lunedì 28 novembre 2016

SPORT - CALCIO / Serie B - 16^ giornata 2016/17

28 novembre '16 - lunedì                28th November / Monday               visione post - 17

RISULTATI delle partite
Entella   1     Brescia   1     Carpi          2     Cesena    3     Frosinone   1     Perugia   0
Spezia     1    Ascoli      0     Cittadella   0     Avellino   0     Ternana      1      Novara   0

Pisa         1     Spal       0     Vicenza        0     Verona H.   1     Salernitana     1
Trapani     0     Latina    0      Benevento   0      Bari           0      Pro Vercelli    1

CLASSIFICA
Verona Hellas   33  /   Frosinone   31  /   Benevento, Cittadella   28  /   Spal   26  /
Perugia   25  /   Entella, Carpi   24  /   Spezia   22  /   Brescia   21  /   Bari   20  /
Salernitana, Novara, Latina, Pisa   18  /   Pro Vercelli   17  /   Cesena, Ternana, Avellino   16 /
Ascoli, Vicenza   15  /   Trapani   11

Classifica marcatori

Pazzini (H. Verona)    13  /   Litteri (Cittadella)    10  /   Caputo (V. Entella), Avenatti
(Ternana)    9  /   Ciofani (Frosinone)    7  /   Antenucci (Spal), Di Carmine (Perugia),
Lasagna (Carpi), Ciano (Cesena)    6  /    Coda (Salernitana)    5    



Lucianone

Storie / cinema - "Cronaca di una passione": il Nordest in crisi

28 novembre '16 - lunedì               28th November / Monday            visione post - 9


(da la Repubblica - 8 novembre '16 - di Giampaolo Visetti )
Vicenza -
Antonio aveva 56 anni e produceva tubi. Due anni fa  l'ultimo brindisi  con i tre operai:
una commessa pubblica, la banca avrebbe aspettato, i soldi per le more chieste da Equi.
talia li avrebbe trovati. Poi lo Stato non ha pagato ed è finito tutto. Ha provato a fare il
meccanico ad Arsiero: 500 euro al mese in nero. Gli è arrivato lo sfratto. La moglie, con
i due figli, si è trasferita dalla madre.  Lui, in cambio del letto, ha fatto il badante  della 
zia. La sera la famiglia si riuniva ai giardini pubblici di Vicenza: un triangolo di pizza,
due parole sui ragazzi e sui libri da pagare per l'università. Alla fine Antonio ha ceduto
e si è tolto la vita.  Non è stata la disperazione, ma la vergogna.  La famiglia e gli amici 
avevano saputo: anche lui era colpevole di povertà.
Nell'Italia della grande crisi, come nel Nordest dei reduci degli "schei", i fallimenti non
si perdonano.   O cela fai, o ti togli di mezzo.    La selezione della specie, nell'impero del 
consumo, è spietata.  Seicentoventotto (628) piccoli imprenditori suicidi in tre anni, tra
il 2012 e il 2015, altri 193 fra gennaio e ottobre. In testa alla classifica il Veneto. Non so- 
no il fisco, lo Stato e la burocrazia, ad essere sotto accusa, non i grandi e i piccoli evaso-
ri che si appellano all'impresentabilità collettiva per giustificare la disonestà individua-
le. - Questa sera nel cinema Roma di Vicenza si parla di vulnerabilità personale e di in-
differenza istituzionale, della mediocrità che ha conquistato i poteri, di un'esistenza pre-
caria diventata cronica e generale. E' una testimonianza, ma pure un omaggio ai caduti
anonimi del Paese che non ce la fa. Gente umile e onesta, semplice e normale, spesso an-
ziana, i protagonisti dell'esaurito modello Nordest affondato nei debiti.    Inaccettabile, 
specie nella terra in cui il lavoro e il conto in banca sono il cuore di ogni persona.
Ci sono anche i figli di Mario, falegname di Valdagno. Lui è stato ucciso dalla fine del-
l'amore con la moglie. C'erano l'assegno di mantenimento, un nuovo affitto, altre bol-
lette, le rate per i macchinari, i contributi dei dipendenti. "Ci ha chiesto scusa - dicono - 
aveva un'assicurazione sulla vita, l'ha fatto per noi".  La sala è gremita per l'anteprima
di "Cronaca di una passione", l'ultimo film di Fabrizio Cattanio, con Vittorio Viviani e
Valeria Ciangottini. Presenti gli "Angeli della Finanza" e l'ex magistrato Piero Calabrò,
presidente dell'Istituto Sdl.   Dopo "Maternity blues", dedicato alle mamme in carcere
per infanticidio, l'opera è già un caso.   La prima ragione è l'argomento: l'organizzazio-
ne collettiva che pretende la vita di chi non sta al passo con le regole della finanza pub-
blica. La seconda è la formula: un film autoprodotto da 70mila euro, negato alle grandi 
sale e affidato a quelle piccole, purchè accompagnino la proiezione con dibattiti anima-
ti da associazioni e volontari, pronti ad aiutare concretamente le famiglie dei caduti cau-
sa crisi. La tournée, dopo Vicenza e Verona, lascerà il fronte Veneto  per toccare  tutti i
campi di battaglia della nazione, a partire dalla Campania.
"Il welfare - dice Fabrizio Cattani - da statale si è ridotto a famigliare. Ma in questo mo-
do chi per necessità cade nelle mani delle sanzioni, viene privato anche della dignità, la
pena è l'umiliazione inflitta dalle persone care.    A un uomo sul lastrico un funzionario  
pubblico ha suggerito di fingersi pazzo per ottenere  un posto riservato ai disabili".

