30 giugno '13 - domenica 30th June / Sunday visioni post - 11
MUSICA
Arcene 2013 / Parco delle Bandiere
Rock in'Park
28 giugno, venerdì - dalle ore 20.00
Ras Melody & Irie Roof Band (Reggae original songs)
The Orobians (Ska Rocksteady - Reggae original songs)
29 giugno, sabato - dalle ore 20.00
One Size Fits All (Rock original songs)
Monkey Age (Alternative Rock original songs)
Bulldog Bast-hard rock (Hard Rock covers)
30 giugno, domenica - dalle ore 15.00
SBRANDON KWOCKERS (Rock original songs)
GISPSY BRIDE (Indie Rock original songs)
FUZZ UFF (Indie Grunge Rock original songs)
30 giugno, domenica - dalle ore 20.00
OTTOCENTO (Tributo De Andrè)
MUSICA - SPETTACOLO - TEATRO
Osio Sotto / 2° Arca Fest - Arca della Solidarietà 2013
5 luglio, venerdì -
"Parigi val bene una vasca" / Spettacolo teatrale - Ass. 'Nonsoloteatro'
6 luglio, sabato
"The Presence Band" / LiveRock cover anni '70 - Led Zeppelin, Deep Purple
7 luglio, domenica
"Mariarosa Sartirani" / Balloliscio - Animazione - Ballidigruppo e Latino
12 luglio, venerdì
"34^ Street Band" / L'orma del rock! Live Cover Rock / Blues
13 luglio, sabato
"Orobic Dance" / Esibizione di ballo scuola - 'Orobic Dance' Sorisole
14 luglio, domenica
"Shenandoah" / Concerto/Spettacolo di musica Gospel
TUTTE LE SERE: DJ 'Rich Monroe' / Gongiafili / Tombolate
Il ricavato della festa sarà devoluto in beneficenza per il progetto 'ARCASALE'
Lucianone
DI TUTTO e di PIU Ambiente / Appuntamenti / Arte / / Cibo-cucina / Commenti / Cultura / Curiosità-comicità / Dossier / Economia-Finanza / Fotografia / Inchiesta / Intervista / Istruzione / Lavoro / Lettere / Libri / Medicina / Motori / Musica / Natura / Opinione del Giovedì / Personaggi / Psicologia / Reportage / Riflessioni-Idee / Salute / Scienze / Società-Politica / Spettacoli (cinema/tv) / Sport / Stampa-giornali / Storie / Tecnologia-Internet / Ultime notizie / Viaggi
domenica 30 giugno 2013
Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news
30 giugno '13 - domenica 30th June / Sunday visioni post - 10
contro il presidente Mohammad Morsi (con almeno quattro morti e oltre 250 feriti), in serata è stata incendiata al Cairo la sede dei Fratelli Musulmani, il partito del presidente, da centinaia di persone che hanno lanciando bombe molotov. La principale forza di opposizione, il Fronte di salvezza nazionale, ha esortato i circa 2 milioni (secondo la stampa) scese in piazza al Cairo e nelle altre città, a manifestare «pacificamente a oltranza» fino a quando Morsi non avrà ceduto e si sarà dimesso. Secondo una fonte dell'esercito, citata dall'emittente al-Arabiya, quelle di domenica sono state le più grandi manifestazioni della storia dell'Egitto e hanno coinvolto «alcuni milioni» di persone.
VITTIME - Un morto a Beni Suef, dove sono state incendiate due sedi dei Fratelli musulmani; tre attivisti anti Morsi uccisi da colpi di arma da fuoco ad Assiut, quando appartenenti alla Fratellanza hanno sparato contro una manifestazione che passava davanti alla sede del partito.
IN PIAZZA - Proteste anti-Morsi si sono verficate anche ad Alessandria, nelle città del delta del Nilo (Menuf, Mahalla), in quelle sul Canale di Suez, a Port Said, e anche nella città natale di Morsi, Zagazig. La polizia e i soldati sono stati schierati vicino ai principali edifici e il ministero della Sanità ha preannunciato che gli ospedali sono in allerta. Fonti della sicurezza hanno reso noto inoltre che in tutto il Paese sono state fermate 413 persone armate che volevano infiltrarsi nelle manifestazioni. Al grido di «Morsi, vattene», in vari punti del Cairo sono partite le marce dirette a piazza Tahrir e al palazzo presidenziale. Nella capitale intanto è salito a 46 il numero delle persone armate arrestate. Terminata la giornata lavorativa e affievolita la calura, è andato via via aumentando il numero di egiziani nelle strade di tutto il Paese. Intanto Morsi si mostra per nulla intimidito: «Ci possono essere dimostrazioni ma non si può mettere in discussione la legittimità costituzionale di un presidente eletto», ha detto il presidente egiziano in una lunga intervista al quotidiano britannico The Guardian, una delle rare concesse a un media straniero.
22 MILIONI DI FIRME - Gli organizzatori di Tamarod hanno annunciato di aver raccolto 22 milioni di firme per la destituzione di Morsi, otto milioni in più dei voti ottenuti dal presidente al voto dello scorso anno. «Sentiamo di aver raggiunto un'impasse, con il Paese che sta crollando. Questo non perché il presidente appartenga alla Fratellanza Musulmana, o perché sia una sola fazione a governare, quanto perché il regime è stato un completo fallimento», ha sintetizzato Mohammed el Baradei, uno dei leader dell'opposizione, in un messaggio video diffuso nella notte. «La gente ha votato per Morsi, ma ora dice di voler tornare alle urne», ha aggiunto l'ex capo dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), esortando gli egiziani a scendere in strada per protestare.
ITALIA / Toscana
Trema ancora la Toscana. scossa di 4,4 gradi tra Lucca e Massa.
Paura nelle spiagge in Versilia.
AVVERTITA distintamente anche a Firenze
Il terremoto è stato avvertito distintamente anche a Firenze. I vigili del fuoco di Massa Carrara stanno intervenendo ad Ugliancaldo, frazione del Comune di Casola in Lunigiana, dove si segnalano crolli. Da quanto si è appreso si tratterebbe di camini e tetti di case. Crollati alcuni cornicioni anche nel centro di Carrara. Non si segnalano feriti. Sempre a Ugliancaldo si è mossa una frana che sarebbe finita in un canalone senza creare problemi. Un elicottero dei vigili del fuoco si è alzato in volo per controllare il territorio.
ALLARME
Molte le persone uscite in strada, altre hanno lasciato le spiagge di Marina di Carrara e in Versilia, anche se il sindaco di Forte dei Marmi, Umberto Buratti, ha assicurato che «non ci sono state scene di panico né fughe dalla spiaggia». Pochi minuti dopo sono avvenute altre due scosse di 2,7 gradi alle 16,44 e di 2,8 gradi alle 17,08. In serata una forte scossa di 3,6 alle 20,18. «Stavo facendo la doccia, ho sentito dei boati e ha tremato tutto. È stata una scossa molto forte», ha detto il sindaco di Casola in Lunigiana, Riccardo Ballerini. «Ora ci tocca ripartire da zero, non si vive più. La gente è terrorizzata. Non ci voleva». La testimonianza di Domenico Davini, sindaco di Minucciano: «Quando è arrivata la scossa stavamo verificando quanti edifici sono ancora da ispezionare. Poi la terra ha tremato e tutto è passato in secondo piano».
ALTRE SCOSSE - Prosegue quindi lo sciame sismico in Toscana in Lunigiana e in Garfagnana dopo la scossa di 5,2 gradi della scala Richter che ha investito la zona di Fivizzano lo scorso 21 giugno. Nella stessa zona si erano verificate poche ore prima altre scosse di intensità minore: 2,2 gradi alle 11,31, la più forte di 3,4 gradi a 4,5 km di profondità registrata sabato alle 13,07. Rispetto alla scossa principale del 21 giugno, l'epicentro di quella di domenica si è leggermente spostato in direzione Est-Nord-Est, spiegano all'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia).
VERIFICA DANNI - Intanto continua il lavoro di verifica e presidio delle squadre di tecnici e volontari nelle zone del sisma del 21 giugno. Sono al momento 1.328 i volontari impegnati sul territorio; 28 le squadre di rilevatori composte da tecnici del Genio civile regionale e dai vigili del fuoco: undici in Garfagnana (in provincia di Lucca) e 17 in Lunigiana (in provincia di Massa Carrara). Gli interventi richiesti per verificare l'agibilità degli edifici lesionati sono 1.780 in Lunigiana e 781 in Garfagnana. Quelli già effettuati sono circa 841 in provincia di Massa Carrara e 667 in provincia di Lucca. I danni rilevati sono 342 in Lunigiana e 91 in Garfagnana. Gli sfollati ancora presenti nei campi allestiti dalla Protezione civile sono 400 circa in Lunigiana e 238 in Garfagnana.
Lucianone
contro il presidente Mohammad Morsi (con almeno quattro morti e oltre 250 feriti), in serata è stata incendiata al Cairo la sede dei Fratelli Musulmani, il partito del presidente, da centinaia di persone che hanno lanciando bombe molotov. La principale forza di opposizione, il Fronte di salvezza nazionale, ha esortato i circa 2 milioni (secondo la stampa) scese in piazza al Cairo e nelle altre città, a manifestare «pacificamente a oltranza» fino a quando Morsi non avrà ceduto e si sarà dimesso. Secondo una fonte dell'esercito, citata dall'emittente al-Arabiya, quelle di domenica sono state le più grandi manifestazioni della storia dell'Egitto e hanno coinvolto «alcuni milioni» di persone.
VITTIME - Un morto a Beni Suef, dove sono state incendiate due sedi dei Fratelli musulmani; tre attivisti anti Morsi uccisi da colpi di arma da fuoco ad Assiut, quando appartenenti alla Fratellanza hanno sparato contro una manifestazione che passava davanti alla sede del partito.
PIAZZA TAHRIR - Una folla oceanica si era radunata in piazza Tahrir al Cairo per la grande ma davanti a una grande moschea nella parte orientale della capitale egiziana. La manifestazione di domenica,
IN PIAZZA - Proteste anti-Morsi si sono verficate anche ad Alessandria, nelle città del delta del Nilo (Menuf, Mahalla), in quelle sul Canale di Suez, a Port Said, e anche nella città natale di Morsi, Zagazig. La polizia e i soldati sono stati schierati vicino ai principali edifici e il ministero della Sanità ha preannunciato che gli ospedali sono in allerta. Fonti della sicurezza hanno reso noto inoltre che in tutto il Paese sono state fermate 413 persone armate che volevano infiltrarsi nelle manifestazioni. Al grido di «Morsi, vattene», in vari punti del Cairo sono partite le marce dirette a piazza Tahrir e al palazzo presidenziale. Nella capitale intanto è salito a 46 il numero delle persone armate arrestate. Terminata la giornata lavorativa e affievolita la calura, è andato via via aumentando il numero di egiziani nelle strade di tutto il Paese. Intanto Morsi si mostra per nulla intimidito: «Ci possono essere dimostrazioni ma non si può mettere in discussione la legittimità costituzionale di un presidente eletto», ha detto il presidente egiziano in una lunga intervista al quotidiano britannico The Guardian, una delle rare concesse a un media straniero.
In migliaia in piazza per le dimissioni di Morsi
EGITTO
L'Egitto in piazza contro Morsi / migliaia nelle strade
L'Egitto si infiamma ancora, folla oceanica
IL PRESIDENTE ACCUSA L'ANCIEN REGIME - «Se cambiassimo qualcuno eletto secondo la legittimità costituzionale, ci sarà qualcuno che si opporrà anche al nuovo presidente e una settimana o un mese dopo chiederanno anche a lui di dimettersi», ha detto il primo presidente dei Fratelli musulmani al Guardian. «Non c'è spazio di discussione su questo punto. Ci possono essere manifestazioni e le persone possono esprime la loro opinione ma il punto cruciale è l'applicazione della Costituzione», ha insistito. Morsi ha quindi accusato «i resti dell'ancien regime» per le violenze dei giorni scorsi, che hanno preso di mira sedi della Fratellanza. «Hanno i mezzi, che hanno ottenuto con la corruzione e li usano per pagare teppisti e così scoppia la violenza». «È stato un anno difficile, molto difficile e penso che gli anni a venire lo saranno ancora, ma spero di fare sempre il mio meglio per soddisfare i bisogni del popolo egiziano», ha concluso Morsi.EGITTO
L'Egitto in piazza contro Morsi / migliaia nelle strade
L'Egitto si infiamma ancora, folla oceanica
contro il presidente Morsi. Lui: «Non vado via»
Piazza Tahrir cuore della manifestazione per chiedere le dimissioni del presidente egiziano. Nel Paese scontri da giorni
22 MILIONI DI FIRME - Gli organizzatori di Tamarod hanno annunciato di aver raccolto 22 milioni di firme per la destituzione di Morsi, otto milioni in più dei voti ottenuti dal presidente al voto dello scorso anno. «Sentiamo di aver raggiunto un'impasse, con il Paese che sta crollando. Questo non perché il presidente appartenga alla Fratellanza Musulmana, o perché sia una sola fazione a governare, quanto perché il regime è stato un completo fallimento», ha sintetizzato Mohammed el Baradei, uno dei leader dell'opposizione, in un messaggio video diffuso nella notte. «La gente ha votato per Morsi, ma ora dice di voler tornare alle urne», ha aggiunto l'ex capo dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), esortando gli egiziani a scendere in strada per protestare.
