lunedì 28 luglio 2014

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

28 luglio '14 - lunedì         28th July - Monday                         visione post - 12

Cronaca  -  Italia / Napoli
Portici: va a fare la spesa, ucciso per errore sottocasa
Orrore a Portici, i killer sbagliano bersaglio / Un 75enne
ammazzato per errore / Era sceso per fare la spesa, si è trovato
nel mezzo di un inseguimento tra due scooter dai quali sono
partiti i colpi di piostola che l'hanno colpito mortalmente.
- È stato ucciso per errore Mariano Bottari, il 75enne morto sotto colpi d’arma da fuoco in via Scalea, a Portici, in provincia di Napoli. Questa l’ipotesi agghiacciante formulata dagli investigatori non appena hanno iniziato i rilievi del caso sul luogo dell’assassinio, avvenuto in pieno giorno nella popolosa città vesuviana alle porte di Napoli. L’anziano 75enne, dunque, non c’entrava nulla e si trovava in strada nel momento sbagliato. Il signor Mariano era sceso di casa per fare la spesa e si è ritrovato probabilmente nel bel mezzo di un regolamento di conti. Roba da Far West. Il parroco del posto, Giuseppe De Crescenzo, ha ricordato: «Una famiglia di brave persone che frequentano la nostra chiesa. Lui accudiva sua moglie invalida sono sconvolta per la sua morte».

Esteri - Tripoli
Razzo su deposito di carburante con fiamme
 fuori controllo / Rischio di catastrofe.
Caos in Libia per i combattimenti tra le milizie rivali a Tripoli.
Evacuata anche l'ambasciata Usa
E’ iniziata la fuga dalla Libia, dove le violenze delle ultime due settimane gli scontri tra gruppi armati hanno causato 97 morti e 400 feriti solo nella capitale, Tripoli. I diplomatici occidentali continuano ad abbandonare la Libia che sprofonda nella spirale incontrollabile del caos mentre nell'area di Tripoli si rischia la catastrofe a causa degli incendi a catena di depositi di carburante colpiti da un razzo durante i gli scontri tra fazioni rivali. In particolare un razzo che ha colpito un deposito di carburante ha causato incendi a catena sulla strada che porta all'aeroporto della capitale. Il governo libico: «Si rischia catastrofe ambientale e umanitaria». 
La fuga degli occidentali
Intanto la Farnesina ha trasferito oltre 100 italiani in altri Paesi mentre resta a Tripoli l'ambasciatore italiano Giuseppe Buccino, unico tra gli occidentali. Gli Stati Uniti hanno evacuato tutto il personale dell’ambasciata, mentre Gran Bretagna, Germania, Olanda e Francia hanno invitato i propri concittadini a lasciare il Paese. Il governo del Cairo ha avvertito gli egiziani di non partire per la Libia, chiedendo a quelli che già si trovano nel paese di cercare di spostarsi verso il confine con la Tunisia. Dal canto suo l’Eni ha reso noto che «le attività proseguono regolarmente» ma che «l’evolversi della situazione nel Paese viene monitorata con attenzione». 

 Cronaca  -  Italia / Viterbo
Aprilia: due operai muoiono in cisterna, impianto di
compostaggio,  per esalazioni / Avevano 42 e 44 anni
Stavano lavorando sopra un’autocisterna i due operai italiani di 42 e 44 anni morti nell’impianto di compostaggio Kyklos di Aprilia, in provincia di Latina. Secondo una prima ricostruzione, i due uomini , due autotrasportatori di una ditta esterna (della provincia di Viterbo), addetti al carico di rifiuti speciali, al momento dell’apertura del boccaporto, sarebbero stati investiti dalle esalazioni di una sostanza tossica, forse perclorato. Per entrambi si sarebbe rivelata letale. Uno dei due operai sarebbe poi precipitato dall’autocisterna battendo violentemente la testa. L’altro è stato recuperato senza vita dai vigili del fuoco nella vasca. L’allarme era stato lanciato verso le 9.45. Sembra che anche altri operai siano rimasti intossicati. Sul posto i carabinieri e due squadre di pompieri. Interdetta la zona. L’impianto è stato posto sotto sequestro.

Sport  -  calcio
Il Calendario della Serie A è fatto!
Chievo - Juventus è la "prima": sabato 30 agosto alle 18.
La Lega ha reso noto anticipi e posticipi della prima giornata del 
massimo campionato. L'altra sfida di sabato sarà Roma - Fiorentina
alle 20.45.  Domenica, alle 18, Milan - lazio, le altre in notturna.
Chievo-Juventus sarà la prima partita della Serie A 2014-2015. Lo ha reso noto la Lega pubblicando anticipi e posticipi della prima giornata. Il 30 agosto alle 18 si giocherà Chievo-Juventus, alle 20,45 dello stesso giorno toccherà a Roma-Fiorentina. Domenica 31, invece, alle 18 si giocherà Milan-Lazio. Le altre gare della prima giornata, domenica alle 20.45: Atalanta-Verona, Cesena-Parma, Genoa-Napoli, Palermo-Sampdoria, Sassuolo-Cagliari, Torino-Inter, Udinese-Empoli.

Lucianone

sabato 26 luglio 2014

Riflessioni - La politica "in streaming" / Il bel trenino

26 luglio '14 - sabato           26th July - Saturday                          visione post - 5

Terrificante l'idea che la politica "in streaming" possa prendere piede e dilagare, 
costringendoci a simulare competenza e esprimere giudizi sull'intero scibile tecnico-
tattico della nostra faticosa comunità: dagli incontri al vertice alle minute faccende 
che per fortuna qualcuno ha l'incarico di affrontare  anche per nostro conto, grazie
a quel geniale espediente che è la delega politica. Sappiamo bene di avere delega-
to spesso e volentieri chi difettava di competenza o ci rappresentava male o tradi-
va il nostro mandato: e che questo è il nodo della presente, drammatica crisi politi-
ca. Ma se il rimedio è improvvisarci tutti esperti di questioni inevitabilmente a noi
ignote, mipiacciando e dimispiacciando con velocità ebete, beh è un rimedio peg-
giore del male. - Non "il popolo del web", che non esiste, ma una nuova casta ve-
loce di polpastrello  e  avida di potere  è destinata, in quel caso, a soppiantare la
vecchia democrazia rappresentativa.  Tutti gli altri - milioni di altri - saranno solo 
il pubblico /mipiacciante e midispiacciante) di un gigoco ancora più ristretto e an-
cora più oscuro, disputato  tra nuove  consorterie presuntuose  e, nella peggiore 
delle ipotesi, tra bande di fanatici o di manipolatori.
(da la Repubblica - 21/02/'14  -  L'AMACA - Michele Serra)

La stazione di Capalbio Scalo è una delizia, con i binari dritti  che sbucano dai
pini e dentro i pini spariscono. gli oleandri in fiore, la luce marina che rende tut-
to nitido e smagliante. Di una biglietteria  neppure  una remota traccia, dicono
che le ultime biglietterie ferroviarie furono abolite già dagli etruschi, se ne tro-
va ancora qualcuna in funzione nelle stazioni molto grandi, ammesso di riuscire
a individuarle nel dedalo di negozi di abbigliamento, di scarpe, di orologi, le pa-
rafarmacie, i bancomat. 
Online i biglietti, per i treni minori, non si possono fare.  Ma ci sono ben due
macchine obliteratrici automatiche, si farà lì il biglietto. No, sono spente, for-
se svenute, forse morte. Indigeni gentili (il barista, un passante) e altri viag-
giatori dicono però che certamente sarà possibile fare il biglietto sul treno.
Ci sarà il bigliettaio. Il treno arriva e sembra al passo con l'insperato decoro
della stazione: pare sfuggito, per qualche strano caso, alle cure dei writers e
dunque non è orribilmente tatuato, è un trenino bianco e azzurro di bell'aspet-
to. Si parte per Roma. Di bigliettai o altri obliteratori facenti funzione, anche
precari, anche in subappalto, o volontari, o controllori  rimasti  sul  treno  da 
precedenti epoche ferroviarie: neppure l'ombra.   Dimmi, mio bel trenino: in
quanti ci hai portato gratis dalla Toscana a Roma?  E quanto ha risparmiato 
la tua mamma Trenitalia, decimando il personale, e quanto perde  impeden-
do di pagare il biglietto a chi vorrebbe tanto pagarlo?
(da la Repubblica - 26/07/'14  -  L'AMACA - Michele Serra)    

