giovedì 27 febbraio 2014

Ultime notizie - dall'italia e dal Mondo / Latest news

27 febbraio '14 - giovedì           27th February / Thursday                     visione post - 5

Esteri - UCRAINA

Crimea: sale la tensione / Blitz armato di un commando filorusso
al Parlamento a Simferopoli / Rispunta Yanukovich: "Io il Presidente"
Il leader deposto chiede aiuto a Putin: 'combatterò fino alla fine
questa battaglia'


ALLERTA RUSSA  
I movimenti delle truppe russe al confine con l’Ucraina fanno paura a Kiev e lasciano col fiato sospesol’intera comunità internazionale. Washington e la Nato si dicono «preoccupati» per queste esercitazioni che, in un momento così delicato, fanno temere una possibile invasione dell’Ucraina, e invitano la Russia a non compiere «azioni che possano accrescere la tensione». Ma il braccio di ferro tra Ucraina e Russia per ora si gioca soprattutto in Crimea, la penisola a maggioranza russofona regalata da Krusciov alla repubblica sovietica ucraina nel 1954 e dove Mosca ha un’importante base navale (a Sebastopoli). E sono proprio i russofoni a premere per allentare i legami con il governo centrale di Kiev di un territorio che è già costituito in repubblica autonoma all’interno dell’Ucraina. Una prima importante vittoria l’hanno ottenuta questo pomeriggio, quando i deputati del parlamento locale - che pure è occupato da paramilitari – hanno indetto un referendum per dare alla Crimea maggiore autonomia: si voterà il 25 maggio, lo stesso giorno in cui sono previste le elezioni presidenziali in tutta l’Ucraina. 

KIEV MINACCIATA  
Ma mentre i filorussi occupano i palazzi del potere e innalzano le prime barricate, a Kiev non stanno a guardare, e oggi il ministro dell’Interno Arsen Avakov ha messo in allerta le forze di polizia, comprese quelle speciali, «per fronteggiare lo sviluppo di azioni estremiste» ed «evitare un bagno di sangue». Secondo alcuni, dietro queste azioni ci sarebbe lo stesso Cremlino. La pensa ad esempio così Refat Chubarov, presidente del Medjlis, l’assemblea che rappresenta i tatari di Crimea, un’importante minoranza etnica della penisola che appoggia in tutto e per tutto le nuove autorità di Kiev e non ne vuole sapere di Mosca. Così, mentre continuano le esercitazioni delle truppe russe al confine, il governo ucraino che si sente evidentemente minacciato fa sentire la sua voce. Oggi l’incaricato d’affari russo in Ucraina, Andrei Vorobiov (che fa le veci dell’ambasciatore richiamato a Mosca) è stato convocato al ministero degli Esteri ucraino, dove gli è stato precisato che la Russia deve astenersi dagli spostamenti dei reparti militari della flotta del Mar Nero. Non solo, ma il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, non ha esitato a definire «aggressione» qualsiasi movimento dei militari della flotta russa in Crimea fuori delle zone prestabilite. Kiev non vuole insomma più vedere blindati russi scorrazzare nel centro di Sebastopoli, come è avvenuto qualche giorno fa. Il nuovo premier Iatseniuk ha però anche aperto a Mosca, invitando al dialogo per costruire delle buone relazioni di vicinato. 

PAURA DEFAULT  
E a preoccupare l’Ucraina è anche la situazione finanziaria, aggravata, secondo Iatseniuk, dal fatto che il governo del defenestrato yanukovich avrebbe sottratto 70 miliardi di dollari dalle casse dello Stato negli ultimi tre anni per trasferirli su conti all’estero. Per superare questo momento di difficoltà il capo del governo ha dovuto annunciare «decisioni impopolari sui sussidi, sulle tariffe e sui programmi sociali». In aiuto di Kiev dovrebbe arrivare un prestito del Fondo monetario internazionale, che si è detto «pronto» a rispondere a una richiesta lanciatagli dall’Ucraina. 
  
Italia - Politica
M5S, insulti e addii  /  I fedelissimi di Grillo: "Via i parassiti"
Accuse e veleni via Web nel Movimento dopo l’espulsione dei quattro dissidenti. 
Sei senatori si dimettono dal Parlamento e due deputati approdano al gruppo misto:

È ormai ai livelli di guardia l’emorragia di parlamentari Cinque Stelle provocata dalle espulsioni dei quattro senatori del Movimento. Si è messa in moto una reazione a catena che, tra insulti e attacchi di basso profilo, ha portato alla decisione di sei senatori pentastellati di annunciare le loro dimissioni da Palazzo Madama. Tra di loro c’è anche un espulso, anzi l’espulso numero uno: Luis Orellana. Gli altri sono parlamentari che non erano affatto in procinto di essere sfiduciati. E che hanno però chiesto al presidente del Senato di essere rimandati a casa. Maria Mussini, Monica Casaletto, Maurizio Romani, Alessandra Bencini e Laura Bignami non hanno digerito l’operazione di «epurazione» e hanno polemicamente rassegnato le dimissioni. 
FMI promuove Renzi e Padoan: "Positive le misure annunciate"
Il Fondo: disoccupazione alta, la riforma chiave è quella del lavoro

Economia -  Germania
Divario ricchi poveri: è la Germania la maglia nera in Ue
Per l’istituto “Diw” è il Paese con le maggiori differenze: un quinto 
delle persone non ha un patrimonio, l’1% invece è quasi milionario.



In nessun altro Paese dell’Eurozona le differenze tra ricchi e poveri sono grandi quanto in Germania. Nella patria della socialdemocrazia, un quinto della popolazione non possiede alcun patrimonio, mentre l’un per cento più ricco ha immobili, azioni, assicurazioni e altro per un valore di almeno 800mila euro; il dieci per cento più ricco può contare su una ricchezza di minimo 217mila euro.  

L’indice che misura le diseguaglianze, il coefficiente Gini, nel Paese di Angela Merkel, raggiunge 0,78 punti. Assieme a quello austriaco, è il valore più alto fra i Paesi della moneta unica. Il coefficiente segnala una diseguaglianza crescente man mano che si avvicina all’1. Per fare un paragone extra europeo, l’indice Gini degli Stati Uniti è ancora più alto, a quota 0,87.  

