la
 Troika, ma parlò dell'Europa, quella dei Lumi.  E della Francia, "che è stata sempre al 
nostro fianco quando lottavamo contro la dittatura". Si sentiva tradito.   "Qui ad Atene
abbiamo le statue dei filosofi dell'Illuninismo, perchè è a loro che dobbiamo l'idea di uno 
Stato greco indipendente. Oggi ci sentiamo abbandonati dall'Europa. Peggio ancora l'Eu-
ropa ci è diventata nemica. Sta conducendo contro di noi una guerra finanziaria che non
dice il suo nome. Con l'obiettivo di cancellarci dalla carta geografica europea.  Oggi  la
canzone di Gavroche risuona amaramente alle nostre orecchie". Ne mormora le parole 
in greco:  "Sono cascato a terra, la colpa è di Voltaire, il naso nel rigagnolo, la colpa è
di Rousseau...".
Tornato a Parigi, mi sono rammentato di aver letto l'episodio del direttore dell'agenzia
di stampa ungherese  in un articolo di Milan Kundera, pubblicato nel 1983 dalla rivista
Débat.  In quello scritto, intitolato  "Un Occident Kidnappé, ou la tragédie de l'Europe 
Centrale" (Un Occidente sotto sequestro, o la tragedia dell'Europa centrale), Kundera
insorgeva contro la divisione artificiale che aveva tagliato in due l'Europa deportando 
all'Est il mosaico delle piccole nazioni centro-europee, situate geograficamente al centro,
culturalmente in Occidente e politicamente ad Est - col risultato di proiettarle fuori dalla
loro propria storia. Una piccola nazione - scriveva Kundera - è una realtà la cui esisten-
za può essere messa in discussione in qualsiasi momento, che può scomparire, e chi mai
lo sa. Ciò che queste piccole nazioni avevano in comune non era nè una lingua, nè un pa-
trimonio culturale, ma l'esperienza della loro debolezza, di fronte ai grandi imperi che le
circondano.  Non un'identità comune, ma esperienze consimili  di un'esistenza fragile  e
problematica. Esperienze che si riflettono nella pittura, nella musica, nei romanzi centro-
europei. Di fatto, le piccole nazioni  confrontate  con i grandi imperi  sono costrette  più 
delle altre a porsi il problema della loro esperienza collettiva. Perciò la questione della
sovranità dello Stato, del rapporto con l'Altro, della lingua, della storia - tutte le grandi
questioni filosofiche del XX° secolo esaminate dalla psicanalisi, dalla linguistica, dai ro-
manzi di Musil, di Broch o di Kafka trovano qui il loro terreno d'elezione. 
Nel prisma centroeuropeo, l'Europa appariva così non come un impero continentale in
via di consolidamento e di unificazione, e neppure come una struttura federale chiama-
ta ad assorbire  progressivamente  gli Stati  che la compongono, ma   come  una  zona 
sismica ove si scontrano due modi di "fare Europa":

Continua... to be continued...

venerdì 7 agosto 2015

Ultime notizie - dall' italia e dal Mondo / Latest news

7 agosto '15 - venerdì                    7th August / Friday                          visione post - 5

IN  VATICANO

Il Papa: "Respingere i migranti è atto di guerra" / Salvini: "No, è un dovere"
Scontro aperto Papa - Lega di Salvini. 
Al Movimento eucaristico giovanile ricevuto in udienza: i conflitti tra culture
si risolvono soltanto rispettando l'identità dell'altro.
Respingere migranti in mare è "un conflitto non risolto,, è guerra, si chiama violenza, si
chiama uccidere". Rispondendo alle domande di alcun i ragazzi del movimento eucari-
stico giovanile ricevuto stamane in udienza, papa Francesco oggi si è riferito "a quei
fratelli nostri rohjingya ", la popolazione musulmana in fuga dal Myamnar nell'Oceano
Indiano, respinta da diversi Paesi dell'area. Ma è chiaro che il pensiero è volato subito
ai migranti del Mediterraneo, scossos da una tragedia dopo l'altra.      Ed è arrivata a 
stretto giro sui social la replica del leader della Lega Nord, Matteo Salvini: "Respingere
i clandestini è un crimine? No, è un dovere".