ITALIA / Toscana
Trema ancora la Toscana. scossa di 4,4 gradi tra Lucca e Massa.
Paura nelle spiagge in Versilia.
AVVERTITA distintamente anche a Firenze
Il terremoto è stato avvertito distintamente anche a Firenze. I vigili del fuoco di Massa Carrara stanno intervenendo ad Ugliancaldo, frazione del Comune di Casola in Lunigiana, dove si segnalano crolli. Da quanto si è appreso si tratterebbe di camini e tetti di case. Crollati alcuni cornicioni anche nel centro di Carrara. Non si segnalano feriti. Sempre a Ugliancaldo si è mossa una frana che sarebbe finita in un canalone senza creare problemi. Un elicottero dei vigili del fuoco si è alzato in volo per controllare il territorio.
ALLARME
Molte le persone uscite in strada, altre hanno lasciato le spiagge di Marina di Carrara e in Versilia, anche se il sindaco di Forte dei Marmi, Umberto Buratti, ha assicurato che «non ci sono state scene di panico né fughe dalla spiaggia». Pochi minuti dopo sono avvenute altre due scosse di 2,7 gradi alle 16,44 e di 2,8 gradi alle 17,08. In serata una forte scossa di 3,6 alle 20,18. «Stavo facendo la doccia, ho sentito dei boati e ha tremato tutto. È stata una scossa molto forte», ha detto il sindaco di Casola in Lunigiana, Riccardo Ballerini. «Ora ci tocca ripartire da zero, non si vive più. La gente è terrorizzata. Non ci voleva». La testimonianza di Domenico Davini, sindaco di Minucciano: «Quando è arrivata la scossa stavamo verificando quanti edifici sono ancora da ispezionare. Poi la terra ha tremato e tutto è passato in secondo piano».
ALTRE SCOSSE - Prosegue quindi lo sciame sismico in Toscana in Lunigiana e in Garfagnana dopo la scossa di 5,2 gradi della scala Richter che ha investito la zona di Fivizzano lo scorso 21 giugno. Nella stessa zona si erano verificate poche ore prima altre scosse di intensità minore: 2,2 gradi alle 11,31, la più forte di 3,4 gradi a 4,5 km di profondità registrata sabato alle 13,07. Rispetto alla scossa principale del 21 giugno, l'epicentro di quella di domenica si è leggermente spostato in direzione Est-Nord-Est, spiegano all'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia).
VERIFICA DANNI - Intanto continua il lavoro di verifica e presidio delle squadre di tecnici e volontari nelle zone del sisma del 21 giugno. Sono al momento 1.328 i volontari impegnati sul territorio; 28 le squadre di rilevatori composte da tecnici del Genio civile regionale e dai vigili del fuoco: undici in Garfagnana (in provincia di Lucca) e 17 in Lunigiana (in provincia di Massa Carrara). Gli interventi richiesti per verificare l'agibilità degli edifici lesionati sono 1.780 in Lunigiana e 781 in Garfagnana. Quelli già effettuati sono circa 841 in provincia di Massa Carrara e 667 in provincia di Lucca. I danni rilevati sono 342 in Lunigiana e 91 in Garfagnana. Gli sfollati ancora presenti nei campi allestiti dalla Protezione civile sono 400 circa in Lunigiana e 238 in Garfagnana.
Lucianone
Storie - Norvegia: elogio della lentezza
30 giugno '13 - domenica 30th June / Sunday visioni post - 8
Elogio della lentezza nel Paese che vive
sepolto dal ghiaccio.
Lo racconta lo scrittore
norvegese Johan Harstad
"In Norvegia il successo è legato al clima: l'inverno è lunghissimo e noi
siamo abituati all'attesa. Ecco perchè viviamo con calma. Interviste tv
di 30 ore, show e streaming infiniti sui salmoni che risalgono i fiumi:
qui spopolano i programmi noiosi".
(da la Repubblica / R2LA STORIA - 24/06/2013 - Johan Harstad)
"Ai Norvegesi piace la tv noiosa", "nella ricca Norvegia la gente può permettersi
di rallentare", e così via. In questi giorni , il Walla Street Journal ha pubblicato
un interessante articolo sulla lentezza in Norvegia, dove spopolano programmi tv
che sono apparentemente molto noiosi. Per esempio, si pensa a uno streaming di
18 ore sui salmoni che risalgono la corrente del fiume. O basti pensare a una lun-
ghissima intervista di ben trenta ore (no stop) allo storico norvegese Hans Olav
Lahlum, di recente apparsa sul sito del tabloid Vg. - Tutto nasce, dice il Wsj, da
uno show del 2009, quando la tv nazionale norvegese Nrk mostrò l'intero viaggio
del treno Oslo-Bergen attraverso le immagini di una telecamera posta su un va-
gone.
Tutto questo è vero, ma fino a un certo punto. Spesso, molti spettatori di questi
programmi così lenti si sintonizzano per pochi minuti o solo per un'ora, giusto
per capire di che cosa si tratta, piuttosto che guardare l'intero show. Inoltre, bi-
sogna fare alcune distinzioni importanti tra questi stessi programmi così "lenti".
Prendiamo lo show tv di 134ore sulla traversata del traghetto Hurtigruten, che
da Bergen naviga verso nord lungo la costa per circa 2400 chilometri e arriva a
Kirkenes (vicino al confine russo). Questa trasmissione è stata un'opportunità
meravigliosa per molti norvegesi che non possono permettersi un viaggio così
costoso per esplorare tutti i lati nascosti del loro Paese. Si tratta di una televi-
sione assolutamente democratica. E lo stesso si può dire del citato programma
sul viaggio in treno Oslo-Bergen.
Anche il mio prossimo spettacolo teatrale, che esordirà all'Oslo National Theatre
tra cieca tre mesi, dura nove ore (anche se è poi stato ridotto a 5). Tuttavia, il fa-
scino per un reality di 18 ore sui salmoni, sul fare la maglia o sul fuoco dei cami-
netti è davvero difficile da comprendere. Qualcuno la considera arte, alla stregua
di Empire di Andy Warhol, quel film di 8 ore che non mostra altro che l'Empire
State Building di New York, sempre dalla stessa angolazione, dal tramonto al-
l'alba. Qualcun altro dice che è figlio di una sorta di filosofia Zen, che incita al
silenzio e alla intima riflessione in ognuno di noi. Altre volte penso che siano
scherzi degli autori tv, che sfidano sempre più la pazienza dei loro telespettatori.
Tuttavia questi programmi così lenti sono sempre meglio dell'ennesima serie tv
criminale o altri orrendi reality dell'America, come il Grande Fratello, per non
parlare dei talent show con talenti giovani ma noiosi o dei dibattiti politici di
trenta frenetici minuti
CONTINUA... to be continued...
Elogio della lentezza nel Paese che vive
sepolto dal ghiaccio.
Lo racconta lo scrittore
norvegese Johan Harstad
"In Norvegia il successo è legato al clima: l'inverno è lunghissimo e noi
siamo abituati all'attesa. Ecco perchè viviamo con calma. Interviste tv
di 30 ore, show e streaming infiniti sui salmoni che risalgono i fiumi:
qui spopolano i programmi noiosi".
(da la Repubblica / R2LA STORIA - 24/06/2013 - Johan Harstad)
"Ai Norvegesi piace la tv noiosa", "nella ricca Norvegia la gente può permettersi
di rallentare", e così via. In questi giorni , il Walla Street Journal ha pubblicato
un interessante articolo sulla lentezza in Norvegia, dove spopolano programmi tv
che sono apparentemente molto noiosi. Per esempio, si pensa a uno streaming di
18 ore sui salmoni che risalgono la corrente del fiume. O basti pensare a una lun-
ghissima intervista di ben trenta ore (no stop) allo storico norvegese Hans Olav
Lahlum, di recente apparsa sul sito del tabloid Vg. - Tutto nasce, dice il Wsj, da
uno show del 2009, quando la tv nazionale norvegese Nrk mostrò l'intero viaggio
del treno Oslo-Bergen attraverso le immagini di una telecamera posta su un va-
gone.
Tutto questo è vero, ma fino a un certo punto. Spesso, molti spettatori di questi
programmi così lenti si sintonizzano per pochi minuti o solo per un'ora, giusto
per capire di che cosa si tratta, piuttosto che guardare l'intero show. Inoltre, bi-
sogna fare alcune distinzioni importanti tra questi stessi programmi così "lenti".
Prendiamo lo show tv di 134ore sulla traversata del traghetto Hurtigruten, che
da Bergen naviga verso nord lungo la costa per circa 2400 chilometri e arriva a
Kirkenes (vicino al confine russo). Questa trasmissione è stata un'opportunità
meravigliosa per molti norvegesi che non possono permettersi un viaggio così
costoso per esplorare tutti i lati nascosti del loro Paese. Si tratta di una televi-
sione assolutamente democratica. E lo stesso si può dire del citato programma
sul viaggio in treno Oslo-Bergen.
Anche il mio prossimo spettacolo teatrale, che esordirà all'Oslo National Theatre
tra cieca tre mesi, dura nove ore (anche se è poi stato ridotto a 5). Tuttavia, il fa-
scino per un reality di 18 ore sui salmoni, sul fare la maglia o sul fuoco dei cami-
netti è davvero difficile da comprendere. Qualcuno la considera arte, alla stregua
di Empire di Andy Warhol, quel film di 8 ore che non mostra altro che l'Empire
State Building di New York, sempre dalla stessa angolazione, dal tramonto al-
l'alba. Qualcun altro dice che è figlio di una sorta di filosofia Zen, che incita al
silenzio e alla intima riflessione in ognuno di noi. Altre volte penso che siano
scherzi degli autori tv, che sfidano sempre più la pazienza dei loro telespettatori.
Tuttavia questi programmi così lenti sono sempre meglio dell'ennesima serie tv
criminale o altri orrendi reality dell'America, come il Grande Fratello, per non
parlare dei talent show con talenti giovani ma noiosi o dei dibattiti politici di
trenta frenetici minuti
CONTINUA... to be continued...
sabato 29 giugno 2013
Appuntamenti - Musica, e non solo, tra monti e valli / Trentino e Verbania
29 giugno '13 - sabato 29th June / Saturday visioni post - 8
Montagna contemporanea
In Trentino quelli che erano i luoghi della tradizione
rendono protagonista il tempo presente / La musica
con Nina Zilli e Fabrizio Bosso che offrono la loro
rilettura di Amy Winehouse; il mix acustico/elettro-
nico dei Baustelle / Ma anche le sculture di tanti artisti
di oggi da scoprire passeggiando fra prati e foreste.
30 giugno - ore 14
Rifugio Stavèl Francesco Denza - Val di Sole, Presanella
L'alpinista SIMONE MORO, noto per le avventure
himalayane, sarà al ciclo di conversazioni "Uomini, cime e racconti"
17 luglio - ore 14
Val San Nicolò - Jonta
ELINA DUNI QUARTET
Elina Duni presenta l'album Matane malit (Oltre la montagna), un mix
tra la tradizione della propria terra, l'Albania, e l'espressività del jazz
europeo.
23 e 24 luglio - ore 11 e 15
Baita Premessaria, Val di Fiemme - Paneveggio
ISABELLE FAUST
Quattro concerti per la musicista tedesca che esegue le tre Sonate e le
tre Partite scritte da Bach per violino solo.
3 agosto - ore 6
Rifugio Vajolet, Val di Fassa
VINICIO CAPOSSELA
Con il greco Psarantonis, il cantautore è protagonista del progetto
"L'alba delle Dolomiti": Canzoni per rocce, vento e terra.
20 agosto - ore 14
Forte Zaccarana, Val di Sole - Cevedale
MONI OVADA
Il programma "Dolomiti di pace" è arricchito dal concerto-spettacolo
di musica e cultura ebraica di Moni Ovada.
23 agosto - ore 14
Val Canali, Villa Welsperg - Primiero Pale di San Martino
BAUSTELLE
Il gruppo propone " Minimal Fantasma", una performance che
accosta elettronica e strumenti acustici.
Lucianone
Montagna contemporanea
In Trentino quelli che erano i luoghi della tradizione
rendono protagonista il tempo presente / La musica
con Nina Zilli e Fabrizio Bosso che offrono la loro
rilettura di Amy Winehouse; il mix acustico/elettro-
nico dei Baustelle / Ma anche le sculture di tanti artisti
di oggi da scoprire passeggiando fra prati e foreste.
