mercoledì 14 agosto 2013

Arte - Mostra a Forlì / Il mistero dei fiori

14 agosto '13 - mercoledì          14th August / Wednesday                   visioni post - 20   

I pittori svelano il mistero dei fiori
A Forlì una grande mostra
dedicata al mondo floreale
Per la prima volta insieme 123 opere dedicate ai frutti della natura.
Nella mostra di Forlì (che si è conclusa il 20 giugno scorso): dalle
ninfee di Monet  che diedero il via all'arte astratta  alle sfide tra
Gauguin e Van Gogh a colpi di colore, al cesto dell'artista fran-
cese Gérard che così 'dipinse il suo tradimento'.

(dalla rivista "Gente" - di Antonio Quadri)

Ogni dipinto è una scoperta e ha una storia da raccontare  
Che i fiori siano creature enigmatiche tutti lo sanno: svelano i loro meravigliosi
colori e le loro forme imprevedibili solo quando gli anonimi bocci si schiudono;
e se è vero che nel coro dei secoli hanno ispirato artisti e innamorati, sono an-
che stati presi a simbolo (le rose, ma non solo) di guerre e scontri sanguinosi.
Ogni comèposizione floreale racchiude un mondo. Da qui sono partiti gli idea-
tori della mostra intitolata "Fiori, natura e simbolo dal Seicento a van Gogh",
che si è potuto ammirare fino al 20 giugno '13 nei Musei di San Domenico a 
Forlì.  Il comitato presieduto da Antonio Paolucci ha selezionato 123 straordi-
narie opere rintracciandole nelle collezioni e nei musei  più prestigiosi d'Euro-
pa, per poi raccoglierle attorno a quella tela misteriosa e bellissima, 'Fiori in
una fiasca impagliata', in cui un  Maestro ignoto, che molti  riconoscono  nel
caravaggio, ha splendidamente raffigurato iris, stelle di Betlemme e gladioli
bianchi e purpurei. "D a questo capolavoro custodito nella Pinacoteca di For-
lì", dice Paolucci, "si dipartono come da una rosa dei venti le linee guida del- 
la mostra", che annovera opere di giganti della pittura del calibro di Gauguin
e  di Monet, ma che  non dimentica  Maestri  come  i nostri  Havez, Previati, 
Rossi, Pennasilico e tanti altri.
Ogni quadro, in questa mostra, è una scoperta: e naturalmente ha una sua
storia da raccontare.  Come  il poderoso  Ritratto di Lady Jane Wenman
Goodwin, dipinto nel 1639 da Anton van Dyck e oggi conservato all'Ermi-
tage di san Pietroburgo. Quando posò per il grande fiammingo, Lady Jane
aveva 36 anni ed era la moglie  di quel Visconte di Wenman  che si prepa-
rava a sfidare re Carlo I d'Inghilterra nella Guerra civile.  La nobildonna 
stringe un tulipano, fiore arrivato cento anni prima dalla Turchia fra i doni 
spediti da Solimano il Magnifico a Ferdinando I d'Asburgo. L'esotico fiore
era presto diventato uno status symbol, una sorta di emblema sociale che
l'aristocrazia inglese esibiva per sfidare lo strapotere della Corona.   E la
ribelle Lady Jane non scherzava:  quando van Dyck, che era il pittore uf-
ficiale della corte di Carlo I, espresse dubbi  sull'opportunità  di  ritrarla 
con un tulipano, lei lo fece minacciare di morte.



















Portrait of a Lady  1934 - 35  (Anton van Dyck)

Da van Dyck a Francesco Hayez, con il suo Vaso di fiori sulla finestra
di un harem datato 1881 e considerato uno dei gioielli della Pinacoteca 
di Brera a Milano. Nel 1881 Hayez aveva 90 anni, era il caposcuola ri-
conosciuto del Romanticismo italiano ed era ormai, lui nato a Venezia,
milanese a tutti gli effetti: le sere d'estate, quando passeggiava in piaz-
za del Duomo appoggiandosi alla figlia adottiva Angiolina Rossi, i pas-
santi lo salutavano togliendosi il cappello. Disse del quadro ora espo-
sto a Forlì: "L'ho dipinto per la mia nipote Giuseppina. E' suo il volto
che si intravede dietro il grande vaso pieno di tulipani, rose, gigli, ga-
rofani, iris, nasturzi e una magnolia Grandiflora.  In questa composi-
zione  solo lei  poteva comparire , perchè ha il fascino inquieto delle
odalische che io, nei miei viaggi  in Oriente, ho visto affacciarsi alle
anguste finestre degli harem". E, facendo arrossire la nipote, il ve-
nerando pittore raccontava, tra realtà e fantasia, le sue avventurose
esperienze erotiche.
CONTINUA... to be continued...



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