29 dicembre '14 - lunedì 29th December / Monday visione post - 19
(da 'la Repubblica' - 05/12/'14 - LettereCommenti&Idee - Tito Boeri)
Occupiamoci delle case
Forse Matteo Salvini ha posato per Oggi credendo di avere indosso i nuovi abiti del
sindaco. La sua strategia è ormai chiara: prepara la candidatura scatenando guerre
fra disperati. Non ci risulta che quando era capogruppo in Comune o adesso da se-
gretario federale della Lega, abbia fatto alcunchè per spingere le maggioranze di cui
faceva parte in città e in Regione ad ampliare l'offerta di alloggi popolari e a ristruttu-
rare il patrimonio di edilizia abitativa pubblica.
Eppure, fin quando ci sarà una sproporzione così forte fra domanda e offerta di allog-
gi popolari, il problema rimarrà ingestibile. In Italia ci sono 700mila famiglie in attesa
di assegnazione a fronte di 45mila alloggi di edilizia residenziale pubblica disponibili
ogni anno. Come dire che una famiglia su 15 viene accontentata ogni anno con liste
d'attesa che durano quanto un terzo della vita lavorativa. Più di un quarto degli italiani
che dormono per strada o nei centri di assistenza a Milano e Roma hanno fatto doman-
da per una casa popolare e, nonostante debbano avre priorità, sono mediamente in atte-
sa da 6 anni. Molte case popolari sono degradate, fino a un terzo quelle sfitte. Renderle
disponibili ridurrebbe lo squilibrio fra domanda e offerta, ma le agenzie territoriali che
le gestiscono (l'Aler a Milano e l'Ater a Roma) non hanno i soldi per ristrutturare gli al-
loggi sfitti. Hanno fatto investimenti sbagliati e non riescono a riscuotere gli affitti, do-
po che la crisi ha fatto lievitare tassi di morosità già elevati in partenza e i canoni sono
bassi (in media meno di 100 euro al mese). In questo contesto, le occupazioni abusive
sono spesso l'unico modo per avere una casa in tempo utile e chi occupa può sperare di
rimanere a lungo nell'alloggio. A roma, ad esempio, ci sono mediamente 300 sgomberi
all'anno su circa 5mila alloggi abusivi, come dire che si può aspirare a rimanere fino a
16 anni in una casa abusiva.
Mentre la popolazione degli immigrati aumentava avvicinandosi alla media europea, il
nostro Paese ha ridotto lo stock di case popolari. Dapprima ha destinato i fondi della
Gescal, edilizia residenziale pubblica, al pagamento delle pensioni. Poi ha proceduto a
vendere gli alloggi pubblici, mediamente 20mila alloggi alienati ogni anno per pochi sol-
di (in media 23mila euro l'uno). Svenduti senza ristrutturarli. Lo Sblocca Italia continua
su questa linea, incentivando le dismissioni. Abbiamo, nel frattempo, smesso di costrui-
re nuove case popolari, quando nel Regno Unito e in Francia, in previsione degli effetti
della crisi, si facevano massicci investimenti in nuove case popolari. Certo, avevamo
vincoli di bilancio stringenti, ma anche quando i fondi erano disponibili, come nel caso
dei piani per l'Expo a Milano, si è scelto di ignorare l'edilizia popolare. E il risultato è
che l'Expo rischia di aprirsi con le barricate in strada. Vedremo se i piani per l'Olimpia-
de a Roma che Renzi vuole rilanciare contempleranno interventi a Tor Sapienza. Fatto
sta che il nostro Paeseha un patrimonio di edilizia residenziale pubblica fatiscente e in
diminuzione mentre lo stock del cosiddetto social housing (che comprende gli alloggi
di edilizia popolare o convenzionata forniti in cooperazione con il privato) è, in rappor-
to alla popolazione, il più basso d'Europa, ad eccezione di Ungheria, Grecia ed Estonia.
Paradossalmente le colpe di questo stato di cose sono proprio di chi oggi ne ottiene un
tornaconto elettorale. Il deterioramento delle case popolari , l'ampliarsi del divario fra
domanda ed offerta, hanno coinciso con la regionalizzazione dell'edilizia residenziale a-
bitativa. Le agenzie regionali non sono all'altezza e men che meno le società municipa-
li (come Metropolitana milanese) che ne rilevano quote pur non avendo la struttura
per riscuotere gli affitti e ristrutturare le case. Bisognerebbe revocare funzioni e patri-
monio di edilizia residenziale pubblica agli enti locali che hanno dimostrato di non sa-
perli gestire, invocando i "poteri sostitutivi" previsti dall'art. 120 della Costituzione.
Gestendo questo patrimonio centralmente, si potrebbe meglio resistere alle pressioni
delle lobby locali che hanno impedito che le case andassero ai più bisognosi. Sarà an-
che possibile beneficiare dei fondi europei per fare gli investimenti nella ristrutturazio-
ne delle case sfitte che possono, in tempi brevi, ridurre il divario fra domanda ed offer-
ta. Perchè una cosa è certa: se vogliamo continuare a puntare sull'immigrazione per
tappare i buchi del nostro stato sociale nell'assitere i minori e gli anziani non autosuf-
ficienti, se vogliamo attrarre immigrati più istruiti e che possano integrarsi nel nostro
tessuto sociale, non possiamo ignorare il problema di chi una casa non ce l'ha, non ha
i mezzi per comprarsela e, almeno in una fase iniziale, non riesce a pagarsi gli affitti
nelle aree metropolitane in cui il lavoro è concentrato.