Lucianone

giovedì 24 luglio 2014

Personaggi - calcio / La bella storia del portiere Simone Scuffet

24 luglio '14 - giovedì         24th July / Thursday                      visione post - 8

Imbattibile Scuffet, che chiede aiuto
al prof di ginnastica / Il n.1 dell'Udinese
 e i miracoli a S. Siro

(da la Repubblica - 29/03/2014 - Francesco Saverio Intorcia)
Il sindaco di Remanzacco gli ha consegnato  la maglia numero 1 della Nazionale, al 
diavolo la scaramanzia.  Mazzarri, invece, dopo la notte stregata di San Siro, ha evo-
cato il paranormale: "Ci sono cose che non dipendono più da noi, se la palla non entra". 
Si riferiva alle mani insuperabili di Simone Scuffet (18 anni da compiere il 31 maggio), 
il ragazzino che l'ha costretto a mangiarsi la bottiglietta d'acqua per la rabbia e che poi 
ha scambiato  la maglia con Handanovic: "Lui a Udine  mi ha insegnato  tanto, è il mio
punto di riferimento - spiega Scuffet -. Tutti mi hanno fatto i complimenti a San Siro, ma
i suoi mi hanno fatto doppiamente piacere".  - 
La più bella novità del campionato è un predestinato sbucato dal vivaio dell'Udinese due 
mesi fa, una sera a Bologna. Brkic (il 1° portiere) si arrende nel riscaldamento, Kelava
(2°) è pronto, ma Guidolin indica il baby Scuffet. Anche Buffon, alla stesssa età, scavalcò 
Bucci e Nista a Parma in un colpo solo. Spiega l'allenatore dei friulani: "Ho preso una de-
cisione molto forte in una partita decisiva  per la stagione e  per la mia panchina:  mi sono
messo  nelle mani di un ragazzo di 17 anni che però aveva già mostrato freddezza e qualità
in allenamento. Ora il difficile è lasciarlo fuori".
Quella sera, i signori Fabrizio  e  Donatella Scuffet  guardano in salotto  Udinese Channel, apprendono che giocherà il loro bimbo e corrono al pub, a vedere la partita con tutto il pae-
se. Lui chiude imbattuto, va a far festa sotto i tifosi e dedica la vittoria al Friuli intero. 
Un senso d'appartenenza  e  una incredibile personalità che confermerà in ogni intervista,
senza scomporsi per l'interesse della Roma e della Juventus.  Sicuro  del nuovo contratto 
quinquennale, maturo ai microfoni come tra i pali, a ogni domanda risponde spedito  da at-
tore consumato. Il suo prof di ginnastica delle medie, Lucio Pasqualini, racconta: "Mi chie-
de consigli su come affrontare la tensione e comportarsi nelle interviste".   Di sè, Simone 
dice: "Sono un ragazzo semplice, la mia forza  è  la famiglia.    Credo in Dio, ma non sono 
praticante. Ho scelto il numero 22 perchè mi porta fortuna". Più precoce di Buffon, Peruz-
zi e Zoff, è il secondo portiere più giovane ad avere debuttato in A  dopo Pacchiarotti  del
Pescara. Figlio unico, fidanzato con Letizia, pallavolista, agli allenamenti parcheggia la mi-
nicar di fianco alla Bentley di Di Natale. Un marziano di semplicità, anche negli hobby. Il
tamburello: con la scuola arrivò alle finali studentesche. o il biliardo, scoperto guardando-
lo in tv con papà fabrizio, che fa il bidello ed era portiere all'Aurora Remanzacco, la squa-
dra in cui portò Simone a sei anni (poi Moimacco, Donatello Calcio, Udinese). Simone non
sta sempre su Thitter, ha un migliaio di seguaci (Balotelli 2 milioni):  ma qui, giovedì sera,
"Scuffet" era fra le dieci parole di tendenza in Italia, dietro la visita di Obama. Dino Zoff
l'ha  promosso ("Grande istinto, ora  deve fare  le  cose semplici"), Marchegiani  anche:
"Colpisce per la serenità, se ha un'incertezza non si fa condizionare". Con l'U17, nel 2013,
è arrivato secondo all'Europeo (parando due rigori in finale con la Russia) e agli ottavi nel
Mondiale. Con Prandelli, lo stage all'Acqua Acetosa.   Secondo il presidente dell'Udinese
Soldati, "portarlo in Brasile lo aiuterebbe a crescere". Scuffet non si scompone: "Il Mon-
diale è un sogno, non un pensiero.  Resto  concentrato  sul campionato, alla mia età  ogni 
partita è un'emozione speciale".
Continua... to be continued...

domenica 20 luglio 2014

Cultura - Piergiorgio Odifreddi: la bellezza matematica...

20 luglio '14 - domenica           20th July / Sunday                        visione post - 10

La matematica: è una disciplina in crisi, molti
la odiano, è insegnata male, Ecco come capire (e amare)
la scienza dei numeri.

(da la Repubblica - 28 /03/2014 -  R2Cultura)
di Piergiorgio Odifreddi
La bellezza matematica nascosta nel mondo 
L'artista, il musicista e il poeta percepiscono le meraviglie del mondo attorno a sè,  
raffigurandole e trasfigurandole nelle loro opere. Osservano i variopinti colori dei
fiori nei prati, riproducendoli in tele realiste o impressioniste. Ascoltano i gorgheg-
gianti canti degli uccelli, riverberandoli in composizioni pastorali.  Guardano oltre
una siepe, fingendosi sovrumani silenzi e profondissima quiete. Osservano la danza
della graziosa e silenziosa Luna, domandandosi che ci fa in cielo. 
Ma rispetto all'artista, al musicista o al poeta, il matematico va oltre, e la sovrappo-
sizione non altroveE la sua visione del mondo  non sottrae bellezza  alla descrizione
dell'umanista, ma gliene aggiunge.  Perchè la bellezza c'è a tutti i livelli della Natura,
dal microcosmo al macrocosmo: non solo al livello antropico, al quale siamo tutti abi-
tuati e allertati, ma che rimane marginale e secondario rispetto al tutto.
Ad esempio, quando il matematico osserva un fiore, dietro al numero dei suoi petali
nota la successione di Fibonacci e la proporzione aurea alla quale essa tende. Dietro
ai suoi colori, riconosce le lunghezze e le frequenze di velocissime onde luminose.
Dietro alle infinite gradazioni    della tavolozza della Natura o del pittore, isola le tre
lunghezze corrispondenti ai tre colori fondamentali intercettati dai tre tipi di coni del-
la retina dei nostri occhi. >>>Dietro alla "luce visibile", identifica la piccola finestra 
aperta  dalla nostra vista  sullo spettro elettromagnetico, e ne riconosce  molte altre 
aperte dalla scienza del Novecento, dalle onde radio alle microonde ai raggi X.
E poi, quando il matematico ascolta il canto di un uccello, dietro alla sua altezza e al
suo volume riconosce la lunghezza e l'ampiezza di più lente onde sonore.    Dietro al 
suo timbro, isola i suoni puri delle componenti armoniche, esattamente come fa l'o-
recchio attravrso la complessa struttura del timpano. E condensando le informazioni 
di ciascuna armonica in tre soli numeri, corrispondenti alla lunghezza, l'ampiezza e la 
fase della rispettiva onda, può approssimare  le caratteristiche di ciascun suono me-
diante liste di terne di numeri, che vengono scritte digitalmente  nei compact disk e
rilette acusticamente nei lettori cd. s
E ancora, quando il matematico guarda agli andirivieni palesemente errabondi della
Luna e dei pianeti, vi scorge l'effetto  della regolarità nascosta  di moti  di cerchi su
cerchi. E descrive la sovrapposizione di questi moti nello stesso modo in cui descri-
ve la sovrapposizione delle armoniche dei suoni, scoprendo e confermando il potere
unificatore del linguaggio astratto delle formule.
Naturalmente, questi non sono che esempi dello sguardo del matematico sul mondo,
che si estende a ogni branca del sapere, da quelle frequentate dal pittore, dal musi-
cista e dal poeta, a quelle praticate dal teologo, dal filosofo e dal politico.   L'intera
scolastica, ad esempio, fu un tentativo  di affrontare  il discorso su Dio  dal punto di
vista razionale della logica. La filosofia moderna iniziò con un Discorso sul metodo,
che identificava appunto  nella matematica  il modello da seguire  per fare discorsi
chiari e distinti.   E la politica alta, purificata  dai bassi interessi, si affida  a numeri, 
curve e teoremi  per risolvere problemi  che vanno  dalle leggi elettorali alle scelte 
decisionali.

