21 febbraio '21 - domenica 21st february / Sunday visione post - 6
Risultati delle partite
Bologna 1 Torino 0 Napoli 1 Spezia 2 Roma 3 Cagliari 0 Sampdoria 2
Bologna 1 Torino 0 Napoli 1 Spezia 2 Roma 3 Cagliari 0 Sampdoria 2
Benevento 1 Genoa 0 Juventus 0 Milan 0 Udinese 0 Atalanta 1 Fiorentina 1
Crotone 1 Inter 3 H. Verona 2
Sassuolo 2 Lazio 1 Parma 1
CLASSIFICA
Inter 50 / Milan 49 / Roma 43 / Juventus 42 / Napoli, Atalanta, Lazio 40 /
Sassuolo 34 / H. Verona 33 / Sampdoria 30 / Genoa 25 / Bologna, Spezia, Udinese,
Benevento 24 / Fiorentina 22 / Torino 17 / Cagliari 15 / Parma 13 / Crotone 12
Commento
I due nemici -
Insulti e segreti rancori: Agnelli-Conte, che figuraccia!
(da la Gazzetta dello sport - 11 febbraio '21 / di Andrea Di Caro)
"Le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera, la tua ingratitudine, la
tua arroganza. Fai ciò che vuoi mettendo i piedi in testa, ma tu sai solo coltivare invidia". Ricor-
date il testo di Bugo modificato Da Morgan nel Sanremo 2020? Era l'8 febbraio. Un anno dopo è
ancora di moda e i social sono tornati a infiammarsi. La brutta figura è stata simile, ma sono cam-
biati i protagonisti: Andrea Agnelli e Antonio Conte. Oggi NEMICI, ma un tempo artefici della
rinascita della Juve e dei primi tre dei nove scudetti consecutivi. Sembrava un matrimonio perfet-
to, poi si ruppe qualcosa in quel rapporto non solo professionale ma di amicizia tra il giovane pre-
sidente e il tecnico che era stato per anni il capitano e aveva incarnato perfettamente il Dna juven-
tino. Da ieri si susseguono ricostruzioni dei motivi che portarono al divorzio e alla freddezza de-
gli anni successivi. Ma c'è tanto non detto nel loro rapporto privato - che solo i protagonisti cono-
scono - che ha portato Agnelli a insultare in modo volgare, ripetuto e ingiustificabile l'ex tecnico
e che fa vivre a Conte le sfide con la Juve in modo esagerato, tanto da replicare agli insulti con il
dito medio rivolto all'ex presidente. In tanto caos c'è però una certezza: è stato imbarazzante.
Partiamo da Conte: la sua consueta adrenalina pare stia raggiungendo livelli di guardia. La sensa-
zione è che senta su di sè il peso di tutta l'Inter, che in questa difficile fase societaria non avverta
copertura e protezione dal club. Che martedì fosse agitato npn c'è dubbio. La trance agonistica lo
ha portato a protestare con veemenza prima contro Cuadrado e poi per un rigore inesistente su
Lautaro. Da quel momento i dirigenti bianconeri, con in testa Agnelli, lo hanno cominciato ad in-
sultare ripetutamente, come lo stesso Conte ha fatto notare al quarto uomo Chiffi. Ma per quanto
quegli insulti possano averlo provocato, e ferito al pensiero di che cosa ha fatto lui per la Juve,
non è giustificabile la reazione e il dito medio. Chi ricopre certi ruoli ha il dovere di gestire stress
ed emozioni. E che dire di Agnelli, presidente di juve ed Eca? Se è giusto chiedere comportamenti
corretti a calciatori e allenatori, figurarsi ai dirigenti in tribuna. Mai lo si era visto in atteggiamenti
simili. Quando era ancora un bambino e a guidare la società c'era suo zio, Gianni Agnelli, già si
tramandava "lo stile Juve" che distingueva questo club da tutti gli altri. Con il passare degli anni
chi gridava alla sudditanza psicologica degli arbitri e contestava scudetti e dirigenti feroci nella lo-
ro ricerca dei successi, ha cambiato la definizione: da "Lo stile Juve" a "L'ostile Juve" aggiungen-
do un apostrofo maligno. Eppure anche nei momenti più polemici, a restituire alla Juve l'antica re-
galità bastava il ricordo dell'Avvocato e la sua classe nell'affrontare e gestire qualsiasi querelle.
Altri tempi... Cambia tutto, anche il linguaggio. Ce ne siamo accorti martedì. Che anche i presi-
denti si lascino spesso trascinare nel turpiloquio è noto: basta farsi raccontare cosa accade in cer-
te assemblee di Lega. Ma se perdere la testa si può, spiegarsi e scusarsi invece si dovrebbe. Pec-
cato non lo abbia fatto Andrea Agnelli. Se non con Conte - con il quale i rapporti sono ai minimi
termini - con quanti l'hanno visto e sentito urlare parole così lontane da quelle che ci si aspetta
dal più importante dirigente italiano, con un prestigioso incarico internazionale. Oggi si attende
il parere del gudice sportivo. Probabile un rinvio per altre indagini... Bugo e Morgan a Sanremo
furono eliminati: ma nel calcio, al contrario el Festival, chi è chiamato ad ascoltare spesso non
ha sentito nulla.
Lucianone
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