Se invece non vogliamo investire in nuove case popolari e avere chi se ne occupa
veramente, non rimane che essere espliciti sui criteri di razionamento. La Lega ne
propone uno che è già stato in gran parte attuato: escludere gli immigrati dall'ac-
cesso alle case popolari. I non italiani sono nettamente sottorappresentati quando
si tenga conto del loro livello di reddito. Siamo uno dei paesi Ocse in cui il gap fra
immigrati e autoctoni nell'accesso a case popolari o con fitti convenzionali è più
forte. Escludendoli dalle nuove assegnazioni ridurrebbe solo marginalmente la lun-
ghezza della lista d'attesa per gli altri. La criminalità organizzata raziona i beneficia-
ri di occupazioni abusive in base ai servizi che le vengono forniti da chi cerca casa.
A Roma un fantomatico Comitato di Lotta per la Casa si faceva pagare dagli occu-
panti abusivi estorcendo da loro servizi in cambio di protezione. I centri sociali han-
no criteri di razionamento basati sulla cooptazione e la militanza.
Se si vuole ripristinare la legalità, lo Stato deve proporre un criterio di razionamento
e metterlo in atto. Oggi non è così. Sulla carta conta il reddito, ma il 15% di chi allog-
gia in case popolari è al di sopra della linea della povertà, mentre in Paesi in cui ci so-
no molte più case popolari ai non-poveri non va più del 2-3%, una percentuale che
probabilmente corrisponde a persone che sono da poco uscite dallo stato di bisogno.
Lucianone
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lunedì 29 dicembre 2014
domenica 28 dicembre 2014
Sport - calcio / Serie A - 16^ giornata - 2014/15
28 dicembre '14 - domenica 28th December / Sunday visione post - 5
Risultati delle partite
Cagliari 1 Napoli 3 Sassuolo 1 Roma 0 Verona H. 0 Atalanta 3
Juventus 3 Parma 0 Cesena 1 Milan 0 Chievo 1 Palermo 3
Fiorentina 1 Sampdoria 2 Torino 2 Inter 2
Palermo 1 Udinese 2 Genoa 1 Lazio 2
CLASSIFICA
Juventus 39 / Roma 36 / Lazio, Napoli, Sampdoria 27 / Genoa 26 / Milan 25 /
Fiorentina 24 / Udinese, Palermo 22 / Inter 21 / Sassuolo 20 / Empoli, Torino,
Verona H. 17 / Chievo 16 / Atalanta 15 / Cagliari 12 / Cesena 9 / Parma 6
Lucianone
Risultati delle partite
Cagliari 1 Napoli 3 Sassuolo 1 Roma 0 Verona H. 0 Atalanta 3
Juventus 3 Parma 0 Cesena 1 Milan 0 Chievo 1 Palermo 3
Fiorentina 1 Sampdoria 2 Torino 2 Inter 2
Palermo 1 Udinese 2 Genoa 1 Lazio 2
CLASSIFICA
Juventus 39 / Roma 36 / Lazio, Napoli, Sampdoria 27 / Genoa 26 / Milan 25 /
Fiorentina 24 / Udinese, Palermo 22 / Inter 21 / Sassuolo 20 / Empoli, Torino,
Verona H. 17 / Chievo 16 / Atalanta 15 / Cagliari 12 / Cesena 9 / Parma 6
Lucianone
venerdì 26 dicembre 2014
RIFLESSIONI - Venezia, Galan e il pacchetto Mose
26 dicembre '14 - venerdì 26th December / Friday visione post - 11
Come è normale che sia, nelle conversazioni sulla retata veneziana la parte del leone
la fa, anche per la sua solenne rotondità, quel milione all'anno di "vitalizio" che, secon-
do l'accusa, spetterebbe all'ex governatore Galan. La cifra è cinque volte il reddito an-
nuale di un professionista di successo, circa 10 volte lo stipendio di un dirigente d'azien-
da e circa 40 volte il salario di un operaio (un milione di euro equivalgono, in pratica, a
una vita operaia). Che tutti quei quattrini - se la circostanza sarà provata - siano refur-
tiva è ovviamente l'aspetto sostanziale della vicenda. Ma quand'anche quella somma,
e tutte le altre del pacchetto Mose, fossero il frutto di transazioni lecite, è inevitabile
domandarsi quando e come si è perduto ogni nesso (nesso etico, ma anche nesso logi-
co) tra il denaro e il lavoro; e dove e quando sarà possibile, quel nesso, recuperarlo o
rinnovarlo. La sempre detestabile demagogia non c'entra. C'entra lo sgomento più as-
soluto di fronte allo spaventoso scardinamento del rapporto tra il merito degli individui,
la loro fatica, e il frutto di quel merito e di quella fatica. Il socialismo metteva l'accento
sui bisogni, il capitalismo lo ha messo sul merito, e per questa ragione ha vinto.
Ora, rinnegando il merito, il capitalismo ha ucciso se stesso.
(da 'la Repubblica' - 6 giugno 2014 / da L'AMACA - Michele Serra)
Riflessioni personali
Italia: la seconda nazione più corrotta d'Europa.
Corruzioni in serie in un solo anno, il 2014 che sta per finire: a Venezia, con il Mose;
a Milano, con l'Expo; a Roma, con Mafia Capitale. Senza quasi soluzione di continuità.
Poi quando si va alle elezioni, ogni volta i politici corrotti fino all'osso ci richiedono i
voti (per le loro porcherie... ormai è l'ora di chiamare le cose come stanno!). E con qua-
le faccia ce li chiedono? Con quella della sfacciataggine più cruda. E poi, come nel re-
cente caso di Mafia Capitale, la politica e i politici si sono bellamente sottomessi, inta-
scando fior di euro (chiaramente pure riciclati dalla mafia/camorra/ndrangheta), a de-
linquenti comuni, oltretutto liberi come uccelli di bosco, che essendo segnalati dalle
varie questure e vari commissariati (per la pericolosità dei personaggi) ugualmente ven-
gono da quest'ultimi ignorati. Tutti sanno, tutti tacciono. Liberi di corrompere e di
delinquere: i vari Carminati, Buzzi eccetera, eccetera.