Ma se la matematica costituisce uno strumento così versatile, fertile e indispensa-
bile per capire il mondo naturale e umano, comìè che quasi tutti la odiamo visceral-
mente, e si vantano  di non averci  mai capito niente? Che gli artisti, i musicisti e i
poeti si lasciano  guidare  più dalle viscere  che dalla testa?  I credenti si affidano
più alla fede irrazionale, che al pensiero logico?   I filosofi seguono le chiacchiere
degli esistenzialisti, più che i ragionamenti dei razionalisti? I politici incarnano l'ar-
te del voltagabbana, e disdegnano la legge di non contraddizione? I media rincorro-
no avidamente  srittori e artisti, anche da quattro soldi, ma evitano accuratamente 
gli scienziati, anche da Nobel? E, amarus in fundo, gli studenti considerano la ma-
tematica la loro bestia nera e il loro incubo?     Una prima spiegazione, fisiologica,
l'ha data Howard Gardner nei suoi studi sui vari tipi di intelligenza. A un estremo,
la prima a svilupparsi nel bambino è l'intelligenza musicale, fin dai primi anni di vi-
ta. All'altro estremo, l'intelligenza logico-matematica è l'ultima ad arrivare, con la 
pubertà e l'adolescenza. Così, mentre si conoscono geni precocissimi come Mozart
o Mendellsohn, che a quattro anni suonano   e compongono, anche matematici pre-
coci come Pascal o Gauss sono sbocciati solo tra i sedici e i diciott'anni.  Il che si-
gnifica che la matematica richiede una maturità  e  uno sviluppo che non si hanno
ancora alle elementari e alle medie, quando la si subisce come una perversa vio-
lenza e la si interiorizza come un indelebile trauma.
Una seconda spiegazione, psicologica, deriva  dalla natura stessa  di un gioco come
la matematica, in cui non si può sgarrare, e tanto meno barare: basta lasciarsi scap-
pare un segno sbaglato, o non chiudere una parentesi, per subire una débàcle. Mol-
to più facile abbassare il tiro, seguire le linee   di minima resistenza  e  rivolgersi a
giochi con regole meno vincolanti o, come nel romanticismo, addirittura inesistenti.
E lasciar perdere una disciplina che costringe a estenuanti esercizi e sfibranti con-
centrazioni, incompatibili con la tempesta di "stacchi pubblicitari" a cui si viene di-
seducati fin da bambini.
Una terza spiegazione, sociologica, ha a che fare con il potere. La maggioranza dei 
ruoli dirigenziali, dai ministeri ai media, è distribuita  per tradizione  in accordo al
motto di Croce: "Comanda chi ha studiato greco e latino, e lavora  chi conosce le
materie utili". E non si può pretendere che  gli umanisti  aprano passivamente  le
porte al "nemico", o evitino  attivamente  di denigrarlo, magari con la scusa  che
"così vuole la gente": i due terzi della quale comunque non legge un libro all'anno,
mentre il rimanente terzo si concentra sui romanzi. 
Un'ultima spiegazione, pedagogica, ha a che fare  con l'anacronismo della nostra
scuola. Ministri e funzionari insensibili e inesperti, programmi e  testi antiquati e
aridi, esercizi sadici e noiosi inflitti con metodi di insegnamento antidiluviani, com-
pletano l'opera di allontanamento anche degli studenti meglio disposti. 
Con queste premesse, non cìè da stupirsi che la matematica sia così poco apprezzata
e capita: semmai, ci sarebbe da stupirsi del contrario. Peccato però che, in un mondo
tecnologico, chi non la conosce finisca per rimanere un vero e proprio analfabeta. 
Con gran cruccio di quei governi e di quelle società che prima fanno di tutto per bru-
ciare la terra attorno alla matematica, e poi si preoccupano di esserci riusciti, doman-
dandosi impotenti e tardivi come rimediare.



Lucianone


sabato 19 luglio 2014

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

19 luglio '14 - domenica             19th July / Sunday                         visione post - 12

Esteri  -  Gaza / Israele
A Gaza 340 morti palestinesi, un civile e due
soldati d'Israele / Abu Mazen dal n. 1 di Hamas 
Continua l'offensiva di Israele a Gaza.
 L’esercito dello Stato ebraico avanza.  Uccisi due militari e un civile.
Il leader dell’Anp in Qatar per cercare un’intesa per il cessate il fuoco
Israele intensifica a Gaza la caccia ai tunnel di Hamas, nella convinzione che da lì arrivi, insieme ai razzi, il pericolo maggiore. E oggi due soldati israeliani sono morti nel contrastare il tentativo di un commando di Hamas di infiltrarsi, proprio attraverso un tunnel, nel sud di Israele. 
Al secondo giorno dell’operazione terrestre, i morti nella Striscia sono circa 100 per un totale complessivo, secondo i media, di oltre 340 (alcuni delle stesse famiglie) e 2270 feriti, mentre Israele vede salire a cinque le sue vittime complessive, compresi i due soldati e un civile colpito oggi da un razzo nel Neghev. Se la guerra sembra prendere in queste ultime ore il contorno della scontro diretto, non cambia il quadro complessivo che vede il susseguirsi di raid sulla Striscia (450 gli obiettivi colpiti) e la pioggia di razzi nel centro-sud d’Israele (57 solo oggi, senza contare quello finito stasera «per sbaglio» nel Sinai, ferendo un soldato egiziano). 
Dall’altro ieri, invece, la diplomazia sembra silente e stenta a raggiungere almeno il risultato primario del cessate il fuoco. Da un lato c’è la mediazione egiziana, accettata da Israele, respinta da Hamas, ma condivisa dalla comunità internazionale e a quanto pare anche dal leader palestinese Abu Mazen. Dall’altro - secondo indiscrezioni stampa - la fazione islamica avrebbe fatto sapere le sue condizioni per un cessate il fuoco e che, a suo dire, sembrano appoggiate da Qatar e Turchia e a conoscenza degli Usa. Tra le condizioni, la riapertura del valico di Rafah con l’Egitto, la liberazione di tutti i detenuti arrestati in Cisgiordania dopo il rapimento dei tre ragazzi ebrei, la rimozione del blocco di Gaza. A riaprire uno spiraglio ci prova intanto lo stesso Abu Mazen, atteso domani proprio a Doha, in Qatar, da un incontro con il capo politico in esilio di Hamas, Khaled Meshaal, con l’obiettivo dichiarato di riallacciare i fili di un cessate il fuoco. 
 Colonne di fumo si levano su Gaza City











Esteri  -  Ucraina / Russia

Boeing abbattuto, Ucraina accusa i filorussi:
"Distruggono le prove" 
Ma i ribelli negano: «Non abbiamo il controllo delle scatole nere». 
Merkel e Putin: «Inchiesta internazionale». Obama chiede chiarezza
Prosegue il rimpallo delle accuse sulla responsabilità del disastro aereo nei cieli dell’Ucraina orientale, costato la vita a 298 persone. Il governo ucraino chiama ancora in causa i filorussi che starebbero «distruggendo le prove» sul luogo del disastro, mentre Mosca adombra che siano stati missili ucraini a colpire il boeing. Sul terreno, gli ispettori internazionali faticano ad accedere alla zona, che è controllata dai ribelli. 
 A due giorni dall’abbattimento del volo della Malaysia Airlines, i primi funzionari stranieri sono arrivati sul posto - una vasta distesa di rottami con ancora i corpi delle vittime - ma l’accoglienza degli uomini armati che si trovano nella zona si è presentata subito ostile. Il team dell’Osce ha riferito di essere rimasto sul posto poco più di un’ora prima di essere stato costretto ad andarsene dai filorussi, che secondo Kiev starebbero facendo di tutto per ostacolare le indagini. In particolare, cercando di distruggere, «con il sostegno della Russia, le prove del loro crimine internazionale», trasportando i resti dell’aereo in Russia e portando i corpi delle vittime all’obitorio di Donetsk. I ribelli replicano che è Kiev che lavora per «sabotare le indagini» e chiedono anzi agli esperti stranieri di arrivare sul posto «prima possibile» per ragioni umanitarie. 