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venerdì 25 novembre 2016

SPORT - Serie B / 15^ giornata 2016/17

25 novembre '16 - venerdì              25th November / Friday              visione post - 15

RISULTATI delle partite
Cittadella     5     Avellino     1     Bari      2     Benevento   4     Latina            1
Verona H.     1     Pisa           0      Carpi   0     Brescia        0     Salernitana   1

Pro Vercelli   1     Spezia     1      Ternana   3     Ascoli      2     Novara        1
Vicenza         1      Cesena   0      Entella     0     Perugia   2     Frosinone   2

CLASSIFICA
Verona H., Frosinone   30  /   Cittadella   28  /   Benevento   27  /   Spal   25  /
Perugia   24  /  Entella   23  /   Spezia   21  /   Carpi   21  /   Bari   20  /   Brescia   18  /
Salernitana, Novara, Latina   17  /   Pro Vercelli, Avellino   16  /   Ascoli, Pisa, Ternana   15  /
Vicenza   14  /   Cesena   13  /   Trapani   11




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lunedì 21 novembre 2016

Riflessioni - La Grande Bettola del "ve lo spiego io"

21 novembre '16 - lunedì                 21st November / Monday                  visione post - 7

Tutto è relativo. Se confrontate le freddure sui calabresi di Magalli (conduttore
televisivo) o gli improperi sulla Bindi di De Luca (conduttore della Campania)
con il linguaggio medio delle chat, vedrete che potrebbe andare anche peggio. 
Date una scorsa alle centinaia di commenti online  sulla vicenda palermitana 
dei Cinquestelle e avrete una buona campionatura  della Grande Bettola  che
è diventato il linguaggio politico corrente: bava alla bocca, sintassi incespican-
te e una progressione frenetica  di "ve ,lo spiego io"  che non lascia tempo  ai 
pensieri e ha il solo scopo di presidiare lo spazio il più in fretta possibile e far
sapere agli altri  che  "io sono io, voi non siete niente".    Migliaia, milioni di 
marchesi del Grillo digitanti.
Il problema è che quando un argine si rompe, si rompe. E il muro del politica-
mente corretto, in fin dei conti correlato con l'antica consuetudine del parlare 
educato, è in briciole ovunque: nella sedicente Polis così come nel suburbio.
Che lo sia perchè era troppo rigido o troppo ipocrita o troppo legato a forme 
di galateo datate, non saprei; comunque è una diga  che  non  riusciva  più a 
contenere il ribollente magma del malumore, della smania patologica di farsi
notare e neppure (soprattutto) l'accelerazione forsennata della parola scritta.
La parola è imbizzarrita, fuori controllo, sbanda e  incespica  come  i tori  di
Pamplona. Più che redarguire e offendersi, credo che la cosa migliore sia scan-
sarsi, in attesa di tempi migliori (?).
(DA 
la Repubblica - 19/11/2016 - L'AMACA - Michele Serra)

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venerdì 18 novembre 2016

SPORT - calcio / Serie B - 14^ giornata 2016/17

18 novembre '16 - venerdì                 18th November / Friday                  visione post - 20

RISULTATI delle partite
Spal       3     Vicenza   0     Cesena   2     Benevento   1     Carpi        1     Frosinone   3
Brescia   2      Latina     1     Pisa        0     Cittadella    0      Avellino    1     Ascoli         1

Verona H.   0     Perugia    1     Salernitana   4     Entella           0     Bari       1
Novara       4      Trapani   1      Ternana       2     Pro Vercelli    0     Spezia   1

CLASSIFICA
Verona Hellas   30   /   Frosinone   27  /   Cittadella   25  /   Benevento, Spal   24  /
Entella, Perugia   23  /   Carpi   21  /   Spezia, Brescia   18  /   Bari, Novara   17  /
Latina, Salernitana   16  /   Pisa, Pro Vercelli   15  /   Ascoli   14  /   Avellino, Cesena,
Vicenza   13  /   Ternana   12  /   Trapani   10