Povera, poverissima Italia! E, soprattutto, poveri noi comuni cittadini italiani!
L u c i a n o n e
Come è normale che sia, nelle conversazioni sulla retata veneziana la parte del leone
la fa, anche per la sua solenne rotondità, quel milione all'anno di "vitalizio" che, secon-
do l'accusa, spetterebbe all'ex governatore Galan. La cifra è cinque volte il reddito an-
nuale di un professionista di successo, circa 10 volte lo stipendio di un dirigente d'azien-
da e circa 40 volte il salario di un operaio (un milione di euro equivalgono, in pratica, a
una vita operaia). Che tutti quei quattrini - se la circostanza sarà provata - siano refur-
tiva è ovviamente l'aspetto sostanziale della vicenda. Ma quand'anche quella somma,
e tutte le altre del pacchetto Mose, fossero il frutto di transazioni lecite, è inevitabile
domandarsi quando e come si è perduto ogni nesso (nesso etico, ma anche nesso logi-
co) tra il denaro e il lavoro; e dove e quando sarà possibile, quel nesso, recuperarlo o
rinnovarlo. La sempre detestabile demagogia non c'entra. C'entra lo sgomento più as-
soluto di fronte allo spaventoso scardinamento del rapporto tra il merito degli individui,
la loro fatica, e il frutto di quel merito e di quella fatica. Il socialismo metteva l'accento
sui bisogni, il capitalismo lo ha messo sul merito, e per questa ragione ha vinto.
Ora, rinnegando il merito, il capitalismo ha ucciso se stesso.
(da 'la Repubblica' - 6 giugno 2014 / da L'AMACA - Michele Serra)
Riflessioni personali
Italia: la seconda nazione più corrotta d'Europa.
Corruzioni in serie in un solo anno, il 2014 che sta per finire: a Venezia, con il Mose;
a Milano, con l'Expo; a Roma, con Mafia Capitale. Senza quasi soluzione di continuità.
Poi quando si va alle elezioni, ogni volta i politici corrotti fino all'osso ci richiedono i
voti (per le loro porcherie... ormai è l'ora di chiamare le cose come stanno!). E con qua-
le faccia ce li chiedono? Con quella della sfacciataggine più cruda. E poi, come nel re-
cente caso di Mafia Capitale, la politica e i politici si sono bellamente sottomessi, inta-
scando fior di euro (chiaramente pure riciclati dalla mafia/camorra/ndrangheta), a de-
linquenti comuni, oltretutto liberi come uccelli di bosco, che essendo segnalati dalle
varie questure e vari commissariati (per la pericolosità dei personaggi) ugualmente ven-
gono da quest'ultimi ignorati. Tutti sanno, tutti tacciono. Liberi di corrompere e di
delinquere: i vari Carminati, Buzzi eccetera, eccetera.
Povera, poverissima Italia! E, soprattutto, poveri noi comuni cittadini italiani!
L u c i a n o n e
giovedì 25 dicembre 2014
Calcio - Serie B / 20^ giornata - 2014/15
25 dicembre '14 - giovedì 25th December / Thursday visione post - 10
Risultati delle partite
Carpi 4 Cittadella 3 Bologna 3 Vicenza 0 Brescia 2 Ternana 1
Perugia 0 Catania 2 Pro Vercelli 0 Livorno 0 Bari 1 Modena 0
Spezia 3 Trapani 4 Crotone 2
V. Lanciano 3 Avellino 1 Frosinone 0
Classifica
CARPI 40 / Frosinone, Livorno, Bologna 31 / Lanciano, Spezia, Trapani 30 /
Avellino 29 / Pro Vercelli, Vicenza 27 / Modena, Perugia 26 / Pescara, Ternana,
Bari 26 / Brescia, Virtus Entella 23 / Catania 21 / Crotone 20 / Cittadella,
Latina, Varese 19
Risultati delle partite
Carpi 4 Cittadella 3 Bologna 3 Vicenza 0 Brescia 2 Ternana 1
Perugia 0 Catania 2 Pro Vercelli 0 Livorno 0 Bari 1 Modena 0
Spezia 3 Trapani 4 Crotone 2
V. Lanciano 3 Avellino 1 Frosinone 0
Classifica
CARPI 40 / Frosinone, Livorno, Bologna 31 / Lanciano, Spezia, Trapani 30 /
Avellino 29 / Pro Vercelli, Vicenza 27 / Modena, Perugia 26 / Pescara, Ternana,
Bari 26 / Brescia, Virtus Entella 23 / Catania 21 / Crotone 20 / Cittadella,
Latina, Varese 19
Lucianone
Personaggio / L'avventuroso Messner
25 dicembre '14 - giovedì 25th December / Thursday visione post - 7
La carica dei giovani per l'alpinismo
ma è una realtà che vale per pochi
(da 'La Gazzetta dello Sport' - 22/09/2014 / di Reinhold Messner)
Su "Repubblica" Michele Serra nei giorni scorsi mi ha dedicato uno degli appuntamenti
della sua rubrica quotidiana. Lo ringrazio. Mi ha paragonato a Giorgio Gaber per la frase:
"Il mio alpinismo ha fallito". L'ho pronunciata in una delle tante interviste in occasione
dei miei 70 anni. Serra sostiene che ci sono migliaia di giovani che ripercorrono i passi di
Bonatti e miei con lo stesso spirito di chi rilegge un classico. So che quanto afferma Serra
è vero, perfino alla lettera.