Italia  -  Meteo
Weekend rovente fino a oltre 36°. poi violenti temporali
Temperature in calo da oggi pomeriggio / Acquazzoni
 sulle alpi / Bel tempo ancora da martedì
 Giornate calde, con temperature che sfioreranno il 36°, in attesa dell'arrivo di forti temporali e grandinate. Saranno rovesci violenti perché il calore accumulatosi in questi giorni si scontrerà con l'aria più fresca atlantica. Nel fine settimana il sole e il bel tempo saranno dominanti su gran parte del paese. A fine giornata, domenica, le cose cambieranno con temporali dalle Alpi del Nordovest verso quelle lombarde. Sole prevalente invece sulle pianure, ma con temporali in arrivo entro la sera a Ovest. 

Cronaca -  Roma
Test medicina: il Tar dà ragione agli studenti / Ammessi 
oltre duemila bocciati
L'Udu: "Concorso dichiarato illeggittimo. Di fatto eliminato il numero chiuso". Il ricorso presentato per il plico manomesso a Bari e una serie di violazioni dell'anonimato


Lucianone

venerdì 18 luglio 2014

Riflessioni doppie - Su Frontiere, Confini, Trincee e... Spazi aerei

18 luglio '14  -  venerdì         \8th July / Friday                         visione post - 24                                

Globalizzazione e sdemocrazia, tecnologia e paralisi
(cioè 'Frontiere, confini eccetera...)
di Lucianone
Odio, odio, odio, odio - cioè egoismo ed egoismo - dilagano nel mondo perchè 
tutto è governato da interessi, da ciò di cui gli interessi han bisogno: soldi, da-
naro, money, Geld, dinero e quindi sempre più avidità, sempre più potere  da
esibire. E subito insieme le religioni - e il conseguente conflitto/battaglia di reli-
gioni - portano ancora a odio, odio, odio che cova dentro e poi esplode in modo
oggi sempre più barbaro seppure sofisticato in quanto ammantato, avviluppato
di e dalla tecnologia avanzata. Le armi più usate da tale tecnologia computeriz-
zata sono i DRONI e i RAZZI e attraverso di loro le distanze vengono pressochè
annullate e il tempo impiegato è quasi istantaneo. Allora frontiere e confini van-
no scomparendo, e la globalizzazione anche qui prende il sopravvento, solo che
deve ora essere chiamata "globalizzazione armata". Questo tipo di globalizza-
zione si sta combattendo ormai tra due aree sempre più ben definite: quella
occidentale a capitalismo avanzato (post capitalismo tecnologico) e quella orien-
tale a terrorismo-jadismo islamico espansivo.  Quest'ultimo ha come  un chiaro 
obiettivo la caduta dell'impero occidentale corrotto ed è in una fase di esaspera-
to attacco frontale, approfittando della rinascita dei localismi regionali, dei clan
e dei nazionalismi fanatici. In questo contesto si stanno invadendo e distruggen-
do i confini mentali e territoriali, si stanno frantumando frontiere dove la parola
globo non le accetta più, si stanno evolvendo, cambiando le trincee che diventa-
no dei veri e propri tunnel o gallerie sotterranee che servono sia a offesa che a 
difesa. Di lì partono lanci di missili/razzi e lì ci si protegge dal lancio dei missili
avversari. Non è più battaglia di trincea, è adesso guerra totale che viola sem-
pre più gli spazi aerei, e confonde lo spazio aereo di guerra con quello civile-tu-
ristico e diventa: la confusione ricercata, e il miscuglio avvenuto dello spazio
aereo totale e globalizzato, dove la pace deve lasciare appunto più spazio alle
incursioni di guerra (tecnologica).
CONTINUA...
To be continued...

giovedì 17 luglio 2014

L'Opinione del giovedì - Da Belo Horizonte a Castel Volturno

18 luglio '14 - giovedì               18th July / Thursday                      visione post - 6

Brasile  -  Italia   =    Belo Horizonte  -  Castel Volturno

Dando questa equazione (chi lo volesse vedere come risultato, ha comunque
lo stesso effetto), parto dalla nazione sudamericana  dove si è concluso  non da molto il Campeonado do Mundo, dove tutto il mondo era più o meno concentrato e in cui si sono consumati gli ultimi sussulti, pianti e disperati lamenti  per quel calcio carioca  che ha 
smesso definitivamente di essere il più magico e attraente del pianeta.  Infatti quel 7-1
tedesco ha lasciato un segno indelebile, come sappiamo tutti ormai, sulla storia del cal-
cio (e forse non solo). 
Pianti Collettivi  con i più piccoli  consolati dagli adulti; non capisco, ma è solo calcio
ragazzi, un gioco! e qui sta la tragedia brasiliana: avere preso questo, d'accordo bellissi-
mo gioco del pallone, troppo sul serio, e adesso sono veramente andati tutti nel pallone - 
che più non si può! - Il Brasile è sempre stato, dai tempi immemori di Pelè e poco prima,
tutto Carneval do Rio e sogo de pelota e il popolo non ha pensato che a questo tutto l'an-
no.  Ma la povertà ha anche voluto la sua parte per tanto tempo nei decenni passati. Solo
dopo l'ascesa di Lula a presidente del Brasile si è iniziata quella rapida ripresa economi-
ca fatta di più investimenti, quelli giusti, e meno sprechi e più risorse fino a recuperare 
in parte il deficit economico e a coprire alcune profonde sacche di povertà.  
Lula aveva anche tolto parecchie ingiustizie sociali.  Ma tanto resta ancora  e resterà da
fare  per migliorare  la situazione socio-economica di tanta tuttora parte  di popolazione 
povera  brasilera  che da un bel pò  ha chiesto meno strutture-infrastrutture sportive mi-
liardarie e più soldi e lavoro per chi ne ha bisogno. Tanto più che anche nel Brasile del-
la  'ripresa economica'  si è comunque allargato (come in quasi tutto il pianeta) il divario quantitativo/qualitativo tra poveri e ricchi.    (Lucianone)
E ADESSO?  Questa storica sconfitta con la Germania potrebbe far scatenare clamorose 
reazioni. Sugli spalti dello stadio di Belo Horizonte si è levato più volte un coro minac-
cioso nei confronti di Dilma Rousseff, presidente attuale del Brasile.  Tra pochi mesi ci
saranno le elezioni e questa sconfitta da contare con il pallottoliere è un autogol clamo-
roso.  Non sarà facile  per la pupilla di Lula  confermarsi  alla guida del Paese. E forse
questa batosta potrebbe riaccendere quelle proteste di piazza che si erano spente di col-
po perchè Neymar e compagni non dovevano "essere disturbati". Tutti uniti per vincere
con il pallone. Ma da oggi le classi sociali più deboli, quelle che non riescono ad aggan.
ciare la crescita del Paese, potrebbero tornare a ribellarsi.  Non a caso i primi problemi
nascono quando ancora la Germania sta continuando la sua mattanza. Si parla di picco-
li disordini sulla spiaggia di Capocabana e per le vie di Recife.     (tratto da 'la Gazzetta 
dello Sport  9/7/'14  -  Luca Calamai)