USA  -  Lavoro/ economia
L'America crea 21,5 mila posti di lavoro  /  Il dollaro sale / Più vicino il rialzo dei tassi

GRECIA  -  Rifugiati
Ora è la Grecia la porta per entrare in Europa /  Migranti record: caos totale su tre isole / Tsipras:
"Non ce la facciamo da soli"

ROMA -  Renzi e direzione Pd

Renzi: a settembre masterplan per il rilancio del Sud / Rottamare il piagnisteo

RUSSIA -  Putin shock
Putin ordina la distruzione di 100 tonnellate di cibo sotto embargo I I cittadini protestano
L'embargo sui prodotti d'importazione è scattato un anno fa. Coldiretti: danni per 
240 milioni al mde in Italy agroalimentare.

Lucianone



mercoledì 5 agosto 2015

Sport / calcio - Tutto sul nuovo Bologna

5 agosto '15 - mercoledì           5th August / Wednesday                   visione post - 5

Il mercato del Bologna
Il colombiano Quintero è il nuovo acquisto del Bologna;  è stato preso in prestito 
dal Porto. Spunta Pinilla, Zuculini invece non piace più. 
...Al Bologna manca comunque ancora la coppia gol da sistemare davanti al fantasista
(Quintero). I vecchi obiettivi, intanto, scoloriscono: Defrel, pur non ancora tramontato, 
sembra sempre più lontano da Casteldebole; Sau, invece, non si muove più da Cagliari,
come ha dichiarato lui stesso. Borriello, svincolato, è un nome  che piace  molto  in so-
cietà: l'idea consiste nell'offrirgli un contratto tarato sul rilancio personale, consegnan-
do così un messaggio ad altri che han chiesto tempo. Uno di loro è Okaka, che indugia
ancora sul triennale da 750.000 netti che langue da due settimane.
Frattanto da Napoli riecheggiano ancora offerte per Oikonomou. Di Vaio le ha rispedite
al mittente, una sorta di polizza sulla permanenza del greco.  Non, passando ai mediani,
sull'infortunato Zuculini e su Djokovic, che non rientrano nei piani di Rossi. Cui continua 
a piacere Nocerino. E da Bergamo in serata due ipotesi, Livaja e Pinilla. 

Lucianone

lunedì 3 agosto 2015

POLITICA - società / USA: la riscossa di Obama

3 agosto '15 - lunedì            3rd August / Monday                             visione post - 7