Lucianone


martedì 25 febbraio 2014

Sport - calcio / serie A - 25^ giornata 2013/14

25 febbraio '14 - martedì              25th February / Tuesday                  visione post - 18

Risultati delle partite
Bologna   0       Livorno       2        Chievo    2        Inter        1       Sampdoria   0
Roma        1       Verona H.   3        Catania   0       Cagliari    1       Milan           2

Udinese    1       Juventus   1         Lazio        3       Parma         2      Napoli   1
Atalanta   1       Torino       0         Sassuolo   2       Fiorentina   2     Genoa    1

Classifica squadre 
JUVENTUS   66  /   Roma   57  /   Napoli   51  /   Fiorentina   45  /   Inter   40  /   Verona H.   39 /  
Parma   37  /   Torino   36  /   Milan, Lazio   35  /   Genoa   32  /   Udinese, Samp, Atalanta   28 /  
Cagliari   25  /   Chievo, Bologna   21  /   Livorno   20  /   Catania   19  /   Sassuolo   17

Classifica marcatori
     Giocatore                  Reti        rigori
Tevez  /  Juventus             14             1
Rossi  /  Fiorentina            14            5
Immobile  /  Torino            13             0  
Toni  /  Verona H.             13             1
Higuain  /  Napoli              13             4
Berardi  /  Sassuolo          12             5
Palacio  /  Inter                 11             0
Vidal  /  Juventus              11             2
Gilardino  /  Genoa           11             4
Cerci  / Torino                  11             5








Lucianone 

Tecnologia / internet - Mangiare la password

25 febbraio '14 - martedì       25th February / Tuesday                  visione post - 5

Ci si incorpora la password. Come?
Ingoiando una pillola

(da 'il venerdì di Repubblica' -  10 gennaio '14 / Miti D'Oggi - Marino Niola)
Non riuscite a entrare nella vostra casella di posta? Il vostro conto online 
vi nega l'accesso perchè avete dimenticato la password? Nessun problema.
Basta prendere una pillola e la dannata formula alfanumerica  apparirà 
per magia sul telefonino. E tutto grazie alla Edible password pill, la me-
moria da assumere ogni mattina per via orale.
Brevettata da Motorola, la capsula è entrata di prepotenza nella classifica 
delle invenzioni  dell'anno stilata da Time e da Qualcomm.  Si prende ap-
pena svegli e il chip si accende con i succhi gastrici. Una volta attivata la
pastiglia emette un segnale specifico da 18 bit, simile a quello dell'elettro-
cardiogramma, che può essere captato dallo smartphone o dal computer.
E poichè Motorola appartiene a Google, molto presto accedere alla propria
casella gmail diventerà facile come mandar giù una compressa.   Sono poi 
in arrivo anche tatuaggi elettronici  per aprire  in un lampo ogni cancello
virtuale e nessun Login sarà più un problema.
La pillola hi-tech , di fatto, trasforma  il nostro stomaco  in un  hard disk
esterno. O meglio interno.  A riprova  che  i progressi della tecnologia ci
rendono sempre più ibridi.  Modificano i confini del corpo, rimettono in
questione il rapporto tra natura e cultura. Con la somatizzazione progres-
siva del digitale che fa tutt'uno con la natura vivente. Così la connessione
permanente diventa tessuto connettivo, trasformando ciascuno di noi  nel
dispositivo di se stesso. E poichè il chip prende il posto di funzioni menta-
li come il ricordo, la memoria remota si trasforma in intermittenza del cuore.
E' la ricerca del tempo perduto 2.0.    Ma più che a Proust fa pensare a Mary
Poppins.

Lucianone

lunedì 24 febbraio 2014

Economia / politica - Uno sguardo al Sudamerica

24 febbraio '14 - lunedì           24th February / Monday                         visione post - 6