30 giugno - ore 14
Rifugio Stavèl Francesco Denza - Val di Sole, Presanella
L'alpinista SIMONE MORO, noto per le avventure
himalayane, sarà al ciclo di conversazioni "Uomini, cime e racconti"
17 luglio - ore 14
Val San Nicolò - Jonta
ELINA DUNI QUARTET
Elina Duni presenta l'album Matane malit (Oltre la montagna), un mix
tra la tradizione della propria terra, l'Albania, e l'espressività del jazz
europeo.
23 e 24 luglio - ore 11 e 15
Baita Premessaria, Val di Fiemme - Paneveggio
ISABELLE FAUST
Quattro concerti per la musicista tedesca che esegue le tre Sonate e le
tre Partite scritte da Bach per violino solo.
3 agosto - ore 6
Rifugio Vajolet, Val di Fassa
VINICIO CAPOSSELA
Con il greco Psarantonis, il cantautore è protagonista del progetto
"L'alba delle Dolomiti": Canzoni per rocce, vento e terra.
20 agosto - ore 14
Forte Zaccarana, Val di Sole - Cevedale
MONI OVADA
Il programma "Dolomiti di pace" è arricchito dal concerto-spettacolo
di musica e cultura ebraica di Moni Ovada.
23 agosto - ore 14
Val Canali, Villa Welsperg - Primiero Pale di San Martino
BAUSTELLE
Il gruppo propone " Minimal Fantasma", una performance che
accosta elettronica e strumenti acustici.
Lucianone
giovedì 27 giugno 2013
Sport - calcio / Confederations Cup: Brasile - Uruguay 2 - 1 / Nell'attesa di Italia vs Spagna, stasera
27 giugno '13 - giovedì 27th June / Thursday visione post - 6
L'Italia di Prandelli si gioca la semifinale
con la Spagna e il Brasile aspetta di
vedere la vincente.
Ma intanto la difesa azzurra è in crisi e il
tecnico bresciano cerca di sistemarla.
Otto gol subiti in tre partite e scatta l'allarme. Crolla il secolare
caposaldo della scuola calcistica italiana.
Buffon, il portiere: "Nostre le gare più divertenti, dal '78 non
c'era una nazionale così bella. Ma la difesa si deve fare in 11"
Bonucci, difensore centrale: Può darsi che d'ora in poi dovremo
abituarci ai 4-3, anzichè agli 1-0. La mentalità del nostro calcio
sta cambiando"
IL RIGORE CON IL MESSICO
Barzagli è il primo ad avere un'incertezza. Contro il Messico perde palla
e commette fallo su Dos Santos: rigore poi trasformato da Hernandez.
NE PRENDIAMO TRE DAL GIAPPONE
Il giappone fa tremare gli azzurri. Doppio vantaggio con un rigore di
Honda e Kagawa, poi il 3-3 di Okazaki e ancora una traversa di Ka-
gawa nel finale.
IL BRASILE E' IL BRASILE (alla fine la difesa si scioglie)
Il Brasile mette a dura prova la difesa di Prandelli. Al vantaggio di
Dante segue il raddoppio di Fred, la splendida punizione di Neymar
e ancora una rete eccellente di Fred.
Lucianone
L'Italia di Prandelli si gioca la semifinale
con la Spagna e il Brasile aspetta di
vedere la vincente.
Ma intanto la difesa azzurra è in crisi e il
tecnico bresciano cerca di sistemarla.
Otto gol subiti in tre partite e scatta l'allarme. Crolla il secolare
caposaldo della scuola calcistica italiana.
Buffon, il portiere: "Nostre le gare più divertenti, dal '78 non
c'era una nazionale così bella. Ma la difesa si deve fare in 11"
Bonucci, difensore centrale: Può darsi che d'ora in poi dovremo
abituarci ai 4-3, anzichè agli 1-0. La mentalità del nostro calcio
sta cambiando"
IL RIGORE CON IL MESSICO
Barzagli è il primo ad avere un'incertezza. Contro il Messico perde palla
e commette fallo su Dos Santos: rigore poi trasformato da Hernandez.
NE PRENDIAMO TRE DAL GIAPPONE
Il giappone fa tremare gli azzurri. Doppio vantaggio con un rigore di
Honda e Kagawa, poi il 3-3 di Okazaki e ancora una traversa di Ka-
gawa nel finale.
IL BRASILE E' IL BRASILE (alla fine la difesa si scioglie)
Il Brasile mette a dura prova la difesa di Prandelli. Al vantaggio di
Dante segue il raddoppio di Fred, la splendida punizione di Neymar
e ancora una rete eccellente di Fred.
Lucianone
L'opinione del giovedì - Le fasi cicliche della storia / ma si ripetono sempre?
27 giugno '13 - giovedì 27th June / Thursday
L'opinione
(di Lucianone)
Le fasi cicliche non sono più possibili?
Sembra proprio di no.
Ma spero di sbagliarmi.
Continua...
to be continued...
L'opinione
(di Lucianone)
Le fasi cicliche non sono più possibili?
Sembra proprio di no.
Ma spero di sbagliarmi.
Continua...
to be continued...
Società / calcio - Il mitico Brasile è un pò perso
27 giugno '13 - giovedì 27th June / Thursday visioni post - 8
In Brasile il calcio è in ostaggio: persi
coriandoli e sacralità. Ma il benessere
ha un prezzo.
(da La Gazzetta dello Sport - 22/06/2013
rubrica 'IlCommento' - Alessandro De Calò)
Il futebol arte,
paradiso perduto nel nuovo Brasile
La parola Brasile è così evocativa, lo stereotipo è talmente radicato in migliaia di
teste che, quando si parla di calcio, tanti continuano a credere che la Selecao sia
la nazionale più forte del mondo. L'effetto è simile a quello della luce emessa dal-
le stelle che hanno cessato di esistere: dovendo percorrere migliaia di chilometri,
la luce ci mette una vita ad arrivare ai nostri occhi e quando arriva finisce che la
vediamo anche se la stella non c'è più. Svaporata. Nel ranking Fifa - nonostante
Neymar - i nipotini di Pelè sono rotolati dalla vetta, giù, fino al ventiduesimo po-
sto... Stanno là, sotto al Ghana e sopra al Mali. Un livello africano, ormai mar-
ginale.
ASCESA DELLA SPAGNA
Per quante sciocchezze possa contenere - come ogni verdetto statistico - la classi-
fica della Federcalcio mondiale racconta una aprte di verità. E una cosa resta
evidente: c'è stato un cambio di testimone. Inizialmente timido, poi sempre più
solido. La Spagna di questi anni è diventata quello che il Brasile ha saputo
essere nella seconda metà del secolo scorso. Non solo la squadra più forte, in
grado di battere tutti sempre e comunque - in modo inesorabile - ma anche
quella che riempie gli occhi e il cuore, con il suo gioco coraggioso, totale, of-
fensivo. Il calcio risollevato a livello di arte è una cosa rara, un modello
da inseguire, perchè è capace di tenere assieme la bellezza dello spettacolo
con la necessità della vittoria.
Grazie alla spinta propulsiva del Barcellona, la Spagna è entrata nel circolo
virtuoso che esalta le qualità individuali di una generazione straordinaria
con i perfetti meccanismi collettivi collaudati a livello di club e felicemente
traslocati nella Seleccion.
DECLINO DEL BRASILE
Probabilmente il vecchio Zico aveva ragione a sostenere che la sconfitta del
suo Brasile contro l'Italia , nel Mondiale 1982, ha cambiato qualcosa nella
storia del calcio segnando il capolinea di un modello di gioco della Selecao,
una nuova fine dell'innocenza dopo il terribile Maracanazo del 1950. Da al-
lora - tolta la felice parentesi con Zagallo di fine anni Novanta - la Cana-
rinha non si è più ripresa. Ha vinto due Mondiali, nel 1994 e nel 2002, è ve-
ro, ma li ha vinti un pò per caso, senza dominare, senza essere la squadra
favorita. Niente di epocale.
L'europeizzazione del gioco brasiliano , la normalizzazione imposta dalla
prevalenza della forza fisica e della tattica sulla qualità tecnica, ha avuto
tra le sue conseguenze una minore produzione di talenti. Per ragioni di-
verse, sotto lo stesso comune denominatore, l'Europa ha consumato in
fretta il genio dei Ronaldo, Kakà, Ronaldinho, Adriano, Pato. E para-
dossalmente, nonostante il boom economico abbia permesso di riportare
in Brasile alcuni campioni emigrati in Europa, il nuovo benessere nonù
ha tolto i tifosi dal disincanto. Nel Brasilerao si gioca un calcio tignoso,
poco spettacolare e gli stadi restano vuoti (13 mila presenze a partita).
La Selecao è stata riaffidata al vecchio Scolari, buon gestore di uomini
ma interprete di un calcio prudente, solido, vetero europeo e poco crea-
tivo.
Nel 1950 la sconfitta con l'Uruguay si era trasformata in un dramma
per il Brasile, inteso come paese. Adesso i ruoli sono ribaltati. Anzichè
farsi usare dal futebol - per disperarsi o festeggiare - la gente gioca d'an-
ticipo e usa il calcio per protestare davanti al mondo. Sembra un paradi-
so perduto, è il prezzo del benessere che, faticosamente, avanza.
Lucianone
In Brasile il calcio è in ostaggio: persi
coriandoli e sacralità. Ma il benessere
ha un prezzo.
(da La Gazzetta dello Sport - 22/06/2013
rubrica 'IlCommento' - Alessandro De Calò)
Il futebol arte,
paradiso perduto nel nuovo Brasile
La parola Brasile è così evocativa, lo stereotipo è talmente radicato in migliaia di
teste che, quando si parla di calcio, tanti continuano a credere che la Selecao sia
la nazionale più forte del mondo. L'effetto è simile a quello della luce emessa dal-
le stelle che hanno cessato di esistere: dovendo percorrere migliaia di chilometri,
la luce ci mette una vita ad arrivare ai nostri occhi e quando arriva finisce che la
vediamo anche se la stella non c'è più. Svaporata. Nel ranking Fifa - nonostante
Neymar - i nipotini di Pelè sono rotolati dalla vetta, giù, fino al ventiduesimo po-
sto... Stanno là, sotto al Ghana e sopra al Mali. Un livello africano, ormai mar-
ginale.
ASCESA DELLA SPAGNA
Per quante sciocchezze possa contenere - come ogni verdetto statistico - la classi-
fica della Federcalcio mondiale racconta una aprte di verità. E una cosa resta
evidente: c'è stato un cambio di testimone. Inizialmente timido, poi sempre più
solido. La Spagna di questi anni è diventata quello che il Brasile ha saputo
essere nella seconda metà del secolo scorso. Non solo la squadra più forte, in
grado di battere tutti sempre e comunque - in modo inesorabile - ma anche
quella che riempie gli occhi e il cuore, con il suo gioco coraggioso, totale, of-
fensivo. Il calcio risollevato a livello di arte è una cosa rara, un modello
da inseguire, perchè è capace di tenere assieme la bellezza dello spettacolo
con la necessità della vittoria.
Grazie alla spinta propulsiva del Barcellona, la Spagna è entrata nel circolo
virtuoso che esalta le qualità individuali di una generazione straordinaria
con i perfetti meccanismi collettivi collaudati a livello di club e felicemente
traslocati nella Seleccion.
DECLINO DEL BRASILE
Probabilmente il vecchio Zico aveva ragione a sostenere che la sconfitta del
suo Brasile contro l'Italia , nel Mondiale 1982, ha cambiato qualcosa nella
storia del calcio segnando il capolinea di un modello di gioco della Selecao,
una nuova fine dell'innocenza dopo il terribile Maracanazo del 1950. Da al-
lora - tolta la felice parentesi con Zagallo di fine anni Novanta - la Cana-
rinha non si è più ripresa. Ha vinto due Mondiali, nel 1994 e nel 2002, è ve-
ro, ma li ha vinti un pò per caso, senza dominare, senza essere la squadra
favorita. Niente di epocale.
L'europeizzazione del gioco brasiliano , la normalizzazione imposta dalla
prevalenza della forza fisica e della tattica sulla qualità tecnica, ha avuto
tra le sue conseguenze una minore produzione di talenti. Per ragioni di-
verse, sotto lo stesso comune denominatore, l'Europa ha consumato in
fretta il genio dei Ronaldo, Kakà, Ronaldinho, Adriano, Pato. E para-
dossalmente, nonostante il boom economico abbia permesso di riportare
in Brasile alcuni campioni emigrati in Europa, il nuovo benessere nonù
ha tolto i tifosi dal disincanto. Nel Brasilerao si gioca un calcio tignoso,
poco spettacolare e gli stadi restano vuoti (13 mila presenze a partita).
La Selecao è stata riaffidata al vecchio Scolari, buon gestore di uomini
ma interprete di un calcio prudente, solido, vetero europeo e poco crea-
tivo.