E dal Brasile di Belo Horizonte, dal Brasile di Cassano e Balotelli scoppiati e Prandelli
dimesso con l'Italia sfasciata, arriviamo all'Italia del sud di Castel Volturno, alla nostra
"striscia di Gaza" di Pescopagano (frazione appunto di Castel Volturno, provincia di Ca-
serta).  Balotelli non aveva saputo, alla fine della disfatta, trattenersi dai suoi lamenti e-stemporanei: "Ce l'avete con noi neri, vi sfogate su di noi.   Ma noi neri sappiamo fare
gruppo tra di noi, ci comportiamo meglio perchè abbiamo il senso di appartenenza", nè
più nè meno erano state queste le sue parole e il suo sfogo.  Ed ecco che il 13 luglio  si
avverano in un certo senso le parole di Mario (il preveggente). Gli africani di Pescopa-
gano 'fanno gruppo' e s'incazzano con i residenti bianchi locali che li avrebbero strapaz-
zati e anche in verità "sparati", ferendo due di loro, senegalesi. 
E volendo riportare anche un pò di cronaca (del giorno dopo) di quegli istanti drammati-
ci, "il sangue è ancora a terra in via Lista; è il punto in cui la polveriera dei dimenticati, 
la Pescopagano dei nigeriani ghanesi senegalesi mischiati e nascosti tra i cittadini ita-
liani, ha visto precipitare la pigra serata da finalissima Mondiale nella cupa fiammeg-
giante sommossa alla Rodney King casertana".  E, come dice la stessa cronaca, questa
frazione di Castel Volturno (ossia Pescopagano) toccata dal mare, si trova a metà tra 2
comuni e nessuno Stato a curarsene. E qui chiaramente, con lo Stato e l'Italia assenti e
pe una volta giustificati dalla distrazione del Mondiale calcistico, si formano i gruppi an-
tagonisti tra loro di disperati che si dividono in  "due blocchi di protesta, che per la pri-
ma volta alzano le mani solo per ufficializzare l'odio, e in fondo la fatica e l'incapacità 
di andare avanti così. Da soli, con le loro leggi che non danno certezze e il loro dio che
non risponde".

Lucianone

Internet - Cittadino digitale e Costituzione

18 luglio '14 - giovedì         18th July / Thursday                         visione post - 9

Internet ha bisogno di una propria Costituzione. Perchè?
A 25 anni dalla nascita  il web  necessita di garanzie che lo
mettano al riparo dalle violazioni alla sua libertà.

(da 'la Repubblica'  -  15/03/2014 . R2Cultura / Stefano Rodotà)
'Internet, il più grande spazio pubblico che l'umanità abbia conosciuto, la rete che avvolge
l'intero pianeta, non ha sovrano'. Nel 1996, John Perry Barlow apriva così la sua Dichiara-
zione d'indipendenza del Cyberspazio. Questa affermazione orgogliosa riflette il sentire di
un mondo, di una sterminata platea  in continua crescita  fino agli attuali oltre due miliardi
di persone, che si identifica  con una invincibile natura di Internet, libertaria fino all'anar-
chia, coerente con il progetto di dar vita a una rete di comunicazione che nessuno potesse
bloccare o controllare.     Ma è pure un'affermazione che ha dovuto subire le dure repliche
da una realtà nella quale non solo Internet è variamente oggetto di regolazione, ma soprat-
tutto conosce violazioni continue di quello statuto di libertà che si riteneva poter essere af-
fidato alla propria , esclusiva virtù salvifica. Perciò è venuto il tempo non di regole costrit-
tive, ma dell'opposto, di garanzie costituzionali per i diritti della rete e in rete. Ma il raffor-
zamento istituzionale  della libertà  in questa sua nuova dimensione  non  può valere solo
contro l'invadenza degli Stati.   Deve proiettarsi anche verso i nuovi "signori dell'informa-
zione" che, attraverso le gigantesche raccolte di dati, governano le nostre vite. Proprio il
modo d'essere di questi soggetti - si chiaqmino Apple o Amazon. Google o Microsoft, Fa-
cebook o Yahoo! - ci racconta una compresenza di opportunità per la libertà e la democra-
zia e di potere sovrano esercitato  senza controllo sulle vite di tutti. Non un Giano bifron-
te, però, ma un intreccio che può essere sciolto solo da una iniziativa "costituzionale" an-
ch'essa nuova, che trovi proprio nella rete le sue modalità di costruzione.
Un esempio può essere ritrovato  nella vicenda  dell' Internet Bill of Rights, una proposta
maturata all'interno delle iniziative dell'Onu sulla società dell'informazione e che si è venu-
ta consolidando attraverso il lavoro di diversi gruppi, dynamic coalitions spontanee e infor-
mali che hanno poi trovato  forme di unificazione  e metodi comuni, che si sono manifesta-
ti negli Internet Governance Forum promossi in questi anni proprio dall'Onu. La scelta del-
l'antica formula del Bill of Rights ha forza simbolica, mette in evidenza che non si vuole li-
mitare la libertà in rete ma, al contrario, mantenere le condizioni perchè possa continuare
a fiorire. Per questo servono garanzie "costituzionali".    Ma, conformemente alla natura
della rete, il riconoscimento di principi e diritti non può essere calato dall'alto. Deve esse-
re il risuòltato di un processo, di una partecipazione larga  di una molteplicità  di soggetti
che possono intervenire in modo attivo, grazie soprattutto a una tecnologia che mette tut-
ti e ciascuno  in grado di formulare progetti, di metterli a confronto, di modificarli, in defi-
nitiva di sottoporli a un controllo e una elaborazione comuni, di trasferire nel settore della
regolazione giuridica forme e procedure tipiche del "metodo wiki", dunque con progressi-
vi aggiustamenti e messe a punto dei testi proposti. Siamo così al di là di un altro schema
tradizionale , che contrappone percorsi bottom-up a quelli top-down. Si instaurano relazio-
ni tra pari, la costruzione diviene orizzontale.  -  Nel corso di questo processo si potrà ap-
prodare a risultati parziali, all'integrazione tra codici di autoregolamentazione e altre for-
me di disciplina; a normative comuni per singole aree del mondo, come dimostra l'Unione 
europea, la regione del pianeta dove più intensa è la tutela di questi diritti; e come potreb-
be avvenire per materie dive è già  stata raggiunta  una maturità culturale e istituzionale,
come quella della protezione dei dati personali.  Le obiezioni tradizionali - chi è il legislato-
re? quale giudice renderà applicabili i diritti proclamati? - appartengono al passato, non si
rendono conto che "la valanga dei diritti umani sta travolgendo le ultime trincee della so-
vranità statale", come ha scritto Antonio Cassese.
Tutto questo accade in un contesto in cui le istituzioni tradizionali non vengono tagliate
fuori, ma contrinuiscono a una impresa di rinnovamento che, al tempo stesso, può muta-
re o rafforzare-il loro ruolo. L'Onu si presenta come punto di riferimento per un mondo 
che si struttura proprio per cogliere una occasione da essa offerta. Il Parlamento euro-
peo prende atto di una iniziativa non istituzionalizzata, e fa esplicito riferimento  all'In-
ternet Bill of Rights in una risoluzione del 2011.
Stiamo entrando in una dimensione difficilmente descrivibile  con i tradizionali concetti
della modernità politica, a cominciare appunto da quelli di Stato e di democrazia rappre-
sentativa. Ma questa transizione non ci assicura che il suo esito sia quello dell'entrata
nella post-democrazia. Entriamo nella dimensione dell'inedito, e proprio perchè si  trat-
ta di un processo inedito, non si può valutarlo con i criteri del passato, nè attribuire una
sorta di autoevidenza a qualsiasi vicenda che ci accada di registrare.
Cimentarsi con il problema del modo complessivo in cui  la tecnologia  incontra il tema 
delle libertà e istituisce lo spazio politico, significa proprio fare i conti con processi rea-
li. E proprio riflettendo su Internet possono essere in iudividuate le vie di un costituzio-
nalismo globale possibile, non affidato a norme sovrastatuali incorporate nei diritti sta-
tuali. Vale a dire, una costituzione del diritto per espansione, orizzontale, un insieme di
ordini giuridici correlati, non punto d'arrivo, ma strutturati in modo da sostenere la sfi-
da di un tempo sempre mutevole, quasi una costituzione infinita.

Lucianone

martedì 15 luglio 2014

Ultime notizie - dall'italia e dal Mondo / Latest news

15 luglio '14 - martedì             15th July / Thursday                        visione post - 9

Esteri  -  Medioriente
GAZA: tregua interrotta / Riprendono i raid e
i razzi / Prima vittima israeliana
In mattinata Israele aveva approvato la proposta egiziana di cessate
il fuoco, rifiutata invece da Hamas, che ha lanciato 76 razzi verso 
il territorio dello Stato ebraico. L'ira di Netanyahu: "Pagheranno".
Lieberman: "Prendere controllo Striscia di Gaza". Mogherini in
Medio Oriente, Abu Mazen giovedì al Cairo.