( da 'la Repubblica'  -  18/02/'14 - di Moisés Naìm )
Sorpresa Sudamerica
In Venezuela ammazzano gli studenti e il Governo chiude una rete televisiva che ha osato
trasmettere le proteste di piazza. L'Argentina continua a correre senza freni verso il preci-
pizio economico. I presidenti di tutta l'America Latina si sono riuniti in un vertice  demo-
cratico... all'Avana.  L'economia brasiliana è entrata in recessione e il 2014 sarà il quarto
anno consecutivo di crescita economica fiacca. I brasiliani ultimamente scendono in stra-
da non per ballare, ma per protestare.   Nel 2013 il Paese carioca ha subito la più grande 
fuga di capitali da oltre un decennio.  E' il segnale che la festa è finita per l'America lati-
na? No.
Mentre le cattive notizie in arrivo da quella regione si accavallano, questa settimana quat-
tro presidenti latinoamericani si sono riuniti a Cartagena, in Colombia, per dare vita a un 
patto economico. Si chiama Alleanza del Pacifico e ne fanno parte Messico, Colombia, Pe-
rù e Cile. Si sarebbe tentati di ignorare la notizia e pasare ad altro. Che può esserci di più 
noioso di un vertice di capi di Stato?    E chi è l'ingenuo che può credere alle promesse di 
presidenti che cercano di dimostrare quanto è stata importante la loro riunione quando in
realtà, di norma, questi eventi servono solo a ingrassare le società che organizzano ricevi-
menti? Non c'è da stupirsi, quindi, che pochi si siano accorti  dell'esistenza di questa Al- 
leanza del Pacifico. e che quelli che se ne sono accorti l'abbiano ignorata.
Stavolta, però, potrebbe esere un errore non prendere sul serio questo tentativo di integra-
re le quattro economie di maggior successo dell'America Latina. Messico, Colombia, Perù
e Cile sono i Paesi con la migliore crescita economica e l'inflazione  più bassa  di tutta la 
regione.  Complessivamente rappresentano il 36 percento dell'economia dell'America La-
tina, il 50 percento di tutto il suo commercio internazionale e il 41 percento di tutti gli in-
vestimenti esteri. Se questa economi fosse un Paese, sarebbe l'ottava economia mondiale e
la settima potenza esportatrice. I quattro Paesi che ne fanno parte sono in cima alle clas-
sifiche di competitività dell'America Latina. Considerando che l'interscambio fra di loro
rappresenta appena il 4 percento del loro commercio totale, è evidente che le potenzialità
di sviluppo sono colossali.  -  Da questo punto di vista l'Alleanza del Pacifico no rappre-
senta certo una novità: l'America Latina ha una lunga storia di progetti di integrazione
economica animati da grandi speranze ma che alla fine si sono risolti in un insuccesso.
Il Mercosur è  un buon esempio in tal senso:  quando, nel 1991, l'Argentina, il Brasile, 
il Paraguay e l'Uruguay annunciarono l'unione delle loro economie ci fu un grande en-
tusiasmo. Le potenzialità insite nell'unione di due colossi come il Brasile e l'Argentina
erano evidenti. Ma i risultati, purtroppo, non sono stati all'altezza: dopo oltre un decen-
nio, il commercio tra i membri del Mercosur rappresenta un misero 15 percento del loro
commercio totale (contro il 20 per cento dell'interscambio con l'Europa e il 14 percento
di quello con la Cina).  -  L'Alleanza del Pacifico non è stata ben accolta dai leader del
Mercosur e di altri blocchi regionali. Il boliviano Evo Morales, per esempio, ha dichia-
rato che è una cospirazione ordita  a Washington per dividere la regione. Rafael Correa,
il presidente ecuadoriano, l'ha liquidata così: "Più neoliberismo, più libero scambio".
In Brasile Lula da Silva ha dichiarato che è un tentativo di resuscitare l'aborrito Con-
senso di Washington, mentre l'ex ministro degli Esteri Antònio Patriota ha detto che è
"solo marketing , una nuova confezione per un prodotto vecchio". Marco Aurélio Gar-
cia, il principale consigliere internazionale di Dilma Rousseff, l'ha definita "irrilevan-
te".  Come rispondono i quattro presidenti dell' Alleanza? "Noi non siamo contro nes-
suno. E' un'alleanza economica, non un'iniziativa politica"., ha detto il presidente co-
lombiano , Juan Manuel Santos. "Abbiamo una visione comune sulla gestione dell'eco-
nomia, un approccio comune verso gli investimenti esteri e rispettiamo la proprietà pri-
vata".   -   La risposta più forte, però, l'hanno data forse con le decisioni che hanno as-
sunto. I quattro Paesi hanno già eliminato i dazi doganali sul 92 per cento dei prodotti
e hanno eliminato la necessità di visti per chi viaggia per promuovere commercio e inve-
stimenti. Hanno creto le condizioni per integrare le loro Borse valori e in diversi Paesi
le quattro nazioni sono rappresentate da un'unica sede diplomatica.

Continua... to be continued...

venerdì 21 febbraio 2014

Sport - calcio / serie A - 24^ giornata 2013/14

21 febbraio - venerdì           21st February / Friday                    visione post - 3

Risultati delle partite
Milan      1       Fiorentina   1       Catania   3        Atalanta   0        Cagliari   1
Bologna   0        Inter           2       Lazio      1       Parma      4        Livorno   2   

Genoa      3      Juventus   3        Sassuolo   0      Roma          3      Verona H.   1   
Udinese   3       Chievo      1        Napoli      2      Sampdoria   0      Torino        3

Classifica 
JUVENTUS   63  /   Roma   54  /   Napoli   50  /   Fiorentina   44   /  Inter   39  /
Parma, Torino, Verona H.   36  /   Milan, Lazio   32  /  Genoa   31  /   Sampdoria   28  /
Udinese, Atalanta   27  /  Cagliari   24  /  Bologna   21  /  Livorno   20  /  Catania   19  /
Chievo   18  /   Sassuolo   17 



Continua... to be continued...

giovedì 20 febbraio 2014

Riflessioni - Politica / Già tutto deciso prima

20 febbraio '14 - giovedì          2'th February / Thursday

Una larga minoranza di parlamentari e di intellettuali
si sta battendo contro l'acquisto di nuovi caccia F35, chiedendo che quei miliardi di euro
siano destinati a interventi sociali: per esempio, mettere a norma le scuole pericolanti.
(Analogo proposito venne espresso in campagna elettorale da Bersani, non so con quale e quanto
giubilo da parte dell'intero partito, come è noto non compattiissimo quando sente odore di scelte
ritenute "troppo radicali"). - Sottoscrivo con convinzione. Ma nella certezza della sconfitta.
Ostano, ovviamente, impedimenti tecnico-amministrativi (contratti già firmati, per esempio).
Ma più ancora osta (è di ostacolo, impedimento) la rassegnata rigidità che il corso della po-
litica ha via via assunto. Non so se chiamarlo "pensiero unico"; certamente è la progressiva
scomparsa  di ogni conflitto - dunque di ogni possibilità di scelta - dal nostro orizzonte politi-
co. E' come se tutto fosse già determinato da tecnocrazie e lobbies e oligarchie che sanno,
loro sì, quel che  ci serve  e  quello  che non ci serve.     Sono quelli che hanno già firmato
(anche per nostro conto) i contratti. Mi chiedo quando, se e come ci troveremo nuovamen-
te di fronte alla facoltà di scegliere qualcosa.
(da 'la Repubblica' - 15 giugno 2013 - L'AMACA / Michele Serra)

Lucianone

.

mercoledì 19 febbraio 2014

Psicologia - Saggio di Paul Bloom sulla moralità / L'uomo nasce buono ma...

19 febbraio '14 - mercoledì         19th February / Wednesday                    visioni post - 98

Secondo uno psicologo di Yale
studi sui lattanti dicono che la MORALITA'
è innata. E ha un limite.  

