giovedì 12 gennaio 2023

Riflessioni - La paura dello sguardo della folla (e delle critiche sprezzanti dei social)

 12 gennaio '23 - giovedì                               12th January / Thursday                   visione post - 6

(da la Repubblica - 25 settembre '21 / da L'Amaca / di Michele Serra)

Lo sguardo della folla
Capita che intellettuali e politici ammettano di non aver detto quello che pensavano, su un determina-
to argomento, perchè avevano pura della reazione dei social. Ultimo  caso notevole  quello  di Maud
Maron, candidata dem a New York, che ha detto di avere rinunciato  a prendere posizione  in favore 
della scrittrice J.K. Rowling, massacrata dagli ultras della cultura gender per evere sostenuto  che il
sesso non è solo un portato culturale, è anche un dato di fatto biologico. Maron aveva paura, difen-
dendo la Rowling, di essere accusata di transfobia, se non di fascismo. - Senza entrare nel dettaglio,
oso enunciare un principio generale. Intellettuali, scrittori e in misura meno urgente e meno assolu-
ta anche i politici, sbagliano gravenente, e a proprio danno, a concedere ai social un potere così ri-
levante. Se proprio non riescono a starne fuori (soluzione ideale), dovrebbero almeno relativizzare,
e di molto, la force de frappe di singoli straparlanti  e dei manipoli organizzati. In una parola; infi-
schiandosene.   Non per snobismo o arroganza  Per libertà di spirito, perc hè non si parla e non si
scrive per piacere (o dispiacere) agli altri. Si parla  e  si scrive  per dare faticosamente forma alla
propria esperienza e alle proprie idee.  La scrittura è un esercizio individuale e troppi, con l'avvento
dei social, scrivono avvertendo alle proprie spalle lo sguardo della folla che giudica ogni parola. E'
autocensura, mortificazione del proprio punto di vista, perfino viltà. già altre forme di pressione e
di influenza gravano sull'intellettuale (la committenza, la convenienza politica, le ambizioni acca-
demiche) perchè se ne possa aggiungere un'altra, così intimidatoria, così sbrigativa, così sommaria. 
Il futuro del pensiero è social free.
 
Lucianone

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