5 novembre '20 - giovedì 5th November / Thursday visione post - 4
(da la Repubblica - 10 settembre '20 - L'amaca / Michele Serra)
Dire che "il problema non sono le palestre, è la cultura fascista", espone Fedez e Chiara Ferragni
a una raffica di insulti fascisti. E più insulti fascisti i due riceveranno, più evidente sarà che han-
Dire che "il problema non sono le palestre, è la cultura fascista", espone Fedez e Chiara Ferragni
a una raffica di insulti fascisti. E più insulti fascisti i due riceveranno, più evidente sarà che han-
no ragione: la mentalità fascista (cultura è un termine esagerato, poi tocca leggere qualcosa, al-
meno Evola, gentile, D'Annunzio, Drieu La Rochelle, Céline) gode di ampia diffusione.
Di più, al rapper e alla influencer, mestieri decisamente popo, toccherà prima o poi, per mano di
qualche quotidiano di destra specializzato in bastonature ad personam, l'epiteto di radical chic,
che da qualche anno liquida quasi ogni questione di stili, di modi, di linguaggio, di sensibilità, e
e pure di democrazia, come il vezzo di una minoranza spocchiosa e ricca. Essendo invece lui un
proletario di Buccinasco (periferia di Milano Sud) più tatuato di un calciatore, e lei una ragazza
del ceto medio lombardo di provincia che ha fatto sì il classico, ma ha poi speso ogni sua energia
per fare quattrini piacendo al popolo, come un Briatore qualunque. Ho viva simpatia per i due.
Potrebbero fregarsene, delle tonnellate di fascismo circolante, e tenere buona la potenziale clien-
tela al completo, evitando di irritare un segmento secondo me cospicuo del pubblico pagante.
Non lo fanno, corrono dei rischi, sono più esposti loro due di tanti giornalisti democratici o semi-
democratici che di fascismo preferiscono non occuparsi, o perchè lo considerano una questione
minore, o per non andare a cercarsi grane. Sui social non metto piede ma esprimo il mio "mi pia-
ce" ai due temerari, che hanno il torto, sul fascismo, di avere ragione.
Lucianone
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