30 settembre '22 - venerdì 30th September / Friday visione post - 4
(da la Repubblica - giovedì, 29 settembre '22)
Da Treviso a Kiev per combattere
Uccisa al fronte mamma italo-ucraina
Uccisa al fronte mamma italo-ucraina
Treviso -
Le avevano dato il nome di battaglia "Kvitka", che in ucraino significa 'fiore'. Maryana Tryasko,
37 anni, da 14 residente in Veneto, madre di due figli, era tornata in Ucraina per difendere la sua
patria. E' morta per le ferite causate dai colpi di un mortaio; dopo due giorni di ricovero il suo cuore
si è fermatao per sempre. - "Sono stata in Italia per 14 anni ma quando il dolore si è abbattuto sulla
mia terra natale, ho capito che dovevo proteggerla. Ho lasciato i miei figli in Italia. E ora sono qui
in prima linea", eccolo il suo testamento, in una intervista rilasciata al plotone nel quale si era arruo-
lata, la 103esima brigata separatista delle Forze di difesa territoriale della regione di Ivano-Frankivsk.
"Lo faccio perchè il mio popolo protegga i miei figli, perchè anche loro una volta possano venire in Ucraina, nella mia Patria, in libertà, nella prosperità del colore blu-giallo. Non importa quanto sia
ora il male, il bene prevale sempre. Quindi siamo gentili, siamo sinceri e alla vittoria!". Ieri è stato
celebrato il funerale nella sua città natale, Trostjanec. Il corteo funebre ha visto la partecipazione di
centinaia di persone inginocchiate a bordo strada mentre passava il carro con il feretro, con sopra la
bandiera gialloblù dell'Ucraina. Sono stati gli stessi soldati ad accompagnare a braccia la bara in
chiesa. "Sei stata un esempio di coragio e di forza", hanno detto definendola una eroina della patria.
"Sei stata il fiore più affascinante sul campo di battaglia per l'Ucraina".
A Villorba, in provincia di Treviso, lavorava come infermiera e badava ai figli che hanno 10 e 14
anni. Ormai da otto anni era separata dal marito, che lavora in Veneto come guardia giurata. E' par-
tita in aprile ma aveva iniziato a muoversi già qualche giorno dopo il 24 febbraio, data che segna
l'inizio dell'invasione russa. "Voleva essere utile ai nostri militari e all'Ucraina", testimonia un'ami-
ca. Pierangelo Chiloiro la conosceva ormai da sette anni, erano amici, si sentivano. "Con il suo la-
voro di infermiera guadagnava bene, cresceva i figli. Si stava anche costruendo una casa in Ucrai-
na", racconta. - "Quando mi ha detto che era intenzionata ad andarsene, non ci volevo credere.
Era sicura, decisa, le brillavano gli occhi". Venerdì scorso è rimasta ferita sul campo da alcuni col-
pi di mortaio. Soccorsa dai militari, è stata trasferita in un ospedale insieme ad altri feriti. per circa
due giorni i medici hanno cercato di fare il possibile per salvarle la vita, ma domenica è deceduta.
Ieri a Trostjanec, nell'Est dell'Ucraina sono stati celebrati i funerali- Le sue due sorelle e la madre
vivono a Villorba, mentre suo fratello si trova in Germania. "Nessun mare e nessun luogo sulla
terra può sostituire il calore di casa", scriveva su facebook per motivare una scelta incomprensi-
bile. Nemmeno i figli, entrambi ancora minorenni, erano riusciti a convincerla a restare. "Lo fac-
cio per voi", continuava a dire. Prima di arrivare a Villorba, aveva lavorato come infermiera al
Dolyna Hospital. "Maryana era una persona brillante, gentile, calorosa", racconta la zia Maria
Vintoniv. Ora i parenti si stanno occupando dei figli rimasti in provincia di Treviso, nel tentativo
di far superare loro questo lutto inaccettabile".
Lucianone
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