venerdì 3 maggio 2013

Economia / finanza - L'Italia e gli altri Paesi della Ue

3 maggio '13 - venerdì              3rd May / Friday                        visioni post - 8

Deficit al 3%: l'Italia fa meglio degli altri.
Ma i conti e l'instabilità politica preoccupano
ancora la Ue. Il debito italiano a quota 127%
L'Italia ha chiuso il 2012 con un deficit pari al 3% del Pil e il debito
è salito fino al 127%.   Il deficit è leggermente superiore alle ultime
previsioni della Commissione (2,9%). Tuttavia questo sia pur picco-
lo peggioramento dei conti potrebbe creare ulteriori difficoltà nella
decisione di chiudere la procedura di deficit eccessivo, che la Com-
missione dovrà prendere a maggio, dopo la pubblicazione delle nuo-
ve previsioni economiche. Per l'Italia la chiusura della procedura è
un  obiettivo  importante, sia  perchè  sottolineerebbe  la ritrovata
credibilità dei nostri conti pubblici, migliori di quelli della maggior
parte dei partner europei, sia perchè  consentirebbe al governo  di
invocare  quel "margine di flessibilità" previsto dai trattati e di li-
berare così risorse per investimenti a sostegno della crescita.
Il portavoce  del commissario agli Affari economici Olli Rehn ha
confermato che Bruxelles è intenzionata a chiudere la procedura
apertacontro il nostro Paese ai tempi del governo Berlusconi.
Tuttavia ha ripetuto che, per arrivare a questo risultato, sarà ne-
cessario che le prossime previsioni  confermiono che il deficit si
manterrà sotto la barra  del tre per cento  anche  nel 2013 e nel
2014.
Ma la valutazione dell'Europa  sui conti pubblici italiani non sarà
di tipo puramente contabile. Grazie all'entrata in vigore delle nuo-
ve norme sulle politiche di bilancio, il giudizio sarà più complessi-
vo. "Non guardiamo solo al valore nominale del deficit ma anche
alla qualità dello sforzo compiuto e alle misure di riduzione del di-
savanzo strutturale - ha spiegato il postavoce di Rehn - e ora dia-
mo molto più valore al modo in cui viene ridotto il debito"...
La rielezione di Napolitano, che in Europa è visto come una garan-
zia dell'impegno a restare nell'euro, potrebbe fugare i timori che il
prossimo esecutivo possa in qualche modo disattendere gli impegni
presi dal Paese.
Complessivamente, comunque, il 2012 ha visto l'Italia fare meglio
della media europea. Il nostro deficit è nei limiti del 3% prevsito
dal Patto di stabilità, mentre la media è al 3,7% nella zona euro.
Spagna, Grecia, Irlanda, Cipro, Gran Bretagna, Francia, Olanda,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Olanda, Danimarca, Slovenia, Bel-
gio, Polonia, Malta e Lituania hanno  fabbisogni  superiori al no-
stro. A nostro svantaggio. però, pesa un enorme debito pubblico,ù
al 127% del Pil, inferiore solo a quello della Grecia, mentre la me-
dia europea è al 90%.
Ma ormai la Commissione si sta orientando a mitigare le sue richie-
ste di rigore. "La politica di austerità ha raggiunto i suoi limiti", ha
dichiarato ieri il presidente Barroso. E lo stesso Olli Rehn ha detto
che ora, superata la tempesta  contro l'euro,  "possiamo  avere  un
percorso di aggiustamento a medio termine più rilassato".
Anche Angela Merkel, parlando ieri  Berlino, si è difesa dall'accusa
di essere una paladina del rigore fine a se stesso. "La crescita è im-
portante anche per me, solo voglio che  non sia basata  su false pre-
messe", ha detto la cancelliera, che ha anche negato  di avere mire
egemoniche sulla politica europea. "L'egemonia è un'idea a me as-
solutamente estranea", ha spiegato affermando anzi che è necessa-
ria una ulteriore cessione di sovranità all'Europa. "Bisogna accetta-
re che l'Europa abbia l'ultima parola in più settori di quanto accada
oggi. Per quanto mi riguarda, io sono pronta".
(da la Repubblica - 23 aprile 2013 - Andrea Bonanni)

Il Nord Europa si scopre vizioso: conti pubblici
oltre i limiti e la Ue allenta il super-rigore
Nessun Paese di Eurolandia è riuscito a ridurre il debito, comprese
Germania, Finlandia e Austria. / Su 17 nazioni dell'Eurozona, nove
risultano in recessione / L'appello della Pimco: "Dovete cominciare
a spendere quattrini"

(da la Repubblica - 23/04/2013 - Maurizio Ricci - 'Oltre l'austerity')
Se a tirare la prima pietra deve essere solo  chi è senza peccato, la lapidazione
è cancellata e i condannati possono tirare un sospiro di sollievo: rischiano sol-
tanto qualche sassolino. Nella fiction morale in cui la Germania ha trasforma-
to il dibattito europeo sulla crisi, infatti, quelli che peccano di finanza allegra
sono sempre di più e i virtuosi sempre di meno.   Anzi, un bel pò di virtuosi si
stanno scoprendo peccatori. tanto  che i sacerdoti dell'austerità cominciano a
pensare che è il caso, il più spesso possibile di chiudere un occhio. Anche per-
chè la supposta dannazione sembra sempre più lontana.  Della sferza dei mer-
cati che dovrebbe colpire i reprobi, infatti, non c'è traccia. Gli arcigni giudici
dei mercati, anzi, si schierano con i peccatori.    Bill Gross è il manager della
Pimco, il più grande fondo al mondo  di investimenti in titoli  a reddito fisso,
cioè, con quasi 300 miliardi di dollari di soldi gestiti, la persona più vicina al.
l'ipotetica definizione di arbitro supremo del debito pubblico. E non ha dubbi:
"Dovete cominciare a spendere quattrini" avverte l'eurozona.
Il manifesto dell'austerità, propagandato in questi anni, recita che  il risana-
mento di bilancio, ricreando fiducia, attira investimenti e rilancia la crescita.
Ma, a quanto pare, non suscita la fiducia di Gross: "E' un errore  -  spiega in
una intervista al 'Financial Times'  -  credere che l'austerità di bilancio, nel
breve termine, sia la strada per produrre crescita reale. Non lo è affatto". E i
dati gli danno ragione.

CONTINUA...to be continued...

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