giovedì 8 febbraio 2018

SCIENZE / la storia - Il mammut all'asta

8 febbraio '18 - giovedì                     8th February / Thursday                   visione post - 17

Va a un imprenditore francese il più grande scheletro "privato".
Tra progressi della scienza e scioglimento dei ghiacci,
caccia ai resti dell'animale mito.

(da il Corriere della Sera - 17 / 12 / 2017 - di Stefano Montefiori / Parigi)
Il più grande scheletro di mammut in mano a privati è stato venduto (ieri) all'asta, dalla casa
Aguttes di Lione, per 548mila e 250 euro. Lo ha comprato l'imprenditore di Strasburgo Pier-
re Etienne Bindschedler, a capo dell'azienda famigliare  Soprema (materiali per costruzioni),
che ha come logo un mammut e che negli ultimi anni ha raddoppiato il fatturato.   Gli affari
vanno bene, e per festeggiare Bindschedler  si è regalato  per Natale  le ossa di un mammut
lanoso che risale a 15 mila anni fa . "Lo metteremo nella hall della società - ha detto - credo
che troveremo il posto".
The President, così è soprannominato, è alto 3 metri e 40, lungo 5,40 e pesa mezza tonnella-
ta (80 chili ciascuna zanna). Il suo stato di conservazione è eccezionale, "intorno all' 80 per
cento", dice Eric Mickeler, l'esperto ingaggiato dalla casa d'aste per curare la vendita. Il pos-
sessore precedente è un cacciatore di mammut britannico che lo teneva  all'entrata  del suo
castello in Inghilterra, "ma ai figli non piaceva. Erano anni che cercavano di convincerlo a
metterlo in vendita e alla fine l'ho convinto".
Negli ultimi due secoli sono stati scoperti circa 500 scheletri di mammut, in maggioranza nel
permafrost  (il suolo costantemente ghiacciato)  della Siberia.  Leggenda vuole che carne di
mammut venne servita nel 1951 alla famosa cena annuale dell'Explorers Club di New York,
che aveva tra i suoi soci personalità come Teddy Roosevelt o Neil Armstrong. Ma l'anno scor-
so un gruppo di ricercatori di Yale ha esaminato il Dna di un avanzo di quella cena, conserva-
to alla Yale Peabody Museum of Natural History, stabilendo che non poteva trattarsi di mam-
mut e neanche di bradipo preistorico (altra versione della leggenda), ma di carne di tartaruga.
Comunque, l'interesse  per i mammut  è in crescita, favorito dai progressi della genetica - un
esemplare vivente potrebbe essere clonato nei prossimi anni - e dal riscaldamento climatico,
che in qualche caso agevola il lavoro dei cacciatori di scheletri. Qualcuno cerca resti per sco-
pi scientifici, molti altri per rivendere  le zanne di avorio.  Il fotografo Amos Chapple ha do-
cumentato la nuova "caccia all'oro" che si svolge nella regione siberiana della Yakuzia, vici-
no al Circolo polare artico, dove si usano battelli di era sovietica e pompe d'acqua per scava-
re tunnel alla ricerca del mammut.
Nel novembre scorso è stata messa all'asta a Billingshurst, nel Sussex, una famiglia di quattro mammut  scoperti  da alcuni muratori  in un cantiere di Tomsk, in Siberia, nel 2002.   Il primo
scheletro completo di mammut messo all'asta pubblica  in Francia è stato aggiudicato nel 2006
per 150 mila euro a Montfrin (Gard), mentre nell'ottobre 2012  un altro mammut lanoso  della
Siberia è stato venduto da Sotheby's a Parigi per 240 mila euro.



Lucianone

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