(da 'il venerdì di Repubblica' - 10 / 01 / 2013 - Alex Saragosa)
L'uomo nasce buono 
(ma solo con quelli della sua tribù)
Michael ha appena visto uno spettacolo con tre marionette. Una giocava con una 
palla, l'altra gliela portava via, la terza la recuperava, rendendola alla prima.  Poi
le marionette  sono state messe  davanti a Michael, ognuna con una caramella in
grembo e Michael  doveva decidere a chi toglierla.   Il bambino ha preso la cara-
mella del "cattivo" e subito dopo gli ha assestato un colpo sulla testa. La scenet-
ta proviene da un esperimento condotto all'Infanto Cognition Center dell'Univer-
sità di Yale dallo psicologo Paul Bloom, e ciò che lo rende straordinario è il fatto
che Michael, come gli altri bambini testati, ha meno di un anno, non parla e nes-
suno gli ha ancora insegnato a distinguere il bene dal male. Eppure lui dimostra
di conoscere già la differenza.
Questo e altri esperimenti sono descritti in 'Just Babies, The Origins of Good 
and Evil', dove Blooms esplora il mondo delle attitudini morali innate.   "Da 
qualche anno la ricerca dimostra che nasciamo con capacità sorprendenti.  I
neonati di poche ore, per esempio, possono tirare fuori la lingua  in risposta
allo stesso gesto di un adulto".  Altre nozioni  su cosa  i lattanti  "sappiano" 
sono arrivate grazie a una tecnica elaborata per capire che cosa passi loro
per la mente: in particolare, per comprendere quale interesse  e  sorpresa
susciti qualcosa in un piccolissimo, si valuta il tempo  che passa a fissarla.
"Grazie a questo metodo oggi sappiamo che, dai tre mesi, i bambini resta-
no più colpiti da scene  che mostrano  un comportamento ingiusto  che da
quelle dove tutti si comportano bene.  E che crescendo desiderano punire 
chi si comporta male". Altri esperimenti  hanno dimostrato  che i cuccioli
d'uomo provano empatia verso chi è in difficoltà e disapprovano le ripar-
tizioni ingiuste di risorse.
"Empatia e senso di giustizia innati, che si trovano anche in altre specie 
sociali, come lupi o ratti, hanno un senso  evolutivo:  sono indispensabili  
per l'esistenza di gruppi cooperativi, dove chi si comporta in modo egoi-
stico deve essere punito".   Su questa base, però, cultura, tradizioni ed 
educazione possono costruire di tutto. "Altri esperimenti hanno mostra-
to come l'empatia dei bambini sia rivolta solo verso  i membri  di quello
che percepiscono  come il proprio gruppo sociale  e  che  in loro  esiste 
una forte spinta  a creare  delle tribù: basta vestire di rosso  o  di blu  i 
membri di un campo estivo, per creare gruppi competitivi fra loro.
Inoltre i piccoli non conoscono il disgusto: questa emozione si apprende
con l'educazione e serve a evitare il contatto con sostanze tossiche o in-
fette, ma viene spesso 'dirottata'  per disumanizzare  i gruppi 'nemici',
dagli omosessuali agli esponenti di altre razze o religioni.".
Gli adulti quindi, riducendo o estendendo il concetto di comunità e di
oggetto o essere disgustoso, possono modificare radicalmente i pic-
coli esseri "morali per natura".    Trasformandoli quasi in tutto, dal
benefattore universale allo spietato genocida.

Lucianone

Sport - calcio / serie B - 25^ giornata 2013/14

19 febbraio '14 - mercoledì            19th February / Wednesday               visione post - 3

Risultati delle partite
Avellino   1       Brescia    1       Cesena   0       Empoli   1      Latina        1      Modena   4
Lanciano   3       Ternana   1      Palermo   0      Carpi      1     Cittadella   0      Bari          0

Padova   1       Reggina   1      Siena             1      Spezia      3       Pescara   1 
Novara   0      Trapani     1     Juve Stabia   0      Crotone   1        Varese    2

Classifica
PALERMO   46  /   Empoli   42  /   Lanciano   40  /   Cesena, Avellino   39  /
Trapani, Latina, Spezia   38   /   Brescia   37  /  Crotone   36  /   Carpi   35  /
Siena, Pescara   34  /  Modena, Varese   32  /  Ternana   30  /  Bari   26  /
Novara   24  /   Reggina   22  /   Padova, Cittadella   21  /  Juve Stabia   14  
  

martedì 18 febbraio 2014

Ultime notizie - dall'Italia e dal mondo / Latest news

18 febbraio '14 - martedì                     18th February / Tuesday                      

UCRAINA

Kiev, riesplode la protesta di piazza: 13 morti, uccisi 6 poliziotti.
Guerriglia in piazza, fuoco sulle forze dell'ordine.

Tensione a Kiev, 13 morti e 150 

feriti. -  Biltz alla sede del partito del Ianukovich

Riprendono gli scontri tra manifestanti e polizia. Esplosioni in 
piazza Maidan.  La Russia accusa i paesi occidentali.  Appello
di Ban Ki-moon contro la violenza.


Si rinfiamma la protesta in Ucraina e le strade del centro di Kiev tornano a macchiarsi di sangue. Sono almeno tredici i morti nella battaglia tra polizia e manifestanti oggi nella capitale, ma il bilancio potrebbe essere destinato a salire ulteriormente. 
Dopo una giornata tesissima infatti, centinaia di poliziotti in assetto antisommossa hanno assaltato in serata Maidan Nezalezhnosti, la piazza Indipendenza da tre mesi cuore della rivolta antigovernativa. 
Nel pomeriggio, le autorità avevano lanciato un ultimatum ai dimostranti per sgomberare il Maidan entro due ore (alle 18, le 17 in Italia). La polizia ha atteso due ore in più, poi, alle otto di sera in punto, è entrata in azione premendo su due lati della piazza. 
Una barricata in piazza dell'Indipendenza a Kiev

