13 dicembre '20 - domenica 13th December / Sunday visione post - 2
(da la Repubblica - 8 settembre '20 - di Roberto Nepoti)
Malinconico, attento ai temi delle minoranze etniche
in una Milano inospitale, Soldini conquista il pubblico
con la commedia "Pane e tulipani"
Nato a Milano da una famiglia originaria di Chiasso) l'11 agosto 1958, Silvio Soldini appartiene a
una generazione il cui cinema prende forma "lontano da Roma": Davide Ferrario, Daniele Maggio-
ni, Giorgio Garini, il direttore della fotografia Luca Bigazzi. Adolescente si appassiona ai film e
frequenta assiduamente la Cineteca, vedendone centinaia; in particolare tutti quelli della Nouvelle
Vague francese e del Nuovo Cinema Tedesco. Vorrebbe diventare regista, ma non crede di averne
davvero la possibilità. Invece il padre Adolfo, industriale nautico (il fratello di Silvio, Giovanni, è
un noto velista), lo incoraggia a coltivare la sua aspirazione. Così a ventun anni, dopo due di Scien-
ze Politiche frequentati con scarso entusiasmo a milano, si trasferisce in America col supporto di
una lontana cugina che fa la montatrice e studia cinema alla new York University. realizzato un
primo cortometraggio dal titolo Drimage, Soldini torna a Milano, dove sfrutta la conoscenza della
lingua inglese lavorando come traduttore di telefilm e fa l'aiuto regista in produzioni pubblicitarie.
Qui icontra Luca Bigazzi, suo ex compagno di scuola e aspirante direttore della fotografia, assie-
me ad altri giovani appassionati di cinema. In un clima di entusiasmo, con i mezzi modesti a di-
sposizione (le prove sono fatte con cineprese a passo ridotto), nascono i primi film, due mediome-
traggi che esprimono la tendenza più malinconica della sua poetica nascente: Paesaggio con figu-
re (1983), girato con cinepresa 16mm e accolto in vari festival, e Giulia in ottobre, ritratto di una
solitudine femminile sullo sfondo di una Milano ostile presentato a Filmmaker nel 1985. A propo-
sito del secondo il regista ha detto: "L'anno della grande nevicata... era gennaio, ho un bellissimo
ricordo di me a piedi sotto la neve che attraverso la città completamente bianca e bloccata, con
uno zaino contenente le varie "pizze" sia di pellicole che di suono... dove vo a fare il mix del film".
Sempre a Milano, con Daniele Maggioni e Giorgio Garini, fonda la casa di produzione Monoga-
tari, che produce il suo primo lungometraggio L'aria serena dell'ovest, poi annoverato tra gli esem-
più rappresentativi del cosiddetto Nuovo Cinema Italiano. In una Milano di fine anni Ottanta, di
nuovo presentata come fredda e inospitale, si sfiorano i destini di alcuni personaggi mediante un'a-
gendina smarrita che passa di mano in mano. Non ispira più ottimismo il successivo Un'anima di-
visa in due (1993), storia dell'amore difficile tra l'addetto alla sicurezza di un grande magazzino
milanese e una giovane rom, bene accolta alla Mostra di Venezia. Attento al tema delle minoran-
ze etniche, Soldini mostra anche una predilezione per i personaggi femminili, come dimostra il
drammatico Le acrobate del 1997. Ma è quando scopre in sè una vena d'inaspettata leggerezza
che il regista incontra il massimo consenso di pubblico e critica per un suo film: Pane e tulipani
(2009, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes poi pluripremiato in patria.
Continua... to be continued...
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