2 maggio '22 - lunedì 2nd May / Monday visione post - 9
(da la Repubblica - 1 maggio '22 - da L'Amaca / Michele Serra)
La guerra rende stupidi
La guerra rende stupidi, e non è il minore dei suoi delitti. L'idea di indagare su alcuni ospiti filo-
russi, o non abbastanza antirussi, o addirittura russi, per stabilire se partecipino ai talk show in quan-
to giornalisti o in quanto agenti di Mosca, sembra una parodia del maccartismo (che già era una paro-
dia della "sicurezza nazionale"). E' così goffa e controproducente da far sorgere il sospetto che siano agenti di Putin quelli che l'hanno proposta, con il fine di mettere in cattiva luce la povera Europa. Il
cui grande punto di forza, e di merito, sarebbe la tolleranza, che è il contrario della fobia (segno di debolezza); si sopporta la parola nemica e la si contraddice a viso aperto, piuttosto che sopprimerla
per l'incapacità di affrontarla. E' sempre l'inetto che invoca la censura, non il capace. Letta e Renzi richiamino alla calma e all'intelligenza i loro impulsivi luogotenenti incaricati della sorveglianza
della Rai. Spieghinoloro che siamo tutti o quai sulla stessa barca, si cerca di fermare Putin, di pro-
teggere gli ucraini, di evitare che la guerra degeneri, di consolidare l'europa. E' un fronte ampio
che rischia di diventare meno ampio e al suo interno gli energumeni prendono il sopravvento sui ra- gionevoli. - Perchè se vale l'idea che qualunque parola spesa al di là dell'indignazione etica e della
voglia di menare le mani è "intelligenza col nemico"; allora, per fare l'esempio a noi più prossimo,
si legga l'editoriale di Luca Ricolfi, quando sostiene che non basta l'epica, ci vuole anche la politica,
non basta la guerra, ci vuole anche la trattativa? E addirittura che gli interessi europei non sempre coincidono con quelli americani?
Lucianone
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