Gli agenti delle forze speciali `Berkut´ sono tanti e ben equipaggiati, ma devono vedersela con migliaia e migliaia di dimostranti, alcuni dei quali armati di spranghe, qualcuno, una minoranza, anche di pistole. Alle granate della polizia i manifestanti hanno rispondosto con pietre, molotov e fuochi d’artificio. Un copione purtroppo già visto più volte a Kiev nelle ultime settimane. 
Tra i morti negli scontri di oggi ci sono sei poliziotti e un militante del partito delle Regioni del presidente Viktor Ianukovich. Almeno sette degli altri sei deceduti dovrebbero invece essere manifestanti antigovernativi. 
Le violenze sono scoppiate stamattina, quando un cordone di agenti ha impedito a un corteo di migliaia di dimostranti di avvicinarsi al parlamento, dove si sarebbe dovuta discutere una riforma costituzionale chiesta dall’opposizione per ridurre i poteri del presidente. Non è chiaro chi abbia iniziato gli scontri. Fatto sta che i combattimenti si sono presto propagati in altri punti del centro di Kiev. Quelli più violenti sono avvenuti proprio davanti al parlamento, tra via Institutska e via Shovkovichna, ma altri scontri si sono registrati anche a parco Marinski - dove sono accampate centinaia di simpatizzanti del governo - e in via Grushevski, teatro dei combattimenti di fine gennaio in cui hanno perso la vita almeno quattro persone. E proprio in via Grushevski la polizia ha piegato la resistenza dei manifestanti e si è aperta un varco tra le barricate a forza di manganellate e fucilate (per lo più con proiettili di gomma) arrivando fino alle porte del «fortino» di Maidan. 

Gli agenti sono però accusati di aver usato anche fucili caricati con proiettili convenzionali. Secondo il direttore sanitario del centro medico degli insorti, Oleg Musii, uno dei manifestanti morti è stato colpito alla testa da un colpo di arma da fuoco. Altri due hanno invece perso la vita per delle ferite alla testa, mentre non è chiara la causa del decesso degli ultimi due, un uomo e una donna di mezza età. 
D’altra parte, anche gli insorti sono accusati di usare armi da fuoco, e secondo il ministero dell’Interno ucraino almeno due poliziotti sono stati colpiti da proiettili di pistola. Nelle violenze sono inoltre morti due agenti e almeno 37 sono rimasti feriti. I feriti tra i manifestanti, invece, secondo l’opposizione sono più di 150, ma si tratta di un bilancio del primo pomeriggio di oggi. 

Stamane, inoltre, un impiegato del partito di Ianukovich è morto quando alcune centinaia di manifestanti hanno fatto irruzione a colpi di molotov nella sede del movimento politico in via Lipska. Secondo il Kyiv Post, tra le persone che hanno scavalcato l’inferriata esterna dell’edificio del partito c’era anche la giornalista e militante dell’opposizione Tetiana Chornovol, assalita brutalmente nella notte di Natale. 
Intanto in serata, poco prima dell’attacco della polizia a Maidan, un gruppetto di insorti ha occupato nuovamente il municipio di Kiev, sgomberato domenica scorsa dai dimostranti per permettere l’entrata in vigore di un’amnistia per i manifestanti. 

La situazione in Ucraina rischia di sprofondare in una guerra civile e inviti alla «moderazione» e condanne delle violenze sono arrivati dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, dal capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton, dalla Casa Bianca, dalla Nato e dal Consiglio d’Europa. Mentre Mosca accusa l’Occidente: il ritorno della violenza nelle strade di Kiev è il «risultato diretto» della politica occidentale, ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota, accusando «i politici occidentali e le organizzazioni europee» di incoraggiare «le provocazioni contro il potere legale» in Ucraina. 


ROMA
Artigiani e commercianti in piazza: "Siamo 60 mila, il governo ci ascolti"
Roma invasa da manifestanti arrivati da tutta Italia per esprimere 
il malessere delle imprese: «Siamo disperati». In piazza anche il M5S e la Lega

Imprenditori in piazza, per chiedere una svolta al nuovo governo Renzi. L’Italia delle pmi artigiane e del commercio ha riempito Piazza del Popolo per partecipare alla mobilitazione «Senza impresa non c’è Italia, riprendiamoci il futuro», organizzata da Rete Imprese Italia. 


Da tutta la Penisola sono arrivate decine di migliaia di imprenditori, 60 mila per gli organizzatori, più del previsto, che si sono assiepati in tutta la piazza, intorno all’obelisco e su fino alla terrazza del Pincio. Un evento storico per protestare contro le riforme che non arrivano, contro un fisco opprimente e una burocrazia soffocante. Ambulanti, negozianti, balneari, artigiani, hanno sventolato bandiere bianche, blu, verdi, con i vessilli di Confesercenti, 
Confcommercio, Cna, Casartigiani e Confartigianato, le cinque associazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia. Poco dopo le 12, come da programma, si sono alternati sul palco i loro leader, il portavoce di Rete Imprese e presidente di Confesercenti Marco Venturi, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il presidente di Confartigianto Giorgio Merletti, di Cna Daniele Vaccarino e di Casartigiani Giacomo Basso. Tutti e cinque si sono ritrovati uniti per gridare alla politica, alle istituzioni e al nuovo governo che si sta costituendo, delusione, rabbia e un «enorme malessere».  
«Il nuovo presidente del Consiglio ci deve convocare, noi non molleremo, saremo propositivi ma incalzanti», ha detto Venturi e poi, rivolto alla politica, ha affermato: «i partiti devono capire che senza di noi il Paese si ferma, senza imprese non c’è lavoro e non c’è futuro» ricordando che 372 mila imprese hanno chiuso i battenti nel 2013, oltre 1.000 al giorno. Merletti, incarnando il disappunto degli artigiani, a un certo punto si è rivolto direttamente al Premier incaricato e lo ha pubblicamente sollecitato: «Matteo stai preoccupato, se non abbasserai le tasse alle piccole imprese ti faremo nero». Un monito a cui è seguito un vero e proprio sfogo: «non ne possiamo più come imprenditori e cittadini di essere soffocati dalle tasse e dalla burocrazia. Ci hanno rotto i coglioni», ha urlato accompagnato da un grido di acclamazione. «Basta, basta. Fatevi sentire: vale più un urlo di tanti discorsi» ha fatto eco un altro rappresentante degli artigiani, Giacomo Basso, che con soddisfazione ha detto «oggi piazza del Popolo diventa piazza del Popolo degli imprenditori italiani».  

