giovedì 8 febbraio 2018

Riflessioni - La campagna americana #MeToo e il documento francese della Deneuve

10 febbraio '18 - venerdì                      10th February / Friday               visione post - 17

Affidandoci al buon senso, e sapendo quanto sia insidioso avventurarsi in un campo minato,
avevamo già detto, in parecchi e anche parecchie, che un conto è  la violenza sessuale  o  la
molestia manesca, specie se aggravate da abuso di potere; un conto la comunicazione malde-
stra del proprio eros.(dicevano le vecchie zie, liquidatorie, a proposito di svariati atteggiamen-
ti umani: "quello lì è solo un gran maleducato").  Ora ci è di conforto  quanto dicono  diverse
signore francesi, la più nota delle quali è Deneuve, a parziale correzione  della nota e merite-
vole campagna americana #MeToo. Parziale perchè riconoscono, le francesi, essere un gran
bene che di queste cose si parli, per l'annosa questione del dare voce a chi non ne ha; e però
mettono a fuoco i rischi di puritanesimo, caccia alle streghe, dagli all'untore, sessuofobia che
la campagna si porta dietro.   E' quella che  si direbbe una posizione dialettica, dunque forse
poco comprensibile  all'impetuoso sentimentalismo  che  oltre Atlantico  permea il discorso
pubblico (e poco traducibile dai media, che tendono, per mestiere, a semplificare).
Ci si perdoni la civetteria francofila, ma anche dal punto di vista lessicale e sintattico  il do-
cumento delle francesi prevale nettamente su quanto si è fino adesso sentito dire dalle ami-
che americane, ivi compresa la magnifica Oprah Winfrey, commovente  quanto  basta  per
immaginarla f utura candidata dem  tra palloncini e lacrime. La vecchia Europa è servita 
per ricordarci che anche le sfumature avevano urgente bisogno  di far sentire la loro
voce.
(da la Repubblica, 11 / 01 / '18 - L'Amaca  / Michele Serra)

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