Amici mi hanno raccontato che un giovane siciliano, Igor D'India, ha disceso lo Yukon in
canoa, come fece Bonatti nel suo primo viaggio ufficiale per la rivista Epoca, nel 1965 su-
bito dopo aver abbandonato l'alpinismo estremo. E so che ci sono fortissimi scalatori che
portano avanti l'alpinismo tradizionale. Hansjoerg Auer, David Lama e Peter Ortner han-
no tentato la Nord del Masherbrum, accettando il rischio della sconfitta. Due sudcoreani,
An Chi Young e Seong Nakjong, hanno appena realizzato la prima salita dell'inviola-
to Gasherbrum V (7147 m) dal versante Sud-Est, tre giorni in stile alpino. E i Ragni di
Lecco, che hanno una tradizione enorme e che non andrà perduta, mi hanno segnalato
quanto realizzato in Groenlandia da Matteo Della Bordella, accompagnato da Christian
Ledergeber e Silvan Schupbach. Hanno salito una nuova via sulla strapiombante parete
Nord-Est dello Shark's Tooth, raggiunto dopo giorni di navigazione in kayak e una lunga
marcia di avvicinamento: completamente isolati. Bellissimo.
Ma è una realtà che vale per una minima parte di chi va in montagna. La maggioranza o
pratica un bellissimo sport "in palestra" o fa turismo in quota.
Continua... to be continued...
La carica dei giovani per l'alpinismo
ma è una realtà che vale per pochi
(da 'La Gazzetta dello Sport' - 22/09/2014 / di Reinhold Messner)
Su "Repubblica" Michele Serra nei giorni scorsi mi ha dedicato uno degli appuntamenti
della sua rubrica quotidiana. Lo ringrazio. Mi ha paragonato a Giorgio Gaber per la frase:
"Il mio alpinismo ha fallito". L'ho pronunciata in una delle tante interviste in occasione
dei miei 70 anni. Serra sostiene che ci sono migliaia di giovani che ripercorrono i passi di
Bonatti e miei con lo stesso spirito di chi rilegge un classico. So che quanto afferma Serra
è vero, perfino alla lettera.
Amici mi hanno raccontato che un giovane siciliano, Igor D'India, ha disceso lo Yukon in
canoa, come fece Bonatti nel suo primo viaggio ufficiale per la rivista Epoca, nel 1965 su-
bito dopo aver abbandonato l'alpinismo estremo. E so che ci sono fortissimi scalatori che
portano avanti l'alpinismo tradizionale. Hansjoerg Auer, David Lama e Peter Ortner han-
no tentato la Nord del Masherbrum, accettando il rischio della sconfitta. Due sudcoreani,
An Chi Young e Seong Nakjong, hanno appena realizzato la prima salita dell'inviola-
to Gasherbrum V (7147 m) dal versante Sud-Est, tre giorni in stile alpino. E i Ragni di
Lecco, che hanno una tradizione enorme e che non andrà perduta, mi hanno segnalato
quanto realizzato in Groenlandia da Matteo Della Bordella, accompagnato da Christian
Ledergeber e Silvan Schupbach. Hanno salito una nuova via sulla strapiombante parete
Nord-Est dello Shark's Tooth, raggiunto dopo giorni di navigazione in kayak e una lunga
marcia di avvicinamento: completamente isolati. Bellissimo.
Ma è una realtà che vale per una minima parte di chi va in montagna. La maggioranza o
pratica un bellissimo sport "in palestra" o fa turismo in quota.
Continua... to be continued...
lunedì 22 dicembre 2014
Calcio - Serie B / 19^ giornata - 2014/15
22 dicembre '14 - lunedì 22nd December / Monday visione post - 4
Risultati delle partite
Virtus Entella 1 Pro Vercelli 2 Varese 1 Lanciano 1 Avellino 1
Livorno 1 Ternana 1 Crotone 0 Carpi 1 Bologna 0
Bari 1 Catania 2 Frosinone 1 Modena 2 Perugia 2 Vicenza 1
Latina 0 Brescia 2 Cittadella 1 Trapani 1 Pescara 2 Spezia 0
Lucianone
Risultati delle partite
Virtus Entella 1 Pro Vercelli 2 Varese 1 Lanciano 1 Avellino 1
Livorno 1 Ternana 1 Crotone 0 Carpi 1 Bologna 0
Bari 1 Catania 2 Frosinone 1 Modena 2 Perugia 2 Vicenza 1
Latina 0 Brescia 2 Cittadella 1 Trapani 1 Pescara 2 Spezia 0
Lucianone
Cibo / turismo - Lago d'Iseo e ottima cucina
22 dicembre '14 - lunedì 22nd December / Monday
Buon cibo e grande cura che ben valgono
una sosta lungo il Lago d'Iseo
(da 'il venerdì di Repubblica' - agosto 2014 / MANGIA E BEVI di
Gianni e Paola Mura)
Ancora non c'è un numero di telefono fisso per prenotare, e prenotare conviene visto
che i tavoli sono sette in tutto. In compenso ci sono molti buoni motivi per una sosta
in quest'angolo del Lago d'Iseo con imbarcadero e bella vista su Montisola.
In poche parole, si mangia bene in una serena atmosfera fatta di piccole attenzioni: il
buon pane di casa, il preantipasto, il predessert e naturalmente una cucina di tutto ri-
spetto. Merito dei due fratelli Garbin, che hanno aperto nel marzo 2013 dopo un'espe-
rienza a Orzinuovi. I Garbin sono bresciani, di Roncadelle, ma il cognome denuncia
le radici venete (il bisnonno era di Thiene). Davide, lo chef, era analista finanziario.