Non meno incisivo anche il leader di Confcommercio Carlo Sangalli nell’arringare la folla. «Siamo stanchi, chiediamo rispetto, meritiamo più rispetto. Famiglie e imprese - ha sostenuto - sono sull’orlo della disperazione ma poi come esortava Papa Francesco non ci faremo rubare la speranza». E ancora, «se non avremo risposte ci ritroveremo ancora e saremo più numerosi e più determinati» ha minacciato Sangalli.  
«La politica ci ha deluso, ma non abbiamo perso la speranza, abbiamo perso la pazienza, non siamo sereni, siamo incazzati» ha affermato il presidente di Cna Daniele Vaccarino per il quale «gli invisibili oggi sono tornati visibili”. «Troppe tasse, troppe spese, un credito sempre più scarso, poche risorse per lo sviluppo e un peso insostenibile della burocrazia» lamenta Rete Imprese Italia, «un attore sociale ignorato per anni dalla politica» e che oggi chiede considerazione in ragione del «peso economico» delle micro, piccole e medie imprese del commercio, del turismo, dei servizi di mercato che producono il 62% del Pil, il 69% del fatturato e contano il 58,8% degli occupati. Rete Imprese Italia, in attesa di interloquire con il nuovo governo, comunque porta avanti il suo manifesto di proposte sintetizzate in 10 punti: riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità, fare la riforma fiscale, far ripartire le imprese e uscire dall’emergenza occupazionale, dare credito alle imprese, proseguire nell’azione di semplificazione, tornare alla legalità, portare a competere più imprese sui mercati internazionali, innovare il sistema dei trasporti e della logistica, ridurre i costi energetici per le pmi e superare il Sistri, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti.  

visione post  -  196

Lucianone

lunedì 17 febbraio 2014

Sport - Olimpiadi invernali di Sochi / Le medaglie

17 / 18 febbraio '14 - lunedì            17 / 18 February / Monday                        visioni post - 8

Inaugurazione  -  7 febbraio '14
Prime gare  -  7 / 8  febbraio

FONDO
Prima gara del fondo e subito oro per la Norvegia con
Marit Bjorgen, che nella skiathlon batte la svedese
Kalla (+ 1"8) e la connazionale Weng (13"2).
Migliore delle azzurre Marina Piller 16^, Agreiter 30"
e Brocard 32^.
PATTINAGGIO di velocità
Tripletta olandese nel pattinaggio di velocità: nei 5000
metri maschili l'oro va a Sven Kramer, argento e bronzo 
per i suoi connazionali Blohuijsen  Bergsma. L'azzurro
Andrea Giovannini chiude 17°.
PATTINAGGIhristiehO artistico
Splendido esordio sul ghiaccio  di Sochi per Carolina Kostner
che, nel giorno del suo 27° compleanno, ha centrato il secondo
posto nella prova del corto team event con 70.84 (nuovo record
italiano) alle spalle della russa Yulia Lipnitskaya (72.90).
Grazie a questo risultato l'Italia entra nella rosa delle cinque
nazioni finaliste.

SNOWBOARD
E' statunitense il primo oro olimpico nella storia dello slopestyle.
A vincerlo è il ventenne Sage Kotsenburg.   Con il punteggio di
93,50 ha preceduto il norvegese Staale Sandbech (91.75) e il ca-
nadese Mark McMorris, bronzo con 88.75. Forfait per un infor-
tunio al polso del favoritissimo Shaun  White.

FREESTYLE 
Storico nel freestyle gobbe : oro e azgento  a due sorelle, le canadesi
Justine e Chloe  Dufour-Lapointe. Bronzo all'americana Kearney. La
terza sorella, Maxime, è 12^, preceduta dall'azzurra Scanzio.

SHORT-TRACK
Argento per l'Italia con Arianna Fontana, che ammette "Sono stata
fortunata".  Non lo è stata invece la favorita Fan Kexin, cinese, sci-
volata in semifinale.  -  La caduta che fa ruzzolare tutte la innesca in
curva l'inglese Elise Christie, capitombola la prima, la coreana Seung
Hi Park, e dietro di lei Arianna, vistosamente ostacolata, scivola an- 
che la britannica. La cinese, turista per caso, passa e raccoglie il pri-
mo posto.  L'azzurra rincorre, mentre la coreana  che si è rimessa in
piedi, finisce come un pugile suonato, ancora a terra.   Al traguardo
Arianna è terza, ma l'inglese viene squalificata, per il suo sciagura-
to tentativo di sorpasso.

SALTO A SQUADRE

Trionfo Germania / Austria detronizzata
La Germania (Wank, Kraus, Wellinger e Freund) detronizza l'Austria,
che nel salto a squadre aveva vinto le ultime sette medaglie d'oro  tra
Olimpiadi e campionati del mondo e non perdeva un evento importan-
te dai Mondiali 2005. Nell'Austria ha saltato anche Thomas Morgen-
stern, che solo un mese fa ha rischiato la vita dopo una caduta in alle-
namento. Terzo il Giappone del 41enne  Kasai.