IL COMMENTO (di Luciano Finesso)

Le certezze nella vita e nella politica sono sempre meno. Immaginarsi nello sport,
e soprattutto nel calcio. Oggi sei lassù che domini il campionato, domani o dopodo-
mani ti ritrovi sempre lassù, ma senza dominare un bel niente. E' quello che sta ac-
cadendo al Verona Hellas, e allora la domanda è: si sta rilassando o è l'inizio di una
qualche crisi, pur piccola che sia?  Si saprà con qualche leggera certezza in più nei
prossimi due, tre turni. Intanto ripercorriamo il cammino che si è fatto fin qui.
Alla quinta giornata di campionato già sembrava che fosse in atto un duello Verona H.-
Cittadella, con quest'ultima avanti di 5 lunghezze sui gialloblù; subito dietro erano in
5 squadre che seguivano a 2 lunghezze (punti 18) dai veronesi, e di queste le più accre-
ditate a credibilità futura erano Bari, Frosinone, Pisa.   Poi, dalla 7^ alla 9^ giornata
arriva il sorpasso dei veronesi sempre sui padovani del Cittadella: dai -2 punti della
settima (già un recupero di 3p. rispetto alla quinta) si va a +2 della nona giornata.
Una rincorsa non da poco dei gialloblù, con tanto di merito precipuo da dare al no-
stro centravanti Pazzini e a Romulo, ormai regista indiscusso a centrocampo. 
Nel corso delle giornate 11^ e 12^, l'Hellas consolida il vantaggio  e  anzi lo aumenta
di altri 3 punti, quindi a +5 su un gruppetto di 3 squadre: oltre a Cittadella (raggiun-
to) si trovano Virtus Entella e Perugia (Bari e Pisa si sono perse dietro). Situazione:
Verona H. 27 / Cittadella, Virtus, Entella, Perugia 22 / Frosinone, Spal 21 -

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Personaggi - Alex Saro: il ricercatore astrofisico che fa ritorno, in aiuto dei colleghi

18 novembre '16 - venerdì                18th November / Friday                visione post - 17

Un ricercatore-cacciatore di stelle che,
tornato in Italia, assume i colleghi

(da 'Corriere della sera' - 12 novembre '16 - di Andrea Pasqualetto)
Poteva scegliere Cambridge, Institute of astronomy, o l'università Ludwig-Maximilian
di Monaco o la Parigi VII della capitale francese, tutte eccellenze mondiali. E invece 
l'astrofisico Alex Saro ha puntato sull'Italia: Osservatorio astronomico di Trieste. E
qui. in una stanza ottocentesca del castello Basevi, studierà le stelle.
Porterà in dote una borsa con 1 milione e 230 mila euro  che l'Europa  gli ha messo a di-
sposizione per formare una squadra di quattro scienziati col compito di analizzare l'evo-
luzione dell'universo.  Avrà cinque anni di tempo  per dare  delle risposte enormi: sugli
ammassi di galassie, sui buchi neri, sull'energia oscura  che governa il firmamento.
Domanda: perchè un brillante ricercatore di 36 anni  che lavora in Germania per uno 
dei centri di astrofisica più importanti a livello planetario decide di tornare in Italia a
spendere l'ambitissimo finanziamento  "Erc starting grant"  dell'European research
council che è come vincere una medaglia olimpica per un atleta?
"Perchè  l'istituto italiano  di astrofisica  è molto valido, perchè Trieste è la mia terra,
perchè ho sempre pensato  che il futuro  doveva essere nel mio Paese", spiega con
grande semplicità questo "cervello in fuga" che ha fatto  una inversione a U  tornan-
do da dove era partito.  Anno 2010, dopo un 110 e lode  all'università  del capoluogo 
giuliano e un dottorato in fisica e simulazioni cosmologiche Saro vince una borsa di 
post dottorato all'università di Monaco. Lì vola e lì rimane diventando aiuto-profes-
sore al dipartimento di Fisica. "Una grande esperienza che voglio sfruttare all'Osser-
vatorio. Mi trasferirò non appena mi diranno  quando partirà il progetto. Ne sto di-
scutendo con l'Unione Europea. Le date sono aprile o settembre 2017. Poi, una volta
decisi i tempi, sceglierò i miei quattro collaboratori". Ad aspettarlo ci sarà un amico,
il direttore dell'Osservatorio Massimo Borgani che di lui ora dice: "E' il nostro pun-
to d'orgoglio".
Appassionato, deciso, entusiasta, Alex non voleva credere ai propri occhi quando ha
letto il suo nome fra i vincitori degli "starting grant" che vengono assegnati ai ricer-
catori europei, ma solo entro 7 anni dalla fine del dottorato. I progetti ricevuti dalla
commissione internazionale di Bruxelles erano 2.935, 2887 quelli valutati, 325 gli ap-
provati e di questi una dozzina quelli in astrofisica. - Saro parla il linguaggio dell'u-
niverso che ha numeri strotosferici. Si confronta con unità di misura lontane  dalla 
comprensione umana: "Il tempo nei miei studi è un miliardo di anni, la distanza 10
miliardi di milioni di chilometri". Per lui le cose che succedono sulla Luna o su Mar-
te sono appena dietro l'angolo. "Non ho visto l'atterraggio della sonda Schiaparelli,
non è la scienza che faccio io". Troppo vicino per chi si occupa di strutture cosmiche.
"Dobbiamo capirne l'evoluzione, è ricerca di base".
Ha un mito: "Edwin Hubble che inventò un importante sistema di classificazione".
Lo emozionano Einstein e Galileo e per la divulgazione scientifica plaude a Marghe-
rita Hack, che fu direttrice dell'Osservatorio. Il suo sogno? "Scoprire le origini del-
l'universo". Non proprio una passeggiata.
In tutto questo Alex Saro non è solo, non sulla Terra almeno. Si chiama Irina ed è 
la sua fidanzata e a dispetto del nome è udinese come lui. "Mi ha seguito a Mona-
co e mi seguirà anche a Trieste. Dovrà lasciare il suo lavoro di biologa all'universi-
tà tedesca e ne cercherà uno in Italia. Lei per me è fondamentale e so che sta sacri-
ficando molto per me. Ma questo progetto è una grande opprtunità". Un'opportu-
nità stellare.