Andrea, più giovane, tra sala e cantina, ha chiuso a due esami dalla laurea in Filoso-
fia perchè sperava di fare il giornalista. Sogno infranto. La realtà, peraltro, invita a
non rimpiangere i cosiddetti pezzi di carta. Davide, autodidatta di talento, dice di
dovere molto agli insegnamenti di Oscar Elena a Gargnano. Andrea già coltivava
passioni enoiche (Borgogna e Piemonte in primis), come testimonia una ricca e sen-
sata carta dei vini, con ricarichi più che corretti. Nei festivi, può capitare che dia una
mano in sala Riccardo, il padre, e la madre Denise in cucina.
La linea non è definibile con poche parole. C'è il pesce del lago, quando arriva diret-
tamente da l pescatore, e quello del mare. Ci sono svariate carni: faraona, coniglio,
manzo, maiale. Il menù cambia spesso e si basa su 4/5 piatti per ogni voce. Che de-
nota una certa fantasia nella ricerca degli accostamenti, vedi il salmone selvaggio
marinato al tamarindo, l'onilletrot (tortellino al contrario, farcito con fondente di
Parmigiano su spuma al prosciutto e salvia fritta), il sorbetto al calamansi, agrume
ibrido di Citrofortunella, un sapore intenso e singolare tra lime e mandarino.
Qualche altro piatto: millefoglie di coregone, mombolino (nome bresciano dell'invol-
tino) di persico, seppie abbrustolite, lasagnetta di cereali con ragù di mare, anguilla
allo spiedo, Mc Garbin's (hamburger-maison), galletto arrostito, torta di rose, brioche
al lemon grass e zenzero, torta al cioccolato. Da assaggiare, garbato, il digestivo fat-
to in casa.
Continua... to be continued...
Buon cibo e grande cura che ben valgono
una sosta lungo il Lago d'Iseo
(da 'il venerdì di Repubblica' - agosto 2014 / MANGIA E BEVI di
Gianni e Paola Mura)
Ancora non c'è un numero di telefono fisso per prenotare, e prenotare conviene visto
che i tavoli sono sette in tutto. In compenso ci sono molti buoni motivi per una sosta
in quest'angolo del Lago d'Iseo con imbarcadero e bella vista su Montisola.
In poche parole, si mangia bene in una serena atmosfera fatta di piccole attenzioni: il
buon pane di casa, il preantipasto, il predessert e naturalmente una cucina di tutto ri-
spetto. Merito dei due fratelli Garbin, che hanno aperto nel marzo 2013 dopo un'espe-
rienza a Orzinuovi. I Garbin sono bresciani, di Roncadelle, ma il cognome denuncia
le radici venete (il bisnonno era di Thiene). Davide, lo chef, era analista finanziario.
Andrea, più giovane, tra sala e cantina, ha chiuso a due esami dalla laurea in Filoso-
fia perchè sperava di fare il giornalista. Sogno infranto. La realtà, peraltro, invita a
non rimpiangere i cosiddetti pezzi di carta. Davide, autodidatta di talento, dice di
dovere molto agli insegnamenti di Oscar Elena a Gargnano. Andrea già coltivava
passioni enoiche (Borgogna e Piemonte in primis), come testimonia una ricca e sen-
sata carta dei vini, con ricarichi più che corretti. Nei festivi, può capitare che dia una
mano in sala Riccardo, il padre, e la madre Denise in cucina.
La linea non è definibile con poche parole. C'è il pesce del lago, quando arriva diret-
tamente da l pescatore, e quello del mare. Ci sono svariate carni: faraona, coniglio,
manzo, maiale. Il menù cambia spesso e si basa su 4/5 piatti per ogni voce. Che de-
nota una certa fantasia nella ricerca degli accostamenti, vedi il salmone selvaggio
marinato al tamarindo, l'onilletrot (tortellino al contrario, farcito con fondente di
Parmigiano su spuma al prosciutto e salvia fritta), il sorbetto al calamansi, agrume
ibrido di Citrofortunella, un sapore intenso e singolare tra lime e mandarino.
Qualche altro piatto: millefoglie di coregone, mombolino (nome bresciano dell'invol-
tino) di persico, seppie abbrustolite, lasagnetta di cereali con ragù di mare, anguilla
allo spiedo, Mc Garbin's (hamburger-maison), galletto arrostito, torta di rose, brioche
al lemon grass e zenzero, torta al cioccolato. Da assaggiare, garbato, il digestivo fat-
to in casa.
Continua... to be continued...
domenica 21 dicembre 2014
Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news
21 dicembre '14 / domenica 21st December / Sunday
IL SONDAGGIO
Più fiducia nel governo / Renzi e il Pd tengono / Boom di Salvini
L'esecutivo guadagna 3 punti
Nella rilevazione Demos l'esecutivo guadagna 3 punti rispetto
al mese scorso. Il premier quasi stabile al 50% dei consensi e
solo il leader del Carroccio gli sta dietro. Continua il calo di
Forza Italia, i 5Stelle al 19%.
Mentre l’anno volge alla fine, il calo di popolarità del governo, osservato dopo l’estate, si arresta. Anzi, secondo il recente sondaggio dell’Atlante Politico di Demos, si assiste a una — per quanto limitata — inversione di tendenza. Anche la fiducia nei confronti del premier, Matteo Renzi, resiste. Mentre il consenso elettorale del PD cresce, seppur di poco. Malgrado tutto. Nonostante i problemi e le tensioni di questa fase. Scandita dalle proteste sindacali e operaie, dalle prospettive oscure dei mercati e del mercato del lavoro. Scossa, nelle ultime settimane, dallo scandalo di Mafia Capitale, ultimo, clamoroso, atto della storia di corruzione che inquina il rapporto fra politica e società in Italia.