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sabato 15 febbraio 2014

Sport - calcio / serie A - 23^ giornata 2013/14

Risultati delle partite                                                             visione post - 10

Fiorentina   2      Udinese   3       Napoli   3       Torino      1      H. Verona   2
Atalanta      0      Chievo     0      Milan     1       Bologna   2      Juventus     2

Lazio    0      Livorno   0     Parma     0      Sampdoria   1     Inter          1
Roma   0      Genoa     1     Catania   0      Cagliari        0     Sassuolo   0

Classifica
JUVENTUS   60  /   Roma   51  /   Napoli   47  /   Fiorentina   44  /   Inter, H. Verona   36  /
Parma, Torino   33   /   Lazio, Milan   32   /   Genoa   30   /   Sampdoria   28   /   Atalanta   27 /
Udinese   26   /  Cagliari   24   /   Bologna   21   /   Chievo   18  /   Livorno, Sassuolo   17  /
Catania   16






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mercoledì 12 febbraio 2014

Storie - Alaska: il bus mito "142"

12 febbraio '14 - mercoledì              12th February - Wednesday                visioni post - 4

(da 'la Repubblica' del 24/01/14 - Vittorio Zucconi - Washington)

"Quel bus ormai è un pericolo"
L'Alaska è stanca di Into the wild
In quel rottame visse e morì l'eroe Chris McCandless. Per raggiungerlo
i turisti si espongono a rischi enormi. Anche letali.
Sta come la carcassa di una balena di ferro caduta chissà come nel cuore
dell'Alaska , che attira, e uccide, incauti cercatori di sogni. L'autobus nu-
mero 142, "the magic bus" nel quale morì Chris McCandless nel mezzo 
dell'Alaska selvaggia quattordici anni or sono cercando una niuova vita
"into the wild", nel nulla primitivo, è da rimuovere. Ogni anno, individui, 
stralunati capitani Ahab in caccia della loro balena bianca, convertiti dal-
la letura el libro di Krakauer e dalla visione del film di  Sean Penn, si av-
venturano nel pellegrinaggio verso la carcassa dell'autobus. E i volontari, 
i "trooper" dell'Alaska, i vigili del fuoco, rangers  dei paesi  vicini  sono
stanchi di ripescare i semi-annegati nei guadi che diventano improvvisa-
mente rapide tumultuose, dispersi prossimi all'assideramento o alla mor- 
te di inedia. Se e quando arrivano in tempo.
Per anni, la carcassa del vecchio scuolabus giallo riverniciato di bianco
numero di matricola 142 usato per trasportare braccianti a una miniera
di antimonio poi chiusa, e abbandonato  quando  si spezzò un semiasse,
era rimasto in una angolo di nulla  fra il massiccio del Monte McKinley, 
il parco naturale  del Denali  di seimila acri, 24 mila chilometri quadrati
(l'intera Lombardia) e Fairbanks, distante 500 km. Ignorato fino al 1992,
quando un ragazzo cresciuto negli addomesticati sobborghi di Washing-
ton, Chris McCandless, ne scoprì l'esistenza. Sentì il richiamo della fo-
resta e dopo un trekking di quasi seimila chilometri lo raggiunse.  Con
viveri per pochi giorni, un sacco a pelo  e  la certezza di potersi nutrire
di quello che la natura attorno a lui offriva, da piccoli roditori a porco-
spini a bacche ed erbe. Chris fu trovato per caso, morto, dentro il sac-
co a pelo nell'autobus ormai senza vetri ed esposto ai meno 40 gradi
che soffiano dal ghiacciaio vicino e dal Polo. Lo trovarono cacciatori
che inseguivano alci lungo il "Sentiero del panico". 
Furono peima un articolo intitolato"Morte di un innocente! scritto da
John Krakauer  per la rivista Outside  nel 1996  poi divenuto libro e il 
film "Into the Wild" voluto da Sean Penn a scatenare sotto la comoda
pelle dell'America suburbana il cuore mai spento del pioniere che pul-
sa dentro questa nazione. - Chris si era portato due libri, uno di Jack
Kerouac, l'Omero di queste terre  meravigliosamente crudeli, l'altro
di Lev Tolstoj.   Ma attorno a lui, al culto della "wilderness", all'os-
sessione  della ricerca  di una nuova frontiera  e  di una nuova vita, 
ruotavano  secoli  di letteratura avventurosa, il bisogno di "andare
via", la voglia  di primitivismo, da London a Conrad, da Melville a
Kerouac a Thoreau. Coagulati nel rifiuto della società dei consumi
e dei sobborghi, dall'alienazione del giovane Holden.  
Ma l'Alaska, con le sue dimensioni pari a cinque volte l'Italia e una
popolazione pari a quella di Genova, non è un film, non è letteratura.
Se il mito, e la popolarità dell'Ultima Frontiera continuano a cresce-
re allagando i canali televisivi con le stupende corse di slitte, gli abi-
tanti, i locali, i nativi Inuit, conoscono la realtà di quel mondo. Inva-
no avvertono tutti i "sandalistas", come ironuìicamente sono chia-
mati in Centro America gli americani con gli occhi sgranati in cerca
di avventura, che quella terra è spietata. I rangers raccolgono ogni
anno i resti spolpati di campeggiatori che alzano le loro tendine nel-
le valli del Denali a primavera, quando  le orse  partoriscono i loro
cuccioli, per seere più vicini a quei meravigliosi animali  e  ai goffi,
soffici, teneri piccoli.
Ma la trappola del "Magic Bus£" numero 142 non sono gli orsi
bruni, è l'acqua. Per raggiungerla, i pellegrini che vogliono paga-
re tributo a quel ragazzo che aveva applicato fino in fondo il pro-
prio motto, "stare fermi è esistere, viaggiare è vivere", devono
guadare  due piccoli  corsi d'acqua, il Teklanika  e  il Savage, il
"Selvaggio". Facilmente attraversabile, nei periodi di siccità, il
Teklanika, che Krakauer nel suo libro considera il "Rubicone" 
dal quale il ritorno e spesso impossibile, si gonfia e si trasforma
sotto la pioggia in un mostro che trascina senza preavviso chi
tenti di guadarlo a piedi o a bordo di patetici canottini gonfiabi-
li, i soli che possano essere portati a braccia.    Fu nelle acque
del Teklanika che  una pellegrina svizzera  venne inghiottita e 
uccisa.