Cronaca  -  Caserta / Castel Volturno
Bianchi contro neri nella terra di nessuno / "Fate 
qualcosa o ci uccideremo a vicenda"
Tensione nel centro del Casertano dopo il ferimento
 domenica di due ivoriani. Blocchi stradali di italiani e immigrati
 Il sangue è ancora a terra, in via Lista. È il punto in cui la polveriera dei dimenticati, la Pescopagano dei nigeriani ghanesi senegalesi mischiati e nascosti tra i cittadini italiani, ha visto precipitare la pigra serata da finalissima Mondiale nella cupa fiammeggiante sommossa alla "Rodney King" casertana. E ora la striscia di Gaza di questa frazione di Castel Volturno toccata dal mare, a metà tra due comuni e nessuno Stato a curarsene, è divisa anche in due blocchi di protesta, che per la prima volta alzano le mani solo per ufficializzare l'odio, e in fondo la fatica e l'incapacità di andare avanti così. Da soli, con le loro leggi che non danno certezze e il loro dio che non risponde. 

Calcio  -  Torino
Juventus: svolta clamorosa 
con Conte che rassegna le dimissioni.
Risoluzione del contratto tra il club e il tecnico che lascia dopo tre anni e altrettanti scudetti vinti  ''Fatto un percorso stupendo''. Il saluto di Andrea Agnelli: ''Sei stato un grande condottiero, grazie di tutto''. Buffon: ''Un fulmine a ciel sereno''.

Lucianone

domenica 13 luglio 2014

Salute - medicina / La ricercatrice Sara Richter: contro l'Aids

13 luglio '14 - domenica        13th July / Sunday                              visione post - 41

Sara Richter: "Studio le cellule latenti per
trovare in fretta un nuovo farmaco contro l'Aids".
Europa e Stati Uniti hanno investito sul lavoro della
dottoressa dell'Università di Padova che ora guida un team

(da 'Il Corriere della Sera' - 22/06/2014  -  Barbara Millucci)
Una corsa contro il tempo. Per combattere la morte. E rendere omaggio alla vita.
L'Aids ha ripreso ad uccidere. Oggi come ieri. Non solo omosessuali. Nuovi ceppi
e batteri Hiv sconosciuti fino a poco tempo fa, sono in grado di trapassare le pillo-
le curative in commercio, vanificando i progressi medici e la massiccia prevenzione
anni 80. Il virus torna prepotentemente alla ribalta. Non solo sullo schermo. "The
Normal Heart", il film di Ryan Murphy tratto dall'omonima opera teatrale di Lar-
ry Kramer, attivista gay, sieropositivo e fondatore  della più grande associazione  
che sostiene  i malati di Aids  nel mondo, incolla milioni di americani alla tv.  Che 
tornano ad avere paura. E a cercare risposte.
La scienza, che non ha mai smesso di testare antidoti in grado di debellare defini-
tivamente i batteri, confida ora  le proprie speranze  nei risultati di laboratorio di
una giovane ricercatrice dell'ateneo di Padova, Sara Richter, che ha scoperto una 
nuova cura.  "I farmaci in commercio  colpiscono il morbo che viene prodotto, ma
non il materiale genetico del virus nella cellula latentemente infettata che rimane 
del tutto invisibile alle medicine esistenti", racconta la studiosa. "Questa cellula
latente, eludendo la terapia antivirale, può in realtà produrre il virus in un secon-
do momento" impedendo la guarigione.  Il team di ricercatori sta dimostrando al-
la comunità scientifica mondiale che esiste un pezzo del materiale genetico virale
che può essere riconosciuto da farmaci in grado "di colpire non solo le cellule at-
tive, ma anche quelle latentemente infettate", aggiunge la dottoressa. 
Europa ed America hanno investito sulla Richter la bellezza di 5 milioni di euro.
"Ho vinto un finanziamento europeo di 2 milioni di euro  per progetti scientifici
d'eccellenza per il 2014 - 2018", racconta. (Arrivando prima su circa 4 mila con-
correnti).  "A questi si aggiungono  altri due milioni  da un altro bando  sempre
della ue per giovani ricercatori ed una borsa di studio di 1 milione  della fonda-
zione di Bill Gates che finanzia idee innovative. Con questi fondi ho acquistato
strumenti per il laboratorio, come i robot che sveltiscono il lavoro di base  per
processare i campioni, e pago il mio tema di giovani ricercatori all'Università",
aggiunge la virologa che, dopo un dottorato a Padova, si è specializzata in Usa.
Bisogna fare in fretta. Perchè molte vite rischiano di spegnersi nei prossimi an-
ni. Gli scienziati prevedono una nuova pandemia Hiv entro i prossimi 20 anni.
Si parla di 150 mila persone malate, spesso a loro insaputa. Solo in Italia si re-
gistrano 4 mila nuovi contagi. Circa unterzo degli infetti si trova in Lombardia
(27%), Lazio (14%), Emilia-Romagna (10%).  "Solo a Milano ci sono 3 infezio-
ni al giorno", afferma il Presidente di Anlaids (Associazione nazionale per la lot-
ta contro l'Aids), Mauro Moroni. Dall'Aids d'altronde non si guarisce, ma ci si
cura. Certamente più di prima, ma non per sempre.     "Si può vivere con l'Hiv 
prendendo ogni giorno cocktail di nedicine, che aiutano sicuramente ad andare
avanti, ma alla lunga non producono più effetti. Con il tempo, anche il virus può
resistere a questi rimedi e continuare  a danneggiare  il sistema immunitario",
prosegue il medico. "Non so se riuscirò ad ottenere i risultati  che l'Europa si
attende da me.  Mi piacerebbe  aprire una società  in Italia  o vendere i diritti 
della scoperta a ditte farmaceutiche.  In America funziona così...."



Lucianone

Sport - calcio/ Mondiale Brasile 2014 - LA FINALISSIMA: Germania vs Argentina

13 luglio '14 - domenica          13th July / Sunday                      visione post - 21

Argentina o Germania ?
La notte della Coppa   (anteprima - commento)
Tutto si decide ormai dopo le nove (ora italiana), e dopo le 16 (quattro
pomeridiane in Brasile) a Rio de Janeiro. Lì la sfida si consumerà tra
un'europea e una sudamericana, lì fra poco si saprà se vale di più l'at-
tacco più prolifico di questo torneo mondiale 2014 o una delle difese
più forti del torneo (tre i gol subiti dall'albaceleste). 
Sarà sfida Messi - Neuer, ma anche sfida   tra due squadre che, al di 
là di singoli episodi fortunati/sfortunati, han saputo leggere sempre 
molto bene le singole partite e i rispettivi avversari, mantenendo una
costante regolarità  di atteggiamenti offensivi/difensivi, l'Argentina
contando su una difesa ferrea  e  su puntate improvvise quanto effi-
caci in contropiedi spesso micidiali (Messi ha realizzato quattro reti,
ma poteva con più fortuna andare oltre), la Germania  puntando su
un gruppo quadrato in ogni reparto ha avuto nelle partite decisive 
(Algeria e Brasile) la forza di un attacco  che ha saputo  risolvere 
situazioni impreviste e opposte: la difficile gestione dell'incontro
con la squadra africana/algerina che poteva anche compromette-
re tutto il buono fin lì costruito, e la fin troppo facile gara con la
favorita squadra di casa con la conseguente goleada inaspettata 
ma del tutto meritata senza risparmiare, giustamente, le proprie
virtù calcistiche, al di là dei pianti brasiliani.
Dunque  questa  è una notte da campioni, la notte decisiva per 
sapere se la Coppa verrà alzata da Messi e Higuain o da Neuer
e Mùller.    
 (Lucianone)

_____________________________________________________________________________

La partita della finale
Risultato  >>>>>>    Germania     1
                                     Argentina     0