Nel 1950 la sconfitta con l'Uruguay si era trasformata in un dramma
per il Brasile, inteso come paese. Adesso i ruoli sono ribaltati. Anzichè
farsi usare dal futebol - per disperarsi o festeggiare - la gente gioca d'an-
ticipo e usa il calcio per protestare davanti al mondo. Sembra un paradi-
so perduto, è il prezzo del benessere che, faticosamente, avanza.
Lucianone
Libri - "Città aperta" di Teju Cole / romanzo atipico
27 giugno '13 - giovedì 27th June / Thursday visioni post - 10
Un romanzo atipico per raccontare, camminando,
pensieri e incontri tra due mondi: l'esordio del
nigeriano-americano Teju Cole
(da 'D laRepubblica' - 25 maggio 2013 / now libri - di Franco Marcoaldi)
Bisogna smettere di camminare a capo chino. Bisogna guardare in faccia il mondo,
con occhi vigili e ricettivi, e allora sì che la nostra traversata esistenziale saprà co-
gliere tutta la meraviglia e tutto lo strazio che ci circonda. Questo è l'assunto che
il nigeriano-americano Teju Cole fa proprio, accompagnandoci nella sua lunga
peregrinazione per le strade di New York.
"Città aperta" è il suo primo, atipico romanzo, che ha fatto molto rumore negli Usa, aggiudicandosi tra gli altri il premio PEN/Hemingway e il New York City Book Award
for Fiction. Dico romanzo atipico, perchè non siamo in presenza di un intreccio fanta-
stico e canonico, con inizio, svolgimento e conclusione, ma di fronte al rapsodico reso-
conto della vita quotidiana di un uomo. Julius, giovane psichiatra di colore, tedesco-
nigeriano - che racconta tutto quanto gli accade o gli passa per la testa. Julius ci rende
partecipi della sua ininterrotta 'flanerie', dove si succedono i più diversi incontri, con
luoghi e persone. Incontri che lo inducono a rivisitare il proprio passato e lo spingomo
verso altri luoghi (memorabili le pagine su Bruxelles, "una città in attesa, o sotto ve-
tro", dove si reca in cerca della nonna materna).
Julius si è appena lasciato con la fidanzata Nadège e ora conduce una vita solitaria.
Le sue giornate trascorrono tra l'ospedale ("tenevo sempre a mente il più antico dei
principi medici: non fare danni"), le sale da concerto (ascoltando l'adorato Mahler
alla Carnegie Hall nota con disappunto, e per l'ennesima volta, d'essere tra i pochis-
simi spettatori di colore), le visite a un vecchio e amato professore ormai prossimo
alla morte.
Ma soprattutto Julius cammina, cammina (anche per questo tra le sue ascendenze let-
terarie, s'è fatto non a torto il nome di Sebald). E camminando incontra l'umanità più
varia. Nelle tavole calde, sulle piazze, nei musei, sui treni della metropolitana.
Nel cielo, frattanto, passano gli uccelli migratori. E lui se ne sta a guardare quelle
formazioni di oche e rondoni "come per trarre auspici , sperando di assistere al mi-
racolo dell'immigrazione in natura". D'altronde anche lui è un migrante. E a quel
genere di storie presta particolare attenzione, inanellandole nel tentativo di trovare
un qualche senso alla propria vicenda personale.
"Viviamo la vita come un continuum, e solo quando trascorre, quando diventa passato,
vediamo che è discontinua". Ma anche il passato più cristallizzato può irrompere nel
presente, sconquassandolo. Come accade all'improvviso grazie al casuale incontro in
un negozio di Union Square "con qualcuno a lungo dimenticato, una parte di me
stesso che avevo relegato all'infanzia e all'Africa". Quella di Moji, sorella di un vec-
chio compagno di studi, è una vera apparizione, che imporrà a Julius di esplorare,
dolorosamente, in se stesso.
(Teju Cole, 'Città aperta', Einaudi, euro 17,50 - traduzione di Gioia Guerzoni,
uscito il 28 maggio 2013)
Lucianone
Un romanzo atipico per raccontare, camminando,
pensieri e incontri tra due mondi: l'esordio del
nigeriano-americano Teju Cole
(da 'D laRepubblica' - 25 maggio 2013 / now libri - di Franco Marcoaldi)
Bisogna smettere di camminare a capo chino. Bisogna guardare in faccia il mondo,
con occhi vigili e ricettivi, e allora sì che la nostra traversata esistenziale saprà co-
gliere tutta la meraviglia e tutto lo strazio che ci circonda. Questo è l'assunto che
il nigeriano-americano Teju Cole fa proprio, accompagnandoci nella sua lunga
peregrinazione per le strade di New York.
"Città aperta" è il suo primo, atipico romanzo, che ha fatto molto rumore negli Usa, aggiudicandosi tra gli altri il premio PEN/Hemingway e il New York City Book Award
for Fiction. Dico romanzo atipico, perchè non siamo in presenza di un intreccio fanta-
stico e canonico, con inizio, svolgimento e conclusione, ma di fronte al rapsodico reso-
conto della vita quotidiana di un uomo. Julius, giovane psichiatra di colore, tedesco-
nigeriano - che racconta tutto quanto gli accade o gli passa per la testa. Julius ci rende
partecipi della sua ininterrotta 'flanerie', dove si succedono i più diversi incontri, con
luoghi e persone. Incontri che lo inducono a rivisitare il proprio passato e lo spingomo
verso altri luoghi (memorabili le pagine su Bruxelles, "una città in attesa, o sotto ve-
tro", dove si reca in cerca della nonna materna).
Julius si è appena lasciato con la fidanzata Nadège e ora conduce una vita solitaria.
Le sue giornate trascorrono tra l'ospedale ("tenevo sempre a mente il più antico dei
principi medici: non fare danni"), le sale da concerto (ascoltando l'adorato Mahler
alla Carnegie Hall nota con disappunto, e per l'ennesima volta, d'essere tra i pochis-
simi spettatori di colore), le visite a un vecchio e amato professore ormai prossimo
alla morte.
Ma soprattutto Julius cammina, cammina (anche per questo tra le sue ascendenze let-
terarie, s'è fatto non a torto il nome di Sebald). E camminando incontra l'umanità più
varia. Nelle tavole calde, sulle piazze, nei musei, sui treni della metropolitana.
Nel cielo, frattanto, passano gli uccelli migratori. E lui se ne sta a guardare quelle
formazioni di oche e rondoni "come per trarre auspici , sperando di assistere al mi-
racolo dell'immigrazione in natura". D'altronde anche lui è un migrante. E a quel
genere di storie presta particolare attenzione, inanellandole nel tentativo di trovare
un qualche senso alla propria vicenda personale.
"Viviamo la vita come un continuum, e solo quando trascorre, quando diventa passato,
vediamo che è discontinua". Ma anche il passato più cristallizzato può irrompere nel
presente, sconquassandolo. Come accade all'improvviso grazie al casuale incontro in
un negozio di Union Square "con qualcuno a lungo dimenticato, una parte di me
stesso che avevo relegato all'infanzia e all'Africa". Quella di Moji, sorella di un vec-
chio compagno di studi, è una vera apparizione, che imporrà a Julius di esplorare,
dolorosamente, in se stesso.
(Teju Cole, 'Città aperta', Einaudi, euro 17,50 - traduzione di Gioia Guerzoni,
uscito il 28 maggio 2013)
Lucianone
martedì 25 giugno 2013
Scienze - Trapianto di staminali: con successo in Germania
25 giugno '13 - martedì 25th June / Tuesday visioni post - 11
Trapianto di staminali in Germania
su un piccolo colpito da ischemia:
con ottimi risultati.
Il bambino salvato
dal sangue del suo cordone
Da tempo si consiglia di far congelare il sangue del cordone ombelicale dei neonati. per usarlo poi per
curare altre persone o lo stesso donatore. Un caso
avvenuto in Germania conferma l'importanza di
questa pratica. Un bambino tedesco di 30 mesi,
ridotto in stato vegetativo da un arresto cardiaco
che aveva privato il suo cervello di ossigeno per
mezz'ora, è stato (forse) salvato da un trapianto di
cellule staminali del suo cordone ombelicale, effet-
tuato tre mesi dopo l'ischemia dal ginecologo Arne
Jensen e dal pediatra Eckard Hamelmann, entram-
bi dell'Università di Bochum. - Le staminali del
cordone , molto più immature di quelle del-l'orga-
nismo adulto, sembrano poter riparare ogni tessuto
del corpo, compreso quello cerebrale, e infatti 40
mesi dopo l'intervento i ricercatori hanno riporta-
to i progressi del bambino sulla rivista Case Reports
in Transplantation: nonostante i danni cerebrali su-
biti dessero ben poche speranze di vederlo uscire
dallo stato di incoscienza e paralisi, già due mesi
dopo il trapianto il piccolo ha ricominciato a muo-
versi e sorridere,. e oggi è in grado di mangiare,
camminare e parlare.
"Non possiamo essere certi che questi spettacolari
progressi dipendano dal trapianto" ha detto Jensen
"ma è difficile spiegarli con la sola riabilitazione fi-
sioterapica". E questo risultato è in linea con quelli
di uno studio coreano precedente, dove si riportava-
no i progressi fatti da un centinaio di bambini colpi-
ti da paralisi cerebrale per i quali erano state usate
staminali del cordone di donatori compatibili.
(da 'il Venerdì di Repubblica' - pagina Scienze / 14 giugno 2013 - di Alex Saragosa)
Lucianone
Trapianto di staminali in Germania
su un piccolo colpito da ischemia:
con ottimi risultati.
Il bambino salvato
dal sangue del suo cordone
Da tempo si consiglia di far congelare il sangue del cordone ombelicale dei neonati. per usarlo poi per
curare altre persone o lo stesso donatore. Un caso
avvenuto in Germania conferma l'importanza di
questa pratica. Un bambino tedesco di 30 mesi,
ridotto in stato vegetativo da un arresto cardiaco
che aveva privato il suo cervello di ossigeno per
mezz'ora, è stato (forse) salvato da un trapianto di
cellule staminali del suo cordone ombelicale, effet-
tuato tre mesi dopo l'ischemia dal ginecologo Arne
Jensen e dal pediatra Eckard Hamelmann, entram-
bi dell'Università di Bochum. - Le staminali del
cordone , molto più immature di quelle del-l'orga-
nismo adulto, sembrano poter riparare ogni tessuto
del corpo, compreso quello cerebrale, e infatti 40
mesi dopo l'intervento i ricercatori hanno riporta-
to i progressi del bambino sulla rivista Case Reports
in Transplantation: nonostante i danni cerebrali su-
biti dessero ben poche speranze di vederlo uscire
dallo stato di incoscienza e paralisi, già due mesi
dopo il trapianto il piccolo ha ricominciato a muo-
versi e sorridere,. e oggi è in grado di mangiare,
camminare e parlare.
"Non possiamo essere certi che questi spettacolari
progressi dipendano dal trapianto" ha detto Jensen
"ma è difficile spiegarli con la sola riabilitazione fi-
sioterapica". E questo risultato è in linea con quelli
di uno studio coreano precedente, dove si riportava-
no i progressi fatti da un centinaio di bambini colpi-
ti da paralisi cerebrale per i quali erano state usate
staminali del cordone di donatori compatibili.
(da 'il Venerdì di Repubblica' - pagina Scienze / 14 giugno 2013 - di Alex Saragosa)
Lucianone
Istruzione - Migliorare l'American-English / Improve your American-English
25 giugno '13 - martedì 25th June / Tuesday visioni post - 20
ESTERI
Società / Guerra in Siria
(da Italia Oggi - I commenti / 18 giugno 2013 - Pierluigi Magnaschi in L'Analisi)
La guerra contro Assad solo quando conviene
Impermeabili alle dure critiche della storia (l'abbattimento per via militare
del regime di Gheddafi in Libia ha reso ingovernabile questo paese colmo
di petrolio e lo sta preparando all'egemonia degli estremisti di al Qaeda),
gli occidentali stanno adesso ripetendo lo stesso copione contro Assad, in
Siria. Non è che questo Assad sia un santarellino. Anzi. E' un violento cri-
minale. Solo che non sono santarellini nemmeno i ribelli che hanno preso
le armi contro di lui. Questi ultimi infatti non sono cittadini indignati ma
rivoltosi organizzati da al Qaeda e sostenutiu, in vario modo, dai paesi oc-
cidentali che, liberi dal principio di "non contraddizione", da una parte
combattono al Qaeda in Afghanistan mentre la sostengono in Siria
AMERICAN-ENGLISH
A war against Assad only when it is convenient
Impermeable to the harsh realities of history (the military toppling of
Gheddafi's regime in Lybia has made the oil rich country ungovernable
and is preparing it to the hegemony of al Qaeda extremists) the West-
terners are now repeating the same script against Assad in Syria.
Assad is not saint. He is a violent criminal. But neither are the rebels
that are fighting against him. They are not angry citizens but rebels
organized by al Qaeda and supported, in different ways, by Western
powers who, free from a "principle of non-contradiction", fight al
Qaeda in Afghanistan on one side and support it in Syria on the other
side.
