10 agosto '14 - domenica 10th August / Sunday visione post - 4
Manager di aeroporti italiani:
scoppia il caso degli stipendi d'oro,
(il più alto: 829mila euro all'anno).
Il sindacato Adl denuncia: "Ci mettono in cassa
integrazione, loro si godono indennità abnormi".
(da la Repubblica - 11/04/'14 - Ilaria Carra)
Il tema di quanto guadagnano i manager di società a partecipazione pubblica
viene sollevato anche a Milano. L'oggetto della discordia sono tre buste paga
d'oro percepite dai vertici aziendali. La prima è quella del "Chief operating
officer e deputy ceo)" di Sea spa, Giulio De Metrio: il numero due della so-
cietà, l'operativo che fa girare i voli nei due scali milanesi e che segue anche
la parte commerciale, guadagna 829mila euro lordi all'anno. Lo segue a ruota
il "Chief corporate officer", Luciano Carbone, con 611mila euro di remunera-
zione per gestire gli affari legali, , i beni immobili e il personale. Chiude il cer-
chio magico delle maxiretribuzioni, un terzo manager, il direttore finanziario
Michele Pallottini (uomo di F2i), che guadagna circa 400mila euro. Assieme,
valgono quasi due milioni di euro all'anno.
Il contratto di Pallottini è in scadenza : se fosse rinnovato prima dell'emissione
del maxibond annunciata da Sea, dovrà accettare di ridursi lo stipendio per rien-
trare nel tetto alle retribuzioni fissato dalla corte dei Conti in 290mila euro. In
caso contrario potrebbe mantenere l'attuale retribuzione (e l'ièpotesi suscita
già malumori in cda). E' un tema fortemente attuale, quello dei maxistipendi dei
manager pubblici, oggi che il governo Renzi è al lavoro per abbassare il tetto
massimo di guadagno. E' stato un piccolo sindacato autonomo, Adl, nato dall'Usb,
a denunciare i due megastipendi nella società (controllata dal Comune al 54 per
cento e dal fondo privato guidato da Vito Gamberale, F2i, al 44 per cento) che su-
scitano così tante polemiche. Dopo che l'anno scorso, una volta diventato azioni-
sta, anche lo stesso Gamberale li aveva criticati.
Sono una cinquantina i dirigenti in Sea. Con stipendi variabili. Da un minimo di 100
mila euro ai massimi che sfiorano il milione lordo all'anno. "Ci si lamenta degli 800
mila euro di Moretti che governa un'azienda con oltre 70mila dipendenti - denuncia-
no i sindacati - e nessuno dice nulla dei nostri che ne governano meno di 5mila".
Prima di discutere di qualsiasi taglio, si vada a guardare queste buste paga , è il
messaggio. Sulle cifre la società per azioni non dà conferme ufficiali appellandosi
alla legge sulla privacy, ma nei corridoi aziendali sono ritenute molto attendibili.
Oggi che i lavoratori Sea si dividono tra cassa integrazione e contratti di solida-
rietà, e con la spada di Damocle della multa europea a Sea Handling che mette
a rischio i suoi 3.200 dipendenti, "urge un tetto agli stipendi dei manager", chie-
de il sindacato. Che invoca anche una maggior trasparenza. Come? Due anni fa
la giunta Pisapia ha recepito la delibera dei magistrati contabili che, in base alle
normative sui tetti degli stipendi dei manager pubblici, mette il tetto di 290mila
euro. Da allora in piazza della Scala assicurano che nessun nuovo contratto sot-
toscritto nelle aziende partecipate da Palazzo Marino e dalla stessa amministra-
zione ha superato questa soglia: lo stipendio massimo è del direttore Giuseppe
Tomarchio, 200mila euro. Il problema, però, sorge per i contratti già in essere
e per i quali la retroattività della norma, secondo l'interpretazione più condivisa,
non varrebbe. In questo caso, in sostanza, tutto sarebbe affidato a un passo in-
dietro di chi percepisce gli stipendi d'oro. Esarebbe propeio il caso dei manager
in questione. peraòltro al lavoro in una partecipata co,munale che è una società
per azioni , e quindi sottoposti a regole diverse rispetto a quelle dei manager
pubblici - De Metrio e Carbone vennero difatti scelti anni fa dall'ex presiden-
te di Sea, Giuseppe Bonomi, uomo forte della Lega. A Bonomi, ai tempi presi-
dente e direttore generale della società aeroportuale, Pisapia chiese di ridursi
lo stipendio composto da un fisso annuo di 600mila euro e da 262,200 euro di
bonus. Bonomi rinunciò sì allo stipendio, ma (solo) a quello dovuto come pre-
sidente : 44.700 euro lordi annui.
Tutt'altra storia quella di Pietro Modiano, il presidente di Sea dal 2013 nomina-
to dal sindaco arancione che, poco dopo la nomina, annunciò che avrebbe rinun-
ciato allo stipendio di 200mila euro. E che, se oggi guadagna ancora qualcosa,
è comunque nettamente inferiore alla paga dei manager sotto di lui.
Su argomento simile
vedere anche
in questo blog: Società /economia - Tutto su stipendi e pensioni d'oro - (11/08/'13)
Economia - La crisi economica tra Svizzera, Italia e resto d'Europa:
stipendi e cifre // Le retribuzioni (1) . Referendum in
Svizzera: stop agli stipendi d'oro - (18/03/'13)
Lucianone
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