Lucianone

POLITICA / Social media - Le presidenziali Usa, Trump e Facebook

18 novembre '16 - venerdì                 18th November / Friday               visione post - 6


(da 'Corriere della Sera' - 12/11/2016 - di Massimo Gaggi)
"Folle pensare che Facebook abbia influenzato le elezioni (Usa) con le notizie false
pubblicate sulle nostre pagine". Mark Zuckerberg reagisce alle accuse piovute sul
social network più influente del mondo, il canale usato  per informarsi  dal 44 per 
cento degli americani. Non sono state certo solo le bufale sul web  a dirottare voti 
verso Trump, ma il fondatore di Facebook sbaglia a usare toni così perentori e di-
ce una cosa non vera quando sostiene che le storie false che circolano in Rete, pri-
ve delle verifiche di veridicità fatte dai media tradizionali, sono equamente distri-
buite tra i pro-Trump  e  i pro-Clinton: un'analisi di Buzzfeed  indica  che quelle
che hanno avvantaggiato il candidato repubblicano sono state il doppio di quelle
favorevoli alla ex first lady. 
Questione di quantità, ma anche di intensità:  "L'ascesa di Trump è stata favori-
ta dal news feed delle reti sociali", sostiene su LinkedIn Bobby Goodlatte, un pro-
duct designer che ha lavorato per quattro anni a Facebook. "Questi feed funzio-
nano con algoritmi che massimizzano il coinvolgimento degli utenti. E le cavola-
te attirano molto di più di una storia vera", verificata, senza false suggestioni.
Facebook, che fino a ieri vantava la sua centralità nell'informazione mentre ora
spiega con l'improvvisa modestia del suo portavoce che "nelle elezioni siamo sta-
ti solo uno dei tanti canali con i quali i cittadini hanno ricevuto informazioni",
non può chiamarsi fuori.  Ma certamente l'influenza che la tecnologia ha avuto
sull'esito del voto va molto al di là della società di Zuckerberg. 
Le imprese della Silicon Valley, ancora sotto choc  per un evento  che giudicava-
no impensabile, la vittoria di Trump, si preparano a fare i conti con un presiden-
te che vuole bloccare  l'afflusso  di  immigrati  (essenziale per aziende bisognose 
di cervelli stranieri), che ha minacciato iniziative antitrust contro Amazon e vuo-
le spingere Apple a produrre tutto in America. C'è chi sale sulle barricate come
il venture capitalist Shervin Pishevar: propone la secessione della California da-
gli Usa e si dice pronto a finanziare la relativa campagna. Ma i più, archiviati i
giudizi sprezzanti, tendono la mano. Il fondatore di Amazon , Jeff Bezos, dete-
stato da Trump soprattutto per gli attacchi del suo Washington Post, si congra-
tula
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martedì 15 novembre 2016

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / The latest news

15 novembre '16 - martedì               15th November / Tuesday               visione post - 12