La guerra contro Assad...
E' giusto e opportuno che l'Occidente entri in una guerra civile e si
schieri con una parte contro l'altra? Quando poi si dice Occidente
si parla anche di Paesi ex grandi , privi di risorse militari adeguate
(leggi Francia e Gran Bretagna) che reclamano ad alta voce l'inter-
vento militare "occidentale" ben sapendom che, dietro questo ter-
mine ('occidentale') si deve leggere "americano". Infatti, se gli sta-
tunitensi stanno fermi, questi paesi guerrafondai, con la bocca e con
le armi e i soldi degli altri, se ne stanno nella loro cuccia ad abbaia-
re alla luna.
AMERICAN-ENGLISH
Is it right and necessary for the West to intervene in a civil war and take
sides? This also includes ex powerful nations like France and UK, who
do not have the necessary military resources and who are loudly asking
for a Western military intervention, knowing that one should read this
term (Western) as "American". If the Americans stand still, these war
mongers with other people's money will stay hidden in their dog-houses
barking at the moon.
La guerra contro Assad...
L'Occidente e soprattutto la sola propaggine occidentale presente nel
Medio oriente (cioè Israele) deve certo tenere le antenne alzate e im-
pedire che, con la scusa della guerra civile, la Siria venga dotata di ar-
mi come i missili russi in grado di colpire tutto Israele. In questo caso,
Israele ha fatto bene a colpire e a distruggere, con un'operazione blitz
(verosimilmente appoggiata dagli Usa), i missili russi in corso di instal-
lazione in Siria perchè questi non erano certo utilizzabili per la guerra
civile in corso, ma per quella futura contro Israele.
AMERICAN-ENGLISH
The West and especially the sole representative of the West in the Middle
East (Israel) must be alert and block the excuse of a civil war as a means
to arm Syria with Russian missiles able to reach Israel. - Israel did well
to hit and destroy with a blitz (supported by the Us) Russian missiles
being installed in Syria as these were clearly not going to be used in the
current civil war but in a future war with Israel.
La guerra contro Assad...
Questo blitz serve a impedire una guerra future, non certo a sostenere
una parte in conflitto, essendo i due fronti entrambi esecrabili.
Analogamente l'Occidente dovrebbe intervenire subito (se non altro in
base agli accordi Nato) se il conflitto minacciasse di estendersi alla
Turchia. Ma, anche qui, non per far vincere una parte sull'altra ma per
impedire che il fronte dilaghi in un paese alleato e non belligerante.
AMERICAN-ENGLISH.
Clearly, this blitz is necessary to avoid a future war, not to support one
of the two sides, since both are wrong, execrable.
Equally the West should intervene immediately (if only in the light of
Nato agreements) if the conflict were to spread to Turkey. Here too, not
to support one side against the other, but to avoid a front spreading in
an allied and non belligerent country.
Lucianone
ESTERI
Società / Guerra in Siria
(da Italia Oggi - I commenti / 18 giugno 2013 - Pierluigi Magnaschi in L'Analisi)
La guerra contro Assad solo quando conviene
Impermeabili alle dure critiche della storia (l'abbattimento per via militare
del regime di Gheddafi in Libia ha reso ingovernabile questo paese colmo
di petrolio e lo sta preparando all'egemonia degli estremisti di al Qaeda),
gli occidentali stanno adesso ripetendo lo stesso copione contro Assad, in
Siria. Non è che questo Assad sia un santarellino. Anzi. E' un violento cri-
minale. Solo che non sono santarellini nemmeno i ribelli che hanno preso
le armi contro di lui. Questi ultimi infatti non sono cittadini indignati ma
rivoltosi organizzati da al Qaeda e sostenutiu, in vario modo, dai paesi oc-
cidentali che, liberi dal principio di "non contraddizione", da una parte
combattono al Qaeda in Afghanistan mentre la sostengono in Siria
AMERICAN-ENGLISH
A war against Assad only when it is convenient
Impermeable to the harsh realities of history (the military toppling of
Gheddafi's regime in Lybia has made the oil rich country ungovernable
and is preparing it to the hegemony of al Qaeda extremists) the West-
terners are now repeating the same script against Assad in Syria.
Assad is not saint. He is a violent criminal. But neither are the rebels
that are fighting against him. They are not angry citizens but rebels
organized by al Qaeda and supported, in different ways, by Western
powers who, free from a "principle of non-contradiction", fight al
Qaeda in Afghanistan on one side and support it in Syria on the other
side.
La guerra contro Assad...
E' giusto e opportuno che l'Occidente entri in una guerra civile e si
schieri con una parte contro l'altra? Quando poi si dice Occidente
si parla anche di Paesi ex grandi , privi di risorse militari adeguate
(leggi Francia e Gran Bretagna) che reclamano ad alta voce l'inter-
vento militare "occidentale" ben sapendom che, dietro questo ter-
mine ('occidentale') si deve leggere "americano". Infatti, se gli sta-
tunitensi stanno fermi, questi paesi guerrafondai, con la bocca e con
le armi e i soldi degli altri, se ne stanno nella loro cuccia ad abbaia-
re alla luna.
AMERICAN-ENGLISH
Is it right and necessary for the West to intervene in a civil war and take
sides? This also includes ex powerful nations like France and UK, who
do not have the necessary military resources and who are loudly asking
for a Western military intervention, knowing that one should read this
term (Western) as "American". If the Americans stand still, these war
mongers with other people's money will stay hidden in their dog-houses
barking at the moon.
La guerra contro Assad...
L'Occidente e soprattutto la sola propaggine occidentale presente nel
Medio oriente (cioè Israele) deve certo tenere le antenne alzate e im-
pedire che, con la scusa della guerra civile, la Siria venga dotata di ar-
mi come i missili russi in grado di colpire tutto Israele. In questo caso,
Israele ha fatto bene a colpire e a distruggere, con un'operazione blitz
(verosimilmente appoggiata dagli Usa), i missili russi in corso di instal-
lazione in Siria perchè questi non erano certo utilizzabili per la guerra
civile in corso, ma per quella futura contro Israele.
AMERICAN-ENGLISH
The West and especially the sole representative of the West in the Middle
East (Israel) must be alert and block the excuse of a civil war as a means
to arm Syria with Russian missiles able to reach Israel. - Israel did well
to hit and destroy with a blitz (supported by the Us) Russian missiles
being installed in Syria as these were clearly not going to be used in the
current civil war but in a future war with Israel.
La guerra contro Assad...
Questo blitz serve a impedire una guerra future, non certo a sostenere
una parte in conflitto, essendo i due fronti entrambi esecrabili.
Analogamente l'Occidente dovrebbe intervenire subito (se non altro in
base agli accordi Nato) se il conflitto minacciasse di estendersi alla
Turchia. Ma, anche qui, non per far vincere una parte sull'altra ma per
impedire che il fronte dilaghi in un paese alleato e non belligerante.
AMERICAN-ENGLISH.
Clearly, this blitz is necessary to avoid a future war, not to support one
of the two sides, since both are wrong, execrable.
Equally the West should intervene immediately (if only in the light of
Nato agreements) if the conflict were to spread to Turkey. Here too, not
to support one side against the other, but to avoid a front spreading in
an allied and non belligerent country.
Lucianone
sabato 22 giugno 2013
Appuntamenti - Musica
22 giugno '13 - sabato 22nd June / Saturday Visioni post - 10
Musica da non perdere
Classica
Tutti gli amici di Martha Argerich
Gran finale per il "Progetto Argerich", 12^ edizione.
Riuniti attorno alla grande pianista solisti-amici
coinvolti in maratone cameristiche impossibili da
ascoltare altrove. In questa ultima settimana, anche
in streaming. - Tra gli altri Maisky, Gytlis, Zilberstein,
Schwarzberg, Capucon, Angelich, Margulis.
Lugano, Palazzo dei Congressi, fino al 3 luglio
www.rsi.ch/argerich
L'Opera lirica
Butterfly onirica in scena a Venezia
Nuovo allestimento, progetto speciale della 55^
Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale.
Madama Butterfly va in scena con la regia di Alex
Rigola. Sul podio Omer Meir Wellber e, nelle ultime
recite, Giacomo Sagripanti. Protagonista Amarilli Nizza.
Venezia, Fenice, fino al 30 giugno.
www.teatrolafenice.it
ROCK
Nuovo tour da record firmato dai Bon Jovi
I Bon Jovi e il loro ,marchio rock'n'roll arrivano per il
tour orgogliosamente intitolato "Because We Can".
Con più di 2 mila 700 concerti in carriera in oltre 50
paesi, la band ha conquistato per 2 volte in tre anni
il titolo per il tour mondiale con il maggior incasso.
Milano, 29 giugno, Stadio San Siro
www.bonjovi.com
Lucianone
Musica da non perdere
Classica
Tutti gli amici di Martha Argerich
Gran finale per il "Progetto Argerich", 12^ edizione.
Riuniti attorno alla grande pianista solisti-amici
coinvolti in maratone cameristiche impossibili da
ascoltare altrove. In questa ultima settimana, anche
in streaming. - Tra gli altri Maisky, Gytlis, Zilberstein,
Schwarzberg, Capucon, Angelich, Margulis.
Lugano, Palazzo dei Congressi, fino al 3 luglio
www.rsi.ch/argerich
L'Opera lirica
Butterfly onirica in scena a Venezia
Nuovo allestimento, progetto speciale della 55^
Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale.
Madama Butterfly va in scena con la regia di Alex
Rigola. Sul podio Omer Meir Wellber e, nelle ultime
recite, Giacomo Sagripanti. Protagonista Amarilli Nizza.
Venezia, Fenice, fino al 30 giugno.
www.teatrolafenice.it
ROCK
Nuovo tour da record firmato dai Bon Jovi
I Bon Jovi e il loro ,marchio rock'n'roll arrivano per il
tour orgogliosamente intitolato "Because We Can".
Con più di 2 mila 700 concerti in carriera in oltre 50
paesi, la band ha conquistato per 2 volte in tre anni
il titolo per il tour mondiale con il maggior incasso.
Milano, 29 giugno, Stadio San Siro
www.bonjovi.com
Lucianone
Sport - calcio / Italia batte il Giappone nella Confederatios Cup - Under 21 : male la finale
22 giugno '13 - sabato 22nd June / Saturday
Confederations Cup
ITALIA - GIAPPONE 4 - 3
In semifinale gli azzurri arrivano col fiatone
e il Giappone domina, ma alla fine va ko
Italia irriconoscibile e molto fortunata / Va subito sotto 2 - 0,
poi ribalta tutto e con Balotelli riaggancia il Giappone sul 2 - 2,
poi torna subire rischiando il tracollo, ma recupera ancora: 3 - 3
Infine Giovinco segna il gol che vale la qualificazione alla semi-
finale / Finisce 4 - 3 per gli azzurri.
Sabato, cioè questa sera alle 20,45, c'è il Brasile per il primato.
Chi perde probabilmente incontrerà la Spagna (se quest'ultima
uscirà vincente dall'incontro di domenica con la Nigeria).
Confederations Cup
ITALIA - GIAPPONE 4 - 3
In semifinale gli azzurri arrivano col fiatone
e il Giappone domina, ma alla fine va ko
Italia irriconoscibile e molto fortunata / Va subito sotto 2 - 0,
poi ribalta tutto e con Balotelli riaggancia il Giappone sul 2 - 2,
poi torna subire rischiando il tracollo, ma recupera ancora: 3 - 3
Infine Giovinco segna il gol che vale la qualificazione alla semi-
finale / Finisce 4 - 3 per gli azzurri.
Sabato, cioè questa sera alle 20,45, c'è il Brasile per il primato.
Chi perde probabilmente incontrerà la Spagna (se quest'ultima
uscirà vincente dall'incontro di domenica con la Nigeria).
Vittoria pirotecnica dell'Italia, si sarebbe detto una volta. Gli
azzurri, pasticcioni e a lungo dormienti, si sono spaventati
parecchio. Hanno dovuto rimontare due gol al Giappone
segnando per tre volte e colpendo un palo Poi, quando pen-
savano di avere in tasca la semifinale della Confederations Cup,
si sono riaddormentati e rispaventati, chiudendo schiacciati
in difesa. Ma all'ultimo respiro Giovinco ha firmato il 4 - 3,
così ja sfida di sabato prossimo a Salvador de Bahia col
Brasile si giocherà solo per la forma.
Continua...to be continued...
giovedì 20 giugno 2013
Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news
20 giugno '13 - giovedì 20th June / Thursday visioni post - 7
ECONOMIA
Bernanke affossa le Borse: Wall Street
a picco, europee in rosso e giù anche Milano
ECONOMIA
Bernanke affossa le Borse: Wall Street
a picco, europee in rosso e giù anche Milano
MILANO - L'effetto Fed travolge Wall Street, col Dow Jones che dopo settimane di record crolla sotto la soglia dei 15.000 punti, perdendone oltre 300 e cedendo il 2,34% a 14.758,24 punti. Mai così male nel 2013. Giornata nera anche per Nasdaq (-2,28% a 3.364,63 punti) ed S&P500 (-2,50% a 1.588,19 punti). Spazzati via guadagni maggio e giugno. Borse europee in difficoltà sulla scia delle indicazioni arrivate dalla Fed, che stima una riduzione degli stimoli all'economia degli Stati Uniti. In rosso quindi l'intero Continente che replica al tonfo dei mercati asiatici. In rosso i principali listini del Vecchio Continente. Milano perde il 3%. Spread tra Btp e Bund in salita a 288 punti. Oggi ha aperto a 273.
