10 giugno '20 - mercoledì 10th June / Wednesday visione post - 6
(da Corriere della Sera - 31 maggio '20 - Narrativa / di Carlo Baroni)
I cronisti sono come i calabroni. Non credono alle leggi della fisica. Volano contro ogni logica.
Planano su storie incredibili. Incontrano gente impensabile. Presidenti e briganti. Terroristi e fi-
nanzieri. Poeti e cantanti. E qualche volta il confine tra le due categorie si distingue a fatica.
Per un giornalista non esiste l'intervista impossibile. provarci sempre è un istinto prima che un
dovere. Sara, la protagonista di Sognando Rania (Golem edizioni), il nuovo libro - il prima ro-
manzo - di Lucia Pozzi, si è messa in testa di arrivare a mettere il suo taccuino davanti alla re-
gina di Giordania. Senza aiuti. Senza bigliettini da visita per aprire le porte del palazzo. Solo
con l'incoscienza e la faccia tosta.. E la passione.
Planano su storie incredibili. Incontrano gente impensabile. Presidenti e briganti. Terroristi e fi-
nanzieri. Poeti e cantanti. E qualche volta il confine tra le due categorie si distingue a fatica.
Per un giornalista non esiste l'intervista impossibile. provarci sempre è un istinto prima che un
dovere. Sara, la protagonista di Sognando Rania (Golem edizioni), il nuovo libro - il prima ro-
manzo - di Lucia Pozzi, si è messa in testa di arrivare a mettere il suo taccuino davanti alla re-
gina di Giordania. Senza aiuti. Senza bigliettini da visita per aprire le porte del palazzo. Solo
con l'incoscienza e la faccia tosta.. E la passione.
La giordania la affascina. Un'attrazione fatale. Rania è l'epicentro di un mondo desiderato. Un
diadema che illumina senza abbagliare. Una bellezza che viene da dentro. Regina senza biso-
gno di ostentare corone o sangue blu. Il viaggio di sara è un biglietto di speranza. Un aggancio
ad Amman. L'amico di un'amica. Mai visto. E sentito solo per mail. Un'intervista già venduta
a un importante settimanale senza averne parlato con la diretta interessata. I rischi non si calco-
lano. Sennò sono solo azzardi. Sara ci crede sempre. E qualche volta mai.
Quando sbarca in Giordania ha capito che ne è valsa la pena. Comunque vada. Amman è come
la pensava . L'Oriente dei libri. E le pagine non sbagliano mai. Lei lo sa. Ci lavora tra giornali
e volumi. Fa la cronaca freelance (il salario è una variabile indipendente) e la libraia. O meglio,
dà una mano al proprietario, un anziano signore napoletano, a trovare acquirenti per i suoi tomi
antichi. Essere circondati dalla bellezza aiuta. L'imprinting con il Medio Oriente si chiama Ja-
Quando sbarca in Giordania ha capito che ne è valsa la pena. Comunque vada. Amman è come
la pensava . L'Oriente dei libri. E le pagine non sbagliano mai. Lei lo sa. Ci lavora tra giornali
e volumi. Fa la cronaca freelance (il salario è una variabile indipendente) e la libraia. O meglio,
dà una mano al proprietario, un anziano signore napoletano, a trovare acquirenti per i suoi tomi
antichi. Essere circondati dalla bellezza aiuta. L'imprinting con il Medio Oriente si chiama Ja-
ber, il factotum dell'amico, Paolo, che la ospiterà. Autista, confessore, filosofo, Jaber è leale e affidabile. E' sua l'auto che spunta dal caos quando Sara perde ogni speranza di taxi. E' lui l'an-
ticamera che la porta a Paolo. L'italiano indecifrabile e affascinante. Il tesoro nascosto. Che si
un matrimonio sbagliato e un Paese incerto alle spalle. Per Sara quello con Paolo è un senti-
mento ad andamento lento. Un guardarsi curiosi, capire di capirsi. Per provare a spiegare "il
complesso meccanismo che governa l'armonia del loro amore". paolo è un uomo senza tem-
po e luogo. Forse non sa ancora cosa fare della sua vita. Forse altri avevano deciso per lui.
La casa di Paolo è un teatro con tutti attori non protagonisti. Forse perchè ognuno ha storie
da copertina. Storie di ferite nel corpo e nell'anima. Di sottomissione e di riscatto. Di donne.
venute da lontano e anche da dietro l'angolo. Tutte con la stessa serena determinazione di
quelle che, invece, la vita è stata senza spigoli. Come Nina: il flebile, ma solido, filo che por-
ta fino a Rania. La regina che è presente sulle pareti e nei cuori. La luce, che in Oriente vuol
dire tutto, per credere che il futuro è una giornata da vivere senza paura. Regina dentro senza
venute da lontano e anche da dietro l'angolo. Tutte con la stessa serena determinazione di
quelle che, invece, la vita è stata senza spigoli. Come Nina: il flebile, ma solido, filo che por-
ta fino a Rania. La regina che è presente sulle pareti e nei cuori. La luce, che in Oriente vuol
dire tutto, per credere che il futuro è una giornata da vivere senza paura. Regina dentro senza
bisogno di una corona che la imponga al mondo. Regina perchè non ha sudditi, ma un popo-
lo, la sua gente. Bella come chi ha avuto un dono e allora non c'è da menar vanto.
Nina lavora nello staff della comunicazione della sovrana hashemita. Tutte le richieste di in-
tervista passano da lei. Uno sbarramento intelligente. Non si fa suggestionare da nomi e te-
stata. Guarda in faccia l'interlocutore. Lavora d'istinto. Fa così anche con Sara. Senza darle
illusioni. E' solo cortese. Una gentilezza che non è di facciata. Ma la giornalista italiana è
convinta che sia l'ultimo step del suo sogno. Oltre non si può andare. Sara di più non può
chiedere. La Giordania le ha già regalato tanto. Rania sarebbe il tutto. Ma la vita è un film
con un canovaccio impossibile da imparare prima. Qualcuno lo chiama destino. In Medio
Oriente si affidano al volere misterioso, ma giusto, di qualcuno che sta più in alto. E sus-
surrano fiduciosi: Inshallah.
Lucianone
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