ROMA / Politica Ue
L'Italia mette il veto sul bilancio europeo / Renzi: "Niente muri con i nostri soldi"
La presidenza Ue: andiamo avanti lo stesso

Europa / Grecia
L'ultimo viaggio di Obama in Europa: "L'austerità da sola non genera prosperità"
«E’ necessario un alleviamento del debito per contribuire a ripristinare la crescita, l’austerità da sola non genera prosperità» ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ad Atene all’inizio della sua riunione con il primo ministro greco, Alexis Tsipras, in occasione del suo ultimo viaggio in Europa. 
Gli elogi a Tsipras  
Obama ha anche elogiato Tsipras, il governo e il popolo greci per gli sforzi fatti per superare la crisi: «Le riforme non sono state facili, ma necessarie per rendere la Grecia più competitiva». Tsipras da parte sua ha sottolineato che Atene ha difeso negli anni i valori di libertà, democrazia, uguaglianza e diritti umani: «Nonostante tutte le difficoltà, siamo riusciti a restare in piedi difendendo i nostri valori. Spero che molto presto il duro lavoro e i sacrifici del popolo ottengano risposta positiva nei negoziati sulla crisi del debito». Obama e Tsipras si sono poi ritirati per colloqui privati, a cui seguirà una conferenza stampa. Atene è la prima tappa dell’ultimo viaggio internazionale di Obama come presidente americano. 
“Spero che Trump dia la stessa importanza alla Nato”  
«Voglio ribadire che il tema della Nato è molto importante e vogliamo assicurare la continuazione di questa politica durante la transizione al nuovo presidente eletto dei repubblicani» Donald Trump. Queste le parole di Obama che ha incontrato ad Atene l’omologo greco Prokopis Pavlopulos.  

Usa / Trump
Trump nominerà un anti-abortista come giudice della Corte suprema
Polemica su Bannon, stratega "razzista" / E Putin telefona al presidente
Il presidente eletto ribadisce la scelta di un conservatore al posto di Scalia: “Sono pro-life”. Si schiera a difesa della vendita delle armi. E sulle unioni gay: questione già decisa, va bene
La comunità ebraica e quella musulmana in Usa protestano contro la nomina di Steve Bannon come chief strategist di Trump: «È una scelta che rende l’appello all’unità una presa in giro», afferma il Council on American-Islamic relations. L’accusa a Bannon è quella di aver trasformato il suo sito Breibart in uno strumento di «propaganda etnica e di nazionalismo bianco», con posizioni «razziste» e, aggiungono gli ebrei, «antisemite». «Bannon deve andare via - attacca infatti anche l’Anti-Defamation League - se Trump vuole davvero essere il presidente di tutti». 
Donald Trump difende la nomina: «Chi lo critica - ha detto la portavoce del tycoon, Kellyanne Conway - dovrebbe andare a guardare il suo curriculum. Bannon è uno stratega brillante, e con Reince Priebus sta facendo sacrifici enormi per servire il presidente».  

Europa / Commissione Ue
Il presidente della Commissione Ue, Juncker: "Preoccupato 
per programma di Donald Trump, la sua una campagna disgustosa"

Italia / Economia
Il Pil torna a crescere: 0,9% su base annua
Renzi: "Servono riforme o sale lo spread"

Lucianone

lunedì 14 novembre 2016

SPORT - calcio / Serie A - 12^ giornata 2016/17

14 novembre '16 - lunedì                 14th November / Monday              visione post - 10

RISULTATI delle partite
Torino    5     Napoli   1     Pescara   0     Chievo       1     Genoa     1     Palermo    1
Cagliari   1     Lazio     1     Empoli   4      Juventus   2     Udinese   1     Milan        2

Sassuolo   0     Fiorentina    1     Inter        3     Roma       3
Atalanta     3     Sampdoria   1     Crotone   0     Bologna   0

CLASSIFICA
Juventus   30  /   Roma   26  /   Milan   25  /   Atalanta, Lazio   22  /   Napoli   21  /
Torino   19  /   Fiorentina, Inter   17  /   Cagliari, Genoa   16  /   Chievo, Sampdoria,
Udinese   15  /   Bologna, Sassuolo   13  /   Empoli   10  /   Pescara   7  /   Palermo   6  /
Crotone   5













martedì 8 novembre 2016

Società & economia / attualità - L'importanza di conoscere più Lingue nel mondo globale

8 novembre '16 - mercoledì              8th November / Wednesday             visione post - 19


Scende il russo, sale il farsi. L'inglese vince sempre la sfida
globale, ma da solo non basta più: il futuro è plurilingue.
Ecco i nuovi report sullo stato di salute degli idiomi nel
mondo.