Rio De Janeiro,
In cima al mondo c'è un ragazzo piccolino e paffutello che non si chiama Leo
ma Mario, e di cognome  non fa  Messi  ma Gòtze: un giovanotto che però  sa
combinare cose tipo quell'altro. Come nei sogni di ogni bambino che si rispet-
ti, ecco un pallone da stoppare col petto e mandare in porta al volo, e insieme
a quel pallone va in rete un grosso atto di giustizia. Perchè la Germania è da 
anni una squadra meravigliosa e nuova, figlia di un progetto chiaro, multiet-
nica, spettacolare, solida e corretta, un esempio per chiunque voglia organiz-
zare calcio su questo pianeta. le loro scuole sono un modello educativo anche
oltre lo sport.
La festa di piazza argentina vira  nella tristezza  del mare d'inverno: ha perso
la squadra peggiore, senza che il suo fuoriclasse forse già in declino abbia sa-
puto evitarlo. Leo Messi non è più del tutto lui da un paio d'anni, questa era
l'occasione forse irripetibile.     La Coppa nel cofanetto di velluto nero se ladoppiop
prende dunque la Germania, prima europea a riuscirci in Sudamerica, e con
quattro titoli mondiali raggiunge l'Italia, anche se nella realtà delle cose ci
stacca in modo siderale.
Tutto il cammino del mondiale è stato rispettato nell'epilogo, anche se le finali sono luoghi
subdoli e pieni di trappole. Più viva la Germania nel primo tempo, invece il secondo è stato 
una specie di pasta pasticciata.   L'argentina  pareva  più tonica, più convinta  di sè stessa, 
mentre i tedeschi davano l'idea di star perdendo un'opportunità come l'Olanda contro Messi.
L'equilibrio dentro la confusione l'ha poi spostato Gòtze, entrato solo all'87' dopo che Klose
aveva vagato parecchio.  -    E il luminoso talento di Memmingen (appunto Gòtze), 22 anni appena
compiuti, all'ombra all'inizio del mondiale fino a perdere il posto, ha saputo aspettare la propria classe
sulla riva del fiume e l'ha acciuffata. Nel frattempo, il glorioso Maracanà si era già acceso di strane lu-
ci rosse e blu   che l'hanno fatto assomigliare a una buffa astronave giocattolo, non certo  a un antico
tempio.. Zero assoluto nella ripresa, solo un brivido per un'uscita di Neuer a ginocchio alto 
su Higuain: lui, e il collega centravanti Klose sono stati sostituiti prima del 90'. Meglio l'ar-
gentino, ma poca roba entrambi:  resta un mistero la rinuncia a Tevez, visti Aguero e Pala-
cio, due che non hanno nemmeno un grammo di classe e di rabbia in più dello juventino. 
Ed è stato proprio il sostituto di Miro (Klose), il paffutello Gòtze, a prendersi la coppa con 
quella meravigliosa volante....
(da la Repubblica - 14 luglio '14  - Maurizio Crosetti)
Vince la Germania. Era previsto. Però fa molta fatica, la vittoria arriva ai supplementari.
La Germania  merita  di vincere questo mondiale per come ha giocato nell'ultimo mese, ma
ieri l'Argentina ha fatto di tutto per impedirglielo.   ll ct Sabella con quell'aria e quel vestito 
triste da padre della sposa che non è del tutto sicuro della serietà dello sposo, ha attuato un
doppio sbarramento difensivo contro il quale si sono spezzate tutte le idee della Germania.
Le speranze dell'Argentina erano soprattutto su Messi, la pulce, il piccolo mago, l'uomo dai
dribbling e dai tiri impossibili. Peccato per l'Argentina che messi non sia mai stato in parti-
ta.  Anche l'ultima occasione, una punizione dal limite  nei minuti di recupero  del secondo
tempo supplementare, l'ha tirata alta di tre metri. Non è da lui. Ed è il segno che forse, co-
me tanti, è arrivato spremuto a questo appuntamento. Però, per quest'appuntamento, l'Ar-
gentina si è messa il vestito di gala.  Ha giocato come non aveva mai fatto in questo Mon.
diale. Ha messo paura fin dall'inizio alla Germania.

Continua... to be continued...

Curiosità - 50 anni fa

13 luglio '14 - domenica          13th July / Sunday                              visione post - 7

(da la RepubblicaMilano 2013  -  Filippo Azimonti)
"Da sabato il latte a 110 lire al litro". La decisione del comitato dei
prezzi interessa tutti i Comuni della provincia. Riuniti a Milano gli as-
sessori all'annona della Lombardia.   (17 ottobre 1963, giovedì. Il Corriere della Sera)

(da la RepubblicaMilano 2014  -  Filippo Azimonti)
"Un'auto falcia sette passanti: tre morti e cinque feriti". La sciagura a San Donato.
La macchina piomba nel Redefossi: madre e figlio annegano, anche uno degli investi-
ti inghiottito dalle acque.   (31 marzo 1964, martedì. Il Corriere della Sera

(da la RepubblicaMilano 2014  -  F. Azimonti)
"Sulle nuove targhe lettere e cifre combinate". Le lettere dell'alfabeto saranno 
impiegate per sostituire le due cifre iniziali delle targhe di immatricolazione. La
prima provincia ad adottarle sarà quella di Milano.   (26 marzo 1964, mercoledì. La Stampa)

(da la RepubblicaMilano 2013 - F. Azimonti)
"Il dolore della cittadinanza espresso in migliaia di firme". Ininterrotto pellegrinaggio
alla sede del Consolato degli Stati Uniti dopo l'assassinio di Kennedy. Un manifesto a
lutto della Giunta comunale.   (24 novembre 1963, domenica. Il Corriere della Sera)

(da la RepubblicaMilano 2012 - F. Azimonti)
"Si può cominciare la costruzione del canale navigabile Milano-Po". Approvato il
disegno di legge. Entro cinque anni l'opera potrebbe essere compiuta.   Vedremo
arrivare a Rogoredo "bettoline" e altre navi da carico.   (29 settembre 1962, sabato,
Il Corriere della Sera)

(da la RepubblicaMilano 2014 - F. Azimonti)
"I grattacieli gemelli di piazza della Repubblica". Approvato il progetto per la
costruzione del secondo edificio all'angolo di via Turati. Sostituirà con i suoi 70
metri d'altezza l'attuale palazzo costruito alla fine dell'Ottocento.  (22 marzo 1964,
sabato. Corriere della Sera)

/da la RepubblicaMilano 2011 - F. Azimonti)
"Scappa senza motivo e il metronotte gli spara". Sospettando di un furto in tabac-
cheria, alle 4,15 in piazza San Pietro e Lino ha bloccato un giovane  e  quando ha
tentato la fuga gli ha scaricato addosso l'intero caricatore ferendolo gravemente
(9 ottobre 1961, lunedì. Il Giorno)

(da la RepubblicaMilano 2014 - F. Azimonti)
"Quindicimila buche sulle strade cittadine e crepe per 23mila metri quadrati".
Provvisorie le riparazioni eseguite: mancano i fondi per i lavori dirottati per
tappare in buchi del bilancio Atm.   (14 aprile 1964, martedì. Il Corriere della Sera)

Lucianone



Continua... to be continued...

giovedì 10 luglio 2014

Sport - calcio / Mondiale Brasile 2014 - Le semifinali

10 luglio '14 - giovedì           10th July / Thursday                     visione post - 13

Le partite delle Semifinali
Risultati
Brasile  -  Germania      1 - 7     !!!
Olanda  -  Argentina       2 - 4     (dopo i rigori)

C o m m e n t i
Tanti, tantissimi dicono sia stata una partita da sbalordimento (in buonissima parte è
vero: tanti troppi gol da una parte sola) e dicono anche - soprattutto i distrutti fan bra-
siliani - che le assenze di Neymar e Thiago Silva siano state determinanti  in quel 7-1
così perentorio, drastico, imperioso.  Sono d'accordo solo per la metà, diciamo, perchè
se non un 7-1 tennistico, ci avrei scommesso un 4- 0 o 5- 0 lo stesso, in quanto: il Brasi-
le non ha mai convinto (nelle partite precedenti) nè come gioco nè come gruppo/squa-
dra, spesso slegati, avulsi, bloccati e solo con la Colombia hanno dato o dovuto dare
il massimo, e comunque con gol su calci piazzati.   Insomma è quasi sempre stato un 
Brasile insipido, incartato e spesso lento. E si era sempre in attesa del vero Brasile.
Invano!
Perciò per me è stato un mezzo sbalordimento: attonito sì, ma soprattutto per la forza
della Alemanna più che per l'arrendevolezza dei cariocas. Con una squadra panzer di
questo tipo sarebbero naufragati anche Neymar e T. Silva, e così meglio per loro non
esserci stati. Salvatr in tempo dal destino avverso!  Tutta la storia calcistica delle squa-
dre brasiliane dal passato ad oggi, e poi anche la tristeza/sconsolateza del popolo brasi-
liano per questo grande affronto calcistico della Germania sono da approfondire.