New York
Uccide due poliziotti / "Voglio vendicare i neri" / Poi si suicida
Il sindaco di N.Y. De Blasio piange, ma la polizia gli volta le spalle.
Lucianone
IL SONDAGGIO
Più fiducia nel governo / Renzi e il Pd tengono / Boom di Salvini
L'esecutivo guadagna 3 punti
Nella rilevazione Demos l'esecutivo guadagna 3 punti rispetto
al mese scorso. Il premier quasi stabile al 50% dei consensi e
solo il leader del Carroccio gli sta dietro. Continua il calo di
Forza Italia, i 5Stelle al 19%.
Mentre l’anno volge alla fine, il calo di popolarità del governo, osservato dopo l’estate, si arresta. Anzi, secondo il recente sondaggio dell’Atlante Politico di Demos, si assiste a una — per quanto limitata — inversione di tendenza. Anche la fiducia nei confronti del premier, Matteo Renzi, resiste. Mentre il consenso elettorale del PD cresce, seppur di poco. Malgrado tutto. Nonostante i problemi e le tensioni di questa fase. Scandita dalle proteste sindacali e operaie, dalle prospettive oscure dei mercati e del mercato del lavoro. Scossa, nelle ultime settimane, dallo scandalo di Mafia Capitale, ultimo, clamoroso, atto della storia di corruzione che inquina il rapporto fra politica e società in Italia.
New York
Uccide due poliziotti / "Voglio vendicare i neri" / Poi si suicida
Il sindaco di N.Y. De Blasio piange, ma la polizia gli volta le spalle.
Lucianone
domenica 14 dicembre 2014
Sport - calcio / Serie B - 18^ giornata - 2014/15
15 dicembre '14 - lunedì 15th December / Monday visione post - 14
Risultati delle partite
Trapani 2 Bologna 2 Brescia 0 Carpi 1 Cittadella 0 Latina 1
Perugia 2 Frosinone 2 Spezia 1 Modena 0 Bari 1 Varese 0
Crotone 0 Livorno 4 Pescara 0 Ternana 0 Entella 2
Pro Vercelli 1 Catania 2 Avellino 0 Lanciano 1 Vicenza 1
Classifica
CARPI 37 / Frosinone 30 / Livorno, Spezia, Avellino 29 / Bologna, Lanciano 28 -
Trapani 27 / Perugia 25 / Pro Vercelli 24 / Modena 23, Vicenza 23 / Ternana, Bari 22 -
Pescara, Entella 21 / Catania 20 / Brescia 19 / Latina 18 / Crotone 17 /
Varese 16 / Cittadella 15
.
Risultati delle partite
Trapani 2 Bologna 2 Brescia 0 Carpi 1 Cittadella 0 Latina 1
Perugia 2 Frosinone 2 Spezia 1 Modena 0 Bari 1 Varese 0
Crotone 0 Livorno 4 Pescara 0 Ternana 0 Entella 2
Pro Vercelli 1 Catania 2 Avellino 0 Lanciano 1 Vicenza 1
Classifica
CARPI 37 / Frosinone 30 / Livorno, Spezia, Avellino 29 / Bologna, Lanciano 28 -
Trapani 27 / Perugia 25 / Pro Vercelli 24 / Modena 23, Vicenza 23 / Ternana, Bari 22 -
Pescara, Entella 21 / Catania 20 / Brescia 19 / Latina 18 / Crotone 17 /
Varese 16 / Cittadella 15
martedì 9 dicembre 2014
Sport - calcio / Serie A - 14^ giornata - 2014/15
Risultati delle partite
Fiorentina 0 Roma 2 Torino 2 Napoli 2 Atalanta 3 Genoa 1
Juventus 0 Sassuolo 2 Palermo 2 Empoli 2 Cesena 2 Milan 0
Parma 1 Inter 1 Cagliari 0 Verona H. 1
Lazio 2 Udinese 2 Chievo 2 Sampdoria 3
Classifica
Juventus 35 / Roma 32 / Genoa 26 / Sampdoria 25 / Napoli 24 / Lazio 23 /
Milan, Udinese 21 / Fiorentina 20 / Sassuolo 19 / Palermo 18 / Inter 17 /
Empoli 15 / Atalanta, Verona H. 14 / Chievo, Torino 13 / Cagliari 11 /
Cesena 8 / Parma 5
Lucianone
domenica 7 dicembre 2014
Sport - calcio / Serie B - 17^ giornata - 2014/15
7 dicembre '14 - domenica 7th December / Sunday
Risultati delle partite
Frosinone 0 Avellino 1 Bari 0 Catania 2 Lanciano 2 Perugia 0
Ternana 1 Crotone 2 Carpi 1 Bologna 2 Trapani 2 Latina 0
Pro Vercelli 0 Spezia 0 Varese 2 Modena 0 Vicenza
Pescara 4 Cittadella 0 Entella 2 Livorno 0 Brescia
(Lunedì 9/12 ore 17.30)
Lucianone
Risultati delle partite
Frosinone 0 Avellino 1 Bari 0 Catania 2 Lanciano 2 Perugia 0
Ternana 1 Crotone 2 Carpi 1 Bologna 2 Trapani 2 Latina 0
Pro Vercelli 0 Spezia 0 Varese 2 Modena 0 Vicenza
Pescara 4 Cittadella 0 Entella 2 Livorno 0 Brescia
(Lunedì 9/12 ore 17.30)
Lucianone
giovedì 4 dicembre 2014
Riflessioni - Su ceto medio, rabbia, sinistra e sindacati
6 dicembre '14 - sabato 6th December / Saturday visione post - 13
"Ceto medio impoverito": è in quel magma di dolore e risentimento che si giocano i
destini del Paese. Fa paura, quel magma, nel quale nuotano come pesci ultras di cal-
cio e fascisti (termini spesso sinonimi), e nel quale si fanno le ossa capi e capetti
poco cristallini. Faceva sorridere in un tigì, questa dichiarazione del capo dei Forconi
siculi: "Potrei dire che ci daremo fuoco a migliaia davanti alle Prefetture, ma potrei
anche dire che vogliamo ragionare sul da farsi". Anche i rivoltosi, in Italia, hanno
qualcosa di democristiano.