( da 'DRepubblica' - 15 ottobre '16 - di Elisabetta Muritti)

Essere più o meno parlata nel mondo non rende una lingua più o meno influente, connessa
alle altre e dunque internazionalmente potente. Lo dimostrano anche le cifre diffuse dal
World Economic Forum di Davos (tratte dal quotidiano South China Morning Post, che
rielaborano i dati del progetto di ricerca Ethnologue).   Il cinese in tutte le sue numerose
varianti (mandarino, Wu di Shangai e cantonese in testa) è parlato, letto e scritto da più
di un miliardo e 197 milioni di asiatici, distribuiti in 33 nazioni. Ma- nonostante la Brexit-
l'inglese continua a vincere la sfida globale: è di casa in 110 nazioni. Lo spagnolo "solo"
in 35, anche se è parlato da 399 milioni di persone, contro i 335 milioni di "English spea-
king". L'arabo lo parlano in 242 milioni, in 60 paesi.  Giovanni Gobber, preside della fa-
coltà di scienze linguistiche  e  letterature straniere  dell'Università Cattolica di Milano,
commenta: "Il Global English, nei suoi vari standard, è indissolubilmente legato a quel-
li che noi linguisti chiamiamo i domini d'uso, che sono quelli oggi importantissimi della
medicina, dell'informatica, dell'aviazione, della scienza".  Continua: "Tant'è che i cinesi
stanno investendo moltissimo nel suo apprendimento e nella sua promozione: l'inglese
consente la comunicazione scientifica, il che vuol dire finanziamenti. I cinesi vogliono
essere influenti, per loro non è economicamente interessante  imporre una lingua com-
plessa da maneggiare, e così variabile rispetto allpo standard di Pechino".
E però, è la conclusione di molte analisi, l'inglese da solo oggi non basta più. Se, in pa-
role povere, si vuole competere nell'economia globale e cercare la propria "occupabilità",
come dicono gli economisti, di lingue ne servono di più. A tal rigu%ardo la Cardiff Uni-
versity's Business School ha reso pubblico uno studio secondo il quale la mancata cono-
scenza di altre lingue costerebbe agli inglesi 48 miliardi di sterline ogni anno, circa il 3,5
del loro Pil.  L'Economist ha calcolato che un dirigente Usa guadagna in media il 2% in
più per ogni altra lingua che impara. Non un granchè. Però, se le lingue le ha studiate per
tempo e messe nel CV il suo primo stipendio da neolaureato è di 45mila dollari all'anno,
contro i 30mila del collega monolingue. Le analisi del Mit (Massachusettes Institute of
Technology) hanno chiarito tale plus: lo spagnolo vale l'1,5%, il francese il 2,3, il tede-
sco il 3,8. Ma il partigiano più recente e sorprendente del superbusiness multilingue è
Michael Skapinker, editorialista del Financial Times. Che spiega: un manager che co-
munica verbalmente in inglese si semplifica la vita, e di molto; ma se si ostina a parla-
re solo la lingua del posto, è un furbo. Costringe gli altri d ascoltarlo con calma, si fa
ricordare per la competenza  e non per la verve; le sue reazioni  sono giocoforza  più
fredde e ponderate; e ne è temuta, nelle contrattazioni, la capacità di stanare stereotipi
e abitudini controproducenti.
Quali sono allora le lingue più remunerative da imparare, affiancandole all'inglese?
"L'ovvio consiglio è di scegliere quelle 'necessarie'. Quindi, occorre un'analisi preli-
minare dello stato di salute dei principali idiomi forti", premette Gobber. Che elenca:
"Del cinese saliranno i numeri ma calerà il prestigio. Il francese regge molto bene al
tempo, sempre che i suoi paladini non lo pensino più su modello 'Hexagonale'  e  ac-
cettino le differenze tra scritto e parlato. Sintetizzerei: stabile la sua diffusionme, im-
portante, e il suo prestigio nella cultura, nella diplomazia, nel turismo, nelle organiz-
zazioni intergovernative come l'Onu". Lo spagnolo non andrà mai sottovalutato; sa-
rà stabile quanto a "valore economico" e, se non aumenterà di prestigio, lo farà per
diffusione, grazie soprattutto alla culla della sua cultura rock/pop, gli Usa.  Il giap-
ponese vive una seconda primavera in una nicchia culturale legata al design e alla
moda: ne è insomma percepita la raffinatezza.