Borse asiatiche. I listini del Far East hanno perso mediamente il 3,6% (indice Msci) registrando il peggior tonfo in quasi due anni. Pesanti soprattutto le quattro piazze finanziarie più importanti del continente come Hong Kong (-2,64%), Shangai (-2,34%), Seul (-2%) e Tokyo (-1,74%).
Le parole di Bernanke. «Molti investitori speravano che la festa dei soldi a basso costo andasse avanti e invece Bernanke ha fatto capire che presto la barra tornerà dritta», ha commentato un operatore. Il numero uno della Fed, ieri, ha lasciato intendere infatti un ritiro graduale delle misure straordinarie e dei tassi vicino allo zero: «Potremmo cominciare a rallentare questo programma già nel 2013, ma tutto dipenderà dalle condizioni economiche e finanziarie».
SCUOLA - Italia
Maturità, esame bollente per 500mila. Magris, Brics e mercato globale tra le tracce di italiano
Borse asiatiche. I listini del Far East hanno perso mediamente il 3,6% (indice Msci) registrando il peggior tonfo in quasi due anni. Pesanti soprattutto le quattro piazze finanziarie più importanti del continente come Hong Kong (-2,64%), Shangai (-2,34%), Seul (-2%) e Tokyo (-1,74%).
Le parole di Bernanke. «Molti investitori speravano che la festa dei soldi a basso costo andasse avanti e invece Bernanke ha fatto capire che presto la barra tornerà dritta», ha commentato un operatore. Il numero uno della Fed, ieri, ha lasciato intendere infatti un ritiro graduale delle misure straordinarie e dei tassi vicino allo zero: «Potremmo cominciare a rallentare questo programma già nel 2013, ma tutto dipenderà dalle condizioni economiche e finanziarie».
SCUOLA - Italia
Maturità, esame bollente per 500mila. Magris, Brics e mercato globale tra le tracce di italiano
Al via la prima prova scritta, le indiscrezioni sul web: per l'analisi del testo un brano tratto da L'infinito viaggiare, la ricerca sul cervello per il tema tecnico
ROMA - È cominciata con un colpo di scena la Maturità 2013. Smentendo tutti i pronostici della vigilia e delle prime ore del mattino che davano per scontato Pirandello come autore per l'analisi del testo, dal cilindro di viale Trastevere è uscito, invece, un brano di Claudio Magris (da «L'infinito viaggiare»), saggista vivente, studioso della cultura mitteleuropea e della letteratura del mito asburgico.
Tra le altre tracce proposte ai candidati gli omicidi politici facendo riferimento ad alcuni tra gli eventi più rilevanti del '900: dall'omicidio del duca Ferdinando nel 1914 a Sarajevo a quello di Giacomo Matteotti nel 1924, alla morte di J.F. Kennedy a Dallas nel '63 fino al rapimento ed esecuzione di Aldo Moro nel '78.
E ancora la relazione individuo-società di massa attraverso testi di autori tra i quali Pasolini, Montale, Canetti, i Paesi emergenti (per il tema storico), Stato, mercato e democrazia (tema socio-economico) corredato da testi di vari autori tra i quali Krugman e Zingales.
«La ricerca deve scommettere sul cervello» il tema scientifico. Ai ragazzi stamani erano arrivati gli ultimi consigli del ministro Carrozza. «È bene stare tranquilli, rilassarsi, leggere tante volte le tracce, scegliere bene e farlo serenamente. L'importante è esprimere al meglio quello che si è fatto durante gli anni della scuola». «La scelta non mi ha sorpreso e conoscendo la storia culturale del ministro, mi è parsa azzeccata. Perché si tratta di un ministro giovane, che viene dal mondo della cultura e non della burocrazia», ha commentato Mario Rusconi, vicepresidente del sindacato dei Dirigenti Scolastici, la decisione per l'analisi del testo il brano di Claudio Magris.
«Si tratta di un messaggio - ha proseguito Rusconi, intervistato da Skuola.net - rivolto alla scuola e agli studenti, per indicare che la letteratura italiana non è fatta solo dei soliti mostri sacri ma anche di illustri personaggi, come Magris, che è un grande saggista e letterato». Sul fatto che sia un autore vivente, Rusconi confessa che a memoria d'uomo nella sua lunga carriera da preside (conclusa un anno fa ndr) non ricorda una scelta simile, ma ribadisce l'attualità e la modernità della scelta «in quanto Magris rappresenta un punto di incontro tra cultura austro-ungarica, slava e italiana, permettendo quindi di sottolineare l'importanza di discorsi interculturali».
Esame bollente per 500mila: il termometro non ha pietà per i ragazzi, le previsioni in molte città d’Italia sono di 35 gradi, e dentro gli edifici scolastici la temperatura salirà anche a 38 gradi.
La traccia dedicata agli omicidi politici ha come riferimento alcuni tra i fatti di storia più rilevanti del '900: dall'omicidio del duca Ferdinando nel 1914 a Sarajevo a quello di Giacomo Matteotti nel 1924, alla morte di J.F. Kennedy a Dallas nel '63 fino al rapimento ed esecuzione di Aldo Moro nel '78.
«L'infinito viaggiare», da cui è tratto il brano proposto agli studenti per l'analisi del testo, è un ampio diario, un resoconto dei più recenti viaggi compiuti dal Magris in varie parti del mondo perchè incaricato o per propria intenzione. Il libro contiene un percorso lunghissimo, da luoghi, paesi, Stati vicini ed altri lontani, poco o per niente conosciuti, dalla Spagna all'Inghilterra, Svezia, Norvegia, Germania, Austria, Cecoslovacchia, Polonia, Australia, Iran, Cina, Vietnam, dalle Isole Fortunate ai tanti Stati dell'Europa centro-orientale, alle città, foreste, fiumi, mari, deserti di zone remote. Quasi l'intero pianeta viene mostrato dall'autore in queste pagine, con la lingua, la cultura, l'arte, la vita, gli usi, i costumi, la storia di ogni posto e il lettore, già dall'inizio, risulta attirato poichè può sapere cose nuove, sempre diverse, conoscere particolari dei quali non aveva mai avuto notizia e che solo al viaggiatore che li cerca non sfuggono.
Su Twitter: ma chi è Magris? «Chi è Magris???????? e io che mi lamentavo di Montale...», twitta Valeria De Francesch. «Senza fare polemica: quanti di voi, sinceramente, conoscevano Magris a diciannove anni?», aggiunge e_Katastrophe. «Il tema sui Paesi in via di sviluppo arriva con 20 anni di ritardo...», osserva fscarpino. «Se non altro, ora tutti sanno cosa vuol dire 'Brics»', fa seguito Sarah_col. Giungono puntuali, assieme alle prime indiscrezioni sulle tracce, i commenti degli internauti sulle scelte fatte dal Ministero dell'Istruzione per la prova di italiano dell'esame di maturità 2013. Stupore generale - su Twitter - per Magris e «L'infinito viaggiare»: «Studiare non serve a niente. Tanto alla maturità ti esce Claudio Magris», cinguetta BiancaB; «Quanti dei 491.491 maturandi conosceranno Magris? Forse uno, magari nessuno, di sicuro non centomila», sottolinea Giuseppe Tedesco. Chiaro il riferimento a Pirandello, autore inizialmente segnalato in rete come il prescelto per l'analisi del testo.
Tra le altre tracce proposte ai candidati gli omicidi politici facendo riferimento ad alcuni tra gli eventi più rilevanti del '900: dall'omicidio del duca Ferdinando nel 1914 a Sarajevo a quello di Giacomo Matteotti nel 1924, alla morte di J.F. Kennedy a Dallas nel '63 fino al rapimento ed esecuzione di Aldo Moro nel '78.
E ancora la relazione individuo-società di massa attraverso testi di autori tra i quali Pasolini, Montale, Canetti, i Paesi emergenti (per il tema storico), Stato, mercato e democrazia (tema socio-economico) corredato da testi di vari autori tra i quali Krugman e Zingales.
«La ricerca deve scommettere sul cervello» il tema scientifico. Ai ragazzi stamani erano arrivati gli ultimi consigli del ministro Carrozza. «È bene stare tranquilli, rilassarsi, leggere tante volte le tracce, scegliere bene e farlo serenamente. L'importante è esprimere al meglio quello che si è fatto durante gli anni della scuola». «La scelta non mi ha sorpreso e conoscendo la storia culturale del ministro, mi è parsa azzeccata. Perché si tratta di un ministro giovane, che viene dal mondo della cultura e non della burocrazia», ha commentato Mario Rusconi, vicepresidente del sindacato dei Dirigenti Scolastici, la decisione per l'analisi del testo il brano di Claudio Magris.
«Si tratta di un messaggio - ha proseguito Rusconi, intervistato da Skuola.net - rivolto alla scuola e agli studenti, per indicare che la letteratura italiana non è fatta solo dei soliti mostri sacri ma anche di illustri personaggi, come Magris, che è un grande saggista e letterato». Sul fatto che sia un autore vivente, Rusconi confessa che a memoria d'uomo nella sua lunga carriera da preside (conclusa un anno fa ndr) non ricorda una scelta simile, ma ribadisce l'attualità e la modernità della scelta «in quanto Magris rappresenta un punto di incontro tra cultura austro-ungarica, slava e italiana, permettendo quindi di sottolineare l'importanza di discorsi interculturali».
Esame bollente per 500mila: il termometro non ha pietà per i ragazzi, le previsioni in molte città d’Italia sono di 35 gradi, e dentro gli edifici scolastici la temperatura salirà anche a 38 gradi.
La traccia dedicata agli omicidi politici ha come riferimento alcuni tra i fatti di storia più rilevanti del '900: dall'omicidio del duca Ferdinando nel 1914 a Sarajevo a quello di Giacomo Matteotti nel 1924, alla morte di J.F. Kennedy a Dallas nel '63 fino al rapimento ed esecuzione di Aldo Moro nel '78.
«L'infinito viaggiare», da cui è tratto il brano proposto agli studenti per l'analisi del testo, è un ampio diario, un resoconto dei più recenti viaggi compiuti dal Magris in varie parti del mondo perchè incaricato o per propria intenzione. Il libro contiene un percorso lunghissimo, da luoghi, paesi, Stati vicini ed altri lontani, poco o per niente conosciuti, dalla Spagna all'Inghilterra, Svezia, Norvegia, Germania, Austria, Cecoslovacchia, Polonia, Australia, Iran, Cina, Vietnam, dalle Isole Fortunate ai tanti Stati dell'Europa centro-orientale, alle città, foreste, fiumi, mari, deserti di zone remote. Quasi l'intero pianeta viene mostrato dall'autore in queste pagine, con la lingua, la cultura, l'arte, la vita, gli usi, i costumi, la storia di ogni posto e il lettore, già dall'inizio, risulta attirato poichè può sapere cose nuove, sempre diverse, conoscere particolari dei quali non aveva mai avuto notizia e che solo al viaggiatore che li cerca non sfuggono.
Su Twitter: ma chi è Magris? «Chi è Magris???????? e io che mi lamentavo di Montale...», twitta Valeria De Francesch. «Senza fare polemica: quanti di voi, sinceramente, conoscevano Magris a diciannove anni?», aggiunge e_Katastrophe. «Il tema sui Paesi in via di sviluppo arriva con 20 anni di ritardo...», osserva fscarpino. «Se non altro, ora tutti sanno cosa vuol dire 'Brics»', fa seguito Sarah_col. Giungono puntuali, assieme alle prime indiscrezioni sulle tracce, i commenti degli internauti sulle scelte fatte dal Ministero dell'Istruzione per la prova di italiano dell'esame di maturità 2013. Stupore generale - su Twitter - per Magris e «L'infinito viaggiare»: «Studiare non serve a niente. Tanto alla maturità ti esce Claudio Magris», cinguetta BiancaB; «Quanti dei 491.491 maturandi conosceranno Magris? Forse uno, magari nessuno, di sicuro non centomila», sottolinea Giuseppe Tedesco. Chiaro il riferimento a Pirandello, autore inizialmente segnalato in rete come il prescelto per l'analisi del testo.