Il vero problema è che quando non ci si sente più rappresentati (dal sindacato, dai
partiti) l'animo si avvelena. Aumenta il panico, aumenta la rabbia. E la coperta della rappresentanza politica, in Italia, è sempre più corta. Sinistra e sindacati hanno mol-
tissime domande da farsi, in proposito. La prima è: da quanto tempo non siamo più
capaci di dare voce ai nuovi ultimi della nostra società, che sono i precari, i disoccu-
pati, gli esodati, i piccolissimi imprenditori? La seconda domanda è: come mai, pur
sapendolo, non siamo ancora riusciti a fare, a dire, a pensare niente di nuovo e di
utile, sul fronte delle povertà non rappresentate, dunque difese da nessuno, e in ba-
lia del primo demagogo o fanatico di passaggio?
(da la Repubblica - 11 dicembre 2013 - L'AMACA / Michele Serra)
Lucianone
"Ceto medio impoverito": è in quel magma di dolore e risentimento che si giocano i
destini del Paese. Fa paura, quel magma, nel quale nuotano come pesci ultras di cal-
cio e fascisti (termini spesso sinonimi), e nel quale si fanno le ossa capi e capetti
poco cristallini. Faceva sorridere in un tigì, questa dichiarazione del capo dei Forconi
siculi: "Potrei dire che ci daremo fuoco a migliaia davanti alle Prefetture, ma potrei
anche dire che vogliamo ragionare sul da farsi". Anche i rivoltosi, in Italia, hanno
qualcosa di democristiano.
Il vero problema è che quando non ci si sente più rappresentati (dal sindacato, dai
partiti) l'animo si avvelena. Aumenta il panico, aumenta la rabbia. E la coperta della rappresentanza politica, in Italia, è sempre più corta. Sinistra e sindacati hanno mol-
tissime domande da farsi, in proposito. La prima è: da quanto tempo non siamo più
capaci di dare voce ai nuovi ultimi della nostra società, che sono i precari, i disoccu-
pati, gli esodati, i piccolissimi imprenditori? La seconda domanda è: come mai, pur
sapendolo, non siamo ancora riusciti a fare, a dire, a pensare niente di nuovo e di
utile, sul fronte delle povertà non rappresentate, dunque difese da nessuno, e in ba-
lia del primo demagogo o fanatico di passaggio?
(da la Repubblica - 11 dicembre 2013 - L'AMACA / Michele Serra)
Lucianone
mercoledì 3 dicembre 2014
Istruzione / Scuola - Studio delle lingue straniere: la difficoltà è nella fonetica
7 dicembre '14 - domenica 7th December / Sunday visione post - 28
Quando manca un'educazione specifica ai S U O N I,
la conoscenza fonetica resta quella delle medie.
E si migliora solo in grammatica.
PERCHE' IMPARARE LE LINGUE A SCUOLA E' COSI' DIFFICILE
(da il 'il venerdì di Repubblica' - agosto 2014 / di Giuliano Aluffi)
Do you speak English? Perfino gli italiani al quinto anno di lingue all'Università
dovrebbero pensarci bene prima di rispondere, perchè la loro conoscenza fonetica
dell'inglese è pressochè identica a quella di uno studente di terza media.
Lo dice uno studio pubblicato su 'Frontiers in Human Neuroscience'. "Abbiamo trovato la
prima prova neurofisiologica del fatto che molti studenti del primo e del quinto anno
della Facoltà di Lingue non riconoscono i fonemi dell'inglese in quanto tali, ma li assi-
milano a quelli italiani. Proprio come fa chi ha studiato inglese solo fino alla terza media:
lo studio prolungato di una lingua straniera in età adulta nel contesto scolastico non pro-
duce nessun miglioramento rispetto alla capacità di discriminazione fonetica, anche se
può dare un'ottima conoscenza grammaticale", spiega Elvira Brattico, neuroscienziata
all'Università di Helsinki (Finlandia). "Abbiamo sottoposto a encefalogramma gli stu-
denti mentre ascoltavano fonemi inglesi pronunciati da un madrelingua, e abbiamo ri-
scontrato, misurando l'attività elettrica del cervello, che le loro cortecce uditive elabo-
ravano i suoni dell'inglese assimilandoli ai fonemi italiani". "Studi comportamentali
precedenti su tedeschi, finlandesi, giapponesi, e turchi che apprendono l'inglese sug-
geriscono che l'ambiente scolastico è ovunque un contesto povero per l'apprendimento
fonetico-fonologico. La quantità e la qualità degli stimoli ricevuti dagli studenti non so-
no sufficienti per formare accurate rappresentazioni neuronali dei suoni inglesi" ag-
giunge Mirko Grimaldi, direttore del Centro di Ricerca Interdisciplinare sul Linguaggio
dell'Università del Salento e coautore dello studio. In che modo questa confusione tra
fonemi ci ostacola? "Se non siamo in grado di discriminare i suoni non nativi, l'unica
strategia possibile per il nostro cervello è quella di ricondurre il fonema non nativo a
una o più categorie della lingua nativa che gli assomigliano. Per esempio, mentre l'ita-
liano ha una sola "i" l'inglese distingue la "i" di leave (lasciare, partire) da quella di
live (vivere, abitare). Un italiano, quando inizia a studiare l'inglese, non può far altro
che ricondurre precettivamente le due vocali dell'inglese alla sua unica "i", e quindi
non sarà in grado di discriminare leave da live" osserva Grimaldi.