Lucianone.

lunedì 7 novembre 2016

SPORT - calcio / Serie B - 13^ giornata 2016/17

7 novembre '16 - lunedì                   7th November / Monday              visione post - 15

RISULTATI delle partite
Brescia   3      Cittadella      2     Latina   2     Novara   0     Pisa          0     Pro Vercelli   0
Cesena    2      Salernitana   0     Bari       1    Spal       1     Perugia    1      Carpi            0

Spezia       1      Trapani    0     Avellino      0     Ternana       0
H. Verona   4      Vicenza   1     Frosinone   1     Benevento   1

CLASSIFICA
VERONA Hellas   30  /   Cittadella   25  /   Frosinone   24  /   Entella, Perugia   22  /
Benevento, Spal   21  /   Carpi   20  /   Brescia   18  /   Spezia   17  /   Bari   16  /   Pisa   15  /
Ascoli, Novara, Pro Vercelli   14  /   Salernitana, Latina, Vicenza   13  /   
Avellino, Ternana   12  /   Cesena   10  /   Trapani   9



 

continua...
to be continued...

mercoledì 2 novembre 2016

SPETTACOLI - cinema / "Land of mine-Sotto la sabbia"

 2 novembre '16 - mercoledì              2nd November / Wednesday            visione post - 11

Il lato oscuro della Seconda guerra mondiale: sul bagnasciuga

(da la Repubblica - 24/03/'16 - 'Al cinema' / Paolo D'Agostini)
Infiniti sono i lati oscuri della seconda guerra mondiale e in particolare dell'immediato
dopoguerra, nelle altrettanto infinite articolazioni nazionali e variazioni locali, e quello
raccontato da Land of mine-Sotto la sabbia è uno dei tanti.   Sconosciuto al pubblico e
tenuto sotto silenzio nella sua patria. Lungo le spiagge della costa occidentale della Da-
nimarca l'occupante tedesco  aveva concentrato  un numero di mine che, secondo una
delle didascalie finali del film di Martin Zandvliet, equivaleva a tutto il resto delle mi-
ne disseminate nell'intera Europa. Concentrazione dovuta alla supposizione  che  lo
sbarco alleato, quello che avrebbe preferito la Normandia nel giugno 1944, si sarebbe
potuto verificare sul litorale del piccolo paese scandinavo.
All'indomani della caduta della Germania hitleriana, dietro indicazione e autorizzazio-
ne britannica, in violazione della Convenzione di Ginevra che proibiva di utilizzare i
prigionieri di guerra per lavori forzati - sistematicamente elusa in questo come in mol-
ti altri casi - le nuove autorità danesi si servirono di alcune migliaia di soldati tedeschi
obbligandoli a sminare le spiagge. Erano in grande parte appena adolescenti, gli arruo-
lati all'ultimo dal Reich già morente. E il loro impiego in una missione di fatto omicida
data la mancanza di esperienza e addestramento, unito al trattamento durissimo - con-
dizioni ai limiti  o perfino  sotto i limiti della sopravvivenza, come nei lager nazisti - in
un contesto di odio e di sete di vendetta per quanto subito negli anni di guerra e occu-
pazione, si risolse in una prevedibile carneficina. Che nella realtà  come nel film  negò
a un gran numero dei prigionieri-schiavi il miraggio del ritorno a casa. L'opera di rimo-
zione delle mine si svolse durante l'estate del 1945, da maggio a ottobre.
Il film, carico di tensione perchè risulta subito evidente quanto quei ragazzi impauriti
fossero destinati  a un penoso destino, senza rinunciare a fornire  un'idea d'insieme
d'ambiente, storica e dunque anche delle motivazioni che erano dietro una così ferrea
durezza, concentra la sua attenzione sulla relazione tra un sergente danese (validamen-
te affidato all'attore Roland Moller) e la squadra che gli viene assegnata per ripulire il
settore di sua competenza, una spiaggia limitrofa a una fattoria isolata in cui abita una
madre con una bambina che sarà protagonista di un episodio importante della storia.
Ruvido fino alla crudeltà, il sergente non potrà sottrarsi  a un processo interiore che
infine lo condurrà, trasgredendo agli ordini, a un atto di pietà.  Mentre, con delicatez-
za e rifuggendo ogni prevedibile schema di tipizzazione, il film ci lascia esplorare i
profili dei prigionieri. Il "duro" che rifiuta ogni cameratismo e progetta un'impossibi-
le fuga, la coppia di gemelli dalla patetica fragilità, il ragazzo più maturo e più auto-
revole che persegue l'obiettivo di stabilire una difficile comunicazione con il carce-
riere.
Sullo sfondo dei grandi film sul tema della prigionia militare come Il ponte sul fiume
Kwai di Lean, La collina del disonore di Lumet, o Furyo di Oshima, una testimonian-
za che si aggiunge alla galleria con risultati più che degni, elevandosi oltre i confini
del contributo magari utile e dignitoso ma puramente e limitatamente didascalico.
_____________________