Numerosi, dunque, i commenti di disappunto verso la proposta per l'analisi del testo. Non mancano però le voci fuori dal coro: «La competenza sull'analisi del testo si misura analizzando un testo che non si conosce, giustissima la scelta di Magris» ( Hitman82). Il popolo della rete coglie la novità di questa maturità 2013 rispetto a quelle passate («Penso sia la prima volta che alla maturità esce un brano di un autore vivo!», dice vale9001) e, come tradizione vuole, libera una buona dose di umorismo: «Il Tema Tecnico è sulla ricerca dei cervelli - ricorda Zziagenio78 - 'Scusi Prof, vado a fare il tema all'esterò»; «Tema tecnico: La ricerca del cervello. Ragazzi non provate ad analizzare quello del Trota...tempo perso», scherza Taniuzzacalabra; «Traccia tema 'omicidi politicì. Svolgimento: 'La sinistra è morta da tempo, sospetti su Berlusconi», suggerisce MarciPirovano. Ma le tracce 2013 non dispiacciono proprio a tutti: «belle tracce, dopo anni», scrive claireDerVelt; «Belle le tracce della prima prova. Peccato che le scuole italiane non ne siano all'altezza. Almeno la mia non lo era», osserva critica ElenaPistillo.
Prima prova scritta questa mattina per i 491.491 studenti che devono affrontare l'esame di maturità. Gli studenti interni sono 468.915, gli esterni 22.576. I candidati nelle scuole statali sono 441.287, nelle paritarie 50.204.
Le commissioni, composte da tre membri esterni e tre interni, sono 12.244. Dai dati trasmessi fino ad oggi dalle scuole, quindi non definitivi, la percentuale degli ammessi all'esame è pari al 95,1%; i non ammessi, di conseguenza sono il 4,9%.
Anche quest'anno l'invio delle tracce delle prove scritte avverrà per via telematica e non attraverso i fascicoli cartacei. Per la prova d'italiano sono confermate le tipologie adottate negli anni scorsi e dunque gli studenti possono scegliere tra l'analisi di un testo letterario, la produzione di un saggio breve o di un articolo di giornale (questi due scelti tra i diversi ambiti di riferimento: storico-politico, socio-economico, artistico-letterario, tecnico-scientifico), il tema di argomento storico o di attualità.
I candidati potranno consultare il dizionario di italiano e non potranno uscire prima di tre ore dalla dettatura del tema. Cellulari, videotelefonini, palmari, pc portatili e qualsiasi dispositivo di trasmissione dati sono severamente messi al bando; qualsiasi collegamento delle scuole con internet sarà disattivato. Il prezzo da pagare per i trasgressori è alto: verranno esclusi da tutte le prove. A vigilare sul corretto svolgimento degli esami, accanto alla struttura informatica del ministero, ci sarà, come sempre, la polizia postale. La seconda prova scritta si svolgerà domani, mentre la terza e ultima è in calendario per lunedì 24 giugno.
STATI UNITI
Fbi sventa attentato al presidente Obama
arrestate due persone nello Stato di NY
Oltre un milione di persone sono scese in piazza ieri in Brasile, per l'ennesima giornata di protesta contro il governo. Manifestazioni si sono tenute in almeno 80 città, con scontri violenti in diverse aree. E si registra anche la prima vittima, un uomo morto a San Paolo, investito da un'auto che ha travolto la folla di dimostranti, sembra perché l'autista fosse arrabbiato contro i blocchi stradali.
A Rio de Janeiro, dove sono scese in piazza 300mila persone, si sono registrati scontri tra giovani e la polizia in assetto anti-sommossa, ma gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni anche in mezzo la folla pacifica, sparato proiettili di gomma e utilizzato in modo indiscriminato spray al peperoncino. Nella metropoli si registrano almeno 40 feriti, tra cui la 26enne Michele Menezes, che racconta di essersi rifugiata in un bar, dove però la polizia è intervenuta lanciando lacrimogeni. La ragazza è rimasta ferita alle gambe e a un braccio. Assieme a una ventina di giovani e famiglie ha quindi trovato riparo in un hotel. Nella capitale Brasilia, la polizia ha dovuto faticare per impedire a centinaia di manifestanti di invadere il ministero degli Esteri, fuori dal quale i dimostranti hanno acceso un piccolo fuoco. Altri edifici governativi sono stati attaccati in città e anche qui la polizia è intervenuta con lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere la folla.
Scontri si registrano anche nella città di Belem, nella regione amazzonica, a Porto Alegre, nel sud, nella città di universitaria di Campinas, a nord di San Paolo, e a Salvador, nel nordest. Qui la polizia ha lanciato lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere una piccola folla di manifestanti che stavano provando a superare una barriera della polizia che bloccava alcune strade della città. Una donna è rimasta ferita a un piede. Sempre a Salvador, circa cinquemila persone si sono radunate in Praça do Campo Grande.
«Questa voleva essere una manifestazione pacifica, e così è. È una vergogna che alcune persone causino disordini, quando dietro a questo movimento c'è un messaggio più grande. Il Brasile ha bisogno di cambiare, non solo a livello di governo, ma anche alla base. Dobbiamo imparare a dimostrare senza violenza», commenta l'artista Wanderlei Costa, sceso in piazza a Brasilia.
Le grandi manifestazioni stanno avendo luogo in concomitanza con la Confederations Cup di calcio, un preludio dei Mondiali del prossimo anno, che ha attirato nel Paese migliaia di turisti stranieri. E arriva a un mese dall'attesa visita di Papa Francesco. Molti tra i dimostranti lamentano che il governo abbia speso e investito troppo sulle grandi manifestazioni sportive che ospiterà il Brasile, tra cui proprio i Mondiali di calcio nel 2014 e i Giochi olimpici di Rio 2016. Tra i motivi che hanno innescato la protesta, l'aumento dei prezzi dei trasporti pubblici. In seguito alle manifestazioni, molti amministratori comunali hanno deciso di fare marcia indietro, ma questo non sembra aver placato gli animi.
Lucianone
Prima prova scritta questa mattina per i 491.491 studenti che devono affrontare l'esame di maturità. Gli studenti interni sono 468.915, gli esterni 22.576. I candidati nelle scuole statali sono 441.287, nelle paritarie 50.204.
Le commissioni, composte da tre membri esterni e tre interni, sono 12.244. Dai dati trasmessi fino ad oggi dalle scuole, quindi non definitivi, la percentuale degli ammessi all'esame è pari al 95,1%; i non ammessi, di conseguenza sono il 4,9%.
Anche quest'anno l'invio delle tracce delle prove scritte avverrà per via telematica e non attraverso i fascicoli cartacei. Per la prova d'italiano sono confermate le tipologie adottate negli anni scorsi e dunque gli studenti possono scegliere tra l'analisi di un testo letterario, la produzione di un saggio breve o di un articolo di giornale (questi due scelti tra i diversi ambiti di riferimento: storico-politico, socio-economico, artistico-letterario, tecnico-scientifico), il tema di argomento storico o di attualità.
I candidati potranno consultare il dizionario di italiano e non potranno uscire prima di tre ore dalla dettatura del tema. Cellulari, videotelefonini, palmari, pc portatili e qualsiasi dispositivo di trasmissione dati sono severamente messi al bando; qualsiasi collegamento delle scuole con internet sarà disattivato. Il prezzo da pagare per i trasgressori è alto: verranno esclusi da tutte le prove. A vigilare sul corretto svolgimento degli esami, accanto alla struttura informatica del ministero, ci sarà, come sempre, la polizia postale. La seconda prova scritta si svolgerà domani, mentre la terza e ultima è in calendario per lunedì 24 giugno.
STATI UNITI
Fbi sventa attentato al presidente Obama
arrestate due persone nello Stato di NY
WASHINGTON - L'Fbi ha arrestato due uomini che progettavano di uccidere
il presidente americano, Barack Obama.
Lo riporta la rete Abc. Uno dei due sospettati - Glendon Scott Crawford, 49enne di Galway, nello stato di New York - aveva costruito un sistema per emettere radiazioni letali che poteva essere fatto esplodere a distanza.
Per l'Fbi il potenziale obiettivo era «una figura politica», identificata da fonti vicine alle indagini proprio nel presidente. Crawford è stato arrestato insieme a Eric Feight, 54 anni, di Hudson, New York, reclutato per unirsi al progetto che - spiegano fonti investigative alla Abc - mirava a punire il presidente Obama per le sue politiche, ritenute responsabili dell'attenatto alla maratona di Boston. Gli agenti dell'Fbi hanno detto che i due uomini volevano presumibilmente nascondere la loro «arma letale» in un camioncino.
Glendon Scott Crawford, uno dei due uomini arrestati con l'accusa di aver organizzato un complotto per uccidere il presidente americano Barack Obama, faceva parte del Ku Klux Klan. Secondo quanto riportato dalla rete Abc, nel giugno 2012 Crawford avrebbe chiamato il suo progetto «Hiroshima on a light switch» (Hiroshima con un interruttore) e due mesi dopo avrebbe chiesto a un alto funzionario del Kkk di finanziare il suo piano. È stato proprio lo stesso funzionario a informare l'Fbi, permettendo a due agenti sotto copertura di infiltrarsi nel clan.
Crawford e il suo aiutante Eric Feight si erano dati appuntamento a martedì scorso per collegare tutti i componenti della loro arma a raggi X, ma sono stati arrestati dagli agenti del Bureau. L'arma, che i due volevano nascondere in un camion, secondo gli esperti dell'Fbi sarebbe stata «funzionante» e «letale».
Durante l'interrogatorio Crawford ha affermato che la sua volontà era quella di colpire «una figura politica», identificata da fonti investigative proprio nel presidente, oltre ad una «organizzazione musulmana». A confermarlo, anche un suo messaggio del 15 aprile, il giorno dell'attentato alla maratona, nel quale avrebbe scritto: «Le politiche di Obama hanno causato tutto questo». E ancora: «Il suo governo ha portato i musulmani nel nostro Paese senza alcun controllo. E loro non devono rispettare le leggi». Crawford era meccanico industriale di General Electric, compagnia per cui anche Feight aveva svolto dei lavori come contractor esterno, ed era iscritto al Ku Klux Klan. Nel giugno 2012 avrebbe chiamato il suo progetto 'Hiroshima on a light switch', e due mesi dopo avrebbe chiesto ad un alto funzionario del Kkk di finanziare il suo piano. Ma è stato proprio lo stesso funzionario ad informare l'Fbi, permettendo a due agenti sotto copertura di infiltrarsi nel clan e incontrare il presunto attentatore. Grazie anche all'aiuto dei due agenti, Crawford e Feight hanno acquistato le parti necessarie e testato il dispositivo necessario a far detonare la loro arma a raggi X. Quindi si erano dati appuntamento a martedì scorso per collegare tutte le componenti, ma sono stati arrestati dagli 007. General Eletric ha fatto sapere in un comunicato di «escludere» che le attività criminali delle due persone arrestate abbiano avuto luogo all'interno della struttura aziendale. Il direttore delle comunicazioni, Jim Healy, ha poi precisato che Crawford è stato sospeso, assicurando che la società «sta cooperando pienamente con le indagini in corso».
BRASILE
Oltre un milione in piazza contro il governo
il presidente americano, Barack Obama.
Lo riporta la rete Abc. Uno dei due sospettati - Glendon Scott Crawford, 49enne di Galway, nello stato di New York - aveva costruito un sistema per emettere radiazioni letali che poteva essere fatto esplodere a distanza.
Per l'Fbi il potenziale obiettivo era «una figura politica», identificata da fonti vicine alle indagini proprio nel presidente. Crawford è stato arrestato insieme a Eric Feight, 54 anni, di Hudson, New York, reclutato per unirsi al progetto che - spiegano fonti investigative alla Abc - mirava a punire il presidente Obama per le sue politiche, ritenute responsabili dell'attenatto alla maratona di Boston. Gli agenti dell'Fbi hanno detto che i due uomini volevano presumibilmente nascondere la loro «arma letale» in un camioncino.
Glendon Scott Crawford, uno dei due uomini arrestati con l'accusa di aver organizzato un complotto per uccidere il presidente americano Barack Obama, faceva parte del Ku Klux Klan. Secondo quanto riportato dalla rete Abc, nel giugno 2012 Crawford avrebbe chiamato il suo progetto «Hiroshima on a light switch» (Hiroshima con un interruttore) e due mesi dopo avrebbe chiesto a un alto funzionario del Kkk di finanziare il suo piano. È stato proprio lo stesso funzionario a informare l'Fbi, permettendo a due agenti sotto copertura di infiltrarsi nel clan.
Crawford e il suo aiutante Eric Feight si erano dati appuntamento a martedì scorso per collegare tutti i componenti della loro arma a raggi X, ma sono stati arrestati dagli agenti del Bureau. L'arma, che i due volevano nascondere in un camion, secondo gli esperti dell'Fbi sarebbe stata «funzionante» e «letale».
