23 maggio '21 - domenica 23rd May / Sunday visione post - 7
(da la Repubblica - 6 maggio '21 - di Linda Laura Sabbadini)
La diseguaglianza del freddo
Vaccini per tutti. Un diritto fondamentale è l'accessibilità. Ma sono garantiti veramente a tutti?
Vaccini per tutti. Un diritto fondamentale è l'accessibilità. Ma sono garantiti veramente a tutti?
E' una questione profonda di giustizia. L'articolo 32 della nostra Costituzione tutela la salute come
diritto per ogni individuo, un diritto fondamentale. E sottolinea come la salute sia un bene comune,
interesse della collettività. Il nostro servizio sanitario nazionale, varato nel 1978, si ispira al diritto
costituzionale. Noi, Paese avanzato, democratico, garantiamo il vaccino per tutti. In questo caso
contro il Sars-CoV-2, ma anche in altri casi. Ci voleva una pandemia come quella che abbiamo
vissuto direttamente per capire profondamente il valore dei vaccini.
Morti a non finire, dolore di chi rimane, uno tsunami economico e sociale. Esplosione della po-
vertà. C'erano state avvisaglie. Una ecina di virus hanno bussato alla nostra porta in 20 anni. Ma
ci sembravano lontani. Eravamo tutti più o meno convinti che la cosa non ci riguardasse più di
tanto. E invece è arrivata anche da noi. E abbiamo potuto sperimentare come i vaccini siano vei-
colo e garanzia di libertà di vivere. Libertà di muoversi. Libertà di studiare e lavorare. Libertà di
relazionarsi. Libertà di abbracciare e baciare i propri cari. I propri amici. Lo hanno dimostrato
per primi iaraele e il Regno Unito. E dovremmo propagandarlo di più agli indecisi. La vaccina-
zione di massa ha fatto crollare i casi gravi e ha azzerato le morti.
Ma è dappertutto così? Purtroppo no. Le diseguaglianze tra Paesi sono enormi. E anche all'in-
terno di ciascun Paese. Abbiamo il "privilegio" della nostra democrazia che ci tutela. Ma pro-
prio per questo, noi e gli altri Paesi democratici dovremmo fare qualcosa per chi questo dirit-
to non lo ha. E no n può accedere al vaccino. Così come lo dovrebbe fare chi ha le possibilità
economiche mettendo in campo le sue risorse per una causa giusta. Abbiamo potuto sperimen-
tare come l'investimento in ricerca sia fondamentale. Ma esiste un problema nella produzione
e distribuzione dei vaccini che crea una grande diseguaglianza tra Paesi e tra zone diverse al-
l'interno degli stessi Paesi. La catena del freddo. Pensate alle popolazioni che vivono in Afri-
ca o in Asia in zone con l'elettricità a singhiozzo o addirittura senza. Come fanno a conservare
i vaccini a temperature così alte? <Come fanno a trasportarli senza che si rovinino? Le donne
sono costrette a caricarsi i loro bambini e a spostarsi per chilometri, senza mezzi di trasporto
adeguati per vaccinarli. E quanti non si vaccinano? - E allora perchè non si producono vacci-
ni termostabili e magari autosomministrati? Non solo per il Sars-CoV-2 ma per tutto quello
che serve. Sarebbe una vera rivoluzione se si investisse nella ricerca per produrre vaccini che
possano essere spediti e conservati anche a temperature elevate.
Hanno posto apertamente il problema Ilaria Capua direttrice del One health Center dell'Uni-
versità della Florida e Carlo Giaquinto sulla preestigiosa rivista scientifica Lancet. La ricerca
non si è mai sviluppata in questa direzione perchè il problema è che i Paesi avanzati non ne
hanno bisogno. Ma non investendo nella ricerca sui vaccini innovativi e accessibili intere zo-
ne del mondo saranno escluse dalla libertà di vivere. Non potranno combattere la diffusione
dei virus. E il mondo più avanzato ne riceverà ricadute negative, come già stiamo vedendo,
perchè siamo ormai tutti interconnessi. investire su questo adesso salverà tante vite umane
dalla morte. Sarà un atto di giustizia, Un servizio all'umanità intera. Possiamo farlo ora o
aspettare la prossima pandemia.
Linda Laura Sabbadini è direttore centrale Istat.
Le opinioni qui espresse sono esclusiva responsabilità dell'autrice e non impegnano l'Istat.
Lucianone
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