(da 'la Repubblica' - 31 /07 /'15 - LettereCommenti&Idee / Moisés Naim)
Se le rivoluzioni del 1989 hanno cambiato il mondo, quelle del 2015 cambieranno gli
Stati Uniti. Il 1989 fu l'anno della caduta dei muri, del tracollo delle dittature comuni-
ste, della perdita di prestigio di idee politiche ed economiche errate. Nella prima me-
tà del 2015 sono avvenuti negli Stati Uniti cambiamenti rivoluziunari nei rapporti in-
ternazionali, in politica sociale e nelle regole che definiscono cos'è una famiglia.  E
questi sviluppi negli Usa non mancheranno  di ripercuotersi  anche al di là  dei loro
confini.
Barak Obama giunse al potere se anni e mezzo fa. Milioni di persone si entusiasmarono
per questo  giovane senatore  con un nome, un aspetto  e  una storia che  secondo molti 
esperti avrebbero costituito ostacoli insormontabili alla conquista  della presidenza Usa.
Ma gli esperti si sbagliavano. Obama vinse le elezioni.  Quattro anni dopo fu rieletto, an-
corchè come presidente avesse raffreddato gli entusiasmi. Il suo arrivo alla Casa Bianca
non aveva prodotto i risultati sperati. L'uomo si era trasformato in un leader cauto, distan-
te, incapace di piegare i suoi  avversari  interni ed esterni.  Non solo i dirigenti del partito 
repubblicano  ma anche i capi  di governo dell'Iran, della Cina, della Russia e del Medio 
Oriente sembravano più efficaci e potenti del Presidente degli Stati Uniti.
Di fatto, al suo arrivo alla Casa Bianca, Obama si trovò alle prese con un elenco di emer-
genze da affrontare immediatamente, tra cui  la maggior catastrofe economica  da  oltre 
mezzo secolo, due guerre  che gli Usa stavano perdendo, un indice sempre crescente  di disuguaglianze economiche, e infine un rinnovato  e  ambizioso attivismo internazionale
di Mosca e Pechino. A tutto questo si aggiungeva  la prostrazione  degli alleati europei,
colpiti dalla crisi.  Il prestigio e l'influenza internazionale  degli Stati Uniti  toccavano  il 
punto più basso dai tempi della guerra del Vietnam. - Secondo i suoi critici, il problema
era Obama - il suo passato, ka sua ideologia, la sua inesperienza, la sua personalità.
Molti osservatori vedevano  il suo passaggio alla Casa Bianca come un'occasione man-
cata, ricordando che negli Stati Uniti i presidenti riescono a imporre grandi cambiamenti
solo nella prima parte del loro mandato - anche perchè le elezioni legislative di medio ter-
mine danno in genere la maggioranza alle opposizioni.   E' accaduto anche stavolta. Con 
le due Camere del Congresso in mano ai suoi rivali, tutto faceva pensare  che in pratica
la presidenza di Obama  fosse giunta  al suo termine; e dunque  non c'era  da aspettarsi
granchè nell'ultimo scorsio del suo mandato
Ma non è andata così. Anche stavolta gli esperti hanno fatto male i loro conti. ,Nel 2015
Obama è riuscito a portare avanti iniziative di grande respiro, che sembravano impossi-
bili solo qualche mese prima. - C'è stato l'accordo con l'Iran, che avrà conseguenze eco-
nomiche e geopolitiche enormi. E la normalizzazione dei rapporti con Cuba - la fine di ol-
tre mezzo secolo di ostilità col regime dei Castro. 
Sorprendendo molti osservatori, Obama è inoltre riuscito a ottenere l'ppoggio del Senato 
per negoziare la partecipazione del suo Paese all'Accordo di partenariato e libero scam-
bio transpacifico (o Tpp, che sta per Trans Pacific Partnership Agreement) con altri  11
Paesi della regione Asia - Pacifico. Potenzialmente, il Tpp potrebbe trasformare i rappor-
ti economici in questa parte del mondo, oltre a creare un importante contrappeso alla Ci-
na.  -  Tutto questo sta avvenendo in un contesto di recupero e di crescita dell'economia,
statunitense: disoccupazione  ridotta al 5,3%  e  in ulteriore calo, ripresa dell'industria, 
mentre il Paese si è trasformato nella principale potenza energetica mondiale, superando
lìarabia Saudita e la Russia.   Certo, manca ancora un recupero dei salari medi, e le disu-
guaglianze  rimangono  a livelli inaccettabili; ma anche su questi temi spinosi  Obama ha
adottato misure che potrebbero invertire la tendenza. La sua riforma sanitaria ad esem-
pio avrà senza dubbio un impatto economico e sociale positivo e importante.
Infine, l'estate 2015 è iniziata nel segno di una decisione che cambierà la vita di milioni di
persone finora emarginate. Nel giugno scorso, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha lega-
lizzato i matrimoni  tra persone  dello stesso sesso, un'iniziativa  appoggiata  dalla  Casa 
Bianca. Obama si merita una vacanza.

Lucianone

domenica 2 agosto 2015

Società / solidarietà - Intervista ai filantropi del Mediterraneo

2 agosto '15 - domenica                 2nd August / Sunday                     visione post - 5

Da due anni Regina e Christopher Catambrone solcano il Mediterraneo
con una nave comprata apposta per soccorrere gli immigrati.
"Siamo originari del Sud Italia: l'emigrazione  e le sue tragedie fanno
parte della nostra storia".