Durante l'interrogatorio Crawford ha affermato che la sua volontà era quella di colpire «una figura politica», identificata da fonti investigative proprio nel presidente, oltre ad una «organizzazione musulmana». A confermarlo, anche un suo messaggio del 15 aprile, il giorno dell'attentato alla maratona, nel quale avrebbe scritto: «Le politiche di Obama hanno causato tutto questo». E ancora: «Il suo governo ha portato i musulmani nel nostro Paese senza alcun controllo. E loro non devono rispettare le leggi». Crawford era meccanico industriale di General Electric, compagnia per cui anche Feight aveva svolto dei lavori come contractor esterno, ed era iscritto al Ku Klux Klan. Nel giugno 2012 avrebbe chiamato il suo progetto 'Hiroshima on a light switch', e due mesi dopo avrebbe chiesto ad un alto funzionario del Kkk di finanziare il suo piano. Ma è stato proprio lo stesso funzionario ad informare l'Fbi, permettendo a due agenti sotto copertura di infiltrarsi nel clan e incontrare il presunto attentatore. Grazie anche all'aiuto dei due agenti, Crawford e Feight hanno acquistato le parti necessarie e testato il dispositivo necessario a far detonare la loro arma a raggi X. Quindi si erano dati appuntamento a martedì scorso per collegare tutte le componenti, ma sono stati arrestati dagli 007. General Eletric ha fatto sapere in un comunicato di «escludere» che le attività criminali delle due persone arrestate abbiano avuto luogo all'interno della struttura aziendale. Il direttore delle comunicazioni, Jim Healy, ha poi precisato che Crawford è stato sospeso, assicurando che la società «sta cooperando pienamente con le indagini in corso».
BRASILE
Oltre un milione in piazza contro il governo
Nel Paese si allarga la protesta: manifestazioni in almeno 80 città con scontri violenti. Si registra anche la prima vittima, un uomo morto a San Paolo, investito da un'auto che ha travolto la folla.
Oltre un milione di persone sono scese in piazza ieri in Brasile, per l'ennesima giornata di protesta contro il governo. Manifestazioni si sono tenute in almeno 80 città, con scontri violenti in diverse aree. E si registra anche la prima vittima, un uomo morto a San Paolo, investito da un'auto che ha travolto la folla di dimostranti, sembra perché l'autista fosse arrabbiato contro i blocchi stradali.
A Rio de Janeiro, dove sono scese in piazza 300mila persone, si sono registrati scontri tra giovani e la polizia in assetto anti-sommossa, ma gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni anche in mezzo la folla pacifica, sparato proiettili di gomma e utilizzato in modo indiscriminato spray al peperoncino. Nella metropoli si registrano almeno 40 feriti, tra cui la 26enne Michele Menezes, che racconta di essersi rifugiata in un bar, dove però la polizia è intervenuta lanciando lacrimogeni. La ragazza è rimasta ferita alle gambe e a un braccio. Assieme a una ventina di giovani e famiglie ha quindi trovato riparo in un hotel. Nella capitale Brasilia, la polizia ha dovuto faticare per impedire a centinaia di manifestanti di invadere il ministero degli Esteri, fuori dal quale i dimostranti hanno acceso un piccolo fuoco. Altri edifici governativi sono stati attaccati in città e anche qui la polizia è intervenuta con lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere la folla.
Scontri si registrano anche nella città di Belem, nella regione amazzonica, a Porto Alegre, nel sud, nella città di universitaria di Campinas, a nord di San Paolo, e a Salvador, nel nordest. Qui la polizia ha lanciato lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere una piccola folla di manifestanti che stavano provando a superare una barriera della polizia che bloccava alcune strade della città. Una donna è rimasta ferita a un piede. Sempre a Salvador, circa cinquemila persone si sono radunate in Praça do Campo Grande.
«Questa voleva essere una manifestazione pacifica, e così è. È una vergogna che alcune persone causino disordini, quando dietro a questo movimento c'è un messaggio più grande. Il Brasile ha bisogno di cambiare, non solo a livello di governo, ma anche alla base. Dobbiamo imparare a dimostrare senza violenza», commenta l'artista Wanderlei Costa, sceso in piazza a Brasilia.
Le grandi manifestazioni stanno avendo luogo in concomitanza con la Confederations Cup di calcio, un preludio dei Mondiali del prossimo anno, che ha attirato nel Paese migliaia di turisti stranieri. E arriva a un mese dall'attesa visita di Papa Francesco. Molti tra i dimostranti lamentano che il governo abbia speso e investito troppo sulle grandi manifestazioni sportive che ospiterà il Brasile, tra cui proprio i Mondiali di calcio nel 2014 e i Giochi olimpici di Rio 2016. Tra i motivi che hanno innescato la protesta, l'aumento dei prezzi dei trasporti pubblici. In seguito alle manifestazioni, molti amministratori comunali hanno deciso di fare marcia indietro, ma questo non sembra aver placato gli animi.
Lucianone
lunedì 17 giugno 2013
Sport - calcio / Volano le due Italie
17 giugno '13 - lunedì 17th June / Monday visioni post - 9
L'Under 21 europea è in finale: domani alle 18
Stupenda l'impresa degli azzurrini di Mangia / Lottano come leoni e
cincono grazie alla prodezza di Borini su assist di Insigne. Gli olan-
desi non hanno creato occasioni decisive, solo un palo; ma i nostri
hanno saputo comcretizzare / Siamo in finale con la Spagna: si ri-
propone la supersfida di Euro 2012.
La Nazionale di Prandelli inizia benissimo la
Confederation Cup con un 2 - 1 al Messico.
In primo piano Pirlo, Balotelli e Di Sciglio. E' il nostro SuperMario
a decidere, nel st., la partita con un grande gol da centravanti puro.
Pirlo, alla sua centesima partita con la Nazionale, festeggia il primo
gol al Maracanà con una punizione fantastica e il pubblico carioca
va in visibilio.
(da La Gazzetta dello Sport - 17 giugno 2013 - Luigi Garlando da Rio De Janeiro / Brasile)
La racconteremo come la prima vittoria dell'Italia al Maracanà e diremo
che quel giorno Andrea Pirlo segnò una punizione così bella che tutto lo
stadio di Rio cominciò a scandire il suo nome e anche il Cristo del Corco-
vado, che s'intravedeva dal tetto dello stadio, sembrava avesse aperto le
braccia per applaudire. E poi racconteremo che Pirlo, il migliore nel giorno
della centesima maglia azzurra, fece altre meraviglie tanto che il Maracanà
si è messo ad applaudirlo a scena aperta come un tempo faceva con Pelè e
Zico. Stessa pasta. E poi racconteremo che il gol della vittoria, quello del
2 - 1 sul Messico, lo ha segnato un italiano nero come Pelè e che come Pelè,
alla prima in Nazionale al Maracanà, l'ha messa dentro.
CONTINUA...
to be continued...
L'Under 21 europea è in finale: domani alle 18
Stupenda l'impresa degli azzurrini di Mangia / Lottano come leoni e
cincono grazie alla prodezza di Borini su assist di Insigne. Gli olan-
desi non hanno creato occasioni decisive, solo un palo; ma i nostri
hanno saputo comcretizzare / Siamo in finale con la Spagna: si ri-
propone la supersfida di Euro 2012.
La Nazionale di Prandelli inizia benissimo la
Confederation Cup con un 2 - 1 al Messico.
In primo piano Pirlo, Balotelli e Di Sciglio. E' il nostro SuperMario
a decidere, nel st., la partita con un grande gol da centravanti puro.
Pirlo, alla sua centesima partita con la Nazionale, festeggia il primo
gol al Maracanà con una punizione fantastica e il pubblico carioca
va in visibilio.
(da La Gazzetta dello Sport - 17 giugno 2013 - Luigi Garlando da Rio De Janeiro / Brasile)
La racconteremo come la prima vittoria dell'Italia al Maracanà e diremo
che quel giorno Andrea Pirlo segnò una punizione così bella che tutto lo
stadio di Rio cominciò a scandire il suo nome e anche il Cristo del Corco-
vado, che s'intravedeva dal tetto dello stadio, sembrava avesse aperto le
braccia per applaudire. E poi racconteremo che Pirlo, il migliore nel giorno
della centesima maglia azzurra, fece altre meraviglie tanto che il Maracanà
si è messo ad applaudirlo a scena aperta come un tempo faceva con Pelè e
Zico. Stessa pasta. E poi racconteremo che il gol della vittoria, quello del
2 - 1 sul Messico, lo ha segnato un italiano nero come Pelè e che come Pelè,
alla prima in Nazionale al Maracanà, l'ha messa dentro.
CONTINUA...
to be continued...
domenica 16 giugno 2013
Istruzione - ministero dell'Istruzione: tutti i nomi
16 giugno '13 - domenica 16th June / Sunday visioni post - 16
Carrozza, nuovo ministro dell'Istruzione
Con l'insediamento del governo Letta, il 28 aprile scorso, passaggio di
consegne al vertice del ministero dell'Istruzione con la nomina a mini-
stro di Maria Chiara Carrozza. Pisana, classe 1965, il neoministro è lau-
reata in fisica e dottore di ricerca in ingegneria; professore ordinario di
bioingegneria industriale presso la Scuola superiore di studi universita-
ri e di perfezionamento Sant'Anna di Pisai ateneo di cui è stata rettore
per due mandati, dal 2007 al 2013. Tra gli ambiti di studio la robotica
biomedica, biomeccatronica e neurobotica. Si è occupata, in particolare,
di bioingegneria della riabilitazione. E' stata eletta deputata nelle liste
del Pd.
Il quadro parlamentare è stato completato con
le nomine dei presidenti delle commissioni: Giancarlo Galan (Pdl)
alla presidenza della commissione cultura della Camera dei Deputati;
Andrea Marcucci (Pd) è stato eletto presidente della commissione istru-
zione e beni culturali del senato.
Nelle scorse settimane sono stati nominati i sottosegretari: a Gabriele
Toccafondi sono assegnate tra le altre, le deleghe che riguardano gli
ordinamenti e i programmi scolastici del secondo ciclo di istruzione e
formazione, il sitema delle scuole paritarie e non paritarie, l'istruzio-
ne tecnica e professionale e i rapporti con i sistemi formativi delle
Regioni, il monitoraggio dell'attuazione della legge 30 dicembre 2010,
n.240, la legge Gelmini di riforma delle università; a Gian Luca Galletti
sono assegnate, tra le altre, le deleghe sul monitoraggio delle attività del
Ministero sulla sicurezza nelle scuole ed edilizia scolastica, gli indirizzi
per l'attuazione e l'implementazione della contabilità economico patri-
moniale nelle università, gli indirizzi in materia di ricerca industriale.
Al sottosegretario Marco Rossi Doria invece, sono state conferite, tra le
altre, le deleghe sugli ordinamenti della scuola dell'infanzia e del primo
ciclo, i servizi per l'integrazione degli studenti disabili, immigarti, l'edu-
cazione alla legalità e le problematiche relative alla dispersione scolasti-
ca.
Lucianone
Carrozza, nuovo ministro dell'Istruzione
Con l'insediamento del governo Letta, il 28 aprile scorso, passaggio di
consegne al vertice del ministero dell'Istruzione con la nomina a mini-
stro di Maria Chiara Carrozza. Pisana, classe 1965, il neoministro è lau-
reata in fisica e dottore di ricerca in ingegneria; professore ordinario di
bioingegneria industriale presso la Scuola superiore di studi universita-
ri e di perfezionamento Sant'Anna di Pisai ateneo di cui è stata rettore
per due mandati, dal 2007 al 2013. Tra gli ambiti di studio la robotica
biomedica, biomeccatronica e neurobotica. Si è occupata, in particolare,
di bioingegneria della riabilitazione. E' stata eletta deputata nelle liste
del Pd.
Il quadro parlamentare è stato completato con
le nomine dei presidenti delle commissioni: Giancarlo Galan (Pdl)
alla presidenza della commissione cultura della Camera dei Deputati;
Andrea Marcucci (Pd) è stato eletto presidente della commissione istru-
zione e beni culturali del senato.
Nelle scorse settimane sono stati nominati i sottosegretari: a Gabriele
Toccafondi sono assegnate tra le altre, le deleghe che riguardano gli
ordinamenti e i programmi scolastici del secondo ciclo di istruzione e
formazione, il sitema delle scuole paritarie e non paritarie, l'istruzio-
ne tecnica e professionale e i rapporti con i sistemi formativi delle
Regioni, il monitoraggio dell'attuazione della legge 30 dicembre 2010,
n.240, la legge Gelmini di riforma delle università; a Gian Luca Galletti
sono assegnate, tra le altre, le deleghe sul monitoraggio delle attività del
Ministero sulla sicurezza nelle scuole ed edilizia scolastica, gli indirizzi
per l'attuazione e l'implementazione della contabilità economico patri-
moniale nelle università, gli indirizzi in materia di ricerca industriale.
Al sottosegretario Marco Rossi Doria invece, sono state conferite, tra le
altre, le deleghe sugli ordinamenti della scuola dell'infanzia e del primo
ciclo, i servizi per l'integrazione degli studenti disabili, immigarti, l'edu-
cazione alla legalità e le problematiche relative alla dispersione scolasti-
ca.
Lucianone
Iscriviti a:
Post (Atom)