"L'acquisizione della lingua straniera avviene quasi sempre in un ambiente in cui pre-
domina la prima lingua, e dove la lingua straniera è poco usta in classe e mai fuori.
Inoltre, l'istruzione formale privilegia il lessico e la sintassi, trascurando l'addestra-
mento intensivo alla percezione e produzione dei suoni.". E invece la pratica, in
questo caso, vale più della grammatica. Sottolinea Brattico: "Il cervello di un bam-
bino, una volta che ha appreso in modo naturale a discriminare e produrre i suoni
della lingua nativa, perde progressivamente l'abilità a discriminare e produrre
i suoni non nativi. Per riattivare questa abilità gli studenti dovrebbero ricevere una
una quantità di stimoli di alta qualità da parte di insegnanti madrelingua, ed essere
sottoposti a training acustici mirati".
Lucianone
Quando manca un'educazione specifica ai S U O N I,
la conoscenza fonetica resta quella delle medie.
E si migliora solo in grammatica.
PERCHE' IMPARARE LE LINGUE A SCUOLA E' COSI' DIFFICILE
(da il 'il venerdì di Repubblica' - agosto 2014 / di Giuliano Aluffi)
Do you speak English? Perfino gli italiani al quinto anno di lingue all'Università
dovrebbero pensarci bene prima di rispondere, perchè la loro conoscenza fonetica
dell'inglese è pressochè identica a quella di uno studente di terza media.
Lo dice uno studio pubblicato su 'Frontiers in Human Neuroscience'. "Abbiamo trovato la
prima prova neurofisiologica del fatto che molti studenti del primo e del quinto anno
della Facoltà di Lingue non riconoscono i fonemi dell'inglese in quanto tali, ma li assi-
milano a quelli italiani. Proprio come fa chi ha studiato inglese solo fino alla terza media:
lo studio prolungato di una lingua straniera in età adulta nel contesto scolastico non pro-
duce nessun miglioramento rispetto alla capacità di discriminazione fonetica, anche se
può dare un'ottima conoscenza grammaticale", spiega Elvira Brattico, neuroscienziata
all'Università di Helsinki (Finlandia). "Abbiamo sottoposto a encefalogramma gli stu-
denti mentre ascoltavano fonemi inglesi pronunciati da un madrelingua, e abbiamo ri-
scontrato, misurando l'attività elettrica del cervello, che le loro cortecce uditive elabo-
ravano i suoni dell'inglese assimilandoli ai fonemi italiani". "Studi comportamentali
precedenti su tedeschi, finlandesi, giapponesi, e turchi che apprendono l'inglese sug-
geriscono che l'ambiente scolastico è ovunque un contesto povero per l'apprendimento
fonetico-fonologico. La quantità e la qualità degli stimoli ricevuti dagli studenti non so-
no sufficienti per formare accurate rappresentazioni neuronali dei suoni inglesi" ag-
giunge Mirko Grimaldi, direttore del Centro di Ricerca Interdisciplinare sul Linguaggio
dell'Università del Salento e coautore dello studio. In che modo questa confusione tra
fonemi ci ostacola? "Se non siamo in grado di discriminare i suoni non nativi, l'unica
strategia possibile per il nostro cervello è quella di ricondurre il fonema non nativo a
una o più categorie della lingua nativa che gli assomigliano. Per esempio, mentre l'ita-
liano ha una sola "i" l'inglese distingue la "i" di leave (lasciare, partire) da quella di
live (vivere, abitare). Un italiano, quando inizia a studiare l'inglese, non può far altro
che ricondurre precettivamente le due vocali dell'inglese alla sua unica "i", e quindi
non sarà in grado di discriminare leave da live" osserva Grimaldi.
"L'acquisizione della lingua straniera avviene quasi sempre in un ambiente in cui pre-
domina la prima lingua, e dove la lingua straniera è poco usta in classe e mai fuori.
Inoltre, l'istruzione formale privilegia il lessico e la sintassi, trascurando l'addestra-
mento intensivo alla percezione e produzione dei suoni.". E invece la pratica, in
questo caso, vale più della grammatica. Sottolinea Brattico: "Il cervello di un bam-
bino, una volta che ha appreso in modo naturale a discriminare e produrre i suoni
della lingua nativa, perde progressivamente l'abilità a discriminare e produrre
i suoni non nativi. Per riattivare questa abilità gli studenti dovrebbero ricevere una
una quantità di stimoli di alta qualità da parte di insegnanti madrelingua, ed essere
sottoposti a training acustici mirati".
Sport - Serie A / 13^ giornata - 2014/15
3 dicembre '14 - mercoledì 3rd December / Wednesday visione post - 13
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Sassuolo 2 Chievo 0 Cagliari 0 Cesena 0 Empoli 0 Milan 2
Verona H. 1 Lazio 0 Fiorentina 4 Genoa 3 Atalanta 0 Udinese 0
Palermo 2 Juventus 2 Roma 4 Sampdoria 1
Parma 1 Torino 1 Inter 2 Napoli 1
Continua... to be continued...
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Sassuolo 2 Chievo 0 Cagliari 0 Cesena 0 Empoli 0 Milan 2
Verona H. 1 Lazio 0 Fiorentina 4 Genoa 3 Atalanta 0 Udinese 0
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Parma 1 Torino 1 Inter 2 Napoli 1
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