Che noia, che noia, che noia! Anche il punto esclamativo si sarebbe annoiato. Una partita, 
quella tra gli albacelesti e i tulipani, che poteva fare concorrenza  alle peggiori partite  da 
oratorio fine-estate.   Sarà che pensavano alla grandezza della Germania del martedì pre-
cedente e al confronto si sentivano piccoli, inadeguati, sarà che  tiravano  a  campare per 
preservare  energie in vista della possibile finale con i temuti germanici, sarà che pensa-
vano solo ai rigori (soprattutto gli argentini), sta di fatto che una partita peggiore al Mon.
diale non si era mai vista. - Ma a deludermi personalmente è stata in gran parte l'Olanda
di Arjen Robben, che non ha mai provato, fin dal primo tempo, ad attaccare in modo serio,
convinto come in altri precedenti match. Delusione di vedere un'Olanda incartata, che an-
dava indietro come un gambero, no verticalizzazione (mi fa schifo!) e si faceva irretire dal
gioco spezzettato degli argentini. Nel secondo tempo a sprazzi è stata meglio invece  pro-
prio l'Argentina, che nei supplementari ci ha provato ancora talvolta, escluso Messi (ma
c'era in campo? Se sì, non pervenuto), L'unica vera emozione dall'Olanda quell'incursione
presso la porta argentina di Robben anticipato di un soffio dal difensore biancoazzurro di
turno.
E poi i rigori quasi cercati, con un Romero para tutto (ma sembra che un pallone sia poi
rientrato in porta, filmato da spettatori col cellulare e comunque non valido, ma solo x le
polemiche) e dall'altra parte con l'assenza di Krul, possibile portiere olandese para tutto, 
e così sono determinanti i tiri di Vlaar e Sneijder bloccati  dal portiere disprezzato  della 
Sampdoria. cioè lo stesso Romero, che si riscatta portando Messi la pulce alla finalissima
di Rio. E lì, se la Celeste imiterà la partita dell'Olanda con i prediletti della Merkel saran-
no cavoli... o no?
(Lucianone)




Lucianone

Ambiente - clima / La Grande sete e il clima malato

10 luglio '14 - giovedì           10th July / Thursday                         visione post - 10

Le previsioni dal rapporto del gruppo Onu
premiato con il Nobel nel 2007:
nel 2100 un miliardo di persone senza acqua sufficiente
nelle città, in aumento alluvioni e carestie; scenari cata-
strofici (e vie di fuga).

(da 'la Repubblica' - 31/03/2014  -  Antonio Cianciullo)
La grande sete di fine secolo, il clima malato presenta il conto
Un miliardo di persone nella trappola delle città assetate. Due miliardi in più di bocche da
sfamare sul Pianeta e una produzione di mais, riso e grano che crolla del 2 per cento ogni
10 anni. Fino a 187 milioni di profughi  costretti  ad abbandonare  la casa  per fuggire dal-
acqua che avanza. Fino al 9  per cento del Pil globale risucchiato dalla lotta contro la risa-
lita del mare.  -  Sarà l'impatto, a fine secolo, del cambiamento climatico nell'ipotesi di un
aumento di 5 gradi rispetto ai livelli pre industriali: uno scenario in linea con le scelte pre-
senti, cioè con un'economia che non riesce a frenare l'uso di combustibili fossili e continua
ad aumentare le emissioni serra.      Lo hanno firmato gli scienziati dell'Ipcc /Intergoverna-
mental Panel on Climate Change/, il gruppo di lavoro Onu premiato con Il Nobel per la pa-
ce.
Nella seconda parte del quinto rapporto (resa nota oggi), si spiega che il rischio di una ca-
tastrofe climatica non videne solo proiettato nello scenario della seconda metà del secolo,
ma è già reale. Il cambiamento climatico è in atto: l'ondata di calore che ha prodotto 70 mi-
la morti  aggiuntive in Europa nel 2003, gli incendi che hanno devastato la Russia nel 2010,l'uragano che ha colpito NewYork nel 2012 sono il biglietto da visita di un possibile
futuro. Senza la mitigazione del trend, cioè senza un taglio delle emissioni  di CO2 robusto
e rapido, "l'adattamento sarà impossibile per alcuni ecosistemi"  e  il numero  di affamati
crescerà  (25 milioni in più di bambini sotto i 5 anni malnutriti).  -  Ma non è una condanna
già scritta.  Il conto che dovremo pagare  per gli errori del passato  non è ancora  definito:
molto dipenderà da quello che faremo nei prossimi anni. Un  passaggio veloce a un sistema
produttivo basato sull'efficienza, sulle fonti rinnovabili e sul riciclo dei materiali apre le por-
te dello scenario più favorevole, quello in cui i danni sono contenuti a livelli accettabili.
"E' l'intreccio perverso tra crescita demografica, consumi sbagliati e cambiamento climatico
che rischia di essere fatale", commenta Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf.
"Già oggi  l'energia solare  intrappolata  su ogni metro quadrato  ha superato    il limite di
guardia: senza interventi correttivi, a fine secolo si arriverà a un valore quattro volte supe-
riore. Una prospettiva che trascina con sè l'aumento di fame, conflitti e guerre".
Proprio perchè varie possibilità restano aperte, il ventaglio degli scenari tracciati dall'Ipcc
è ampio.  Anche  il più favorevole però  non è indolore  perchè - avvertono i climatologi - i
tempi di recupero dell'atmosfera sono lenti: più del 20% dell'anidride carbonica  immessa
in atmosfera continua a bloccare la fuoriuscita del calore per oltre mille anni.   E abbiamo 
già sparato in cielo una quantità enorme di carbonio: 545 miliardi tonnellate, più della me-
tà del tetto oltre il quale si supererebbero i 2 gradi di aumento della temperatura rischian.
do un global warming catastrofico.  -  I margini per un intervento efficace ci sono ancora, 
anche se si assottigliano anno dopo anno.  Una rapida correzione di rotta riuscirebbe a ri-
durre da un miliardo a una cifra più vicina a quella attuale (150 milioni) il numero dei citta-
dini senza acqua sufficiente a disposizione; farebbe scendere da 5,2 miliardi a 1,7 le perso-
ne esposte  al rischio  di malaria  nel 2050; salverebbe l'Amazzonia che, sotto l'assalto  di 
strade, fattorie e incendi, rischia di perdere la sua straordinaria ricchezza trasformandosi
in zona semi arida. -  L'analisi Ipcc mostra anche come il global warming stia colpendo  in
modo differenziato le varie aree del Pianeta. In Australia  le siccità prolungate hanno già
messo in difficoltà l'ornitorinco, il koala e alcune specie di canguro. In Africa il crollo del-
la pesca, da cui dipende  un terzo  delle proteine necessarie alla sopravvivenza, arriverà
in alcune aree al 21 per cento. In Asia le città costiere saranno a rischio inondazione e la
pressione dei deserti interni crescerà. Alcuni Stati, le piccole isole a fior d'acqua, rischia-
no di sparire, cancellati dalla crescita dei mari. E il cambiamento toccherà anche l'Italia,
rendendo più disastrose piogge ormai di intensità monsonica: in Europa le alluvioni po-
tranno colpire fino a 5,5 milioni di persone, causando danni per 17 miliardi di euro l'anno.

I DATI  e I NUMERI
1 miliardo senz'acqua  -  La popolazione delle città xhe vivrà
                                       con poca acqua a disposizione.
-2% il raccolto  -  Il calo previsto ogni 10 anni della produzione 
                            di grano, mais e riso.
 187 milioni: l'esodo  -  La popolazione mondiale che dovrà lasciare le case 
                                      per l'acqua che avanza.
9% il Pil  -  L'investimento sul totale del Pil da impegnare contro 
                   la risalita degli oceani.   
+25 milioni
i bambini malnutriti  -  L'aumento della popolazione infantile destinata
                                    a diventare vittima della fame.  


Continua... to be continued...