Lucianone


SPORT - calcio / Serie B - 12^ giornata 2016/17

2 novembre '16 - mercoledì              2nd November / Wednesday          visione post - 16

RISULTATI delle partite
Bari              2     Benevento   1     Carpi    0     Cittadella   2     Frosinone   2 
Pro Vercelli   0     Spezia         0     Ascoli   2     Latina        1     Cesena       1

Salernitana   0     Ternana   4     Entella   4     H. Verona   2     Vicenza   1     Spal        3
Pisa              0     Novara    3     Brescia   0     Trapani      0      Perugia   4    Avellino   0

CLASSIFICA
VERONA Hellas   27  /   Cittadella, Virtus Entella, Perugia   22  /   Frosinone, Spal   21  /  
Carpi   20  /   Benevento   18  /   Spezia   17  /   Bari   16  /   Brescia, Pisa   15  /     
Ascoli, Novara, Pro Vercelli   14  /   Salernitana, Latina, Vicenza   13  /   Avellino, Ternana   12  
Cesena   10  /   Trapani   9 

IL COMMENTO

CONTINUA... to be continued.....

martedì 1 novembre 2016

Musica - Il personaggio / Il batterista Jeff Ballard

2 novembre '16 - martedì                2nd November / Tuesday           visione post - 4


(da la Repubblica - 20/09/'16 - Andrea Morandi)
BATTERIA REGINA
Spesso sottovalutata oppure semplicemente poco considerata da critica e pubblico, 
la figura del batterista nella storia del jazz ha spesso dimostrato quanto sia necessa-
rio e fondamentale per una formazione avere un grande musicista che faccia da mo-
tore. Gli esempi non si contano, soprattutto scorrendo la cronologia del genere, dal-
l'enorme Elvin Jones  per A Love Supreme di John Coltrane  a Joe Morello su Take
Five di Dave Brubeck, tra Gene Krupa nella big band di Benny Goodman fino a Bil-
ly Cobham, ovvero l'uomo dietro alla Mahavishnu Orchestra. In tempi più recenti, 
abbiamo visto anche la rilevanza di artisti come Jack DeJohnette per Keith Jarrett 
oppure di Antonio Sànchez per Pat Metheny. Proprio a questa categoria appartiene
il signore che il 20 settembre '16 è salito sul palco del Blue Note affiancato dalla sua
formazione:  Jeff Ballard, celebre per essere il batterista  del trio di Brad Mehldau
da oltre dieci anni.

"Ci sono stati molti grandi strumentisti in passato, io ho cominciato seguendo perso-
naggi come Eddie Marshall e Tony Williams, che sono stati anche miei insegnanti -
ha ricordato Ballard - e poi dei geni come Kenny Clarke, figura fondamentale del 
bebop, e Joe Morello. Poi c'erano le cose che mi faceva sentire mio padre quand'ero
bambino a casa, dischi come quelli di Count Basie in cui suonava Sonny Payne.
Ci sono varie scuole di pensiero tra noi percussionisti, ma il comandamento fonda-
mentale per ogni batterista che voglia diventare grande è sempre lo stesso: non ri-
manere schiavo della tecnica, ma essere sempre al servizio della musica. Solo que-
sto conta".  - Classe 1963, nato e cresciuto a Santa Cruz, in California, Ballard ha 
cominciato suonando per giganti come Ray Charles, Pat Metheny e  Chick Corea
fino a quando nel 2005, ha iniziato a New York la collaborazione che lo ha reso ce-
lebre, ovvero quella con Brad Melhdau che, da Day Is Done  fino al recentissimo
Blues and Ballads, ha accompagnato su otto dischi e innumerevoli tour. 
"L'aspetto affascinante del suonare con Brad - ha spiegato Ballard - è la sua incre-
dibile varietà di generi. Il suo pianoforte non ha confini e lui può decidere di rein-
terpretare un pezzo dei Beatles o dei Radiohead e poi mettersi a fare qualcosa di 
musica classica o un brano di Jarrett.  Da quel punto di vista  uonare con lui  ha 
una dimensione contemporanea che spesso nel jazz non c'è. E poi il suo modo di 
suonare il piano permette a me e Larry (Grenadier, il contrabassista del trio, nda)
di inserirci spesso e suonare quindi di più".  -  Questa sera Ballard al Blue Note 
porterà  il suo primo disco solista, il solido Time's Tales, affiancato  da altri due
musicisti assolutamente da tenere d'occhio: il chitarrista africano Lionel Loueke,
già ascoltato su Possibilities di Herbie Hancock, e il sassofonista Chris Cheek, già
a fianco di Paul Motian. Tra i pezzi in scaletta , attenzione a Dal (A Rhythm Song),
addirittura una variante su una composizione di Béla Bartòk.



Lucianone