3 febbraio '13 - domenica 3rd February / Sunday visioni post - 5
La Francia di Hollande
vuole eliminare le differenze sociali
nella scuola, e aiutare gli alunni che studiano senza i genitori
(da 'la Repubblica' - 17/10/2012 - Giampiero Martinotti)
Parigi -
Niente compiti a casa, riforma degli orari, rifiuto delle bocciature, scuole
materne aperte anche a chi ha meno di tre anni: Francois Hollamde, come
ogni presidente della Repubblica, vuole dare la sua impronta. E sceglie na-
turalmente la scuola, vera ossessione francese, oggetto di riforme a ripeti-
zione, specchio di una società segnata più di altre dalle diseguaglianze.
Il capo dello Stato (Hollande) lo aveva detto in campagna elettorale e lo ha ripetuto
la settimana scorsa: l'istruzione è la sua principale preoccupazione , la prioritò as-
soluta. Non è il primo e non sarà l'ultimo a dirlo.
In tutti i Paesi occidentali il destino della scuola, e dunque delle generazioni future,
è fonte di preoccupazione, ma Oltralpe si sfiora la paranoia: ogni nuovo governo, po-
chi mesi dopo la conquista del potere, vuol friformare la scuola. Hollande non fa ec-
cezione, anche se preferisce parlare di rifondazione e di un progetto che richiederà
tempo. Nell'immediato i provvedimenti riguarderanno i più piccoli e i più giovani,
cioè materne, elementari e primo biennio delle medie inferiori. Hollande ha detto
di voler meno bocciature, non sempre utili, e soprattutto un cambiamento degli ora-
ri. - Sarkozy aveva creato la settimana di 4 giorni, il socialista la riporta a 4 giorni
e mezzo. In Francia si va a scuola mattina e pomeriggio e ogni sette-otto settimane
c'è una lunga pausa di 15 giorni. Ma i ritmi sono oggetto di polemiche a non finire.
Adesso si tornerà a 4 giornate e mezzo: le lezioni finiranno alle tre e mezzo. cioè
con un 'ora di anticipo rispetto a oggi, ma i bambini reteranno a scuola per fare i
compiti. Nelle intenzioni del governo si tratta di un principio egualitario: aiutare
tutti a fare i compiti vuol dire, in teoria, sopprimere la differenza tra le famiglie
che possono o non possono dare una mano ai bambini.
Questa scelta, tuttavia, suscita già molte critiche nel mondo delle associazioni fa-
miliari: a parte il fatto che i compiti, in teoria, sono banditi da una legge del 1956
mai rispettata, i genitori vogliono aiutare i figli , perchè trovano che è il solo mo-
do per mantenere un contatto con il lavoro scolastico. "Naturalmente - ha detto
il ministro della Pubblica Itruzione, Vincent Peillon - nessuno potrà impedire a
madri e padri di far lavorare i piccoli a casa", il che finirà per riprodurre le stes-
se diseguaglianze odierne. - Il capo dello Stato ha anche chiesto di facilitare l'in-
gresso alla materna dei bambini che hanno meno di tre anni, soprattutto nei
quartieri con una forte popolazione immigrata, anche se la proposta si scontra
con una serie di ostacoli pratici.
Infine, il presidente ha dato il suo consenso all'introduzione di un nuovo insegna-
mento, dalla materna alla maturità e con tanto di voti: la morale laica. Un'idea
del ministro della Pubblica istruzione molto contestata: secondo alcuni potrebbe
assomigliare a una specie di indottrinamento. Del resto, i suoi contorni restano
ancora vaghi e tre esperti sono stati incaricati di dare un contenuto a un'idea
molto francese e molto ottocentesca, ispirata ai lavori di Ferdinend Buisson,
uno dei padri della laicità sotto la III Repubblica, su cui Peillon ha scritto un li-
bro.
Come si comportano gli altri Paesi
Germania - In alcuni land l'orario scolastico è di 44 ore.
Ancora troppi i compiti a casa.
Svezia - Si va a scuola dalle 8 alle 16. Le strutture sono
attrezzate per tutto e i compiti si fanno a scuola.
Spagna - Compiti a casa vietati per legge fino a 11 anni,
ma i maestri continuano a darli: proteste.
Stati Uniti - Vige la regola dei "dieci minuti" al giorno
per i compiti: di anno in anno sono 10 in più.
Italia - Polemiche per i troppi compiti a casa: il governo
ha proposto di alleggerirli per il prossimo marzo.
Lucianone
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