(da 'la Repubblica'  - 18 maggio 2015 -  di Emanuele Lauria /  Palermo)
Sulla home page dell'organizzazione hanno messo un contatore: il numero che compare,
da ieri, è 4.441. Sono le vite salvate sinora da Moas, l'organizzazione fondata da una cop-
pia italo-americana di facoltosi imprenditori che dal 2014 si occupa di cercare e soccorre-
re i migranti  in difficoltà  nel Mediterraneo.  Chris e Regina Catambrone sono  gli unici
"privati" a dare assistenza in un mare sempre più segnato da tragici naufragi.   Per uno
scherzo del destino  la loro missione, sabato, ha consegnato  l'ultimo carico  di disperati
(405) a Messina, sull'altra riva di quello Stretto dove la storia dei Catambrone cominciò-
Ed è una storia di eccezionale solidarietà che la signora Regina, per la prima volta, rac-
conta dall'inizio.
REGGIO CALABRIA, qualche anno addietro
"E' lì che conobbi Chris. Lui aveva deciso  di ritrovare  le sue radici, dopo essere stato
costretto ad abbandonare  New Orleans  a causa dell'uragano Katrina. Venne a vivere
a Reggio, vicino a casa mia, e non lontano dalla provincia di Catanzaro che il suo bisnon-
no aveva lasciato per l'America nel secolo scotso. Il problema dell'emigrazione , per noi 
meridionali, è sentito perchè fa parte della nostra storia".
COSA vi ha spinto a occuparvi di quest'altro , più tragico, fenomeno migratorio?
"Nell'estate del 2013 eravamo in vacanza nel Mediterraneo. Lasciammo Lampedusa con
una barca a motore presa in affitto, proprio alla vigilia della storica visita di papa France-
sco. Sulla rotta verso Tunisi, la rotta delle stragi, vidi a pelo d'acqua una giacca beige, pro-
babilmente appartenuta a qualche poveretto morto in mare. Quell'immagine cambiò tutto.
Decidemmo di fare qualcosa, di dare un contributo per affrontare questa tragedia. Aveva-
mo dei soldi da parte, invece di acquistare una casa decidemma di comprare una nave. 
Una nave che finora ha salvato 4.400 persone. Una spesa ben ripagata".
QUANTO vi è costata sinora questa missione?
"Otto milioni di dollari l'anno scorso. Nle 2014 abbiamo finanziato l'operazione con le no-
stre risorse, non ci sembrava giusto chiedere un aiuto solo sulla base di un'idea. A ottobre, 
chiusa la prima campagna con un bilancio di 3 mila persone soccorse, abbiamo aperto una
sottoscrizione. Che finora ha fruttato circa 100 mila euro, oltre ai 180 mila euro donati da
un imprenditore tedesco. Ahimè, siamo lontani dal target  prefissato  per questa seconda
parte  dell'attività appena cominciata, che dovrebbe concludersi a ottobre (tre milioni cir-
ca, ndr.) Temiamo di non farcela".
C'E' CHI SUL WEB , commenta la vostra iniziativa chiedendovi polemicamente di ospi-
tarli a casa, i naufragki raccolti in mare.
"Cosa significa casa mia? Casa mia, come la casa di questa gente che fugge per necessi-
tà, è il mondo. Non c'è un'umanità di serie A e di serie B. Io non sapevo cosa fosse l'orro-
re prima di quest'esperienza. Ho visto persone stipate come sardine  nella stanza dei mo-
tori, senza aria, in mezzo ai loro stessi bisogni. Le foto non volevamo neppure pubblicarle,
se l'abbiamo fatto è anche per svegliare le coscienze".
QUAL E' ILO VOSTRO RAPPORTO con le forze ufficiali in azione nel Mediterraneo?
"Non c'è alcuna carta scritta. Noi ci siamo proposti e, in raccordo con le autorità, interve-
niamo su richiesta per fornire una sorta di pronto soccorso: facciamo uno screening sani-
tario dei migranti salvati, diamo loro da mangiare, li vestiamo. Poi, teoricamente, dovrem-
mo trasbordarli su altre navi.

Continua... to be continued....