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Sport - calcio / serie B - 24^ giornata 2013/14

12 febbraio '14 - mercoledì            12th February - Wednesday

Risultati delle partite
Lanciano   1      Bari     2      Carpi     1     Cittadella   0      Crotone   3     Novara   1
Cesena       1      Siena   1      Spezia   1      Modena     1      Pescara   0     Brescia   2

Juve Stabia   1      Palermo   1     Ternana   1     Trapani   0     Varese   0
Reggina        1      Padova     0     Avellino   1     Empoli     0     Latina    0 


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sabato 8 febbraio 2014

Sport - Olimpiadi invernali / molta preoccupazione a Sochi (Russia)

8 febbraio '14 - sabato         8th February / Saturday                        visioni post - 5

(da 'la Repubblica' - 24 gennaio 2014  / Alessandra Retico da Kitzbùel)
Soldati e minacce, Sochi allarma lo sci
L'Olimpiade derlla solitudine Villaggio blindato, controlli di sicurezza così frequenti da
scoraggiare gli spostamenti non necessari, un agente di polizia ogni otto persone. Un
decalogo ad uso degli atleti: vietato fotografare.terze persone, vietato farlo soprattutto
in alcune zone. No a twitter, specie se i cinguettii hanno a che fare con parole scottan-
ti, a partire da "Olimpiade", appuntio. "A Sochi non sarà divertente". Christof Innerhofer
invece a Vancouver 2010 se l'era spassata. "Rimasi tre giorni ancora  dopo la fine delle
gare e avrei prolungato ulteriormente il viaggio se avessi potuto. Un posto meraviglioso,
dove poter girare tranquillamente. In Russia non sarà così, già lo sappiamo". L'ex cam-
pione del mondo  di superG, 29 anni, è uno degli uomini su cui la squadra azzurra pun-
ta nella velocità. (Ieri a Kitzbùel è stato tra i più rapidi in prova, quinto, svelto lo è pure
nei pensieri: "Non posso dire di aver paura, però neanche di essere supercontento  per
per Sochi. Non ci sarà nessun contorno alle competizioni, nessun extra, la piacevolezza
di andare in giro ridotta a zero. Dispiace che ci sia gente che sfrutta lo sport per i propri
interessi, credo e spero che per la sicurezza non ci saranno problemi. Martina la mia fi-
danzata è un pò preoccupata, mi auguro che torneremo con la pelle salva.  Certo, pen-
sare così alla vigilia, non lo definirei entusismante".
No, non lo è. Più rassegnazione che emozione. La delusione di doversi occupare di cose
che poco hanno a che fare con lo spirito olimpico. Dpo le mail recapiotate a molti comita-
ti olimpici europei compreso il Coni, ieri un altro messaggio di minacce alla segreteria del
presidente Giovanni Malagò ,che tende a sdrammatizzare come già fatto  nelle ore prece-
denti, ma senza sottovalutare: "Non ci sentiamo assolutamente intimoriti, siamo in buona
compagnia, Certo, che in un'Olimpiade invernale ci siano più di 40mila persone addette
alla sicurezza non è normale. Mi sembra che il rapporto sia di 8 poliziotti ogni atleta ma
meglio così piuttosto che avre buchi nella sicurezza".  -  Eppure Nadia Fanchini sta pen-
sando di non partecipare (come confessato a Radio Capital) alla cerimonia di inaugura-
zione il 7 febbraio. Malagò, ancora: "Non dobbiamo creare preoccupazioni oltre quelle
che possono esistere.   Ci sono professionisti abituati a gestire questi problemi, al mo-ù
mento ci danno ampoe rassicurazioni. Ad oggi la situazione è sotto controllo".
Però il pensiero, anche addpmesticato, anche rimandato, c'è. Il Ct dello sci Claudio Ra-
vetto non emana esttamente gioia: "Devi cercare di spazzare via tutto dalla testa.  Ogni.
Olimpiade dà dei pensieri per vari motivi, qui forse qualcuno in più ce n'è. E' un'utopia
pensare che l'Olimpiade sia un gioco, ci investiamo tutti così tanto che diventa il palco-
scenico per ogni cosa. Poi ci sono i problemi pratici: da dove siamo noi nel villaggio in
montagna, scendere giù in città, al mare, sarà un'impresa. Tanti di quei controlli da sco-
raggiarti. Un clima fastidioso. Rimarremo quasi certamente blindati. Sentiamo pericolo?
E' una cosa così più grande di noi che non possiamo far altro che fidarci della sicurezza".

Lucianone

giovedì 6 febbraio 2014

Sport - calcio / serie A - 22^ giornata 2013/14

6 febbraio '14 - giovedì         6th February - Thursday                           visione post - 7

Risultati delle partite
Bologna   0       Cagliari      1        Milan     1     Atalanta   3      Catania   3
Udinese    2       Fiorentina   0        Torino   1     Napoli       0      Livorno   3

Chievo   0       Sassuolo     1      Juventus   3     Genoa           0
Lazio     2       Verona H.   2       Inter         1     Sampdoria   1

Classifica 
JUVENTUS   59  /  Roma   50  /  Napoli   44  /  Fiorentina   41  /  H Verona   35  /
Inter, Torino   33  /  Parma   32  /  Lazio   31  /  Milan   29  /  Genoa, Atalanta   27  /
Sampdoria   25  /  Cagliari   24  /  Udinese   23  /  Chievo, Bologna   18  /
Livorno, Sassuolo   17  /  Catania   15




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sabato 1 febbraio 2014

Sport - calcio / Serie B - 23^ giornata 2013/14

1 febbraio '14 - sabato         1st February / Saturday                          visione post - 10

Risultati delle partite
Brescia   2       Cesena    1       Modena   4       Padova    1      Pescara   0      
Bari         1       Crotone   0        Varese     1       Carpi      4      Trapani    1 

Reggina         1       Siena      1     Spezia           1       Ternana     2
V. Lanciano   0       Novara   0      Juve Stabia   1       Cittadella   1

Classifica
PALERMO   41  /   Empoli   39  /   Avellino   38  /   Cesena   37  /   Trapani, Lanciano   36  /
Pescara, Latina, Spezia   34  /   Carpi, Brescia, Crotone   33  /   Siena (-2)   31  /
Ternana, Varese   28  /   Modena   26  /   Novara   24  /   Bari (-3)   23  /   Cittadella   21  /
Reggina   20  /   Padova  18  /   Juve Stabia   13



Lucianone